Dopo due giornate di campionato, per giunta giocate in casa, anche se con due ottime squadre, si può tracciare un primissimo sommario bilancio, alla luce del mercato estivo ormai concluso.
Taibi, checché se ne parli in maniera ingenerosa, lo reputo un ottimo direttore sportivo che in parecchi ci invidiano. È furbo, ha carattere e conosce il calcio con tutti i suoi più reconditi risvolti. Ha importanti amicizie tra i procuratori e buone relazioni con le altre squadre, frutto di una lunga carriera fatta a buoni livelli. È l’unico in società che capisce di calcio, tutta la dirigenza mi pare un poco sprovveduta in materia, pertanto, fossi in Gallo non me lo lascerei scappare, anche perché ha dimostrato di essere attaccato alla città, visto che è venuto quando a Reggio si elemosinava e stavamo per scomparire dal calcio che conta.
Ha fatto di necessità virtù e si è ampiamente adattato a tutte le situazioni, anche quelle in cui devi fare i salti mortali per far quadrare i conti.
Sappiamo che la politica della società è quella di non investire in giovani, proprio perché non ha tutta quella forza economica ostentata all’inizio, sicuramente anche per la grossa crisi dovuta al COVID che ha fortemente penalizzato la holding di Gallo che, come tutti sappiamo, è legata al collocamento privato dei lavoratori nei servizi.
Investire in calciatori anziani, ma che ancora potrebbero dare tanto sotto l’aspetto tecnico e di esperienza, attraverso ingaggi di due o tre anni, è il modo per legarli alla società spalmando la remunerazione in più anni. A volte sono scommesse che possono riuscire, altre meno, ci vuole fortuna e Taibi anche quando ha sbagliato qualche colpo, ha dimostrato di saper rimediare.
Secondo me, l’unica cazzata che ha fatto, a parte Baclet che veniva da un’ottima annata, in cui aveva letteralmente trascinato il Cosenza in B, e quindi proveniente da una categoria superiore rispetto alla nostra, ma che poi si è rivelato una delusione cocente, è stato l’ingaggio di mister Drago, un’autentica truffa ai danni della Reggina. Dopo ricordiamo tutti, ha allestito una squadra coi fiocchi che ha sbaragliato tutto e tutti contro ogni pronostico, dominando un campionato con il record di 11 vittorie consecutive e una promozione che rimarrà nella storia della società amaranto.
Ciò premesso, sempre a mio modesto avviso, la squadra allestita quest’anno è tosta e di categoria, cominciando dal mister Aglietti, uno degli allenatori più esperti e bravi della B.
Taibi ha seguito le sue direttive, come ad esempio tenere fuori rosa Crimi, apparentemente senza motivo, ma che invece aveva avuto forti screzi con Aglietti quando militavano nell’Entella.
Ha ingaggiato Laribi, sempre su indicazione di Aglietti, che reputo un ottimo calciatore, ma che ancora non ha dimostrato, come d’altronde Ricci, il suo vero valore.
In attacco vantiamo una batteria di bomber che altre poche squadre possono permettersi: Galabinov, Montalto e lo stesso Denis, fortemente confermato proprio da Aglietti per il quale stravede.
La difesa non è proprio il massimo, ma poche altre squadre hanno qualità superiori.
Il centrocampo, poi, è di assoluto valore, anche se poco fornito: Crisetig, Hatemaj, Bianchi sono uomini di garanzia, non conosco i giovani, ma spero che siano all’altezza della situazione.
Dulcis in fundo: Menez, anche lui voluto da Aglietti tanto da scommettere in una sua resurrezione, Rivas e Bellomo assicurano fantasia ed imprevedibilità.
Chiudo col dire che questa squadra mi piace, è tosta e di categoria, se Aglietti ha la fortuna di poter contare in questi uomini con continuità e raggiungere quella alchimia giusta in cui la forza, la tecnica e il rendimento costante saranno ben amalgamati, credo che assisteremo ad una buona annata e chissà se avremo qualche bella sorpresa
