Meglio tardi che mai, si dimette Marino!
Inviato: 08/10/2015, 19:57
«Mi dimetto». Alla fine ha ceduto. Il sindaco Ignazio Marino giovedì sera ha lasciato la poltrona da sindaco, schiacciato dal peso dell’ultimo scandalo, quello delle cene private pagate con la carta di credito del Comune. Con una lunga nota diffusa alle 19.30 ha rivendicato i risultati raggiunti da quando è stato eletto e ha ricordato che le dimissioni «possono per legge essere ritirate entro venti giorni». E, ancora, ha parlato di «un lavorio rumoroso nel tentativo di sovvertire il voto democratico dei romani. Questo ha avuto spettatori poco attenti anche tra chi questa esperienza avrebbe dovuto sostenerla. Oggi quest’aggressione arriva al suo culmine». E ancora: «Nessuno pensi o dica che lo faccio come segnale di debolezza o addirittura di ammissione di colpa per questa squallida e manipolata polemica sulle spese di rappresentanza e i relativi scontrini successivamente alla mia decisione di pubblicarli sul sito del Comune. Chi volesse leggerle in questo modo è in cattiva fede. Ma con loro non vale la pena di discutere».
Marino ha tentato fino all’ultimo di coprire lo scandalo, ma ha ceduto al pressing trasversale: dal Pd alle opposizioni, dopo le varie testimonianze che smentiscono i giustificativi delle spese rimborsate al sindaco dal Campidoglio, tutti hanno chiesto il passo indietro. E a nulla è servita la mossa della disperazione di mercoledì sera, quando si è offerto di pagare di tasca sua quei 20 mila euro di spese di rappresentanza su cui già indaga la procura per peculato. Il premier Renzi e il Pd hanno deciso di scaricarlo nella notte fra mercoledì e giovedì. E anche Matteo Orfini, presidente del partito e fino a ieri strenuo difensore del sindaco, ha alzato bandiera bianca. Nel corso di una drammatica giunta intorno all’ora di pranzo di giovedì 8 ottobre tre assessori entrati con l’ultimo rimpasto voluto dal Pd (Stefano Esposito, Marco Causi e Luigina Di Liegro) si sono dimessi. Ma anche dopo questa manifestazione forte di sfiducia, Marino ha provato in un primo momento a resistere. Il Pd ha allora manifestato l’intenzione di sfiduciare il sindaco. E in serata Marino si è arreso.
La giornata si era aperta con un pressing forsennato del partito per le dimissioni e le richieste insistenti di tutte le opposizioni. Marino in mattinata ha ribadito però ai suoi di voler resistere. E mentre il sindaco era impegnato in riunioni e contatti, in Campidoglio, oltre a un folto plotone di giornalisti, cameramen e tv, si è radunata anche una piccola folla di contestatori, sotto lo sguardo incuriosito dei fotografi. Poi nel pomeriggio il presidente del Pd,Matteo Orfini, ha incontrato nella sede del Nazareno alcuni assessori e consiglieri comunali del Pd e alle 18 il vicesindaco e assessore Causi, insieme a Stefano Esposito, è tornato in Campidoglio con un messaggio netto: «E’ finita, meglio dimettersi».
E mentre Marino restava in Campidoglio sotto assedio, chiuso nel suo ufficio con i collaboratori più stretti, nella piazza davanti al Palazzo Senatorio è scoppiata anche la contestazione, con urla, fischi e insulti all’indirizzo degli assessori usciti dalla giunta.
In serata poi centinaia di persone si sono radunate in piazza del Campidoglio. Da una parte i sostenitori di Marino che hanno intonato Bella Ciao, dall’altra i contestatori che hanno cantato la società dei magnaccioni. In mezzo uno schieramento di carabinieri e polizia.
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca ... c604.shtml
Finalmente la città di Roma si libera da una persona inadeguata che non ha fatto altro che inanellare gaffe, oltre che svolgere male il suo lavoro
Mi fa ridere che sia servita la goccia scontrini a far traboccare il vaso, quando parliamo di un comune che andava commissariato dopo "mafia capitale" senza arrivare a 2 mesi dal giubileo senza sindaco!
Marino ha tentato fino all’ultimo di coprire lo scandalo, ma ha ceduto al pressing trasversale: dal Pd alle opposizioni, dopo le varie testimonianze che smentiscono i giustificativi delle spese rimborsate al sindaco dal Campidoglio, tutti hanno chiesto il passo indietro. E a nulla è servita la mossa della disperazione di mercoledì sera, quando si è offerto di pagare di tasca sua quei 20 mila euro di spese di rappresentanza su cui già indaga la procura per peculato. Il premier Renzi e il Pd hanno deciso di scaricarlo nella notte fra mercoledì e giovedì. E anche Matteo Orfini, presidente del partito e fino a ieri strenuo difensore del sindaco, ha alzato bandiera bianca. Nel corso di una drammatica giunta intorno all’ora di pranzo di giovedì 8 ottobre tre assessori entrati con l’ultimo rimpasto voluto dal Pd (Stefano Esposito, Marco Causi e Luigina Di Liegro) si sono dimessi. Ma anche dopo questa manifestazione forte di sfiducia, Marino ha provato in un primo momento a resistere. Il Pd ha allora manifestato l’intenzione di sfiduciare il sindaco. E in serata Marino si è arreso.
La giornata si era aperta con un pressing forsennato del partito per le dimissioni e le richieste insistenti di tutte le opposizioni. Marino in mattinata ha ribadito però ai suoi di voler resistere. E mentre il sindaco era impegnato in riunioni e contatti, in Campidoglio, oltre a un folto plotone di giornalisti, cameramen e tv, si è radunata anche una piccola folla di contestatori, sotto lo sguardo incuriosito dei fotografi. Poi nel pomeriggio il presidente del Pd,Matteo Orfini, ha incontrato nella sede del Nazareno alcuni assessori e consiglieri comunali del Pd e alle 18 il vicesindaco e assessore Causi, insieme a Stefano Esposito, è tornato in Campidoglio con un messaggio netto: «E’ finita, meglio dimettersi».
E mentre Marino restava in Campidoglio sotto assedio, chiuso nel suo ufficio con i collaboratori più stretti, nella piazza davanti al Palazzo Senatorio è scoppiata anche la contestazione, con urla, fischi e insulti all’indirizzo degli assessori usciti dalla giunta.
In serata poi centinaia di persone si sono radunate in piazza del Campidoglio. Da una parte i sostenitori di Marino che hanno intonato Bella Ciao, dall’altra i contestatori che hanno cantato la società dei magnaccioni. In mezzo uno schieramento di carabinieri e polizia.
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca ... c604.shtml
Finalmente la città di Roma si libera da una persona inadeguata che non ha fatto altro che inanellare gaffe, oltre che svolgere male il suo lavoro
Mi fa ridere che sia servita la goccia scontrini a far traboccare il vaso, quando parliamo di un comune che andava commissariato dopo "mafia capitale" senza arrivare a 2 mesi dal giubileo senza sindaco!