Penati indagato per corruzione

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Regmi
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Un'altra ancora :read:

http://www.opinione.it/articolo.php?arg=1&art=103153
La diversità dei cervelloni

di Claudio Romiti

Scossi dalle ultime vicende giudiziarie, le quali vedono coinvolto Filippo Penati, un politico molto vicino a Bersani, i cervelloni del Partito democratico si sono inventati la cosiddetta diversità politica. Mentre una volta, quando militavano sotto le bandiere rosse e cantavano l’internazionale, costoro rivendicavano una sorta di superiorità cromosomica, retaggio di quell’utopistico “homo novus” che era stato forgiato nel sangue dai regimi del comunismo realizzato, oggi per salvare la faccia abbassano il tiro e si “accontentano” di propagandare una diversità morale e politica priva di alcun fondamento reale.
Solo fumo e retorica per tacitare i mal di pancia e le perplessità di una base di consenso che fa sempre più fatica a comprendere l’orientamento di una forza politica sempre più evanescente. E se una volta i predecessori comunisti di Bersani potevano sostenere di venire da lontano ed andare altrettanto lontano, millantando gli pseudo successi dei regimi staliniani dato che quasi nessuno ne conosceva la drammatica realtà, oggi la baggianata della diversità moral-politica è evidente persino ai sassi.
Sarebbe come dire che gli appartenenti al Pd sono tutti bravi, capaci ed onesti e gli altri, invece, nel migliore dei casi sono decisamente meno affidabili. Ma, a prescindere dall’anomalia delle troppe mele marce presenti nel “cestello” di questa schiera di politici moralmente superiori, come si fa a sostenere che c’è un partito il quale solo in base al suo colore politico seleziona una classe dirigente moralmente e politicamente superiore? Forse che Pier Luigi Bersani e l’intransigente Rosy Bindi posseggano una sorta di – quasi - infallibile sfera di cristallo con cui selezionare una classe dirigente moralmente inappuntabile e politicamente all’altezza? Oppure, cosa ancor più ridicola, si vorrebbe far credere che solo gli onesti, i probi e i cervelli raffinati sono indotti a bussare alle porte di un partito il quale, in verità, allo stato attuale manifesta una profonda crisi identitaria? Evidentemente, è proprio a causa di una cronica mancanza di un chiaro progetto politico e di un definito orientamento che gli strateghi del Partito democratico si tengono stretta la balla storica della diversità, seppur oggi attenuata rispetto a quella genetica del passato.
Tuttavia, il problema di trovare una spendibile e concreta linea d’azione resta drammaticamente attuale per un partito che ambisce a governare il Paese. E ciò non potrà avvenire semplicemente rivendicando presunte superiorità morali. Per convincere la maggioranza degli elettori ci vuole ben altro che ostentare una grottesca spocchia da primi della classe.
Oramai, data anche la difficile situazione finanziaria che stiamo attraversando, occorre elaborare proposte e soluzioni, più che politicamente corrette, concretamente e dolorosamente realizzabili. Ma il Partito democratico dei “migliori” è in grado di farlo? I dubbi al riguardo sono obiettivamente molti.
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Ancora :read:
Interessanti le dichiarazoni del sottovuotospinto Gasparri :fifi:

http://archiviostorico.corriere.it/2011 ... 0019.shtml
Le inchieste Il Pd
Penati, negli atti spuntano anche le intercettazioni
Noi siamo diversi in questo: non abbiamo mai cercato di impedire alla magistratura di procedere Luciano Violante, Pd Non accettiamo lezioni di moralità da chi non ha titolo. Se un regime c' è lo si vada a cercare a Sesto San Giovanni Maurizio Gasparri, Pdl «Di Caterina lo cercava per mediare sui soldi Atm» «Oneri conglobati» Sotto questa voce un architetto indagato contabilizzava le mazzette nei preventivi per i clienti

MILANO - Parole altrui (cioè degli accusatori che dopo 10 anni raccontano d' aver pagato tangenti) ma anche parole proprie, cioè degli indagati come il pd Filippo Penati, accusato di averle ricevute: non sono solo quelli sinora depositati al Tribunale del Riesame, sulle 8 perquisizioni di 11 giorni fa, gli elementi d' accusa di cui dispongono i pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia nella loro indagine per le ipotesi di concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti, scaturita dalle dichiarazioni del costruttore Giuseppe Pasini e dell' imprenditore del trasporto urbano Piero Di Caterina. Di certo, infatti, nel fascicolo esistono intercettazioni telefoniche tra Penati - ex sindaco ds di Sesto San Giovanni, poi presidente della Provincia di Milano e quindi vicepresidente (ora dimessosi) del Consiglio regionale lombardo - e quel Di Caterina protagonista nell' indagine del triplo ruolo di finanziatore a suo dire di Penati per molti anni, di dichiarante su queste e altre dazioni alla politica, e però anche di indagato come «collettore di tangenti». «Indagini tecniche» Il segnale dell' esistenza di intercettazioni affiora da un' espressione («indagini tecniche») contenuta in un passaggio dell' informativa redatta dagli uomini della Guardia di Finanza nella polizia giudiziaria milanese il 15 luglio di un anno fa per i pm milanesi Francesco Greco, Laura Pedio e Gaetano Ruta. Nella comunicazione di notizia di reato, proposta nei confronti di Penati e altre 6 persone per un' ipotesi anche di associazione a delinquere che però non ha mai trovato seguito, gli inquirenti già ipotizzavano «che potesse esserci uno stretto legame affaristico tra Di Caterina e Penati, risalente ai tempi in cui quest' ultimo era sindaco. Le indagine tecniche avviate (ecco il punto, ndr ) confermavano immediatamente tale ipotesi investigativa, dato che Di Caterina, che nel frattempo aveva in essere delle controversie con Atm (la municipalizzata dei trasporti milanese, ndr ) e con le amministrazioni dei Comuni di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo in merito alle concessioni per i trasporti pubblici locali, si rivolgeva proprio a Penati allo scopo di trovare un interlocutore politico idoneo che potesse mediare con le parti in causa». Nessun contenuto di queste intercettazioni è sinora riportato nel dettaglio, ma almeno si comprende come e perché sia nata la prima perquisizione a Di Caterina il 16 giugno 2010, occasione del sequestro nel suo portafoglio della copia dell' ormai nota mail spedita da Di Caterina il 26 aprile 2010 a Penati e a Bruno Binasco, braccio destro dello scomparso imprenditore Marcellino Gavio, «nella quale Di Caterina fa riferimento a cospicue dazioni di denaro effettuate nel corso degli anni in favore di Penati». «Pinocchio» smemorato I primi passi dell' inchiesta mostrano che gli inquirenti, pur riconoscendo una generale credibilità alle chiamate in correo di Pasini e Di Caterina, ne vagliano possibili incongruenze e omissioni. L' informativa del 10 febbraio 2011, ad esempio, svela che gli accertamenti sul conto «Pinocchio» di Pasini, presso la banca lussemburghese dove nel 2001 formò la provvista di denaro e ritirò in contanti i 4 miliardi chiestigli a suo dire da Penati e consegnati sempre a suo dire a Di Caterina, fanno drizzare le antenne degli inquirenti su un atteggiamento di Pasini padre e figlio: «Emerge che hanno taciuto l' esistenza di altri conti esteri (Lussemburgo e Svizzera) utilizzati per ricevere e trasferire denaro»: specie «operazioni per cui non è stata fornita alcuna contabile», e altre che «per l' entità degli importi, in particolare quelle con riferimento Chiave e Keyside Development », vanno «quantomeno approfondite». Caffè e «oneri conglobati» Come spesso in queste vicende, infine, al canovaccio serio si sovrappone talvolta il registro della farsa. Dopo il «venga a prendere un caffè» di un assessore per convocare un costruttore al pagamento di una bustarella, ecco ora alcuni ex colleghi dell' indagato architetto Marco Magni, recordman di incarichi a Sesto, spiegare ai pm che uno dei mille nomi per dire tangenti era la voce «oneri conglobati» conteggiata nei piani economici finanziari che venivano redatti per i clienti. Luigi Ferrarella [email protected] Giuseppe Guastella [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA **** La scheda Intercettazioni Nel fascicolo dei pm di Monza, Walter Mapelli e Franca Macchia, che indagano sul caso Penati ci sono anche conversazioni telefoniche tra l' ex sindaco di Sesto San Giovanni e l' imprenditore del trasporto pubblico Piero Di Caterina, «indagini tecniche» raccolte dalla Guardia di finanza un anno fa

Ferrarella Luigi


Pagina 15
(30 luglio 2011) - Corriere della Sera
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Regmi ha scritto:Mi sembra corretto sopperire ad una dimenticanza :read:

http://www.iltempo.it/politica/2011/07/ ... nati.shtml

Dobbiamo molto a Filippo Penati, e sarebbe ingeneroso non riconoscerglielo. Mi spingo oltre: il cielo salvi quest'uomo, nel quale s'incarna il cuore stesso del Partito Democratico e del suo segretario, perché con la sua vicenda segnala il dramma evolutivo di un partito che fatica a conoscersi a valutarsi per quel che è. Quindi, sgomberiamo subito il campo dalla questione penale, perché a noi garantisti doc preme, prima di tutto, ribadire quel che ci sembra ovvio: lui è un innocente, per me è innocente, almeno fin quando un processo, con sentenza definita, non avrà dimostrato il contrario. E ora veniamo alle questioni politiche. La prima è relativa alla vicenda per cui oggi è sospettato, ma che ha una strana caratteristica: la conoscevamo tutti. Tutti, ma proprio tutti, sapevamo che la provincia di Milano aveva comperato azioni autostradali da un imprenditore, Marcellino Gavio. Tutti, oggi, ragionano su quanto è stato pagato e sulla favolosa plusvalenza ottenuta da quel privato, il quale, ma sono solo i casi della vita, subito dopo si ritrova al fianco delle coop e assicurazioni rosse nelle scalate bancarie. Ma il punto realmente interessante non è il malloppo, bensì l'affare in sé. Ditemi: perché in un mondo in cui non si fa che parlare d'abolizione delle province quella di Milano diventa proprietaria di un'autostrada? Perché il capo della segreteria del liberalizzatore Pier Luigi Bersani, l'uomo delle lenzuolate (e lo scrivo senza ironia alcuna, perché mi espressi in suo favore), mette in atto un'operazione di segno diametralmente opposto? Il punto, allora, non è se il protagonista e il suo dante causa fossero, o meno, a conoscenza del marcio, ma se fossero in grado di capire quel che stavano facendo e come questo si concilia con quel che, ora, vanno dicendo. La vicenda penale avrà il suo corso, che spero sia veloce e non preveda di dovere condurre in galera preventiva questo o quello. Tutto quello che c'è da sapere lo sappiamo. Ma quella pubblicamente rilevante è la faccenda politica, l'uso del denaro dei cittadini, un'amministrazione che non investe per fare un'autostrada, ma per comprarla già pronta e premiare il rischio (ammesso che sia stato tale) corso da un imprenditore.

Mettiamo, per puro amore del ragionamento, che Penati sia effettivamente responsabile di avere maneggiato soldi impropri e che, con quelli, abbia finanziato il suo partito, o la sua corrente, o gli amici suoi. È un reato, una brutta cosa. Ma infinitamente migliore, imparagonabilmente meno grave di quel che facevano gli stessi protagonisti almeno fino al 1991, ovvero finanziarsi con soldi sporchi di sangue, provenienti da una potenza politica e militare nemica dell'Italia e dalla libertà. Prendere soldi, o reclamarli quale tangente, è comportamento riprovevole, ma nella scala dei disvalori è un peccatuccio veniale, rispetto a quelli commessi dalla generazione dei comunisti che pretendevano d'essere onesti e migliori, Enrico Berlinguer compreso. I reati di Penati, ammesso che esistano, quelli presupposti dall'accusa, sono interni al mondo democratico e occidentale. I crimini commessi dai suoi padri e fratelli restano infamie contro la dignità umana, compartecipazione all'aggressione e connivenza con una dittatura sanguinaria. Non vorrete mica fare paragoni? Quindi, vada al compagno Penati il nostro affettuoso pensiero, l'auspicio che i processi dimostrino la sua totale innocenza, la convinzione che, in ogni caso, egli è migliore di quelli che pretendono di dargli lezioni.
Hai indossato il cilicio per l'occasione? :fifi:


Il titolo è questo per caso?

I compagni non sono migliori di Penati

DI DAVIDE GIACALONE

Bersani ha difeso il Pd in nome di una presunta morale rispetto agli altri. Ma nei Democratici c'è malcontento per la vicenda che riguarda l'ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo.



Mi pare li prenda per il culo, giustamente, ai cialtroni ... :read:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
stefano
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Regmi ha scritto: .....
10 ... un conflitto di interessi...

di Maurizio Belpietro
davvero Belpietro ha scritto "conflitto di interessi?"
sicuro che non ci sia un refuso?
doddi
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Dalla salamella alla fritulella l'evoluzione (involuzione ?) della specie (superiore) :fifi: :fifi: :fifi:

Immagine



Il ritorno nelle fogne (to be continued) ... :read:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
suonatore Jones

stefano ha scritto:
Regmi ha scritto: .....
10 ... un conflitto di interessi...

di Maurizio Belpietro
davvero Belpietro ha scritto "conflitto di interessi?"
sicuro che non ci sia un refuso?

:lol: :lol: :lol:
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Altra legna fresca e commenti :read:


http://blog.ilgiornale.it/filippi/2011/ ... era-il-pd/

L’inchiesta che coinvolge Filippo Penati, ex sindaco della Stalingrado d’Italia ed ex capo della segreteria di Pierluigi Bersani, avrà conseguenze pesantissime sul Partito democratico. Non penso alla cosiddetta “questione morale”, che qualche esponente del Pd comincia assai timidamente a riportare alla luce, come se dovesse rivendicare la “superiorità” di berlingueriana memoria.
Non penso nemmeno alle lotte interne al Pd, sempre più diviso su tutto e sempre meno in grado di guidare un’alternativa all’attuale maggioranza. Né mi meraviglia il silenzio dello stesso Bersani, reduce da una disastrosa campagna giustizialista contro il pdl Papa e contro il suo ex compagno Tedesco che ha mandato in cella il primo e salvato il secondo. Ricordo che il dalemiano Tedesco era stato mandato in Senato – con un’abile manovra – proprio dopo le dimissioni da assessore regionale della giunta Vendola in quanto sfiorato dalle indagini.
Del caso Penati mi colpisce maggiormente la tempistica. Egli lasciò la poltrona di sindaco di Sesto San Giovanni nel 2002: ad allora risalgono gli avvenimenti per cui è indagato. In questi dieci anni scarsi, molti giornali si sono occupati delle vicende urbanistiche di Sesto San Giovanni e del relativo, vorticoso giro d’affari. Eppure la magistratura si è mossa soltanto negli ultimi mesi. Come mai?
Da quando è entrato in politica Silvio Berlusconi, la sinistra ha avuto un solo collante: è stata il partito delle procure. Ha affidato ai pm il compito di dettare i tempi e i modi della sua strategia politica. Ha puntato a rovesciare il Cavaliere per la via delle inchieste giudiziarie, poi attraverso il gossip giudiziario (le intercettazioni su Rai e Ruby o le registrazioni della D’Addario), quindi con le sanzioni pecuniarie giudiziarie (lodo Mondadori), ultimamente con le inchieste giudiziarie a margine (le varie P3 e P4 colpiscono uomini del Pdl ma ultimamente puntano a Berlusconi).
Il pallino, dunque, non è mai stato in mano al centrosinistra, ma alla magistratura. Che oggi, mentre ritorna l’infuocato clima dell’anti-politica, dell’anti-casta, si sente le spalle coperte non più dal Pds-Ds-Pd, ma dalla stessa opinione pubblica più esasperata, da altri movimenti politici e da parte del sistema mediatico. E perché sia ben chiaro chi detiene il vero potere, mette nel mirino lo stesso Pd.
Bersani tace perché gli viene meno il principale strumento di lotta politica degli ultimi anni. E perché sa che lo tsunami-Penati terremoterà l’intero partito.
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Altro contributo
Mi pare mancasse :read:

http://www3.lastampa.it/politica/sezion ... tp/413216/

Inchiesta su Penati, la pista
della Procura porta alle coop rosse


+ "Soldi anche ai Ds nazionali"
+ Penati si dimette da tutte le cariche
Versati 2,4 milioni di euro
per consulenze fittizie. Il sospetto
dei pm: era un finanziamento ai Ds

PAOLO COLONNELLO

MONZA
Il "sisitema Sesto" è un po’ come il vaso di Pandora: ovunque ti giri, spuntano tangenti. Non tutte chiare, non tutte destinate all’ex sindaco di Sesto San Giovanni Filippo Penati e soprattutto non tutte servite per finanziare le attività politiche dei Ds tra la provincia e Milano. L’ultima traccia scoperta dagli inquirenti porta infatti ben oltre i confini della Lombardia anche se si dissolve tra i Lidi di Ravenna e le campagne di Modena.

E’ qui infatti che, inspiegabilmente, finiscono 2 milioni e 400 mila euro versati dall’imprenditore edile ed esponente del centrodestra Giuseppe Pasini a due società indicate dalle cooperative rosse di Bologna: la Fingest di Modena e la Aesse di Ravenna. Secondo il materiale raccolto dagli inquirenti monzesi, i pm Walter Mapelli e Franca Macchia, il passaggio di denaro, avvenuto nel 2002 in almeno 4 tranches da 619 mila euro ciascuna, non ha infatti una spiegazione plausibile, visto che le fatture emesse a fronte dei pagamenti di Pasini parlano di contratti per lavori inesistenti. Generiche consulenze per l’estero che poco sarebbero servite in quel periodo a Pasini, in lotta per ottenere dal comune di Sesto San Giovanni una deroga al Prg che gli consentisse di avere un aumento volumetrico sulle costruzioni da realizzare nell’area ex Falk. Secondo le accuse, ad indicare a Pasini le due società, i cui titolari, Francesco Aniello (avvocato siciliano) e Giampaolo Salami (professionista ravennate) erano legati al Consorzio Cooperative Costruzioni, sarebbe stato Omer Degli Espositi, il 63enne vicepresidente della Ccc ora indagato (insieme ai due consulenti) per concorso in concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti.

Pasini ai pm avrebbe spiegato che dopo aver acquistato l’area Falk per 380 miliardi di lire arrivò a un accordo con Penati per non subire intralci burocratici che prevedeva il versamento di una tangente complessiva di 20 miliardi di lire, in pratica il 5 per cento sul valore dell’area. Una cifra che l’imprenditore, ora consigliere comunale del centrodestra, si sarebbe impegnato a versare in diverse modalità: 4 miliardi di lire subito (si parla del 2002) aprendo un conto in Lussemburgo che servì in gran parte per rifondere una parte dei finanziamenti a Penati ricevuti dall’imprenditore dei trasporti e Grande Accusatore, Piero Di Caterina. In pratica con quei soldi, Pasini consentì all’allora sindaco di Sesto di iniziare a far fronte ai suoi debiti con Di Caterina, tenendo per sè, o meglio per le spese della sua struttura politica, "solo" 500 milioni di lire, che vennero prelevati in Svizzera dal suo braccio destro Giordano Vimercati. Esistono le contabili bancarie e i numeri di conto corrente forniti dagli stessi imprenditori che non lasciano spazio a molti dubbi.

Un’altra parte dell’accordo tra Pasini e Penati, almeno secondo l’imprenditore, avrebbe previsto invece l’intervento della Ccc di Bologna per l’appalto di alcuni lavori nell’area. Infine, il versamento di quei famosi 2 milioni e 400 mila euro alle due piccole società di consulenza di Modena e Ravenna. Che fine hanno fatto quei soldi? A chi erano destinati veramente? Il sospetto degli investigatori, anche in questo caso, è che si sia trattato di un pagamento per i vertici nazionali del partito di Penati dell’epoca, ovvero i Ds.

Ieri intanto i magistrati di Monza hanno interrogato un altro indagato, Antonio Princiotta, segretario generale prima del comune di Sesto e poi della Provincia sempre con Penati. Accompagnato dal suo legale, l’avvocato Luca Giuliante (lo stesso di Lele Mora, nonchè tesoriere del Pdl lombardo), Princiotta è stato ascoltato per un paio d’ore. Secondo Di Caterina, il burocrate vicino a Penati avrebbe ricevuto la promessa e il versamento di 100 mila euro (in tranche da 2000 euro ciascuna, l’ultima nel 2008) per stendere la delibera della Provincia, firmata da Penati il 9 gennaio del 2009, che risolvesse il contenzioso dell’imprenditore con l’Atm di Elio Catania, obbligando l’azienda dei trasporti milanesi a versare alla Caronte 12 milioni di euro dovuti dagli introiti dei biglietti. Crediti tutt’ora vantati da Di Caterina, visto che l’esecutività della delibera è stata poi bloccata dalla nuova giunta di Podestà. Princiotta ha negato le accuse, sostenendo in pratica che Di Caterina sarebbe impazzito. Ma come si sa, talvolta la verità è patrimonio dei folli. E qui il manicomio è appena cominciato.
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...Lo squittio delle pantegane

Le parole di Gasparri non possono essere essere disperse al vento.
Molto arguto il richiamo alla class action :read:



http://www.ilgiornale.it/interni/una_cl ... comments=1

RomaGiù le mani dalla Stalingrado d’Italia. Politici e amministratori di ieri e di oggi fanno quadrato contro il «nemico» Maurizio Gasparri, annunciando querele ed esigendo lettere di scuse. Il presidente del gruppo del Pdl al Senato invece di difendersi contrattacca. «Non ho mai parlato della città di Sesto San Giovanni. Solo dei suoi amministratori. Sono i protagonisti di questa vicenda giudiziaria che offendono la storia e la dignità di una città che ha dato molto al nostro Paese».
Perché allora quello sfogo in aula prima del voto sul cosiddetto «processo lungo»?
«Ero esasperato dalle offese incivili di Luigi Zanda prima e della Finocchiaro poi. Quelle sì davvero insultanti e indiscriminate. Ho soltanto detto che non accetto lezioni di moralità da nessuno. Meno che mai dai politici del Pd».
Però il suo garantismo è venuto meno. Almeno stando ai rilievi di esponenti dello stesso Pd.
«Mi auguro ovviamente che Penati esca pulito da questa faccenda. Il sistema di controllo soffocante del territorio che emerge dalle dichiarazioni degli imprenditori coinvolti però ricorda davvero le fattezze di un regime».
Magari sovietico, visto che parliamo della Stalingrado d’Italia.
«Non sono io a chiamarla così. È da sempre conosciuta in questo modo. E a lungo ne sono stati anche fieri. Comunque sono i cittadini di Sesto che dovrebbero fare una class action contro le persone cui hanno dato fiducia con il voto per tanti anni».
Intanto il sindaco Oldrini ha annunciato una querela nei suoi confronti.
«A parte il fatto che ha davvero la coda di paglia visto che non ho fatto nomi. Comunque vorrei ricordare a tutti questi signori che sprecano solo i soldi delle carte bollate se intendono portarmi davanti a un giudice. L’articolo 68 della Costituzione mi garantisce ampia libertà di espressione durante le dichiarazioni in aula. E poi, scusi, si rende conto che annunciano querele per una dichiarazione di un parlamentare di maggioranza? E se fossi stato all’opposizione? Che avrebbero fatto? E non mi dica che azioni di questo genere non sono segno di un modo di intendere la politica davvero intollerante».
Caduta, almeno politicamente, Sesto San Giovanni il Pd potrà continuare a cavalcare la questione morale?
«La reazione nervosa e stizzita di personaggi come il sindaco Oldrini, Zanda, la Finocchiaro dimostra che il partito è in evidente difficoltà».
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Le dichiarazioni del novello maestro di coeerenza ai propri incoffessabili principi mancano all'appello.
Provvedo subito ( n'zamai si dovesse offendere)

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=156800

Capezzone:
la presunzione d'innocenza vale per tutti. «Apprendo dalle agenzie la notizia di un'indagine che riguarderebbe Filippo Penati.In attesa di saperne di più, va però subito ribadito un punto di carattere generale, politicamente e ancor più culturalmente irrinunciabile: la presunzione di innocenza deve valere per tutti, amici o avversari che siano - dice il portavoce Pdl - Sarebbe bene che la lotta politica, pur nelle sue comprensibili asprezze, non dimenticasse la presunzione di non colpevolezza che è scolpita nella nostra Costituzione, e non avesse atteggiamenti differenziati a seconda del fatto che un'indagine riguardi un esponente del proprio schieramento o di quello avversario. La sinistra ha da sempre avuto un atteggiamento opposto: garantisti con gli amici, giustizialisti con gli avversari. Per noi vale invece la regola del garantismo verso tutti, che è naturale complemento di una difesa rigorosa della legalità».
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Regmi ha scritto:Le dichiarazioni del novello maestro di coeerenza ai propri incoffessabili principi mancano all'appello.
Provvedo subito ( n'zamai si dovesse offendere)

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=156800

Capezzone:
la presunzione d'innocenza vale per tutti. «Apprendo dalle agenzie la notizia di un'indagine che riguarderebbe Filippo Penati.In attesa di saperne di più, va però subito ribadito un punto di carattere generale, politicamente e ancor più culturalmente irrinunciabile: la presunzione di innocenza deve valere per tutti, amici o avversari che siano - dice il portavoce Pdl - Sarebbe bene che la lotta politica, pur nelle sue comprensibili asprezze, non dimenticasse la presunzione di non colpevolezza che è scolpita nella nostra Costituzione, e non avesse atteggiamenti differenziati a seconda del fatto che un'indagine riguardi un esponente del proprio schieramento o di quello avversario. La sinistra ha da sempre avuto un atteggiamento opposto: garantisti con gli amici, giustizialisti con gli avversari. Per noi vale invece la regola del garantismo verso tutti, che è naturale complemento di una difesa rigorosa della legalità».

Con 'sta presunzione d'innocenza ce l'hanno fatta a pignolata.
Sarei curioso di sapere se questi politici affidassero i propri figli ad una babysitter accusata di violenze verso i minori,o li mandassero da un insegnante privato accusato di pedofilia.
Sono l'ipocrisia fatta in persona.
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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reggino ha scritto:
Regmi ha scritto:Le dichiarazioni del novello maestro di coeerenza ai propri incoffessabili principi mancano all'appello.
Provvedo subito ( n'zamai si dovesse offendere)

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=156800

Capezzone:
la presunzione d'innocenza vale per tutti. «Apprendo dalle agenzie la notizia di un'indagine che riguarderebbe Filippo Penati.In attesa di saperne di più, va però subito ribadito un punto di carattere generale, politicamente e ancor più culturalmente irrinunciabile: la presunzione di innocenza deve valere per tutti, amici o avversari che siano - dice il portavoce Pdl - Sarebbe bene che la lotta politica, pur nelle sue comprensibili asprezze, non dimenticasse la presunzione di non colpevolezza che è scolpita nella nostra Costituzione, e non avesse atteggiamenti differenziati a seconda del fatto che un'indagine riguardi un esponente del proprio schieramento o di quello avversario. La sinistra ha da sempre avuto un atteggiamento opposto: garantisti con gli amici, giustizialisti con gli avversari. Per noi vale invece la regola del garantismo verso tutti, che è naturale complemento di una difesa rigorosa della legalità».

Con 'sta presunzione d'innocenza ce l'hanno fatta a pignolata.
Sarei curioso di sapere se questi politici affidassero i propri figli ad una babysitter accusata di violenze verso i minori,o li mandassero da un insegnante privato accusato di pedofilia.
Sono l'ipocrisia fatta in persona.
Io consiglierei di non porsi tante domande e di non, potrebbe essere letale, disquisire più di tanto.
Piuttosto è meglio andar per boschi a far rifornimento di legna buona...L'inverno è lungo 8-)
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L'inverno è lungo e le carceri sono fredde ... latriceddhi :read:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:L'inverno è lungo e le carceri sono fredde
Che ne sai che son fredde? :blink1:
Te l'ha detto Papa? :ooh:
doddi
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rorschach ha scritto:
doddi ha scritto:L'inverno è lungo e le carceri sono fredde
Che ne sai che son fredde? :blink1:
Te l'ha detto Papa? :ooh:
Lo scopriranno i compaugnucci... a stò giro ne sarba mancu Caracciolo, mica può andare sempre liscia ai latriceddhi superiors :na:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
suonatore Jones

oddio...
rorschach
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doddi ha scritto:
rorschach ha scritto:
doddi ha scritto:L'inverno è lungo e le carceri sono fredde
Che ne sai che son fredde? :blink1:
Te l'ha detto Papa? :ooh:
Lo scopriranno i compaugnucci... a stò giro ne sarba mancu Caracciolo, mica può andare sempre liscia ai latriceddhi superiors :na:
Superiors? :l0l:

Non ti allargare dai... latriceddhi andava bene, mica si fregavano milardi di euro come quegli altri che vuoi tenere a piede libero
doddi
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rorschach ha scritto:
doddi ha scritto:
rorschach ha scritto: Lo scopriranno i compaugnucci... a stò giro ne sarba mancu Caracciolo, mica può andare sempre liscia ai latriceddhi superiors :na:
Superiors? :l0l:

Non ti allargare dai... latriceddhi andava bene, mica si fregavano milardi di euro come quegli altri che vuoi tenere a piede libero
Solo un delinquente voterebbe consapevolemente e coscientemente un latriceddhu ... voi la sapevate che ce n'erano così tanti visto che tutti i magistrati si giravano tutti dall'altra parte?

Adesso il pd non gode più di protezioni, questa è la notizia, e dovrà andare a cercarsi i voti con i programmi e non con le mietiture delle procure.

A "guadagnarci" saranno i piccoli che non hanno -ancora- avuto modo di amministrare e rubare.

Attendiamo fiducisi i ding ding ding mancanti negli ultimi 20 anni ... :read:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:
Solo un delinquente voterebbe consapevolemente e coscientemente un latriceddhu ...
Parlo sante :thumright
mohammed
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intanto sono "superiors" nei sondaggi ed è questo che mette il pepe al culo a qualcuno...
Allah è grande, Gheddafi è il suo profeta!
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