La soddisfazione di Suraci: "Rtl non riceve alcun finanziamento dalle istituzioni, la Regione Calabria ha scelto di investire su di noi"
315 ore di diretta, 154 programmi, 23 serate di animazione, 7 ospiti musicali (Luca Carboni, Subsonica, Alessandra Amoroso, Edoardo Bennato, Francesco Renga, Dolcenera, Modà), 4 collegamenti esterni con altre località (Soverato, Vibo marina, Rossano, Marina di Strongoli). Sono i numeri di Rtl 102,5, o meglio è tutto quello che il network nazionale con il sostegno della Regione Calabria, quest’anno è riuscito a fare riportando in riva allo Stretto e non solo, tanta buona musica e grandi big della canzone protagonisti di esclusivi mini live in “modalità acustica”. Per quasi un mese, l’emittente radiofonica guidata dal calabrese Lorenzo Suraci, ha trasformato l’Arena “Franco” in una discoteca all’aperto riunendo ogni sera, generazioni diverse accomunate dalla voglia di stare insieme e godersi un’area naturale caratterizzata da uno sfondo marino notturno unico quale quello offerto da Reggio Calabria. Insieme al presidente Suraci ripercorriamo quell’intenso tour che, dallo scorso 30 luglio sino al 21 agosto, tutti i giorni dalle 9 alle 24, è riuscito a creare grandi feste con animazione, musica e divertimento grazie ai dj di Rtl e alle performance dal vivo degli artisti più prestigiosi.
Per il quarto anno, possiamo affermare che Rtl ha centrato ancora una volta l’obiettivo.
“Quest’anno ci tenevamo ancor di più a dimostrare l’importanza di una comunicazione fatta da un mezzo radio come Rtl 102,5. Il nostro principale obiettivo è stato quello di mettere in primo piano la comunicazione e poi il contenuto che si migliora anno dopo anno. Rtl 102,5 non riceve alcun finanziamento dalle istituzioni ed in particolare dei “paisà” come qualcuno ha detto ma è la Regione Calabria che, attraverso una propria strategia di marketing, di comunicazione, ha deciso di investire in spot e promo anche radiofonici quantificati e fatturati”.
Dopo il pasticcio dell’anno scorso, Lei e il suo team avete dimostrato a chi non era tanto entusiasta del vostro ritorno a Reggio Calabria che il tour radiofonico riesce, nonostante non sia più la novità dell’estate, a coinvolgere sempre un pubblico eterogeneo.
“Non c’è stato alcun pasticcio. Non sono venuto a Reggio Calabria perché negli anni precedenti avevo garantita massima tranquillità dall’Amministrazione comunale di Scopelliti cosa che non mi è stata riconfermata dall’Amministrazione Raffa. Non me la sono sentita di venire a fare 14 ore di diretta radiofonica da Reggio Calabria con un’organizzazione amministrativa che non poteva essere all’altezza e, soprattutto non mi dava garanzie. Pur essendo stato chiamato ripetutamente dall’ex sindaco Raffa, ho declinato l’invito e ce ne siamo andati a Palermo”.
Possiamo definire la carovana di 102,5 un fenomeno sociale?
“Non penso che lo sia ma sicuramente è una grossa macchina di comunicazione. Lo dimostrano i numeri degli ascoltatori che ha, la credibilità, la stima che ha acquisito col tempo e poi, non dimentichiamo ma è l’unica emittente in Italia che fa una diretta di 24 ore. Qualcuno non ha capito che la cosa più rischiosa è di trasportare i programmi radiofonici in diretta dalle città naturali come Roma o Milano in una sede esterna. Non è come fare un programma di un’ora o due ore. Se non ci sono garanzie, posti idonei da dove trasmettere e gli speakers non hanno le giuste condizioni per poter affrontare il loro lavoro, non si possono spostare i programmi radiofonici. Negli anni scorsi si sono creati tutti questi presupposti grazie al coinvolgimento dell’ex sindaco Scopelliti, noi abbiamo trovato la serenità per poter fare tante ore di diretta e i nostri programmi in una sede esterna, l’arena “Franco” di Reggio Calabria, che si adatta benissimo alle nostre esigenze radiofoniche. Per la prima volta, quest’anno con il Governatore Scopelliti abbiamo inserito una novità: portare la diretta nazionale trasmessa di sera in quattro località calabresi scelte dalla Regione e vi assicuro che l’iniziativa è stata molto gradita dalle comunità”.
Qual è il segreto del vostro successo?
“Siamo sempre sul pezzo dalla mattina alla sera”.
Cosa si porta di questa esperienza e c’è qualcosa che vorrebbe dire a chi era scettico?
“Mi è dispiaciuto che lo scetticismo venisse da un giovane, pensavo che i giovani fossero quelli più predisposti al rinnovamento, al cambiamento. Non è stato nemmeno preso in considerazione l’indotto economico che questa iniziativa ha portato alla città. Bisognerebbe fare un raffronto con i numeri dell’estate scorsa e quelli di quest’anno per vedere se è aumentata o no l’affluenza turistica. Ogni giorno facciamo un’esperienza nuova ma quest’anno mi porto dietro il fatto che, insieme ai miei ragazzi, abbiamo fatto più di quello per cui c’eravamo impegnati. Sono molto contento dei risultati raggiunti anche dal punto di vista editoriale e della comunicazione: abbiamo fatto scoprire peculiarità della Calabria che molti non conoscono tirando fuori attraverso i nostri microfoni risorse, luoghi, prodotti di una regione che ha davvero tanto da offrire ai turisti e non solo”.
Lei è calabrese non ha mai pensato di “forgiare” un network nella sua terra d’origine?
“Assolutamente no, è già difficile portarne avanti uno. E poi ci sono le radio locali che sono molto forti come Radio Touring”.
Ci vedremo il prossimo anno?
“Vedremo. Se ci saranno le condizioni e i budget forse sì,
perché Rtl si sposta per venire in Calabria, in Sicilia, in Friuli o in qualunque posto solo se ci sono dei budget pubblicitari altrimenti senza di questi non fa nemmeno 5 km attorno a Cologno”.
Fonte strill
u prossimu annu mi si stannu a colognu
