retata anti-ndrangheta: arrestato consigliere regionale

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Mariotta
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doddi ha scritto:
Motociclista ha scritto:pretendo la Boccassini a Reggio Calabria... :salut
il Consiglio Regionale TUTTO,ed il Comune di Reggio meritano una bella ripulita...
Scusa ma Pignatone, vera eccellenza della nostra magistratura antimafia, ti fà o ti ha fatto schifo (eufemismo)?
Purtroppo a breve dovrà essere trasferito, speriamo in qualcuno alla sua stessa altezza per proseguire questo lavoro.
Forse nessuno negli ultimi due lustri ha ottenuto risultati simili ai suoi.
Non mi sembra di aver detto che fa schifo o che mi ha fatto schifo...però secondo me potrebbe fare meglio....
Non so perchè ma gira largo da certi personaggi,colpisce ma non fa centro in maniera perfetta...e quando si trasferirà lui,credo che anche qualche politicante si trasferirà altrove...specie se al posto di Pignatone arriva qualcuno molto più temibile.
mia modesta criticabile impressione..[/quote]

Fammi capire, tu giri troppo largo e non ti seguo ... il Procuratore perfetto è quello che ti deve mettere in galera Scopelliti per caso? Pensi che Pignatone lo protegga o non fà abbastanza bene con lui?[/quote]



tu lo dici :mrgreen:


:okok:
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Mariotta
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e si è pure offeso perchè sul vecchio forum qualcuno faceva illazioni


w la legge sulle intercettazioni :cheers


“Sebbene – come per tutti i personaggi coinvolti nelle indagini degli ultimi anni – si sosterrà che non si poteva conoscere la natura criminale della famiglia Lampada, è quantomeno curioso che taluno abbia così grande sfortuna da incappare costantemente in rapporti con mafiosi e ‘ndranghetisti di ogni sorta”. Ironica, forse amara, la valutazione del Gip in una delle tante pagine dedicate ai rapporti tra la ‘ndrangheta lombarda e la politica. Perché nonostante allo stato sia l’unico dietro le sbarre, il consigliere regionale Morelli, non è l’unico politico che secondo gli inquirenti era in rapporti con i Valle- Lampada. Che del resto sul fronte delle relazioni con politici si ogni ordine e grado si è dimostrato negli anni particolarmente attivo e perspicace.
Il clan raccoglieva firme, adesioni, per Forza Italia. Gli investigatori apprendono la circostanza ascoltando un’intercettazione del 18 novembre 2007, in cui uno degli interlocutori è proprio Giulio Lampada. E’ questo uno dei primi passaggi su cui si sofferma il Gip di Milano, Giuseppe Gennari, nella parte dell’ordinanza in cui tratteggia i rapporti tra la famiglia Lampada-Valle e il mondo della politica. “Qui”, annuncia il Gip, introducendo il capitolo denominato area grigia “ vedremo passare in rassegna individui di ogni estrazione. Più frequentemente politici, ventre molle dell’infiltrazione mafiosa e sempre disponibili ad offrire una sponda in cambio di voti”. Una lunga eterogena carrellata dei vari politici che avrebbero intrattenuto rapporti con la famiglia Valle -Lampada, cui il Gip si dedica con cura e meticolosità.

E inizia da Alberto Sarra.

L’ attuale sottosegretario regionale nella Giunta guidata da Giuseppe Scopelliti, è un politico che, in passato, è stato indagato per presunti rapporti con la ‘ndrangheta.
Un’accusa da cui uscirà pulito: sarà la stessa Dda a chiedere l’archiviazione.
Il Gip Gennari, però, ripercorre alcune fasi passate della carriera politica di Sarra, ricordando come Mario Lampada, zio dei fratelli Lampada, soggetti centrali nell’indagine, abbia lavorato, dal 2005 al 2007, nella segreteria di Sarra. Scrive il Gip Gennari: “Per diversi anni – e cioè fino all’intensificarsi delle indagini che lo dipingevano come politico vicino alla ‘ndrangheta – Sarra costituirà uno dei principali punti di riferimento politico per i Lampada”. Una prima conversazione tra Sarra e i Lampada, gli inquirenti la intercettano addirittura nel settembre 2007. Tanti gli argomenti trattati dagli interlocutori: politica, soldi, affari.
Come quello scalo aeroportuale che avrebbe dovuto essere inaugurato a Milazzo, in provincia di Messina, di cui Sarra e Giulio Lampada discutono – intercettati dalle cimici degli investigatori – il due novembre del 2007 e sul quale entrambi vogliono mettere le mani. O quella finanziaria da 250 milioni di euro per la Calabria che – stando a quanto registrato dalla Mobile – ottenuta da Sarra e sulla quale la cosca reclamava una adeguata “provvigione”. In quella stessa occasione, i due ignari di essere ascoltati, passavano anche in rassegna i politici sui quali – a loro dire – sapevano di poter contare. Pesi massimi della politica milanese e non come il governatore della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il vicepresidente del Parlamento Europeo Mario Mauro e il consigliere comunale milanese, Armando Vagliati. Nessuno di oggi è – allo stato- sotto indagine, ma più di una volta un’inchiesta ha in passato turbato i loro sonni.
Ed anche Sarra con il passare del tempo si è fatto più prudente, tanto da utilizzare per i suoi colloqui con Lampada anche una sim card intestata a un’anziana signora jugoslava. Secondo il Gip, dunque, Sarra riuscirà a evitare guai dalle inchieste giudiziarie a suo carico e “risorgerà” (il Gip usa proprio quest’espressione) nel 2010, allorquando, secondo Franco Morelli, che si definisce “compare” dello stesso Sarra, avrebbe ricevuto garanzie da Giuseppe Scopelliti circa l’assegnazione di un assessorato esterno. Dopo l’elezione dell’ex sindaco di Reggio Calabria, Sarrà si dovrà “accontentare” di un posto da sottosegretario regionale. Circostanza di cui lo stesso Morelli informerà – con congruo anticipo – Giulio Lampada a Milano. ‘
“In sintesi”, conclude amaramente il gip “ Sarra – i cui contatti con esponenti politici della ndrangheta sono evidenti – costituisce uno dei terminali di Lampada. I due pianificano operazioni finanziarie per decine di milioni di euro, operazioni in cui l’uno deve mettere la propria capacità imprenditoriale e l’altro le conoscenze in grado di aprire porte di banche ed enti pubblici”.
Ma Sarra è anche uno dei tanti politici che Lampada interessa per “garantire” sodali e amici con il pallino della politica, come Giuseppe Alati. Medico di professione, con un passato da consigliere comunale a Reggio Calabria, Alati, rimasto fuori dagli eletti nelle consultazioni comunali del 2007,si lamenterà con Lampada e altri soggetti vicini alla cosca Condello, del mancato appoggio ricevuto. E per chiedere al boss un “interessamento” per futuri incarichi politici a Reggio Calabria. Un potere che Lampada ha in nome “di un pacchetto di voti da convogliare sul candidato più “vicino” – scrive il gip – voti che Lampada fa chiaramente intendere di aver diretto su Sarra. È in base a questa relazione di scambio politico- mafiosa che ora Lamapada si dimostra stupito di fronte al fatto che Sarra non mantenga i patti e non trovi una giusta collocazione per Alati”.
Ma ancora più stupito appare il Gip nelle considerazioni finali “Lampada – scrive – che è a Milano e non ha alcuna carica partitica o politica, è ritenuto in grado – in virtù delle sue relazioni – di condizionare gli equilibri politici reggini”. E non solo.
I tentacoli del boss della Lomellina vanno ben oltre la Calabria e la Lombardia, per arrivare fino in Emilia Romagna. E a Tarcisio Zobbi, candidato emiliano a cui Giulio Lampada paventa un certo tipo di appoggio, una volta saputo, nel marzo 2008 della sua candidatura alla Camera nel collegio unico di Reggio Emilia: “Vedremo ora in Emilia – dice Lampada – qualche indirizzo, vediamo di tirarlo fuori di qualche amico, di qualche compaesano, di qualche residente, vediamo”.
Il perché di cotanto interesse da parte del boss è spiegato chiaramente nelle carte dell’inchiesta della Dda di Milano. “la triangolazione con Zobbi è estremamente semplice e lineare. Lampada promette aiuto a Zobbi per la sua campagna elettorale per la Camera. In cambio Zobbi deve favorire, all’interno del suo partito o comunque presso soggetti al lui vicini politicamente, l’eventuale candidatura di Enzo Giglio. Questa operazione avrebbe portato a due risultati: dare una carriera politica al sodale Giglio e guadagnarsi la gratitudine dell’aspirante deputato”.

Una strategia lucida e precisa, alla quale risponde anche l’avvicinamento di Antonio Oliverio, ex assessore della giunta provinciale milanese, durante la gestione Penati, nonché segretario provinciale dell’Udeur di Cosenza. Un politico già citato in diverse inchieste della magistratura lombarda, come quelle “Tenacia” e “Caposaldo”. Il Gip lo definisce senza mezzi termini un “individuo a disposizione della famiglia Lampada, nonché come pedina fondamentale nella rete dei rapporti politici lombardi e calabresi”. Sarà Olivero ad attivarsi per presentare ai Lampada, Pavone, il finanziere pugliese che avrebbe dovuto fare da partner ai boss calabresi nell’affare dei Monopoli. “Naturalmente”, si legge nelle carte dell’inchiesta, “ non si può ragionevolmente pensare che tutta questa disponibilità non prevedesse una contropartita”.
Ma a disposizione del clan della Lomellina c’era anche il consigliere comunale Armando Vagliati, vicinissimo all’ex sindaco Letizia Moratti, e vero garante delle operazioni dei Lampada in città. Ai Lampada lo legano non solo rapporti d’affari, ma anche la necessità di ottenere l’ appoggio e i voti del clan. un obiettivo cui Vagliati non rinuncia anche quando il boss – venuto a conoscenza di indagini sui suoi stretti congiunti – sceglie di tenere il profilo più basso possibile e di non rispondere al telefono. “Quello che interessa sottolineare” sottolinea il Gip, “ è la relazione di Vagliati. Il consigliere apprende che gli stretti parenti dei Lampada sono indagati per reati che chiunque poteva comprendere gravissimi. Il consigliere non può non capire quello che Giulio ha saputo e non deve essere di pubblico dominio. E nonostante ciò, il consigliere continua a cercare contatti utili con Lampada”
Contatti fitti, incrociati a seconda delle circostanze che Lampada riteneva più opportune, contatti che a detta del Gip Gennari, evidenziano una chiara strategia da parte della famiglia Lampada “volta ad avvicinare uomini politici ai quali proporre pacchetti di voti e con i quali scambiare poi interessi di varia natura”. Politici accondiscendenti, politici complici che diventerebbero, di volta in volta, collettori “per mettere in comunicazione l’esponente mafioso con la società civile e imprenditoriale”.

:beer:
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suonatore Jones

Mariotta ha scritto:e si è pure offeso perchè sul vecchio forum qualcuno faceva illazioni

:beer:

chi si è offeso? illazioni su di chi? :scratch
Mariotta
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suonatore Jones ha scritto:
Mariotta ha scritto:e si è pure offeso perchè sul vecchio forum qualcuno faceva illazioni

:beer:

chi si è offeso? illazioni su di chi? :scratch


Alberto Sarra. Un mio amico mi raccontò che si era lamentato perchè qalcuno sul vecchio forum postava riferimenti relativi alle sue presunte amicizie.
Ma anche queste saranno illazioni :scrolleye:
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suonatore Jones

Mariotta ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:
Mariotta ha scritto:e si è pure offeso perchè sul vecchio forum qualcuno faceva illazioni

:beer:

chi si è offeso? illazioni su di chi? :scratch


Alberto Sarra. Un mio amico mi raccontò che si era lamentato perchè qalcuno sul vecchio forum postava riferimenti relativi alle sue presunte amicizie.
Ma anche queste saranno illazioni :scrolleye:

e perchè non ha denunciato? :roll:
Mariotta
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suonatore Jones ha scritto:
Mariotta ha scritto: Alberto Sarra. Un mio amico mi raccontò che si era lamentato perchè qalcuno sul vecchio forum postava riferimenti relativi alle sue presunte amicizie.
Ma anche queste saranno illazioni :scrolleye:

e perchè non ha denunciato? :roll:

non so che ha fatto...non lo conosco , me lo hanno raccontato...:mrgreen: ma le illazioni e i pettegolezzi non costituiscono reato. Cmq aundè che NinoMed chiurìu :zip: :offtopic:
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Mariotta ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:
Mariotta ha scritto:e si è pure offeso perchè sul vecchio forum qualcuno faceva illazioni

:beer:

chi si è offeso? illazioni su di chi? :scratch


Alberto Sarra. Un mio amico mi raccontò che si era lamentato perchè qalcuno sul vecchio forum postava riferimenti relativi alle sue presunte amicizie.
Ma anche queste saranno illazioni :scrolleye:
Con "noi" non si è lamentato nessuno, giusto per sgomberare il campo da venticelli :wink
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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ciesse ha scritto:
doddi ha scritto:
ciesse ha scritto:Trecentouno sono i milioni di euro iscritti regolarmente a bilancio come debiti. Centossettanta i milioni che non si è riusciti a rubricare bene: debitucci a la carte. Centodue milioni di ulteriori piccole pendenze da stipare nelle varie ed eventuali. In tutto, tenendo a mente che il conto è parziale, Reggio Calabria, città di centonovantamila abitanti, ha sparsi per l’Italia più di mezzo miliardo di cambiali.

In una regione allevata al malaffare la città capoluogo, protagonista della più clamorosa delle retate, esprime in cifre la sua identità pubblica. Se ci fosse un giudice bisognerebbe invitarlo a chiedere conto ai consiglieri comunali. E agli assessori, e ai sindaci che si sono succeduti. Primo fra gli altri, Giuseppe Scopelliti, ora governatore della Calabria, applauditissimo protagonista della costruzione del “modello Reggio”.

Un momento prima o un momento dopo – fate voi – bisognerebbe però anche convocare i cittadini di Reggio Calabria e farsi dire cosa accade al loro corpo quando giunge nella cabina elettorale.


http://caporale.blogautore.repubblica.i ... lo-reggio/

:na:
Mi ricordi per chi hai votato alla regione ? :scratch

Bella domanda!! Lo avevo dimenticato....
Tra Scopelliti e Loiero ho votato per il meno peggio, per il cambiamento promesso, per un riequilibrio territoriale, per un giovane che non odora di muffa.
Astenuto per il resto.

Rinfrescata la memoria faccio 2 domandine a risposta scontata:
1) Si può,a distanza di 2 anni, esprimere qualche dissenso sulla propria scelta o dovrò difendere PeppeDJ e la sua politica e i suoi compari a vita???

2) Può un osservatore esterno chiedere a tutti i reggini e calabresi dove diavolo andiamo a recuperare una classe dirigente (sic!) di tale livello, e riempire di voti sicuri e garantiti personaggi loschi cui in altre zone non farebbero amministrare neanche un condominio??

:beer:
Ti ho solo chiesto :wink , poichè ricordavo, mica volevo darti dell'incoerente, i cambiamenti sono naturali, come tutto ciò che esiste al mondo.
Sinceramente dal punto di vista operativo questa giunta e questo consiglio hanno solo impostato il lavoro fino ad oggi, le azioni incisive sulla vita della regione le vedremo già nel prossimo anno, come in ogni legislatura.

Infine ricorda che le responsabilità sono sempre personali, e non di altri.

Ti posto il comunicato del "gruppo" del magistrato in carcere:

http://magistraturademocratica.it/mdem/ ... d=924&a=on

Vicenda Giglio, il commento di Morosini

"Eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge"


--------------------------------------------------------------------------------

ROMA -“Senza entrare nel merito, anche questa vicenda dimostra come la magistratura italiana, nei comportamenti concreti, coltivi il principio dell’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

Occorre avere fiducia nella serietà e nella scrupolo professionale dei magistrati chiamati a svolgere il delicato compito di accertare la verità.

Vale, naturalmente, anche in questo caso come in tutti gli altri, la presunzione di non colpevolezza dell’indagato sino ad una pronuncia definitiva dell’autorità giudiziaria.

Al di là dei risvolti penali, la vicenda in esame sollecita ogni magistrato ad una particolare cautela nelle frequentazioni non solo nelle “terre di mafia”, e gli organi di autogoverno alla massima incisività nei controlli sulla correttezza dei comportamenti dei singoli non solo con riferimento allo stretto esercizio delle funzioni giurisdizionali”.

Piergiorgio Morosini (Segretario Generale di Magistratura democatica)
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
ciesse
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@doddi
Assodato che la responsabilità, soprattutto penale, è personale, come giudicare l'aspetto pubblico della vicenda Giglio-Morelli-Sarlo, con Scopelliti (quello che si assume la responsabilità) che nomina il massimo dirigente dell'ASP , successivamente rimosso dal ministro Maroni, mentre sarà la magistratura di Milano a scoperchiare la pentola dove viene cucinata per noi calabresi la minestra di clientelismo e inefficienza di cui Noi (ne a Roma ne a Milano) paghiamo le conseguenze.

Dovè nella vicenda il vento del cambiamento promesso e con cui si sono raccolti 600.000 voti??
E perchè anche i questa vicenda i nomi ricorrenti sono quelli di Sarra e Fedele e prima di loro Crea, gente che nonostante sia più che chiacchierata riesce a raccogliere vagonate di voti che consentono loro di comandare davvero, e tu ti stupisci che a Roma e Milano non capiscono?
:sad:
doddi
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ciesse ha scritto:@doddi
Assodato che la responsabilità, soprattutto penale, è personale, come giudicare l'aspetto pubblico della vicenda Giglio-Morelli-Sarlo, con Scopelliti (quello che si assume la responsabilità) che nomina il massimo dirigente dell'ASP , successivamente rimosso dal ministro Maroni, mentre sarà la magistratura di Milano a scoperchiare la pentola dove viene cucinata per noi calabresi la minestra di clientelismo e inefficienza di cui Noi (ne a Roma ne a Milano) paghiamo le conseguenze.

Dovè nella vicenda il vento del cambiamento promesso e con cui si sono raccolti 600.000 voti??
E perchè anche i questa vicenda i nomi ricorrenti sono quelli di Sarra e Fedele e prima di loro Crea, gente che nonostante sia più che chiacchierata riesce a raccogliere vagonate di voti che consentono loro di comandare davvero, e tu ti stupisci che a Roma e Milano non capiscono?
:sad:
Prima la scoperchiano questa pentola, la svuotano e trasferiscono i contenuti nei luoghi più consoni meglio è.
La vicenda dell'asp di Vibo è un pò diversa (sciolta per infiltrazioni mafiose per la presenza di troppi soggetti legati alla 'ndrangheta tra dipendenti e fornitori, il commissario, come il marito erano personaggi integerrimi e al di fuori di ogni sospetto, per lo meno a quei tempi) , comunque se ci sono che definiscano i confini della storia, quando finisce la Politica e quando inizia l'inciucio della collusione e quant'altro.

Il contributo di Maso Canale, che a sugnurisbarri non piacerà come del resto è accaduto con quanto ho subito detto nel mio primo commento.

http://www.strill.it/index.php?option=c ... Itemid=119

Se cadono gli ultimi simboli c'è in gioco la tenuta sociale
Mercoledì 30 Novembre 2011 19:15


di Massimo Canale* - La notizia della recente operazione della magistratura che ha condotto in carcere, tra gli altri, il Presidente della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio, Dr. Vincenzo Giglio, e del Presidente della Commissione Bilancio della Regione Calabria Morelli mi ha letteralmente stordito; non meno sconvolgente la parte di indagine che riguarda altro magistrato reggino, attualmente GIP a Palmi, accusato di avere barattato il suo giuramento di fedeltà alla Repubblica con alcune trasferte piccanti nel capoluogo lombardo, ospite del clan mafioso dei Lampada.
Stordito dicevo, non solo per la gravità della notizia in se, quanto per il fatto che inizio a non intravedere un futuro per il nostro Paese, la nostra Calabria e per la nostra Reggio. Crolla, da ultimo, un altro pilastro della nostra democrazia , la magistratura, che a partire dalla fine della prima Repubblica avevamo imparato a considerare come l’ultima Istituzione meritevole della fiducia dei cittadini.
Oggi mi sento un cittadino più solo e insicuro di ieri.
L’uomo è un animale estremamente adattabile e noi cittadini negli anni ci siamo abituati praticamente a tutto. Sobbalzati dalla giostra mediatica abbiamo via via accettato l’idea che i politici possano stringere accordi con la ‘ndrangheta e oggi questa intollerabile degenerazione pare divenuta una semplice deviazione del normale percorso istituzionale. Un politico calabrese indagato per fatti di mafia non fa più notizia; finanche sul mercato dell’informazione è ormai un prodotto scadente che non viene diffuso dai giornali, né acquistato dai lettori.
Viceversa, quando ad essere colpiti sono i magistrati, anche quelli più retti e apparentemente integerrimi scopriamo di essere “impreparati” alla enormità della notizia, indifesi e frastornati.
In gioco, direttore, questa volta non c’è solo la vicenda umana di chi auspico sinceramente possa dimostrare presto la propria innocenza, non la storia del singolo indagato, magistrato o politico, ma la stessa tenuta sociale della Calabria che non può permettersi di smarrire anche gli ultimi simboli della presenza dello Stato.
In che cosa dovremmo ancora credere se crollasse quest’ultimo avamposto della democrazia in Calabria? Soprattutto, in che cosa potranno credere i calabresi di domani? Cosa avremo lasciato loro in eredità a parte una terra in cui venire in vacanza due settimane l’anno?
Ebbene come calabrese spero di avere ancora tanti anni da vivere ancora con la stessa capacità di stupirmi e indignarmi dinanzi a notizie di questa gravità; maggiore sarà il mio stupore tanto più forte sarà in me la consapevolezza di non essermi assuefatto.

Avv. Massimo Canale
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Non sono stato chiaro: l'infiltrazione ndranghetista a Reggio o a Vibo è questione penale che deve essere trattata nelle sedi dovute.
Le modalità di scelta del commissario, se pure formalmente ineccepibili, mi lasciano perlomeno sconcertato:
La Signora voleva lavorare, (evidentemente non abbastanza impegnata in Regione.....), ne andava di mezzo l'equilibrio familiare, le amicizie politiche, anche se interessate, non mancavano....e poi tra uomini veri ci si intende.

in questa storia dov'è la meritocrazia, la conoscenza dei problemi e del territorio???

Non dovrebbe spiegarlo chi ha messo la faccia e la firma sulla nomina?

E questa ASP di Vibo non è quella sotto attenzione per i casi di malasanità per cui in onore di una delle vittime è intitolata una sala del palazzo del Consiglio Regionale? e Così si fa buon servizio alla memoria di Federica Monteleone?

Che male abbiamo fatto essere amministrati da mogli annoiate e petulanti, anzichè dalle più brave????


http://www.corrieredellacalabria.it/sto ... p_di_vibo/

:salut
Mariotta
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doddi ha scritto:
Mariotta ha scritto: chi si è offeso? illazioni su di chi? :scratch


Alberto Sarra. Un mio amico mi raccontò che si era lamentato perchè qalcuno sul vecchio forum postava riferimenti relativi alle sue presunte amicizie.
Ma anche queste saranno illazioni :scrolleye:
Con "noi" non si è lamentato nessuno, giusto per sgomberare il campo da venticelli :wink[/quote]



certo certo specifico che non si sa mai :wink
un mio amico addirittura nemmeno iscritto sul vecchio forum mi raccontò che parlando con Sarra di questioni lavorative, questi si lamentò del fatto che sul forum gentereggina si facessero riferimenti a sue presunte amicizie legate al mondo della ndrangheta(ecco forse così si capisce meglio :fifi: )
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Da qui a Natale mi sa che muore Sansone e tutti i filistei.
Vediamo tutte le incheste che partiranno da questo filone dove porteranno.
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Pickwick ha scritto:Da qui a Natale mi sa che muore Sansone e tutti i filistei.
Vediamo tutte le incheste che partiranno da questo filone dove porteranno.


diciamo che il filoncino potrebbe essere quello dell'expo...2015 :fifi:
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Se aprite il link ci sono due interessanti video della conferenza stampa di stamane
http://video.corriere.it/milano-puo-div ... f7808a816f
http://video.corriere.it/milano-puo-div ... f7808a816f



http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 3770.shtml


dopo l'arresto del giudice Vincenzo Giglio
Boccassini: 'ndrangheta trasversale ai partiti
Prestipino: «Milano come Reggio Calabria»
Il capo della Dda: «Differenza da Cosa nostra, che odiava i comunisti e ha sempre sponsorizzato la Dc»


MILANO - La 'ndrangheta è «trasversale, appoggia chiunque nelle campagne elettorali politiche». Lo ha sottolineato il capo della Dda di Milano Ilda Boccassini, in una conferenza stampa sull'operazione di mercoledì, negli uffici della Procura di Milano, tenuta unitamente al procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, che con i suoi pm ha collaborato all'indagine. Boccassini ha sottolineato che la 'ndrangheta attuale, «a differenza di Cosa nostra che odiava i comunisti e ha sempre sponsorizzato la Dc, salvo una parentesi per il Psi», è «trasversale». Ai cronisti che chiedevano quali responsabilità abbiano, anche di tipo penale, i politici che compaiono nelle carte dell' operazione di mercoledì e su cui la 'ndrangheta avrebbe fatto confluire i voti, Boccassini ha risposto: «La Dda di Milano nei confronti delle persone delle istituzioni come dei mafiosi agisce quando ha le prove per affrontare un dibattimento».

LA FINTA ANTIMAFIA - Un «aspetto doloroso» dell'inchiesta che ha portato all'arresto di dieci persone, tra cui un giudice del tribunale di Reggio Calabria, per presunti legami con la 'ndrangheta, è stato quello di vedere «appartenenti alla Guardia di Finanza, alla magistratura, alla politica e alle istituzioni che tengono comportamenti non consoni». Ilda Boccassini ha spiegato però che gli inquirenti sono rimasti sconcertati da una «campagna politica per ingraziarsi l'antimafia, che non esiste, che è solo parlata». Una campagna proveniente «da chi sa che cosa significa trovare un bazooka sotto casa». Il riferimento è alle minacce che nel 2010 furono messe in atto nei confronti del procuratore di Reggio Calabria, Pignatone. Pur senza citarlo, è apparso evidente che il magistrato milanese si riferisse al presidente della sezione del Tribunale di Reggio Calabria Giglio, arrestato mercoledì, noto per le sue iniziative «antimafia» talvolta di stampo polemico nei confronti di altri colleghi.

IL VATICANO - Giulio Lampada, uno dei componenti del clan al centro dell'operazione anti 'ndrangheta, «ha ricevuto un importante e prestigiosa riconoscenza dal Vaticano». Lo ha sottolineato Ilda Boccassini durante una conferenza stampa. La famiglia Lampada «ha cominciato a vendere panini ed è finita a fatturare miliardi», ha aggiunto. Dalla lettura del provvedimento di custodia cautelare è emerso come il boss Giulio Lampada ha ricevuto l'onoreficenza vaticana di Cavaliere di San Silvestro.

«Milano come Reggio»
MILANO COME REGGIO CALABRIA - Secondo il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Michele Prestipino, con le attuali modalità d'azione della 'ndrangheta, «Milano può diventare come Reggio Calabria». Prestipino, che ha partecipato negli uffici della Procura di Milano alla conferenza stampa, ha spiegato che «con la struttura organizzativa della 'ndrangheta si estendono anche le sue relazioni esterne: Milano può diventare come Reggio Calabria».

INTERROGATORI - Si terranno tutti a Milano, davanti al gip Giuseppe Gennari, gli interrogatori di garanzia a carico degli indagati arrestati nell’ambito dell’inchiesta contro il clan Valle-Lampada. A quanto si apprende, sono stati tutti trasferiti in carceri lombarde e non sono previsti interrogatori per rogatoria. Mercoledì Gennari interrogherà il boss Giulio Lampada, il fratello Francesco Lampada, Raffaele Ferminio e Leonardo Valle.

LA SOSPENSIONE DEL GIUDICE - La sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura esaminerà il 16 dicembre il caso del giudice Vincenzo Giglio. La richiesta di sospendere Giglio dalle funzioni e dallo stipendio è giunta alla disciplinare dal procuratore generale della Cassazione, che mercoledì aveva avuto gli atti relativi al caso, del quale si occupa anche la prima commissione del Consiglio competente per i trasferimenti d'ufficio. Dopo quella del pg, la richiesta di fare intervenire la sezione disciplinare era giunta al Csm anche dal ministro della Giustizia.

Redazione Milano online
1 dicembre 2011 | 17:38
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Spesso mi chiedo se, almeno con un remoto e auspicabile impeto di ritrovata coscienza, chi ha contribuito a portarli al potere si sia reso conto di ciò che hanno fatto.
Almeno quella parte che l'ha fatto ingenuamente dico.
8-)
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
ciesse
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Mariotta ha scritto:
doddi ha scritto:
Mariotta ha scritto: chi si è offeso? illazioni su di chi? :scratch


Alberto Sarra. Un mio amico mi raccontò che si era lamentato perchè qalcuno sul vecchio forum postava riferimenti relativi alle sue presunte amicizie.
Ma anche queste saranno illazioni :scrolleye:
Con "noi" non si è lamentato nessuno, giusto per sgomberare il campo da venticelli :wink


certo certo specifico che non si sa mai :wink
un mio amico addirittura nemmeno iscritto sul vecchio forum mi raccontò che parlando con Sarra di questioni lavorative, questi si lamentò del fatto che sul forum gentereggina si facessero riferimenti a sue presunte amicizie legate al mondo della ndrangheta(ecco forse così si capisce meglio :fifi: )[/quote]

I politici nostri rappresentanti si possono nominare solo quando vengono arrestati?
E' una nuova legge?

Me la sono persa! :scratch :scratch
Mariotta
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ciesse ha scritto:[quote="Mariotta"Alberto Sarra. Un mio amico mi raccontò che si era lamentato perchè qalcuno sul vecchio forum postava riferimenti relativi alle sue presunte amicizie.
Ma anche queste saranno illazioni :scrolleye:
Con "noi" non si è lamentato nessuno, giusto per sgomberare il campo da venticelli :wink[/quote]



certo certo specifico che non si sa mai :wink
un mio amico addirittura nemmeno iscritto sul vecchio forum mi raccontò che parlando con Sarra di questioni lavorative, questi si lamentò del fatto che sul forum gentereggina si facessero riferimenti a sue presunte amicizie legate al mondo della ndrangheta(ecco forse così si capisce meglio :fifi: )[/quote]

I politici nostri rappresentanti si possono nominare solo quando vengono arrestati?
E' una nuova legge?



veramente non lo si nominava
si diceva che frequentava gente legata alle famiglie, anzi credo sia stato anche indagato, ma la sua posizione è stata archiviata dalla DDA. In quest'ultima vicenda al momento non risulta indagato
Me la sono persa! :scratch :scratch[/quote]
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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Minchia che colpo all'immagine della magistratura reggina :S

Un pezzo da 90 (sia per la posizione che occupava, sia perché sindacalista di una corrente che passa per essere la più rigorosa e intransigente).

Mi auguro solo che non sia la punta di un iceberg, altrimenti Reggio è messa ancor più male di quanto appare di primo acchito.
S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
strike
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Un silenzio assordante è rappresentato dalla mancanza di congratulazioni alla magistratura ed alle forze dell'ordine per questa operazione da parte dei politici della nostra regione, è una cosa assurda, ormai le carte le hanno lette........
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