Numeri alla mano, l’attuale compagine amaranto rappresenta una delle peggiori in assoluto di tutti i tempi.
Al momento, vista la situazione sotto tutti gli aspetti, nulla fa presagire in un epilogo positivo.
La crisi è grave e strutturale, si versa in un coma profondo e neanche il più ottimista tra i tifosi scommetterebbe sulla salvezza della Reggina.
Troppi errori commessi, troppa supponenza palesata, troppa inesperienza da confonderla con l’incompetenza, hanno determinato questa situazione ingestibile, dove il vuoto assoluto regna sovrano.
Mai visto, in tantissimi anni di Reggina, niente di simile.
La società, come ci ha regalato una grande gioia, pare che ci stia per far tornare nella disperazione, quei pochi momenti di felicità calcistica regalataci li stiamo scontando con gli interessi, in un campionato fin qui da incubo, altro che sogni di gloria.
Stiamo vivendo un’agonia che sta sfociando nel peggiore degli incubi per i tifosi, dopo il fallimento della vecchia Reggina 1986, una retrocessione amarissima che rischia di far disaffezionare tutta la città.
Naturalmente da tifoso mi auguro che ciò non accada, ma se dovesse accadere l’irreparabile, il signor Gallo abbia almeno la decenza e il pudore di restituire la cittadinanza onoraria in quanto non avrà dimostrato fino in fondo di meritarla.
Lo sconforto è dettato dalla contingenza, però, nonostante tutto, sempre come tifoso malato, spero nel miracolo, dato che, durante la nostra lunga storia, abbiamo vissuto anche imprese memorabili
