Affonda nave da crociera al Giglio: 13 morti

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peas!
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Asostegno diuna fede ha scritto:VI INVITO A LEGGERE QUANTO SEGUE...SCRITTO DA UN ESPERTO IN MATERIA CHE LI' CI LAVORAVA...
A parte qualche parolone in inglese, non mi pare che l'esperto in materia abbia scritto nulla di davvero tecnico, oltre ad esporsi in una difesa a prescindere della categoria.
I morti non sono più tre: ora si parla di 5 morti accertati e 28 dispersi. :salut
peas!
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Ninco Nanco ha scritto: 5) sputtanato la marineria del SUD;
6) sputtanato tutta la gente del SUD;
Ancora non vi siete stancati?
peas!
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Lixia ha scritto:secondo me è andato nel panico ...oppure s'era ntostato di qualcosa ....sembra siano stati disposti gli esami tossicologici ....
E' la cosa che mi lascia più sbigottito: non l'errore che ha determinato l'incidente, ma la fuga, la vigliaccheria, il tono di voce al telefono con De Falco.
E' evidente che l'assunzione del comando di una nave-vacanze "mondanizzi" il ruolo e ne smussi l'alto senso di responsabilità ed onore, ma stiamo comunque parlando di una persona che ha frequentato un istituto nautico di tutto rispetto, e relativa trafila d'accademia.
Io faccio fatica a credere che una persona sobria e lucida possa liberamente scegliere di abbandonare il proprio equipaggio e sopratutto le varie migliaia di propri ospiti (di ogni sesso ed età) solo per salvare se stesso. Cosa vale la prosecuzione della propria vita, dando le spalle ad un simile scenario di morte diffusa del quale si è responsabili?
sognatore82
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Edit Lilleuro


Direi che non era proprio il caso, che diamine
a reggio calabria del comunismo è rimasto solo il pcl

la speranza vera ma misera rimane il 5 stelle !
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pab397
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peas! ha scritto:
Ninco Nanco ha scritto: 5) sputtanato la marineria del SUD;
6) sputtanato tutta la gente del SUD;
Ancora non vi siete stancati?

In effetti, ancora non ho capito che c'entra 'sto discorso dello sputtanamento dei meridionali per un comportamento vigliacco e irresponsabile di un meridionale.
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sono talmente comunista che da bambino mi mangiavo da solo
Mariotta
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sognatore82 ha scritto:Edit Lilleuro





Ma si, la gente fa la fine dei topi e ci si canta sopra. Che schifo, questa canzoncina impazza sul web, e Scattino è il comandante dell'Italia peggiore.
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
suonatore Jones

Mariotta ha scritto:
sognatore82 ha scritto:Edit Lilleuro





Ma si, la gente fa la fine dei topi e ci si canta sopra. Che schifo, questa canzoncina impazza sul web, e Scattino è il comandante dell'Italia peggiore.

:salut

poi la furia la leva spinoza...ma dai...
rorschach
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Io quasi sicuramente sarei rimasto a bordo più che altro per il senso di colpa, però trovo eccessivo tutto questo dare addosso a Schettino. Vigliaccheria e comportamenti irrazionali purtroppo fanno parte della natura umana (soprattutto nelle situazioni di panico) e sicuramente il suo non è un caso isolato: fa scalpore solamente perché era una nave da crociera. Ha fatto una cazzata doppia a scappare ed è giusto che la paghi a caro prezzo, ma di sicuro non è un mostro.
Mariotta
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rorschach ha scritto:Io quasi sicuramente sarei rimasto a bordo più che altro per il senso di colpa, però trovo eccessivo tutto questo dare addosso a Schettino. Vigliaccheria e comportamenti irrazionali purtroppo fanno parte della natura umana (soprattutto nelle situazioni di panico) e sicuramente il suo non è un caso isolato: fa scalpore solamente perché era una nave da crociera. Ha fatto una cazzata doppia a scappare ed è giusto che la paghi a caro prezzo, ma di sicuro non è un mostro.

personalmente penso che non sia rimasto a bordo perchè voleva scappare, altrimenti da quello che lui stesso racconta, la sua manovra di avvicinamento intenzionale alla costa sarebbe servita per nn fare affondare la nave ed adagiarla sul fianco. Ecco , allora perchè lasciare la nave? Raccontando poi una marea di scempiaggini? Se la nave invece fosse rimasta in posizione meno inclinata sarebbe stato possibile calare le scialuppe dal lato inclinato...quelle che non son bastate per tutti.
Incompetente, codardo e sbruffone. Non un mostro. Un uomo come tanti che non doveva avere il privilegio di comandare quella nave.
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...che sputtanamento...
il vicesindaco del Giglio sale sulla nave alle undici e non trova nessun ufficiale, gira per venti minuti e coordina i soccorsi...facendo sbarcare centinaia di persone.
Sale in nave da una scaletta di corda, la ormai famigerata biscaggina, mentre uno degli assessori fa avanti e indietro dai moli con un tender....
Lo stato maggiore della nave guarda da una scialuppa...


Diciamo che per la gente del Giglio una medaglia ci starebbe tutta... :salut
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onlyamaranto
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Ho appena ascoltato in tv l'elenco delle persone morte...tra cui una bambina di 5 anni, gente che era partita per divertirsi e rilassarsi ed è morta affogata tra atroci sofferenze perchè un comandante incompetente, sbruffone, e anche vigliacco, ha fatto in modo che morissero, con il suo comportamento pazzesco, criminale...io non mi rendo conto come una società così grossa e importante come la Costa si sia affidata ad una persona così palesemente idiota e incapace...ho una rabbia pazzesca dentro, non si può morire così, in modo così stupido, è inconcepibile

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
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onlyamaranto ha scritto:Ho appena ascoltato in tv l'elenco delle persone morte...tra cui una bambina di 5 anni, gente che era partita per divertirsi e rilassarsi ed è morta affogata tra atroci sofferenze perchè un comandante incompetente, sbruffone, e anche vigliacco, ha fatto in modo che morissero, con il suo comportamento pazzesco, criminale...io non mi rendo conto come una società così grossa e importante come la Costa si sia affidata ad una persona così palesemente idiota e incapace...ho una rabbia pazzesca dentro, non si può morire così, in modo così stupido, è inconcepibile


:salut
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DoubleD
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bravo De Falco in questo caso
cazziatone esemplare


ma sempre lo stesso signor De Falco dove stava quando le navi passavano vicine a fare il saluto all'isola ???
'' A Reggina Esti Comu U viagra... faci 'nchianari i cazzi "

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stefano
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pab397 ha scritto:
peas! ha scritto:
Ninco Nanco ha scritto: 5) sputtanato la marineria del SUD;
6) sputtanato tutta la gente del SUD;
Ancora non vi siete stancati?

In effetti, ancora non ho capito che c'entra 'sto discorso dello sputtanamento dei meridionali per un comportamento vigliacco e irresponsabile di un meridionale.
Tra l'altro, l'ottimo De Falco se non ho letto male e' napoletano come Schettino
doddi
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Assurda la decisione della scarcerazione.
Questo scellerato è passato con una città galleggiante di 300 metri di lunghezza per 40 di larghezza a 90 metri dall'isola beccando uno scoglio.
E' come se si imboccasse l'autostrada a tutta velocità contro mano per l'azzardo della manovra compiuta.
Aggiungiamoci le telefonate con la capitaneria di porto piene zeppe di bugie, la "fuga" dalla nave lasciando passeggeri ed equipaggio nel caso più totale, l'ora di ritardo nel richiedere i soccorsi e lanciare l'allarme, e nessuna comunicazione sulla nave, agli occupanti, mentre aveva già mezza scafo allagato.
E' un criminale, lui e chi non è intervenuto per sollevarlo dal comando mentre commetteva errori uno dietro l'altro.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
reggino
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peas! ha scritto:
Lixia ha scritto:secondo me è andato nel panico ...oppure s'era ntostato di qualcosa ....sembra siano stati disposti gli esami tossicologici ....
E' la cosa che mi lascia più sbigottito: non l'errore che ha determinato l'incidente, ma la fuga, la vigliaccheria, il tono di voce al telefono con De Falco.
E' evidente che l'assunzione del comando di una nave-vacanze "mondanizzi" il ruolo e ne smussi l'alto senso di responsabilità ed onore, ma stiamo comunque parlando di una persona che ha frequentato un istituto nautico di tutto rispetto, e relativa trafila d'accademia.
Io faccio fatica a credere che una persona sobria e lucida possa liberamente scegliere di abbandonare il proprio equipaggio e sopratutto le varie migliaia di propri ospiti (di ogni sesso ed età) solo per salvare se stesso. Cosa vale la prosecuzione della propria vita, dando le spalle ad un simile scenario di morte diffusa del quale si è responsabili?


:salut
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
goodfellow

Sul comportamento del comandante nella serata di venerdì 13 si è espresso anche uno dei cuochi di bordo, Rogelio Barista di nazionalità filippina, che ha raccontato che la sera del disastro il comandante Francesco Schettino era indifferente a quanto stava succedendo a bordo dopo l'incidente "Il comandante ci ha ordinato la cena intorno alle 22-22.30 e l'ho visto con una donna che non ho riconosciuto", ha detto Barista.
"Ho guardato fuori per cercare il comandante e l'ho visto ancora in attesa del suo drink. Mi sono chiesto perchè, con tutto quello che stava accadendo -ha concluso- stava ancora aspettando il dessert per la sua ospite".

articolo completo: http://firenze.repubblica.it/cronaca/20 ... -28303867/


cose da pazzi...
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Lixia
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Località: Boh!!! Attualmente zingarìo in Trentino!!!

anche io ho appena sentito sta storia della cena ....sono sempre più convinta che era sballato , non trovo altra spiegazione ad un comportamento simile onestamente
"Gli amici miei, ed in cui posso fidare, non vivon qui: si trovan lontano, al mio paese, come ogni altra cosa, signori, che mi può recar conforto".

Putrusinu ogni mineshra!

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goodfellow

Lixia ha scritto:anche io ho appena sentito sta storia della cena ....sono sempre più convinta che era sballato , non trovo altra spiegazione ad un comportamento simile onestamente

guarda, sono sempre più basito...
doddi
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http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... -28339340/

L'INTERVISTA
De Falco dalle urla alle lacrime
"Macché eroe, dovevo salvarli tutti"
Parla il capitano la cui telefonata ha fatto il giro del mondo: quella notte ho pianto. "Ora dimenticatevi di me. Ho bisogno di silenzio per capire se c'è ancora una sola possibilità di trovare qualcuno vivo. Perché il mio mestiere è questo, soccorrere" di CARLO BONINI e MARCO MENSURATI


LIVORNO - Capita di essere o diventare quello che forse si è ma che non si vuole essere. Neppure per il breve spazio di un giorno. Un eroe. "Gesù, che ho fatto di straordinario? Io ho fatto solo il mio dovere. Quello che avrebbe fatto qualunque altro uomo, donna, marinaio al mio posto quella notte". Il capitano di fregata Gregorio De Falco, classe 1964, ha la cantilena dolce di chi è nato a Napoli ed è cresciuto a Ischia. "Sant'Angelo di Ischia. Ci tengo". Ed è l'unica civetteria di un uomo che non dorme da quattro giorni, con le gote traslucide della pomata che serve a mare per evitare che la pelle si spacchi per il freddo e il sole.

"Comandante, comandante c'è un mayday" lo richiama una sorridente sottocapo della Guardia costiera. Lui si gira di scatto: "Ma che dici?". E lei ridendo: "Sono le sue figlie, vorrebbero sapere se è ancora vivo, e soprattutto dov'è". Maria Rosaria e Carla hanno 12 e 5 anni e con la madre, Raffaella sono il suo mondo. Alloggiano con lui in una delle foresterie della guardia costiera di Livorno dove lui, Gregorio, è arrivato nel 2005, come capo della sezione operativa. Arrivava da tre anni di comando della Capitaneria di porto di Santa Margherita Ligure e, prima di allora, da Genova e Mazzara Del Vallo. Le sue prime destinazioni, dopo il concorso in Guardia costiera nel 1994, l'accademia a Livorno e una laurea in giurisprudenza da fuori sede alla statale di Milano. Una prima volta per una famiglia (Gregorio, il fratello Domenico e la sorella Ines) che di marinai non ne aveva mai avuti.
Facebook e ogni genere di social network si scambiano da ore gli audio delle sue conversazioni con il comandante Francesco Schettino come fossero la metafora epica della lotta tra eroismo e codardia. In un curioso incrocio di destini in cui l'eroe e il codardo parlano lo stesso dolce dialetto, il napoletano. Epperò come spesso accade, la furia lucida e indignata di quella notte di questo capitano di fregata - "Glielo ordino torni a bordo di quella nave, cazzo" - non rende ragione di un'indole. Il capitano di fregata Gregorio De Falco, da venerdì notte piange. Ha pianto all'alba di sabato 14 quando ha avuto chiaro che nel ventre della balena ferita erano rimasti donne, uomini forse bambini. Ha pianto di rabbia - come conferma uno dei suoi superiori - mordendosi il labbro inferiore pensando alla irragionevole "disumanità" di un altro comandante che dà le spalle a chi gridando viene inghiottito dall'acqua gelida. "È vero sì, piango, mi capita di piangere, non credo sia una debolezza. L'umanità non è una debolezza".

"Vi posso chiedere un favore? Dimenticatevi di me. Smettete di parlare di me. L'eroe non sono io". Eppure, l'intuizione che sulla Concordia stava succedendo qualcosa... "L'intuizione? L'eroe è il mio sottocapo Alessandro Tosi, è lui che ha capito tutto quella notte. È lui che alle 22,07 guardando un puntino verde su un monitor senza sapere nulla che non fosse una telefonata dai carabinieri di Prato mi ha detto, "comandante, quella nave da crociera va troppo piano, 6 nodi... che ci fa a 6 nodi e a rotta invertita la Concordia? Comandante, chiamiamoli. Lì c'è un guaio". Capite chi è l'eroe?". Sì ma... "Sì ma niente. Un altro eroe? Sapete chi ha salvato quasi tutte le persone quella notte dopo che il comandante aveva abbandonato la nave? Un ragazzo meraviglioso del nostro elisoccorso. Marco Savastano. È questo il nome che dovete scrivere. E dovreste fare una pagina di soli nomi di marinai della Guardia costiera, della Marina militare, della Finanza, dei carabinieri, dei vigili del fuoco, della Protezione civile, che quella notte hanno dimenticato se stessi per gli altri. Savastano, dicevo. Lo hanno calato su quella nave al buio, con una muta invernale e un palmare, non una radio, non un filo con noi. Si è buttato a capofitto lì dentro senza pensare alla sua vita ma a quella di chi cercava di salvare. Si muoveva in un ambiente che non conosceva, tra suppellettili sfasciate, acqua, passeggeri che gridavano al buio. Chi è l'eroe? Io che strillavo con Schettino o lui, che ascoltava le urla di supplica di quelli che volevano essere salvati e non capivano perché perdeva tempo ad imbracare alle barelle spinali i feriti più gravi da tirare su con l'elisoccorso?".

Ascoltando De Falco capisci perché, quando chiedi di lui in caserma, di come sia la vita in questo parallelepipedo color ocra, casa della Guardia costiera, che guarda il mare di Livorno ti rispondono che il comandante de Falco "è l'ufficiale più generoso, l'uomo più disponibile della nostra piccola famiglia". E capisci anche perché, in queste ore, ripeta come un mantra una sola richiesta: "Io ora ho bisogno di silenzio". Per dormire? "Per lavorare. Per capire cosa è accaduto e se c'è ancora solo una possibilità di trovare qualcuno vivo, perché il mio mestiere è questo, soccorrere. Per questo quella notte urlavo". De Falco saluta. Nella mano destra ha un sacchettino che tiene stretto. Cos'è? "Un regalo di due amici. Me l'hanno portato stamattina dicendo che mi volevano ringraziare per quello che ho fatto. È un libro, la biografia di Steve Jobs. Non so quando potrò cominciare a leggerlo. Magari comincerà mia moglie. Buon lavoro".


(18 gennaio 2012) © Riproduzione riservata
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