Mi sembra molto valida l'idea che pare stia andando avanti, cioè l'unione dei due gruppi, quello di Taibi Belardi gruppo di Saline e quello degli imprenditori locali, una iniezione di regginita' che non può che fare bene
Sul S.Agata io penso invece che sia una grande risorsa, certo deve essere usata e sfruttata, non rimanere solo sulla carta
Nuova Reggina
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"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
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Secondo me dipende dal livello e della politica sportiva che persegui.pezzentuni ha scritto: ↑05/09/2023, 11:40 Pongo una domanda:ad una società come la Reggina conviene avere nel 2023 un centro sportivo come il Sant'Agata? costituisce un costo o una risorsa?Da come si è evoluto il calcio in Italia mi par di capire che rappresenta una zavorra perché non si riescono a tirare fuori plusvalenze e quindi rappresenta solo un costo da pagare quando potresti pagare molto meno andando ad allenarti su un campo privato in affitto. Ieri sera ho seguito l'intervento di Brunetti che continuava a parlare di settore giovanile,mi si trovi una squadra di serie d,di serie c e molte di serie b che curano un settore giovanile all'altezza, perché dovrebbe farlo la Reggina? l'ultimo giocatore di livello uscito dal sant'agata è Di Lorenzo ed ormai sono passati una decina d'anni,il calcio è cambiato con lo scouting che non sarà perfetto ma è la moda del momento. Mi sembra di capire che non si voglia salvare la Reggina ma il Sant'Agata ma ricordo a tutti che il core business di una società di calcio è giocare a calcio non gestire un centro sportivo ormai divenuto anacronistico e sostanzialmente inutile
Una squadra di calcio ha bisogno anche di una palestra (al s.Agata c'è), i costi lievitano ad affittare strutture private per la seconda squadra. Non è pensabile andare avanti senza giovanili e comunque il prezzo sarà proporzionato alla categoria, garantiscono dalla città metropolitana.
Tra parentesi, in città non vi sono strutture private adeguate. Si può usare il S.Agata e mezzo regime.
- pezzentuni
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Al momento non hai nulla però un imprenditore dovrebbe farsi carico di un centro sportivo al momento sostanzialmente inutile,ti tornerà utile forse tra 2 o 3 anni,ad oggi è solo un costo non una risorsa... .mi piacciono i dibattiti e comprendo il vostro punto di vista ma veniamo da anni di persone che hanno abbandonato il settore giovanile e i dipendenti del sant'agata avanzano soldi venendo sostanzialmente mortificati,ora arriverà un imprenditore illuminato che metterà le cose a posto? Me lo auguro,ma un minimo di dubbio mi rimane
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Moltissimi dubbi e per fortuna ne abbiamo, visto come è andata a finire l'ultima volta.pezzentuni ha scritto: ↑05/09/2023, 12:18 Al momento non hai nulla però un imprenditore dovrebbe farsi carico di un centro sportivo al momento sostanzialmente inutile,ti tornerà utile forse tra 2 o 3 anni,ad oggi è solo un costo non una risorsa... .mi piacciono i dibattiti e comprendo il vostro punto di vista ma veniamo da anni di persone che hanno abbandonato il settore giovanile e i dipendenti del sant'agata avanzano soldi venendo sostanzialmente mortificati,ora arriverà un imprenditore illuminato che metterà le cose a posto? Me lo auguro,ma un minimo di dubbio mi rimane![]()
Al momento non c'è nemmeno una proprietà. Vedremo se oggi pomeriggio si saprà qualcosa.
- pezzentuni
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Io per lavoro e sentimenti vari frequento l'odiata Cosenza,qui un centro sportivo non c'è,la squadra si allena in campi privati, eppure dal settore giovanile gli è uscito fuori Florenzi che da molti siti specializzati viene valutato sui due milioni di euro, faccio questo esempio per far capire che forse interrogarci su come strutturarci e se stiamo sbagliando qualcosa, sarebbe utile
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In serie B la città metropolitana chiedeva 10.000 al mese per il centro sportivo, immagino costi molto più bassi in serie D (proporzionati, dice Versace).pezzentuni ha scritto: ↑05/09/2023, 12:32 Io per lavoro e sentimenti vari frequento l'odiata Cosenza,qui un centro sportivo non c'è,la squadra si allena in campi privati, eppure dal settore giovanile gli è uscito fuori Florenzi che da molti siti specializzati viene valutato sui due milioni di euro, faccio questo esempio per far capire che forse interrogarci su come strutturarci e se stiamo sbagliando qualcosa, sarebbe utile
Boh.. una squadra di serie D deve allenarsi tutti i giorni. Ad ogni modo diventa una cosa secondaria... Il messaggio è che se non ti puoi permettere 40.000 euro all'anno di strutture sportive non stai portando un progetto serio.
- pezzentuni
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Il problema non è che non possono accollarsi quella spesa,mi sembra di capire che non vogliono farlo, perché? questa è la domanda che mi pongo
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Sentivo adesso Iacopino a radio Antenna Febea, e spiegava proprio riguardo questo: sono costi totalmente a perdere, e se non hai un progetto a lungo termine restano perdite.
Il campionato di D quest'anno è di livello altissimo. Inoltre 4 under devono sempre essere in campo, quindi ce ne vogliono almeno 8. Il tempo stringe.
Il campionato di D quest'anno è di livello altissimo. Inoltre 4 under devono sempre essere in campo, quindi ce ne vogliono almeno 8. Il tempo stringe.
- pezzentuni
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Ho ascoltato anche io e tra le righe poneva lo stesso quesito che ponevo io per quanto riguarda le strutture....i migliori under si sono già sistemati,mi auguro che nel gruppo che si stava allenando ad agosto ci fosse qualcuno di interessante
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Infatti.pezzentuni ha scritto: ↑05/09/2023, 13:55 Ho ascoltato anche io e tra le righe poneva lo stesso quesito che ponevo io per quanto riguarda le strutture....i migliori under si sono già sistemati,mi auguro che nel gruppo che si stava allenando ad agosto ci fosse qualcuno di interessante
In tutti questo io sa giugno ho la gastrite e sonno di cattiva qualità.
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È da matti pretendere da una società dilettantistica di assumersi l'onere di mantenere un complesso come quello del Sant'Agata.
Un campo basta e avanza. Quella è una struttura che solo chi ha ambizioni di allevare in casa i futuri calciatori può permettersi, una squadra di serie A, come la Reggina di Foti.
A Reggio non si può aspettare un decennio per raggiungere il professionismo, il tempo gioca contro ogni ambizione di immediato successo.
Il centro sportivo nasce per proiettarsi sul futuro che sembrava già cominciare a sorriderci, almeno stando alle parole di Cardona. Peppe Geria aveva cominciato a fare uno scouting pazzesco, nel giro di 3/4 anni potevamo avere calciatori fatti in casa pronti per esordire in prima squadra.
Un campo basta e avanza. Quella è una struttura che solo chi ha ambizioni di allevare in casa i futuri calciatori può permettersi, una squadra di serie A, come la Reggina di Foti.
A Reggio non si può aspettare un decennio per raggiungere il professionismo, il tempo gioca contro ogni ambizione di immediato successo.
Il centro sportivo nasce per proiettarsi sul futuro che sembrava già cominciare a sorriderci, almeno stando alle parole di Cardona. Peppe Geria aveva cominciato a fare uno scouting pazzesco, nel giro di 3/4 anni potevamo avere calciatori fatti in casa pronti per esordire in prima squadra.
S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
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https://www.strettoweb.com/2023/09/regg ... i/1584582/
Reggina, è dura: rischia di saltare tutto. E Confindustria lancia l’ipotesi di fusione con il Locri
Reggina, a meno di 48 ore dal gong è sempre più concreto il rischio che al bando del Comune non si presenti nessuno
di Peppe Caridi
5 Set 2023 | 15:30
Come Nick Scali. Sta finendo tutto come Nick Scali: la soluzione migliore c’è ma la città la respinge con il suo solito carico di invidie, arroganze, presunzioni e gelosie. A Reggio Calabria quattro giorni fa è arrivato un ragazzo originario di Saline Joniche che da Milano sta facendo affari in tutto il mondo con le energie rinnovabili. Negli ultimi tre anni quest’azienda ha quintuplicato il fatturato, è in un settore in grande crescita e le cose vanno molto bene. Sono tifosissimi della Reggina e innamorati della loro terra che gli ha dato i natali, per questo hanno pensato di avventurarsi nella follia di rilanciare il calcio a Reggio. Hanno contattato Massimo Taibi, chiedendogli di rimanere. Hanno coinvolto Emanuele Belardi, che a sua volta ha già costruito una squadra dal dna amaranto, con tantissimi “figli del Sant’Agata” già blindati in organico per essere subito competitivi con il Trapani. Un progetto serio con un orizzonte che va oltre la serie D: l’obiettivo è quello di vincere anche la serie C il prossimo anno, e per questo la scelta dell’allenatore è ricaduta su Michele Pazienza.
Questo ragazzo originario di Saline è arrivato a Reggio disteso, sorridente, sereno e carico di idee da presentare alla città. Idee che vanno oltre il calcio, ma prevedono investimenti importanti sul territorio. Idee sane e genuine, pulite e animate dalla voglia di creare valore anche a Reggio Calabria, così come la sua azienda fa in tutto il mondo. Ebbene, adesso lo stanno facendo scappare. Gli è venuta la febbre a 40, gli sono spuntati i brufoli sul volto, persino i capelli sono meno curati e brillanti del giorno in cui è arrivato. Ne sta subendo di tutti i colori e alla fine rischia di tornare a Milano deluso e rammaricato per l’ambiente che ha trovato nella città in cui è nato e per cui voleva fare qualcosa di buono.
E’ l’unica soluzione valida per la rinascita della Reggina. L’alternativa è quella del gruppo dei giovani di Confindustria che Edoardo Lamberti Castronuovo e Ninni Tramontana hanno coagulato nei giorni scorsi. Nella riunione di stamani, finalmente questi ragazzi si sono resi conto che continuare ad inseguire la strada della volenterosa colletta per l’iscrizione non sarebbe stata percorribile senza un orizzonte successivo. Che non c’è mai stato. Ma il problema più grande è che non solo stiamo parlando di cifre irrisorie per il mondo del calcio, ma anche e soprattutto che si tratta di 40 teste da mettere d’accordo con idee molto differenti sulla gestione tecnica. Ognuno ha il suo direttore generale, ognuno ha il suo direttore sportivo, ognuno ha il suo allenatore e ognuno ha persino i suoi calciatori (qualche nomignolo sta anche circolando, e fa accapponare la pelle rispetto alla gloriosa storia della Reggina che invece è una cosa seria). Eppure ognuno mette poco più di diecimila euro!
L’idea emersa nella riunione di questa mattina è quella di replicare quello che è successo negli scorsi anni a Cesena e a Trapani: i giovani industriali stanno valutando la percorribilità di un’alternativa che è piaciuta molto ad Edoardo Lamberti Castronuovo, e cioè quella di bypassare il bando del Comune, risparmiare quindi i 400 mila euro per l’iscrizione e unirsi con il Locri, che già milita in serie D, ha già fatto l’iscrizione ma si trova in difficoltà economiche tanto che dopo il secondo posto dello scorso anno alle spalle del Catania quest’anno si è molto ridimensionato e punta alla salvezza. Negli scorsi anni il Cesena l’ha fatto con il Romagna Centro, il Trapani con l’ASD Dattilo, seppur in contesti molto diversi. L’idea sarebbe quella di cambiare il nome e il logo del Locri, fondersi per questa stagione, intanto lanciare una scuola calcio a Reggio vivendo un anno sabbatico, e poi rilevare la prossima estate il titolo sportivo del Locri riprendendo nome e marchio della Reggina per strutturarsi in modo solido con più tempo. Ma comunque i 400 mila euro di iscrizione risparmiati quest’anno, bisognerebbe spenderli l’anno prossimo. E per contribuire a salvare il Locri/Reggio (?) bisognerebbe comunque spendere altri soldi.
Il giovane e volenteroso ragazzo di Saline, intanto, medita se fare un passo indietro. Proprio come Nick Scali otto anni fa. E cresce il rischio che il bando di giovedì vada deserto. Perché in questa città siamo abituati a farcele sfuggire tutte, le belle occasioni, per poi abbracciare ed esaltare i più improbabili personaggi (vedi Luca Gallo o Felice Saladini) bravi solo ad ingannare gli allocchi. Che strana che è questa città…
Reggina, è dura: rischia di saltare tutto. E Confindustria lancia l’ipotesi di fusione con il Locri
Reggina, a meno di 48 ore dal gong è sempre più concreto il rischio che al bando del Comune non si presenti nessuno
di Peppe Caridi
5 Set 2023 | 15:30
Come Nick Scali. Sta finendo tutto come Nick Scali: la soluzione migliore c’è ma la città la respinge con il suo solito carico di invidie, arroganze, presunzioni e gelosie. A Reggio Calabria quattro giorni fa è arrivato un ragazzo originario di Saline Joniche che da Milano sta facendo affari in tutto il mondo con le energie rinnovabili. Negli ultimi tre anni quest’azienda ha quintuplicato il fatturato, è in un settore in grande crescita e le cose vanno molto bene. Sono tifosissimi della Reggina e innamorati della loro terra che gli ha dato i natali, per questo hanno pensato di avventurarsi nella follia di rilanciare il calcio a Reggio. Hanno contattato Massimo Taibi, chiedendogli di rimanere. Hanno coinvolto Emanuele Belardi, che a sua volta ha già costruito una squadra dal dna amaranto, con tantissimi “figli del Sant’Agata” già blindati in organico per essere subito competitivi con il Trapani. Un progetto serio con un orizzonte che va oltre la serie D: l’obiettivo è quello di vincere anche la serie C il prossimo anno, e per questo la scelta dell’allenatore è ricaduta su Michele Pazienza.
Questo ragazzo originario di Saline è arrivato a Reggio disteso, sorridente, sereno e carico di idee da presentare alla città. Idee che vanno oltre il calcio, ma prevedono investimenti importanti sul territorio. Idee sane e genuine, pulite e animate dalla voglia di creare valore anche a Reggio Calabria, così come la sua azienda fa in tutto il mondo. Ebbene, adesso lo stanno facendo scappare. Gli è venuta la febbre a 40, gli sono spuntati i brufoli sul volto, persino i capelli sono meno curati e brillanti del giorno in cui è arrivato. Ne sta subendo di tutti i colori e alla fine rischia di tornare a Milano deluso e rammaricato per l’ambiente che ha trovato nella città in cui è nato e per cui voleva fare qualcosa di buono.
E’ l’unica soluzione valida per la rinascita della Reggina. L’alternativa è quella del gruppo dei giovani di Confindustria che Edoardo Lamberti Castronuovo e Ninni Tramontana hanno coagulato nei giorni scorsi. Nella riunione di stamani, finalmente questi ragazzi si sono resi conto che continuare ad inseguire la strada della volenterosa colletta per l’iscrizione non sarebbe stata percorribile senza un orizzonte successivo. Che non c’è mai stato. Ma il problema più grande è che non solo stiamo parlando di cifre irrisorie per il mondo del calcio, ma anche e soprattutto che si tratta di 40 teste da mettere d’accordo con idee molto differenti sulla gestione tecnica. Ognuno ha il suo direttore generale, ognuno ha il suo direttore sportivo, ognuno ha il suo allenatore e ognuno ha persino i suoi calciatori (qualche nomignolo sta anche circolando, e fa accapponare la pelle rispetto alla gloriosa storia della Reggina che invece è una cosa seria). Eppure ognuno mette poco più di diecimila euro!
L’idea emersa nella riunione di questa mattina è quella di replicare quello che è successo negli scorsi anni a Cesena e a Trapani: i giovani industriali stanno valutando la percorribilità di un’alternativa che è piaciuta molto ad Edoardo Lamberti Castronuovo, e cioè quella di bypassare il bando del Comune, risparmiare quindi i 400 mila euro per l’iscrizione e unirsi con il Locri, che già milita in serie D, ha già fatto l’iscrizione ma si trova in difficoltà economiche tanto che dopo il secondo posto dello scorso anno alle spalle del Catania quest’anno si è molto ridimensionato e punta alla salvezza. Negli scorsi anni il Cesena l’ha fatto con il Romagna Centro, il Trapani con l’ASD Dattilo, seppur in contesti molto diversi. L’idea sarebbe quella di cambiare il nome e il logo del Locri, fondersi per questa stagione, intanto lanciare una scuola calcio a Reggio vivendo un anno sabbatico, e poi rilevare la prossima estate il titolo sportivo del Locri riprendendo nome e marchio della Reggina per strutturarsi in modo solido con più tempo. Ma comunque i 400 mila euro di iscrizione risparmiati quest’anno, bisognerebbe spenderli l’anno prossimo. E per contribuire a salvare il Locri/Reggio (?) bisognerebbe comunque spendere altri soldi.
Il giovane e volenteroso ragazzo di Saline, intanto, medita se fare un passo indietro. Proprio come Nick Scali otto anni fa. E cresce il rischio che il bando di giovedì vada deserto. Perché in questa città siamo abituati a farcele sfuggire tutte, le belle occasioni, per poi abbracciare ed esaltare i più improbabili personaggi (vedi Luca Gallo o Felice Saladini) bravi solo ad ingannare gli allocchi. Che strana che è questa città…
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Sicuramente c'è del vero, ma la situazione sta diventando ricetto di vendette personali e ripicche, volano stracci e sassolini che erano nelle scarpe. I fascisti di stretto web stanno sempre sul pezzo, bisogna riconoscerlo, ma spesso non sono obiettivi. Se noti l'articolo è tutt'altro che chiaro su chi avrebbe fatto cosa.
Gli sgrammaticati ignoranti di Tuttoreggina fanno ancora peggio con due titoli velenosi contro Taibi. Tutti stanno dando il peggio, anche ieri ma Massara la lite in diretta con Praticó Lubrano e Baccellieri... Questa città è una trappola.
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Anche a me questa sembra l'unica opzione che potrebbe dare un minimo di sicurezza, anche perchè, è da considerare che delle altre cordate, vere o presunte, finora si sa molto poco o niente.onlyamaranto ha scritto: ↑05/09/2023, 8:24 Mi piace, a pelle questa soluzione di Belardi e Taibi mi sembra davvero ok
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Leggo da più parti di un'eventuale fusione col Locri,ma la motivazione sarebbe quella di risparmiare i 400mila euro a fondo perduto?se fosse così mi candido anche io come proprietario della Reggina,non aju na lira ma ho tanto amore da donare
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Sono d'accordo con te... purtroppo questa città ha nel proprio DNA l'autolesionismo e la mediocrità...non riesce proprio ad evolversi nemmeno dopo essere sprofondata in un buco nero sommersa di merda e umiliata come più non si potrebbe...Angelo82 ha scritto: ↑05/09/2023, 17:46Sicuramente c'è del vero, ma la situazione sta diventando ricetto di vendette personali e ripicche, volano stracci e sassolini che erano nelle scarpe. I fascisti di stretto web stanno sempre sul pezzo, bisogna riconoscerlo, ma spesso non sono obiettivi. Se noti l'articolo è tutt'altro che chiaro su chi avrebbe fatto cosa.
Gli sgrammaticati ignoranti di Tuttoreggina fanno ancora peggio con due titoli velenosi contro Taibi. Tutti stanno dando il peggio, anche ieri ma Massara la lite in diretta con Praticó Lubrano e Baccellieri... Questa città è una trappola.
Evidentemente questo è quello che ci meritiamo...
- onlyamaranto
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Come si fa ad andare contro Taibi, che è stato ed è l'unico che è rimasto con dignità al suo posto, non era lui che doveva scagliarsi contro la società di Saladini, ma altri!
Il primo Cardona, e quando ripenso a quello che ha detto alla conferenza stampa mi sale l'incazzatura, ha taciuto e si è voltato dall'altra parte quando invece aveva assunto lui stesso un incarico preciso, quello di essere garante di legalità! Non lo ha fatto!
La verità dovrà venire fuori, non diamo a questa cricca la possibilità di sfuggire alle loro responsabilità
Il primo Cardona, e quando ripenso a quello che ha detto alla conferenza stampa mi sale l'incazzatura, ha taciuto e si è voltato dall'altra parte quando invece aveva assunto lui stesso un incarico preciso, quello di essere garante di legalità! Non lo ha fatto!
La verità dovrà venire fuori, non diamo a questa cricca la possibilità di sfuggire alle loro responsabilità
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- miko
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Ho letto l'articolo e solo dopo chi l'ha scritto, mi sarei risparmiato il tempo, ma come si fa a scrivere "Un progetto serio con un orizzonte che va oltre la serie D: l’obiettivo è quello di vincere anche la serie C il prossimo anno", ma non per l'imprenditore idolatrato dal "giornalista", ma perché non sopporto questo modo di fare, siamo falliti e abbiamo difficoltà a fare anche la D ma già cerchiamo di inculcare nella testa di qualche tifoso che arriva un altro salvatore della patria che ci fa scalare le categorie come Berlusconi col Monza.merighi ha scritto: ↑05/09/2023, 17:01 https://www.strettoweb.com/2023/09/regg ... i/1584582/
Reggina, è dura: rischia di saltare tutto. E Confindustria lancia l’ipotesi di fusione con il Locri
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5 Set 2023 | 15:30
Come Nick Scali. Sta finendo tutto come Nick Scali: la soluzione migliore c’è ma la città la respinge con il suo solito carico di invidie, arroganze, presunzioni e gelosie. A Reggio Calabria quattro giorni fa è arrivato un ragazzo originario di Saline Joniche che da Milano sta facendo affari in tutto il mondo con le energie rinnovabili. Negli ultimi tre anni quest’azienda ha quintuplicato il fatturato, è in un settore in grande crescita e le cose vanno molto bene. Sono tifosissimi della Reggina e innamorati della loro terra che gli ha dato i natali, per questo hanno pensato di avventurarsi nella follia di rilanciare il calcio a Reggio. Hanno contattato Massimo Taibi, chiedendogli di rimanere. Hanno coinvolto Emanuele Belardi, che a sua volta ha già costruito una squadra dal dna amaranto, con tantissimi “figli del Sant’Agata” già blindati in organico per essere subito competitivi con il Trapani. Un progetto serio con un orizzonte che va oltre la serie D: l’obiettivo è quello di vincere anche la serie C il prossimo anno, e per questo la scelta dell’allenatore è ricaduta su Michele Pazienza.
Questo ragazzo originario di Saline è arrivato a Reggio disteso, sorridente, sereno e carico di idee da presentare alla città. Idee che vanno oltre il calcio, ma prevedono investimenti importanti sul territorio. Idee sane e genuine, pulite e animate dalla voglia di creare valore anche a Reggio Calabria, così come la sua azienda fa in tutto il mondo. Ebbene, adesso lo stanno facendo scappare. Gli è venuta la febbre a 40, gli sono spuntati i brufoli sul volto, persino i capelli sono meno curati e brillanti del giorno in cui è arrivato. Ne sta subendo di tutti i colori e alla fine rischia di tornare a Milano deluso e rammaricato per l’ambiente che ha trovato nella città in cui è nato e per cui voleva fare qualcosa di buono.
E’ l’unica soluzione valida per la rinascita della Reggina. L’alternativa è quella del gruppo dei giovani di Confindustria che Edoardo Lamberti Castronuovo e Ninni Tramontana hanno coagulato nei giorni scorsi. Nella riunione di stamani, finalmente questi ragazzi si sono resi conto che continuare ad inseguire la strada della volenterosa colletta per l’iscrizione non sarebbe stata percorribile senza un orizzonte successivo. Che non c’è mai stato. Ma il problema più grande è che non solo stiamo parlando di cifre irrisorie per il mondo del calcio, ma anche e soprattutto che si tratta di 40 teste da mettere d’accordo con idee molto differenti sulla gestione tecnica. Ognuno ha il suo direttore generale, ognuno ha il suo direttore sportivo, ognuno ha il suo allenatore e ognuno ha persino i suoi calciatori (qualche nomignolo sta anche circolando, e fa accapponare la pelle rispetto alla gloriosa storia della Reggina che invece è una cosa seria). Eppure ognuno mette poco più di diecimila euro!
L’idea emersa nella riunione di questa mattina è quella di replicare quello che è successo negli scorsi anni a Cesena e a Trapani: i giovani industriali stanno valutando la percorribilità di un’alternativa che è piaciuta molto ad Edoardo Lamberti Castronuovo, e cioè quella di bypassare il bando del Comune, risparmiare quindi i 400 mila euro per l’iscrizione e unirsi con il Locri, che già milita in serie D, ha già fatto l’iscrizione ma si trova in difficoltà economiche tanto che dopo il secondo posto dello scorso anno alle spalle del Catania quest’anno si è molto ridimensionato e punta alla salvezza. Negli scorsi anni il Cesena l’ha fatto con il Romagna Centro, il Trapani con l’ASD Dattilo, seppur in contesti molto diversi. L’idea sarebbe quella di cambiare il nome e il logo del Locri, fondersi per questa stagione, intanto lanciare una scuola calcio a Reggio vivendo un anno sabbatico, e poi rilevare la prossima estate il titolo sportivo del Locri riprendendo nome e marchio della Reggina per strutturarsi in modo solido con più tempo. Ma comunque i 400 mila euro di iscrizione risparmiati quest’anno, bisognerebbe spenderli l’anno prossimo. E per contribuire a salvare il Locri/Reggio (?) bisognerebbe comunque spendere altri soldi.
Il giovane e volenteroso ragazzo di Saline, intanto, medita se fare un passo indietro. Proprio come Nick Scali otto anni fa. E cresce il rischio che il bando di giovedì vada deserto. Perché in questa città siamo abituati a farcele sfuggire tutte, le belle occasioni, per poi abbracciare ed esaltare i più improbabili personaggi (vedi Luca Gallo o Felice Saladini) bravi solo ad ingannare gli allocchi. Che strana che è questa città…