Sequestro di beni

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doddi
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'Ndrangheta:sequestro beni,valgono sette milioni di euro
Martedì 11 Ottobre 2011 12:25
Hanno un valore di sette milioni di euro i beni sequestrati dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria agli affiliati alla 'ndrangheta Rocco e Giuseppe Aquino, entrambi latitanti, e Vincenzo Tavernese. Il sequestro e' stato fatto in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda. I beni sequestrati consistono in dieci fabbricati, nove terreni, due societa', un'imbarcazione, sette tra auto e moto e 22 conti correnti e depositi di risparmio. Vincenzo Tavernese, attualmente detenuto nel carcere di Catanzaro, appartiene, secondo quanto riferito dai carabinieri, ad una delle sette famiglie di 'ndrangheta del ''locale'' di Toronto, in Canada, ed e' strettamente collegato alla cosca Aquino. (ANSA).
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Rosarno (RC): Gdf e Carabinieri sequestrano beni per 18 mln al clan Pesce
Giovedì 13 Ottobre 2011 07:46

Beni per 18 milioni di euro sono stati sequestrati al clan Pesce operante nella zona di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. L'operazione e' stata condotta all'alba dai finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dal Comando Provinciale Carabinieri del capoluogo. Sequestrate 8 imprese, con tutto il loro patrimonio aziendale, operanti, principalmente, nel settore dei trasporti, in quello agrumicolo e nel commercio; attivita' commerciali, beni mobili, immobili e le disponibilita' finanziarie. Le indagini patrimoniali contro la potente cosca si sono potute giovare delle importanti indicazioni fornite dalla collaboratrice di giustizia Giuseppina Pesce.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Locri (RC): beni per 7 mln sequestrati a due imprenditori vicini a cosca Cordì
Giovedì 13 Ottobre 2011 09:24


Beni per un valore di sette milioni di euro sono stati sequestrati dalla polizia a due imprenditori, i fratelli Antonio e Francesco Tallura, di 46 e 49 anni, di Locri. Il provvedimento, eseguito dal Commissariato di Siderno e della Divisione anticrimine della Questura, e' stato emesso dal Tribunale di Reggio Calabria-sezione Misure di prevenzione su richiesta del questore di Reggio, Carmelo Casabona, ed ha riguardato anche alcuni familiari dei due fratelli. I fratelli Tallura, imprenditori nel settore edile, sono considerati dagli investigatori contigui alla cosca Cordi' di Locri e per questo motivo sono stati arrestati nell'ambito dell'operazione denominata ''Shark'' condotta nel settembre del 2009. Secondo l'accusa, i due erano imprenditori di riferimento della cosca e per favorire l'associazione avrebbero portato a termine in maniera fraudolenta i lavori per la costruzione della scuola Maresca di Locri, con pericoli per la messa in sicurezza dell'edificio. Per questo reato i due fratelli sono stati condannati, il 10 dicembre 2010, in primo grado, a quattro anni e quattro mesi di reclusione, con l'esclusione dell'aggravante mafiosa. Tra i beni sequestrati figurano il patrimonio aziendale della ditta individuale Antonio Tallura, inattiva da 10 anni; il patrimonio aziendale, comprensivo dei conti correnti e delle quote sociali della societa' Italcantieri costruzioni generali e 19 automezzi tra cui motopale, camion ed autovetture di grossa cilindrata, quasi tutti in buono stato d'uso; il fabbricato sede della Italcantieri; quattro immobili; due terreni per quasi novemila metri quadrati; tre libretti postali nominativi cointestati ai fratelli Tallura e a loro familiari; un rapporto titolo poste vita; tutti i conti correnti intestati ai fratelli Tallura, ai loro familiari o alle aziende Tallura Antonio ed Italcantieri per i quali si attende comunicazioni dagli istituti di credito sulla loro consistenza. (ANSA).
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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:o.o:
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Riguarda Messina, l'importo è notevole ...


http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... -23144143/


Sequestrati beni per 450 milioni
al clan Bonaffini-Chiofalo
Riciclava proventi illeciti in pesca, ristorazione e edilizia. Il gruppo ha sfruttato i suoi legami con alcuni sodalizi criminali mafiosi che controllano le alcune imprese
Beni mobili e immobili del valore di 450 milioni di euro, riconducibili a quattro persone appartenenti alle famiglie mafiose Bonaffini-Chiofalo, sono stati sequestrati oggi dalla polizia di messina. Il provvedimento di sequestro comprendente 430 unità immobiliari, nove società, una flotta navale costituita da cinque motopescherecci e tre yacht di lusso, 26 mezzi agricoli pesanti, 13 autovetture e centinaia di rapporti bancari.

Il sequestro, secondo quanto rivelato dalla polizia, è il risultato di complesse indagini di natura patrimoniale che hanno consentito di ricostruire l'ascesa economica del gruppo imprenditoriale bonaffini-chiofalo, che nel tempo ha accumulato ingenti ricchezze ottenute attraverso il reimpiego di proventi illeciti in diversi settori economici di Messina.

In particolare il gruppo ha anche sfruttato i suoi legami con alcuni sodalizi criminali mafiosi che controllano le aree di insediamento imprenditoriale di Messina. In questo modo il gruppo imprenditoriale Bonaffini-Chiofalo riusciva a 'scoraggiare' altri imprenditori concorrenti i quali, non potendo operare liberamente, sono stati costretti gradualmente ad abbandonare i vari settori di mercato, a loro esclusivo vantaggio.

Sono stati documentati, tra le altre cose, tutti gli interessi economici della holding criminale che, nel tempo, aveva diversificato i propri investimenti nel settore della pesca, della ristorazione e dell'edilizia. (13 ottobre 2011) © Riproduzione riservata
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Sequestrati beni per 450 milioni
al clan Bonaffini-Chiofalo
Riciclava proventi illeciti in pesca, ristorazione e edilizia. Il gruppo ha sfruttato i suoi legami con alcuni sodalizi criminali mafiosi che controllano le alcune imprese
Beni mobili e immobili del valore di 450 milioni di euro, riconducibili a quattro persone appartenenti alle famiglie mafiose Bonaffini-Chiofalo, sono stati sequestrati oggi dalla polizia di messina. Il provvedimento di sequestro comprendente 430 unità immobiliari, nove società, una flotta navale costituita da cinque motopescherecci e tre yacht di lusso, 26 mezzi agricoli pesanti, 13 autovetture e centinaia di rapporti bancari.

Il sequestro, secondo quanto rivelato dalla polizia, è il risultato di complesse indagini di natura patrimoniale che hanno consentito di ricostruire l'ascesa economica del gruppo imprenditoriale bonaffini-chiofalo, che nel tempo ha accumulato ingenti ricchezze ottenute attraverso il reimpiego di proventi illeciti in diversi settori economici di Messina.

In particolare il gruppo ha anche sfruttato i suoi legami con alcuni sodalizi criminali mafiosi che controllano le aree di insediamento imprenditoriale di Messina. In questo modo il gruppo imprenditoriale Bonaffini-Chiofalo riusciva a 'scoraggiare' altri imprenditori concorrenti i quali, non potendo operare liberamente, sono stati costretti gradualmente ad abbandonare i vari settori di mercato, a loro esclusivo vantaggio.

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questi hanno tutta messina :salut
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goldenboy ha scritto:
doddi ha scritto:Riguarda Messina, l'importo è notevole ...


http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... -23144143/


Sequestrati beni per 450 milioni
al clan Bonaffini-Chiofalo
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Beni mobili e immobili del valore di 450 milioni di euro, riconducibili a quattro persone appartenenti alle famiglie mafiose Bonaffini-Chiofalo, sono stati sequestrati oggi dalla polizia di messina. Il provvedimento di sequestro comprendente 430 unità immobiliari, nove società, una flotta navale costituita da cinque motopescherecci e tre yacht di lusso, 26 mezzi agricoli pesanti, 13 autovetture e centinaia di rapporti bancari.

Il sequestro, secondo quanto rivelato dalla polizia, è il risultato di complesse indagini di natura patrimoniale che hanno consentito di ricostruire l'ascesa economica del gruppo imprenditoriale bonaffini-chiofalo, che nel tempo ha accumulato ingenti ricchezze ottenute attraverso il reimpiego di proventi illeciti in diversi settori economici di Messina.

In particolare il gruppo ha anche sfruttato i suoi legami con alcuni sodalizi criminali mafiosi che controllano le aree di insediamento imprenditoriale di Messina. In questo modo il gruppo imprenditoriale Bonaffini-Chiofalo riusciva a 'scoraggiare' altri imprenditori concorrenti i quali, non potendo operare liberamente, sono stati costretti gradualmente ad abbandonare i vari settori di mercato, a loro esclusivo vantaggio.

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è proprio vero che le mafie sono la prima "industria" italiana per quanto riguarda il fatturato...

cifre impressionanti, soprattutto di questi tempi...

speriamo che tutti questi beni vengano presto confiscati e riutilizzati dallo Stato a favore dei cittadini onesti, imprenditori, commercianti e lavoratori vari...
doddi
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Rosarno (RC): Tra i beni sequestrati ai Pesce anche l'Interpiana Calcio
Giovedì 13 Ottobre 2011 10:54

Di seguito l'elenco dei beni sottoposti a sequestro nell'ambito dell'operazione All Clean 2 che ha coinvolto la cosca Pesce nella Piana di Gioia Tauro. Tra le proprietà sequestrate anche Associazione Sportiva Dilettantistica Cittanova Interpiana Calcio:






Ø Ditta Individuale ARENA Domenico, sedente a Rosarno (RC), operante nel settore “agrumicolo”

Ø Ditta Individuale ARENA Rocco, sedente a Rosarno (RC), operante nel settore “agrumicolo”;
Ø Ditta Individuale SAN ROSARIO di ARENA ROCCO, sedente a Candidoni (RC), operante nel settore “della vendita al dettaglio di frutta e verdura fresca”.
Ø SAN ROSARIO S.r.l., sedente a Candidoni (RC), operante nel settore della “lavorazione e conservazione di prodotti ortofrutticoli e commercio all’ingrosso e dettaglio di frutta, verdura e ortaggi”;

Ø AUTOTRASPORTI DI ARENA Biagio & C. s.a.s., sedente a Rosarno (RC), operante nel settore del “trasporto di merci su strada”.

Ø A & G. DISCOUNT DI VALENZISE GIUSEPPE & C. s.a.s. ad insegna “Mersì”, sedente a Rosarno (RC), operante nel settore “supermercati”;
Ø A.S. ROSARNO di Rosarno, esercente l’attività di “associazioni non riconosciute e comitati”;

Ø A.S. Dilettantistica Cittanova Interpiana Calcio, squadra di calcio di serie D;

Ø nr. 2 fabbricati, riconducibili ad ARENA Domenico, siti a Reggio Calabria e Rosarno;

Ø nr. 8 terreni (agrumeti, vigneto ed uliveti), riconducibili ad ARENA Domenico, siti a Nicotera e Ioppolo (VV), Rosarno e Candidoni (RC);

Ø nr. 5 terreni (agrumeti, vigneto ed uliveti), riconducibili a PESCE Francesco cl. 78, siti a Laureana di Borrello (RC)

Ø nr. 2 autocarri (un Fiat Strada ed un Ford Transit)

Ø nr. 3 autovetture (BMW X6, MERCEDES classe A e Fiat 16);
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c'è anche una squadra di calcio...

ormai è diventato uno status simbol, un must, ogni cosca non può non avere la propria squadra privata...
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una squadra di calcio e un lido (o discoteca) a reggio sono fondamentali per ogni cosca che si rispetti :cheers
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army ha scritto:una squadra di calcio e un lido (o discoteca) a reggio sono fondamentali per ogni cosca che si rispetti :cheers
ottimo serbatoio di voti 8-)
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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doddi ha scritto:
goldenboy ha scritto:
doddi ha scritto:Riguarda Messina, l'importo è notevole ...


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Sequestrati beni per 450 milioni
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In particolare il gruppo ha anche sfruttato i suoi legami con alcuni sodalizi criminali mafiosi che controllano le aree di insediamento imprenditoriale di Messina. In questo modo il gruppo imprenditoriale Bonaffini-Chiofalo riusciva a 'scoraggiare' altri imprenditori concorrenti i quali, non potendo operare liberamente, sono stati costretti gradualmente ad abbandonare i vari settori di mercato, a loro esclusivo vantaggio.

Sono stati documentati, tra le altre cose, tutti gli interessi economici della holding criminale che, nel tempo, aveva diversificato i propri investimenti nel settore della pesca, della ristorazione e dell'edilizia. (13 ottobre 2011) © Riproduzione riservata
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Per ora avevano ...
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goldenboy ha scritto:
doddi ha scritto:
goldenboy ha scritto: questi hanno tutta messina :salut
Per ora avevano ...
sequestro..non confisca :salut
Uguale :wink , per ora avevano..., la disponibilità è di altri al momento.

Non li avevo mai sentiti ... immagino oggi le reazioni in città.
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doddi ha scritto:
doddi ha scritto:
goldenboy ha scritto:

Per ora avevano ...
sequestro..non confisca :salut
Uguale :wink , per ora avevano..., la disponibilità è di altri al momento.

Non li avevo mai sentiti ... immagino oggi le reazioni in città.
sono conosciutissimi a messina..io li ho(li avevo) vicinissimi :fifi:
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http://www.newz.it/2011/10/17/la-dia-se ... li/117431/


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 38894.html


'Ndrangheta: sequestrati 110 mln beni a immobilarista romano Sigilli teatro Ghione a Roma
Operazione Overloading contro il traffico internazionale di droga
17 ottobre, 10:25


Beni per 110 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Reggio Calabria ad un imprenditore immobiliarista romano, Federico Marcaccini, rimasto coinvolto nell'operazione 'Overloading', condotta nel dicembre scorso contro un'organizzazione di trafficanti internazionali di droga legati alla 'ndrangheta. Il sequestro è stato disposto dal tribunale di Roma su proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale del direttore della Dia Alfonso D'Alfonso.

L'operazione, effettuata con la collaborazione del Centro operativo Dia di Roma, ha consentito il sequestro del patrimonio riconducibile a Marcaccini, stimato in circa 110 milioni di euro, tra cui figurano un immobile sede di un importante teatro romano, due alberghi in Sicilia e nella regione Lazio nonche' numerose aziende situata in gran parte a Roma.

SIGILLI A TEATRO GHIONE A ROMA - Il teatro Ghione a Roma e' stato sequestrato nell'ambito dell'operazione condotta dalla Dia di Reggio Calabria nei confronti dell'immobiliarista romano, Federico Marcaccini, detto Pupone. L'uomo e' indagato nell'ambito dell'operazione Overloading coordinata dalla Dda di Catanzaro contro un'organizzazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti legata alla 'ndrangheta. Oltre al teatro, di cui Marcaccini e' proprietario e la cui societa' di gestione e' estranea alla vicenda, sono stati sequestrati due alberghi, dei quali non sono stati ancora resi noti i nomi, uno a Taormina ed uno a Ceccano (Frosinone), e numerose aziende operanti principalmente nel Lazio.

Nell'ambito dell'operazione Overloading, condotta da carabinieri e Guardia di Finanza nel dicembre del 2010, furono fermate 77 persone, tra le quali un tenente colonnello dei Carabinieri, Luigi Verde, di 58 anni, allora in servizio a Bolzano dopo essere stato, dal 1999 al 2001, comandante provinciale a Sondrio, al quale, nel corso della perquisizione nel suo alloggio di servizio, nella caserma della Legione di Bolzano, furono trovati armi ed esplosivo
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Siderno (Rc): sequestrati beni per 150 mln di euro a cosca Commisso
Martedì 25 Ottobre 2011 08:20

Un'operazione della polizia e' in corso per il sequestro di un ingente patrimonio immobiliare, stimato in 150 milioni di euro, nei confronti di esponenti di spicco della cosca Commisso di Siderno. L'operazione e' condotta da personale del Commissariato della polizia di Siderno e della Divisione anticrimine della Questura di Reggio Calabria. Il provvedimento e' stato emesso dal Tribunale su proposta del questore di Reggio, Carmelo Casabona e riguarda numerose societa', aziende e immobili.




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Siderno (Rc): sequestro beni cosca Commisso, ci sono immobili e 21 società
Martedì 25 Ottobre 2011 09:21
Ci sono 21 societa' e un centinaio di immobili tra i beni sequestrati questa mattina dalla Polizia di Stato nella locride. Nella rete degli investigatori sono caduti otto soggetti ritenuti vicini alla cosca Commisso di Siderno e altri venti terzi ai quali erano intestati i beni che gli investigatori ritengono fossero invece sempre riconducibili ai soggetti attenzionati. Sono state colpite le cosche satellite dei Commisso. I due personaggi di maggiore spessore, riferiscono gli investigatori, sono Riccardo Rubbo e Antonio Galea. Quest'ultimo e' stato arrestato dagli uomini del Commissariato di Siderno nel marzo di quest'anno dopo un periodo di latitanza. Era stato colpito dal decreto di fermo dell'operazione 'Crimine'. Le societa' piu' grosse sequestrate sono la Kollmax e la Meridionale Intonaci.
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Siderno (Rc): sequestro beni Commisso, coinvolto imputato del processo "Crimine"
Martedì 25 Ottobre 2011 11:02
Due aziende operanti nel settore edile attive in tutta Italia, 21 societa' e un centinaio tra terreni, immobili e ville: e' il patrimonio sequestrato dalla polizia a otto persone ritenute legate alla cosca Commisso di Siderno. I personaggi di maggior rilievo tra coloro ai quali e' stato notificato il provvedimento, secondo gli investigatori, sono Riccardo Rumbo e Antonio Galea, entrambi di 49 anni. I due, secondo l'accusa, sarebbero a capo di una cosca satellite di quella dei Commisso, la Rumbo-Galea-Figliomeni, alla quale la 'ndrina madre concede una certa autonomia, pur rimanendo uno stretto legame. Galea, in particolare, e' stato arrestato dalla polizia nel marzo scorso dopo alcuni mesi di latitanza essendo sfuggito all'operazione Crimine, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e da quella di Milano nel luglio 2010 con l'arresto di oltre 300 persone, e successivamente all'operazione Bene comune, portata a termine nel dicembre scorso contro i presunti affiliati alla cosca Commisso. Proprio ieri, il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, nella sua requisitoria nel processo abbreviato per l'inchiesta Crimine, ha chiesto la condanna di Galea a 16 anni di reclusione. Le due aziende edili sequestrate da personale del Commissariato della polizia di Siderno e della Divisione anticrimine della Questura di Reggio Calabria, la Kollmax e la Meridionale Intonaci, pur non avendo cambiato proprieta', secondo gli investigatori avrebbero fatto capo alla cosca Commisso. Gia' nel novembre scorso, i Commisso erano stati colpiti da un sequestro da 200 milioni di euro. In quella occasione fu sequestrato il centro commerciale ''I Portici'' all'interno del quale c'e' una lavanderia, di proprieta' di Giuseppe Commisso, soprannominato ''u mastro'', indicato come il capo della cosca, dove si svolgevano le riunioni in cui si decidevano le strategie del gruppo criminale. (ANSA).
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Ndrangheta, processo Meta: sequestrati beni per 2milioni a Domenico Barbieri
Mercoledì 26 Ottobre 2011 19:28

Beni mobili ed immobili per un valore di due milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri ad un imprenditore di Reggio Calabria, Domenico Barbieri, di 54 anni, legato, secondo l'accusa, ad alcune cosche della 'ndrangheta. Il sequestro e' stato fatto dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros e dal Gico della Guardia di finanza in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale. I beni sequestrati consistono in un'impresa individuale, due conti correnti bancari e 16 tra auto, autocarri e mezzi per l'attivita' edilizia. Il provvedimento di sequestro e' scaturito dall'operazione Meta, eseguita dai carabinieri, che ha consentito di delineare le articolazioni territoriali della 'ndrangheta con particolare riferimento alle cosche Condello e De Stefano-Libri a Reggio Calabria e Buda-Imerti e Zito-Bertuca a Villa San Giovanni e Fiumara di Muro, due centri della provincia reggina. Secondo quanto e' emerso dalle indagini, Domenico Barbieri, parente, riferiscono i carabinieri, di associati di primo piano alla 'ndrangheta, avrebbe avuto la piena disponibilita' e la gestione dell'impresa e dei mezzi che sono stati sequestrati per conto delle cosche Buda-Imerti e Condello. (ANSA )



http://www.newz.it/2011/10/26/ndranghet ... ri/118727/
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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