25 agosto 2015, ultimo atto ?

Tutto sulla Reggina

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Ricapitolando, il prossimo 25 agosto, la società Reggina calcio s.p.a., di Pasquale Foti e soci, così come l’abbiamo sin oggi conosciuta, scomparirà perché in quella sede ne verrà decretato il fallimento.

Ricordiamo che la vecchia società, non riuscendo ad iscriversi al campionato di competenza ha di fatto rinunciato ai suoi diritti sportivi, con la conseguente revoca dell’affiliazione e lo svincolo dei calciatori sotto contratto, compresi quelli del settore giovanile, producendosi così l’azzeramento della quasi totalità degli assets aziendali.

Due tentativi di salvataggio sono, purtroppo, andati a vuoto: prima la cordata degli australiani ha declinato la proposta di rilevamento della disastrata società Reggina; poi anche l’eroico, quanto disperato tentativo di salvare la categoria da parte della cordata reggina, attraverso una specie di “fallimento pilotato”, si è rivelato insormontabile, anche perché intrapreso fuori tempo massimo.

Ad oggi, ritenuto che sussistono i presupposti oggettivi e soggettivi (Foti dovrà presentarsi all’udienza con in tasca almeno un milione di euro cash) non resta che aspettare la naturale dichiarazione ufficiale di fallimento che sarà emessa dal competente Tribunale, il quale effettuerà l’apertura di una procedura concorsuale, la cui principale funzione sarà quella di ricavare più denaro possibile attraverso la vendita del patrimonio dell’impresa, ovvero l’incasso dei crediti vantati dall’impresa fallita, e, successivamente, quella di ripartire tra i creditori ciò che si è ricavato.

Il Tribunale, una volta pronunciato con sentenza il fallimento della società, nominerà un curatore fallimentare il quale dovrà compiere una serie di azioni finalizzate al ristoro dei creditori della società attraverso la liquidazione del suo attivo. Tra le azioni che il curatore sarà chiamato a svolgere vi è l’esercizio provvisorio della stessa. In altre parole, il curatore si sostituisce all’imprenditore dichiarato fallito e prosegue temporaneamente l’attività della società.

Successivamente, attraverso una procedura competitiva, come un’asta, il curatore metterà in vendita il complesso aziendale della società Reggina, presumibilmente composto dai diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, la struttura ed organizzazione del settore giovanile, le immobilizzazioni materiali, le compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F, indumenti/merce marchi sociali, targhe, coppe e trofei ed eventuali altri beni mobili ed immobili (vedi il complesso edilizio denominato Sant’Agata).

Va però chiarito che tra i beni aziendali non rientra il titolo sportivo, infatti, il titolo sportivo, inteso quale insieme di condizioni tecniche sportive che consentono la partecipazione di una società ad un campionato FIGC, non è suscettibile di vendita, ma, secondo la normativa interna della FIGC può essere trasferito da una società ad un’altra, purché vengano rispettate determinate condizioni come ad esempio quelle che abbiamo visto realizzarsi nel nostro caso specifico.

Questo, in sintesi, quello che dovrebbe accadere il prossimo 25 agosto, salvo molto improbabili colpi di scena :salut
S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
HRD Reggio Calabria
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Scusa questo e' quello che si augura l'asd Reggio ma non collima con quanto dichiarato da Foti, o sbaglio?
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Reggina, si chiama Reggina.
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HRD Reggio Calabria ha scritto:Scusa questo e' quello che si augura l'asd Reggio ma non collima con quanto dichiarato da Foti, o sbaglio?
Ma Foti come può ancora essere credibile ? Fosse per lui, a parole, la Reggina, società solida, stava ancora in serie A, magari a raggiungere il traguardo della seconda stellina :lol:

Tutto ormai dipende dal programma di liquidazione che il Tribunale, assieme al comitato dei creditori, riterrà più redditizio per la messa in vendita all’asta di quello che resta del patrimonio aziendale.

Interessante sarà il valore di stima per il prezzo base d’asta, perché ciò potrà ingolosire qualche facoltoso imprenditore a comprare a prezzi stracciati, e magari accordarsi successivamente con la nuova proprietà della “nuova Reggina”, per il suo acquisto.

Credo che tutto ciò, comunque, dipenderà molto non solo dagli immediati risultati che la nuova società sarà in grado di raggiungere in tempi brevi, ma anche dalla risposta che la città, e i suoi tifosi, darà in termini di partecipazione ed entusiasmo.
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Me lo auguro con tutto il cuore.
E che il seguito sia anche peggio! :yaho:
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PADOVA. Adesso sì che ci siamo: la Biancoscudati Padova può chiamarsi Associazione Calcio Padova 1910, appropriandosi, oltrechè del titolo sportivo, anche del logo e delle memorabilia (le coppe, i trofei e, di fatto, la storia della società, dal 1910 appunto sino al luglio 2014). La svolta, perché tale dev’essere definita, è maturata, con inatteso anticipo rispetto alle previsioni più ottimistiche, pochi giorni prima della fine di marzo: il vecchio Padova, affiliato alla Figc ma di fatto inattivo, ha visto accolta la domanda di cambio di denominazione, per cui oggi è iscritto alla Camera di Commercio come Football Padova Spa, “società in liquidazione”. Per capire l’importanza della scelta compiuta da Diego Penocchio (e dal suo ex socio Marcello Cestaro), bastano un paio di considerazioni: l’Ac Padova 1910 esiste ancora, ma solo sulla carta, non essendo più legata come nome a nulla, sostituita dalla nuova denominazione. Dunque, l’attuale proprietà della Biancoscudati Padova, società sportiva dilettantistica fondata nel luglio scorso, ha tutte le carte in regola per chiedere, indipendentemente dalla promozione in Lega Pro, di tornare a chiamarsi come una volta. Un po’ com’è successo a Firenze, quando si ripartì con la Florentia Viola e, dopo il salto dalla C/2 alla C/1 (che poi fu serie B, saltando dunque una categoria), i gigliati recuperarono la storica denominazione di Fiorentina.
Nelle mani del sindaco. I tifosi possono (finalmente) esultare: il peggio è passato. Adesso la festa sarà doppia: per il ritorno tra i professionisti e perché il Biancoscudo sarà quello di prima, con annessi e connessi. La precisazione, a questo punto, è necessaria: è lo storico marchio a tornare “libero”, mentre tutto ciò che riguarda il Padova sino all’estate scorsa non si cancella, dalla partita Iva ai debiti accumulati, sino alla lunga fila di creditori che aspettano di conoscere, se mai verrà presentato, il piano di ristrutturazione del debito annunciato a più riprese, ma di cui non c’è traccia (e poi vedremo il motivo). Ma il fatto che il tifo padovano si riidentifichi con l’amato simbolo è un passaggio fondamentale per ridare slancio alla nuova proprietà, impegnata in queste settimane a tessere la tela di contatti e incontri con imprenditori che avrebbero manifestato concreto interesse per entrare nella compagine azionaria.
E di questo bisogna dare atto al sindaco Massimo Bitonci, che, nel momento in cui ha alzato la voce per pretendere il pagamento dei 320 mila euro che il Comune avanza dal Padova, ha messo i suoi interlocutori di fronte ad un bivio: o titolo, logo e cimeli tornavano subito all’amministrazione municipale, dunque ai padovani, e il resto, circa 150 mila euro, avrebbe potuto essere rateizzato con scadenza settembre 2015, oppure sarebbe partita un’istanza di fallimento al Tribunale. Incontrando l’avvocato Simone Perazzolo, rappresentante dell’Ac Padova 1910, il primo cittadino ha così dato il via libera all’accordo che già da qualche mese il capo di gabinetto Andrea Recaldin e l’assessore allo Sport Cinzia Rampazzo avevano raggiunto con lo stesso legale. Una scelta obbligata per Penocchio (e Cestaro), che se non altro ammorbidirà la rabbia e la disistima del pubblico dell’Euganeo, ma anche della piazza intera, nei confronti di coloro che hanno cancellato la città dalla geografia del calcio professionistico in Italia.
Le procedure. Con il titolo, il logo e le memorabilia che vanno al Comune, il quale di anno in anno li concederà gratuitamente, in comodato d’uso, alla proprietà della società calcistica, si apre un iter preciso da seguire per Bergamin e Tosetto: a fine aprile la Figc farà conoscere, con un comunicato, le modalità per il cambio di denominazione che i singoli club vorrebbero effettuare al termine della stagione. I due soci della Biancoscudati Padova a quel punto inoltreranno richiesta specifica di tornare a chiamarsi Ac Padova 1910 e a giugno la stessa Federcalcio esprimerà il suo parere, che, salvo sorprese, sarà positivo. Per arrivare a questo, ovviamente, Bitonci e i suoi collaboratori hanno rinunciato a metà del credito vantato, ma l’effetto ottenuto, sul piano affettivo e del recupero del patrimonio storico-sportivo, varrà il sacrificio messo in atto.
Credito Sportivo, non c’è il sì. Per l’imprenditore bresciano e il cavaliere di Schio questo è solo un primo passo sulla strada del risanamento di una società che, come recita la nuova registrazione in Camera di Commercio, è in via di liquidazione. Il deficit di 13,8 milioni di euro, registrato al momento di cessazione dell’attività agonistica, può essere colmato se effettivamente si troverà un accordo con almeno il 60% dei creditori, per poi depositare in Tribunale il piano di rientro dei debiti. E questa intesa non c’è ancora per i problemi sollevati dal Credito Sportivo, con il quale era stato acceso un mutuo di oltre 1,5 milioni di euro. I soldi non sono mai stati restituiti e l’immobile che Penocchio ha indicato a garanzia non è stato ritenuto adeguato dal commissario che gestisce l’Ente. La firma non c’è ancora, nonostante le “soffiate” diffuse ad arte che la davano per sicura, ed aleggia una palpabile preoccupazione, insieme ad un comprensibile nervosismo, alla Unicomm, sulla quale ricade - sembra di capire - l’onere di pagare giocatori, tecnici e soprattutto fornitori che avanzano soldi. Il piano avrebbe dovuto essere presentato a fine febbraio: siamo all’8 aprile e il ritardo accumulato aggrava, invece di migliorarlo, il
quadro generale della vecchia Spa biancoscudata. Secondo alcuni ci vorranno dai 6 ai 7 milioni di euro per risolvere le pendenze del passato. Ma il debito con lo Stato, che ammonta a più di 4 milioni, come verrà estinto? La domanda, per ora, non ha risposta.
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Penso possa essere interessante questo articolo
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REGGINA CALCIO - Foti si dimette da ogni carica

24.08.2015 20:37 di Redazione Tuttoreggina
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In attesa di conoscere il futuro del sodalizio, la Reggina Calcio non ha più un presidente.

Infatti, Lillo Foti, nell'Assemblea dei soci tenuta lo scorso 21 agosto, si è dimesso da ogni carica, così come l'intero Cda.

Il club, qualora il Tribunale nella giornata di domani desse via libera al proseguimento dell'attività, sarà retto da un amministratore unico.
L'ignoranza è meno dannosa del confuso sapere.
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Quattro mesi per pagare. La Reggina ha chiesto il concordato davanti ai legali di Unicredit, Nicola Amoruso ed Emiliano Bonazzoli, al fine di superare la triplice istanza fallimentare. Una possibilità prevista dalla legge, quella dei 120 giorni di tempo per ottemperare a quanto richiesto dai creditori, sulla concessione della quale deciderà a breve il giudice Giuseppe Campagna.

Dopo la brevissima udienza tenuta presso la sezione civile del tribunale di Reggio Calabria, l'azionista di maggioranza Lillo Foti è corso a nominare l'amministratore unico che prenderà le redini dopo le dimissioni del Cda. Sarà ancora una volta Pino Ranieri l'incaricato, ed a breve verrà supportato da un pool di professionisti. La Reggina darà vita ad una scuola calcio, ed il Sant'Agata dovrebbe diventare un centro tecnico della Federcalcio.
http://ildispaccio.it/primo-piano/84124 ... tore-unico
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quindi non fallirà
ma non farà una squadra
e quindi?
tifamu pi na scuola calcio?
:scratch
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quindi tira a campare per altri 4 mesi? boicottiamolo
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La Reggina Calcio Spa, società guidata da Lillo Foti, va verso il “concordato in continuità” previsto dalla legge: il giudice Giuseppe Campagna, stamattina dopo l’udienza fallimentare presso il Tribunale, ha accolto con riserva le richieste dei legali della società. Campagna, adesso, valuterà tutta la documentazione presentata dal club e con ogni probabilità nelle prossime ore concederà il “concordato in continuità“, a meno di novità che ormai sarebbero clamorose.

Dopo aver ricevuto l’ok dal Tribunale, la Reggina avrà tra 60 e 120 giorni di tempo – come previsto dalla legge – per presentare un piano con cui dovrà dimostrare di soddisfare le esigenze dei creditori. Fulcro del nuovo progetto sarà il Centro Sportivo Sant’Agata, una struttura d’eccellenza di proprietà del club che fungerà da centro sportivo di formazione professionale, affiliato alla FIGC. Dalla scuola calcio per i bambini (categorie “Giovanissimi” per gli under 14, “Esordienti” per gli under 12 e “Pulcini” per i più piccoli con meno di 11 anni) ai corsi di formazione per dirigenti e professionisti di tutti i settori che ruotano intorno al mondo del calcio, la società ha confermato ancora una volta di non aver alcuna intenzione di partecipare a campionati con una squadra di calcio, neanche in Terza Categoria, mentre livello giovanile non ci saranno ne’ Juniores ne’ Allievi. Soltanto i bambini, appunto, con due sole squadre per i Giovanissimi under 14 (Campionato Regionale) e per gli Esordienti under 12 (Campionato Provinciale).

Nessun problema, quindi, a livello burocratico e amministrativo per la nuova Reggina che con l’iscrizione in serie D ha già ereditato la continuità storica del club amaranto e, come abbiamo già avuto modo di ribadire in più occasioni, dal prossimo anno potrà nuovamente chiamarsi Reggina, nonostante il vecchio club continui a vivere con altre attività. Il nuovo progetto ha una straordinaria rilevanza sociale e professionale, potrà dare nuova linfa alla città sia dal punto di vista formativo che economico, valorizzando al massimo un polo d’eccellenza come il Sant’Agata che verrà valorizzato non soltanto in ambito locale, ma su scala nazionale e internazionale diventando un punto di riferimento per tutto il sistema calcistico.

Una sorta di Coverciano nel cuore del Mediterraneo, con tutti i benefici del clima dello Stretto che potranno anche essere ambiti per ritiri nazionali e internazionali di rappresentative nazionali, non solo italiane. La struttura, composta da 4 campi regolamentari di calcio e altri due minori, palestre, spogliatoi, foresteria, sale conferenze e molto altro, avrà una nuova vita sempre legata al mondo dello sport, ma senza fare più riferimento ad una squadra di calcio. Li’ dove sono nati alcuni tra i più grandi talenti del calcio italiano, da Simone Perrotta agli ultimi giovanissimi letteralmente saccheggiati nell’ultimo mese da numerosi club di serie A e serie B, lo sport continuerà ad essere la base di un polo d’eccellenza sociale e formativo.
http://www.strettoweb.com/2015/08/reggi ... to/314477/
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supergreg ha scritto:La Reggina Calcio Spa, società guidata da Lillo Foti, va verso il “concordato in continuità” previsto dalla legge: il giudice Giuseppe Campagna, stamattina dopo l’udienza fallimentare presso il Tribunale, ha accolto con riserva le richieste dei legali della società. Campagna, adesso, valuterà tutta la documentazione presentata dal club e con ogni probabilità nelle prossime ore concederà il “concordato in continuità“, a meno di novità che ormai sarebbero clamorose.

Dopo aver ricevuto l’ok dal Tribunale, la Reggina avrà tra 60 e 120 giorni di tempo – come previsto dalla legge – per presentare un piano con cui dovrà dimostrare di soddisfare le esigenze dei creditori. Fulcro del nuovo progetto sarà il Centro Sportivo Sant’Agata, una struttura d’eccellenza di proprietà del club che fungerà da centro sportivo di formazione professionale, affiliato alla FIGC. Dalla scuola calcio per i bambini (categorie “Giovanissimi” per gli under 14, “Esordienti” per gli under 12 e “Pulcini” per i più piccoli con meno di 11 anni) ai corsi di formazione per dirigenti e professionisti di tutti i settori che ruotano intorno al mondo del calcio, la società ha confermato ancora una volta di non aver alcuna intenzione di partecipare a campionati con una squadra di calcio, neanche in Terza Categoria, mentre livello giovanile non ci saranno ne’ Juniores ne’ Allievi. Soltanto i bambini, appunto, con due sole squadre per i Giovanissimi under 14 (Campionato Regionale) e per gli Esordienti under 12 (Campionato Provinciale).

Nessun problema, quindi, a livello burocratico e amministrativo per la nuova Reggina che con l’iscrizione in serie D ha già ereditato la continuità storica del club amaranto e, come abbiamo già avuto modo di ribadire in più occasioni, dal prossimo anno potrà nuovamente chiamarsi Reggina, nonostante il vecchio club continui a vivere con altre attività. Il nuovo progetto ha una straordinaria rilevanza sociale e professionale, potrà dare nuova linfa alla città sia dal punto di vista formativo che economico, valorizzando al massimo un polo d’eccellenza come il Sant’Agata che verrà valorizzato non soltanto in ambito locale, ma su scala nazionale e internazionale diventando un punto di riferimento per tutto il sistema calcistico.

Una sorta di Coverciano nel cuore del Mediterraneo, con tutti i benefici del clima dello Stretto che potranno anche essere ambiti per ritiri nazionali e internazionali di rappresentative nazionali, non solo italiane. La struttura, composta da 4 campi regolamentari di calcio e altri due minori, palestre, spogliatoi, foresteria, sale conferenze e molto altro, avrà una nuova vita sempre legata al mondo dello sport, ma senza fare più riferimento ad una squadra di calcio. Li’ dove sono nati alcuni tra i più grandi talenti del calcio italiano, da Simone Perrotta agli ultimi giovanissimi letteralmente saccheggiati nell’ultimo mese da numerosi club di serie A e serie B, lo sport continuerà ad essere la base di un polo d’eccellenza sociale e formativo.
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Davvero incredibile e fuorviante questo articolo, ma a livello burocratico e amministrativo de che? Se la Reggina Calcio rimane in vita avremo due Reggine? Una che si ferma ai giovanissimi e l'altra che riprende dagli allievi, oppure avremo due scuole calcio che si sovrapporranno? E soprattutto, come farà l'asd ad ereditare il nome, il simbolo, il palmarès della Reggina Calcio se quest'ultima continuerà ad esistere?
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Il Padova nelle nostre identiche situazioni è riuscito ad appropriarsi nuovamente sia di nome che di storia calcistica.. noi no??
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solo in Italia è possibile farla franca in questo modo!
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cicciox80 ha scritto:Il Padova nelle nostre identiche situazioni è riuscito ad appropriarsi nuovamente sia di nome che di storia calcistica.. noi no??
Per squadre che portano lo stesso nome della città (Siena, Parma, Padova ecc) è possibile acquisire subito il nome originale. Per squadre come reggina, fiorentina, ssalernitana ecc deve passare 1 anno per poter acquisire il proprio nome e momentaneamente avere il nome della città.
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HRD Reggio Calabria ha scritto:
supergreg ha scritto:La Reggina Calcio Spa, società guidata da Lillo Foti, va verso il “concordato in continuità” previsto dalla legge: il giudice Giuseppe Campagna, stamattina dopo l’udienza fallimentare presso il Tribunale, ha accolto con riserva le richieste dei legali della società. Campagna, adesso, valuterà tutta la documentazione presentata dal club e con ogni probabilità nelle prossime ore concederà il “concordato in continuità“, a meno di novità che ormai sarebbero clamorose.

Dopo aver ricevuto l’ok dal Tribunale, la Reggina avrà tra 60 e 120 giorni di tempo – come previsto dalla legge – per presentare un piano con cui dovrà dimostrare di soddisfare le esigenze dei creditori. Fulcro del nuovo progetto sarà il Centro Sportivo Sant’Agata, una struttura d’eccellenza di proprietà del club che fungerà da centro sportivo di formazione professionale, affiliato alla FIGC. Dalla scuola calcio per i bambini (categorie “Giovanissimi” per gli under 14, “Esordienti” per gli under 12 e “Pulcini” per i più piccoli con meno di 11 anni) ai corsi di formazione per dirigenti e professionisti di tutti i settori che ruotano intorno al mondo del calcio, la società ha confermato ancora una volta di non aver alcuna intenzione di partecipare a campionati con una squadra di calcio, neanche in Terza Categoria, mentre livello giovanile non ci saranno ne’ Juniores ne’ Allievi. Soltanto i bambini, appunto, con due sole squadre per i Giovanissimi under 14 (Campionato Regionale) e per gli Esordienti under 12 (Campionato Provinciale).

Nessun problema, quindi, a livello burocratico e amministrativo per la nuova Reggina che con l’iscrizione in serie D ha già ereditato la continuità storica del club amaranto e, come abbiamo già avuto modo di ribadire in più occasioni, dal prossimo anno potrà nuovamente chiamarsi Reggina, nonostante il vecchio club continui a vivere con altre attività. Il nuovo progetto ha una straordinaria rilevanza sociale e professionale, potrà dare nuova linfa alla città sia dal punto di vista formativo che economico, valorizzando al massimo un polo d’eccellenza come il Sant’Agata che verrà valorizzato non soltanto in ambito locale, ma su scala nazionale e internazionale diventando un punto di riferimento per tutto il sistema calcistico.

Una sorta di Coverciano nel cuore del Mediterraneo, con tutti i benefici del clima dello Stretto che potranno anche essere ambiti per ritiri nazionali e internazionali di rappresentative nazionali, non solo italiane. La struttura, composta da 4 campi regolamentari di calcio e altri due minori, palestre, spogliatoi, foresteria, sale conferenze e molto altro, avrà una nuova vita sempre legata al mondo dello sport, ma senza fare più riferimento ad una squadra di calcio. Li’ dove sono nati alcuni tra i più grandi talenti del calcio italiano, da Simone Perrotta agli ultimi giovanissimi letteralmente saccheggiati nell’ultimo mese da numerosi club di serie A e serie B, lo sport continuerà ad essere la base di un polo d’eccellenza sociale e formativo.
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Davvero incredibile e fuorviante questo articolo, ma a livello burocratico e amministrativo de che? Se la Reggina Calcio rimane in vita avremo due Reggine? Una che si ferma ai giovanissimi e l'altra che riprende dagli allievi, oppure avremo due scuole calcio che si sovrapporranno? E soprattutto, come farà l'asd ad ereditare il nome, il simbolo, il palmarès della Reggina Calcio se quest'ultima continuerà ad esistere?
Figghioli ancora non vi entra in testa! La Reggina Calcio se continuerà a vivere non è più iscritta a NESSUN CAMPIONATO. L'ASD REGGIO CALABRIA ha ereditato la storia e la matricola della vecchia Reggina. Tra un anno ci potremo chiamare Reggina! La Reggina Calcio continuerà a fare scuola calcio e attività ludiche...stop!!!
ah, Parisi nonno? Studia amico/a mia, parisi ancora ha 31 anni! non 37 rischio pensione! (anno 2015) Cit. Un buddace
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Alla frase "una Coverciano nel centro del Mediterraneo" mi son cadute le braccia. Ma del resto da strettoweb che ti vuoi aspettare??
Peccato che ho letto la fonte troppo tardi, due minuti della mia vita buttati nel cesso.
Non c'è una regola che la fodnte va messa ad inizio del post? :) :) :)
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Se gli tolgono il Sant'Agata come pare, fallisce
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
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