la lega vota a favore dell'arresto di cosentino

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Ninco Nanco
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http://partitodelsud.blogspot.com/2012/ ... erato.html

Il patto scellerato
di ROBERTO SAVIANOFonte : La Repubblica

NON TIRI un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, trattenga ancora il fiato. Non creda che questa congiura dell'omertà che si è frapposta tra lei e le richieste della magistratura, possa sottrarla dal dovere di rispondere di anni di potere politico esercitato in uno dei territori più corrotti del mondo occidentale. Non tiri un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, perché quel fiato non dovrà usarlo solo per rispondere ai giudici. Il fiato che risparmierà lo deve usare per rispondere a chi ha visto come lei ha amministrato - e lo ha fatto nel peggiore dei modi possibile - la provincia di Caserta, plasmando una forma di contiguità, i tribunali diranno se giudiziaria ma sicuramente culturale, con la camorra.

Onorevole Cosentino, per quanto ancora con sicumera risponderà che le accuse contro di lei sono vacue accuse di collaboratori di giustizia tossicodipendenti. I pentiti non accusano nessuno, dovrebbe saperlo. I pentiti fanno dichiarazioni e confessioni; i pm ne riscontrano l'attendibilità ed è l'Antimafia a formulare l'accusa, non certo criminali o assassini. Lei, ribadisco, non è accusato da pentiti, lei è accusato dall'Antimafia di Napoli. Ma anche qualora i tribunali dovessero assolverla, lei per me non sarebbe innocente. E la sua colpevolezza ha poco a che fare con la fedina penale. La sua colpa è quella di avere, per anni, partecipato alla costruzione di un potere che si è alimentato di voti di scambio, della selezione dei politici e degli imprenditori peggiori, il cui unico talento era l'attitudine al servilismo, all'obbedienza, alla fame di ricchezza facile. Alla distruzione del territorio. La ritengo personalmente responsabile di aver preso decisioni che hanno devastato risorse pubbliche, impedito che nelle nostre terre la questione rifiuti fosse gestita in maniera adeguata. Io so chi è lei: ho visto il sistema che lei ha contribuito a produrre e a consolidare che consente lavoro solo agli amici e alle sue condizioni. Ho visto come pretendevate voti da chi non aveva altro da barattare che una "x" sulla scheda elettorale.

Sono nato e cresciuto nelle sue terre, Onorevole Cosentino, e so come si vincono le elezioni. So dei suoi interessi e con questo termine non intendo direttamente interessi economici, ma anche politici, quegli interessi che sono più remunerativi del danaro perché portano consenso e obbedienza. Interessi nella centrale di Sparanise, interessi nei centri commerciali, nell'edilizia, nei trasporti di carburante, so dei suoi interessi nel centro commerciale che si doveva edificare nell'Agro aversano e per cui lei, da quanto emerge dalle indagini, ha fatto da garante presso Unicredit per un imprenditore legato ad ambienti criminali.

Onorevole Cosentino, per anni ha taciuto sul clan dei casalesi e qualche comparsata ai convegni anticamorra o qualche fondo stanziato per impegni antimafia non possono giustificare le sue dichiarazioni su un presunto impegno antimafia nato quando le luci nazionali e internazionali erano accese sul suo territorio. Racconta che don Peppe Diana sia suo parente e continua a dire essere stato suo sostenitore politico. La prego di fermarsi e di non pronunciare più quel nome con tanta disinvoltura. È un uomo già infangato per anni, i cui assassini sono stati difesi dal suo collega di partito Gaetano Pecorella, peraltro presidente della commissione bicamerale sulle ecomafie e membro della Commissione Giustizia. Perché non è intervenuto a difendere la sua memoria quando l'Onorevole Pecorella dichiarava che il movente dell'omicidio di Don Diana "non era chiaro" gettando, a distanza di anni, ancora ombre su quella terribile morte? Come mai questo suo lungo silenzio, Onorevole Cosentino? Sono persuaso che lei sappia benissimo quanto conti questo silenzio. È il valore che ha trattato in queste ultime ore con i suoi alleati politici. È questo suo talento per il silenzio a proteggerla ora. E' scandaloso che in Parlamento si sia riformata una maggioranza che l'ha sottratta ai pubblici ministeri. Ma in questo caso nessuno, nemmeno Bossi - anche al prezzo di spaccare la Lega- poteva disubbidire agli ordini di un affannato Berlusconi.

Perché lei, Onorevole Cosentino, rappresenta la storia di Forza Italia in Campania e la storia del Pdl. E lei può raccontare, qualora si sentisse tradito dai suoi sodali, molto sulla gestione dei rifiuti, e sulle assegnazioni degli appalti in Campania. Può raccontare di come il centro sinistra con Bassolino, abbia vinto le elezioni con i voti di Caserta e come magicamente proprio a Caserta il governo di centro sinistra sia caduto due anni dopo. Lei sa tutto, Onorevole Cosentino, e proprio ciò che lei sa ha fatto tremare colleghi parlamentari non solo della sua parte politica. Sì perché lei in Campania è stato un uomo di "dialogo". Col centro sinistra ha spartito cariche e voti. Onorevole Cosentino, so che il fiato che la invito a risparmiare in questo momento lo vorrebbe usare come fece con Stefano Caldoro, suo rivale interno alla presidenza della Regione. Ha cercato di far pubblicare dati sulla sua vita privata. Ha cercato di trovare vecchi pentiti che potessero accusarlo di avere rapporti con le organizzazioni criminali. Pubblicamente lo abbracciava, e poi lanciava batterie di cronisti nel tentativo di produrre fango. Onorevole Cosentino, so che in queste ore sta pensando a quanti affari potrebbe perdere, all'affare che più degli altri in questo momento le sta a cuore. Più del centro commerciale mai costruito, più dei rifiuti, più del potere che ha avuto sul governo Berlusconi. Mi riferisco alla riconversione dell'ex aeroporto militare di Grazzanise in aeroporto civile. Si ricorda la morte tragica di Michele Orsi, ammazzato in pieno centro a Casal di Principe? Si ricorda la moglie di Orsi cosa disse? Disse che lei e Nicola Ferraro eravate interessati alla morte di suo marito. Anche in quel caso ci fu silenzio. Michele Orsi aveva deciso di collaborare con i magistrati e stava raccontando di come i rifiuti diventano soldi e poi voti e poi aziende e poi finanziamenti e poi potere.

Lei si è fatto forte per anni di un potere basato sull'intimidazione politica e mi riferisco al sistema delle discariche del Casertano che a un solo suo cenno avrebbero potuto essere chiuse perché la maggior parte dei sindaci di quel territorio erano stati eletti grazie al suo potere: il destino della monnezza a Napoli - cui tanto si era legato Berlusconi - era nelle sue mani. Onorevole Cosentino, non tiri un sospiro di sollievo, conservi il fiato perché le assicuro che c'è un'Italia che non dimenticherà ciò che ha fatto e che potrebbe fare. Non si senta privilegiato, non la sto accusando di essere il male assoluto, è solo uno dei tanti, ahimè l'ennesimo.
Lei per me non è innocente e non lo sarà mai perché la camorra che domina con potere monopolistico ha trovato in lei un interlocutore. Non aver mai portato avanti vere politiche di contrasto, vero sviluppo economico in condizioni di leale concorrenza e aver difeso la peggiore imprenditoria locale, è questo a non renderle l'innocenza che la Camera dei Deputati oggi le ha tributato con voto non palese. Onorevole Cosentino prenderà questo atto d'accusa come lo sfogo di una persona che la disprezza, può darsi sia così, ma veniamo dalla stessa terra, siamo cresciuti nello stesso territorio, abbiamo visto lo stesso sangue e abbiamo visto comandare le stesse persone, ma mai, come dice lei, siamo stati dalla stessa parte.


Veemente articolo di Roberto Saviano contro Cosentino e ciò che rappresenta, da parte mia mi limito a ricordare di nuovo che hanno votato NO all’arresto di Cosentino anche MPA e "Grande sud", insomma hanno ancora una volta votato come la lega nord... a futura memoria...
"I mafiosi non avrebbero cittadinanza in Italia se non ci fosse il potere politico e finanziario che gli permette di esistere."
Giuseppe Fava, ucciso il 5 gennaio 1984.
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Mariotta
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Ninco Nanco ha scritto:http://partitodelsud.blogspot.com/2012/ ... erato.html

Il patto scellerato
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NON TIRI un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, trattenga ancora il fiato. Non creda che questa congiura dell'omertà che si è frapposta tra lei e le richieste della magistratura, possa sottrarla dal dovere di rispondere di anni di potere politico esercitato in uno dei territori più corrotti del mondo occidentale. Non tiri un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, perché quel fiato non dovrà usarlo solo per rispondere ai giudici. Il fiato che risparmierà lo deve usare per rispondere a chi ha visto come lei ha amministrato - e lo ha fatto nel peggiore dei modi possibile - la provincia di Caserta, plasmando una forma di contiguità, i tribunali diranno se giudiziaria ma sicuramente culturale, con la camorra.

Onorevole Cosentino, per quanto ancora con sicumera risponderà che le accuse contro di lei sono vacue accuse di collaboratori di giustizia tossicodipendenti. I pentiti non accusano nessuno, dovrebbe saperlo. I pentiti fanno dichiarazioni e confessioni; i pm ne riscontrano l'attendibilità ed è l'Antimafia a formulare l'accusa, non certo criminali o assassini. Lei, ribadisco, non è accusato da pentiti, lei è accusato dall'Antimafia di Napoli. Ma anche qualora i tribunali dovessero assolverla, lei per me non sarebbe innocente. E la sua colpevolezza ha poco a che fare con la fedina penale. La sua colpa è quella di avere, per anni, partecipato alla costruzione di un potere che si è alimentato di voti di scambio, della selezione dei politici e degli imprenditori peggiori, il cui unico talento era l'attitudine al servilismo, all'obbedienza, alla fame di ricchezza facile. Alla distruzione del territorio. La ritengo personalmente responsabile di aver preso decisioni che hanno devastato risorse pubbliche, impedito che nelle nostre terre la questione rifiuti fosse gestita in maniera adeguata. Io so chi è lei: ho visto il sistema che lei ha contribuito a produrre e a consolidare che consente lavoro solo agli amici e alle sue condizioni. Ho visto come pretendevate voti da chi non aveva altro da barattare che una "x" sulla scheda elettorale.

Sono nato e cresciuto nelle sue terre, Onorevole Cosentino, e so come si vincono le elezioni. So dei suoi interessi e con questo termine non intendo direttamente interessi economici, ma anche politici, quegli interessi che sono più remunerativi del danaro perché portano consenso e obbedienza. Interessi nella centrale di Sparanise, interessi nei centri commerciali, nell'edilizia, nei trasporti di carburante, so dei suoi interessi nel centro commerciale che si doveva edificare nell'Agro aversano e per cui lei, da quanto emerge dalle indagini, ha fatto da garante presso Unicredit per un imprenditore legato ad ambienti criminali.

Onorevole Cosentino, per anni ha taciuto sul clan dei casalesi e qualche comparsata ai convegni anticamorra o qualche fondo stanziato per impegni antimafia non possono giustificare le sue dichiarazioni su un presunto impegno antimafia nato quando le luci nazionali e internazionali erano accese sul suo territorio. Racconta che don Peppe Diana sia suo parente e continua a dire essere stato suo sostenitore politico. La prego di fermarsi e di non pronunciare più quel nome con tanta disinvoltura. È un uomo già infangato per anni, i cui assassini sono stati difesi dal suo collega di partito Gaetano Pecorella, peraltro presidente della commissione bicamerale sulle ecomafie e membro della Commissione Giustizia. Perché non è intervenuto a difendere la sua memoria quando l'Onorevole Pecorella dichiarava che il movente dell'omicidio di Don Diana "non era chiaro" gettando, a distanza di anni, ancora ombre su quella terribile morte? Come mai questo suo lungo silenzio, Onorevole Cosentino? Sono persuaso che lei sappia benissimo quanto conti questo silenzio. È il valore che ha trattato in queste ultime ore con i suoi alleati politici. È questo suo talento per il silenzio a proteggerla ora. E' scandaloso che in Parlamento si sia riformata una maggioranza che l'ha sottratta ai pubblici ministeri. Ma in questo caso nessuno, nemmeno Bossi - anche al prezzo di spaccare la Lega- poteva disubbidire agli ordini di un affannato Berlusconi.

Perché lei, Onorevole Cosentino, rappresenta la storia di Forza Italia in Campania e la storia del Pdl. E lei può raccontare, qualora si sentisse tradito dai suoi sodali, molto sulla gestione dei rifiuti, e sulle assegnazioni degli appalti in Campania. Può raccontare di come il centro sinistra con Bassolino, abbia vinto le elezioni con i voti di Caserta e come magicamente proprio a Caserta il governo di centro sinistra sia caduto due anni dopo. Lei sa tutto, Onorevole Cosentino, e proprio ciò che lei sa ha fatto tremare colleghi parlamentari non solo della sua parte politica. Sì perché lei in Campania è stato un uomo di "dialogo". Col centro sinistra ha spartito cariche e voti. Onorevole Cosentino, so che il fiato che la invito a risparmiare in questo momento lo vorrebbe usare come fece con Stefano Caldoro, suo rivale interno alla presidenza della Regione. Ha cercato di far pubblicare dati sulla sua vita privata. Ha cercato di trovare vecchi pentiti che potessero accusarlo di avere rapporti con le organizzazioni criminali. Pubblicamente lo abbracciava, e poi lanciava batterie di cronisti nel tentativo di produrre fango. Onorevole Cosentino, so che in queste ore sta pensando a quanti affari potrebbe perdere, all'affare che più degli altri in questo momento le sta a cuore. Più del centro commerciale mai costruito, più dei rifiuti, più del potere che ha avuto sul governo Berlusconi. Mi riferisco alla riconversione dell'ex aeroporto militare di Grazzanise in aeroporto civile. Si ricorda la morte tragica di Michele Orsi, ammazzato in pieno centro a Casal di Principe? Si ricorda la moglie di Orsi cosa disse? Disse che lei e Nicola Ferraro eravate interessati alla morte di suo marito. Anche in quel caso ci fu silenzio. Michele Orsi aveva deciso di collaborare con i magistrati e stava raccontando di come i rifiuti diventano soldi e poi voti e poi aziende e poi finanziamenti e poi potere.

Lei si è fatto forte per anni di un potere basato sull'intimidazione politica e mi riferisco al sistema delle discariche del Casertano che a un solo suo cenno avrebbero potuto essere chiuse perché la maggior parte dei sindaci di quel territorio erano stati eletti grazie al suo potere: il destino della monnezza a Napoli - cui tanto si era legato Berlusconi - era nelle sue mani. Onorevole Cosentino, non tiri un sospiro di sollievo, conservi il fiato perché le assicuro che c'è un'Italia che non dimenticherà ciò che ha fatto e che potrebbe fare. Non si senta privilegiato, non la sto accusando di essere il male assoluto, è solo uno dei tanti, ahimè l'ennesimo.
Lei per me non è innocente e non lo sarà mai perché la camorra che domina con potere monopolistico ha trovato in lei un interlocutore. Non aver mai portato avanti vere politiche di contrasto, vero sviluppo economico in condizioni di leale concorrenza e aver difeso la peggiore imprenditoria locale, è questo a non renderle l'innocenza che la Camera dei Deputati oggi le ha tributato con voto non palese. Onorevole Cosentino prenderà questo atto d'accusa come lo sfogo di una persona che la disprezza, può darsi sia così, ma veniamo dalla stessa terra, siamo cresciuti nello stesso territorio, abbiamo visto lo stesso sangue e abbiamo visto comandare le stesse persone, ma mai, come dice lei, siamo stati dalla stessa parte.


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Questa è un'innegabile verità, non si può distinguere tra chi è interlocutore e garante e un affiliato. Due facce di una stessa medaglia.
MPA e Grande Sud avranno votato così perchè aspettano il terzo grado di giudizio. Come altri.
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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Mariotta ha scritto:
Ninco Nanco ha scritto:http://partitodelsud.blogspot.com/2012/ ... erato.html

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Onorevole Cosentino, per quanto ancora con sicumera risponderà che le accuse contro di lei sono vacue accuse di collaboratori di giustizia tossicodipendenti. I pentiti non accusano nessuno, dovrebbe saperlo. I pentiti fanno dichiarazioni e confessioni; i pm ne riscontrano l'attendibilità ed è l'Antimafia a formulare l'accusa, non certo criminali o assassini. Lei, ribadisco, non è accusato da pentiti, lei è accusato dall'Antimafia di Napoli. Ma anche qualora i tribunali dovessero assolverla, lei per me non sarebbe innocente. E la sua colpevolezza ha poco a che fare con la fedina penale. La sua colpa è quella di avere, per anni, partecipato alla costruzione di un potere che si è alimentato di voti di scambio, della selezione dei politici e degli imprenditori peggiori, il cui unico talento era l'attitudine al servilismo, all'obbedienza, alla fame di ricchezza facile. Alla distruzione del territorio. La ritengo personalmente responsabile di aver preso decisioni che hanno devastato risorse pubbliche, impedito che nelle nostre terre la questione rifiuti fosse gestita in maniera adeguata. Io so chi è lei: ho visto il sistema che lei ha contribuito a produrre e a consolidare che consente lavoro solo agli amici e alle sue condizioni. Ho visto come pretendevate voti da chi non aveva altro da barattare che una "x" sulla scheda elettorale.

Sono nato e cresciuto nelle sue terre, Onorevole Cosentino, e so come si vincono le elezioni. So dei suoi interessi e con questo termine non intendo direttamente interessi economici, ma anche politici, quegli interessi che sono più remunerativi del danaro perché portano consenso e obbedienza. Interessi nella centrale di Sparanise, interessi nei centri commerciali, nell'edilizia, nei trasporti di carburante, so dei suoi interessi nel centro commerciale che si doveva edificare nell'Agro aversano e per cui lei, da quanto emerge dalle indagini, ha fatto da garante presso Unicredit per un imprenditore legato ad ambienti criminali.

Onorevole Cosentino, per anni ha taciuto sul clan dei casalesi e qualche comparsata ai convegni anticamorra o qualche fondo stanziato per impegni antimafia non possono giustificare le sue dichiarazioni su un presunto impegno antimafia nato quando le luci nazionali e internazionali erano accese sul suo territorio. Racconta che don Peppe Diana sia suo parente e continua a dire essere stato suo sostenitore politico. La prego di fermarsi e di non pronunciare più quel nome con tanta disinvoltura. È un uomo già infangato per anni, i cui assassini sono stati difesi dal suo collega di partito Gaetano Pecorella, peraltro presidente della commissione bicamerale sulle ecomafie e membro della Commissione Giustizia. Perché non è intervenuto a difendere la sua memoria quando l'Onorevole Pecorella dichiarava che il movente dell'omicidio di Don Diana "non era chiaro" gettando, a distanza di anni, ancora ombre su quella terribile morte? Come mai questo suo lungo silenzio, Onorevole Cosentino? Sono persuaso che lei sappia benissimo quanto conti questo silenzio. È il valore che ha trattato in queste ultime ore con i suoi alleati politici. È questo suo talento per il silenzio a proteggerla ora. E' scandaloso che in Parlamento si sia riformata una maggioranza che l'ha sottratta ai pubblici ministeri. Ma in questo caso nessuno, nemmeno Bossi - anche al prezzo di spaccare la Lega- poteva disubbidire agli ordini di un affannato Berlusconi.

Perché lei, Onorevole Cosentino, rappresenta la storia di Forza Italia in Campania e la storia del Pdl. E lei può raccontare, qualora si sentisse tradito dai suoi sodali, molto sulla gestione dei rifiuti, e sulle assegnazioni degli appalti in Campania. Può raccontare di come il centro sinistra con Bassolino, abbia vinto le elezioni con i voti di Caserta e come magicamente proprio a Caserta il governo di centro sinistra sia caduto due anni dopo. Lei sa tutto, Onorevole Cosentino, e proprio ciò che lei sa ha fatto tremare colleghi parlamentari non solo della sua parte politica. Sì perché lei in Campania è stato un uomo di "dialogo". Col centro sinistra ha spartito cariche e voti. Onorevole Cosentino, so che il fiato che la invito a risparmiare in questo momento lo vorrebbe usare come fece con Stefano Caldoro, suo rivale interno alla presidenza della Regione. Ha cercato di far pubblicare dati sulla sua vita privata. Ha cercato di trovare vecchi pentiti che potessero accusarlo di avere rapporti con le organizzazioni criminali. Pubblicamente lo abbracciava, e poi lanciava batterie di cronisti nel tentativo di produrre fango. Onorevole Cosentino, so che in queste ore sta pensando a quanti affari potrebbe perdere, all'affare che più degli altri in questo momento le sta a cuore. Più del centro commerciale mai costruito, più dei rifiuti, più del potere che ha avuto sul governo Berlusconi. Mi riferisco alla riconversione dell'ex aeroporto militare di Grazzanise in aeroporto civile. Si ricorda la morte tragica di Michele Orsi, ammazzato in pieno centro a Casal di Principe? Si ricorda la moglie di Orsi cosa disse? Disse che lei e Nicola Ferraro eravate interessati alla morte di suo marito. Anche in quel caso ci fu silenzio. Michele Orsi aveva deciso di collaborare con i magistrati e stava raccontando di come i rifiuti diventano soldi e poi voti e poi aziende e poi finanziamenti e poi potere.

Lei si è fatto forte per anni di un potere basato sull'intimidazione politica e mi riferisco al sistema delle discariche del Casertano che a un solo suo cenno avrebbero potuto essere chiuse perché la maggior parte dei sindaci di quel territorio erano stati eletti grazie al suo potere: il destino della monnezza a Napoli - cui tanto si era legato Berlusconi - era nelle sue mani. Onorevole Cosentino, non tiri un sospiro di sollievo, conservi il fiato perché le assicuro che c'è un'Italia che non dimenticherà ciò che ha fatto e che potrebbe fare. Non si senta privilegiato, non la sto accusando di essere il male assoluto, è solo uno dei tanti, ahimè l'ennesimo.
Lei per me non è innocente e non lo sarà mai perché la camorra che domina con potere monopolistico ha trovato in lei un interlocutore. Non aver mai portato avanti vere politiche di contrasto, vero sviluppo economico in condizioni di leale concorrenza e aver difeso la peggiore imprenditoria locale, è questo a non renderle l'innocenza che la Camera dei Deputati oggi le ha tributato con voto non palese. Onorevole Cosentino prenderà questo atto d'accusa come lo sfogo di una persona che la disprezza, può darsi sia così, ma veniamo dalla stessa terra, siamo cresciuti nello stesso territorio, abbiamo visto lo stesso sangue e abbiamo visto comandare le stesse persone, ma mai, come dice lei, siamo stati dalla stessa parte.


Veemente articolo di Roberto Saviano contro Cosentino e ciò che rappresenta, da parte mia mi limito a ricordare di nuovo che hanno votato NO all’arresto di Cosentino anche MPA e "Grande sud", insomma hanno ancora una volta votato come la lega nord... a futura memoria...
Questa è un'innegabile verità, non si può distinguere tra chi è interlocutore e garante e un affiliato. Due facce di una stessa medaglia.
MPA e Grande Sud avranno votato così perchè aspettano il terzo grado di giudizio. Come altri.
Se solo provassimo a immaginare, e senza andare troppo indietro nel tempo,
cosa sarebbe stato il pdl senza il sud, un ben determinato sud,
tante domande troverebbero risposta.
:salut
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
Mariotta
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Regmi ha scritto:
Mariotta ha scritto:
Ninco Nanco ha scritto:http://partitodelsud.blogspot.com/2012/ ... erato.html

Il patto scellerato
di ROBERTO SAVIANOFonte : La Repubblica

NON TIRI un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, trattenga ancora il fiato. Non creda che questa congiura dell'omertà che si è frapposta tra lei e le richieste della magistratura, possa sottrarla dal dovere di rispondere di anni di potere politico esercitato in uno dei territori più corrotti del mondo occidentale. Non tiri un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, perché quel fiato non dovrà usarlo solo per rispondere ai giudici. Il fiato che risparmierà lo deve usare per rispondere a chi ha visto come lei ha amministrato - e lo ha fatto nel peggiore dei modi possibile - la provincia di Caserta, plasmando una forma di contiguità, i tribunali diranno se giudiziaria ma sicuramente culturale, con la camorra.

Onorevole Cosentino, per quanto ancora con sicumera risponderà che le accuse contro di lei sono vacue accuse di collaboratori di giustizia tossicodipendenti. I pentiti non accusano nessuno, dovrebbe saperlo. I pentiti fanno dichiarazioni e confessioni; i pm ne riscontrano l'attendibilità ed è l'Antimafia a formulare l'accusa, non certo criminali o assassini. Lei, ribadisco, non è accusato da pentiti, lei è accusato dall'Antimafia di Napoli. Ma anche qualora i tribunali dovessero assolverla, lei per me non sarebbe innocente. E la sua colpevolezza ha poco a che fare con la fedina penale. La sua colpa è quella di avere, per anni, partecipato alla costruzione di un potere che si è alimentato di voti di scambio, della selezione dei politici e degli imprenditori peggiori, il cui unico talento era l'attitudine al servilismo, all'obbedienza, alla fame di ricchezza facile. Alla distruzione del territorio. La ritengo personalmente responsabile di aver preso decisioni che hanno devastato risorse pubbliche, impedito che nelle nostre terre la questione rifiuti fosse gestita in maniera adeguata. Io so chi è lei: ho visto il sistema che lei ha contribuito a produrre e a consolidare che consente lavoro solo agli amici e alle sue condizioni. Ho visto come pretendevate voti da chi non aveva altro da barattare che una "x" sulla scheda elettorale.

Sono nato e cresciuto nelle sue terre, Onorevole Cosentino, e so come si vincono le elezioni. So dei suoi interessi e con questo termine non intendo direttamente interessi economici, ma anche politici, quegli interessi che sono più remunerativi del danaro perché portano consenso e obbedienza. Interessi nella centrale di Sparanise, interessi nei centri commerciali, nell'edilizia, nei trasporti di carburante, so dei suoi interessi nel centro commerciale che si doveva edificare nell'Agro aversano e per cui lei, da quanto emerge dalle indagini, ha fatto da garante presso Unicredit per un imprenditore legato ad ambienti criminali.

Onorevole Cosentino, per anni ha taciuto sul clan dei casalesi e qualche comparsata ai convegni anticamorra o qualche fondo stanziato per impegni antimafia non possono giustificare le sue dichiarazioni su un presunto impegno antimafia nato quando le luci nazionali e internazionali erano accese sul suo territorio. Racconta che don Peppe Diana sia suo parente e continua a dire essere stato suo sostenitore politico. La prego di fermarsi e di non pronunciare più quel nome con tanta disinvoltura. È un uomo già infangato per anni, i cui assassini sono stati difesi dal suo collega di partito Gaetano Pecorella, peraltro presidente della commissione bicamerale sulle ecomafie e membro della Commissione Giustizia. Perché non è intervenuto a difendere la sua memoria quando l'Onorevole Pecorella dichiarava che il movente dell'omicidio di Don Diana "non era chiaro" gettando, a distanza di anni, ancora ombre su quella terribile morte? Come mai questo suo lungo silenzio, Onorevole Cosentino? Sono persuaso che lei sappia benissimo quanto conti questo silenzio. È il valore che ha trattato in queste ultime ore con i suoi alleati politici. È questo suo talento per il silenzio a proteggerla ora. E' scandaloso che in Parlamento si sia riformata una maggioranza che l'ha sottratta ai pubblici ministeri. Ma in questo caso nessuno, nemmeno Bossi - anche al prezzo di spaccare la Lega- poteva disubbidire agli ordini di un affannato Berlusconi.

Perché lei, Onorevole Cosentino, rappresenta la storia di Forza Italia in Campania e la storia del Pdl. E lei può raccontare, qualora si sentisse tradito dai suoi sodali, molto sulla gestione dei rifiuti, e sulle assegnazioni degli appalti in Campania. Può raccontare di come il centro sinistra con Bassolino, abbia vinto le elezioni con i voti di Caserta e come magicamente proprio a Caserta il governo di centro sinistra sia caduto due anni dopo. Lei sa tutto, Onorevole Cosentino, e proprio ciò che lei sa ha fatto tremare colleghi parlamentari non solo della sua parte politica. Sì perché lei in Campania è stato un uomo di "dialogo". Col centro sinistra ha spartito cariche e voti. Onorevole Cosentino, so che il fiato che la invito a risparmiare in questo momento lo vorrebbe usare come fece con Stefano Caldoro, suo rivale interno alla presidenza della Regione. Ha cercato di far pubblicare dati sulla sua vita privata. Ha cercato di trovare vecchi pentiti che potessero accusarlo di avere rapporti con le organizzazioni criminali. Pubblicamente lo abbracciava, e poi lanciava batterie di cronisti nel tentativo di produrre fango. Onorevole Cosentino, so che in queste ore sta pensando a quanti affari potrebbe perdere, all'affare che più degli altri in questo momento le sta a cuore. Più del centro commerciale mai costruito, più dei rifiuti, più del potere che ha avuto sul governo Berlusconi. Mi riferisco alla riconversione dell'ex aeroporto militare di Grazzanise in aeroporto civile. Si ricorda la morte tragica di Michele Orsi, ammazzato in pieno centro a Casal di Principe? Si ricorda la moglie di Orsi cosa disse? Disse che lei e Nicola Ferraro eravate interessati alla morte di suo marito. Anche in quel caso ci fu silenzio. Michele Orsi aveva deciso di collaborare con i magistrati e stava raccontando di come i rifiuti diventano soldi e poi voti e poi aziende e poi finanziamenti e poi potere.

Lei si è fatto forte per anni di un potere basato sull'intimidazione politica e mi riferisco al sistema delle discariche del Casertano che a un solo suo cenno avrebbero potuto essere chiuse perché la maggior parte dei sindaci di quel territorio erano stati eletti grazie al suo potere: il destino della monnezza a Napoli - cui tanto si era legato Berlusconi - era nelle sue mani. Onorevole Cosentino, non tiri un sospiro di sollievo, conservi il fiato perché le assicuro che c'è un'Italia che non dimenticherà ciò che ha fatto e che potrebbe fare. Non si senta privilegiato, non la sto accusando di essere il male assoluto, è solo uno dei tanti, ahimè l'ennesimo.
Lei per me non è innocente e non lo sarà mai perché la camorra che domina con potere monopolistico ha trovato in lei un interlocutore. Non aver mai portato avanti vere politiche di contrasto, vero sviluppo economico in condizioni di leale concorrenza e aver difeso la peggiore imprenditoria locale, è questo a non renderle l'innocenza che la Camera dei Deputati oggi le ha tributato con voto non palese. Onorevole Cosentino prenderà questo atto d'accusa come lo sfogo di una persona che la disprezza, può darsi sia così, ma veniamo dalla stessa terra, siamo cresciuti nello stesso territorio, abbiamo visto lo stesso sangue e abbiamo visto comandare le stesse persone, ma mai, come dice lei, siamo stati dalla stessa parte.


Veemente articolo di Roberto Saviano contro Cosentino e ciò che rappresenta, da parte mia mi limito a ricordare di nuovo che hanno votato NO all’arresto di Cosentino anche MPA e "Grande sud", insomma hanno ancora una volta votato come la lega nord... a futura memoria...
Questa è un'innegabile verità, non si può distinguere tra chi è interlocutore e garante e un affiliato. Due facce di una stessa medaglia.
MPA e Grande Sud avranno votato così perchè aspettano il terzo grado di giudizio. Come altri.
Se solo provassimo a immaginare, e senza andare troppo indietro nel tempo,
cosa sarebbe stato il pdl senza il sud, un ben determinato sud,
tante domande troverebbero risposta.
:salut

se non fosse stato il pdl ...si sarebbe chiamato in un altro modo. Non c'è speranza. E' questione di mentalità, educazione e cultura della legalità. Azzerando tutto ci vorrebbero tre generazioni almeno.
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Regmi
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Mariotta ha scritto:

se non fosse stato il pdl ...si sarebbe chiamato in un altro modo. Non c'è speranza. E' questione di mentalità, educazione e cultura della legalità. Azzerando tutto ci vorrebbero tre generazioni almeno.
:thumright
Non a caso ho scritto "senza andare troppo indietro nel tempo"


OT...ma non troppo
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Mariotta
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Regmi ha scritto:
Mariotta ha scritto:

se non fosse stato il pdl ...si sarebbe chiamato in un altro modo. Non c'è speranza. E' questione di mentalità, educazione e cultura della legalità. Azzerando tutto ci vorrebbero tre generazioni almeno.
:thumright
Non a caso ho scritto "senza andare troppo indietro nel tempo"


OT...ma non troppo
Hai visto Rai 3 ieri in prima serata? :sad:


...ho visto rai3 ieri in prima serata :???:
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
reggino
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Mariotta ha scritto:[quote

se non fosse stato il pdl ...si sarebbe chiamato in un altro modo. Non c'è speranza. E' questione di mentalità, educazione e cultura della legalità. Azzerando tutto ci vorrebbero tre generazioni almeno.
Secondo me si dovrebbe investire molto sull'istruzione.Già nelle scuole inferiori,fare dalle 8.00 alle 13.00,come orario normale,e poi il pomeriggio due o tre ore di insegnamento di educazione civica,con qualche lectio magistralis di qualche magistrato.E invece questo governo ha tagliato proprio lì.Secondo me l'istruzione così me la cultura sono due settori su cui si deve investire tantissimo,perchè anche,se non soprattutto,in questo modo che si tolgono i ragazzi dalle braccia dell'illegalità.
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Mariotta ha scritto:
Questa è un'innegabile verità, non si può distinguere tra chi è interlocutore e garante e un affiliato. Due facce di una stessa medaglia.
MPA e Grande Sud avranno votato così perchè aspettano il terzo grado di giudizio. Come altri.
Ma quale terzo grado di giudizio?scommetto che tutti i politici che si riempono la bocca di queste cretinate,non manderebbero mai e poi mai il proprio figlio da un'insegnante privata inquisita per pedofilia,o non assumerebbero mai una tata accusata di aver rubato nella casa in cui ha lavorato.Io l'ho detto prima e lo ripeto,servono leggi dure contro la mafia,come quella di proibire a qualunque politico accusato sia di concorso interno che esterno in associazione di stampo mafioso,di stare nelle istituzioni,dare la possibilità alla magistratura di sciogliere i comuni,non più al governo,altrimenti si verificano casi come quelli del comune dello zio di Romano,o del comune di Fondi,e infine far decadere d'ufficio quel politico che ha vinto le elezioni grazie ai voti di politici che si trovano in carcere per mafia.Come accade nel campionato di calcio in cui al primo che vince barando(servirsi della mafia,vuol dire falsare le elezioni,giocare sporco),gli viene sottratto quanto ha vinto subendo una penalizzazione, e il premio va al secondo,che si è guadagnato quel posto con l'onestà,così deve accadere anche nella politica.Servono leggi dure per contrastare questo fenomeno,c'è poco da fare.
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io personalmente gradirei che la smettessero di fare in ordine


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Secondo me siamo arrivati ad un punto in cui va riscritto lo zanichelli.Garantismo fino a qualche mese fa aveva un significato,che ora ha perso,anzi ne ha assunto uno nuovo,adesso garantismo è sinonimo di impunità.Ogni qual volta si fanno leggi ad personam,o si salva uno come Cosentino,oppure si mette nei posti di potere un inquisito o uno che ha una condanna di primo o secondo grado,e magari poi fargli qualche legge fotografia per mandare all'aria il suo processo,si giustifica il tutto in nome di questo finto garantismo.Per me garantismo vuole tutelare i diritti dei cittadini(non difendere i politici dalle loro magagne),cosa che non è stato fatto nel caso di Cucchi ad esempio,e gli stessi politici e giornalisti che ora si riempiono la bocca di garantismo(senza sapere neanche cosa voglia dire),non hanno speso nemmeno una parola in difesa di Cucchi,e di quelli come Cucchi.La politica deve farla chi ha le mani e la coscienza pulita.

Questo è il video di Lepore su Cosentino:

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=L ... syZqcJf63A

Questo Paese ha bisogno di mille Lepore e di mille Saviano.
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Ninco Nanco
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anche 1000 di fiore non guasterebbero...
http://partitodelsud.blogspot.com/2012/ ... icola.html

http://www.cadoinpiedi.it/2012/01/12/ch ... ntino.html

Nicola Cosentino è un esponente politico della zona dei cosiddetti casalesi. E' nato a Casal di Principe, dove conserva ancora un'abitazione (anche se la frequenta poco), e i fratelli vivono in zona. La sua carriera politica è molto legata al territorio: di fatto Cosentino ha percorso tutte le tappe politiche attraverso esperienze in questa zona della Campania, dagli enti locali al ruolo di coordinatore campano del Pdl. Non va dimenticato che Nicola Cosentino è anche uno dei fondatori di Forza Italia. Dunque, a suo riguardo, possiamo dire che è un esponente politico di lungo corso nel territorio casalese. Secondo l'accusa Nicola Cosentino è un politico in contatto con il clan dei Casalesi da diversi anni, proprio da quando muoveva i primi passi politici negli enti locali. E per questo, grazie al suo peso politico, avrebbe favorito gli affari delle imprese dell'organizzazione camorristica.
Cosentino è certamente un politico molto conosciuto nel Casertano, proprio perché da anni lavora su quel territorio. A lui hanno affibbiato un soprannome colorito, come si usa spesso in queste terre: lo chiamano "Nick o' Mericano", per i suoi trascorsi negli Stati Uniti d'America. Nei suoi confronti ci sono altalenanti e diversi giudizi. Di certo non è uno sconosciuto. Si può dire che a Casale e dintorni lo conoscono tutti.

Perché la camera lo ha salvato non consentendone l'arresto?

Questo dimostra, ancora una volta, che questo tipo di valutazione è una valutazione essenzialmente politica, che nulla ha a che fare con una valutazione giuridica sul famoso fumus persecutionis. E' stata una valutazione determinata da equilibri e interessi politici del momento. Poco centra, invece, la valutazione del merito.

Quanto può essere determinante un legame politico per un'organizzazione criminale come quella dei Casalesi?

Sicuramente tanto, come per ogni organizzazione criminale. Però spesso si tratta di rapporti con gli enti locali, coi Comuni, con le Province. Perché ogni organizzazione ha interesse al controllo del territorio, ad avere potere nella sua zona. Un potere che si manifesta attraverso il controllo dell'ente locale. Ecco perché i contatti per i quali è stato chiesto il carcere a Cosentino, sono datati e risalgono agli anni in cui lui era un politico locale, non nazionale. Ricordo che su Cosentino ci sono due pentiti che lo accusano, e questa era la seconda richiesta di arresto. I magistrati della Dda di Napoli son convinti della sua organicità e del suo rapporto con l'organizzazione casalese che deriva anche da rapporti di lontana parentela con alcuni esponenti di spicco del clan in questione.

Quanto è cambiata la Campania, Casal di Principe, il Casertano, la provincia di Napoli, dopo Gomorra?

Beh, in provincia di Caserta c'è sicuramente una maggiore attenzione. Il libro ha sdoganato un'organizzazione criminale che era un po' ai margini. Ricordiamoci che stiamo parlando di un territorio dimenticato, aveva sicuramente faceva poco notizia. Gli stessi clan erano considerati quasi delinquenza locale. Si è invece capito che quei gruppi, negli equilibri camorristici regionali, avevano (e hanno) un peso molto consistente, a partire dalle guerre fra cutoliani e anti-cutoliani. Avevano una struttura di tipo mafioso, ed erano molto più agguerriti e pericolosi rispetto a quanto apparisse all'esterno. Però, rispetto alla domanda, va fatto un distinguo che è sostanziale, per chi conosce il territorio e la storia delle mafie campane. Quando si parla di camorra si parla di diverse camorre. Sono molto differenti strutture, storie e affari della camorra delle province di Napoli e Caserta rispetto a quella della città di Napoli. Bisogna fare dei distinguo.
"I mafiosi non avrebbero cittadinanza in Italia se non ci fosse il potere politico e finanziario che gli permette di esistere."
Giuseppe Fava, ucciso il 5 gennaio 1984.
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