É un pensiero che condivido in parte.aquamoon ha scritto:La verità, l'unica cui consegnarsi è che la nostra Città è (come tutta la Provincia) impresentabile.
Provate a farvi un giro e cercate segni di modernità se non segnali di vita e vi accorgerete che la "Reggineide" è un testo ormai improponibile.
La Città e la sua Provincia sono ormai in coma vigilato:
Se vivi o se vieni a Reggio, esaurita la visita al Museo, non ti resta che telefonare per anticipare la partenza.
La costa, da Condofuri a Bagnara è praticamente vuota e se anche,
per congiunture astrali straordinariamente benigne, si riuscisse a intercettare qualche turista particolarmente masochista... qualcuno mi spieghi cosa gli si consiglierebbe di fare... dopo la visita al Museo.
Si dirà che è colpa della crisi, senza però precisare quale tipo di crisi e, più appassionatamente che nella descrizione del proprio amato,
senza ricordarsi che la nostra economia è attualmente sotto sequestro o confisca e che i suoi architetti sono o in galera o prossimi ad andarci.
Berlusconi vende, Moratti e pure Tohir vendono, Ferrero ha la sacca perennemente pronta, Lotito è ormai un brand e tutti gli altri dalla serie A alla C o hanno altri interessi consolidati e diversificati o sono con il cappello in mano.
Reggio non ha grano da vendere, la stessa Reggina di cui parliamo, di fatto non esiste e infatti non se la compra nessuno.
Pensavate veramente di uscirne come se niente fosse?
La Reggina (quella fallita di Foti) è la cartina al tornasole per capire come è andata.
La festa appena cominciata è già finita.
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Siamo povera gente, in altre parole siamo dei morti di fame.
Non c'è un imprenditore capace di fare impresa correttamente. Prima si poteva... ora, pare, proprio di no.
La domanda è:
vogliamo prendere atto che, in Città, veramente o surrettiziamente, non circola più denaro?
Vogliamo, almeno per una volta, rassegnarci alla realtà?
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La nostra più grande povertà é quella legata all'atteggiamento. Reggio ormai tratta il fenomeno Reggina con una sufficienza e purtroppo un'indifferenza intollerabili. Nel crotonese e nel vibonese, in zone dove l'economia non é fiorente, vi é entusiasmo per il fenomeno calcistico vi é voglia di emergere....certo sono esperienze nuove, da loro mai provate, ma la maturità di una popolazione si vede nel mantenere costante l'interesse come succede in tante realtà del sud. Non si può dire che a Messina siano molto più ricchi di noi.....ma al momento opportuno sono uscite fuori cordate imprenditoriali di livello, orgogliose di prendere in mano il calcio cittadino. Sicuramente l'epopea fotiana ha fatto terra bruciata, sicuramente il declino veloce e mortificante ha creato sconforto, certamente gli ultimi 10 anni hanno lasciato a molti un'amarezza enorme.... Ma come si fa in una situazione come questa, in cui un gruppo onesto ricostruisce e si propone, mostrare questa totale mancanza di interesse, come fanno molti a condannare a prescindere l'operato di chi si impegna. Reggio é povera perché abulica, senza interessi, svogliata.....probabilmente attratta da vicende in cui é facile guadagnare con l'imbroglio e con la furbizia. Oggi questi soci sono da soli, protestano e sbuffano ed addirittura devono incassare le critiche a prescindere anche solo per la mancanza di fondi. Intendiamoci fanno errori e scelte che talvolta non approvo, non ultima quella su quest'allenatore, sec me sconclusionata, ma vi rendete conto che un bacino di utenza come il ns sembra non poter permettersi la lega pro o addirittura un campionato di testa in serie D. Non é povertà economica ma é intollerabile, pessima, fastidiosa strafottenza.......prodotto locale DOC.