Manovra Economica in...differita

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UnVeroTifoso
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Come al solito questo si rivela essere il governo dei furbetti...Cosa hanno tolto questa volta dal cilindro? La magica manovra economica lacrime e sangue in differita. Si, perchè il grosso della stessa (40 miliardini di tagli) è posticipato al 2013 ovvero alla nuova legislatura. Ma si sa, loro non mettono le mani nelle tasche degli italiani.

Sucateveli tutti....


http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... ref=HREA-1
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goldenboy
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UnVeroTifoso ha scritto:Come al solito questo si rivela essere il governo dei furbetti...Cosa hanno tolto questa volta dal cilindro? La magica manovra economica lacrime e sangue in differita. Si, perchè il grosso della stessa (40 miliardini di tagli) è posticipato al 2013 ovvero alla nuova legislatura. Ma si sa, loro non mettono le mani nelle tasche degli italiani.

Sucateveli tutti....


http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... ref=HREA-1


Che schifo..e sempre le stesse misure!!!E dopo l'introduzione del ticket il prossimo passo sarà l'aumento di benzina e sigarette ...
rca
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Sentivo in macchina Sorgi, mi pare, parlare di manovra atta a temporeggiare. Addirittura azzardava che se il pdc riuscisse ad essere in ripressa nei sondaggi andrebbe alle elezioni nel 2012, con però questa manovra da fare nel 2013. Oppure, visto che lui è megalomane, arrivare a fine legislatura, stabilendo così il primato di ben due legislature complete e poi lasciare in mano a chi verrà dopo di lui il 'ghiombero.
Non c'è che dire, si tirau i so' cunti
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
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Vivacchiare al tempo della crisi

di MARCELLO SORGI

La lunga e tremebonda giornata di vigilia del varo della manovra economica s’è conclusa ieri più per sfinimento che per vero accordo. E’ rimasto deluso chi pensava, ed erano in tanti, che Berlusconi, come già fece nel luglio del 2004, alla fine sacrificasse Tremonti, e con lui il rigore dei conti pubblici, sull’altare della maggioranza, della stabilità politica e della necessità di recuperare consensi dopo due sconfitte elettorali.

Ma non ha potuto cantare vittoria neppure chi si aspettava che Bossi, mortificato nelle sue principali aspettative, dall’allentamento dei vincoli per la finanza locale al rifiuto dell’allungamento dell’età pensionabile per le donne, cogliesse l’occasione per far saltare il banco.

Al di là delle versioni di comodo, che parlano di una ritrovata «collegialità», la verità è che sui singoli obiettivi e sulle strategie personali, in conclusione, ha avuto la meglio la forza dei numeri e l’espediente di limitare al massimo gli interventi quest’anno e il prossimo, riservando le stangate più pesanti al 2013 e 2014 e a chi si troverà a governare nella prossima legislatura. Ma anche se fino all’ultimo le cose potranno cambiare, per consolidare il fragile compromesso siglato ieri, sulla necessità di una manovra da quaranta miliardi, che potrebbero diventare quarantasette, per evitare di finire nel giro dei Paesi a rischio dell’Europa, nessuno ha potuto tirarsi indietro.

Ha un bel dire Berlusconi, di voler mantenere a qualsiasi costo la promessa fatta agli elettori ormai quasi vent’anni fa di tagliare le tasse. Al momento, più di una legge delega che dia al governo i mezzi per l’eventuale riforma, senza alcuna certezza che davvero sarà fatta, non si può andare. E ha un bel dire Bossi - soddisfatto neppure un po’ - che il Nord, i sindaci della Lega e i Comuni rigorosi hanno il diritto di spendere i soldi che hanno risparmiato: attualmente una qualche concessione ai cosiddetti virtuosi rischierebbe di aprire uno spiraglio, e poi una fessura, e poi un tunnel, a quelli che tali non sono stati, ma vogliono egualmente fare di testa loro.

Forse non si era mai vista una situazione del genere, in cui il governo, per non dire il principale ministro del governo, impone dall’alto, a qualsiasi livello, una linea obbligata: ma neppure si può far qualcosa per cambiarla, senza rischiare le sanzioni europee. Si dirà che in un quadro del genere, dettaglio più dettaglio meno, Tremonti l’ha avuta vinta nuovamente, e i due principali soci del governo, gli alleati di ferro Berlusconi e Bossi, che avevano minacciato fuoco e fiamme in mancanza di una svolta nella politica economica, hanno dovuto metter mano agli estintori.

In realtà, sottotraccia s’intravede una tela che nel giro di pochi giorni ha cambiato contenuti e contorni. Entrato nell’ultimo giro di trattativa, prima delle decisioni, a braccetto con il Senatur, Berlusconi s’è subito spostato al fianco del suo vituperato ministro dell’Economia quando ha capito che una forzatura sui conti e sul taglio delle tasse in questo momento poteva risultargli esiziale. Il suo obiettivo principe era e resta arrivare al 2013 e concludere la sua seconda intera legislatura a Palazzo Chigi: al di là delle modeste realizzazioni del governo, rappresenterebbe per lui, fissato con i record sportivi, una sorta di scudetto, visto che nessun presidente del Consiglio della Prima o della Seconda Repubblica c’è mai riuscito. Per questo s’è adattato a galleggiare, vivacchiare, durare purchessia, proseguendo nel percorso precario in cui è entrato da dicembre dell’anno scorso.

Bossi ha mezzo partito che vuol rompere, tutto o quasi il suo popolo che gli chiede di farla finita con il Cavaliere, ma si è convinto che non era il momento di buttare giù il governo e tagliare l’alleanza con il Pdl: non sarebbe stato un buon affare, né per lui né per il suo partito. Romperà, questo è certo, un minuto prima delle elezioni, quando verranno. E la Lega tornerà a correre da sola. Resta da dire di Tremonti: stavolta più di altre ha visto la morte con gli occhi, e s’è salvato alla sua maniera: senza muovere un dito, senza spostarsi di un centimetro.

fonte: http://www.lastampa.it
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Manovra, nella bozza spunta la giustizia
Di Pietro: "Che c'entra il processo breve?"

Nel testo vengono riproposte alcune norme come il risarcimento da irragionevole durata dei procedimenti, sia penali che civili, e quelle relativi all'efficacia del decreto di irreperibilità e dell'identificazione della persona nei cui confronti vengono svolte le indagini. E il leader Idv insorge


ROMA - "Che c'azzecca con la Manovra il processo breve per garantire l'impunità al presidente del Consiglio? Berlusconi e la sua maggioranza non hanno capito che 27 milioni di italiani hanno detto basta alle leggi ad personam? C'è un limite oltre il quale la politica diventa criminale e va fermata ad ogni costo, prima che sia troppo tardi": Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, denuncia con rabbia l'inserimento della norme sul processo breve nella Manovra economica.

Si, perché nella bozza della manovra finanziaria sono diverse le misure che riguardano la giustizia. Riproposte, tra le altre, alcune norme del cosiddetto 'processo breve' per il risarcimento da irragionevole durata dei procedimenti, sia penali che civili (due anni in primo grado, due anni in appello e due anni in Cassazione, "nonchè un altro anno per ogni successivo grado di giudizio nel caso di giudizio di rinvio"). Il processo penale si considera iniziato dalla data di assunzione della qualità di imputato, cioè dalla richiesta di rinvio a giudizio. Vengono definite anche le procedure per l'istanza di equo indennizzo pagato dallo Stato: "per ciascun euro di ritardo è liquidato un indennizzo di euro 2,50" che può essere ridotto fino a due euro o elevato fino a tre.

Non solo: nella bozza si interviene su due articoli del codice di procedura penale (160 e 349) relativi all'efficacia del decreto di irreperibilità e dell'identificazione della persona nei cui confronti
vengono svolte le indagini. In particolare, con una modifica all'art.420 bis del cpp si prevede che il giudice disponga, anche di ufficio, che "sia rinnovato l'avviso dell'udienza preliminare quando è provato o appaia probabile che l'imputato non presente all'udienza non ne abbia avuto effettiva conoscenza, sempre che il fatto non sia dovuto a sua colpa e fuori dei casi di notificazione mediante consegna al difensore", in base agli articoli specifici del codice di procedura penale.

"Ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità nei confronti del Paese e che questa maggioranza ritiri questa norma così vergognosa e da criminali", conclude Di Pietro". L'Italia dei Valori si opporrà a questo scempio della Costituzione".

fonte: http://www.repubblica.it


Ultimi colpi di coda?
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una roba da govenro andreotti dei tempi, e questo è il nuovo che avanza, fora gabbu in questa manovra in differita non si intravede nessun talgio in funzione di una crescita del paese ma solo un passaggi obbligato verso il patibolo vogliono vivacchiare fino alle elezioni per poi dopo essere riletti mollarci il pacco finale. Per incominciare mi adeguo e continuo a ridurre i consumi, il minimo indispensabile per vivere, i commercianti possono andare a rubare ma non per colpa colpa mia
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onlyamaranto
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Questa sarebbe la fantomatica rivoluzione liberale...una manovra senza idee nuove, senza riduzione delle imposte (cosa che viene promessa da anni e mai attuata), nessun serio incentivo allo sviluppo, nessun incentivo alle aziende per assumere...peggio di così non potrebbe essere, sono ridicoli e purtroppo ne facciamo le spese tutti, compresi chi li ha votati

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
UnVeroTifoso
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onlyamaranto ha scritto:purtroppo ne facciamo le spese tutti, compresi chi li ha votati
Loro se lo meritano. Soprattutto quelli che ancora oggi non si rendono conto o fanno finta di non rendersene conto. :wink
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prima o poi i nodi dovevano venire al pettine!
L'europa impone una manovra e nel moemnto di farla siamo in crisi nera!
La corte dei conti ha detto che la manovra sarà al limite dela sostenibilità
Un consiglio? iniziate a risparmiare ora!!!
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NinoMed
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Tremonti ha preferito la poltrona alle dimssioni.... mi ha deluso.
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NinoMed ha scritto:Tremonti ha preferito la poltrona alle dimssioni.... mi ha deluso.
E cosa ti aspettavi? Il suo passato e presente di Ministro parla sufficientemente chiaro.
Piuttosto preparati a metter mano al portafoglio perché, se si va a guardare la proposta, la correzione per il corrente anno e per il 2012 si realizza principalmente attraverso il ticket sanitario e l’anticipo dell’entrata in vigore dell’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita.
E meno male, aggiungo, che almeno per ora ha accantonato l’idea delle 3 aliquote Irpef e dell’aumento dell’Iva che, come tutte le tasse indirette, avrebbe colpito anche quelli che di soldi non ne hanno. E non perché evadono… ma perché non ne hanno più in senso assoluto.



PS- da non lasciarsi sfuggire che anche per il 2014 gli statali staranno sempre fermi al palo.
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NinoMed ha scritto:Tremonti ha preferito la poltrona alle dimssioni.... mi ha deluso.
CONCORDO!!!
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NEWS
E qui mi vedo sostanzialmente d'accordo


Colpo di scena. Torna la tassa più odiata al mondo, il superbollo, che per anni ha logorato la vita dei dieselisti prima e poi dei fuoristradisti. Ora a farne le spese però saranno quasi tutti gli automobilsti visto che la sovrattassa colpirà per le auto con potenze da 170 cavalli in su. Sembra impossibile ma è proprio quello che prevede la bozza di manovra aggiornata a oggi.

La norma infatti, introduce - a partire dal 2011 - "un addizionale annuale erariale della tassa automobilistica per i veicoli di potenza superiore a 125 chilowatt" non ancora quantificata. Si sa solo che in caso di mancato pagamento si applica una sanzione pari al 30% dell'importo non versato.
http://www.repubblica.it/motori/attuali ... ef=HREC1-4
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LA MANOVRA
Tagli, meno precari e mancate assunzioni
nella scuola a richio altri 100mila posti

Saranno accorpate un terzo delle 10.452 istituzioni scolastiche per ridurre il personale. La nuova legge permette di non confermare 30mila docenti di sostegno a contratto

di SALVO INTRAVAIA

ROMA - Niente immissioni in ruolo e concorso a preside, rivoluzione nelle direzioni didattiche e nelle scuole medie di tutta la penisola, piccole scuole costrette a tirare avanti con un preside a tempo parziale, blocco dello stipendio per tre anni e mano pesante sul sostegno a favore degli alunni disabili.

Ecco l'impatto che, stando alle bozze che circolano in queste ore, la supermanovra economica da 44 miliardi potrebbe avere sulla scuola. Il condizionale è d'obbligo. Ma il mondo della scuola, nonostante le rassicuranti parole del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, è in subbuglio. "Al momento - ha dichiarato - nessun taglio agli organici della scuola, ai fondi per l'università e sui finanziamenti alla ricerca è previsto nella manovra economica attualmente in discussione che sarà presentata in Consiglio dei ministri". Ma, in effetti, l'articolato suscita più di una preoccupazione. Del resto, se è previsto un intero articolo dal titolo "Razionalizzazione della spesa relativa all'organizzazione scolastica", il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, qualche risparmio sulla scuola l'avrà in mente. Vediamo quali. Il governo intende cancellare i circoli didattici - con sole scuole materne ed elementari - e le scuole medie, costituendo soltanto istituti comprensivi di scuola materna, elementare e media.

La rivoluzione interesserebbe 3.422 istituti: dallo smembramento e successivo riaccorpamento l'esecutivo intende ridurre le istituzioni scolastiche, attualmente 10.452. Una
manovra che consentirebbe di risparmiare posti di dirigente scolastico, di segretario e di personale amministrativo. In più, la manovra prevede che le istituzioni con meno di 500 alunni, o 300 se in piccole isole o in comuni montani, non avranno più un preside a tempo pieno. Dovranno accontentarsi di un reggente: un capo d'istituto che guida due scuole. Le piccole scuole sono quasi 2.600. E, a questo punto, potrebbe anche saltare il concorso per 2.386 posti di dirigente scolastico annunciato dalla Gelmini, ma misteriosamente non ancora bandito.

Previsti anche due interventi su "limitazione delle facoltà assunzionali per le amministrazioni dello Stato" e proroga delle "disposizioni che limitano la crescita dei trattamenti economici". Che per la scuola potrebbero significare la cancellazione del pino di 65 mila assunzioni previsto nel decreto Sviluppo e un ulteriore prolungamento, fino al 2014, del blocco degli scatti stipendiali per insegnanti, amministrativi, tecnici e ausiliari. La manovra tocca anche il sostegno. Dopo avere ribadito che il rapporto alunni docenti di sostegno deve essere pari a 2, spiega che "la scuola provvede ad assicurare la necessaria azione didattica e di integrazione per i singoli alunni disabili, usufruendo tanto dei docenti di sostegno che dei docenti di classe". I presidi quindi potrebbero assegnare ai portatori di handicap anche docenti non specializzati, con l'idea di formare "tutto il personale docente sulle modalità di integrazione degli alunni disabili". In sostanza, la mossa che ha consentito di ridurre all'osso, in attesa di eliminarli, gli 11 mila specialisti di Inglese alla primaria: con un corso di 340 ore la lingua straniera viene insegnata da docenti comuni. In questo modo, il governo potrebbe sbarazzarsi facilmente dei 31 mila precari di sostegno in servizio quest'anno.

E, nelle prime di ogni ordine in cui è presente un docente di sostegno dedicato ad un solo alunno disabile, potrebbe anche saltare il tetto di 20 alunni per classe. La Gelmini comunque precisa che non è previsto "nessun taglio ai finanziamenti per la disabilità". Ma per sapere quali saranno i provvedimenti che interesseranno la scuola occorrerà aspettare oggi pomeriggio.

(30 giugno 2011)

fonte: http://www.repubblica.it
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NinoMed
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Manovra, giallo pensioni adesso sparisce la tassa sulle "sanguisughe"di Mario Giordano

Il contributo di solidarietà sui vitalizi d’oro di ex onorevoli e super manager non è più nel pacchetto. Chi l’ha tolto e perché?

Perché è sparito il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro? Perché è sparita la «tassa sulle sanguisughe»? Nella manovra da 47 miliardi di euro varata l’altro giorno dalla maggioranza ci sono diverse misure sul fronte previdenziale, compreso anche l’innalzamento dell’età pensionabile, che colpisce tutti i cittadini. Manca invece una misura attesa: il balzello sui Paperoni della previdenza, che avrebbe colpito solo quelli che ogni mese incassano dall’Inps 40 o 50mila euro. E pensare che fino all’altra mattina, secondo quanto ci risulta, la misura era inserita in bozza. Poi è scomparsa all’ultimo minuto. Come mai? Chi l’ha tolta? E perché?
Come si dice: se ne vanno sempre i migliori.

E in effetti la «tassa sulle sanguisughe» non ci pareva un pessimo provvedimento. Anzi, al contrario: nel momento in cui si chiedono nuovi sacrifici ai cittadini in campo previdenziale, è doveroso cercare di dare un forte segno di cambiamento, andando a incidere, per la prima volta, in quelle sacche di privilegi che nessuna riforma Amato o Dini è mai riuscita a intaccare. La denuncia e la mobilitazione di queste ultime settimane avevano infatti portato alla luce dati impressionanti: da ex onorevoli che incassano 3108 euro al mese per essere stati in Parlamento appena un giorno (proprio un giorno solo!) a ex manager che sfruttando varie agevolazioni e fondi privilegiati arrivano a prendere 90mila euro al mese (come il recordman italiano, l’ex Telecom Mauro Sentinelli). E di fronte a questo scandalo la domanda, da più parti, era sorta spontanea come nelle vecchie trasmissioni di Lubrano: perché, se dobbiamo continuare a tagliare le pensioni, non cominciamo da quelle d’oro?
Così si erano messi in cantiere i provvedimenti necessari. Tre le misure studiate: l’abolizione dei vitalizi per parlamentari e consiglieri regionali, il contributo di solidarietà per gli assegni più ricchi e il blocco della rivalutazione automatica.

Delle tre misure nella bozza è rimasta solo l’ultima, la più light, cioè il blocco della rivalutazione automatica: nel biennio 2012-2013, infatti, non sarà concesso l’adeguamento alle pensioni 5 volte superiori al minimo, mentre è ridotto al 45 per cento l’adeguamento delle pensioni da 3 a 5 volte superiori al minimo. Si badi bene: si parla di blocco e non di taglio. E soprattutto non si parla di pensioni d’oro, ma di pensioni intorno ai 2mila euro mese. Non è certo questo il modo per colpire i veri privilegi.

Che fine hanno fatto, invece, le altre due misure? Per quanto riguarda l’abolizione dei vitalizi per parlamentari e consiglieri regionali bisogna aspettare il nuovo documento di Tremonti sui costi della politica, augurandosi che nel frattempo la reazione della casta non blocchi tutto. (Sarebbe un grave errore: è mai possibile, tanto per dire, che ogni mese paghiamo la baby pensione all’ex governatore Marrazzo, 52 anni appena compiuti e stipendio Rai assicurato? È mai possibile che paghiamo la pensione a Toni Negri, per i suoi 64 giorni in Parlamento? E che da novembre saremo costretti a pagarla a Cicciolina? È mai possibile che nel luglio 2010, in piena crisi economica, i consiglieri regionali della Puglia si siano aumentati il vitalizio di 1231 euro lordi al mese, da 8.840 a 10.070 euro)?

Resta l’ultima misura attesa: il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro.

E qui si apre il piccolo mistero di cui vi abbiamo parlato: ci risulta infatti che fino all’altra mattina la «tassa sulle sanguisughe» fosse inserita in bozza. Era stato ipotizzato, infatti, un contributo pari al 5 per mille su tutte le pensioni 20 volte superiori alla minima, cioè quelle dai 9mila euro in su. Era una vera e propria «tassa sulle sanguisughe» che avrebbe colpito un numero ristretto (circa 8mila) di Paperoni previdenziali, generando un gettito piuttosto significativo (oltre i 100 milioni di euro). Tutti i calcoli già fatti, tutti i pareri legali richiesti. Poi all’improvviso quella norma è sparita.
Sia chiaro: il contributo sulle pensioni d’oro non sarebbe stato sufficiente a correggere gli errori accumulati in anni di scandali e privilegi, ma se non altro avrebbe dato un segnale di svolta. Un segnale sicuramente più incisivo del blocco della rivalutazione.

E avrebbe reso più accettabili tutti gli altri (necessari) interventi in campo previdenziale, innalzamento dell’età pensionabile compreso. Invece, all’ultimo minuto, nottetempo, quella misura che avrebbe danneggiato 8mila sanguisughe e portato benefici a tutti gli altri italiani, è stata cancellata. Qualcuno sa spiegare perché? E qualcuno, per caso, può incaricarsi di reintrodurla, magari con un apposito emendamento?
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Praticamente Tremonti sta tirando fuori tutto ciò che Prodi voleva per risanare i conti. Ma Prodi venne condannato per queste scelte.

Sul giornale si leggono cmq un sacco di fandonie. Il superbollo sarebbe per le auto con cavalli motore oltre i 170. Sul giornale c'è scritto che coinvolgerebbe intere famiglie con station wagon e monovolumi.

Ora...mi chiedo, ma una famiglia che compra una passata da 170 cv da 35mila euro, cosa gli fà un bollo di 400euro invece che di 350??
Qualsiasi polemica è inutile! Chi ha un auto con 170cv o + può tranquillamente pagare 50 euro in più l'anno.Io ne sono convinto.
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pellarorc ha scritto:Praticamente Tremonti sta tirando fuori tutto ciò che Prodi voleva per risanare i conti. Ma Prodi venne condannato per queste scelte.

Sul giornale si leggono cmq un sacco di fandonie. Il superbollo sarebbe per le auto con cavalli motore oltre i 170. Sul giornale c'è scritto che coinvolgerebbe intere famiglie con station wagon e monovolumi.

Ora...mi chiedo, ma una famiglia che compra una passata da 170 cv da 35mila euro, cosa gli fà un bollo di 400euro invece che di 350??
Qualsiasi polemica è inutile! Chi ha un auto con 170cv o + può tranquillamente pagare 50 euro in più l'anno.Io ne sono convinto.

Hanno messo la tassa sulle rendite finanaziarie... la famosa patrimoniale... Ah quante se ne sono lette su questo forum a tal proposito. Ma ora va bene, tanto la firma Tremonti... :wink
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Ma voi vi rendete conto di quello che sta succedendo?
vi rendete conto che nn ci sono piu soldi?
da quello che scrivete nn sapete minimamente cosa significa pagare un mutuo, contratto a termine, figli al nido, arrivare a fine mese, farsi la pizza in casa anzichè andare fuori a mangiarla, il conto in rosso, lo stress che tutto questo comporta.
Da anni vi leggo e scrivete sempre le solite cose e sono convinto che alla maggior parte di voi nn manca niente, state tutti bene economicamente grazie a Dio ed alle vostre capacità.
Anni fa ci si poteva permettere il lusso di cambiare lavoro a piacimento. Uscivi da un'azienda ed entravi in un'altra.
Oggi è cambiato tutto, le fabbriche chiudono, si fanno assunzioni con contratti mensili o settimanali in base ai carichi di lavoro.
C'è gente di 45-50 anni che nn dorme più la notte, che si trova in Cig da oltre un anno e nella peggiore delle ipotesi è in mobilità o rimasta senza lavoro.
Dal mio punto di vista posso dirvi che di quello che il governo ha fatto finora mi soddisfa (premetto che nn ricordo l'ultima volta che ho votato).
Semplicemente per il fatto che è stata prorogata per più volte la cig e molte persone tirano avanti, che è stata data la possibilità a queste persone di sospendere le rate del mutuo. Il sistema ha retto, nn so per quanto tempo ancora, ma ha retto
Io mi permetto di scrivere queste cose, perchè le ho vissute personalmente e conosco molta gente che tutt'ora vive questa situazione.
Scusate il mio modo di esprimermi poco chiaro ma, se tutto va per il meglio a settembre riprenderò gli studi.
Ciao e voletevi bene
UnVeroTifoso
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kimba ha scritto: da quello che scrivete nn sapete minimamente cosa significa pagare un mutuo, contratto a termine, figli al nido, arrivare a fine mese, farsi la pizza in casa anzichè andare fuori a mangiarla, il conto in rosso, lo stress che tutto questo comporta.
E tu che ne sai? :wink


PS: perchè differire al 2013 e 2014 le lacrime e sangue? Dove sono le misure di stimolo per la ripresa?
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UnVeroTifoso ha scritto:
kimba ha scritto: da quello che scrivete nn sapete minimamente cosa significa pagare un mutuo, contratto a termine, figli al nido, arrivare a fine mese, farsi la pizza in casa anzichè andare fuori a mangiarla, il conto in rosso, lo stress che tutto questo comporta.
E tu che ne sai? :wink


PS: perchè differire al 2013 e 2014 le lacrime e sangue? Dove sono le misure di stimolo per la ripresa?
da quello che scrivete sembrerebbe minimamente che nn sappiate
è corretto? aiutami
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