Elezioni Milano: Pisapia vs. Moratti

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aquamoon
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peas! ha scritto:
UnicaPassione ha scritto:http://letteraviola.it/2011/05/berlusco ... esto-foto/



Un uomo disperato.... :mrgreen:
FORZA MILANO!

:lol: :lol: :lol:

Ma è possibile che l'uomo più potente d'Italia, nonché magnate della comunicazione, abbia dei pubblicitari così scadenti?
Ci futtunu i sordi.
:mrgreen:
Sventurata la terra che ha bisogno di eroi
reggino
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Milano: Pisapia sventa furto auto
Donna recupera borsetta e vettura, ladro arrestato
21 maggio, 17:19

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Guarda la foto1 di 1 (ANSA) - MILANO, 21 MAG - Ha sventato un furto d'auto e poi e' andato all'incontro con i cittadini: protagonista dell'episodio Giuliano Pisapia. Il candidato sindaco di Milano, mentre passava in macchina diretto a Quinto Romano, insieme con lo staff, ha sentito una donna urlare e chiedere aiuto e si e' precipitato.Un uomo stava cercando di rubare la vettura della donna dopo averle sottratto la borsa.Grazie all'intervento di Pisapia e dei collaboratori la signora ha recuperato borsetta e auto. L'uomo e' stato arrestato.

ansa.it

complimenti a Maroni per l'arresto.
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reggino
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Pisapia sventa furto d'auto
e fa arrestare il rapinatore
Il candidato sindaco, dopo le accuse lanciate dalla Moratti, oggi è intervenuto con il suo staff per difendere
una donna che cercava di difendere la sua vettura da un tossicodipendente che voleva impadronirsene
Pisapia durante un incontro con gli elettori
Giuliano Pisapia è arrivato in leggero ritardo all'appuntamento di questa mattina con i cittadini a Quinto Romano perché ha sventato un furto d'auto e una tentata rapina. Il candidato sindaco del centrosinistra, che in un confronto tv era stato accusato dal sindaco uscente Letizia Moratti di essere stato amnistiato (e non assolto come in realtà) per un furto d'auto, mentre passava con l'auto in via Vincenzo Monti insieme al suo staff ha sentito una donna urlare e chiedere aiuto e si è precipitato con i suoi collaboratori.

Loro stessi hanno raccontato che vedendo la signora che cercava di far scendere un uomo da un'utilitaria inizialmente hanno pensato che si trattasse di una lite fra fidanzati. Poi hanno capito che l'uomo, un trentenne visibilmente alterato, le aveva preso la borsa, era salito in auto e cercava di sottrarle la vettura. Così lo hanno fatto scendere mentre arrivavano altre persone. L'uomo comunque è riuscito a divincolarsi e a scappare.

La tentata rapina che ha visto tra i protagonisti positivi anche il candidato sindaco Giuliano Pisapia, che ha contribuito a sventarla insieme ad alcuni suoi sostenitori, si è conclusa con l'arresto del rapinatore da parte della polizia. Si tratta di un tossicodipendente di 36 anni, che dopo essere riuscito a divincolarsi dal capannello di cittadini che ne ha bloccato l'azione è fuggito ma è stato bloccato in una traversa di via Vincenzo Monti da una pattuglia di motociclisti, le 'Nibbio'. La donna aggredita, di 46 anni, stava andando a lavoro ed era scesa dalla sua auto, un'utilitaria, per citofonare. In quel momento lo sconosciuto ha cercato di portargliela via.

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La migliore risposta a Letizia Moratti. Accusato ingiustamente dal sindaco di Milano di aver favorito un furto d'auto negli anni Settanta, Giuliano Pisapia, candidato per il centrosinistra alla guida del capoluogo lombardo, ha invece sventato oggi il furto di un automobile e una tentata rapina. Mentre passava con l'auto in via Vincenzo Monti insieme al suo staff, Pisapia ha sentito una donna urlare e chiedere aiuto e si è precipitato con i suoi collaboratori, i quali hanno raccontato che, vedendo la signora che tentava di far scendere un uomo da un'utilitaria, inizialmente hanno pensato che si trattasse di una lite fra fidanzati. Ma son bastati pochi istanti per capire che l'uomo, un trentenne visibilmente alterato, le aveva sottratto la borsa, era salito in auto e cercava di rubarle anche la vettura.

Lieto fine. La tentata rapina si è conclusa con l'arresto del malvivente, un 36enne tossicodipendente, da parte della polizia. L'uomo, dopo essere riuscito a divincolarsi dal capannello di cittadini che ne ha bloccato l'azione, è fuggito ma è stato bloccato in una traversa di via Vincenzo Monti da una pattuglia di motociclisti, le 'Nibbio'. Secondo quanto si apprende, la vittima, di 46 anni, stava andando a lavoro ed era appena scesa dalla sua utilitaria per citofonare, quando lo sconosciuto ha cercato di portargliela via.

Pisapia: Questa è la sicurezza della Moratti. "Io e i miei volontari siamo intervenuti quando abbiamo visto una signora aggredita che rischiava di essere soffocata dalla violenza di un giovane che voleva rubarle la macchina e la borsa", ha spiegato Pisapia. "È stata una cosa abbastanza dura perché abbiamo dovuto bloccare l'aggressore. Poi abbiamo tranquillizzato la signora che pare sia stata morsicata, oltre ad avere il collo dolente e un vero terrore. Questo è avvenuto in pieno centro. Immaginate cosa si può dire a chi dice di aver lavorato per la sicurezza dei cittadini in questi cinque anni", ha detto riguardo al sindaco uscente. "La sicurezza viene usata come bandiera ideologica, ma la giunta Moratti non ha dato ascolto alla voce di coloro che ogni giorno operano su questo fronte".

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Moschee e aree di sosta per i Rom a Milano?
Il Pdl le ha approvate nel Pgt 2010
Un anno fa il Pdl ha votato in Comune un emendamento di Rifondazione comunista che ha introdotto nel Piano di governo del territorio luoghi di culto per tutte le religioni
“Garanzia di luoghi di culto per tutte le religioni rappresentate in città, di ogni culto”. L’impegno non è estrapolato dal programma di Giuliano Pisapia, che secondo la Lega in spolvero celodurista vorrebbe riempire Milano di minareti, ma dal Pgt firmato Letizia Moratti e approvato dalla maggioranza in Comune. Che, con due emendamenti approvati dalla maggioranza nel giugno 2010, prevede la realizzazione delle moschee e anche “le aree di sosta per i nomadi”. Il consigliere del Carroccio, Matteo Salvini, era assente alla votazione perché impegnato nel suo incarico di europarlamentare. Gli sarà sfuggito il Pgt voluto dalla maggioranza di cui ha fatto parte per cinque anni, tanto da essersi guadagnato la poltrona di vicesindaco in caso di vittoria della Moratti. Va detto: Salvini ha spesso criticato le decisioni della giunta, come su Ecopass. Per poi però allinearsi allegramente. “Ma ero da solo”, ripete. “Se ora vincessimo il ballottaggio la Lega passerebbe da uno a sette consiglieri, capito? La musica cambierà”, promette. In realtà al momento l’unico confermato sarebbe ancora Salvini, con le 8913 preferenze, gli altri sei consiglieri di cui parla gli sono stati garantiti da Moratti: in caso di vittoria il premio di maggioranza sarà spartito anche con il Carroccio.

Così Salvini si impegna in una campagna elettorale dagli antichi toni belligeranti che ricorda quella di dieci anni fa, quando i vari Borghezio giravano per Milano gridando “Bastoni a Palazzo Marino”. Uno slogan studiato per il candidato consigliere Massimiliano Bastoni che però non ha mai avuto grande fortuna: lunedì ha conquistato appena 602 voti. Ed è il secondo più votato dopo Salvini. Visti i “risultati” è difficile immaginare che il Pdl sia disposto a lasciare posti in consiglio, considerato che 600 voti li ha presi il 31esimo candidato della lista. Ma in campagna elettorale è lecito dire di tutto. Soprattutto se il candidato sindaco che si sponsorizza deve recuperare sette punti di distacco dall’avversario in due settimane. Si spara su Pisapia. E sul suo programma. “Trasformeranno Milano in una zingaropoli”, è l’accusa più gettonata. Ma anche “Pisapia vuole costruire la moschea più grande d’Europa” piace molto, tanto che persino Silvio Berlusconi, nella maratona televisiva serale (cinque tg diversi: Studio Aperto, Tg4, Tg5, Tg1 e Tg2), lo dice: “La sinistra prevede la costruzione di una grande moschea”.

Ignorando però che a Milano di moschee ce ne sono già dieci, abusive e non. Tutte sorte in questi anni in cui il comune è stato guidato proprio dal centrodestra. Da viale Jenner a via Padova, poi Cascina Gobba, via Quaranta, via Stadera, via Meda e altre. Luoghi di culto. Indispensabili in una città che aspira a tornare a essere una metropoli europea, tanto che la giunta di Letizia Moratti ha dovuto far fronte al problema e ha inserito nel Pgt la “garanzia di costruire luoghi di culto per tutte le religioni rappresentate in città”. Approvato dal consiglio. Così come approvati dalla maggioranza due emendamenti al testo che hanno specificato come la garanzia è “per ogni culto”. Così a Milano oggi è riconosciuto il diritto per tutte le religioni di richiedere aree dove poter realizzare i propri luoghi di culto. Un Pgt fortemente voluto da Carlo Masseroli, assessore ciellino della giunta morattiana. In pieno accordo con il sindaco e con la maggioranza. Eppure i manifesti della Lega recitano “Milano zingaropoli con Pisapia, più campi nomadi e la più grande moschea d’Europa”. Il candidato del centrosinistra ovviamente smentisce e smaschera per primo il giochino della maggioranza: “Mi accusano di voler prevedere una struttura multiculturale e multietnica dicendo che comporterebbe decine di moschee, la zingaropoli; ma dovrebbero considerare quanta credibilità ha questa affermazione. Bossi e tanti elettori della Lega non sanno che il centro multiculturale è già previsto dal piano di governo del territorio approvato dal centrodestra”.

Nel dettaglio entra Pierfrancesco Maran, consigliere uscente del Pd e riconfermato con 3530 preferenze. “In occasione dell’adozione del Pgt, nel luglio del 2010, il consiglio con una votazione bipartisan aveva introdotto le innovazioni sul diritto ai luoghi di culto. E, sempre il consiglio comunale, a maggioranza, questa volta con il solo voto del centrodestra e di Letizia Moratti, aveva poi approvato l’intero Piano. Se Letizia Moratti ha cambiato idea deve proporre una modifica, cioè una variazione, del suo Pgt, intervenendo contro se stessa”. La Lega fa finta di nulla. Igor Iezzi, segretario provinciale e candidato consigliere comunale sconfitto con appena 363 voti, ribatte che il Pgt “è stato approvato in Consiglio comunale senza il nostro voto”. Il determinante voto leghista. Se ci fosse stato l’eurodeputato Salvini il Pgt mica sarebbe stato approvato.

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_naka
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berlusconi la deve smettere....continua ad andare in tv....addirittura è arrivato a promettere regali x i milanesi.....ma questa è l'italia che abbiamo scelto ?? sn basito....
PIU' VIVO PIU' TI AMO ! Tu sempre tu ,canterò sempre di più !! Ho visto la reggina mi sono innamorato e non la lascerò mai più !
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nel giorno in cui la situazione economica italiana è stata giudicata da stabile ad insufficiente si mette ad occupare le tv invece di mettersi al lavoro con i compari della lega treconti in testa, fora gabbu
Lillu Fotti: "aundi ioca Spread cu cattu si mu rununu a paremetru zeru"
Lillu Foti: "non bogghiu 'nchinari poi mi rinnu chi vonnnu a squatra mi 'ndi sarbamu"
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_naka
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Paolo_Padano ha scritto:nel giorno in cui la situazione economica italiana è stata giudicata da stabile ad insufficiente si mette ad occupare le tv invece di mettersi al lavoro con i compari della lega treconti in testa, fora gabbu
:salut
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Geronimo
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Berlusconi sta facendo di tutto per ribaltare la situazione :lol: .
Io spero che Pisapia non fallisca quest'opportunità e che gli elettori facciano il proprio dovere.
Forse la gente si è abituata ad avere una grande squadra senza accorgersi che ogni traguardo per la Reggina resta sempre una grande conquista”


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UnVeroTifoso
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Ministeri al nord, un coro di "no" nel Pdl
Berlusconi: "A Milano arriveranno dipartimenti"

Pisapia: "Spettacolo indegno". I capigruppo Pdl a Camera e Senato: "Meglio conferenze periodiche". Formigoni: "Altre priorità". Polverini e Alemanno: "Non se ne parla neppure" e chiedono "incontro urgente" con Berlusconi. Forza Sud: "Ministeri anche nel meridione". Il presidente del Pd, Rosy Bindi: Una proposta alla Totò.


ROMA - Sì va da " è una trovata alla Totò" ad un più serioso "non è certo l'esigenza prioritaria". Nel centro destra e naturalmente nello schieramento di sinistra la proposta Berlusconi-Lega di trasferire due ministeri "di peso" a Milano suscita, di fatto, un coro unanime di "no". Ma Bossi insiste: "Berlusconi a noi a detto di sì,
parola data non torna indietro". "I ministeri creano posti di lavoro, per questo li vuole Roma". Quindi, ha spiegato, che a Milano non dovranno arrivare solo il suo dicastero, quello delle Riforme, e quello di Calderoli alla Semplificazione, ma anche "il ministero di peso, il più grande che c'è, che fa muovere l'economia" senza specificare altro. E Calderoli rincara la dose: "Io sono abituato che nel Pdl decide Berlusconi e lui ci ha detto di sì, a me questo basta". E lo scontro sui ministeri al nord diventa incandescente soprattutto all'interno della maggioranza. E Berlusconi in serata annuncia: "Ci sono già a Milano dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico, penso che non ci sia nessuna difficoltà a che alcuni ministeri possano venire a Napoli e in altre città anche del sud, e che potranno essere in grado di lavorare conoscendo da vicino le situazioni".

Berlusconi: "Clima preoccupante". Il premier ha ha aggiunto: "C'e' davvero un clima preoccupante, ho già detto che c'è un
clima da guerra civile in politica: in questa fase elettorale a Milano abbiamo avuto una quasi invasione di militanti provenienti da tutta Italia a sostegno dell'estrema sinistra e di Pisapia". Il premier ha ripetuto le parole dei giorni scorsi: "Se Milano diventasse la Stalingrado d'Italia credo che farebbe male ai milanesi e a tutto il Paese. Una sinistra come questa non è socialdemocratica, ma estrema. Credo che le manifestazioni di violenza di questi giorni siano lì a dimostrarlo e a preoccupare tutti'".

Pisapia: "Spettacolo indegno, non partecipiamo". In merito alle dichiarazioni del premier e di Bossi, Giuliano Pisapia ha affermato: "Di fronte a tanta volgarità e alle continue falsità, al clima di odio e di intimidazione fomentato ogni giorno di più dagli estremisti del centrodestra da quando sono stati sonoramente sconfitti nel primo turno, ci rifiutiamo di prendere parte a questo spettacolo indegno. Invito tutti a recuperare i toni di un civile confronto democratico ai quali mi sono personalmente attenuto senza interruzioni fin dall'inizio di questa campagna elettorale".

Pdl di Camera e Senato. I capigruppo Pdl di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, affossano di fatto la proposta Berlusconi/Lega sul decentramento dei ministeri a Milano: "Il rapporto fra l'attività di governo e il territorio può essere affrontato in modo positivo con conferenze periodiche fatte a Milano e a Roma fra i ministri economici e delle Infrastrutture con i presidenti di Regione e i sindaci dei Comuni capoluogo. In questo modo si possono evitare i complessi problemi istituzionali che il decentramento di alcuni ministeri può porre e invece affrontare positivamente quello del rapporto fra i ministeri stessi e le realtà territoriali".

Formigoni: non è priorità. E il secondo sostanziale "no" viene dal presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni: "Spostare uno o due Ministeri al Nord qualche vantaggio lo porterebbe. Ma mi sembra molto complesso da realizzare. E poi non è la richiesta più pressante dei nostri imprenditori e dei nostri ceti produttivi". Il presidente della Regione Lombardia ha replicato a Umberto Bossi che lo aveva invitato a tacere sull' annunciato trasferimento di alcuni Ministeri al Nord. Il governatore ricorda "la posizione di chiusura" dei capigruppo del Pdl alla Camera e al Senato sull' argomento e afferma che "senza i voti del Pdl la proposta della Lega non va lontano".

La Russa: conta quello che si fa, non dove. Per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, "non è importante dove i ministeri stiano, che stanno a Roma, ma quello che fanno a favore dei cittadini. E i ministeri italiani a favore di Milano credo facciano molto. E' importante cosa si fa", ha chiosato. "Per esempio pochi sanno che il mio ministero ha già una sede a Milano, presso la caserma di piazza Novelli. Io ho un mio ufficio, ma non ho fatto di questo un annuncio particolare", ha ricordato La Russa. "Già da due anni il ministero della Difesa ha una sede distaccata a Milano, senza tanti problemi, solo - ha concluso - per un fatto logistico".

Polverini e Alemanno, incontro con Berlusconi. Durissimo Alemanno anche dopo le dichiarazioni di Bossi: Spostare i ministeri da Roma rimetterebbe "in discussione ogni equilibrio e ogni intesa". E al richiamo del Senatur sulla parola data da Berlusconi, replica il sindaco di Roma: l'unica parola data che conta "è quella nei confronti degli elettori. Nel programma elettorale del centrodestra non è mai stato inserito lo spostamento dei ministeri. Quindi compiere questo atto, tra l'altro senza neppure un voto parlamentare, sarebbe una violazione del mandato elettorale". "I nostri elettori si aspettano grandi riforme anche in senso federalista, si aspettano la riduzione dei ministeri non il loro spostamento con aumenti di costi e appesantimento delle burocrazie - sottolinea Alemanno - Siamo sempre di fronte a balle, perchè oggi si parla di spostare solo ministeri senza portafoglio con solo qualche decina di dipendenti, ma si tratterebbe comunque di una violazione del mandato elettorale che rimette in discussione ogni equilibrio e ogni intesa. In altri termini avviso ai naviganti: Roma questa cosa non l'accetta". Anche la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, è contraria al trasferimento a Milano dei ministeri. "O il governo e la coalizione che lo sostiene capiscono che un paese non si può tenere insieme solo puntando sul nord... Oppure non si va da nessuna parte", è il suo avvertimento. Polverini contesta l'annunciato 'trasloco' di due ministeri al nord, annuncia la richiesta congiunta della Regione e del comune di Roma (Alemanno ha definito la proposta una "balla", confermando il secco no di Roma) al premier Silvio Berlusconi di "un chiarimento" e bolla l'ipotesi come "non solo sbagliata, ma assurda: dietro un ministero c'è la vita di intere famiglie". Alemanno e la Polverini hanno ratificato ufficialmente, nella serata, la richiesta di un incontro di chiarimento con Berlusconi sulla questione ministeri.

Forza Sud: Allora anche ministeri in meridione. Un no secco viene dai deputati di Forza del Sud: "Il ministro Bossi avvia una raccolta firme per chiedere il decentramento di due ministeri al Nord? La Lega sappia che Forza del sud, nel momento in cui partirà questa iniziativa, ne proporrà una analoga in tutte le città del sud, per decentrare tre ministeri: uno a Napoli, l'altro a Bari ed il terzo a Reggio Calabria". Lo sostiene il deputato Pippo Fallica.
"Se ancora a qualcuno non fosse chiaro - aggiunge - da oggi in poi, se il Norditalia avanzerà delle pretese, il Sud Italia non rimarrà più impassibile. Il tempo del dare è scaduto. E' bene che si avvii, mettendo da parte il populismo elettorale, la stagione della reciprocità". "E comunque - conclude - a parte le provocazioni, per noi l'Italia è una sola: la sua Capitale è Roma e solo lì devono stare tutte le istituzioni di governo nazionale".

Idv: spot elettorale. Scontato il no delle forze d'opposizione. Per il portavoce dell'Idv, Leoluca Orlando, "L'annuncio di un 'decentramento' di alcuni ministeri da Roma a Milano, "è solo uno sciagurato spot elettorale".

Casini: manca la serietà. Secondo Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, "sventolare due ministeri a Milano a una settimana dal voto è un sintomo impressionante di mancanza di serietà. Alemanno, giustamente, le ha definite 'soltanto balle' e mi verrebbe da dire: 'per fortuna', se non fosse che l'Italia sta finendo nel ridicolo".

Il Pd: sembra una gag di Totò. Ironica la presidente del Pd, Rosy Bindi: Che "i ministeri entrino in questo modo nella campagna elettorale" è la prova che il premier è "ridotto come Totò a vendere Fontana di Trevi pur di tenere in piedi una maggioranza agonizzante".

(22 maggio 2011)

fonte: http://www.repubblica.it

:fifi: :fifi: Grazie a tutti voi che votandoli ci avete dato la possibilità di assistere a queste sceneggiate in salsa padana... :thumright
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Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
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UnVeroTifoso ha scritto:Ministeri al nord, un coro di "no" nel Pdl
Berlusconi: "A Milano arriveranno dipartimenti"

Pisapia: "Spettacolo indegno". I capigruppo Pdl a Camera e Senato: "Meglio conferenze periodiche". Formigoni: "Altre priorità". Polverini e Alemanno: "Non se ne parla neppure" e chiedono "incontro urgente" con Berlusconi. Forza Sud: "Ministeri anche nel meridione". Il presidente del Pd, Rosy Bindi: Una proposta alla Totò.


ROMA - Sì va da " è una trovata alla Totò" ad un più serioso "non è certo l'esigenza prioritaria". Nel centro destra e naturalmente nello schieramento di sinistra la proposta Berlusconi-Lega di trasferire due ministeri "di peso" a Milano suscita, di fatto, un coro unanime di "no". Ma Bossi insiste: "Berlusconi a noi a detto di sì,
parola data non torna indietro". "I ministeri creano posti di lavoro, per questo li vuole Roma". Quindi, ha spiegato, che a Milano non dovranno arrivare solo il suo dicastero, quello delle Riforme, e quello di Calderoli alla Semplificazione, ma anche "il ministero di peso, il più grande che c'è, che fa muovere l'economia" senza specificare altro. E Calderoli rincara la dose: "Io sono abituato che nel Pdl decide Berlusconi e lui ci ha detto di sì, a me questo basta". E lo scontro sui ministeri al nord diventa incandescente soprattutto all'interno della maggioranza. E Berlusconi in serata annuncia: "Ci sono già a Milano dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico, penso che non ci sia nessuna difficoltà a che alcuni ministeri possano venire a Napoli e in altre città anche del sud, e che potranno essere in grado di lavorare conoscendo da vicino le situazioni".

Berlusconi: "Clima preoccupante". Il premier ha ha aggiunto: "C'e' davvero un clima preoccupante, ho già detto che c'è un
clima da guerra civile in politica: in questa fase elettorale a Milano abbiamo avuto una quasi invasione di militanti provenienti da tutta Italia a sostegno dell'estrema sinistra e di Pisapia". Il premier ha ripetuto le parole dei giorni scorsi: "Se Milano diventasse la Stalingrado d'Italia credo che farebbe male ai milanesi e a tutto il Paese. Una sinistra come questa non è socialdemocratica, ma estrema. Credo che le manifestazioni di violenza di questi giorni siano lì a dimostrarlo e a preoccupare tutti'".

Pisapia: "Spettacolo indegno, non partecipiamo". In merito alle dichiarazioni del premier e di Bossi, Giuliano Pisapia ha affermato: "Di fronte a tanta volgarità e alle continue falsità, al clima di odio e di intimidazione fomentato ogni giorno di più dagli estremisti del centrodestra da quando sono stati sonoramente sconfitti nel primo turno, ci rifiutiamo di prendere parte a questo spettacolo indegno. Invito tutti a recuperare i toni di un civile confronto democratico ai quali mi sono personalmente attenuto senza interruzioni fin dall'inizio di questa campagna elettorale".

Pdl di Camera e Senato. I capigruppo Pdl di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, affossano di fatto la proposta Berlusconi/Lega sul decentramento dei ministeri a Milano: "Il rapporto fra l'attività di governo e il territorio può essere affrontato in modo positivo con conferenze periodiche fatte a Milano e a Roma fra i ministri economici e delle Infrastrutture con i presidenti di Regione e i sindaci dei Comuni capoluogo. In questo modo si possono evitare i complessi problemi istituzionali che il decentramento di alcuni ministeri può porre e invece affrontare positivamente quello del rapporto fra i ministeri stessi e le realtà territoriali".

Formigoni: non è priorità. E il secondo sostanziale "no" viene dal presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni: "Spostare uno o due Ministeri al Nord qualche vantaggio lo porterebbe. Ma mi sembra molto complesso da realizzare. E poi non è la richiesta più pressante dei nostri imprenditori e dei nostri ceti produttivi". Il presidente della Regione Lombardia ha replicato a Umberto Bossi che lo aveva invitato a tacere sull' annunciato trasferimento di alcuni Ministeri al Nord. Il governatore ricorda "la posizione di chiusura" dei capigruppo del Pdl alla Camera e al Senato sull' argomento e afferma che "senza i voti del Pdl la proposta della Lega non va lontano".

La Russa: conta quello che si fa, non dove. Per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, "non è importante dove i ministeri stiano, che stanno a Roma, ma quello che fanno a favore dei cittadini. E i ministeri italiani a favore di Milano credo facciano molto. E' importante cosa si fa", ha chiosato. "Per esempio pochi sanno che il mio ministero ha già una sede a Milano, presso la caserma di piazza Novelli. Io ho un mio ufficio, ma non ho fatto di questo un annuncio particolare", ha ricordato La Russa. "Già da due anni il ministero della Difesa ha una sede distaccata a Milano, senza tanti problemi, solo - ha concluso - per un fatto logistico".

Polverini e Alemanno, incontro con Berlusconi. Durissimo Alemanno anche dopo le dichiarazioni di Bossi: Spostare i ministeri da Roma rimetterebbe "in discussione ogni equilibrio e ogni intesa". E al richiamo del Senatur sulla parola data da Berlusconi, replica il sindaco di Roma: l'unica parola data che conta "è quella nei confronti degli elettori. Nel programma elettorale del centrodestra non è mai stato inserito lo spostamento dei ministeri. Quindi compiere questo atto, tra l'altro senza neppure un voto parlamentare, sarebbe una violazione del mandato elettorale". "I nostri elettori si aspettano grandi riforme anche in senso federalista, si aspettano la riduzione dei ministeri non il loro spostamento con aumenti di costi e appesantimento delle burocrazie - sottolinea Alemanno - Siamo sempre di fronte a balle, perchè oggi si parla di spostare solo ministeri senza portafoglio con solo qualche decina di dipendenti, ma si tratterebbe comunque di una violazione del mandato elettorale che rimette in discussione ogni equilibrio e ogni intesa. In altri termini avviso ai naviganti: Roma questa cosa non l'accetta". Anche la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, è contraria al trasferimento a Milano dei ministeri. "O il governo e la coalizione che lo sostiene capiscono che un paese non si può tenere insieme solo puntando sul nord... Oppure non si va da nessuna parte", è il suo avvertimento. Polverini contesta l'annunciato 'trasloco' di due ministeri al nord, annuncia la richiesta congiunta della Regione e del comune di Roma (Alemanno ha definito la proposta una "balla", confermando il secco no di Roma) al premier Silvio Berlusconi di "un chiarimento" e bolla l'ipotesi come "non solo sbagliata, ma assurda: dietro un ministero c'è la vita di intere famiglie". Alemanno e la Polverini hanno ratificato ufficialmente, nella serata, la richiesta di un incontro di chiarimento con Berlusconi sulla questione ministeri.

Forza Sud: Allora anche ministeri in meridione. Un no secco viene dai deputati di Forza del Sud: "Il ministro Bossi avvia una raccolta firme per chiedere il decentramento di due ministeri al Nord? La Lega sappia che Forza del sud, nel momento in cui partirà questa iniziativa, ne proporrà una analoga in tutte le città del sud, per decentrare tre ministeri: uno a Napoli, l'altro a Bari ed il terzo a Reggio Calabria". Lo sostiene il deputato Pippo Fallica.
"Se ancora a qualcuno non fosse chiaro - aggiunge - da oggi in poi, se il Norditalia avanzerà delle pretese, il Sud Italia non rimarrà più impassibile. Il tempo del dare è scaduto. E' bene che si avvii, mettendo da parte il populismo elettorale, la stagione della reciprocità". "E comunque - conclude - a parte le provocazioni, per noi l'Italia è una sola: la sua Capitale è Roma e solo lì devono stare tutte le istituzioni di governo nazionale".

Idv: spot elettorale. Scontato il no delle forze d'opposizione. Per il portavoce dell'Idv, Leoluca Orlando, "L'annuncio di un 'decentramento' di alcuni ministeri da Roma a Milano, "è solo uno sciagurato spot elettorale".

Casini: manca la serietà. Secondo Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, "sventolare due ministeri a Milano a una settimana dal voto è un sintomo impressionante di mancanza di serietà. Alemanno, giustamente, le ha definite 'soltanto balle' e mi verrebbe da dire: 'per fortuna', se non fosse che l'Italia sta finendo nel ridicolo".

Il Pd: sembra una gag di Totò. Ironica la presidente del Pd, Rosy Bindi: Che "i ministeri entrino in questo modo nella campagna elettorale" è la prova che il premier è "ridotto come Totò a vendere Fontana di Trevi pur di tenere in piedi una maggioranza agonizzante".

(22 maggio 2011)

fonte: http://www.repubblica.it

FATE RIDERE
Come si dorme non è importante, come si è svegli è importante

Cit. Vadinho
mubald

E ora ci sono anche le aggressioni vere o finte.Il che significa referti ospedalieri veri o finti.Il che significa finti o veri testimoni a confermare o smentire
Paolo_Padano
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dopo le elezioni tutto si sgonfierà un po alla volta non solo la barzelletta sui ministeri che tra l'altro è in contraddizione con il federalismo che tende a togliere potere ai ministeri
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pellarorc
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Berlusconi è proprio fuori.
Prima insulta, poi dice falsità, poi attacca e riattacca e stamattina leggo: B. dice di abbassare i toni!!!!
Ma come? è stao lui il primo ad iniziare!!!
Ora ha riiniziato con: milano stalingrado,milano islamica ecc ecc.
Sesto san Guiovanni la chiamavano la stalingrado d'italia. Quella stessa Stalingrado è oggi una città ricchissima!!!
Mah....questi sono fuori di testa!

Spero che perdano, così la smetteranno di insultare! Poi vabè..dichiareranno brogli elettorali!!! Tipico di un pdl buffone!!!

Che schifo!!!!
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pellarorc ha scritto:Berlusconi è proprio fuori.
Prima insulta, poi dice falsità, poi attacca e riattacca e stamattina leggo: B. dice di abbassare i toni!!!!
Ma come? è stao lui il primo ad iniziare!!!
Ora ha riiniziato con: milano stalingrado,milano islamica ecc ecc.
Sesto san Guiovanni la chiamavano la stalingrado d'italia. Quella stessa Stalingrado è oggi una città ricchissima!!!
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Spero che perdano, così la smetteranno di insultare! Poi vabè..dichiareranno brogli elettorali!!! Tipico di un pdl buffone!!!

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E' un'escalation senza fine:

La Lega: "Non ci sono dubbi che i fondamentalisti islamici, in primis Al Quaeda e lo stesso Al Zawahiri, sarebbero felicissimi se a Milano la Lega dovesse perdere e Pisapia diventasse sindaco"

:tv_happy: :brav: :rotflmao:

Entro venerdì il ricercato n.1 nell'universo Pisapia diventerà colui che:

1. radiocomandava uno dei due aerei l'11 settembre del 2001

2. ha ingaggiato Alì Agca per sparare al Papa

3. era insieme a Lee Oswald il 22 novembre 1963 a Dallas
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"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
mubald

OronzoPugliese ha scritto:
pellarorc ha scritto:Berlusconi è proprio fuori.
Prima insulta, poi dice falsità, poi attacca e riattacca e stamattina leggo: B. dice di abbassare i toni!!!!
Ma come? è stao lui il primo ad iniziare!!!
Ora ha riiniziato con: milano stalingrado,milano islamica ecc ecc.
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Le prime due possono provarci.La terza meno visto che nel 63 aveva 14 anni
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mubald ha scritto:
OronzoPugliese ha scritto:
pellarorc ha scritto:Berlusconi è proprio fuori.
Prima insulta, poi dice falsità, poi attacca e riattacca e stamattina leggo: B. dice di abbassare i toni!!!!
Ma come? è stao lui il primo ad iniziare!!!
Ora ha riiniziato con: milano stalingrado,milano islamica ecc ecc.
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Le prime due possono provarci.La terza meno visto che nel 63 aveva 14 anni

Gli teneva il fucile a usu treppiedi
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OronzoPugliese ha scritto:
pellarorc ha scritto:Berlusconi è proprio fuori.
Prima insulta, poi dice falsità, poi attacca e riattacca e stamattina leggo: B. dice di abbassare i toni!!!!
Ma come? è stao lui il primo ad iniziare!!!
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I promessi toni pacati che mettono al centro della loro campagna elettorale i problemi di Milano e le idee per risolverli.

...Di questo passo, entro venerdì, prometteranno anche l'abbattimento dei fastidiosi semafori e con essi i pali che li sostengono.
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
reggino
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Eccovi un'altra chicca in salsa verde... :roll:


Io non sono di sinistra, tantomeno di estrema sinistra, ma mi auguro che Lega, Pdl e la Moratti prendano una sonora batosta che gli serva da lezione.

:salut
IO NON TIFO PER UN'AZIENDA!
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