"Laurearsi dopo i 28 anni è da sfigati"

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CALABRESE
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Cosi' il nuovo governo di cui il signor Martone fa parte,vuole garantire l'equità,favorendo la nascita di università di serie A e serie B(e poi si parla di piangersi addosso)

Coordinamento Universitario Nazionale - Apprendiamo dalla stampa che il Consiglio dei Ministri di Venerdì scorso avrebbe affrontato il tema dell'abolizione del valore legale del titolo di studio. Secondo fonti stampa, infatti, l'intervento sarebbe previsto per il decreto semplificazione in discussione nel prossimo consiglio dei ministri.

“Ci chiediamo come il Governo possa pensare di inserire una norma così importante e rivoluzionaria per il nostro sistema universitario nel decreto semplificazione” afferma Luca Spadon portavoce di Link “Come se fosse
possibile equiparare una norma sulle liberalizzazioni a una decisione che riguarda noi studenti così da vicino . Soprattutto dato che siamo ancora in attesa di una posizione chiara, da parte del Governo, sul futuro dell'università italiana.”

“Non accettiamo che il dibattito sull'abolizione del valore legale del titolo di studio venga presentato come una necessaria norma tecnica "di semplificazione", perchè essa è più che mai una chiara scelta politica” continuano
gli studenti di Link “Con l’abolizione del valore legale si incentiverà la nascita di atenei di serie A e atenei di serie B e si favoriranno solo quegli studenti che possono permettersi costosissimi master e decine di corsi di specializzazione post-laurea, a discapito di chi con fatica e sacrifici e' riuscito a terminare gli studi universitari, nonostante le enormi lacune del sistema di diritto allo studio.”

Per questo motivo se il governo intende procedere con questa norma troverà certamente gli studenti nelle piazze, pronti a difendere il valore reale del titolo di studio, ormai indebolito da anni di riforme che hanno dequalificato la qualità della formazione dei nostri corsi di laurea e che non si risolve certamente abolendo il valore legale del titolo.

http://www.orizzontescuola.it/node/22052
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Dipende da come si è diventati ricchi, certo non a molti capita di essere padre e figlio consulenti dello stesso ministero......
doddi
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CALABRESE ha scritto:
doddi ha scritto:Tutti devono avere le medesime opportunita' da giogarsi al tavolo della vita, ma non siamo tutti uguali per cui bisogna prenderne atto con serena coscienza.
La voglia reale di migliorarsi, di competere, di misurarsi con gli altri saranno sempre premiate, da qualsiasi punto si parte, il resto e' piangersi addosso reclamando dalla societa' cio' che non si e' capaci di ottenere.
E' chiaro che chi parte da dietro ha magari un solo pot da giocarsi, e deve necessariamente averlo, mentre altri possono chiedere piu' poste a quel tavolo. Essere ricchi non e' reato, nascere in famiglie benestanti non e' reato, crescere in determinati ambienti non e' reato.
Per questo, anche per questo, l'Italia e' divenuto un paese mediocre. Senza fame. Sempre piu' appiattito verso il basso in costante declino. Obbiettivo pagnotta certa e nulla piu'.
Per costruire basi diverse per un futuro piu' "vivace" queste uscite sono necessarie altro che inopportune.

Io non lo chiamo piagersi addosso,io lo chiamo diritto di tutti,nati al sud o al nord,laureato a Reggio piuttosto che alla Sapienza o alla Bocconi,di avere le stesse possibilità di lavoro.Essere ricchi non è reato,ma stare in determinati ambienti aiuta,come aiutano le parole di Martone a fare girare i coglioni a chi si laurea e non trova un avvocato che lo paghi decentemente,anche in tempo e non a 28 anni.
Un'avvocato affermato, a tuo avviso, preferisce mettersi a studio il figlio mediocre del suo cliente milionario o il signor nessuno in gambissima?
Io sta' storia non riesco a capirla.
Fatta salva la PA e similari beneficenza alle capre non ne fa' nessuno. Si fa' lavorare chi e' in grado di farti crescere e guadagnare.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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strike ha scritto:Dipende da come si è diventati ricchi, certo non a molti capita di essere padre e figlio consulenti dello stesso ministero......
Chi e' ricco ha rubato... dimenticavo 8-)
Ed a molti capita di non riuscire a fare come o meglio del padre o del nonno.
O non vale il percorso inverso?
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CALABRESE
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doddi ha scritto:
CALABRESE ha scritto:
doddi ha scritto:Tutti devono avere le medesime opportunita' da giogarsi al tavolo della vita, ma non siamo tutti uguali per cui bisogna prenderne atto con serena coscienza.
La voglia reale di migliorarsi, di competere, di misurarsi con gli altri saranno sempre premiate, da qualsiasi punto si parte, il resto e' piangersi addosso reclamando dalla societa' cio' che non si e' capaci di ottenere.
E' chiaro che chi parte da dietro ha magari un solo pot da giocarsi, e deve necessariamente averlo, mentre altri possono chiedere piu' poste a quel tavolo. Essere ricchi non e' reato, nascere in famiglie benestanti non e' reato, crescere in determinati ambienti non e' reato.
Per questo, anche per questo, l'Italia e' divenuto un paese mediocre. Senza fame. Sempre piu' appiattito verso il basso in costante declino. Obbiettivo pagnotta certa e nulla piu'.
Per costruire basi diverse per un futuro piu' "vivace" queste uscite sono necessarie altro che inopportune.

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Un'avvocato affermato, a tuo avviso, preferisce mettersi a studio il figlio mediocre del suo cliente milionario o il signor nessuno in gambissima?
Io sta' storia non riesco a capirla.
Fatta salva la PA e similari beneficenza alle capre non ne fa' nessuno. Si fa' lavorare chi e' in grado di farti crescere e guadagnare.
No no,mette direttamente il figlio dell' avvocato che non capisce un cazzo,o conosci qualche avvocato che ha il figlio con la stessa professione e lo lascia in mezzo alla strada garantendo uno stipendio dignitoso a quello bravo?Viviamo in 2 mondi diversi mi pare.
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doddi ha scritto:
CALABRESE ha scritto:
doddi ha scritto:Tutti devono avere le medesime opportunita' da giogarsi al tavolo della vita, ma non siamo tutti uguali per cui bisogna prenderne atto con serena coscienza.
La voglia reale di migliorarsi, di competere, di misurarsi con gli altri saranno sempre premiate, da qualsiasi punto si parte, il resto e' piangersi addosso reclamando dalla societa' cio' che non si e' capaci di ottenere.
E' chiaro che chi parte da dietro ha magari un solo pot da giocarsi, e deve necessariamente averlo, mentre altri possono chiedere piu' poste a quel tavolo. Essere ricchi non e' reato, nascere in famiglie benestanti non e' reato, crescere in determinati ambienti non e' reato.
Per questo, anche per questo, l'Italia e' divenuto un paese mediocre. Senza fame. Sempre piu' appiattito verso il basso in costante declino. Obbiettivo pagnotta certa e nulla piu'.
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Io non lo chiamo piagersi addosso,io lo chiamo diritto di tutti,nati al sud o al nord,laureato a Reggio piuttosto che alla Sapienza o alla Bocconi,di avere le stesse possibilità di lavoro.Essere ricchi non è reato,ma stare in determinati ambienti aiuta,come aiutano le parole di Martone a fare girare i coglioni a chi si laurea e non trova un avvocato che lo paghi decentemente,anche in tempo e non a 28 anni.
Un'avvocato affermato, a tuo avviso, preferisce mettersi a studio il figlio mediocre del suo cliente milionario o il signor nessuno in gambissima?
Io sta' storia non riesco a capirla.
Fatta salva la PA e similari beneficenza alle capre non ne fa' nessuno. Si fa' lavorare chi e' in grado di farti crescere e guadagnare.
scusa se m'intrometto. Conosco persone che hanno cercato lavoro in studi di architettura per sentirsi dire che potevano lavorare gratis, se proprio ci tenevano. Gli stessi proprietari di questi studi di architettura non credo farebbero una piega ad assumere il figlio di tizio e caio, se tizio e caio fossero debitamente forniti di: a) quattrini b) agganci c) influenza. Tutte qualità altamente appetibili al giorno d'oggi.
Foti NON E' il mio presidente (cit.)
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CALABRESE ha scritto:
doddi ha scritto:
CALABRESE ha scritto:

Io non lo chiamo piagersi addosso,io lo chiamo diritto di tutti,nati al sud o al nord,laureato a Reggio piuttosto che alla Sapienza o alla Bocconi,di avere le stesse possibilità di lavoro.Essere ricchi non è reato,ma stare in determinati ambienti aiuta,come aiutano le parole di Martone a fare girare i coglioni a chi si laurea e non trova un avvocato che lo paghi decentemente,anche in tempo e non a 28 anni.
Un'avvocato affermato, a tuo avviso, preferisce mettersi a studio il figlio mediocre del suo cliente milionario o il signor nessuno in gambissima?
Io sta' storia non riesco a capirla.
Fatta salva la PA e similari beneficenza alle capre non ne fa' nessuno. Si fa' lavorare chi e' in grado di farti crescere e guadagnare.
No no,mette direttamente il figlio dell' avvocato che non capisce un cazzo,o conosci qualche avvocato che ha il figlio con la stessa professione e lo lascia in mezzo alla strada garantendo uno stipendio dignitoso a quello bravo?Viviamo in 2 mondi diversi mi pare.
Sono avvocati mediocri evidentemente.
Io ne consco uno molto bravissimo, diritto societario, tributario e commerciale, che ha un figlio "normale" ma ha fatto associare allo studio due draghetti .
Il figlio li aiuta, ma non li gestisce.
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Helkost ha scritto:
doddi ha scritto: Un'avvocato affermato, a tuo avviso, preferisce mettersi a studio il figlio mediocre del suo cliente milionario o il signor nessuno in gambissima?
Io sta' storia non riesco a capirla.
Fatta salva la PA e similari beneficenza alle capre non ne fa' nessuno. Si fa' lavorare chi e' in grado di farti crescere e guadagnare.
scusa se m'intrometto. Conosco persone che hanno cercato lavoro in studi di architettura per sentirsi dire che potevano lavorare gratis, se proprio ci tenevano. Gli stessi proprietari di questi studi di architettura non credo farebbero una piega ad assumere il figlio di tizio e caio, se tizio e caio fossero debitamente forniti di: a) quattrini b) agganci c) influenza. Tutte qualità altamente appetibili al giorno d'oggi.
Essendo nel settore (architetto laureato a 32 anni, minchia se sono sfigato) non posso che confermare questa prassi, limitandola però a chi lavora solo con il pubblico ed in genere agli studi medi: in quelli grossi se non dimostri di valere calci in culo ed avanti il prossimo. Chi lavora con il privato sa che non può fare cazzate, altrimenti se prende il primo lavoro, se ce ne sarà un secondo nemmeno lo tengono in considerazione. E torniamo quindi al discorso di doddi: chi paga di persona un professionista pretende, come è giusto che sia, che valga quei soldi, non un centesimo di meno. Mentre nel pubblico, beh...
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
Helkost
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rca ha scritto:
Helkost ha scritto:
doddi ha scritto: Un'avvocato affermato, a tuo avviso, preferisce mettersi a studio il figlio mediocre del suo cliente milionario o il signor nessuno in gambissima?
Io sta' storia non riesco a capirla.
Fatta salva la PA e similari beneficenza alle capre non ne fa' nessuno. Si fa' lavorare chi e' in grado di farti crescere e guadagnare.
scusa se m'intrometto. Conosco persone che hanno cercato lavoro in studi di architettura per sentirsi dire che potevano lavorare gratis, se proprio ci tenevano. Gli stessi proprietari di questi studi di architettura non credo farebbero una piega ad assumere il figlio di tizio e caio, se tizio e caio fossero debitamente forniti di: a) quattrini b) agganci c) influenza. Tutte qualità altamente appetibili al giorno d'oggi.
Essendo nel settore (architetto laureato a 32 anni, minchia se sono sfigato) non posso che confermare questa prassi, limitandola però a chi lavora solo con il pubblico ed in genere agli studi medi: in quelli grossi se non dimostri di valere calci in culo ed avanti il prossimo. Chi lavora con il privato sa che non può fare cazzate, altrimenti se prende il primo lavoro, se ce ne sarà un secondo nemmeno lo tengono in considerazione. E torniamo quindi al discorso di doddi: chi paga di persona un professionista pretende, come è giusto che sia, che valga quei soldi, non un centesimo di meno. Mentre nel pubblico, beh...
Si beh, ma appunto, se uno si laurea a 30 anni ma poi dimostra il suo lavoro di saperlo fare, che importanza ha se ha 30 anni o 25?

L'unica differenza è che quello di 25 anni può essere sfruttato 5 anni di più.

(questo ovviamente sorvolando sui motivi, validi e non, che portano a laurearsi tardi, di cui ho già parlato)
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Helkost ha scritto:
Si beh, ma appunto, se uno si laurea a 30 anni ma poi dimostra il suo lavoro di saperlo fare, che importanza ha se ha 30 anni o 25?

L'unica differenza è che quello di 25 anni può essere sfruttato 5 anni di più.

(questo ovviamente sorvolando sui motivi, validi e non, che portano a laurearsi tardi, di cui ho già parlato)
Non sai quanto maledica il mio essermi laureato tardi, ma sul piatto della bilancia metto anche che nel farlo ho potuto maturare scelte e decisioni che a 24 anni probabilmente non sarei riuscito a prendere, quantomeno non con la stessa cognizione di causa. Certo, forse sarei altrove, avvantaggiato da opportunità lavorative che nel 2000 erano maggiori e diverse, ma tutto sommato se vali, e la gente non si ferma al prezzo che chiedi, le tue opportunità riesci a ritagliarle.
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
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Ma il figlio di papà Martone l'hanno avvisato che non è più come ai tempi di suo padre, e che ora dall'istituto professionale si può accedere dopo gli anni integrativi a tutti i corsi di laurea? Che ci sono già diversi italiani che poi sono riusciti a laurearsi?
Helkost ha scritto:
Si beh, ma appunto, se uno si laurea a 30 anni ma poi dimostra il suo lavoro di saperlo fare, che importanza ha se ha 30 anni o 25?

L'unica differenza è che quello di 25 anni può essere sfruttato 5 anni di più.

(questo ovviamente sorvolando sui motivi, validi e non, che portano a laurearsi tardi, di cui ho già parlato)
Hai detto tutto :salut
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doddi, ma quindi ci stai dicendo che l'amico tuo PeppeDJ avrebbe dovuto trovarsi un lavoro manuale, invece di impegnare diversi lustri (cit.) alla facoltà di Economia? :o.o:
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rorschach ha scritto:doddi, ma quindi ci stai dicendo che l'amico tuo PeppeDJ avrebbe dovuto trovarsi un lavoro manuale, invece di impegnare diversi lustri (cit.) alla facoltà di Economia? :o.o:

E di D'Alema, Rutelli, Bertinotti, Occhetto che ci stai dicendo invece?
E di Steve Jobs, Richard Branson,Michael Dell, Bill Gates?

Quello che avevo da dire l'ho detto, ed addirittura capisco PURE che non piaccia, pensa te quanto sono bravobravissimo :okok:
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Ma è normale che Martone non si riferisce a chi lavora e studia part-time, non ci vuole il mago otelma per capirlo.
Martone si riferisce proprio a coloro che ci tengono a farsi chiamare dottore dopo essersi laureati a 40 anni in economia e passeggio.
E magari stanno pure qui a scrivere che in Italia non c'è lavoro.
Chi abbandona l'università per problemi economici ( ne conosco davvero pochi, anche se a leggere il forum
sembra che l'università italiana sia formata da indigenti) e va a lavorare è logico che non è un perdente.
Come dite voi stessi è la vita lavorativa che poi farà la selezione vera.
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rca ha scritto:
Helkost ha scritto:
Si beh, ma appunto, se uno si laurea a 30 anni ma poi dimostra il suo lavoro di saperlo fare, che importanza ha se ha 30 anni o 25?

L'unica differenza è che quello di 25 anni può essere sfruttato 5 anni di più.

(questo ovviamente sorvolando sui motivi, validi e non, che portano a laurearsi tardi, di cui ho già parlato)
Non sai quanto maledica il mio essermi laureato tardi, ma sul piatto della bilancia metto anche che nel farlo ho potuto maturare scelte e decisioni che a 24 anni probabilmente non sarei riuscito a prendere, quantomeno non con la stessa cognizione di causa. Certo, forse sarei altrove, avvantaggiato da opportunità lavorative che nel 2000 erano maggiori e diverse, ma tutto sommato se vali, e la gente non si ferma al prezzo che chiedi, le tue opportunità riesci a ritagliarle.

Guarda, ti consolo dicendoti che puoi ritenerti orgoglioso di non essere un ragazzo 22 enne di adesso che esce dall'Università dopo 4-5 anni studiando le materie sui quadernini degli appunti presi a lezione e preparandosi una materia in 4 giorni...te lo posso dire da laureato di vecchia data e di vecchia scuola! Quello che constato puntualmente ogni qual volta do lezioni private ai ragazzi di Ingegneria é che l'università attuale é caduta davvero in basso! Più che un'università é diventata una scuola di reclutamento di massa atta a sfornare vagonate di ragazzini presuntuosi cui sono stati forniti solo i fondamentali delle discipline universitarie di corso, buttando nel cesso letteralmente la dottrina, lo spirito di analisi, di ragionamento e il metodo. Spesso e volentieri mi ritrovo a dover spiegare a questi ragazzi dei banalissimi passagi di aritmetica che dovrebbero già aver assimilato in secondo superiore! Qui l'istruzione sta davvero andando alla deriva! Tra poco non mi meraviglierei se la preparazione delle nostre nuove leve universitarie sia più scadente di quella di uno studente universitario delle scuole coraniche. VERGOGNA!!!
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colpoinfernaleomicid ha scritto:[quote

Guarda, ti consolo dicendoti che puoi ritenerti orgoglioso di non essere un ragazzo 22 enne di adesso che esce dall'Università dopo 4-5 anni studiando le materie sui quadernini degli appunti presi a lezione e preparandosi una materia in 4 giorni...te lo posso dire da laureato di vecchia data e di vecchia scuola! Quello che constato puntualmente ogni qual volta do lezioni private ai ragazzi di Ingegneria é che l'università attuale é caduta davvero in basso! Più che un'università é diventata una scuola di reclutamento di massa atta a sfornare vagonate di ragazzini presuntuosi cui sono stati forniti solo i fondamentali delle discipline universitarie di corso, buttando nel cesso letteralmente la dottrina, lo spirito di analisi, di ragionamento e il metodo. Spesso e volentieri mi ritrovo a dover spiegare a questi ragazzi dei banalissimi passagi di aritmetica che dovrebbero già aver assimilato in secondo superiore! Qui l'istruzione sta davvero andando alla deriva! Tra poco non mi meraviglierei se la preparazione delle nostre nuove leve universitarie sia più scadente di quella di uno studente universitario delle scuole coraniche. VERGOGNA!!!
ma mi spiegate come si fa ad uscire dall'università a 22 o a 23 anni?nella mia facoltà di giurisprudenza a reggio è tecnicamente impossibile,uscire a quell'età(la laurea al massimo puoi prenderla a 24 anni,perchè le materia del quinto o del quarto anno,non puoi darle prima,a me non fanno fare neanche le materie del mio stesso anno,se prima non finiscono le lezioni...regola cretina tra le altre cose...),considerato che il primo anno di università lo fai a 19 anni,come fai a laurearti entro quel periodo?a meno che non sia una laurea triennale...
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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rorschach ha scritto:doddi, ma quindi ci stai dicendo che l'amico tuo PeppeDJ avrebbe dovuto trovarsi un lavoro manuale, invece di impegnare diversi lustri (cit.) alla facoltà di Economia? :o.o:
sicuramente avrebbe fatto meno danni
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reggino ha scritto:
colpoinfernaleomicid ha scritto:[quote

Guarda, ti consolo dicendoti che puoi ritenerti orgoglioso di non essere un ragazzo 22 enne di adesso che esce dall'Università dopo 4-5 anni studiando le materie sui quadernini degli appunti presi a lezione e preparandosi una materia in 4 giorni...te lo posso dire da laureato di vecchia data e di vecchia scuola! Quello che constato puntualmente ogni qual volta do lezioni private ai ragazzi di Ingegneria é che l'università attuale é caduta davvero in basso! Più che un'università é diventata una scuola di reclutamento di massa atta a sfornare vagonate di ragazzini presuntuosi cui sono stati forniti solo i fondamentali delle discipline universitarie di corso, buttando nel cesso letteralmente la dottrina, lo spirito di analisi, di ragionamento e il metodo. Spesso e volentieri mi ritrovo a dover spiegare a questi ragazzi dei banalissimi passagi di aritmetica che dovrebbero già aver assimilato in secondo superiore! Qui l'istruzione sta davvero andando alla deriva! Tra poco non mi meraviglierei se la preparazione delle nostre nuove leve universitarie sia più scadente di quella di uno studente universitario delle scuole coraniche. VERGOGNA!!!
ma mi spiegate come si fa ad uscire dall'università a 22 o a 23 anni?nella mia facoltà di giurisprudenza a reggio è tecnicamente impossibile,uscire a quell'età(la laurea al massimo puoi prenderla a 24 anni,perchè le materia del quinto o del quarto anno,non puoi darle prima,a me non fanno fare neanche le materie del mio stesso anno,se prima non finiscono le lezioni...regola cretina tra le altre cose...),considerato che il primo anno di università lo fai a 19 anni,come fai a laurearti entro quel periodo?a meno che non sia una laurea triennale...
Te lo spiego subito...sfornando degli 'sceccazzi' dalle università. E' questo il loro intento livellare il livello culturale dei giovani universitari dell'ultima generazione. Menomale che io non ci appartengo...mi sono salvato.
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[quote="colpoinfernaleomicid"][quote

Te lo spiego subito...sfornando degli 'sceccazzi' dalle università. E' questo il loro intento livellare il livello culturale dei giovani universitari dell'ultima generazione. Menomale che io non ci appartengo...mi sono salvato.

Uno che si piglia una laurea quinquiennale,a 22 anni o a 23,o è un genio,o è uno a cui non conta il voto e si pigghia tutti cu 18.Ma anche pur volendo in alcune facoltà,come la mia,a 22 o a 23 non puoi tecnicamente laurearti a quell'età.Io,un mio amico,e una mia compagna(il termine collega non mi piace 8-) ),abbiamo dato tutte le materie dei primi 3 anni,più una del quarto(l'unica che potevamo dare visto che solo in quella materia erano finite le elezioni),e per dare le altre materie del quarto dobbiamo aspettare a maggio/giugno,cioè quando finiscono le lezioni.Non so come funziona nelle altre università,ma da me è così.Se allo Stato interessa far laureare precocemente gli studenti,devi innanzitutto togliere queste cazzate,se io una materia la so,e l'ho preparata,ho il diritto di darla quando voglio,perchè a causa di tutte queste lungagini c'è il rischio anche che uno vada fuoricorso,andrebbero tolte le materie inutili,nella mia facoltà c'è una materia UGUALE,a quella del primo,e mettere più appelli(almeno uno al mese).Sennò grazie al cavolo,che uno si laurea tardi.
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reggino ha scritto:
colpoinfernaleomicid ha scritto:[quote

Te lo spiego subito...sfornando degli 'sceccazzi' dalle università. E' questo il loro intento livellare il livello culturale dei giovani universitari dell'ultima generazione. Menomale che io non ci appartengo...mi sono salvato.

Uno che si piglia una laurea quinquiennale,a 22 anni o a 23,o è un genio,o è uno a cui non conta il voto e si pigghia tutti cu 18.Ma anche pur volendo in alcune facoltà,come la mia,a 22 o a 23 non puoi tecnicamente laurearti a quell'età.Io,un mio amico,e una mia compagna(il termine collega non mi piace 8-) ),abbiamo dato tutte le materie dei primi 3 anni,più una del quarto(l'unica che potevamo dare visto che solo in quella materia erano finite le elezioni),e per dare le altre materie del quarto dobbiamo aspettare a maggio/giugno,cioè quando finiscono le elezioni.Non so come funziona nelle altre università,ma da me è così.Se allo Stato interessa far laureare precocemente gli studenti,devi innanzitutto togliere queste cazzate,se io una materia la so,e l'ho preparata,ho il diritto di darla quando voglio,perchè a causa di tutte queste lungagini c'è il rischio anche che uno vada fuoricorso,andrebbero tolte le materie inutili,nella mia facoltà c'è una materia UGUALE,a quella del primo,e mettere più appelli(almeno uno al mese).Sennò grazie al cavolo,che uno si laurea tardi.

se non sbaglio, puoi fare richiesta al presidente del cdl. ma ogni ateneo dovrebbe avere un regolamento a sè.

comunque, parlo della mia esperienza. un mio caro amico, conosciuto in università, è un genio. ma davvero un genio. e si è laureato a 25 anni a causa delle materie inutili e inutilmente lunghe sparse nel mio corso di laurea. guarda caso, tutte concentrate al 3° anno e al 5°.e si è laureato primo del mio anno. un'altra ragazza che conosco, anche lei ultra-geniale, si è laureata (sempre nel mio cdl) a 25 anni. il mio assistente di scienza della costruzioni, ragazzo stimato da tutti i professori che lo conoscono, ha finito a 26 anni.
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