Re: Dal Guardiano del Faro
Inviato: 18/09/2011, 11:14
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Affacciandomi stamane, quì dal faro, guardando il mare quieto e vuoto, senza più barche,barchette, gommoni e moto d'acqua isteriche... senza nemmeno pescatori... cos'altro potevo pensare?
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
...
Eppure, ce ne sarebbero cose da fare, le barche hanno bisogno di cure, i motori di amorevoli unguenti...
ma la mente è da un'altra parte.
Più che un rientro è parsa una fuga. Quando il comandante della guardia costiera era presente, tutti i vacanzieri con le loro imbarcazioni sembravano quasi tarantolati, avanti e indietro tutto il tempo, tutti a quasi danzare, con le loro evoluzioni, in onore e per il piacere del comandante.
Poi, come in quell'altra storia, il comandante, guardandosi allo specchio si vede come ammiraglio e,
sistemati i luogotenenti a guardia della capitaneria, si ingallona e si trasferisce sull'Alemannia... a 120 miglia dall'angiporto che sino ad allora l'aveva amorevolmente ospitato.
Sono ormai due estati che è andato via... ed insieme a lui sono andati via via sparendo tutte quelle barche e barchette che come una guardia scelta, con una sincronia a volte micidiale, sollevavano spruzzi d'acqua a difesa del loro comandante che ostinati "vacanzieri diversamente abili", lasciata la loro isola, attaccavano ogni qual volta ravvisassero, nello svolgersi delle sue funzioni, irregolarità.
Cioè... tutti i giorni.
Adesso che il comandante è lontano, non sanno più cosa fare. Come pugili rintronati cui hanno sequestrato il sacco perchè le cose bisogna pur pagarle, senza guantoni, sequestrati pure quelli, sognando titoli mondiali... pian pianino... lasciano il ring e riguadagnate le loro imbarcazioni, mestamente, si avviano al rimessaggio.
Sembrava amore invece era un calesse.
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Affacciandomi stamane, quì dal faro, guardando il mare quieto e vuoto, senza più barche,barchette, gommoni e moto d'acqua isteriche... senza nemmeno pescatori... cos'altro potevo pensare?
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
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Eppure, ce ne sarebbero cose da fare, le barche hanno bisogno di cure, i motori di amorevoli unguenti...
ma la mente è da un'altra parte.
Più che un rientro è parsa una fuga. Quando il comandante della guardia costiera era presente, tutti i vacanzieri con le loro imbarcazioni sembravano quasi tarantolati, avanti e indietro tutto il tempo, tutti a quasi danzare, con le loro evoluzioni, in onore e per il piacere del comandante.
Poi, come in quell'altra storia, il comandante, guardandosi allo specchio si vede come ammiraglio e,
sistemati i luogotenenti a guardia della capitaneria, si ingallona e si trasferisce sull'Alemannia... a 120 miglia dall'angiporto che sino ad allora l'aveva amorevolmente ospitato.
Sono ormai due estati che è andato via... ed insieme a lui sono andati via via sparendo tutte quelle barche e barchette che come una guardia scelta, con una sincronia a volte micidiale, sollevavano spruzzi d'acqua a difesa del loro comandante che ostinati "vacanzieri diversamente abili", lasciata la loro isola, attaccavano ogni qual volta ravvisassero, nello svolgersi delle sue funzioni, irregolarità.
Cioè... tutti i giorni.
Adesso che il comandante è lontano, non sanno più cosa fare. Come pugili rintronati cui hanno sequestrato il sacco perchè le cose bisogna pur pagarle, senza guantoni, sequestrati pure quelli, sognando titoli mondiali... pian pianino... lasciano il ring e riguadagnate le loro imbarcazioni, mestamente, si avviano al rimessaggio.
Sembrava amore invece era un calesse.
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.