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OronzoPugliese ha scritto:Aggiungo:

http://www.youtube.com/watch?v=Ey_WHfO4IXo

Minuto 2:15

secondo bossi, "l'europa proponeva la pedofilia" (ma che vuol dire, poi..?) ma lui ha mandato castelli che l'ha cancellata.in che mani siamo...
reggino
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Con i governi guidati da Berlusconi
il debito pubblico corre a velocità doppiaCon gli esecutivi di centro destra l'esposizione è cresciuta del 13,5% contro una media del 5,1%. Dal 1982 lo stock è passato dal 63,1% al 121,8% del Prodotto interno lordodi GIOVANNI SALZANO e LORENZO TOTARO


Silvio Berlusconi ROMA - Da quando Silvio Berlusconi è sceso in politica, nel 1994, sotto i sui tre governi, il debito pubblico è cresciuto più del doppio rispetto agli esecutivi guidati dai suoi avversari.

Negli ultimi 17 anni, Berlusconi è stato presidente del consiglio per quasi la metà del tempo registrando un incremento complessivo del debito pubblico del 13,5%. Molto più del 5,1% registrato sotto la guida degli altri quattro primi ministri: Lamberto Dini, Romano Prodi (due volte), Massimo D'Alema e Giuliano Amato.

Il 13 settembre scorso, a Strasburgo, in Francia, Berlusconi spiegò di aver ereditato il debito dalle amministrazioni che lo avevano preceduto. Il fardello del debito è quasi raddoppiato tra il 1982, quando ammontava al 63,1% del Pil, e il 1994, quando sotto il primo governo guidato da Berlusconi arrivò al 121,8%. Nel 2007, con Romano Prodi a Palazzo Chigi, il debito è sceso al 103,6%, al livello più basso dal 1991.

"Berlusconi non è stato certo aiutato dalla recessione che lo ha colpito mentre era al governo e dagli alti tassi di interesse che hanno aumentato il costo del debito" dice Paolo Manasse, professore di economia all'Università di Bologna. "Tuttavia - prosegue Manasse - con Berlusconi la spesa pubblica è sempre aumentata, anche negli anni di crescita economica e questo, insieme a scelte
come quella di abolire la tassa sulla proprietà nel 2008, ha contribuito ad aumentare il debito pubblico".

Le tre principali agenzie di rating hanno recentemente tagliato il giudizio sullo stock italiano, proprio mentre il Paese sta lottando per evitare di essere contagiato dalla crisi europea dei debiti sovrano cercando di portare il proprio sotto il livello 120% del Pil. Il fardello più alto d'Europa, dopo la Grecia.

L'8 agosto scorso la Banca Centrale europea ha iniziato a comprare titoli di Stato italiani dopo che i rendimenti erano schizzati alle stelle e la Grecia si avvicinava al fallimento.
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aquamoon
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Il governo berlusconi/bossi/scilipoti è stato battuto alla Camera per un voto:
tremonti si è fermato sulla porta e bossi è stato trattenuto dai giornalisti... berlusconi c'era.
E ora?
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Le falle incominciano ad essere preoccupanti e la barca (la sua) vacilla sempre di più.
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aquamoon ha scritto:Il governo berlusconi/bossi/scilipoti è stato battuto alla Camera per un voto:
tremonti si è fermato sulla porta e bossi è stato trattenuto dai giornalisti... berlusconi c'era.
E ora?
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Premier in aula, ma il governo va ko L'opposizione: "E' finita, salga al Colle"
La bocciatura a Montecitorio sul bilancio davanti gli occhi di un Berlusconi allibito. Assenti Bossi e Tremonti. Dai banchi delle opposizioni si alza l'urlo "dimissioni, dimissioni". Fini: "Evidenti implicazioni politiche". Cicchitto: "Ora dobbiamo verificare se c'è fiducia"



ROMA - La presenza in Aula di Silvio Berlusconi non è bastata ad evitare una pesante sconfitta dagli esiti imprevedibili. L'esecutivo è stato battuto infatti oggi pomeriggio a Montecitorio sull'assestamento del bilancio 2010. L'articolo 1 del rendiconto è stato bocciato con 290 a favore e 290 contro. La maggioranza richiesta era di 291 "sì".
Alla votazione non ha partecipato il ministro Tremonti, rimasto sull'ingresso dell'Aula, scatenando la rabbia dei parlamentari del Pdl. Assente anche Bossi, rimasto a parare con i cronisti in Transatlantico. Presente invece il premier, che una volta resosi conto dell'accaduto ha mostrato tutto il suo stupore. Allibito, è rimasto per un po' seduto al banco del governo, poi ha scambiato qualche parola con i ministri vicini. Alla fine si è alzato e, senza salutare nessuno dei ministri ma intrattenendosi brevemente con il capogruppo del Pdl, Cicchitto, ha lasciato l'emiciclo, scuotendo vistosamente un foglio che aveva in mano.

Dall'opposizione si è invece applaudito e urlato: "Dimissioni, dimissioni!". "La maggioranza che sostiene il governo non esiste più, né nel Paese né in questa Camera", ha commentato il capogruppo del Pd, Dario Franceschini. "Berlusconi si convinca ad andare al Quirinale", rincara il segretario dei democratici Pierluigi Bersani. Gian Luca Galletti dell'Udc fa notare che "è la prima volta dall'inizio della storia della repubblica che il governo viene battuto in
aula su un provvedimento del genere". Bocciare l'assestamento di bilancio, sottolinea anche Antonio Di Pietro, "è un atto politico uguale alla sfiducia verso l'azione di governo e di maggioranza, è la dimostrazione che i conti non tornano, che il governo non ha la maggioranza nemmeno per il bilancio dello Stato". Per Di Pietro ora la parola deve passare al Capo dello Stato. "Anche nella prima Repubblica - aggiunge - una bocciatura come questa avrebbe comportato che il governo andasse a rimettere il proprio mandato al Capo dello Stato. Berlusconi non lo farà mai e penso che stia allora al Capo dello Stato valutare autonomamente" se ci sono le condizioni per andare a votare subito.

La seduta è stata quindi aggiornata a domani mattina, ma prima di accordare il rinvio il presidente della Camera Gianfranco Fini ha sottolineato che il voto con cui è stato bocciato il primo articolo del rendiconto di bilancio dello Stato "ha evidenti implicazioni di carattere politico". Il presidente ha poi fatto rilevare che si tratta di un fatto che non ha precedenti e per questo ha convocato per domani mattina la
Giunta per il regolamento della Camera che dovrà capire se e come l'Aula potrà riprendere l'esame sullo stesso articolato dopo la bocciatura dell'articolo uno dell'assestamento di bilancio. Nel pomeriggio Fini ha avuto tra l'altro anche un colloquio con il presidente Napolitano, presente casualmente a Montecitorio per un convegno in calendario già da tempo.

Dopo la bocciatura, Berlusconi si è chiuso a colloquio con Tremonti. All'incontro hanno partecipato anche diversi esponenti della maggioranza, tra cui Bonaiuti, Cicchitto, Romano, Moffa, Lupi, Verdini, Fitto e Brambilla. L'impatto della bocciatura del bilancio secondo Cicchitto non avrà conseguenze sulla tenuta del governo, ma ha dovuto ammettere la necessità di uno stop sul ddl intercettazioni. "E' certo che ora si rinvia l'esame del ddl intercettazioni", ammette il capogruppo del Pdl alla Camera. "Io credo che il governo debba rendersi disponibile a un confronto politico e a verificare se abbia o meno la fiducia in Parlamento", ha poi aggiunto.

(11 ottobre 2011)

http://www.repubblica.it


BASTA!!!! NON SE NE PUO' PIU'!!! CHE SCHIFO!
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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aquamoon
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Regmi ha scritto:
Le dimissioni non sono contemplate
Il governo non è stato battuto su una legge che regolamentava la riproduzione delle triglie da scoglio ma sul RENDICONTO DI STATO.
Il ministro dell'economia si è astenuto e il ministro per le riforme si è distratto alla bouvette.
Credo che Napolitano qualcosina farà.
:salut
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aquamoon ha scritto:
Regmi ha scritto:
Le dimissioni non sono contemplate
Il governo non è stato battuto su una legge che regolamentava la riproduzione delle triglie da scoglio ma sul RENDICONTO DI STATO.
Il ministro dell'economia si è astenuto e il ministro per le riforme si è distratto alla bouvette.
Credo che Napolitano qualcosina farà.
:salut
In piena continuità ultradecennale non gle ne frega un tubo.
La creatività non gli manca di certo e una via d'uscita la troverà.

Nelle sue prerogative, e sempre se non erro (aiutami) non è contemplato tout court di far decadere un governo e le dimissioni spontanee non possono esserci per i motivi che tutti sappiamo.
Altro voto di fiducia?
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Regmi ha scritto:
aquamoon ha scritto:
Regmi ha scritto:
Le dimissioni non sono contemplate
Il governo non è stato battuto su una legge che regolamentava la riproduzione delle triglie da scoglio ma sul RENDICONTO DI STATO.
Il ministro dell'economia si è astenuto e il ministro per le riforme si è distratto alla bouvette.
Credo che Napolitano qualcosina farà.
:salut
In piena continuità ultradecennale non gle ne frega un tubo.
La creatività non gli manca di certo e una via d'uscita la troverà.

Nelle sue prerogative, e sempre se non erro (aiutami) non è contemplato tout court di far decadere un governo e le dimissioni spontanee non possono esserci per i motivi che tutti sappiamo.
Altro voto di fiducia?
Art. 88.

Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.

Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura. [15]
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Non credo che Napolitano sciolga le Camere, chiederà una verifica in Parlamento.
Dato per scontato esista un patto tra bossi e tremonti, come interpreti questa contemporanea, decisiva in termini di risultato e con il carico da 11 che i due sono pure ministri,
mentre Pisanu e scajola si affilano le unghie?
E... il Vaticano?
E... la Confindustria?
E.......................................................................................................................................................................?
:salut
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aquamoon ha scritto:Non credo che Napolitano sciolga le Camere, chiederà una verifica in Parlamento.
Dato per scontato esista un patto tra bossi e tremonti, come interpreti questa contemporanea, decisiva in termini di risultato e con il carico da 11 che i due sono pure ministri,
mentre Pisanu e scajola si affilano le unghie?
E... il Vaticano?
E... la Confindustria?
E.......................................................................................................................................................................?
:salut
Ma cosa diamine deve accadere affinchè Napolitano sciolga le camere??
è mai possibile che ogni qual volta si presentano dinnanzi al Capo dello Stato occasioni ghiotte,come quelle di oggi,per salvare questo Paese,lui non ne approfitti??
la carta costituzionale gli attribuisce dei poteri,perchè non li esercita??
Riguardo Tremonti,e Pisanu,penso che abbiano il desiderio di voler un governo tecnico,e lo hanno anche palesamente dichiarato recentemente,Bossi invece vuole le elezioni anticipate.
E oggi hanno dimostrato oggettivamente,di non credere più in questa maggioranza,altrimenti avrebbero assunto altre posizioni.
Vediamo quello che accadrà nelle prossime ore.
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aquamoon ha scritto:Non credo che Napolitano sciolga le Camere, chiederà una verifica in Parlamento.
Dato per scontato esista un patto tra bossi e tremonti, come interpreti questa contemporanea, decisiva in termini di risultato e con il carico da 11 che i due sono pure ministri,
mentre Pisanu e scajola si affilano le unghie?
E... il Vaticano?
E... la Confindustria?
E.......................................................................................................................................................................?
:salut
Sul primo punto mi sembra, eventualmente, l'unica via percorribile.

Che Tremonti sia un leghista con la coccarda del PDL è chiaro da molto tempo come era prevedibile che in una barca che galleggia malamente (maggioranza risicata alla Camera) anche la più piccola falla può essere quella risolutiva…e ne sappiamo qualcosa.
Pisanu conta come il due di picche e solo per il suo voto, peraltro, essendo Senatore, ininfluente.
Scajola, al contrario di Pisanu, non ne fa una questione “digestiva” dell’incedere governativo ma di poltrone. Nei panni di Bruto non lo vedo e credo basterà dargli qualche incarico (anche di partito) per rivederlo scodinzolare serenamente.

Il Vaticano, Confindustria, l' UE, Obama e tutto il sistema solare si sono già espressi e alle prossime elezioni il suo nome è improponibile.

Il problema, come ti è noto, sono i numeri alla Camera che finora, nelle innumerevoli fiducie, ci sono sempre stati.
E considerando che secondo me Bossi (l’unico Bruto in circolazione) non ha ancora deciso di affondare il colpo decisivo, adesso il punto è:
Ci saranno anche alla prossima? E per quanto tempo ancora?
Gennaio/febbraio per elezioni in primavera e vanificare il referendum?
:salut

PS - le domande e i dubbi invece di decrescere aumentano :sad:
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Dai che ora il premier più ricattato/ricattabile del mondo occidentale parte con la campagna acquisti !!!!
Fatevi sotto siori, ce n'è per tutti :cheers
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reggino ha scritto:Con i governi guidati da Berlusconi
il debito pubblico corre a velocità doppiaCon gli esecutivi di centro destra l'esposizione è cresciuta del 13,5% contro una media del 5,1%. Dal 1982 lo stock è passato dal 63,1% al 121,8% del Prodotto interno lordodi GIOVANNI SALZANO e LORENZO TOTARO
ma va, e' colpa di Prodi che ha truccato i conti nel 1996.
E anche di Berlinguer che si fotteva i Rubli nel dopoguerra
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stefano ha scritto:
reggino ha scritto:Con i governi guidati da Berlusconi
il debito pubblico corre a velocità doppiaCon gli esecutivi di centro destra l'esposizione è cresciuta del 13,5% contro una media del 5,1%. Dal 1982 lo stock è passato dal 63,1% al 121,8% del Prodotto interno lordodi GIOVANNI SALZANO e LORENZO TOTARO
ma va, e' colpa di Prodi che ha truccato i conti nel 1996.
E anche di Berlinguer che si fotteva i Rubli nel dopoguerra
Non fare il komunista anche tu 8-)
Tuttalpiù sono quei numeri ad essere truccati.
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Paolo_Padano
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il 25 luglio del 1943 Benito Mussolini con grande responsabilità e dignità si dimette e nasce il governo Badoglio, sono trascorsi poco più di 68 anni
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Se Berlusconi non si dimette neanche ora con il governo battuto sulla legge sul bilancio secondo me sta sognando la dittatura. Anzi diciamo che ha già attuato una nuova forma di democrazia/dittatura.
Spero che appena esca di scena non ritorni mai più!!!!
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Governo sotto, Mussolini a Scilipoti "Deve restituire tutto"Pubblicato: mercoledì 12 ottobre 2011 da V.



Quanto sarebbe bello che ora Alessandra Mussolini spiegasse bene che cosa di preciso deve restituire Domenico Scilipoti, re dei peones assurto a celebrità dopo la fiducia del 14 dicembre scorso. Che bello questo momento di verità dopo il tracollo del governo nella votazione sul bilancio di ieri. Questo momento di stracci che volano nella maggioranza è divertentissimo. Al di là della nota di colore è molto importante il ritaglio che leggete qui sopra - pezzo integrale in pdf sulla rassegna della Camera, se volete leggervi di tutti gli assenti - perché ammette che una fetta della maggioranza è lì perché ha avuto “qualcosa”, qualcosa di restituibile. Ma che cosa ha avuto?

“Se è vero che Scilipoti non ha votato lo prendo a calci nel sedere. Deve restituire tutto quello che ha avuto”
Che cosa avrà ricevuto Scilipoti? Ma anche: che cosa avrà avuto da fare ieri? Si occupava di amalgami dentali, come segnala Gilioli. Amalgami dentali. Vatti a fidare degli amici, come dicevamo ieri.

Tutti a chiedersi dov’era Scilipoti, alla Camera, e perché con la sua assenza al voto sul bilancio ha fatto andare paurosamente sotto il governo. Facile: oggi si doveva occupare di amalgami dentali.




:oo: :oo: :oo: :oo: :oo: :oo:
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G-E-N-I-O.


L'ex dipietrista Scilipoti: ero a Messina, in Tribunale. Certo, stare in una maggioranza non paralizza i deputati: io mi muovo, ascolto
«C'erano rischi? Potevano farmi una telefonatina»
Scilipoti: «Mi sono immolato per il bene degli italiani Ora posso anche fare un passo indietro»
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«C'erano rischi? Potevano farmi una telefonatina»

Scilipoti: «Mi sono immolato per il bene degli italiani Ora posso anche fare un passo indietro»


Domenico Scilipoti (Ansa)
ROMA - «Eccomi qua. Cos'è successo?».

Onorevole Domenico Scilipoti, lo sa bene cos'è successo.
«No, dico sul serio: cos'è successo di tanto grave?».

Va bene, se ha deciso di fare quello che...
«Senta, io sto rientrando adesso a Roma e ho solo intuito che c'è un po' di agitazione...».

Lei la chiama agitazione?
«Mhmm... Vabbé, il governo è andato sotto, ho capito: ma io, scusi, che c'entro?».

Il suo voto, il voto del «responsabile» Scilipoti è mancato.
«Ero fuori. Impegni importanti assai».

Tipo?
«Uff...».

Tipo?
«Uuhhh... e non insista, la prego».

Insisto: che impegno aveva?
«A Messina, al Tribunale... avevo una questione... come dire? Preliminare».

E non poteva rimandare?
«E io le chiedo: i capigruppo della maggioranza non potevano farmi una telefonatina e avvertirmi che il governo rischiava di sprofondare?».

Scilipoti, lei li legge i giornali, no?
«Eh...».

La verità è che lei non s'è fatto tanti scrupoli.
«La verità è che nella maggioranza, come appunto raccontano i giornali, c'è dibattito: e anche io, all'interno di questo dibattito, ho una posizione aperta».

Continui.
«Scilipoti ritiene...».

Scusi, sta parlando in terza persona?
«Sì, certo. Scilipoti ritiene che il fatto di stare dentro una maggioranza non paralizza i deputati. Non è che tutto quello che decidono i vari Verdini o Cicchitto è oro colato. Voglio dire: io, lo scorso 14 dicembre, lasciando l'Italia dei valori e votando la fiducia al governo Berlusconi mi sono immolato per il bene degli italiani. Quindi, sempre per il bene del Paese, ora posso anche fare un passo indietro».

Questa è una notizia.
«Il fatto è che dobbiamo uscire da certi schemi ingessati. Non è che lì a Montecitorio siamo solo per dire sì, o no, a seconda di come ci viene ordinato. Io ho le mie idee su come far uscire l'Italia da questa crisi. Ma se le mie idee vengono sempre ignorate, poiché ho a cuore le sorti del Paese, posso anche rivedere certe posizioni, e guardarmi intorno...».

Sta parlando con Scajola e Pisanu?
«Io non ci parlo con quelli che stanno in Parlamento da trent'anni e si propongono come alternativa a Berlusconi. Non ha senso chiedere a Berlusconi di tornarsene ad Arcore, per poi ritrovarsi davanti facce di signori che frequentano il Parlamento dai tempi di Fanfani... Ri/nno/va/re! Ri/nno/va/re! Ri/nno/va/re!».

Berlusconi non apprezzerà.
«Berlusconi di qua, Berlusconi di là... Senta: io, quando feci la scelta che sappiamo, e che m'è costata cattiverie e insulti, decisi con il Cavaliere un certo tipo di percorso. Ora, visto che le cose non stanno andando come previsto, io entro nel dibattito che s'è sviluppato dentro la maggioranza, e sto, come dicono quelli che parlano bene, nella dialettica, e mi muovo, ascolto...».

E poi?
«E poi decido, è chiaro. Scilipoti è uno che decide. Si sa, no?».

(Domenico Scilipoti, di anni 54, da Barcellona Pozzo di Gotto - ginecologo e agopuntore con la passione per l'Oriente, «ma siccome in Transatlantico c'è qualche ignorantone, mi scambiano per stregone» - il 14 dicembre scorso tradì Antonio Di Pietro per sostenere il Cavaliere. Un'ora dopo il voto, in una piazza vicina a Montecitorio, venti immigrati furono fermati mentre manifestavano in suo sostegno. Identificati dalla polizia, dichiararono di essere stati assoldati proprio da lui, da Scilipoti ).

Fabrizio Roncone
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