doddi ha scritto:... Raffa non merita questo
Non mi pare, ma alla luce dei problemi odierni, di recessione, di mondo bloccato, risulta difficile far fronte a quanto programmato con gli stessi ritmi di qualche anno fà.
Certo è che se una cosa non la inizi non la finisci mai, e l'intraprendeza è una virtù non un difetto.
I programmi si fanno su aspettative e numeri, se poi cambiano sorgono difficoltà ma ciò non deve inibire o frenare l'attività di ciascuno.
E' la differenza tra vivere e sopravvivere, da ciò che si decide di fare nella vita. Dalle singole aspettative e idee da portare o termine. Dall'entusiasmo e dalle propensioni. Io i micragnosi, i parassiti, non li ho mai tollerati e stimati, pur essendone circondato h24 in ognidove.
Io avrei fatto peggio, ne sono certo, su questi aspetti analizzati, ed ora con il senno del poi, ripensati, riveduti e corretti nell'attuazione e tempistica, e causa di pensieri, ma una cosa è farlo a casa propria con i soldi propri altro da amministratori di una comunità. Illo tempore ci poteva stare, se poi casca il mondo non ci sono colpe per quanto mi riguarda, le finalità erano e sono alte e di forte ricaduta, per cui ne è valsa e ne varrà la pena.
Da tutto ciò, NATURALMENTE, fatto salvo
qualche problema accessorio derivante dalle indagini e chiarimenti in corso di cui tutti attendiamo gli esiti finali. NATURALMENTE!
Arena ha ammesso in maniera esplicita che l'attuale situazione di crisi finanziaria deriva dallo squilibrio tra gli investimenti per i quali ci si è impegnati e le reali potenzialità delle nostre casse.
E' una ammissione importante, perché consiste di un giudizio di merito sull'operato dei suoi predecessori: se le giunte precedenti fossero state di altro colore avremmo sentito la solita filastrocca delle eredità; il caso (il caso?) però vuole che Reggio negli ultimi dieci anni sia stata governata e regnata in maniera incontrastata dall'amministrazione alla quale il buon Arena era stato chiamato a dare continuità, quindi quel giudizio di merito - che vuole essere un modo per preventivamente sottrarsi all'assegnazione delle responsabilità su
ciò che avverrà in questi mesi - non può venire strombazzato battendo i pugni sul tavolo, ma può solamente emergere sotto traccia, in una conferenza che per il resto è il solito bignamino di berlusconismo locale, tra gli attacchi all'opposizione sfascista (quella che fino a qualche mese fa veniva irrisa perché inesistente, ed oggi riuscirebbe ad avere persino la capacità di contribuire a far "saltare il banco") ed i "rallegramenti" per l'entità del disavanzo, "trascurabile" rispetto alle "previsioni".
Oggi possiamo dire che è paradossalmente un bene che questa continuità ci sia stata, perché l'alternanza avrebbe regalato alla città - attesa l'irrisolvibilità delle problematiche che la attanagliano e la attanaglieranno ancora per chissà quanto tempo - solamente un'altra stagione di lacrime&sangue, caratterizzata dal solito giochetto politico dello scarica-barile, e non la giusta chiarezza e distribuzione di responsabilità che merita.
Il Sindaco sta di fatto dando ragione alle formichine che per dieci anni hanno criticato il cicaleccio, ma, al contrario di quanto sostiene in chiusura di conferenza, nessuno crede davvero che le "feste" siano state la causa scatenante di questa crisi; le "feste" venivano criticate perché inopportune, sconvenienti, inutili, svilenti, e, sopratutto, per la funzione che avevano: servivano ad innescare una sensazione di benessere tanto contagiosa quanto effimera ed infondata, che si palesasse sia all'elettorato che ai vertici politici nazionali. Creavano consenso locale e fenomeni alla ribalta nazionale.
Ma se oggi siamo qui a leccarci le ferite - tra relazioni, pignoramenti e proteste in piazza - non è per colpa dell'opposizione "sfascista", non è perché la 'ndrangheta agita la protesta, non è perché qualcuno vuole far saltare il banco, e non è neanche per colpa di quelle stupide "feste": è perché, come ha lasciato intuire il Sindaco, le casse comunali sono state gestite pessimamente. Chi sa gestirle, chi riesce a prevedere le crisi cicliche mondiali e nazionali (come se il problema fosse la crisi...), chi riconosce i segnali di allarme, chi ammette per tempo le proprie difficoltà e provvedere a disporre la chiusura del recinto, invece di sorridere&negare fino a quando non è scappato anche l'ultimo dei buoi, non è micragnoso e parassita, ma è un buon amministratore. Godersi la vita è anche bello, però facciamolo ognuno con le possibilità nostre proprie, e non a nome e spese di una comunità.