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La rivolta di Reggio: barricate di rifiuti sul viale Aldo Moro. Possibili dimissioni in blocco per il cda Leonia
Mercoledì 21 Novembre 2012 09:44
di Stefano Perri - Reggio è all'esasperazione. Nonostante l'emergenza rifiuti stia lentamente scemando sono diverse le zone della città dove si segnalano ancora disagi e disservizi.
Sul Viale Aldo Moro, nella zona sud della città, uno dei punti dove la raccolta è andata più a rilento, i cittadini hanno deciso di sollevare l'attenzione delle autorità con un'azione dimostrativa. Sacchi di immondizia in mezzo alla strada, una piccola barricata maleodorante che segnala la rabbia e l'indignazione dell'intera città. Oltre ai problemi di igiene si riscontrano anche sensibili cali nelle vendite degli esercizi commerciali interessati dall'emergenza prolungata.
Sulla rete si fa strada anche l'ipotesi avanzata da alcuni cittadini di inscenare una clamorosa protesta gettando i sacchi di immondizia proprio davanti a Palazzo San Giorgio. Per troppo tempo Reggio è rimasta sepolta sotto i rifiuti, in particolare le zone periferiche, che già da prima non navigavano in buone acque, con l'arrivo dell'emergenza sono state letteralmente sommerse. La rabbia non si placa. In particolare sulle strade dove la raccolta viene ancora effettuata a rilento, a causa dell'ingente accumulo di rifiuti, i cittadini sono ormai esasperati.
D'altra parte va segnalato anche il superlavoro dei dipendenti di Leonia, che sta continuando ad operare in queste ore per tirare fuori dall'emergenza tutti i quartieri della città. Nei giorni scorsi conferiti all'impianto di selezione di Sambatello quantità di rifiuti che si aggirano tra le 200 e le 300 tonnellate al giorno. D'altronde la vertenza con Palazzo San Giorgio è ormai alle spalle. Dopo il pagamento degli stipendi di luglio, agosto e settembre, a breve dovrebbe essere saldata anche la mensilità di ottobre che però, se gli accordi verrano rispettati, dovrebbe essere versata direttamente dal Comune alle tasche dei lavoratori, bypassando le disastrate casse aziendali. A causa dei debiti pregressi rimane ancora in stallo la situazione relativa alla manutenzione dei mezzi, che attualmente stanno lavorando a pieno regime (8 camion per ogni turno per un totale di 3 turni giornalieri). Nel frattempo corrono le voci su una possibile dimissione in blocco dei vertici di Leonia, che dovrebbero arrivare, dopo il rinvio della riunione del cda, nel corso della prossima settimana.
Intanto la situazione delle discariche è stata almeno temporaneamente risolta. Fino al 23 di novembre gli impianti di Sambatello, Gioia Tauro, Siderno, Crotone e Rossano, saranno ancora in gestione a Veolia, alla quale è stato chiesto dal Commissario Speranza di stringere i denti e mantenere alto fino all'ultimo il livelo di efficienza degli impianti. Ma dal 23 in avanti è buio assoluto. Discorso simile va fatto per gli impianti in gestione a Daneco, tra i quali anche la discarica di Pianopoli, che dopo l'accordo (temporaneo anche qui, ci mancherebbe) raggiunto con la Regione e con il Commissario, hanno riaperto ormai da una settimana e lavorano a pieno regime per smaltire l'emergenza.
Resta da capire solo cosa accadrà nei prossimi giorni con la partenza di Veolia. Da chi saranno gestiti i cinque impianti del comprensorio ''Calabria Sud'' a partire dal 24 mattina? Il bando per la manifestazione d'interesse, del quale anche Strill.it si era occupato e sul quale si era creata una grande attesa in tutta la Regione, è scaduto ormai da 9 giorni, ma il Commissario non ne ha ancora comunicato l'esito. Il rischio è che anche quello sia andato deserto, ma se così fosse la Calabria si troverebbe di fronte ad una nuova emergenza che questa volta andrebbe ad assommarsi alla pessima situazione che la regione sta attraversando.
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Leonia, la situazione precipita: nel giro di una settimana nuovo CdA. Commissari in pressing
Mercoledì 21 Novembre 2012 11:28
di Claudio Labate - Si lavora a Viale Aldo Moro per tornare alla normalità. Sul posto sono giunti prima i Vigili urbani e successivamente i vertici della Leonia, col direttore Angelo Mannucchi in testa. Ma l’esasperazione dei cittadini, arrivati a bloccare la sede stradale con una serie di sacchetti dell’immondizia, per testimoniare il disagio crescente dei cittadini, non sembra essere il problema peggiore per la Leonia. D’altra parte l’episodio eclatante di Viale Aldo Moro può essere solo un precedente in una città che si sente abbandonata su più fronti.
Per quanto riguarda Leonia, si fanno sempre più insistenti le voci di dimissioni in blocco dei vertici. Basti pensare che la riunione del Consiglio di amministrazione che doveva tenersi ieri è slittata a martedì prossimo. All’ordine del giorno sembra proprio ci fosse la presentazione delle dimissioni da parte del direttore Mannucchi, e conseguentemente dell’intero CdA. Addirittura si aspetterebbe già l’arrivo di un curatore dalla dirimpettaia Messina.
Il tutto va inquadrato in una situazione sempre più esplosiva, paradossalmente precipitata dopo il pagamento delle spettanze ai lavoratori, che hanno visto rispettate le promesse fatte dai Commissari del Comune. In realtà, oltre ai noti problemi di conferimento nelle discariche, la raccolta va molto a rilento. Per liberare le strade dai rifiuti servirebbero le ruspe. Leonia poteva disporre di tre mezzi che però negli ultimi due giorni hanno subito uno stop. Cosa che ovviamente si ripercuote sulla raccolta stessa. In strada d’altra parte ci sarebbe qualcosa come 2000/2500 tonnellate di immondizia, ma la raccolta procede a ritmi molto blandi che non arrivano neanche a 300 tonnellate al giorno.
C’è da dire, poi, che i Commissari stanno monitorando la situazione giornalmente, inviando per iscritto ai vertici della società che cura la raccolta dei rifiuti tutta una serie di rimostranze che servono a mantenere alta l’attenzione sul problema, ma che in altre parole esprimono forti riserve su come si sta conducendo tutta l’operazione che avrebbe dovuto far respirare la città, sempre più sommersa dai rifiuti.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.