pompa ha scritto:
E' esattamente questo punto, brillantemente da te riportato, che è, a mio personale avviso, la radice profonda
dei mali del centrosinistra (che immagino, leggendoti, tu possa rappresentare).
L'idea del voto qualitativo, L'idea che votare in un contesto ambientale di qualsivoglia natura un candidato sia, in qualche misura, qualitativamente più appropriato.
L'idea, insomma, perchè poi questo traspare, che siccome io mi rendo conto meglio degli altri di quale è la situazione, facilmente mi oriento su quello che è meglio per la città.
invece questa è solo una opinione, un punto di vista personale di come si vedono le cose. E fin qui andrebbe benissimo, perchè è più o meno quello che fanno gli esponenti del centrodestra. Gli è però che l'opinione diventa dotta supponenza, e questo, nell'immaginario collettivo, fa smettere una coalizione di essere talmente popolare da vincere le elezioni.
Non a caso Prodi (popolare nel vero senso del termine) è sempre stato l'unico a battere Berlusconi.
Sui discorsi che leggo su Canale in questo forum, vedo la stessa taratura, e mi dispiace, in particolar modo per Demetrio Arena, che avrebbe collettato solo i voti di un modello, cosa che secondo me non è veritiera.
AFFETTUOSI SALUTI POMPIANI
Incasso piacevolmente la Tua stroncatura (è anche ora di pranzo!), e trovo che segua un filo logico condivisibile persino dal mio punto di vista (quello dello stroncato).
Tranne che su un punto: io non posso accettare che si continui a far passare l'idea che i successi del centrodestra siano da imputare ad errori di portamento della parte opposta, e, nella maniera più negativamente assoluta, questa logica può applicarsi al caso reggino, in controtendenza rispetto al resto della nazione: a Reggio il centrosinistra ha offerto un candidato esperto ma estraneo a certe logiche poltronistiche, giovane ed all'antica nei modi di fare politica (nel senso romantico del termine), serio, concreto, pulito, determinato, coraggioso, umile (caratteristiche queste sulle quali neanche il più accanito dei contestatori potrà muovergli obiezioni).
Eppure, al quaglio delle urne, ha numericamente fallito a confronto con un soggetto non più giovane ma con unica referenza politica nell'investitura del proprio predecessore, politicamente inedito (quindi teoricamente da prendersi come incognita), ma comunque a tutti gli effetti parte di un sistema che, nell'amministrazione della città, ha senza dubbio miseramente fallito. E stiamo parlando di un abisso di voti di differenza.
Sui motivi che, a mio avviso, hanno determinato questo tonfo, rimando anche Te alla pagina precedente, dove rispondendo a Mohammed ho scritto un paragrafetto piccolo piccolo, ma, a mio avviso, esaustivo.