Affonda nave da crociera al Giglio: 13 morti

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Mariotta
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Paolino ha scritto:Ricevo e condivido con voi.
Il sistema computerizzato cui si dice consiste in un talloncino di colore rosso che si trova all'imbarco in cabina e che deve essere consegnato ai membri dell'equipaggio durante l'esercitazione. Io ho dato il mio e quello di altri 3 amici a mia moglie che li ha consegnati per tutti.
La metà dei clienti non partecipa mai all'esercitazione.

Gentile Paolo XXXXXXX,
in un momento così delicato, mi preme rendere conto a chi, come Lei, ci dimostra da tempo la propria fiducia e vicinanza in qualità di Socio CostaClub.
Il terribile incidente della Costa Concordia ci ha colpito nei nostri affetti più cari: i nostri Ospiti, i nostri dipendenti, una delle nostre magnifiche navi.
Soffriamo per le sofferenze e il disagio che queste persone hanno subito e per il dolore delle famiglie delle vittime. Circa 1.100 persone di Costa Crociere in tutto il mondo sono oggi impegnate senza sosta dalla serata di venerdì nella gestione di questo terribile incidente per supportare le operazioni di salvataggio e assistere Ospiti ed equipaggio per farli ricongiungere alle loro famiglie, riportandoli ai loro luoghi di residenza.
Questo drammatico evento straordinario, apparentemente causato da un unico errore umano, che non dovrà più ripetersi così come è accaduto, non doveva verificarsi.
In questo frangente, sappiamo degli atti di eroismo di membri dell'equipaggio che hanno anteposto l'altrui salvezza alla propria. L'equipaggio si è comportato in modo encomiabile in una situazione di estrema difficoltà, riuscendo nelle condizioni terribili in cui si trovavano, ad evacuare oltre 4.000 persone nel minor tempo possibile: siamo fieri dell'impegno che dedichiamo, e le nostre persone con noi, alla Vostra sicurezza.
Chi ci conosce sa che Costa Crociere opera nel pieno rispetto di tutte le norme relative alla sicurezza e le sue procedure sono in linea, e in alcuni casi vanno oltre, con gli standard internazionali.
Tutti i membri dei nostri equipaggi dispongono di uno specifico addestramento per la gestione delle emergenze e per assistere gli Ospiti in caso di abbandono nave. Ogni membro dei nostri equipaggi dispone di una specifica certificazione (BST - basic safety training) e tutti sono formati attraverso esercitazioni di abbandono nave che si ripetono costantemente ogni 2 settimane.
Ruoli, responsabilità e compiti sono chiaramente definiti e assegnati per consentire la gestione di una situazione così importante.
La preparazione degli equipaggi Costa Crociere viene anche periodicamente verificata dalla Guardia Costiera e dagli enti di classificazione indipendenti in linea con il rispetto dei requisiti specificati nel sistema SMS (Safety Management System).
Per tutti gli Ospiti in crociera è prevista un'esercitazione entro 24 ore dal giorno dell'imbarco, come richiesto dalla legge. Costa Crociere ha un sistema computerizzato che consente di verificare che tutti gli Ospiti abbiano partecipato all'esercitazione.
Per garantire la massima sicurezza, poi, in tutte le navi Costa sono disponibili giubbotti di salvataggio, lance e zattere in numero superiore al massimo delle persone che possono essere ospitate dalla nave. Nelle lance sono presenti dotazioni di sicurezza, come riserve d'acqua e cibo, cassette medicinali e strumenti di segnalazione e comunicazione, che consentono di aspettare in sicurezza l'arrivo dei soccorsi. Le lance sono inoltre oggetto di scrupolose verifiche periodiche da parte del personale della nave e degli organismi di certificazione.
Tutte le navi Costa Crociere sono certificate dal RINA e sono costruite secondo i più elevati standard e tecnologie.
Siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo verso chi ripone in noi la propria fiducia e le attestazioni che ci vengono da chi è stato sulle nostre navi e ha incontrato le nostre persone ci confortano in questo momento.
Il mantenimento di questa stessa fiducia anche da parte sua, nonché l'auspicio di averla nuovamente a bordo delle nostre navi, saranno per noi il miglior premio a tutti i nostri sforzi.
Con sincera gratitudine,
Pier Luigi Foschi
Presidente e A.D. Costa Crociere Spa



...abbiamo capito tutto, lo ripetono da giorni. Sono addolorati, io ci credo. Ma verremo al dunque quando saranno rese note le conversazioni tra Schettino e i vertici della Costa subito dopo l'impatto. Tendo a credere che Schettino abbia minimizzato anche con loro o ci abbia provato.
Sui membri dell'equipaggio (tranne lo stato maggiore che centinaia di passeggeri dicono di non avere visto) avranno fatto di certo il loro dovere e forse anche di più.
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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onlyamaranto
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Comunque, non sia mai che Schettino debba essere considerato l'UNICO e SOLO responsabile della tragedia, è stato un incapace, un vile, un criminale, e questo è assodato, ma:
questa storia degli inchini con questi bestioni di navi che si avvicinavano pericolosamente alla riva di tutte le parti d'Italia, è una cosa che veniva TOLLERATA E CONOSCIUTA DA TUTTE LE CAPITANERIE, nessuno mai ha provveduto a sanzionare, a vietare queste manovre assurde, stavolta è andata male, ma chissà quante altre volte si è rischiato qualche disastro e non si è mai saputo perchè c'è stato culo.

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
Paolo_Padano
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Comunque da questa sotria si evince com'è ridotto il management italiano, e la nave che giace beata di traverso senza che sia stata predispoto un piano di recupero, comuqnue è riduttivo indicare lo Schettino come unico responsabile
Lillu Fotti: "aundi ioca Spread cu cattu si mu rununu a paremetru zeru"
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Paolo_Padano ha scritto:Comunque da questa sotria si evince com'è ridotto il management italiano, e la nave che giace beata di traverso senza che sia stata predispoto un piano di recupero, comuqnue è riduttivo indicare lo Schettino come unico responsabile
Che intendi?
Devono valutare se conviene tentare di recuperarla (e cmq costerebbe più che farne una nuova) e quindi tenerla intera o se si deve tagliare sul posto. In ogni caso operazione da fare dopo la fine ufficiale delle ricerche di sopravvissuti/vittime e dopo aver evitato il disastro ambientale dovuto al carburante. Se poi dobbiamo mandare in merda tutto, be my guest...
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
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Ninco Nanco
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un altro eroe esempio di etica e dedizione :salut

http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... ef=HRER3-1

La notte del medico di bordo
"Tirammo su la gente con le corde"
Sandro Cinquini è stato uno degli ultimi quattro a scendere dalla nave naufragata davanti l'isola del Giglio. Insieme hanno salvato le 500 persone rimaste intrappolate sul lato sinistro della Concordia: "Schettino ha osato troppo. Il mare non sopporta l'arroganza" di KATIA RICCARDI
Lo leggo dopo

La notte del medico di bordo "Tirammo su la gente con le corde" La Costa Concordia (lapresse)

ROMA - I pantaloni che indossava la notte del naufragio sono stesi ad asciugare su una sedia del suo terrazzo. L'odore di nafta non va via, si sente ancora fortissimo. Sono tornati bianchi ma sanno di mare, di porto, di nave. "Sono estivi e larghi. Li avevo messi per stare comodo e pronto, perché il 13 gennaio ero di guardia notturna". Sandro Cinquini è un omone corpulento dagli occhi verdi, profondi, annacquati. E' il direttore sanitario della Costa Concordia, il primo medico di bordo, vent'anni sulle navi da crociera. E con quei pantaloni larghi e troppo leggeri è rimasto a bordo mentre la nave si girava su un fianco, fino all'alba, dopo aver salvato centinaia di persone. C'è arrivato sull'isola del Giglio al freddo, c'è salito sul traghetto per Porto Santo Stefano il giorno dopo, e alla fine c'è tornato a casa, a Roma, in treno.

IL VIDEO 1

Cinquini non avrebbe parlato della sua storia, la sua avventura da eroe "per caso" come ha specificato più volte, è la stessa raccontata dal vicesindaco del Giglio 2. Sul lato sinistro della nave, quello che oggi non è sott'acqua, circa cinquecento persone rimaste in trappola sono state salvate da quattro uomini. Il vice sindaco, un giovane ufficiale e un commissario, il quarto era Cinquini. Ha deciso di parlare perché sulla nave che di Concordia conserva ormai solo il nome, si stanno accavallando troppe voci. Come quella del secondo medico di bordo, di supporto, Gianluca Marino Cosentino, messo in imbarazzo dalle domande di Vespa a Porta a Porta. Cosentino è il dottore salito sulla scialuppa di salvataggio. Cinquini quello che non c'è salito. "Su questa storia ormai è chiaro un po' tutto. L'85 per cento di quello che passa dai media è vero, ma rimane qualche ombra", dice Cinquini. Che le ombre non le vuole avere sulla coscienza.

"Per il servizio sanitario superati i duemila passeggeri a bordo sono previsti due medici e tre infermieri. Il direttore sanitario, che sarei io, e un medico di supporto. Dopo il botto che abbiamo sentito quando la nave si è incagliata sullo scoglio, c'è stato un primo allarme. 'Tango India' che significa che il personale deve recarsi ai propri posti. Noi siamo andati in ospedale, al piano zero, secondo la procedura. Ma non c'erano feriti e la nave ha cominciato a inclinarsi poco dopo. Con l'allarme di emergenza, bisogna andare sul ponte 4 per l'evacuazione. Metà per ogni lato. Io sono andato su quello sinistro, l'altro medico su quello destro, quello da dove sono poi riuscite a scendere le scialuppe di salvataggio. Il collega ha seguito la procedura. Non è stato vigliacco, quanto forse impreparato a subire le domande in tv. La nave gli si stava ripiegando addosso ma da quel lato tutti sono saliti sulle scialuppe. Restare e andare a vedere cosa succedeva dal lato opposto era una scelta che poteva fare ma, come ha raccontato, ha aiutato quelli che erano caduti in acqua poi ha continuato i soccorsi a terra", spiega Cinquini.

"Non è vero che non c'erano ufficiali sulla nave. Molti sono stati sorpresi mentre erano in cabina o al ristorante in abiti civili. Non si riuscivano a distinguere magari, questo sì. Non svettavano con le divise in mezzo al caos ma c'erano. E lo stesso il personale, l'equipaggio, perfino i camerieri. Ognuno ha fatto quello che doveva e sapeva fare. Quattromila persone da gestire sono un'enormità", continua. "Io ero dall'altro lato, il sinistro, lì la situazione era diversa. La nave ci si girava sotto i piedi, le scialuppe già dopo poco non potevano più essere calate in mare. C'erano scene di panico. Uomini, donne, bambini che non sapevano cosa fare. Ero stranamente calmo. Guardavo la terra così vicina, cercavo di fare il mio lavoro, continuavo a ripetere a tutti di non agitarsi". Ma era impossibile.

"La folla è un brutto mostro se è nel panico. Nessuno mi ascoltava, andavano tutti su e giù, scivolando, pronti a buttarsi sotto. Poi la nave è andata giù di colpo. Quelli che stavano cercando di raggiungere l'altro lato per prendere le scialuppe sono rimasti in trappola. In quel momento è arrivato il vicesindaco 3, aveva delle corde e insieme abbiamo cominciato a tirare su le persone incastrate, ne abbiamo salvate una decina. La parete era verticale, bisognava imbracarle. L'ultimo era un indiano, ormai l'acqua gli arrivava al collo, ci ha detto che c'erano altri dietro di lui, ma che non li vedeva più", dice abbassando la voce. Bagnati, in ipotermia, guidati da Cinquini e da Pellegrini, i passeggeri sono saliti su un ponte superiore. "Da lì si vedevano le stelle" racconta il dottore. "Era una notte bellissima, calma, indifferente al caos, una volta fuori all'aperto la gente ha visto la terra vicina e si è calmata. E io ho cominciato a fare il mio lavoro di medico. Un'hostess coreana si era rotta il perone scivolando. Le ho fatto un'ingessatura con il coperchio del neon, l'ho abbracciata tutto il tempo, perché tremava. Poco dopo è finito tutto. Anche noi quattro potevamo scendere, era l'alba. Il vicesindaco però è rimasto. Voleva essere sicuro ma avevamo fatto tutto il possibile".

Qualche cosa si poteva fare meglio, sussurra. "Le esercitazioni per esempio. La gente s'imbarca da diversi porti. La nostra era prevista a Savona. Non ci siamo mai arrivati. Le persone devono sapere cos'è una nave, e per sapere si deve spiegare" ripete. E poi ripete le ombre. "Dicono che hanno deciso di mandare troppo tardi le scialuppe in mare, la procedura prevede di restare sulla nave il più possibile, perché è più solida, almeno fino al segnale di abbandono nave. Quello può darlo solo il comandante. Non so chi l'abbia dato alla fine nessuno seguiva più ordini né procedure. L'abbandono della nave la gente l'ha fatto prima di qualsiasi ordine", spiega.

Per Cinquini la procedura però è stata seguita. Forse non era adatta a una nave senza più equilibrio che si ripiegava ferita da un lato. Forse la catena di comando si è spezzata dopo un inchino troppo arrogante e questo ha aumentato il caos. "Il comandante Schettino lo conoscevo da poco. So che era un bravo pilota ma il mare, l'arroganza di un uomo non la perdona" conclude. Poi cerca il lato positivo, "se fosse stata notte fonda, non si sarebbe salvata così tanta gente" aggiunge. Vuole togliere le ombre, ma certe restano, non vanno via, come l'odore di nafta.
"I mafiosi non avrebbero cittadinanza in Italia se non ci fosse il potere politico e finanziario che gli permette di esistere."
Giuseppe Fava, ucciso il 5 gennaio 1984.
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Cvd la Costa sapeva tutto, pensavano o hanno provato ad incartarla.
Grave molto grave.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Guardate che gli "inchini" si possono fare, la capitaneria non può scegliere la rotta di una nave o di una barca.
L'unica cosa da sanzionare e lo sconfinamento in acque balneabili.
Schettino è l'unico colpevole del disastro non cercate sempre di trovare una colpa più grande.
Il comandante di una nave non è un fesso, ha responsabilità di migliaia di persone.
Così come chi pilota un aereo ha la responsabilità di tutti i viaggiatori.
Fatevene una ragione, schettino è uno stronzo assassino.
reggino
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Naufragio Costa, Alfonso Papa (Pdl): “Contro Schettino una gogna mediatica” 20 gennaio 2012 (IRIS) ROMA, 20 GEN – “Il comandante Schettino sta vivendo una vera e propria gogna mediatica, prima del processo. E’ gravissimo che le telefonate siano state diffuse subito, mentre dovrebbe essere materiale riservato che un magistrato deve valutare. Mi pare che l’opinione pubblica abbia già deciso e questo influenzerà sicuramente il giudizio del tribunale quando verrà processato”.

A dirlo, ai microfoni della Zanzara su Radio 24, è Alfonso Papa, deputato del Pdl magistrato che ha passato 101 giorni in carcerazione preventiva ed è stato coinvolta nell’inchiesta sulla P4.

“Non è normale – dice alla Zanzara Papa - che un procuratore si chieda pubblicamente perchè Schettino è stato messo ai domiciliari. Non mi sembra che verrà giudicato in un clima sereno. Come si fa a definirlo ‘scellerato’ come ha fatto il pm? Sono cose che non vanno dette se non in una sede processuale, non davanti all’opinione pubblica

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Trovato il corpo di una donna a poppa del relitto della nave...le vittime accertate salgono a 13
Come si dorme non è importante, come si è svegli è importante

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Si è intanto scoperto che la scatola nera era guasta da 15 giorni
Non era più in grado di registrare le comunicazioni tra gli ufficiali. E' quanto ha fatto presente il comandante Francesco Schettino al Gip di Grosseto. Il sistema di registrazione della voce era fuori uso. Un fatto noto a bordo, secondo Schettino. Il comandante precisa poi che il guasto era stato comunicato inutilmente a chi avrebbe dovuto attivarsi per riparare la scatola nera. Se quanto affermato da Schettino fosse vero, la scatola nera sarebbe utile solo per ricostruire i dati di viaggio.


Costa Crociere informata dell' "inchino"
Passare così vicino all'isola del Giglio, facendo quella manovra a gomito nota come 'inchino' sarebbe una trovata commerciale della Costa Crociere: è l'accusa di Francesco Schettino rivolta alla compagnia armatrice della Costa Concordia, nel corso dell'interrogatorio di garanzia di lunedì scorso. "Ci sono altre responsabilità", ha detto Schettino al Gip di Grosseto, ricostruendo le cause del naufragio davanti all'isola del Giglio. Quella dell'inchino è "una prassi ricorrente in tutto il mondo" e Costa Crociere ne era a perfettamente a conoscenza, accusa Schettino. Quanto alla manovra di avvicinamento, che ha preceduto il disastro della Concordia, il 13 gennaio, il comandante della Concordia ha raccontato che l'inchino "era stato pianificato e voluto" dalla compagnia armatrice. Schettino, peraltro ora sospeso dal servizio da Costa Crociere, ha anche accennato al fatto che la manovra sarebbe stata una risposta ai virtuosismi di un altro comandante della Concordia, Massimo Garbarino. Per il suo saluto ravvicinato al Giglio, nell'agosto del 2011, fu ringraziato dal sindaco Sergio Ortelli, che in un e-mail parlava di una "tradizione irrinunciabile". In definitiva, Schettino nell'interrogatorio non nega la pericolosità della manovra, ma chiede che si riconosca la consapevolezza e quindi la corresponsabilità della Costa Crociere

Trovata la cassaforte di Schettino
I sommozzatori dei carabinieri l'avevano già raggiunta due giorni fa ma avevano incontrato difficoltà tecniche per aprirla. Ora la cassaforte è stata aperta e il contenuto sarà consegnato alla Procura di Grosseto che aveva disposto questa perquisizione nell'ambito dell'inchiesta sulle cause del naufragio. Gli esperti analizzeranno anche l'altro materiale informatico trovato nella nave, come i dati registrati dalle centraline delle videocamere a circuito chiuso, che potranno svelare chi c'era e cosa accadde in plancia durante il naufragio per capire se ci sono state responsabilità anche nella fase dei soccorsi
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90 tra ufficiali e sottouffciali e nessuno di questi è rimasto fino all'ultimo..... ma cosi i pacci
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Lixia le persone che devono rimanre sulla nave sono 2 o 3.
Gli ufficiali in una nave non sono novanta, ma una ventina e comunque si sono adoperati per far scendere
le scialuppe e portare a terra le persone. Non possono stare in 2 posti contemporaneamente.
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Pickwick ha scritto:Lixia le persone che devono rimanre sulla nave sono 2 o 3.
Gli ufficiali in una nave non sono novanta, ma una ventina e comunque si sono adoperati per far scendere
le scialuppe e portare a terra le persone. Non possono stare in 2 posti contemporaneamente.

Ieri sera a porta a porta dicevano che in tutto tra ufficiali e sotto ufficiali c'erano novanta persone ....quello che mi chiedo io perchè loro sono tutti salvi???? quello che dico io è che non so che cosa stessero facendo ma di sicuro dovevano scendere dalla nave per ultimi, ok che alcuni erano sulle scialuppe per portare la gente a terra ...ma gli altri ...il numero di novanta persone non me lo sono mica inventato .... stanno dando tutte le colpe al comandante ...che le avrà sicuramente ma molte responsabilità sono invece anche a carico di altri secondo me
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Gli ufficiali sono una ventina ripeto, inserendo anche gli allievi ufficiali e gli ufficiali di macchine che non hanno colpe.
Con 90 intendono tutto il corpo compreso l'hotel.
Di quei 90 ci sono cuochi, camerieri, elettricisti, frigoristi ecc, che fanno parte dell'equipaggio ma non hanno fatto studi nautici.
Inoltre stiamo parlando di una struttura gerarchica piramidale in cui il Comandante prende tutte le decisioni e le responsabilità.
La rotta la fanno generalmente i primi 3 ufficiali con il comandante. Anche in questo caso vuol dire poco, perchè a quanto pare
schettino navigava a vista e fuori rotta.
Dai racconti, gli ufficili che ne escono peggio, anche nel momento del soccorso sono sempre gli stessi che hanno provocato il danno.
Stiamo parlando sempre di schettino del primo del secondo e del terzo che a quanto pare stavano scappando insieme.
Il resto dell'equipaggio è stato su fino all'ultimo.
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Pickwick ha scritto:Gli ufficiali sono una ventina ripeto, inserendo anche gli allievi ufficiali e gli ufficiali di macchine che non hanno colpe.
Con 90 intendono tutto il corpo compreso l'hotel.
Di quei 90 ci sono cuochi, camerieri, elettricisti, frigoristi ecc, che fanno parte dell'equipaggio ma non hanno fatto studi nautici.
Inoltre stiamo parlando di una struttura gerarchica piramidale in cui il Comandante prende tutte le decisioni e le responsabilità.
La rotta la fanno generalmente i primi 3 ufficiali con il comandante. Anche in questo caso vuol dire poco, perchè a quanto pare
schettino navigava a vista e fuori rotta.
Dai racconti, gli ufficili che ne escono peggio, anche nel momento del soccorso sono sempre gli stessi che hanno provocato il danno.
Stiamo parlando sempre di schettino del primo del secondo e del terzo che a quanto pare stavano scappando insieme.
Il resto dell'equipaggio è stato su fino all'ultimo.


secondo le testimonianza del vicesindaco del giglio(l'ho ascoltata con le mie orecchie) - salito a bordo mentre la nave s'inclinava dalla famigerata biscaggina e dopo aver girato una mezzora circa per cercare degli ufficiali- ...c'era ancora a bordo della Concordia almeno uno degli ufficiali più giovani, rimasto fino alla fine. Immagino che a questa gente sia impedito per ora di rendere testimonianze pubbliche considerate le indagini.
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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Pickwick ha scritto:Gli ufficiali sono una ventina ripeto, inserendo anche gli allievi ufficiali e gli ufficiali di macchine che non hanno colpe.
Con 90 intendono tutto il corpo compreso l'hotel.
Di quei 90 ci sono cuochi, camerieri, elettricisti, frigoristi ecc, che fanno parte dell'equipaggio ma non hanno fatto studi nautici.
Inoltre stiamo parlando di una struttura gerarchica piramidale in cui il Comandante prende tutte le decisioni e le responsabilità.
La rotta la fanno generalmente i primi 3 ufficiali con il comandante. Anche in questo caso vuol dire poco, perchè a quanto pare
schettino navigava a vista e fuori rotta.
Dai racconti, gli ufficili che ne escono peggio, anche nel momento del soccorso sono sempre gli stessi che hanno provocato il danno.
Stiamo parlando sempre di schettino del primo del secondo e del terzo che a quanto pare stavano scappando insieme.
Il resto dell'equipaggio è stato su fino all'ultimo.

sai cosa mi fa che di solito gli ufficiali e i sotto ufficiali sono in divisa eppure mi chiedo perchè anche dalle immagini video che si vedono non se ne vede uno.... non lo so sta storia è sporca come non mai, proprio ieri a porta a porta dicevano che in caso di emergenza ognuno ha un compito , ma se nell' emergenza tutti se ne vanno allora la ripartizione dei compiti se ne va a quel paese .... il punto è che la nave è ancora lì e sono passati più di dieci giorni....secondo me i morti si sarebbero potuti evitare a questo punto
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Dall'inizio penso che Schettino non possa aver combinato questo disastro da solo.
Per carità ha fatto una boiata assurda, e pagherà le sue colpe, ma resto convinto che il ritardo nell'abbandono nave sia assoluta responsabilità dell'armatore.
La Costa, infatti, avrà tentato in tutti i modi di salvaguardare la propria immagine. Probabilmente sottovalutando l'accaduto avrà tergiversato nella speranza di riuscire ad attraccare in qualche porto vicino per fare sfollare la gente in modo ordinato e con poco clamore mediatico.
Quando e se mai, verranno fuori queste benedette telefonate tra Schettino e la Costa, ne sapremo di più.
Ma resto convinto che, sottovalutando l'accaduto, abbiano cercato, anche in questa tragica occasione, di curare il propio business.
Vedremo.
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Tra l'altro ho fatto 3 crociere in vita mia finora.
L'ultima, due anni fa, sulla Costa Europa comandata da Schettino con tanto di foto alla cena di Gala.
Mia moglie lo ricorda benissimo visto che faceva il cascamorto con la metà delle done presenti. Sposate e non.
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Anche io ho controllato i today delle crociere che conservo.
Ebbene si 2008 schettino comandante.!
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