Crisi Porto Gioia Tauro

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CALABRESE
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Non mi pare ci sia un topic aperto,siccome sono a rischio un sacco di posti di lavoro,penso sia giusto sapere cosa sta facendo il governo nazionale e non solo, per il Porto di Gioia Tauro.Attualmente la politica rivolge le proprie attenzioni a Milano,la capitale di questo governo,spero qualcuno pensi anche a noi.
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OronzoPugliese
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http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86

Entro meta' luglio la Maersk dovrebbe abbandonare il porto :-|
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CALABRESE
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E' interessante sapere cosa ne pensa il "Governo del fare".Potenzialmente il Porto di Gioia Tauro dovrebbe essere il più grande d'Italia,visto anche la posizione che ha nel mediterraneo,ma si vuol favorire Genova e Livorno.
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pellarorc
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Cosa dice il nostra caro presidente di regione? nulla???
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CALABRESE
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Ha ribadito più volte che è amico di Matteoli,sicuramente farà di tutto per salvare il porto.In caso contrario,i leghisti farebbero festa,hanno manifestato più volte l'intenzione di chiudere il porto di Gioia Tauro :salut
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tito
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ma se la maersk ha già comunicato che se ne va, cos'altro c'è da discutere?? Forse è già un po' tardi...

quant'è ridicolo poi parlare di gateway ferroviario: i container "alti" non passano per le gallerie da Gioia in sù (figuriamoci poi in giù!), altro che ponte sullo stretto.
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Regmi
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CALABRESE ha scritto:E' interessante sapere cosa ne pensa il "Governo del fare".Potenzialmente il Porto di Gioia Tauro dovrebbe essere il più grande d'Italia,visto anche la posizione che ha nel mediterraneo,ma si vuol favorire Genova e Livorno.
http://www.youtube.com/watch?v=iaUqnOc8rxc

Più chiaro di così mi sembra umanamente impossibile.
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Vicio
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tito ha scritto:ma se la maersk ha già comunicato che se ne va, cos'altro c'è da discutere?? Forse è già un po' tardi...

quant'è ridicolo poi parlare di gateway ferroviario: i container "alti" non passano per le gallerie da Gioia in sù (figuriamoci poi in giù!), altro che ponte sullo stretto.
Immagino tu ti riferisca ai contenitori 40 High Cube, ma rappresentano una minuscola porzione di gamma, a differenza delle special equipment tipo i refrigerati.

Ad ogni modo, Maersk già effettuava servizi di trasporto intermodali, via treno da Bari fino a Gioia. Quindi, si tratterebbe solo di implementarlo, quel servizio.

Implementare è il verbo chiave, ecco tutto.

La strada è in salita, c'è da rendersene conto, una volta per tutte. La colpa non è di Matteoli, anche in considerazione del fatto che non è colpa sua se non capisce un tubo di shipping, di diritto internazionale marittimo, di logistica: la colpa è di chi non lo butta di sotto (cit.); nemmeno delle lobbies genovesi/livornesi. Ci si attende molto dal Governo, a questo punto. Ma l'Italia non ha un Governo, finge solo di averne uno in bilico.

Solidarietà massima ai gruisti, ai lavoratori dell'indotto, ai ragazzi di Maersk.
Ultima modifica di Vicio il 22/05/2011, 22:23, modificato 1 volta in totale.
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Vicio
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CALABRESE ha scritto:Ha ribadito più volte che è amico di Matteoli,sicuramente farà di tutto per salvare il porto.In caso contrario,i leghisti farebbero festa,hanno manifestato più volte l'intenzione di chiudere il porto di Gioia Tauro :salut
Ah, quanto potrei parlarti io dei leghisti.
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Vicio ha scritto:
CALABRESE ha scritto:Ha ribadito più volte che è amico di Matteoli,sicuramente farà di tutto per salvare il porto.In caso contrario,i leghisti farebbero festa,hanno manifestato più volte l'intenzione di chiudere il porto di Gioia Tauro :salut
Ah, quanto potrei parlarti io dei leghisti.
Parlacene parlacene... non è mai troppo. :thumright
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Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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Vicio
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(ANSA) - GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA), 30 LUG - Ha vinto il si' con 486 voti contro il no che ne ha ottenuti 351 a conclusione del referendum indetto tra i lavoratori del Porto di Gioia Tauro sull'ipotesi di accordo raggiunta mercoledi' tra i sindacati (tranne il Sul) e la Mct sull'applicazione degli esuberi e sui criteri con i quali applicare la cassa integrazione. I votanti sono stati 846, gli astenuti 211, le schede bianche 4 e le nulle 5. ''In un clima teso e a volte esasperato - ha dichiarato Annibale Fiorenza, segretario generale della Fit Cisl - il coraggio e l'impegno dei dirigenti e attivisti della Fit Cisl, Filt Cgil, Uil e Ugl e' stato premiato. Adesso guardiamo avanti per uscire dalla crisi e pretendere interventi del porto e del retroporto''.(ANSA).

http://www.ansa.it/mare/notizie/portiel ... 14871.html

Ripartiamo. Da qui.

Coraggio, mia splendida Calabria.
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Butto lì un'idea: non si potrebbe cercare di proporlo nel giro delle crociere turistiche del Mediterraneo :?:
« Reggio è un grande giardino, uno dei luoghi più belli che si possano trovare sulla terra. »
(Edward Lear, Diario di un viaggio a piedi, 1847[1])

FORZA REGGINA SEMPRE E COMUNQUE!
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La crisi del porto di Gioia è strutturale e non credo, sic stantibus rebus, in un suo rilancio,
nè prossimo nè venturo.
A meno che...
Non si cambi prospettiva e non si individui ciò che serve.
Immaginate un'area di stockaggio dove il principale businness è il transphipment (trasbordo da una nave più grande ad una piccola (feeder) o viceversa) e chiediamoci perchè il 95% del fatturato è di tale natura.
La risposta è che, collegato com'è alla ferrovia e alla fantastica A3, non esiste ragione per pensare a un incremento della quota di merci da trasportare sul territorio e quindi...
transhipment e basta.
Regione, provincia e comune hanno poco da sorprendersi. Piuttosto che inseguire sogni di gloria e passaggi in scooter a 12 euro, avremmo dovuto incatenarci alle traversine della ferrovia ed ai guard rail dell'incompiuta. Avremmo dovuto pretendere che l'appoggio politico dato ai vari governi fosse stato tradotto in impegni concreti.
Ciò non è stato fatto e il declino di Gioia è già cominciato.
Forse esiste ancora una remota possibilità di cambiare l'inerzia delle cose, servirebbe un bel colpo di reni magari sollecitata da una presa di coscienza collettiva...
ma quando mai...
:o.o:
:salut

P.S. La politica d'inseguimento di aziende che operano solamente perchè l'ente di turno garantisce il fatturato, funziona nel breve periodo... sul medio e sul lungo è una ciofeca.
Dobbiamo diventare appetibili e smettere di essere commestibili.
:salut
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Vicio
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Aqua caro, parto da questo tuo, cruda fotografia di quarant'anni di regionalismo:
La risposta è che, collegato com'è alla ferrovia e alla fantastica A3, non esiste ragione per pensare a un incremento della quota di merci da trasportare sul territorio e quindi...
transhipment e basta.
Di certo, qualunque ragionamento sullo stato di salute del più grande e importante porto italiano va impostato sulla base di quanto hai ben descritto. Implementare ciò che manca - e che è sempre mancato a Gioia ed in Calabria - è un imperativo non più trascurabile, a distanza di quasi vent'anni. Ferrovie, strade e autostrade in tali condizioni sono uno sputo in volto ai nostri sogni di gloria.

Tuttavia, il transhipment ha permesso mirabilie, in soli vent'anni. In un'area come la nostra, immaginare di raggiungere ciò che abbiamo davanti era semplice utopia, appena tre lustri fa. Eppure...

L'essere riusciti laddove nemmeno il più ottimistico fantasticare avrebbe potuto spingersi ci insegna due cose:

1) Non esiste alcun Calimero condannato dalla Storia ad essere e rimanere tale. Prendiamo Tangeri, Port Said, Mersin, Alexandria stessa: una volta, e nemmeno troppo tempo fa, lo si chiamava terzo mondo. Oggi grattano alle spalle di Gioia, spesso puntando proprio sul transhipment, segno che quest'ultimo non è affatto in declino, tutt'altro. Ciò che declina, al contrario, è la competitività italiana. Al Pireo, nella Grecia del default e della disoccupazione alle stelle, i portuali scioperarono un anno intero, a causa di una crisi che appariva irreversibile: oggi una delle più grandi multinazionali del mare firma con quel porto un accordo decennale, con aumento di traffico e volumi.

2) Il transhipment, in sè, non può bastare per sempre, sono d'accordo. Il futuro sta nella retroportualità. Senza scomodare esempi di giganti come Singapore o Rotterdam, tutti i porti più sviluppati al mondo hanno puntato forte su interporto, aumento della tecnologia a disposizione, snellimento delle procedure doganali, collegamenti e infrastrutture logistiche, al fine di permettere un notevole aumento di qualità e di garanzie in termini di resa alla clientela aziendale. Il gap dell'assenza, ad oggi, di grandi realtà produttive locali può essere superato dall'offerta di qualità nei servizi, che rende - rubandoti il termine - appetibili. Se vent'anni fa, qui, si vinse una scommessa impossibile, oggi si può vincere una scommessa possibile. Si è divenuti primi in Italia, ventesimi nel mondo, partendo da sotto zero, e si può guardare con fiducia al 2015, ed all'era della nuova generazione di portacontainers, che solo porti con determinate caratteristiche - tra i quali può rientrare Gioia - avranno l'onore di ospitare.

A patto che...

Esistono pagine da voltare, con il coraggio dei singoli.
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Vicio
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Esisterebbero pagine da voltare, se avessimo un Parlamento, un Governo, un Ministro dei Trasporti, un piano per la portualità adeguato al XXI secolo ed ai nuovi scenari mondiali.

Il "Milleproroghe" attribuisce a Gioia solo il 5% rispetto ai fondi previsti per Genova e Vado Ligure (ovvero più di 120 mln), mentre ci si nasconde dietro la crisi del transshipment (ovvero il dito) per non parlare di fallimento del nostro sistema-Paese. Ancora logiche da 19° secolo e da "triangolo industriale" da favorire, nell'era della globalità e dell'emergere di nuove potenze economiche - e quindi di enormi mercati, ad un tiro di schioppo da noi, non da Vado Ligure.

La luce, in fondo, non è lontana.
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Vicio ha scritto:Esisterebbero pagine da voltare, se avessimo un Parlamento, un Governo, un Ministro dei Trasporti, un piano per la portualità adeguato al XXI secolo ed ai nuovi scenari mondiali.

Il "Milleproroghe" attribuisce a Gioia solo il 5% rispetto ai fondi previsti per Genova e Vado Ligure (ovvero più di 120 mln), mentre ci si nasconde dietro la crisi del transshipment (ovvero il dito) per non parlare di fallimento del nostro sistema-Paese. Ancora logiche da 19° secolo e da "triangolo industriale" da favorire, nell'era della globalità e dell'emergere di nuove potenze economiche - e quindi di enormi mercati, ad un tiro di schioppo da noi, non da Vado Ligure.

La luce, in fondo, non è lontana.

Questo governo è molto attento alla Calabria,lo dicono tutti quelli del PDL in coro,infatti i risultati sono questi.I numeri purtroppo non si possono modificare. :salut
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