Intanto la borsa sprofonda

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Moderatori: NinoMed, Bud, Lilleuro

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aquamoon
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Per quel che concerne il tuo commercialista (gigantesco OFF TOPIC CHE DOVREBBE ESSERE SANZIONATO, MA CHE NATURALMENTE VISTA L'AMICIZIA MODERATORIALE SARA' SALTATO A PIE' PARI) consiglio vivamente al collega o a i colleghi di emigrare. All'epoca io stesso lo feci, non per niente, ma uno stipendio da 1000 euro e prospettive nulle non erano il massimo.....Poi NATURALMENTE CI VOGLIONO LE PALLE PER FARLO (LEGGI: "CUGGHIUNA").
Maledetta emigrazione! Cervelli in fuga e superuomini fuori dai nostri confini.
Ecco perchè siamo ridotti così.
Siamo il peggio... il meglio è, ahinoi, emigrato...
siamo un popolo di eunuchi.
:sad:


P.S.
per gli investimenti è tutto chiaro ma... una cinquina non ce la potresti suggerire?....... e per l'amore? Che prevedi'
:wink
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ERIK LARSSON ©
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aquamoon ha scritto:
Maledetta emigrazione! Cervelli in fuga e superuomini fuori dai nostri confini.
Ecco perchè siamo ridotti così.
Siamo il peggio... il meglio è, ahinoi, emigrato...
siamo un popolo di eunuchi.
:sad:
E' bello leggere di come l'Italiano assuma significati diversi dal vocabolario. Eppure mi sembra che tutto quello che ho scritto significasse altro, ma tu come al tuo solito, "ad uso e consumo".......
Potresti addirittura proporti come provocatore professionista aprendoti una partita IVA. Non ti conosco probabilmente ti conoscono i moderatori e ci vanno cauti con il tuo ban, cosi come per altri personaggi della tua risma.
Buona continuazione della tua vita.
aquamoon ha scritto: P.S.
per gli investimenti è tutto chiaro ma... una cinquina non ce la potresti suggerire?...
Assolutamente no.
aquamoon ha scritto: e per l'amore? Che prevedi'
:wink
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MESSAGGIO AI MODERATORI: "RISPOSTE NEL MERITO PARI ALLO ZERO, OFF TOPIC CONTINUI, SI CONTINUA CON GLI SBERLEFFI E LE DEGENERAZIONI CONTINUE, DA PARTE DEI SOLITI, STO AVENDO PAZIENZA, MA NON NE ABUSATE PIU' DEL DOVUTO, O RISPONDERO' CON LO STESSO PANE"
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citrosodina
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[/quote]E mentre i titoloni dei giornali scorrono, qualcuno si sta comprando le aziende italiane, sottocapitalizzate, tramite le loro azioni, in borsa, a costi irrisori. Quando "lor signori" avranno finito con la pantomima e il MIB ritornerà a salire, quelle azioni, varrano 100 volte tanto, ma non sarà ancora ora di vendere, perchè chi le ha comprate venderà solo quando avrà realizzato un profitto di 1000 volte tanto!!!!!!
"Una mano davanti e l'altra dietro" (Cit......)[/quote]

certamente potrebbe accadere ma c'è un però...

"Dopo la Primavera Araba, avremo l'autunno del Mediterraneo", dichiara nello stesso articolo Marco Elser, banchiere di AdviCorp, affermando che la comunità finanziaria si aspetta "un rally spettacolare" di titoli italiani se Berlusconi darà le dimissioni e sarà sostituito da un governo di tecnocrati.

visto che ti trovi da quelle parti, potresti chiedere al nano malefico di togliere il disturbo...
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Regmi
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ERIK LARSSON © ha scritto:
tito ha scritto:ERIK, dio santo, oltre a dire che siamo degli idioti ignoranti che non capiamo niente, vuoi per favore esprimere UN, dico UN, concetto, idea o parere che sia????

ti lancio un assist, con l'ultima vuoi per caso dire che non c'è nessuna crisi economica in corso e che le ditte quotate in borsa sono solide e floride? hai dati che lo mostrano? sapresti abbozzarne una spiegazione for dummies?
La crisi c'e' ed è innegabile. Ma è una crisi esclusivamente connessa alla mancanza di liquidità del mercato ed è ancora il riflesso di quello che è avvenuto nel 2009. Per combatterla la ricetta era stata trovata: aumento degli investimenti in infrastrutture, aumento dei consumi, detassazione degli straordinari, ecc...ecc....
Questo menù con quello che sta succedendo è andato, detto con un francesismo che mi è caro, a "farsi fottere".
Questa crisi che era risolvibile in 3 anni di sacrifici è diventata, grazie al tam-tam, una crisi di fiducia. Ovvero il mercato finanziario non scommette più sulle aziende, giudicando le imprese italiane, nonchè lo stato italiano che ha un debito sovrano "spaventoso", non solvibili, ovvero non pronte a far fronte ai debiti di pronto realizzo. Gli investitori, italiani ed esteri, non comprano più nè il nostro debito (sotto forma di titoli emessi dal Tesoro), nè le nostre azioni perchè credono che presto andremo a fondo.

Immani cazzate fomentate da "tam-tam" di persone che hanno interessi variegati, ma che probabilmente, speriamo involontariamente, stanno fomentando la crisi molto più del necessario.
E infatti la caduta delle borse è proprio questo effetto. Errore madornale dare alle agenzie di rating il potere di decidere sulla qualità di un debito di un paese.
"Tra l'altramente" le agenzie di rating hanno solo declassato il debito pubblico italiano, NON HANNO MAI DETTO CHE L'ITALIA NON NE' AVREBBE ONORATO IL RIMBORSO!
E qui scatta l'annosa questione dell'ignoranza parziale fomentata dal titolo giornalistico ad effetto!

A questo punto, si differenzia l'economia reale dall'economia di mercato. In questo momento il valore delle azioni di una determinata azienda (da quella che va peggio a quella che va meglio) è sottocapitalizzato rispetto al valore reale della stessa.
Ciò vuol dire che oggi comprando in borsa se la singola azione della A2A, vale realmente 100, con 10 la si porta a casa. E' un pò come recarsi al mercato ortofrutticolo 10 minuti prima che chiuda, la roba rimasta nelle cassette la cedono a prezzo di costo pur di liberarsene.
In questa situazione le borse sono estremamente "volatili". Ma basterebbe valutare bene le quotazioni dei titoli per capire che stiamo assistendo ad uno spettacolo di magia. Un coniglio che esce da un cilindro. Il trucco c'e' ma non si vede, la carta perde, la carta vince.
Nelle quotazioni dei titoli, nel leggere i listini prezzi, le quotazioni non vengono solo date da Prezzo/Utile per azione, ma anche da altri valori (Prezzo/cash flow, prezzo/mezzi propri). Questi due ultimi indicatori danno l'indebitamento dell'azienda.
Passando all'economia reale, se i bilianci d'esercizio e i rendiconti riportano utili e indicatori positivi, come è possibile che le quotazioni dell'azienda X siano negative????

Questa è la domanda, ma naturalmente non mi aspetto dal forum una risposta. Resterà lettera morta. Tra 6 mesi qualcuno avrà guadagnato qualcun altro avrà perso.

"E' la dura legge del goal" (Cit....)
Non comprendendo la lingua usata nei tuoi successivi interventi ti comunico che ho appena finito una piacevole chiacchierata con il mio carissimo amico, esperto commercialista nonché sprecato per questa tipologia di lavoro, il quale mi ha gentilmente, gratuitamente e sommariamente così erudito:

Partendo dal presupposto che abbiamo un debito pubblico, frutto di scelte politiche e non imprenditoriali che partono dagli anni 80, di circa 2000 miliardi che equivalgono al 17% ca. del patrimonio privato e che le ricette da te indicate non sono più possibili in quanto nel primo esempio il finanziamento delle stesse andrebbe ad incrementare il deficit stesso, il secondo è in netta contraddizione con quanto finora legiferato (compressione dei redditi incluso l’aumento della tassazione) e la terza, nel momento in cui le aziende stanno chiudendo, è un’emerita boiata già sancita nel 2008 che nulla ha prodotto,
ha sostenuto che:

1 –il primo problema, visto che siamo il Paese all’ultimo posto per tasso di crescita, è la competività sui mercati (interni e esteri) delle nostre imprese.
2 - Il secondo è che abbiamo un Welfare inefficiente e superato dai tempi
3 – i costi della politica sono altissimi

Sul 1 punto - più competizione che si può ottenere attraverso la riduzione del cuneo fiscale e le liberalizzazioni - nulla è stato fatto.
Il 2 punto è tutto da rivedere nella sua interezza e non solo sul lato delle pensioni.
Sul 3 punto, un buon inizio sarebbe stato la riduzione delle Province, ma, ahinoi, anche qui nulla è stato.

Dopo aver insistito fino al limite della petulanza, come prima dicevo è molto riottoso, si è lasciato scappare qualche altra considerazione:

nei casi in cui il tasso di crescita del PIL (senza la U finale eh), oggi stimato al 1,3 % ca. è inferiore al tasso di rendimento dei titoli di Stato, oggi al 6 % ca.,
si producono altri buchi di bilancio che vanno ad incrementare il debito pregresso. Indi ricorso alla tassazione attraverso la quale si instaura un vorticoso e mostruoso giro che alla lunga diventa insostenibile per chiunque. ..Anche per i commercialisti.
Questo mi ha detto e, anche se non ci ho capito nulla, questo ti dico sperando che tu lo faccia.

Parliamoci chiaramente inarrivabile mattacchione.
Alternative alla crescita non ce ne stanno e nessuno nega che le persone in fila davanti alle mense dei poveri sono un numero ancora percentualmente rilevante.
Come il voler negare che l’aspetto psicologico della querelle sia un fattore indotto dalla oggettiva e totale mancanza di credibilità di questo manipolo di incompetenti/delinquenti che, tirando a campare e pensando ai propri ed esclusivi interessi, ci governano,
è cosa che manco i commercialisti osano più fare. E questo i mercati lo sanno benissimo e conseguenzialmente agiscono da par suo.

Chiudo affermando
che la sola caduta di questo governo non ci garantirebbe di certo il rientro nell’Eden ma, è opinioni di tanti, credo basterebbe per reimboccare il viottolo giusto
e aggiungendo che a pensare che il debito sovrano si abbassa riducendo gli interessi sul debito stesso sono rimasti solo i collaboratori dei CAF
…ma questo non ho avuto il coraggio di dirglelo.
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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pellarorc
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doddi ha scritto: bè, certo in questo momento meglio le azioni dei titoli, non mi pare una gran finezza...
Insomma tutta quest'ovvietà non ce la vedo.
Un BTP al 6,5 % dove cavolo lo trovi?
E naturalmente c'è chi ne stà facendo ampia scorta.[/quote]

si si...quelli argentini erano arrivati al 18 e sai quanti ne hanno fatta ampia scorta!??

Se l'italia nn si rialza e riduce il debito rischia di non poterli pagare quegli interessi...

Larsson dice di comprare ma forse lui è un guru. Comprare cosa? Giocare in borsa vuol dire studiare e non poco. studiare un paio di titoli fino allo sfininimento altrimenti è come andare a giocare la schedina del superenalotto. Cosa comprerebbe oggi Erik, vorrei proprio saperlo! E poi..dire una frase del genere...ma come stai? Sei tu che dimostri che nn ne sai proprio niente.

Cmq ti ripeto che il tuo presidente ci sta mandando in malora!!!!!!![/quote]

Stai parlando con Erick? ...Giusto? :scratch[/quote]
si
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ERIK LARSSON ©
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Regmi ha scritto:
ERIK LARSSON © ha scritto:
tito ha scritto:ERIK, dio santo, oltre a dire che siamo degli idioti ignoranti che non capiamo niente, vuoi per favore esprimere UN, dico UN, concetto, idea o parere che sia????

ti lancio un assist, con l'ultima vuoi per caso dire che non c'è nessuna crisi economica in corso e che le ditte quotate in borsa sono solide e floride? hai dati che lo mostrano? sapresti abbozzarne una spiegazione for dummies?
La crisi c'e' ed è innegabile. Ma è una crisi esclusivamente connessa alla mancanza di liquidità del mercato ed è ancora il riflesso di quello che è avvenuto nel 2009. Per combatterla la ricetta era stata trovata: aumento degli investimenti in infrastrutture, aumento dei consumi, detassazione degli straordinari, ecc...ecc....
Questo menù con quello che sta succedendo è andato, detto con un francesismo che mi è caro, a "farsi fottere".
Questa crisi che era risolvibile in 3 anni di sacrifici è diventata, grazie al tam-tam, una crisi di fiducia. Ovvero il mercato finanziario non scommette più sulle aziende, giudicando le imprese italiane, nonchè lo stato italiano che ha un debito sovrano "spaventoso", non solvibili, ovvero non pronte a far fronte ai debiti di pronto realizzo. Gli investitori, italiani ed esteri, non comprano più nè il nostro debito (sotto forma di titoli emessi dal Tesoro), nè le nostre azioni perchè credono che presto andremo a fondo.

Immani cazzate fomentate da "tam-tam" di persone che hanno interessi variegati, ma che probabilmente, speriamo involontariamente, stanno fomentando la crisi molto più del necessario.
E infatti la caduta delle borse è proprio questo effetto. Errore madornale dare alle agenzie di rating il potere di decidere sulla qualità di un debito di un paese.
"Tra l'altramente" le agenzie di rating hanno solo declassato il debito pubblico italiano, NON HANNO MAI DETTO CHE L'ITALIA NON NE' AVREBBE ONORATO IL RIMBORSO!
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A questo punto, si differenzia l'economia reale dall'economia di mercato. In questo momento il valore delle azioni di una determinata azienda (da quella che va peggio a quella che va meglio) è sottocapitalizzato rispetto al valore reale della stessa.
Ciò vuol dire che oggi comprando in borsa se la singola azione della A2A, vale realmente 100, con 10 la si porta a casa. E' un pò come recarsi al mercato ortofrutticolo 10 minuti prima che chiuda, la roba rimasta nelle cassette la cedono a prezzo di costo pur di liberarsene.
In questa situazione le borse sono estremamente "volatili". Ma basterebbe valutare bene le quotazioni dei titoli per capire che stiamo assistendo ad uno spettacolo di magia. Un coniglio che esce da un cilindro. Il trucco c'e' ma non si vede, la carta perde, la carta vince.
Nelle quotazioni dei titoli, nel leggere i listini prezzi, le quotazioni non vengono solo date da Prezzo/Utile per azione, ma anche da altri valori (Prezzo/cash flow, prezzo/mezzi propri). Questi due ultimi indicatori danno l'indebitamento dell'azienda.
Passando all'economia reale, se i bilianci d'esercizio e i rendiconti riportano utili e indicatori positivi, come è possibile che le quotazioni dell'azienda X siano negative????

Questa è la domanda, ma naturalmente non mi aspetto dal forum una risposta. Resterà lettera morta. Tra 6 mesi qualcuno avrà guadagnato qualcun altro avrà perso.

"E' la dura legge del goal" (Cit....)
Non comprendendo la lingua usata nei tuoi successivi interventi ti comunico che ho appena finito una piacevole chiacchierata con il mio carissimo amico, esperto commercialista nonché sprecato per questa tipologia di lavoro, il quale mi ha gentilmente, gratuitamente e sommariamente così erudito:

Partendo dal presupposto che abbiamo un debito pubblico, frutto di scelte politiche e non imprenditoriali che partono dagli anni 80, di circa 2000 miliardi che equivalgono al 17% ca. del patrimonio privato e che le ricette da te indicate non sono più possibili in quanto nel primo esempio il finanziamento delle stesse andrebbe ad incrementare il deficit stesso, il secondo è in netta contraddizione con quanto finora legiferato (compressione dei redditi incluso l’aumento della tassazione) e la terza, nel momento in cui le aziende stanno chiudendo, è un’emerita boiata già sancita nel 2008 che nulla ha prodotto,
ha sostenuto che:

1 –il primo problema, visto che siamo il Paese all’ultimo posto per tasso di crescita, è la competività sui mercati (interni e esteri) delle nostre imprese.
2 - Il secondo è che abbiamo un Welfare inefficiente e superato dai tempi
3 – i costi della politica sono altissimi

Sul 1 punto - più competizione che si può ottenere attraverso la riduzione del cuneo fiscale e le liberalizzazioni - nulla è stato fatto.
Il 2 punto è tutto da rivedere nella sua interezza e non solo sul lato delle pensioni.
Sul 3 punto, un buon inizio sarebbe stato la riduzione delle Province, ma, ahinoi, anche qui nulla è stato.

Dopo aver insistito fino al limite della petulanza, come prima dicevo è molto riottoso, si è lasciato scappare qualche altra considerazione:

nei casi in cui il tasso di crescita del PIL (senza la U finale eh), oggi stimato al 1,3 % ca. è inferiore al tasso di rendimento dei titoli di Stato, oggi al 6 % ca.,
si producono altri buchi di bilancio che vanno ad incrementare il debito pregresso. Indi ricorso alla tassazione attraverso la quale si instaura un vorticoso e mostruoso giro che alla lunga diventa insostenibile per chiunque. ..Anche per i commercialisti.
Questo mi ha detto e, anche se non ci ho capito nulla, questo ti dico sperando che tu lo faccia.

Parliamoci chiaramente inarrivabile mattacchione.
Alternative alla crescita non ce ne stanno e nessuno nega che le persone in fila davanti alle mense dei poveri sono un numero ancora percentualmente rilevante.
Come il voler negare che l’aspetto psicologico della querelle sia un fattore indotto dalla oggettiva e totale mancanza di credibilità di questo manipolo di incompetenti/delinquenti che, tirando a campare e pensando ai propri ed esclusivi interessi, ci governano,
è cosa che manco i commercialisti osano più fare. E questo i mercati lo sanno benissimo e conseguenzialmente agiscono da par suo.

Chiudo affermando
che la sola caduta di questo governo non ci garantirebbe di certo il rientro nell’Eden ma, è opinioni di tanti, credo basterebbe per reimboccare il viottolo giusto
e aggiungendo che a pensare che il debito sovrano si abbassa riducendo gli interessi sul debito stesso sono rimasti solo i collaboratori dei CAF
…ma questo non ho avuto il coraggio di dirglelo.
Pilu = Palo
Il titolo: "Noi che leggiamo il sole 24 ore".

E' bello il forum perchè uno parla di aziende sottocapitalizzate e l'altro risponde sul risanamento del debito. Uno scrive di misure da prendere per ritornare a crescere e dall'altra parte l'interlocutore risponde: "dobbiamo crescere".

Nel gatto che si rincorre la coda, la finalizzazione diventa una ed una soltanto: "A curpa è i Berlusconi!".

Buona Continuazione.
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pellarorc
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ERIK LARSSON © ha scritto:
pellarorc ha scritto:
dirti che lavoro in borsa italiana ormai da oltre un anno e che forse cerchi di fare il saputello con la persona sbagliata ti faci calari l'agghi???

erik perfavore....
No direi che mi lascia sgomento che uno che lavora in borsa italiana (dipende naturalmente dove....non vorrei facessi l'usciere in borsa italiana) non sappia quando è il momento di comprare e vendere!
cho non conosce la materia e fa discortsi da bar dice frasi tipo:questo è il momento di comprare, questo è il momento di vendere.
C'è una materia dietro che tu nn hai neanche idea. E' il momento di comprare o vendere cosa? Quali titoli, in che momento, in che punto, a che prezzo?
Erik sono frasi da Bar. Naturslmente sempre secondo me..poi..voi pensatela come volete.

Per quanto riguarda la 7ma potenza mondiale, io nn credo che vada in default, nn ci sono dubbi però che la situazione non sia buona. Tu credi alla frase dei ristoranti pieni, io credo al fatto che la disoccupazione ha superato l'8% (aumentata con berlusconi), il debito aumente giorno dopo giorno (sempre con berlusconi), i consumi sono calati in modo drastico (sempre con berlusconi), il 40% dei giovani under 25 sono disoccupati (sempre con berlusconi), le banche vanno ceercando clienti, l'italia non cresce, l'incertezza del futuro del 30enne italiano è considerata la normalità, il sud va sempre peggio, gli interessi sui titoli di stato sono oltre il 6% (questo non denota un buono stato di salute di un paese!!), i giovani vanno avanti solo grazie alle pensioni e alle buone uscite dei genitori, secondo uno studio lettoad inizio settimana scorsa un 30enne di oggi che vive solo ha 1/4 dei risparmi di un 30enne nelle stesse condizioni nel 1990! L'emigrazione sud-nord sta ritornando ai massimi livelli.
Gli investimenti in italia sono calati drasticamente. Le aziende vanno via e non per il costo del lavoro ma perchè la situazione econimica politica crea solo incertezza nel futuro.

Poi..Erik...se tu credi ancora in Berlusconi vuol dire che noi, il Ft, il Guardian, Obama e tutte le comunità italiane ed estere che protestano sono dei babbi!!!!!
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ERIK LARSSON © ha scritto: ...Potresti addirittura proporti come provocatore professionista aprendoti una partita IVA. Non ti conosco probabilmente ti conoscono i moderatori e ci vanno cauti con il tuo ban, cosi come per altri personaggi della tua risma...
:o.o:

Ti avevo citato Balia e non hai colto l'assist, decidendo di insistere sul saggio "Come fare un sacco di soldi" pensando, evidentemente, che chi legge o scrive sia incapace d'intendere e volere.
Qualcuno ti ha corretto dicendoti di lavorare in Borsa, qualcun'altro ha riportato il pensiero di un esperto... e tu niente. Dritto verso la meta: Après moi, le déluge!
Pensavo concionassi quando, sfidando persino l'intelligenza del mio nipotino, ti sei prodotto in:
Fossi in te e avessi dei risparmi da parte andrei a comprare azioni in borsa (si proprio in questo momento). Ma è una finezza e dubito tu capisca.
invece ti sei superato con:
Il mio "comprare" non era riferito ai titoli di stato (pur convenientissimi in questo momento), ma soprattutto al mercato azionario.
Altro che Balia, lui almeno chiedeva 100 lire per il tredici assicurato e darglieli non voleva dire si credesse alla schedina... lo si aiutava e basta.
Tu invece, forte e deciso come un dio vichingo, proponi di comprare azioni in un momento (in realtà dura da un anno e mezzo) in cui più d'uno ci ha rimesso i risparmi di una vita.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 20 ott - La Borsa italiana ha perso il 27,4% tra gennaio 2010 e la meta' di ottobre 2011 e a malapena un titolo su quattro e' in positivo. E' quanto emerge dalla documentazione di 'Indici e Dati', elaborato dall'Area studi di Mediobanca. Sui 286 valori presi in considerazione, solo 67 (il 23%) hanno segnato variazioni di prezzo positive nel periodo, mentre 69 hanno perso oltre il 50%.
Chi è che provoca, tu che suggerisci di rastrellare azioni atteggiandoti a Gordon Gekko o io che, sommessamente ti indico una possibile via d'uscita e cioè quella dell'ironia?
Eppure ci abbiamo provato in tanti.
Non prenderti troppo sul serio, ricorda che non esiste un puro che non trovi uno più puro di lui che lo epura.
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ERIK LARSSON © ha scritto:

Pilu = Palo
Il titolo: "Noi che leggiamo il sole 24 ore".

E' bello il forum perchè uno parla di aziende sottocapitalizzate e l'altro risponde sul risanamento del debito. Uno scrive di misure da prendere per ritornare a crescere e dall'altra parte l'interlocutore risponde: "dobbiamo crescere".

Nel gatto che si rincorre la coda, la finalizzazione diventa una ed una soltanto: "A curpa è i Berlusconi!".

Buona Continuazione.
Eppure le due cose le avevi messe tu in relazione indicandone anche delle avventate (così le ha definite il mio collaboratore del CAF nonche commercialista) ricette per venirne fuori.
La crisi c'e' ed è innegabile. Ma è una crisi esclusivamente connessa alla mancanza di liquidità del mercato ed è ancora il riflesso di quello che è avvenuto nel 2009. Per combatterla la ricetta era stata trovata: aumento degli investimenti in infrastrutture, aumento dei consumi, detassazione degli straordinari, ecc...ecc....
Questo menù con quello che sta succedendo è andato, detto con un francesismo che mi è caro, a "farsi fottere".
Questa crisi che era risolvibile in 3 anni di sacrifici è diventata, grazie al tam-tam, una crisi di fiducia. Ovvero il mercato finanziario non scommette più sulle aziende, giudicando le imprese italiane, nonchè lo stato italiano che ha un debito sovrano "spaventoso", non solvibili, ovvero non pronte a far fronte ai debiti di pronto realizzo. Gli investitori, italiani ed esteri, non comprano più nè il nostro debito (sotto forma di titoli emessi dal Tesoro), nè le nostre azioni perchè credono che presto andremo a fondo.
Se vuoi che la discussione vada avanti quello che posso consigliarti è di esprimere in forma più elementare i concetti che poi, sempre se non è impegnato, sarà mia cura girare al mio uomo fidato per i successivi commenti.

Saluti
La speranza appartiene ai figli.
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Dei 1900 miliardi di debito pubblico italiano, circa 800-900 miliardi rappresentano il debito nei confronti di risparmiatori e operatori finanziari stranieri, che in questo momento "vendono Italia" per i nostri ben noti (e non infondati) problemi di credibilità.

Il Giappone dimostra come un debito quasi interamente in mano a investitori nazionali sia una situazione assolutamente gestibile: con debito oltre il 200% del PIL (Italia=120%) e disavanzo oltre il 10% (Italia sotto il 4%) si finanzia a tassi vicino allo zero...

i giapponesi hanno numeri del bilancio da brividi ma posseggono il 99% dei loro equivalenti btp... potrebbe anche essere la soluzione giusta se l'Italia fosse un altro tipo di società ma visto che non lo è...
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citrosodina ha scritto:Dei 1900 miliardi di debito pubblico italiano, circa 800-900 miliardi rappresentano il debito nei confronti di risparmiatori e operatori finanziari stranieri, che in questo momento "vendono Italia" per i nostri ben noti (e non infondati) problemi di credibilità.

Il Giappone dimostra come un debito quasi interamente in mano a investitori nazionali sia una situazione assolutamente gestibile: con debito oltre il 200% del PIL (Italia=120%) e disavanzo oltre il 10% (Italia sotto il 4%) si finanzia a tassi vicino allo zero...

i giapponesi hanno numeri del bilancio da brividi ma posseggono il 99% dei loro equivalenti btp... potrebbe anche essere la soluzione giusta se l'Italia fosse un altro tipo di società ma visto che non lo è...
E' quanto sosteneva Melani qualche sera fa a Otto & Mezzo
http://www.ilpost.it/2011/11/04/compria ... ro-debito/
:salut
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citrosodina ha scritto:Dei 1900 miliardi di debito pubblico italiano, circa 800-900 miliardi rappresentano il debito nei confronti di risparmiatori e operatori finanziari stranieri, che in questo momento "vendono Italia" per i nostri ben noti (e non infondati) problemi di credibilità.

Il Giappone dimostra come un debito quasi interamente in mano a investitori nazionali sia una situazione assolutamente gestibile: con debito oltre il 200% del PIL (Italia=120%) e disavanzo oltre il 10% (Italia sotto il 4%) si finanzia a tassi vicino allo zero...

i giapponesi hanno numeri del bilancio da brividi ma posseggono il 99% dei loro equivalenti btp... potrebbe anche essere la soluzione giusta se l'Italia fosse un altro tipo di società ma visto che non lo è...
quasi un anno fa sono andata nella banca presso la quale sono correntista per acquistare dei btp biennali...l'addetta a questi servizi ha cercato di convincermi in ogni modo ad acquistare titoli tedeschi invece che italiani... :scratch
che vogliamo di più? sono i nostri promotori che remano contro... :sad:
forse con i titoli tedeschi hanno qualche euro in più di commissione...mah!!
naturalmente ho comprato il prodotto italiano :) così come quando vado a fare la spesa cerco sempre di acquistare i prodotti delle aziende meridionali.
:salut
Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo: poiché questo triste vecchio mondo deve prendere a prestito l'allegria, ché di guai ne ha abbastanza di propri. (Ella Wheeler Wilcox)
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aquamoon ha scritto:E' quanto sosteneva Melani qualche sera fa a Otto & Mezzo
http://www.ilpost.it/2011/11/04/compria ... ro-debito/
:salut
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Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo: poiché questo triste vecchio mondo deve prendere a prestito l'allegria, ché di guai ne ha abbastanza di propri. (Ella Wheeler Wilcox)
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comprare da se in Borsa vuol dir studiare e smenarci la testa per capire gli andamenti dei vari titoli altrimenti è come andare a giocare al lotto e buttare i soldi. Esistono vari mercati e con titoli diversi e con caratteristiche diverse. Ma è una materia talmente vasta e complessa che descriverla in 2 parole è difficile.

Io non faccio il trader perchè lavoro all' IT ma lavoro su quegli applicativi che le banche e le società utilizzano per operare sui mercati della Borsa italiana e di quella di londra (per chi nn lo sapesse la Borsa italiana è del London Stock Exchange Group) e quindi ogni giorno vedo numeri, grafici, virgole, valute e compagnia bella. Naturalmente ho dovuto studiare i primi tempi per capire molte cose e nonostante nn sia un economo dopo oltre un anno posso dire di aver capito moooolte cose.

Ricordiamoci sempre che c'è chi guadagna quando un titolo sale e c'è chi guadagna quando un titolo scende. Quindi caro Larrson puoi acquistare o vendere ma se lavori su strategie diverse puoi guadagnare ugualmente.

Comunque per chi volesse dilettarsi e provare il brivido di operare sui mercati intraday o multiday può utilizzare il servizio di Borsa Virtuale sul sito di borsa italiana. Operate come se foste sulla piattaforma della vostra banca, naturalmente con soldi finti ma con dati reali. Avrete 10 mila euro in portafoglio e potrete sbizzarrirvi con dati assolutamente reali aggiornati ogni 15 minuti.
doddi
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http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... tm#Scene_1

GOVERNISSIMO GOLDMAN SACHS - LA BANCA D’AFFARI USA IN UNA NOTA INTERNA LICENZIA IL BANANA E FA IL TIFO PER UN ESECUTIVO DI UNITÀ NAZIONALE, “ULTIMA FINESTRA PER APPROVARE LE RIFORME NECESSARIE E RIDARE FIDUCIA A MERCATI CHE NON CREDONO PIÙ NELLE AUTORITÀ ITALIANE” - “LA SOGLIA LIMITE DI SPREAD È 450: OLTRE QUELLA, LE BANCHE ITALIANE CORRERANNO DALLA BCE PER FINANZIARE IL LORO PORTAFOGLIO DI TITOLI DI STATO” - OGGI SIAMO ARRIVATI A 490. CHE FACCIO, SIGNO’, LASCIO?...


Dagoreport da "Zerohedge.com" http://bit.ly/tJEUF2

Il sito di analisi finanziaria "Zerohedge" pubblica una nota interna di Goldman Sachs, in cui gli esperti della banca d'affari disegnano il futuro (prossimo) dell'eurozona, e in particolare dell'Italia, visto che ormai da uno dipende l'altro.



GOLDMAN SACHS "I dubbi sulla capacità delle autorità italiane di fare riforme fiscali sono un danno enorme...se il governo può ristabilire la sua credibilità e quindi ritornare sul mercato con spread più vicini a quelli naturali, un ciclo virtuoso di maggior fiducia, crescita e sostenibilità può emergere sia in Italia sia, indirettamente, nell'Eurozona. Più facile a dirsi che a farsi.

Le misure proposte incontrano la resistenza di gruppi d'interesse. Tensioni politiche interne e la fragilità della coalizione governativa peggiorano la situazione. Il voto di fiducia del 14 novembre o quello sul Rendiconto di domani potrebbero aprire la strada a un governo di transizione o alle elezioni.

Data la fragilità del mercato e la percepita incapacità di dare le risposte adeguate mostrata dalle autorità italiane finora, le tensioni sui BTP rimarranno comunque alte. Nel breve periodo, continueranno a essere placate dalla BCE, che manterrà la sua politica di "contenimento passivo": non una decisa azione di contenimento dei rendimenti ma la prevenzione di sbalzi nella formazione del prezzo dei titoli di stato italiani".



Il report di Goldman si concentra poi sullo spread: "450 è la soglia limite che può far scattare problemi per le banche private, che cercherebbero l'aiuto della Banca Centrale Europea". Sostanzialmente, vedrebbero il crollo del valore dei BTP che hanno in pancia, e correrebbero da Draghi a finanziare il loro portafoglio titoli, pena il blocco del credito ai privati. Questo aumenterebbe ancora la quantità di titoli italiani che dovrebbe incamerare la Banca Centrale. (Oggi quella soglia è stata ampiamente sfondata)

Secondo gli analisti, il processo di formazione di un governo unità nazionale darebbe tempo all'Italia di ristabilire la fiducia dei mercati, e sarebbe l'ultima finestra in cui riuscire a far passare le fondamentali riforme necessarie.


Qua il pezzo orignale: http://www.zerohedge.com/news/goldmans- ... next-steps
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http://www.corriere.it/economia/11_nove ... 1b69.shtml

Voci di dimissioni, vola Piazza Affari
Spread Btp-bund a 491, poi la discesa
In pochi minuti Milano torna positiva e sale a +3%

MILANO - Inizia malissimo la giornata italiana sui mercati finanziari: nuovo record storico dello spread Btp-bund e Piazza Affari in forte calo. Intorno a mezzogiorno, però, in contemporanea con le voci di dimissioni del premier Silvio Berlusconi, vola la Borsa di Milano e il differenziale tra i titoli di Stato italiani e gli omologhi tedeschi - seppure a livelli sempre molto alti - incomincia ad abbassarsi. «Il mercato scommette sulle dimissioni del presidente del Consiglio», dice all'Ansa un responsabile di sala operativa commentando l'improvviso rialzo.

IL DIFFERENZIALE E LA BCE - All'apertura dei mercati obbligazionari, lo spread Btp-bund è di oltre 470 punti e tocca in meno di un'ora l'allarmante soglia di 490, con una punta di 491. Un tetto storico dall'introduzione dell'euro, con il rendimento del decennale che sale a 6,66% e supera quel 6,50% considerato da molti osservatori punto di non ritorno. La Banca Centrale Europea torna a intervenire acquistando i nostri Btp. Intorno a mezzogiorno, però, inizia a calare portandosi in poco più di una mezz'ora a 472 punti.

MILANO - Anche Piazza Affari parte male. L'indice FTSE Mib segna -1,3% in apertura e scende poco dopo a -2%. Dopo una mattinata in rosso, però, sempre intorno alle 12 e in pochissimi minuti, Milano - unica in Europa - gira in positivo e tocca il +3%%. Corrono Fiat (+3,24%), Pirelli (+2,24%) e Intesa Sanpaolo (+1,77%). Bene Banco Popolare (+1,21%) e Unicredit (+1,09%), mentre Mps (-2,01%) cede la maglia nera a Lottomatica (-2,19%). Difficoltà anche per Mediaset (-1,86%).

GRECIA - Le banche greche segnano un forte rialzo dopo l'accordo per la formazione di un governo di unità nazionale che dia attuazione al piano di salvataggio dell'Unione europea. «È una soluzione allo stallo politico, apprezzato dai mercati», dice Theodore Krintas, capo del Wealth management di Attica Bank. Intorno alle 9,45 l'indice bancario sale di oltre il 7% e l'indice generale della borsa ellenica è in rialzo del 2%.

ALLARME INTERNAZIONALE - Il caso Italia sopravanza la Grecia nell'allarmismo dei mercati internazionali sulla crisi dei debiti pubblici in Europa. Lo affermano sia il britannico Financial Times che lo statunitense New York Times nelle edizioni online. In particolare il quotidiano finanziario della City apre il suo portale internet avvertendo che «gli investitori sono in allarme mentre i riflettori si spostano sull'Italia», con rendimenti dei titoli di Stato (cartina di tornasole dell'allarmismo dei mercati) e differenziali (spread) rispetto ai bund della Germania che continuano a segnare massimi storici.

IN EUROPA - Avvio di settimana difficile, in generale, per le principali borse europee, con i futures su Wall Street in calo dell'1% e le tensioni sul debito sovrano dell'eurozona sempre forti, mentre dagli Usa non sono previsti dati di rilievo, se non l'erogazione di credito al consumo a settembre, ma alle 21 di lunedì. Londra cede più dell'1%, Parigi oltre il 2% e Francoforte l'1,9%, mentre Milano e Madrid (-3,2%) sono le peggiori. Valvola di sfogo dei listini sono le banche e i titoli automobilistici. Sotto pressione Natixis (-5,83%), Bnp (-4,79%) e Societè Generale (-4,6%), mentre a Milano Mps cede il 5%. In campo automobilistico scivola Renault (-2,69%), nonostante il rafforzamento dell'alleanza con Daimler (-2,72%), che secondo indiscrezioni di stampa potrebbe allargarsi ai motori, ed il possibile avvio di un impianto negli Usa per le auto di lusso Infinity.

ASIA - Chiusura in flessione per la piazza finanziaria di Tokyo dove l'indice Nikkei lascia sul terreno lo 0,39% a 8.767,09 punti. A Hong Kong l'indice Hang Seng archivia la seduta a 19.677,89 punti (-0,83%), dopo aver oscillato tra 19.649,57 e 19.977,09 punti.
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Situazione drammatica

spread a 560 borsa - 4%

I mercati non credono a Berlusconi,le dimissioni si danno con effetto immediato e non posticipate...questa incertezza e attesa fa solo male al paese
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Berlusconi si è dimesso.
Berlusconi ha dichiarato che non si ricandiderà più.
Ed ancora, addirittura, si mette in dubbio quando dichiarato urbi et orbi del PDC dimissionario come già fatto, personalmente ed istituzionalmente al Presidente Napolitano.

Ma secondo quale folle dopo tutto ciò potrebbe provare (già bruciato di suo come dicono tutti i vari sondaggi) a riproporsi ammesso che possa avere questo recondito proposito?
Incoscienti e criminali.


Indipendentemente da tutto ciò, i mercati vanno per i fatti loro.
Il problema era Berlusconi?
Gli ultimi morsi alla preda da parte degli sciacalli famelici.
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goldenboy ha scritto:Situazione drammatica

spread a 560 borsa - 4%

I mercati non credono a Berlusconi,le dimissioni si danno con effetto immediato e non posticipate...questa incertezza e attesa fa solo male al paese
però la legge di stabilità si deve approvare, è un rischio che si dimetta subito senza sapere se ci sono le condizioni per un altro governo. Se non ci sono come si fa con la legge di stabilità?
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
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doddi ha scritto:Berlusconi si è dimesso.
Berlusconi ha dichiarato che non si ricandiderà più.
Ed ancora, addirittura, si mette in dubbio quando dichiarato urbi et orbi del PDC dimissionario come già fatto, personalmente ed istituzionalmente al Presidente Napolitano.

Ma secondo quale folle dopo tutto ciò potrebbe provare (già bruciato di suo come dicono tutti i vari sondaggi) a riproporsi ammesso che possa avere questo recondito proposito?
Incoscienti e criminali.


Indipendentemente da tutto ciò, i mercati vanno per i fatti loro.
Il problema era Berlusconi?
Gli ultimi morsi alla preda da parte degli sciacalli famelici.

Berlusconi è ancora capo del governo,le dimissioni sono promesse
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