"Sprechi" nella pubblica amministrazione

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goldenboy
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doddi ha scritto:
goldenboy ha scritto:è chiara che nella PA ci sarebbe tanto da fare,ma non certamente come fatto dal nano ..... cmq,le consulenze non le danno gli impiegati,ma i dirigenti o gli organi amministrativi(nominati dai politici); vero,alcuni fanno i doppi lavori,ma bisogna distinguere fra casi come quelli citati da oronzo e casi come quelli citati negli linkati da doddi,in cui ci si avvantaggia della posizoone che si occupa per trarne vantaggi privati;si può risolvere tutto dando la possibilità di legalizzare il tutto,pagando le tasse , purchè naturlamente la seconda occupazione non sia in conflitto con la prima e venga svolta nei tempi giusti. Ma la cosa che mi fa ridere è che si cerca di far passare come evasore uno che prende 1.200 € al mese e arrotonda magari con lavoretti da fame mentre si tace di gente come Mastropasqua,che oltre a essere presidente dell'Inps(percependo qualcosina in più di 1.200 € al mese credo...) ricopre altri 53 incarichi...e ce ne stanno tanti di Mastropasqua in Italia :salut
Evasori sono tutti quelli che evadono.
Ladri sono tutti quelli che rubano.
E complici sono tutti coloro che non denunciano, "comprendendo" sparti. Il doppio lavoro è fattibile, visto l'enorme tempo libero a disposizione, basta pagarci sù le tasse se produce reddito... e lo produce altrimenti uno si dedicherebbe agli hobby. Posso comprendere chi và a rubare per mangiare non chi rubando obbliga questi ultimi a umilarsi per 20 euro di spesa facendosi spesso beccare per incapacità al furto.
Ai vari livelli responsabilità e pene sono variegati, naturalmente, ma sempre di atti illeciti si tratta, approfittando dei benefici o non controlli di cui si gode.

Interessante la proposta del presidente della Corte dei Conti in cui propone l'Agenzia delle Uscite:

http://www.investireoggi.it/fisco/sprec ... le-uscite/

Sprechi Pubblica Amministrazione: serve Agenzia delle Uscite
La lotta all’evasione fiscale passa anche per le uscite. La provocazione di Luigi Giampaolino
22 dicembre 2011 , ore 17:35 - 3 Commenti Una realtà nell’amministrazione delle spese domestiche, che purtroppo molti ignorano, è che il primo passo per risparmiare non è guadagnare molto ma spendere poco. Può sembrare facile retorica ma, facendo un resoconto dettagliato delle entrate e delle uscite, molti di voi si accorgeranno di cadere in consumi non necessari. Questo ovviamente non giustifica salari al minimo della sopravvivenza ma è un punto di partenza dal quale bisognerebbe partire. Questo principio vale a tutti i livelli, da quello domestico a quello pubblico. Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, nei giorni scorsi, in occasione dell’audizione alla Camera, ha enunciato con chiarezza questo concetto parlando di “Agenzia delle Uscite”, che dovrebbe affiancare l’attività dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta nello specifico di un ente pensato per visionare le spese pubbliche e sanzionare eventuali abusi o sprechi.



EVASORI FISCALI E AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE CORROTTE: DUE PESI E DUE MISURE
Il Governo Monti ha stimato intorno ai 120 miliardi di euro il danno che lo Stato subisce per via dell’evasione fiscale (Evasione fiscale: sanzioni inutili senza vera riforma fiscale) ma troppo di rado si parla dei circa 60 miliardi di euro l’anno stimati per gli sprechi e il riciclaggio nelle Pubbliche Amministrazioni (senza contare le perdite correlate che sorgono ad esempio per la sfiducia di imprenditori esteri ad investire nel nostro Paese). E questo ovviamente potrebbe rappresentare solo la punta dell’iceberg relativo al capitale sommerso. Puntare tutto nella lotta all’evasione fiscale rischia di creare un pericoloso squilibrio che genera frustrazione nei contribuenti che si vedono sottoporre controlli e questionari, le cui risposte assumono valenza penale, a fronte dell’impunità degli enti pubblici. Chi non paga le tasse è colpevole quanto le Amministrazioni Pubbliche che non riservano ai cittadini fondi a loro destinati: anzi su queste ultime pesa l’aggravante di una responsabilità nei confronti dei contribuenti che pagano (quelli che non evadono) per un servizio dovuto.

L’Agenzia delle Uscite spetterebbe il potere di emissione di atti di contestazione del danno perpetrato dalle casse dell’Erario immediatamente esecutivi in misura del 30% dell’importo contestato.
acqua calda...poi ripeti il mio concetto,a modo tuo ..sul resto non dici nulla :salut
doddi
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goldenboy ha scritto:
doddi ha scritto: Evasori sono tutti quelli che evadono.
Ladri sono tutti quelli che rubano.
E complici sono tutti coloro che non denunciano, "comprendendo" sparti. Il doppio lavoro è fattibile, visto l'enorme tempo libero a disposizione, basta pagarci sù le tasse se produce reddito... e lo produce altrimenti uno si dedicherebbe agli hobby. Posso comprendere chi và a rubare per mangiare non chi rubando obbliga questi ultimi a umilarsi per 20 euro di spesa facendosi spesso beccare per incapacità al furto.
Ai vari livelli responsabilità e pene sono variegati, naturalmente, ma sempre di atti illeciti si tratta, approfittando dei benefici o non controlli di cui si gode.

Interessante la proposta del presidente della Corte dei Conti in cui propone l'Agenzia delle Uscite:

http://www.investireoggi.it/fisco/sprec ... le-uscite/

Sprechi Pubblica Amministrazione: serve Agenzia delle Uscite
La lotta all’evasione fiscale passa anche per le uscite. La provocazione di Luigi Giampaolino
22 dicembre 2011 , ore 17:35 - 3 Commenti Una realtà nell’amministrazione delle spese domestiche, che purtroppo molti ignorano, è che il primo passo per risparmiare non è guadagnare molto ma spendere poco. Può sembrare facile retorica ma, facendo un resoconto dettagliato delle entrate e delle uscite, molti di voi si accorgeranno di cadere in consumi non necessari. Questo ovviamente non giustifica salari al minimo della sopravvivenza ma è un punto di partenza dal quale bisognerebbe partire. Questo principio vale a tutti i livelli, da quello domestico a quello pubblico. Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, nei giorni scorsi, in occasione dell’audizione alla Camera, ha enunciato con chiarezza questo concetto parlando di “Agenzia delle Uscite”, che dovrebbe affiancare l’attività dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta nello specifico di un ente pensato per visionare le spese pubbliche e sanzionare eventuali abusi o sprechi.



EVASORI FISCALI E AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE CORROTTE: DUE PESI E DUE MISURE
Il Governo Monti ha stimato intorno ai 120 miliardi di euro il danno che lo Stato subisce per via dell’evasione fiscale (Evasione fiscale: sanzioni inutili senza vera riforma fiscale) ma troppo di rado si parla dei circa 60 miliardi di euro l’anno stimati per gli sprechi e il riciclaggio nelle Pubbliche Amministrazioni (senza contare le perdite correlate che sorgono ad esempio per la sfiducia di imprenditori esteri ad investire nel nostro Paese). E questo ovviamente potrebbe rappresentare solo la punta dell’iceberg relativo al capitale sommerso. Puntare tutto nella lotta all’evasione fiscale rischia di creare un pericoloso squilibrio che genera frustrazione nei contribuenti che si vedono sottoporre controlli e questionari, le cui risposte assumono valenza penale, a fronte dell’impunità degli enti pubblici. Chi non paga le tasse è colpevole quanto le Amministrazioni Pubbliche che non riservano ai cittadini fondi a loro destinati: anzi su queste ultime pesa l’aggravante di una responsabilità nei confronti dei contribuenti che pagano (quelli che non evadono) per un servizio dovuto.

L’Agenzia delle Uscite spetterebbe il potere di emissione di atti di contestazione del danno perpetrato dalle casse dell’Erario immediatamente esecutivi in misura del 30% dell’importo contestato.
acqua calda...poi ripeti il mio concetto,a modo tuo ..sul resto non dici nulla :salut
Ma non mi pare proprio ... se fai il doppio lavoro anche se hai 13 mensilità da 1.200 euro al mese, per arrotondare, evadi uguali.
Non l'ha mica ordinato il medico di andare a fare un concorso e di accettare quello stipendio, se si hanno altre aspettative o necessità si prova a far altro a tutto tondo, o si pagano le tasse sul di più.

Io spero in due, tre anni ancora così, almeno si tagliano rami secchi, privilegi, storture e finalmente bruciorini di sedere per chi ruba o non fà nulla con mobilità, cassa integrazione e pa casa; o per sì o per forza. Poi viri acqua cadda e fridda... non pensare sia così lontano il momento.
n.b.: sia chiaro che non ce l'ho con te :salut
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
doddi
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http://www.corriere.it/economia/11_dice ... 9a32.shtml

IL CASO
Frodi alla sanità come l'evasione
Nel 2011 sottratti 276 milioni
Le Fiamme Gialle: prioritarie le verifiche sui dipendenti del settore
IL CASO

Frodi alla sanità come l'evasione
Nel 2011 sottratti 276 milioni

Le Fiamme Gialle: prioritarie le verifiche sui dipendenti del settore

ROMA - Sprechi nella spesa pubblica equiparati all'evasione fiscale. Il comandante generale della Guardia di Finanza Nino Di Paolo indica ai reparti territoriali le priorità per il 2012 e in cima alla lista inserisce proprio le verifiche sull'attività dei dipendenti pubblici con un'attenzione particolare agli esborsi illegittimi nel settore sanitario. Sono i risultati ottenuti nell'ultimo anno a segnare il percorso da seguire, perché nel 2011 l'incremento delle verifiche in questo campo ha fatto aumentare di quasi dieci volte le somme recuperate passando dai circa 30 milioni di euro frodati nel 2010 ai 276 milioni di euro degli ultimi dodici mesi. Cifra record che si somma a quelle incamerate grazie agli accertamenti sui doppi lavori svolti dai dipendenti senza ottenere l'autorizzazione e dunque, nella maggior parte dei casi, senza coprire l'orario di lavoro e senza pagare le tasse. Dipendenti di enti locali e di aziende pubbliche che svolgono per i privati l'attività per la quale sono invece remunerati dallo Stato.


Doppi incarichi
e frodi sanitarie
I conti sono presto fatti: ai 3.300 impiegati e funzionari che hanno svolto doppi incarichi negli ultimi tre anni per un totale di circa 30 milioni di euro e con un danno erariale che supera i 55 milioni di euro, devono sommarsi tutti i dipendenti pubblici denunciati per aver provocato perdite finanziarie al Servizio sanitario nazionale. Negli ultimi dodici mesi sono stati effettuati 1.927 controlli e le persone denunciate sono state 2.137 con una frode che, appunto, sfiora i 280 milioni di euro. Lo scorso anno c'erano stati 1.401 interventi e i dipendenti scoperti a commettere illeciti erano stati 1.891, ma i soldi da recuperare erano in totale poco meno di 30 milioni di euro. Nel 2009, quando erano state effettuate 1.827 ispezioni, con 3.459 persone denunciate, la frode accertata era stata molto superiore a quella dell'anno scorso, oltre 98 milioni di euro.
Quanto basta per riscrivere la lista delle priorità anche tenendo conto, come viene sottolineato nelle linee di intervento, che «la difficile situazione dei conti pubblici e le note dinamiche di crescita della spesa sanitaria rendono indispensabile ragionare in termini di utilizzo razionale delle risorse, a cominciare da quelle che si potrebbero liberare dall'eliminazione delle inefficienze, degli sprechi e delle frodi». Sono due i settori nei quali si concentreranno i servizi relativi alla Sanità: «Le condotte illecite degli operatori di settore, che tendono ad intercettare gli ingenti flussi di spesa destinati al campo sanitario e sono solitamente riscontrati nella gestione e nella fornitura di beni o servizi sanitari; i comportamenti dei privati cittadini finalizzati a fruire di prestazioni a condizioni a cui non avrebbero diritto».
Nel primo caso i controlli riguarderanno in maniera particolare le procedure di ricovero, nel secondo le esenzioni dal pagamento dei ticket. In entrambe le circostanze i benefici si ottengono grazie a false certificazioni e dunque si inciderà soprattutto sui controlli documentali. Un'attività che sarà effettuata in collaborazione con le Asl grazie a un protocollo d'intesa stilato con le Regioni che consente l'accesso ai sistemi informatici e dunque il controllo delle posizioni dei cittadini che beneficiano delle erogazioni del servizio sanitario nazionale.


Danni erariali
per 2 miliardi
La direttiva specifica come sia necessario «proseguire le azioni intraprese ai fini della stabilizzazione dei mercati finanziari e della situazione economica, della ripresa della crescita, della riduzione dell'incidenza del debito pubblico, nonché del contrasto all'evasione e all'elusione fiscale». E specifica che «l'apporto della Guardia di Finanza all'attuazione delle priorità fissate dall'Autorità di Governo dovrà essere basato sulla concentrazione delle risorse operative» proprio su quei fenomeni illegali che maggiormente incidono sulla spesa pubblica. Anche perché sono i risultati della Corte dei Conti a dimostrare quanto sia fondamentale per le casse dello Stato incidere con vigore in questo settore.
Nel 2009 il capitolo relativo alla spesa sanitaria ha portato al «deferimento» davanti ai giudici contabili di 427 soggetti con un danno segnalato all'erario di 715 milioni di euro. Nei 12 mesi successivi si è passati a 520 citazioni e una contestazione economica complessiva di 830 milioni. Nel 2011, nonostante sia salito a 1.402 il numero delle denunce, il danno finanziario è stato di 291 milioni di euro. In totale nel triennio fanno 2.349 dipendenti pubblici che hanno lucrato un totale di un miliardo e 836 milioni di euro.




Fiorenza Sarzanini
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28 dicembre 2011 | 9:00
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Paolo_Padano
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daccordo sulle eputazioni della PA, in primis manderei in galera gli amministratori ed a pagare i danni per riempire gli uffici pubblici di impiegati inutili come ad esempio al comune di roma in primis con 3500 assunzioni al comune, ai mega stipendi a dirigenti, addetti stampa, consulenze a parenti, premi per campagne elettorali etc. riguardo alle consulenze, indagherei nelle mafie universitarie ed in alcuni uffici tecnici degli enti locali, sicuramente il problema non è del postino che per arrotondare i 1200 euro al mese, svolge mansioni di idraulico o falegname. comunque i dai pubblicati sui giornali sono al lordo delle consulenze autorizzate ai sensi della legge bassanini che prevede il nulla osta se nell'arco dell'anno le consulenze non superano il 50% dello stipendio nel caso venga superata questa soglia il dipendete pubblico deve chiedere il part-time al 50% altirmenti è previsto il licenziamento per giusta causa.
Lillu Fotti: "aundi ioca Spread cu cattu si mu rununu a paremetru zeru"
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Margio
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doddi ha scritto: Ma non mi pare proprio ... se fai il doppio lavoro anche se hai 13 mensilità da 1.200 euro al mese, per arrotondare, evadi uguali.
Non l'ha mica ordinato il medico di andare a fare un concorso e di accettare quello stipendio, se si hanno altre aspettative o necessità si prova a far altro a tutto tondo, o si pagano le tasse sul di più.
Non si possono svolgere altri lavori nel P.I. Doddi.... :muro:

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Margio ha scritto:
doddi ha scritto: Ma non mi pare proprio ... se fai il doppio lavoro anche se hai 13 mensilità da 1.200 euro al mese, per arrotondare, evadi uguali.
Non l'ha mica ordinato il medico di andare a fare un concorso e di accettare quello stipendio, se si hanno altre aspettative o necessità si prova a far altro a tutto tondo, o si pagano le tasse sul di più.
Non si può svolgere altri lavori nel P.I. Doddi.... :muro:

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1) deroga per i lavoratori a tempo parziale

2) .....e se in nero?
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ERIK LARSSON © ha scritto:
Margio ha scritto:
doddi ha scritto: Ma non mi pare proprio ... se fai il doppio lavoro anche se hai 13 mensilità da 1.200 euro al mese, per arrotondare, evadi uguali.
Non l'ha mica ordinato il medico di andare a fare un concorso e di accettare quello stipendio, se si hanno altre aspettative o necessità si prova a far altro a tutto tondo, o si pagano le tasse sul di più.
Non si può svolgere altri lavori nel P.I. Doddi.... :muro:

Art. 98 Costituzione
I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione.

1) deroga per i lavoratori a tempo parziale

2) .....e se in nero?
Anche se a tempo parziale non puoi svolgere molte professioni (avvocato, commercialista ecc.)
Ed in ogni caso la possibilità di svolgere il part-time è stata pressocchè eliminata da Brunetta.
Sul nero, essendo impedito dalla Costituzione l'esercizio di altra attività, va da se che non è possibile dichiarare eventuali introiti...
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Margio ha scritto: Anche se a tempo parziale non puoi svolgere molte professioni (avvocato, commercialista ecc.)
E' una affermazione, una tua convinzione o un dato di fatto?

Ti garantisco che la libera professione non ha orari e quindi con un lavoro a tempo parziale puoi svolgere parallelamente qualsiasi professione.
Tale svolgimento è subordinato ad autorizzazione, la quale viene data se la professione o il secondo lavoro non sono in contrasto con il pubblico impiego. Quindi nella maggior parte dei casi....
Margio ha scritto: Ed in ogni caso la possibilità di svolgere il part-time è stata pressocchè eliminata da Brunetta.
Ne sei proprio convinto???
Ora capisco la denigrazione personale, da parte dei pubblici impiegati, al soggetto....
Margio ha scritto: Sul nero, essendo impedito dalla Costituzione l'esercizio di altra attività, va da se che non è possibile dichiarare eventuali introiti...
Quindi stai concordando con me che, di fatto, lavorando nel pubblico impiego posso avere un secondo lavoro basta che sia in nero. Bene.
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Poi esiste un tipo di lavoro anche "indiretto" (se cosi lo si può definire).

Ammettiamo che un soggetto A sia funzionario dell'agenzia delle entrate o della guardia di finanza. A vuole arrotondare lo stipendio avendo una laurea ed una abilitazione, cosi chiama B che ha una laurea e una abilitazione ma è a spasso.
A dà del denaro a B che apre un grosso studio di dottori commercialisti.
Di fatto il proprietario dello studio è A, ma sulla carta gestisce tutto B.
A per i suoi servigi, cosiddette "segnalazioni", percepisce una tantum a "titolo di provvigione" da parte di B (il quantum è l'80% degli introiti).
In questo caso A non è punibile a meno che non si dimostri che di fatto egli è il titolare (prova diabolica). A, infatti, potrebbe dire che i soldi versati dallo studio di B sono una consulenza occasionale (naturalmente ripartendo i bonifici bancari e scaglionandoli nel tempo). La consulenza a titolo occasionale è assolutamente permessa per il pubblico impiego.......naturalmente per una cifra superiore ai 5.000 euro A, ha pensato bene, di emettere apposite ricevute occasionali soggette a ritenuta d'acconto del 20% (che poi dichiarerà come altri redditi, pagandoci regolarmente le imposte) e di dichiarare il tutto all'INPS (fiscalmente non fa una grinza)....

E cosi via miriadi di altri casi che la nostra legislazione crea e considera assolutamente leciti.....naturalmente all'occhio del mbuccalapuni.....
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ERIK LARSSON © ha scritto:
Margio ha scritto: Anche se a tempo parziale non puoi svolgere molte professioni (avvocato, commercialista ecc.)
E' una affermazione, una tua convinzione o un dato di fatto?

È una norma di legge (L. 339/2003)
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OronzoPugliese ha scritto:
ERIK LARSSON © ha scritto:
Margio ha scritto: Anche se a tempo parziale non puoi svolgere molte professioni (avvocato, commercialista ecc.)
E' una affermazione, una tua convinzione o un dato di fatto?

È una norma di legge (L. 339/2003)
Norme in materia di incompatibilità dell'esercizio della professione di avvocato
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ERIK LARSSON © ha scritto:
Margio ha scritto: Anche se a tempo parziale non puoi svolgere molte professioni (avvocato, commercialista ecc.)
E' una affermazione, una tua convinzione o un dato di fatto?

Ti garantisco che la libera professione non ha orari e quindi con un lavoro a tempo parziale puoi svolgere parallelamente qualsiasi professione.
Tale svolgimento è subordinato ad autorizzazione, la quale viene data se la professione o il secondo lavoro non sono in contrasto con il pubblico impiego. Quindi nella maggior parte dei casi....
Margio ha scritto: Ed in ogni caso la possibilità di svolgere il part-time è stata pressocchè eliminata da Brunetta.
Ne sei proprio convinto???
Ora capisco la denigrazione personale, da parte dei pubblici impiegati, al soggetto....
Margio ha scritto: Sul nero, essendo impedito dalla Costituzione l'esercizio di altra attività, va da se che non è possibile dichiarare eventuali introiti...
Quindi stai concordando con me che, di fatto, lavorando nel pubblico impiego posso avere un secondo lavoro basta che sia in nero. Bene.
Erik, io lavoro all'Agenzia delle Entrate...
Non posso svolgere, per espressa normativa dell'Agenzia sulle incompatibilità, nessun altro lavoro affine alle mie competenze, anche in altra provincia...il cameriere forse si... 8-)
Una buona parte degli ordini professionali non permettono l'esercizio della professione in caso di rapporto di impiego pubblico e quando non provvedono loro sono le norme o l'ente a stabilire l'incompatibilità. :muro:
La possibilità nonchè il tipo di articolazione di part-time sono stati fortemente limitati negli ultimi 2 anni...ad esempio non è più possibile richiedere il cd tempo parziale verticale al 50% (18 ore) con prestazione lavorativa effettuata su due giorni.
Sull'ultimo punto ho solamente chiarito l'inciso di Doddi che faceva presupporre la possibilità di dichiarare i proventi di altro lavoro...cosa naturalmente non possibile in quanto questa opzione non è permessa.
Concludo ponendoti un quesito: dato che per il tipo di lavoro che svolgo non mi è possibile svolgere altra attività esterna (nè, beninteso, ho qualsivoglia intenzione di esercitarla in nero), non ti sembra che questa esclusività mi debba almeno essere riconosciuta economicamente? :scratch
Buon 2012 :beer:
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Margio ha scritto:
Erik, io lavoro all'Agenzia delle Entrate...
Non posso svolgere nessun altro lavoro affine alle mie competenze, anche in altra provincia...il cameriere forse si... 8-)
Una buona parte degli ordini professionali non permettono l'esercizio della professione in caso di rapporto di impiego pubblico e quando non provvedono loro sono le norme o l'ente a stabilire l'incompatibilità. :muro:
La possibilità nonchè il tipo di articolazione di part-time sono stati fortemente limitati negli ultimi 2 anni...ad esempio non è più possibile richiedere il cd tempo parziale verticale al 50% (18 ore) con prestazione lavorativa effettuata su due giorni.
Sull'ultimo punto ho solamente chiarito l'inciso di Doddi che faceva presupporre la possibilità di dichiarare i proventi di altro lavoro...cosa naturalmente non possibile in quanto questa opzione non è permessa.
Concludo ponendoti un quesito: dato che per il tipo di lavoro che svolgo non mi è possibile svolgere altra attività esterna (nè, beninteso, ho qualsivoglia intenzione di esercitarla in nero), non ti sembra che questa esclusività mi debba almeno essere riconosciuta economicamente? :scratch
Buon 2012 :beer:
In tutta franchezza....
Ultimamente anch'io ho lavorato in una istituzione pubblica. Chiaramente non in contrasto con la mia professione.
Ho trovato, se devo dirti la verità, il lavoro pubblico estremamente piatto, assolutamente mal retribuito, ma soprattutto teso all'autodistruzione e allo spreco, da parte degli stessi impiegati pubblici. Fortunatamente si è trattato di un brevissimo periodo, nel quale benchè la macchina del caffè mi aiutasse a tenermi sveglio nelle lunghe pause dovute all'assenza e all'imboscamento naturale che il lavoro imponeva, è stato veramente "stressante" il non fare assolutamente nulla.
Il piccolo nano Brunetta, forse aveva centrato il problema, ovvero incentivare i dipendenti pubblici, cercando di tagliare i rami secchi. Nella scuola dove mi "pregiavo" di fare il segretario, liceo scientifico di Milano, il preside era riuscito a ricavare nel periodo Ottobre/Novembre una ventina di giorni tra ferie e malattia, concordando con gli altri "sottoposti" visite fiscali "guidate", tese a farlo trovare sempre in casa, a letto, ammalato.
Adesso è chiaro che il rapporto di esclusività dovrebbe essere perlomeno retribuito, ma in un rapporto tra una azienda e un dipendente. Laddove si entra alle ore 8.00 e si esce alle ore 18.00, laddove oggi è stato istituito per il controllo degli impiegati apposito "Time sheet" compilabile dallo stesso dipendente e consegnabile al proprio superiore per la verifica, prima della erogazione dello stipendio. Nel "Time sheet" vengono indicate tutte le pratiche svolte e i tempi effettuati per svolgerle, il responsabile perciò verifica se i "costi" del dipendente sono compatibili con l'azienda. Qualora ciò non avvenga il sistema è impostato per ammonizioni, una prima ammonizione, una seconda ammonizione e poi l'espulsione.
E' previsto anche un sistema di incentivazione per i dipendenti capaci che lavorano bene che si rendono meritevoli, fino ad un incremento del 50% dello stipendio.

Buon Anno.
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doddi ha scritto:
Ma non mi pare proprio ... se fai il doppio lavoro anche se hai 13 mensilità da 1.200 euro al mese, per arrotondare, evadi uguali.
Non l'ha mica ordinato il medico di andare a fare un concorso e di accettare quello stipendio, se si hanno altre aspettative o necessità si prova a far altro a tutto tondo, o si pagano le tasse sul di più.

Io spero in due, tre anni ancora così, almeno si tagliano rami secchi, privilegi, storture e finalmente bruciorini di sedere per chi ruba o non fà nulla con mobilità, cassa integrazione e pa casa; o per sì o per forza. Poi viri acqua cadda e fridda... non pensare sia così lontano il momento.
n.b.: sia chiaro che non ce l'ho con te :salut

non lo metto in dubbio... :thumleft
tornando al discorso io dico che è vero che si evade,ma si evade anche perchè non c'è una legge che consente di non evadere,e anche perchè trovi datori di lavoro che preferiscono pagare in nero uno statale che assumere reolarmente un'altra persona...
poi se si parla di esclusività del rapporto di lavoro con lo stato,è un principio che dovrebbe valere per tutti...dai gradini più alti. Sui fannulloni e sui ladri con me trovi una porta aperta....esistono le leggi,sono sempre esistite,basta applicarle
doddi
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goldenboy ha scritto:
doddi ha scritto:
Ma non mi pare proprio ... se fai il doppio lavoro anche se hai 13 mensilità da 1.200 euro al mese, per arrotondare, evadi uguali.
Non l'ha mica ordinato il medico di andare a fare un concorso e di accettare quello stipendio, se si hanno altre aspettative o necessità si prova a far altro a tutto tondo, o si pagano le tasse sul di più.

Io spero in due, tre anni ancora così, almeno si tagliano rami secchi, privilegi, storture e finalmente bruciorini di sedere per chi ruba o non fà nulla con mobilità, cassa integrazione e pa casa; o per sì o per forza. Poi viri acqua cadda e fridda... non pensare sia così lontano il momento.
n.b.: sia chiaro che non ce l'ho con te :salut

non lo metto in dubbio... :thumleft
tornando al discorso io dico che è vero che si evade,ma si evade anche perchè non c'è una legge che consente di non evadere,e anche perchè trovi datori di lavoro che preferiscono pagare in nero uno statale che assumere reolarmente un'altra persona...
poi se si parla di esclusività del rapporto di lavoro con lo stato,è un principio che dovrebbe valere per tutti...dai gradini più alti. Sui fannulloni e sui ladri con me trovi una porta aperta....esistono le leggi,sono sempre esistite,basta applicarle
Quoto te e rispondo anche a Margio.
Non sapevo di questo rapporto di esclusività, pensavo leggendo l'articolo che bastasse dichiarare il doppio lavoro e pagarci sù le tasse, e pensavo valesse per tutti. Conosco professori di scuola superiore che svolgono il lavoro di commercialista a tutti gli effetti e con tutti i crismi e assimilavo tutto il resto soprattutto vedendo cosa accade in giro con centinaia di persone che svolgono doppi lavori, anzi per molti pare quasi che sia quello da dipendente pubblico il doppio lavoro.
Domanda: ma se si viene individuati che succede? Che tipo di sanzioni ci sono? E quali sono le vere e reali conseguenze da sopportare?

Cosa ne pensate dell'Agenzia delle Uscite?
Io dico se non ora quando?
Senza innescare una guerra civile, ritengo che bisogna intervenire efficacemente e velocemente senza opporre resistenza da parte di chi si ritiene onesto e svolge coscienziosamente il proprio lavoro.
I 60 mld che scaturiscono da questa stima fanno incavolare e soprattutto preoccupare ben più dell'importo doppio stimato dell'evasione fiscale, per quanto mi riguarda. Data la quasi totale assenza di controllo e strumenti atti a reprimerlo.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
Margio
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doddi ha scritto: Quoto te e rispondo anche a Margio.
Non sapevo di questo rapporto di esclusività, pensavo leggendo l'articolo che bastasse dichiarare il doppio lavoro e pagarci sù le tasse, e pensavo valesse per tutti. Conosco professori di scuola superiore che svolgono il lavoro di commercialista a tutti gli effetti e con tutti i crismi e assimilavo tutto il resto soprattutto vedendo cosa accade in giro con centinaia di persone che svolgono doppi lavori, anzi per molti pare quasi che sia quello da dipendente pubblico il doppio lavoro.
Domanda: ma se si viene individuati che succede? Che tipo di sanzioni ci sono? E quali sono le vere e reali conseguenze da sopportare?
Doddi, che io sappia per i professori (dalle medie all'università) la normativa è più favorevole anche perchè il loro orario di lavoro è già ridotto in rapporto a quello canonico di 36 ore.
Sulle sanzioni recentemente è stato previsto il licenziamento...anche se, come leggerai qui sotto, si tende sempre ad applicare delle "attenuanti".
http://www.impiegopubblico.com/brambilla4_08.html

Buon anno anche a te... :beer:
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Margio ha scritto:
doddi ha scritto: Quoto te e rispondo anche a Margio.
Non sapevo di questo rapporto di esclusività, pensavo leggendo l'articolo che bastasse dichiarare il doppio lavoro e pagarci sù le tasse, e pensavo valesse per tutti. Conosco professori di scuola superiore che svolgono il lavoro di commercialista a tutti gli effetti e con tutti i crismi e assimilavo tutto il resto soprattutto vedendo cosa accade in giro con centinaia di persone che svolgono doppi lavori, anzi per molti pare quasi che sia quello da dipendente pubblico il doppio lavoro.
Domanda: ma se si viene individuati che succede? Che tipo di sanzioni ci sono? E quali sono le vere e reali conseguenze da sopportare?
Doddi, che io sappia per i professori (dalle medie all'università) la normativa è più favorevole anche perchè il loro orario di lavoro è già ridotto in rapporto a quello canonico di 36 ore.
Sulle sanzioni recentemente è stato previsto il licenziamento...anche se, come leggerai qui sotto, si tende sempre ad applicare delle "attenuanti".
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Visto che è così modificare quell'articolo della Costituzione non dovrebbe essere atto criminale, però poi obbligo di dichiarare qualsiasi cosa per chiunque con una sanzione immodificabile ed non ammorbidibile: licenziamento immediato e perdita della liquidazione.

Fosse per me, per intederci, altro che limite di utilizzo del contante , obbligherei chiunque effettua qualsiasi tipo di acquisto, caffè incluso a strisciare la tessera sanitaria, basterebbe mettere un lettore ottico accanto ad ogni registratore di cassa con scarico di tutte le transazioni a cadenze preordinate a seconda del giro d'affari. Davanti ad uno stato di delinquenti ci vuole uno stato di polizia.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:
Margio ha scritto:
doddi ha scritto: Quoto te e rispondo anche a Margio.
Non sapevo di questo rapporto di esclusività, pensavo leggendo l'articolo che bastasse dichiarare il doppio lavoro e pagarci sù le tasse, e pensavo valesse per tutti. Conosco professori di scuola superiore che svolgono il lavoro di commercialista a tutti gli effetti e con tutti i crismi e assimilavo tutto il resto soprattutto vedendo cosa accade in giro con centinaia di persone che svolgono doppi lavori, anzi per molti pare quasi che sia quello da dipendente pubblico il doppio lavoro.
Domanda: ma se si viene individuati che succede? Che tipo di sanzioni ci sono? E quali sono le vere e reali conseguenze da sopportare?
Doddi, che io sappia per i professori (dalle medie all'università) la normativa è più favorevole anche perchè il loro orario di lavoro è già ridotto in rapporto a quello canonico di 36 ore.
Sulle sanzioni recentemente è stato previsto il licenziamento...anche se, come leggerai qui sotto, si tende sempre ad applicare delle "attenuanti".
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Visto che è così modificare quell'articolo della Costituzione non dovrebbe essere atto criminale, però poi obbligo di dichiarare qualsiasi cosa per chiunque con una sanzione immodificabile ed non ammorbidibile: licenziamento immediato e perdita della liquidazione.

Fosse per me, per intederci, altro che limite di utilizzo del contante , obbligherei chiunque effettua qualsiasi tipo di acquisto, caffè incluso a strisciare la tessera sanitaria, basterebbe mettere un lettore ottico accanto ad ogni registratore di cassa con scarico di tutte le transazioni a cadenze preordinate a seconda del giro d'affari. Davanti ad uno stato di delinquenti ci vuole uno stato di polizia.
Doddi caro, se non le rendi detraibili -anche in minima parte- il gioco dello strisciare la carta non vale più la candela...
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
doddi
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rca ha scritto:
doddi ha scritto:
Margio ha scritto: Doddi, che io sappia per i professori (dalle medie all'università) la normativa è più favorevole anche perchè il loro orario di lavoro è già ridotto in rapporto a quello canonico di 36 ore.
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Visto che è così modificare quell'articolo della Costituzione non dovrebbe essere atto criminale, però poi obbligo di dichiarare qualsiasi cosa per chiunque con una sanzione immodificabile ed non ammorbidibile: licenziamento immediato e perdita della liquidazione.

Fosse per me, per intederci, altro che limite di utilizzo del contante , obbligherei chiunque effettua qualsiasi tipo di acquisto, caffè incluso a strisciare la tessera sanitaria, basterebbe mettere un lettore ottico accanto ad ogni registratore di cassa con scarico di tutte le transazioni a cadenze preordinate a seconda del giro d'affari. Davanti ad uno stato di delinquenti ci vuole uno stato di polizia.
Doddi caro, se non le rendi detraibili -anche in minima parte- il gioco dello strisciare la carta non vale più la candela...
Mica puoi detrarre il caffè ... per alcune spese si può fare, per tutto ciò che è fattibile vista la previsione di aumento di gettito non vedo ostacoli di sorta.
Ci vuole coraggio, è il momento del coraggio, di persone serie e credibili. Nessuno vuole e soprattutto PUO' pagare ancora anche per gli altri.
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doddi ha scritto: Fosse per me, per intederci, altro che limite di utilizzo del contante , obbligherei chiunque effettua qualsiasi tipo di acquisto, caffè incluso a strisciare la tessera sanitaria, basterebbe mettere un lettore ottico accanto ad ogni registratore di cassa con scarico di tutte le transazioni a cadenze preordinate a seconda del giro d'affari. Davanti ad uno stato di delinquenti ci vuole uno stato di polizia.

E la ratio di tutto ciò sarebbe?
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