http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/ ... ef=HREC2-9
Lecito coltivare marijuana in casa
"Un reato che non procura danni"
La Suprema corte ha bocciato il ricorso della Procura di Catanzaro che chiedeva la condanna di un giovane che aveva una piantina di Cannabis sul suo balcone.
I Radicali: "Elemento di buon senso e un principio liberale".
Il ministro Meloni: "Sentenza scandalosa"
Coltivare una piantina di marijuana in casa può essere lecito, trattandosi di "un reato che non procura danni alla salute pubblica". Lo ha stabilito la Cassazione. Secondo la suprema corte la coltivazione di una sola pianta di canapa indiana "non è idonea a porre in pericolo il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica". Di conseguenza è stato bocciato il ricorso della Procura di Catanzaro che chiedeva la condanna di un giovane per avere coltivato sul balcone di casa una piantina di cannabis.
Secondo la Corte, la "modestia dell'attività posta in essere emerge da circostanze oggettive di fatto", in questo caso la coltivazione di una piantina in un piccolo vaso sul terrazzo di casa con un principio attivo di mg 16, è un comportamento da ritenere "del tutto inoffensivo e non punibile anche in presenza di specifiche norme di segno contrario".
"La sentenza della Cassazione introduce un elemento di buon senso e un principio liberale: non c'è reato se non c'è vittima", è stato il commento di Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani. "L'autocoltivazione - ha aggiunto Staderini - andrebbe promossa, perché garantisce al consumatore la qualità del prodotto, lo libera dal mercato criminale e riduce i profitti delle mafie. La legge Fini-Giovanardi deve essere superata innanzitutto perché è una legge stupida e criminogena, tanto che sono 28 mila le persone detenute per averla violata".
"In attesa che sia possibile al popolo italiano conoscere gli enormi costi sociali del proibizionismo e dibattere le sue alternative, chiediamo che venga calendarizzata la proposta di legge radicale, prima firmataria Rita Bernardini, per legalizzare l'autocoltivazione della marijuana" conclude.
Di segno completamente opposto il commento del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni che definisce la sentenza "scandalosa": "Lo Stato si regge su leggi uguali per tutti, anche per chi è chiamato a farle rispettare", ha detto il ministro. "La motivazione della sentenza - ha aggiunto - ha poi qualcosa di agghiacciante, quando prevede che il fatto 'è non punibile anche in presenza di specifiche norme di senso contrario', perché 'inoffensivo'. Questo - ha spiegato il ministro della Gioventù - rischia di stabilire un precedente gravissimo: ovvero che un reato non sia più tale, nonostante la legge, quando considerato 'inoffensivo'". "Se i magistrati vogliono farsi legislatori - ha concluso la Meloni - smettano la toga e si facciano eleggere in parlamento".
E voi cosa ne pensate?
Io parto dal presupposto che sono assolutissimamente a favore della legalizzazione delle droghe leggere e all'introduzione dei coffee-shop.
Ps. Il titolo del topic è quello che è...ma non sapevo cosa scrivere...
L'erba del vicino...
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suonatore Jones ha scritto:da non fumatore, d'accordo.
Il solito cattocomunista!
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UnicaPassione ha scritto:suonatore Jones ha scritto:da non fumatore, d'accordo.
Il solito cattocomunista!
mi hai offeso ben due volte. brucerai come uno spinello.
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UnicaPassione ha scritto:http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/ ... ef=HREC2-9
Lecito coltivare marijuana in casa
"Un reato che non procura danni"
La Suprema corte ha bocciato il ricorso della Procura di Catanzaro che chiedeva la condanna di un giovane che aveva una piantina di Cannabis sul suo balcone.
I Radicali: "Elemento di buon senso e un principio liberale".
Il ministro Meloni: "Sentenza scandalosa"
Coltivare una piantina di marijuana in casa può essere lecito, trattandosi di "un reato che non procura danni alla salute pubblica". Lo ha stabilito la Cassazione. Secondo la suprema corte la coltivazione di una sola pianta di canapa indiana "non è idonea a porre in pericolo il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica". Di conseguenza è stato bocciato il ricorso della Procura di Catanzaro che chiedeva la condanna di un giovane per avere coltivato sul balcone di casa una piantina di cannabis.
Secondo la Corte, la "modestia dell'attività posta in essere emerge da circostanze oggettive di fatto", in questo caso la coltivazione di una piantina in un piccolo vaso sul terrazzo di casa con un principio attivo di mg 16, è un comportamento da ritenere "del tutto inoffensivo e non punibile anche in presenza di specifiche norme di segno contrario".
"La sentenza della Cassazione introduce un elemento di buon senso e un principio liberale: non c'è reato se non c'è vittima", è stato il commento di Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani. "L'autocoltivazione - ha aggiunto Staderini - andrebbe promossa, perché garantisce al consumatore la qualità del prodotto, lo libera dal mercato criminale e riduce i profitti delle mafie. La legge Fini-Giovanardi deve essere superata innanzitutto perché è una legge stupida e criminogena, tanto che sono 28 mila le persone detenute per averla violata".
"In attesa che sia possibile al popolo italiano conoscere gli enormi costi sociali del proibizionismo e dibattere le sue alternative, chiediamo che venga calendarizzata la proposta di legge radicale, prima firmataria Rita Bernardini, per legalizzare l'autocoltivazione della marijuana" conclude.
Di segno completamente opposto il commento del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni che definisce la sentenza "scandalosa": "Lo Stato si regge su leggi uguali per tutti, anche per chi è chiamato a farle rispettare", ha detto il ministro. "La motivazione della sentenza - ha aggiunto - ha poi qualcosa di agghiacciante, quando prevede che il fatto 'è non punibile anche in presenza di specifiche norme di senso contrario', perché 'inoffensivo'. Questo - ha spiegato il ministro della Gioventù - rischia di stabilire un precedente gravissimo: ovvero che un reato non sia più tale, nonostante la legge, quando considerato 'inoffensivo'". "Se i magistrati vogliono farsi legislatori - ha concluso la Meloni - smettano la toga e si facciano eleggere in parlamento".
E voi cosa ne pensate?
Io parto dal presupposto che sono assolutissimamente a favore della legalizzazione delle droghe leggere e all'introduzione dei coffee-shop.
Ps. Il titolo del topic è quello che è...ma non sapevo cosa scrivere...
Ma come voi non eravate quelli che "a casa sua uno può fare quello che vuole"??
quelli che:"non bisogna intromettersi nella via privata dei cittadini"?
quelli che:"basta col finto moralismo?"
quelli che:"in uno stato democratico è verognoso spiare nel bucco della serratura,per vedere ciò che fa un privato cittadino"??
A Meloni pippate coca,andate a prostitute,stuparate la costituzione,fate tutti i reati possibili e immaginabili,e poi volete mandare in carcere un ragazzo per na pianta??e andiamo.
per il resto concordo con quanto detto dal compagno up.
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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Sostanzialmente concordo con la sentenza, non fa del male a nessuno ma personalmente preferisco coltivare i peperoncini in balcone
Cosa pretendi da un paese, che ha la forma di una scarpa? (cit.)
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dicono sia anche decorativa
"Gli amici miei, ed in cui posso fidare, non vivon qui: si trovan lontano, al mio paese, come ogni altra cosa, signori, che mi può recar conforto".
Putrusinu ogni mineshra!
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reggino ha scritto:
per il resto concordo con quanto detto dal compagno up.
L'orario consente il mio intervento: compagno sta fungia!
Per il resto, tornando un po' seri, dico: ma è cosi difficile capire che legalizzando il tutto e concedendo la vendita solo tramite autorizzazione su licenza (coffee shop) mandi a quel paese gran parte del giro malavitoso di ndrangheta, camorra e mafia?
IO NON TIFO PER UN'AZIENDA!
- pompa
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Pensa che se mio nonno avesse tre palle, a tutti sarebbe chiaro che è un flipper!UnicaPassione ha scritto:reggino ha scritto:
per il resto concordo con quanto detto dal compagno up.
L'orario consente il mio intervento: compagno sta fungia!
Per il resto, tornando un po' seri, dico: ma è cosi difficile capire che legalizzando il tutto e concedendo la vendita solo tramite autorizzazione su licenza (coffee shop) mandi a quel paese gran parte del giro malavitoso di ndrangheta, camorra e mafia?
Che ti devo dire, ci sarà ancora gente che ama il gusto del proibito e dell'illecito...
AFFETTUOSI SALUTI POMPIANI
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Anche perchè lo Stato ha già il controllo di tabacco,alcolici e superalcolici,non vedo perchè questo non debba valere anche per le droghe.UnicaPassione ha scritto:reggino ha scritto:
per il resto concordo con quanto detto dal compagno up.
L'orario consente il mio intervento: compagno sta fungia!
Per il resto, tornando un po' seri, dico: ma è cosi difficile capire che legalizzando il tutto e concedendo la vendita solo tramite autorizzazione su licenza (coffee shop) mandi a quel paese gran parte del giro malavitoso di ndrangheta, camorra e mafia?
E poi non ho capito perchè se fumo un numero elevato di pacchetti di sigarette al giorno,o beva dell'alcool a dismisura a casa mia non subisco alcun tipo di sanzione,e poi invece per la coltivazione di una pianta devo andare in carcere?
misteri di questo paese...
Ultima modifica di reggino il 01/07/2011, 12:21, modificato 1 volta in totale.
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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L'evoluzione delle mafie, ed in particolare della 'ndrangheta, ci permette di dire che questo Tuo assunto, un tempo certamente valido, ormai non vale più, o, se vale ancora, rappresenta comunque un dato di fatto, per portata, trascurabile.UnicaPassione ha scritto:Per il resto, tornando un po' seri, dico: ma è cosi difficile capire che legalizzando il tutto e concedendo la vendita solo tramite autorizzazione su licenza (coffee shop) mandi a quel paese gran parte del giro malavitoso di ndrangheta, camorra e mafia?
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Beh no trascurabile non direi, peas...peas! ha scritto:L'evoluzione delle mafie, ed in particolare della 'ndrangheta, ci permette di dire che questo Tuo assunto, un tempo certamente valido, ormai non vale più, o, se vale ancora, rappresenta comunque un dato di fatto, per portata, trascurabile.UnicaPassione ha scritto:Per il resto, tornando un po' seri, dico: ma è cosi difficile capire che legalizzando il tutto e concedendo la vendita solo tramite autorizzazione su licenza (coffee shop) mandi a quel paese gran parte del giro malavitoso di ndrangheta, camorra e mafia?
Diciamo che l'effetto è in diminuzione, ma trascurabile ancora no, a mio avviso.
AFFETTUOSI SALUTI POMPIANI
concordo abbastanza con peas. la legalizzazione, però porterebbe vantaggi chiari, come ad esempio controlli di qualità e soldi allo stato (senza dover pagare tutto con pieni da 300 euro per una panda)
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Spiego meglio, ché sono stato poco chiaro: io non ritengo che sia trascurabile il dato relativo al consumo di droghe leggere (anzi, per me è addirittura in crescita, se calcolato in valore assoluto e non in confronto all'aumento del consumo delle altre droghe).pompa ha scritto: Beh no trascurabile non direi, peas...
Diciamo che l'effetto è in diminuzione, ma trascurabile ancora no, a mio avviso.
AFFETTUOSI SALUTI POMPIANI
Intendevo dire che il danno economico che la loro eventuale legalizzazione porterebbe alle mafie è molto minore di quanto si pensi (UnicaPassione aveva parlato di "mandare a quel paese gran parte dei loro giri malavitosi"), perché in questo ambito gli affari seri le mafie li fanno ovviamente con le (grazie al cielo) illegalizzabili droghe pesanti.
E poi, chiudo con una domanda, che è un po' domanda ed un po' provocazione: poniamo per assurdo che l'Italia si apra alla legalizzazione delle droghe leggere ed all'apertura dei coffe-shop stile-Amsterdam; considerando quanto i giornali ci hanno ormai insegnato sul radicamento e la contaminazione da parte della malavita di ogni tipo di attività economica, a Reggio come ormai anche a Milano, chi credete prenderebbe fattualmente in gestione questi esercizi commerciali adibiti alla (legale) importazione e vendita al dettaglio di stupefacenti?
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Tutto chiaro, infatti io intenedo non trascurabile nel senso che ancora la droga leggera foraggia il basamento della strattura verticistica criminale, quindi ancora un qualche colpetto lo assesterebbe.peas! ha scritto:Spiego meglio, ché sono stato poco chiaro: io non ritengo che sia trascurabile il dato relativo al consumo di droghe leggere (anzi, per me è addirittura in crescita, se calcolato in valore assoluto e non in confronto all'aumento del consumo delle altre droghe).pompa ha scritto: Beh no trascurabile non direi, peas...
Diciamo che l'effetto è in diminuzione, ma trascurabile ancora no, a mio avviso.
AFFETTUOSI SALUTI POMPIANI
Intendevo dire che il danno economico che la loro eventuale legalizzazione porterebbe alle mafie è molto minore di quanto si pensi (UnicaPassione aveva parlato di "mandare a quel paese gran parte dei loro giri malavitosi"), perché in questo ambito gli affari seri le mafie li fanno ovviamente con le (grazie al cielo) illegalizzabili droghe pesanti.
E poi, chiudo con una domanda, che è un po' domanda ed un po' provocazione: poniamo per assurdo che l'Italia si apra alla legalizzazione delle droghe leggere ed all'apertura dei coffe-shop stile-Amsterdam; considerando quanto i giornali ci hanno ormai insegnato sul radicamento e la contaminazione da parte della malavita di ogni tipo di attività economica, a Reggio come ormai anche a Milano, chi credete prenderebbe fattualmente in gestione questi esercizi commerciali adibiti alla (legale) importazione e vendita al dettaglio di stupefacenti?
Sulla tua domanda, posso risponderti che, quantomeno, prenderebbero la partita Iva, no?
AFFETTUOSI SALUTI POMPIANI
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P! è indubbio che gran parte del "fatturato" della Mafia&Ndrangheta&Camorra & Co. , in modo particolare in passato, provenisse dallo spaccio di droga. Che poi le droghe pesanti abbiano un profitto maggiore rispetto alle droghe leggere, nonostante (grazie al cielo) le seconde siano ancora in pole position per numero di consumatori è vero e va comunque a rendere più che genuino il tuo intervento.peas! ha scritto:
Spiego meglio, ché sono stato poco chiaro: io non ritengo che sia trascurabile il dato relativo al consumo di droghe leggere (anzi, per me è addirittura in crescita, se calcolato in valore assoluto e non in confronto all'aumento del consumo delle altre droghe).
Intendevo dire che il danno economico che la loro eventuale legalizzazione porterebbe alle mafie è molto minore di quanto si pensi (UnicaPassione aveva parlato di "mandare a quel paese gran parte dei loro giri malavitosi"), perché in questo ambito gli affari seri le mafie li fanno ovviamente con le (grazie al cielo) illegalizzabili droghe pesanti.
E poi, chiudo con una domanda, che è un po' domanda ed un po' provocazione: poniamo per assurdo che l'Italia si apra alla legalizzazione delle droghe leggere ed all'apertura dei coffe-shop stile-Amsterdam; considerando quanto i giornali ci hanno ormai insegnato sul radicamento e la contaminazione da parte della malavita di ogni tipo di attività economica, a Reggio come ormai anche a Milano, chi credete prenderebbe fattualmente in gestione questi esercizi commerciali adibiti alla (legale) importazione e vendita al dettaglio di stupefacenti?
Però si sta trascurando un grosso particolare: le droghe pesanti (cocaina ed eroina in particolare) approdano in Italia da 4 posti ben precisi : i porti di Gioia Tauro, Brindisi, Ancona e Genova. Controllare maggiormente (e chissà perchè stranamente talvolta i controlli sono un po' blandi...) determinati punti strategici debellerebbe gran parte dello spaccio nella penisola.
Le droghe leggere (hashish e marijuana) provengono da svariati punti e risultano spesso veramente incontrollabili.
Di sicuro c'è che in gran parte dei traffici e delle gestioni del mercato della droga, anche se direttamente non c'è più nessuno che si sporca le mani ma consegna l'onere a bande criminali di tunisini, marocchini, albanesi, romeni e italiani "cani sciolti", le organizzazioni mafiose ci guadagnano e anche tanto.
Sappiamo bene, purtroppo, che una volta reciclato, il denaro, diventa pulito...
Ma intanto lo Stato ( a patto che non ce l'abbia anche adesso... ) potrebbe garantire in qualità, controllo e distribuzione della stessa.
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