Il pentito Moio fa i nomi dei politici appoggiati dai Tegano

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Mariotta
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da strill


Claudio Cordova - Giuseppe Scopelliti, Peppe Agliano, Antonio Franco, Gigi Meduri e Alessandro Nicolò. Ci sono loro, ma non solo, tra i gli esponenti politici,



del passato e del presente, che il collaboratore di giustizia Roberto Moio, nipote di Giovanni Tegano, fa in dibattimento nell’ambito del procedimento d’appello “Testamento”, che vede alla sbarra il clan Libri di Cannavò: “I Tegano hanno sempre avuto ottimi rapporti con la politica, hanno sempre raccolto i voti, quasi sempre per la destra”.

Moio è stato chiamato a deporre dal sostituto procuratore generale Franco Mollace, per riferire sui presunti rapporti che l’ex consigliere comunale Massimo Labate, assolto in primo grado, avrebbe tenuto con la cosca Libri. Ma oltre ad alcune dichiarazioni su Labate, ex poliziotto, Moio, incalzato dalle domande di Mollace ha sciorinato una serie di nomi di politici, soprattutto di centrodestra, con qualche deviazione anche a sinistra. Dalle dichiarazioni di Moio che, va detto, sono tutte da riscontrare, emerge, comunque, un quadro agghiacciante dei rapporti che determinati soggetti politici avrebbero intrattenuto con una delle cosche più potenti della ‘ndrangheta reggina.

Un quadro che, a prescindere dai nomi fatti dal pentito, la direbbe lunga sul grado di collusione che permea gli Enti Pubblici locali.

Moio, dunque, ha sostenuto che i Tegano votavano sempre per “amicizia” e ha sostenuto che tali amicizie si sarebbero concentrate, prevalentemente, negli schieramenti del centrodestra. Unica eccezione sarebbe l’attuale consigliere regionale Nino De Gaetano, fuoriuscito di recente da Rifondazione Comunista e approdato al Pd: stando al racconto di Moio, pentitosi subito dopo essere stato arrestato nell’operazione “Agathos”, De Gaetano sarebbe stato votato in quanto genero del dottore Suraci, da sempre medico della famiglia Tegano.

Un voto di riconoscenza, dunque.

Ma il fulcro del proprio discorso, il collaboratore di giustizia lo riserva ad alcuni esponenti di spicco del centrodestra reggino. In primis c’è l’ex sindaco di Reggio Calabria, attuale governatore, Giuseppe Scopelliti: “Scopelliti ha ottenuto i voti tramite Peppe Agliano che, a sua volta, ad Archi ha sempre preso voti”. A fare da collante tra la criminalità organizzata e l’attuale presidente della Giunta Regionale, sarebbe stato, dunque, il fedelissimo di Scopelliti, il più volte consigliere comunale Giuseppe Agliano, un politico che avrebbe avuto lo zoccolo duro delle proprie preferenze proprio nel rione Archi, periferia nord di Reggio Calabria, feudo delle potenti cosche Tegano, De Stefano e Condello.

Ma non finisce qui.

Scopelliti, infatti, avrebbe ricevuto i voti, in passato, anche tramite Antonio Franco, esponente del centrodestra reggino, attualmente impiegato in incarichi sindacali. Scopelliti, De Gaetano, Agliano, Franco. Non sono solo questi i soggetti politici tirati in ballo da Moio: “Gigi Meduri, Renato Meduri, Antonio Franco, Raso, frequentavano la casa dei miei zii (i Tegano, ndi), io li vedevo perché ero sempre lì”. Tanti, tantissimi, i personaggi di grande rilievo citati dal collaboratore. Nelle sue dichiarazioni finisce anche il vicepresidente del Consiglio Regionale, Alessandro Nicolò: “Abbiamo aiutato anche lui, ha fatto una festa in un locale nella discesa del Liceo Industriale. Anche un politico di Pellaro che fa il primario ci ha chiesto i voti”. Anche Paolo Gatto, ex consigliere comunale, avrebbe chiesto un incontro ai Tegano nel periodo in cui aveva paventato la propria candidatura a sindaco di Reggio Calabria: “Ci aveva chiesto di aiutarlo” dice Moio.

Il collaboratore, però, dedica un passaggio anche ad altri aspetti della politica locale, con particolare riferimento all’attuale assessore comunale, nonché costruttore edile, Demetrio Berna: “Berna era aiutato dai Libri” dice, telegraficamente. Riguardo al cugino Paolo Schimizzi, scomparso per un caso di lupara bianca, Moio dice di sapere che aveva appoggiato dal punto di vista elettorale un non meglio precisato politico di nome Nucera. E poi lo spaccato, inquietante, sulle società miste del Comune: “La Fata Morgana è degli Zito-Bertuca, la Multiservizi era gestita, fino al momento dell’arresto, da Pino Rechichi, vicino ai Tegano, e la Leonia è dei Fontana”.

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mala iurnata oggi :fifi:
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Mariotta ha scritto: mala iurnata oggi :fifi:
E perchè mala? :fifi: :fifi: :read: :read:
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UnVeroTifoso ha scritto:
Mariotta ha scritto: mala iurnata oggi :fifi:
E perchè mala? :fifi: :fifi: :read: :read:



http://www.youtube.com/watch?v=e7P7QUFIwpA
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Mariotta ha scritto:
UnVeroTifoso ha scritto:
Mariotta ha scritto: mala iurnata oggi :fifi:
E perchè mala? :fifi: :fifi: :read: :read:



http://www.youtube.com/watch?v=e7P7QUFIwpA
Speriamo lo sia per Reggio :)
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Mariotta ha scritto:da strill


Claudio Cordova - Giuseppe Scopelliti, Peppe Agliano, Antonio Franco, Gigi Meduri e Alessandro Nicolò. Ci sono loro, ma non solo, tra i gli esponenti politici,



del passato e del presente, che il collaboratore di giustizia Roberto Moio, nipote di Giovanni Tegano, fa in dibattimento nell’ambito del procedimento d’appello “Testamento”, che vede alla sbarra il clan Libri di Cannavò: “I Tegano hanno sempre avuto ottimi rapporti con la politica, hanno sempre raccolto i voti, quasi sempre per la destra”.

Moio è stato chiamato a deporre dal sostituto procuratore generale Franco Mollace, per riferire sui presunti rapporti che l’ex consigliere comunale Massimo Labate, assolto in primo grado, avrebbe tenuto con la cosca Libri. Ma oltre ad alcune dichiarazioni su Labate, ex poliziotto, Moio, incalzato dalle domande di Mollace ha sciorinato una serie di nomi di politici, soprattutto di centrodestra, con qualche deviazione anche a sinistra. Dalle dichiarazioni di Moio che, va detto, sono tutte da riscontrare, emerge, comunque, un quadro agghiacciante dei rapporti che determinati soggetti politici avrebbero intrattenuto con una delle cosche più potenti della ‘ndrangheta reggina.

Un quadro che, a prescindere dai nomi fatti dal pentito, la direbbe lunga sul grado di collusione che permea gli Enti Pubblici locali.

Moio, dunque, ha sostenuto che i Tegano votavano sempre per “amicizia” e ha sostenuto che tali amicizie si sarebbero concentrate, prevalentemente, negli schieramenti del centrodestra. Unica eccezione sarebbe l’attuale consigliere regionale Nino De Gaetano, fuoriuscito di recente da Rifondazione Comunista e approdato al Pd: stando al racconto di Moio, pentitosi subito dopo essere stato arrestato nell’operazione “Agathos”, De Gaetano sarebbe stato votato in quanto genero del dottore Suraci, da sempre medico della famiglia Tegano.

Un voto di riconoscenza, dunque.

Ma il fulcro del proprio discorso, il collaboratore di giustizia lo riserva ad alcuni esponenti di spicco del centrodestra reggino. In primis c’è l’ex sindaco di Reggio Calabria, attuale governatore, Giuseppe Scopelliti: “Scopelliti ha ottenuto i voti tramite Peppe Agliano che, a sua volta, ad Archi ha sempre preso voti”. A fare da collante tra la criminalità organizzata e l’attuale presidente della Giunta Regionale, sarebbe stato, dunque, il fedelissimo di Scopelliti, il più volte consigliere comunale Giuseppe Agliano, un politico che avrebbe avuto lo zoccolo duro delle proprie preferenze proprio nel rione Archi, periferia nord di Reggio Calabria, feudo delle potenti cosche Tegano, De Stefano e Condello.

Ma non finisce qui.

Scopelliti, infatti, avrebbe ricevuto i voti, in passato, anche tramite Antonio Franco, esponente del centrodestra reggino, attualmente impiegato in incarichi sindacali. Scopelliti, De Gaetano, Agliano, Franco. Non sono solo questi i soggetti politici tirati in ballo da Moio: “Gigi Meduri, Renato Meduri, Antonio Franco, Raso, frequentavano la casa dei miei zii (i Tegano, ndi), io li vedevo perché ero sempre lì”. Tanti, tantissimi, i personaggi di grande rilievo citati dal collaboratore. Nelle sue dichiarazioni finisce anche il vicepresidente del Consiglio Regionale, Alessandro Nicolò: “Abbiamo aiutato anche lui, ha fatto una festa in un locale nella discesa del Liceo Industriale. Anche un politico di Pellaro che fa il primario ci ha chiesto i voti”. Anche Paolo Gatto, ex consigliere comunale, avrebbe chiesto un incontro ai Tegano nel periodo in cui aveva paventato la propria candidatura a sindaco di Reggio Calabria: “Ci aveva chiesto di aiutarlo” dice Moio.

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premesso che se sono colpevoli devono marcire in galera....
su una cosa dissento....sui voti di Peppe Agliano su Archi...
Peppe Agliano ha perso le due o tre ultime elezioni appunto perchè non ha preso voti ad Archi...
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cozzina1 ha scritto:
Mariotta ha scritto:da strill


Claudio Cordova - Giuseppe Scopelliti, Peppe Agliano, Antonio Franco, Gigi Meduri e Alessandro Nicolò. Ci sono loro, ma non solo, tra i gli esponenti politici,



del passato e del presente, che il collaboratore di giustizia Roberto Moio, nipote di Giovanni Tegano, fa in dibattimento nell’ambito del procedimento d’appello “Testamento”, che vede alla sbarra il clan Libri di Cannavò: “I Tegano hanno sempre avuto ottimi rapporti con la politica, hanno sempre raccolto i voti, quasi sempre per la destra”.

Moio è stato chiamato a deporre dal sostituto procuratore generale Franco Mollace, per riferire sui presunti rapporti che l’ex consigliere comunale Massimo Labate, assolto in primo grado, avrebbe tenuto con la cosca Libri. Ma oltre ad alcune dichiarazioni su Labate, ex poliziotto, Moio, incalzato dalle domande di Mollace ha sciorinato una serie di nomi di politici, soprattutto di centrodestra, con qualche deviazione anche a sinistra. Dalle dichiarazioni di Moio che, va detto, sono tutte da riscontrare, emerge, comunque, un quadro agghiacciante dei rapporti che determinati soggetti politici avrebbero intrattenuto con una delle cosche più potenti della ‘ndrangheta reggina.

Un quadro che, a prescindere dai nomi fatti dal pentito, la direbbe lunga sul grado di collusione che permea gli Enti Pubblici locali.

Moio, dunque, ha sostenuto che i Tegano votavano sempre per “amicizia” e ha sostenuto che tali amicizie si sarebbero concentrate, prevalentemente, negli schieramenti del centrodestra. Unica eccezione sarebbe l’attuale consigliere regionale Nino De Gaetano, fuoriuscito di recente da Rifondazione Comunista e approdato al Pd: stando al racconto di Moio, pentitosi subito dopo essere stato arrestato nell’operazione “Agathos”, De Gaetano sarebbe stato votato in quanto genero del dottore Suraci, da sempre medico della famiglia Tegano.

Un voto di riconoscenza, dunque.

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Ma non finisce qui.

Scopelliti, infatti, avrebbe ricevuto i voti, in passato, anche tramite Antonio Franco, esponente del centrodestra reggino, attualmente impiegato in incarichi sindacali. Scopelliti, De Gaetano, Agliano, Franco. Non sono solo questi i soggetti politici tirati in ballo da Moio: “Gigi Meduri, Renato Meduri, Antonio Franco, Raso, frequentavano la casa dei miei zii (i Tegano, ndi), io li vedevo perché ero sempre lì”. Tanti, tantissimi, i personaggi di grande rilievo citati dal collaboratore. Nelle sue dichiarazioni finisce anche il vicepresidente del Consiglio Regionale, Alessandro Nicolò: “Abbiamo aiutato anche lui, ha fatto una festa in un locale nella discesa del Liceo Industriale. Anche un politico di Pellaro che fa il primario ci ha chiesto i voti”. Anche Paolo Gatto, ex consigliere comunale, avrebbe chiesto un incontro ai Tegano nel periodo in cui aveva paventato la propria candidatura a sindaco di Reggio Calabria: “Ci aveva chiesto di aiutarlo” dice Moio.

Il collaboratore, però, dedica un passaggio anche ad altri aspetti della politica locale, con particolare riferimento all’attuale assessore comunale, nonché costruttore edile, Demetrio Berna: “Berna era aiutato dai Libri” dice, telegraficamente. Riguardo al cugino Paolo Schimizzi, scomparso per un caso di lupara bianca, Moio dice di sapere che aveva appoggiato dal punto di vista elettorale un non meglio precisato politico di nome Nucera. E poi lo spaccato, inquietante, sulle società miste del Comune: “La Fata Morgana è degli Zito-Bertuca, la Multiservizi era gestita, fino al momento dell’arresto, da Pino Rechichi, vicino ai Tegano, e la Leonia è dei Fontana”.

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su una cosa dissento....sui voti di Peppe Agliano su Archi...
Peppe Agliano ha perso le due o tre ultime elezioni appunto perchè non ha preso voti ad Archi...
Scopelliti e Antonio Franco mi puzza e non poco. :salut

io non credo che qui si paventino reati da parte dei politici in questione....per cui non credo ci sia bisogno di galera. Pensare però che a Reggio nessun affiliato alle ndrine abbia appoggiato nessuno ...sappiamo tutti bene sia altamente improbabile almeno quanto vedere asini che volano. Su Agliano, penso ci si riferisca ai tempi in cui è stato eletto al consiglio comunale.
Di De Gaetano non sapevo che il suocero fosse medico dei Tegano...e potrei spiegarmi quindi come mai abbia preso moltissimi voti ad Archi all'ultima tornata. Ma sono pure e semplici considerazioni alla stessa stregua di quelle del pentito in questione cheb dovrà almeno fornire riscontri :salut
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Mariotta ha scritto:
cozzina1 ha scritto:
Mariotta ha scritto:da strill


Claudio Cordova - Giuseppe Scopelliti, Peppe Agliano, Antonio Franco, Gigi Meduri e Alessandro Nicolò. Ci sono loro, ma non solo, tra i gli esponenti politici,



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Moio, dunque, ha sostenuto che i Tegano votavano sempre per “amicizia” e ha sostenuto che tali amicizie si sarebbero concentrate, prevalentemente, negli schieramenti del centrodestra. Unica eccezione sarebbe l’attuale consigliere regionale Nino De Gaetano, fuoriuscito di recente da Rifondazione Comunista e approdato al Pd: stando al racconto di Moio, pentitosi subito dopo essere stato arrestato nell’operazione “Agathos”, De Gaetano sarebbe stato votato in quanto genero del dottore Suraci, da sempre medico della famiglia Tegano.

Un voto di riconoscenza, dunque.

Ma il fulcro del proprio discorso, il collaboratore di giustizia lo riserva ad alcuni esponenti di spicco del centrodestra reggino. In primis c’è l’ex sindaco di Reggio Calabria, attuale governatore, Giuseppe Scopelliti: “Scopelliti ha ottenuto i voti tramite Peppe Agliano che, a sua volta, ad Archi ha sempre preso voti”. A fare da collante tra la criminalità organizzata e l’attuale presidente della Giunta Regionale, sarebbe stato, dunque, il fedelissimo di Scopelliti, il più volte consigliere comunale Giuseppe Agliano, un politico che avrebbe avuto lo zoccolo duro delle proprie preferenze proprio nel rione Archi, periferia nord di Reggio Calabria, feudo delle potenti cosche Tegano, De Stefano e Condello.

Ma non finisce qui.

Scopelliti, infatti, avrebbe ricevuto i voti, in passato, anche tramite Antonio Franco, esponente del centrodestra reggino, attualmente impiegato in incarichi sindacali. Scopelliti, De Gaetano, Agliano, Franco. Non sono solo questi i soggetti politici tirati in ballo da Moio: “Gigi Meduri, Renato Meduri, Antonio Franco, Raso, frequentavano la casa dei miei zii (i Tegano, ndi), io li vedevo perché ero sempre lì”. Tanti, tantissimi, i personaggi di grande rilievo citati dal collaboratore. Nelle sue dichiarazioni finisce anche il vicepresidente del Consiglio Regionale, Alessandro Nicolò: “Abbiamo aiutato anche lui, ha fatto una festa in un locale nella discesa del Liceo Industriale. Anche un politico di Pellaro che fa il primario ci ha chiesto i voti”. Anche Paolo Gatto, ex consigliere comunale, avrebbe chiesto un incontro ai Tegano nel periodo in cui aveva paventato la propria candidatura a sindaco di Reggio Calabria: “Ci aveva chiesto di aiutarlo” dice Moio.

Il collaboratore, però, dedica un passaggio anche ad altri aspetti della politica locale, con particolare riferimento all’attuale assessore comunale, nonché costruttore edile, Demetrio Berna: “Berna era aiutato dai Libri” dice, telegraficamente. Riguardo al cugino Paolo Schimizzi, scomparso per un caso di lupara bianca, Moio dice di sapere che aveva appoggiato dal punto di vista elettorale un non meglio precisato politico di nome Nucera. E poi lo spaccato, inquietante, sulle società miste del Comune: “La Fata Morgana è degli Zito-Bertuca, la Multiservizi era gestita, fino al momento dell’arresto, da Pino Rechichi, vicino ai Tegano, e la Leonia è dei Fontana”.

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io non credo che qui si paventino reati da parte dei politici in questione....per cui non credo ci sia bisogno di galera. Pensare però che a Reggio nessun affiliato alle ndrine abbia appoggiato nessuno ...sappiamo tutti bene sia altamente improbabile almeno quanto vedere asini che volano. Su Agliano, penso ci si riferisca ai tempi in cui è stato eletto al consiglio comunale.
Di De Gaetano non sapevo che il suocero fosse medico dei Tegano...e potrei spiegarmi quindi come mai abbia preso moltissimi voti ad Archi all'ultima tornata. Ma sono pure e semplici considerazioni alla stessa stregua di quelle del pentito in questione cheb dovrà almeno fornire riscontri :salut
quale la differenza, ammesso che vengano provate le circostanze, tra Zappalà da poco condannato e questi qui??
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citrosodina ha scritto:
Mariotta ha scritto:
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quale la differenza, ammesso che vengano provate le circostanze, tra Zappalà da poco condannato e questi qui??[/quote]



al momento ha fatto i nomi...se ci sono delle circostanze particolari , dei fatti...si vedrà :scrolleye:
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Mariotta ha scritto:
citrosodina ha scritto:
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quale la differenza, ammesso che vengano provate le circostanze, tra Zappalà da poco condannato e questi qui??


al momento ha fatto i nomi...se ci sono delle circostanze particolari , dei fatti...si vedrà :scrolleye:[/quote]

Agliano mi pare che da tre legislature è fuori (è stato ripescato come ultimo mi pare due o tre legislature fa)e di solito era Scopelliti che dava una mano a lui...che ad Archi lui abbia dato una mano a peppe è una grande corbelleria...
se dovessero essere condannati come zappalà..non ci sarebbe nessuna differenza..
:salut
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Oggi l'inventore dell' acqua calda ha un nome e cognome.
A dira tutta altri volevano fraudolentamente impossessarsi del brevetto ma ... sono stati zittiti per mancanza di credibilità.
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La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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cozzina1 ha scritto:
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Claudio Cordova - Giuseppe Scopelliti, Peppe Agliano, Antonio Franco, Gigi Meduri e Alessandro Nicolò. Ci sono loro, ma non solo, tra i gli esponenti politici,



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Un quadro che, a prescindere dai nomi fatti dal pentito, la direbbe lunga sul grado di collusione che permea gli Enti Pubblici locali.

Moio, dunque, ha sostenuto che i Tegano votavano sempre per “amicizia” e ha sostenuto che tali amicizie si sarebbero concentrate, prevalentemente, negli schieramenti del centrodestra. Unica eccezione sarebbe l’attuale consigliere regionale Nino De Gaetano, fuoriuscito di recente da Rifondazione Comunista e approdato al Pd: stando al racconto di Moio, pentitosi subito dopo essere stato arrestato nell’operazione “Agathos”, De Gaetano sarebbe stato votato in quanto genero del dottore Suraci, da sempre medico della famiglia Tegano.

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Ma il fulcro del proprio discorso, il collaboratore di giustizia lo riserva ad alcuni esponenti di spicco del centrodestra reggino. In primis c’è l’ex sindaco di Reggio Calabria, attuale governatore, Giuseppe Scopelliti: “Scopelliti ha ottenuto i voti tramite Peppe Agliano che, a sua volta, ad Archi ha sempre preso voti”. A fare da collante tra la criminalità organizzata e l’attuale presidente della Giunta Regionale, sarebbe stato, dunque, il fedelissimo di Scopelliti, il più volte consigliere comunale Giuseppe Agliano, un politico che avrebbe avuto lo zoccolo duro delle proprie preferenze proprio nel rione Archi, periferia nord di Reggio Calabria, feudo delle potenti cosche Tegano, De Stefano e Condello.

Ma non finisce qui.

Scopelliti, infatti, avrebbe ricevuto i voti, in passato, anche tramite Antonio Franco, esponente del centrodestra reggino, attualmente impiegato in incarichi sindacali. Scopelliti, De Gaetano, Agliano, Franco. Non sono solo questi i soggetti politici tirati in ballo da Moio: “Gigi Meduri, Renato Meduri, Antonio Franco, Raso, frequentavano la casa dei miei zii (i Tegano, ndi), io li vedevo perché ero sempre lì”. Tanti, tantissimi, i personaggi di grande rilievo citati dal collaboratore. Nelle sue dichiarazioni finisce anche il vicepresidente del Consiglio Regionale, Alessandro Nicolò: “Abbiamo aiutato anche lui, ha fatto una festa in un locale nella discesa del Liceo Industriale. Anche un politico di Pellaro che fa il primario ci ha chiesto i voti”. Anche Paolo Gatto, ex consigliere comunale, avrebbe chiesto un incontro ai Tegano nel periodo in cui aveva paventato la propria candidatura a sindaco di Reggio Calabria: “Ci aveva chiesto di aiutarlo” dice Moio.

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Ti quoto...e aggiungo che cmq Agliano prima di sposarsi abitava ad archi e ad archi ha parenti...che sia legatissimo a scopelliti ..beh lo sanno pure le pietre !
Reggiotricolore
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Sulla potenza elettorale di alcuni dei soggetti interessati dalle dichiarazioni di costui avrei i miei dubbi. Una vergogna assurda citare pure il senatore Meduri.
Lucianeddux
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Reggiotricolore ha scritto:Sulla potenza elettorale di alcuni dei soggetti interessati dalle dichiarazioni di costui avrei i miei dubbi. Una vergogna assurda citare pure il senatore Meduri.
Infatti...il senatore Meduri per quanto ne so...lo escluderei assolutamente ! :salut
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Regmi
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Reggiotricolore ha scritto:Sulla potenza elettorale di alcuni dei soggetti interessati dalle dichiarazioni di costui avrei i miei dubbi. Una vergogna assurda citare pure il senatore Meduri.
Stento a crederci e concordo.
Sono dei mitomani alla ricerca di un momento di celebrità.
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citrosodina ha scritto:
Mariotta ha scritto:
cozzina1 ha scritto: premesso che se sono colpevoli devono marcire in galera....
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Peppe Agliano ha perso le due o tre ultime elezioni appunto perchè non ha preso voti ad Archi...
Scopelliti e Antonio Franco mi puzza e non poco. :salut

io non credo che qui si paventino reati da parte dei politici in questione....per cui non credo ci sia bisogno di galera. Pensare però che a Reggio nessun affiliato alle ndrine abbia appoggiato nessuno ...sappiamo tutti bene sia altamente improbabile almeno quanto vedere asini che volano. Su Agliano, penso ci si riferisca ai tempi in cui è stato eletto al consiglio comunale.
Di De Gaetano non sapevo che il suocero fosse medico dei Tegano...e potrei spiegarmi quindi come mai abbia preso moltissimi voti ad Archi all'ultima tornata. Ma sono pure e semplici considerazioni alla stessa stregua di quelle del pentito in questione cheb dovrà almeno fornire riscontri :salut
quale la differenza, ammesso che vengano provate le circostanze, tra Zappalà da poco condannato e questi qui??
Uno è filmato, registrato, intercettato ecc... ecc... questi al momento nominati.

Posso capire che si chiacchieri di Scopelliti, è anche una moda, Agliano lo trombano ad ogni giro, Antonio Franco e soprattutto Renato Meduri mi pare inverosimile, una cosa è votare un soggetto (come dice Moio "per amicizia) altro è voto di scambio.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Reggiotricolore ha scritto:Sulla potenza elettorale di alcuni dei soggetti interessati dalle dichiarazioni di costui avrei i miei dubbi. Una vergogna assurda citare pure il senatore Meduri.
che mi pare non avesse aderito al Pdl... :mrgreen:
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doddi ha scritto:

Uno è filmato, registrato, intercettato ecc... ecc... questi al momento nominati.

Posso capire che si chiacchieri di Scopelliti, è anche una moda, Agliano lo trombano ad ogni giro, Antonio Franco e soprattutto Renato Meduri mi pare inverosimile, una cosa è votare un soggetto (come dice Moio "per amicizia) altro è voto di scambio.
Vero, non ci avevo pensato :scratch .
Nessun reato è emerso e quindi parlano (plurale*) solo per fare aria fritta o, e chi lo sa, magari per farsi belli o, ancora meglio, per acquisire maggiore credibilità e quindi vantaggi personali….Tutto può essere.

* Ho perso il conto, a che quota sono arrivati sti mitomani ?
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:gossip: stiamo calmi
col tempo tutti i nodi vengono al pettine e poi vedremo se sono fatti veri o fallocchi
CUNONMBOLIMISCIORBA!!!!
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L'innominato ha scritto::gossip: stiamo calmi
col tempo tutti i nodi vengono al pettine e poi vedremo se sono fatti veri o fallocchi
Si, ma mica si sono macchiati di reati o ci sono intercettazioni o riprese che li immortalano mentre la facevano fuori dal vaso.
E che capperi!!! ...E' tutto da dimostrare ancora 8-)
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La vicenda di De Gaetano era di dominio pubblico....degli altri non mi meraviglio...anche per l'esponente di centro(non chiamatelo di sinsitra .. ),andato avanti sempre con imbrogli e promesse :salut
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