15 gennaio 2007. L’incidente del “Segesta Jet”
Ripercorriamo i fatti di quel tragico giorno, dall'impatto con la "Susan Borchard" all'introduzione delle nuove norme di sicurezza
Sono passati cinque anni dalla tragedia che scosse il sistema dei collegamenti nello Stretto (e che proprio in questi giorni "rivive" idealmente con il naufragio della "Costa Concordia").
Alle 17:54 del 15 gennaio 2007 il mezzo veloce "Segesta Jet", in navigazione da Reggio verso Messina, veniva speronato dal mercantile portacontainer "Susan Borchard", battente bandiera di Antigua e diretta verso il porto israeliano di Ashod. Lo scontro avvenne non distante dalla costa siciliana e fu devastante per la monocarena che trasportava 154 pendolari. Furono quattro i corpi senza vita ritrovati incastrati tra le lamiere squarciate del ponte di comando del "Segesta", la parte più alta dell’aliscafo e quindi quella colpita in modo più violento dalla prua della grande nave. Si trattava dei cadaveri del comandante Sebastiano Mafodda, del direttore di macchina Marcello Sposito, del motorista Domenico Zona e del marinaio Palmiro Lauro, tutti messinesi, a quali oggi è dedicato un monumento nel piazzale antistante la stazione di Messina Marittima.
La tragedia, con ancora tante ombre sulla sua dinamica, accomunò le due sponde dello Stretto dapprima in momenti di paura e tensione, poi nel dolore e nella commozione per un dramma che avrebbe anche potuto determinare effetti decisamente più gravi. I passeggeri, infatti, rimasero quasi tutti illesi, e solo alcuni di essi riportarono ferite guaribili comunque in pochi giorni. Ciò poichè l'impatto avvenne esattamente nella parte centrale del mezzo veloce dove, nei due piani riservati ai viaggiatori, non esistevano posti a sedere.
L'incidente, come detto, ebbe gravi ripercussioni sul sistema dei trasporti nello Stretto. Nei tre anni e più seguenti alla tragedia, il "Segesta" non fu sostituito da altri mezzi e la qualità dei collegamenti rapidi tra Sicilia e Continente peggiorò notevolmente fino all’avvento, nel giugno del 2010, della cosiddetta "metropolitana del mare". Ma il dramma diede anche il via all'introduzione di nuove norme per la sicurezza nella navigazione. Su tutte l'ormai nota “rotatoria” in mezzo allo Stretto, che rinnovò il complesso delle "precedenze" tra le varie unità navali e decretò, per i mezzi veloci, l'allungamento dei tempi di percorrenza sulla tratta Reggio-Messina dai precedenti 25 agli attuali 35/40 minuti.
http://www.trasportisullostretto.it/notizia.php?id=672
Cinque anni fa la tragedia del Segesta Jet
Moderatori: NinoMed, Bud, Lilleuro
Ricordo molto bene quel giorno e la paura vissuta, specie nei momenti in cui non si sapeva se e quanti morti ci fossero. La certezza di conoscere qualcuno a bordo... eppure, a mente fredda, poteva andare tremendamente peggio.
Un ricordo per le vittime.
Un ricordo per le vittime.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
