De Gaetano

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citrosodina
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..fuori dal Prc..

Fantozzi, dirigente nazionale Prc:
Il partito però, soprattutto nel reggino, non ha attraversato un periodo semplice…
"A Reggio ci sono stati episodi discutibili sul piano prima di tutto morale. L’attuale consigliere regionale De Gaetano è uscito dal partito dopo una mia lettera aperta con la quale gli chiedevo di versare il contributo previsto dallo statuto del Prc. Questo signore teneva per sé uno stipendio da nababbo, che invece i nostri rappresentanti nelle istituzioni versano in buona parte al partito per finanziare l’attività politica. C’è un problema che ha che vedere con la questione morale che ha determinato un allontanamento di questo signore dal nostro partito. A Reggio, il Prc sta ricostruendo il lavoro dal basso. Il problema non è fare il partito di potere, perché non lo siamo, ma ricostruire una speranza a partire dall’organizzazione dei più deboli."

Risposta De Gaetano:
"...Ferrero se ne faccia finalmente una ragione: la porta d’uscita del partito l’ho imboccata liberamente, con convinzione e per ragioni che il segretario continua a fingere di non capire. Come si fa ad allontanare chi non c’è più?”...

:scratch
insomma.. u cacciaru o si 'ndi ju?



i sicuru si teni i sordi.. :fifi:
lappo
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citrosodina ha scritto:..fuori dal Prc..

Fantozzi, dirigente nazionale Prc:
Il partito però, soprattutto nel reggino, non ha attraversato un periodo semplice…
"A Reggio ci sono stati episodi discutibili sul piano prima di tutto morale. L’attuale consigliere regionale De Gaetano è uscito dal partito dopo una mia lettera aperta con la quale gli chiedevo di versare il contributo previsto dallo statuto del Prc. Questo signore teneva per sé uno stipendio da nababbo, che invece i nostri rappresentanti nelle istituzioni versano in buona parte al partito per finanziare l’attività politica. C’è un problema che ha che vedere con la questione morale che ha determinato un allontanamento di questo signore dal nostro partito. A Reggio, il Prc sta ricostruendo il lavoro dal basso. Il problema non è fare il partito di potere, perché non lo siamo, ma ricostruire una speranza a partire dall’organizzazione dei più deboli."

Risposta De Gaetano:
"...Ferrero se ne faccia finalmente una ragione: la porta d’uscita del partito l’ho imboccata liberamente, con convinzione e per ragioni che il segretario continua a fingere di non capire. Come si fa ad allontanare chi non c’è più?”...

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insomma.. u cacciaru o si 'ndi ju?



i sicuru si teni i sordi.. :fifi:

è da anni che corteggia il pd e quindi diciamo che ha fatto in modo che lo cacciassero per avere la scusa di cambiare casacca :wink
doddi
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De Gaetano passa al PD: "Le ideologie sono finite, serviva un contenitore più ampio"
Venerdì 07 Ottobre 2011 13:51


di Stefano Perri - Adesso è ufficiale. Il consigliere Regionale Nino De Gaetano passa al Partito Democratico. E con lui entra nel Pd anche gran parte della dirigenza reggina fuoriuscita da Rifondazione.
In un’affollata conferenza stampa tenutasi oggi a palazzo Campanella, alla presenza di ex militanti e dirigenti di Rifondazione e di tutto lo Stato maggiore del Partito Democratico reggino, è arrivato l’atteso annuncio. Il percorso di De Gaetano e compagni si conclude, dopo esser passato dall’Associazione Progetto Sinistra, nel Partito di Bersani.
E’ lo stesso De Gaetano a chiarire le motivazioni del suo nuovo sposalizio con il PD. “Non vorrei parlare del passato, che in ogni caso mi resta nel cuore e rappresenta un’identità ed un bagaglio culturale che porterò anche in questa nuova esperienza. Vorrei parlare del futuro. Un futuro nel quale la parola d’ordine sono i risultati che possiamo ottenere stando all’interno di un contenitore più ampio come è il Partito Democratico. Vogliamo contribuire a costruire un grande partito rappresentando in questo modo le esigenze ed i bisogni delle classi meno abbienti. Le ideologie sono ormai finite, è il momento di costruire contenitori più ampi come avviene del resto in tutta Europa. Lo strumento del Pd al momento è quello più utile a rappresentare queste eisgenze. Noi vogliamo contribuire con le nostre idee a costruire un partito unitario e forte. Il grande dramma della sinitra è la divisione. Noi entriamo per unire, non per dividere”. E poi un passaggio sull’iscrizione al Gruppo Regionale del Partito Democratico: “Chiederò ufficialmente la tessera al Commissario De Maria e poi mi iscriverò al Gruppo del Pd lasciando Progetto Democratico”.
Uno scossone, annunciato, ma pur sempre uno scossone per la politica calabrese e ancor più per quella reggina. Rifondazione si era già svuotata qualche mese fa, allorquando il Consigliere Regionale aveva deciso di lasciare Ferrero e compagni e di lanciarsi in un nuovo percorso politico. Oggi l’approdo al Partito Democratico, una meta che in tanti vociferavano già durante la scorsa campagna elettorale per le comunali reggine, e che si è concretizzata con la conferenza stampa odierna.


“C’è un cambiamento forte – spiega l’ex segretario provinciale del PRC Antonio Larosa - la parte consistente di Progetto Sinistra decide ufficialmente di aderire al Partito Democratico”. Dalla scelta di entrare nel PD si differenziano al momento solamente l’ex consigliere provinciale Omar Minniti e il consigliere comunale reggino Demetrio Delfino. “Facciamo questa scelta – continua Larosa - con estrema convinzione ma anche attraverso un periodo di profonda riflessione, che ha determinato anche un travaglio, una discussione, con reazioni che hanno ovviamente anche tempi diversi. Abbiamo scelto il PD perché oggi in Calabria e in Italia l’unico modo per realizzare dei risultati è utilizzare gli strumenti giusti. I partiti sono degli strumenti, non delle finalità. E oggi il PD è lo strumento più convincente. E’ veramente un partito democratico, ha una sua dialettica interna e secondo noi è quello che serve per incidere realmente sulla società. Non si tratta di autoriproduzione delle nostre postazioni. Abbiamo rifiutato una sinistra minoritaria, velleitaria e in qualche caso presuntuosa. Nel PD ci sono delle novità positive, soprattutto a livello locale, utili a rappresentare il bisogno di democrazia che esiste”.

Ad accogliere i nuovi compagni di viaggio il Commissario provinciale del Partito Democratico Girolamo De Maria. “E’ una scelta importante quella che ci hanno proposto il gruppo di dirigenti e i tanti militanti che provengono da Rifondazione. Un percorso che può servire a semplificare la politica, per dare forza al Partito Democratico che vuole rappresentare il soggetto politico alternativo in ambito nazionale. Di fronte ad una situazione regionale che vede il centrodestra di Scopelliti che a parte i proclami non ha fatto grandi cose, di fronte ad una città di Reggio Calabria che soffre gli effetti del modello Scopelliti del quale osserviamo oggi i preoccupanti risultati, abbiamo deciso di costruire un fronte comune”.

A fare eco al Commissario Pd anche il Capogruppo in consiglio regionale Sandro Principe.
“Quando si vuole ostruire un’alternativa è fuor di dubbio che è necessario un partito di riferimento – spiega Principe - il PD è l’unico partito realmente democratico tra tutte le forze politiche italiane. In questo periodo che il Berlusconismo è alla fine il Pd deve essere punto di riferimento di un’alternativa. Ma ciò può accadere solo se sapremo essere sensibili al colloquio con le aree politiche che fanno riferimento alle fasce più bisognose della società ma anche al rinnovamento proposto dalle forze moderate. Accogliamo il contributo che arriva da tanti giovani dirigenti che oggi entrano nel Partito Democratico per costruire insieme un grande partito”.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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citrosodina
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doddi ha scritto:http://www.strill.it/index.php?option=c ... d=1:ultime


De Gaetano passa al PD: "Le ideologie sono finite, serviva un contenitore più ampio"
Venerdì 07 Ottobre 2011 13:51
un contenitore? pi sordi forsi.... :scratch
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Falko
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w le ideologie
Se il destino mi è avverso, peggio per lui!!!

http://www.youtube.com/watch?v=06hr11IO" onclick="window.open(this.href);return false; ... dded#at=13

"La mia rielezione sarebbe al limite del ridicolo" Giorgio Napolitano 14/4/2013
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Falko ha scritto:w le ideologie

Poverino, deve rientrare della spese elettorali.

Minkia chi comunista........mi viene il vomito se penso che tesserati del PRC, già glorioso PCI, abbiano dato il loro consenso (ma non solo loro, evidentemente) a questo squallido personaggio.

:vomito: :vomito: :vomito: :vomito: :vomito:
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:muro: :muro: :muro: che schifo Lamberti invitato alle dimissioni e costretto a cambiare sponda politica, chiuso qualsiasi contatto con bova e questo soggetto all'interno del partito e della coalizione, magari proponiamolo anche sindaco.
Pickwick ha scritto:La percentuale di scemi del movimento 5 stelle supera anche il grande sud di Miccichè...
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Reggio, i Comunisti Italiani su De Gaetano: "Appartiene alla categoria dei rinnegati"
Lunedì 10 Ottobre 2011 18:20

Di seguito la nota ricevuta dalla Segreteria Regionale del PdCI: Nei giorni scorsi, come da tempo, spesso inascoltati, avevamo previsto, il consigliere regionale Nino De Gaetano ha dato un annuncio, destinato certamente a meravigliare il mondo politico planetario

e a prosciugare le acque del Mar Rosso: entra con i suoi fedeli ripetitori nel Pd con una apologia dissimulata di Berlusconi. Sotto questo profilo Nino De Gaetano non è un convertito, che conserva sempre qualcosa della vecchia pelle. Invece, appartiene alla categoria dei rinnegati, che ripudiano il passato per motivare il salto della quaglia e per aggraziarsi le simpatie di quanti già stanno nella nuova apaprtenenza. Tipico, questo, degli opportunisti di sinistra, che all’enfasi della frase solenne e dei principi, arrotolati in forme catechistiche, fanno seguire l’assoluta miseria di comportamenti tipici dei trasformisti e dei voltagabbana. E a nulla vale che Nino De Gaetano tenti di camuffare il suo opportunismo di sinistra con richiami alla necessità di offrire proposte concrete ai lavoratori. Egli è finito nel Pd, un partito moderato, che risulta incapace, per le sue contraddizioni interne, anche di fare una vera opposizione in Italia e in Calabria. Noi non siamo sorpresi dal passaggio al Pd di De Gaetano e dei suoi sodali. Lo avevamo detto da molto tempo che questa era la traiettoria verso cui si muovevano i transfughi di Rifondazione. Peraltro, come volevasi dimostrare, avevamo previsto e denunciato, il cosiddetto Progetto Sinistra non era altro che un miserevole alibi per tentare di giustificare quello che in nessun modo può essere giustificato: la svendita dei valori e il tradimento delle idee.


Adesso Progetto Sinistra scompare e, come nel gioco delle tre carte, compare la destinazione finale: il Partito Democratico.

De Gaetano afferma che le ideologie sono finite, però arriva a questa originale conclusione dopo avere scippato ai Comunisti Italiani e alla Federazione della Sinistra un seggio al Consiglio regionale, un seggio ottenuto solo ed esclusivamente grazie al ruolo politico e ai voti determinanti del PdCI. Soltanto un anno fa, si è candidato nella lista della Federazione della Sinistra e, allora, non ebbe alcuna esitazione o remora ideologica. Invece, il consigliere De Gaetano scopre la fine delle ideologie adesso. Forse dimentica che il segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero, intimandogli il rispetto delle regole dei comunisti in materia di finanziamento al Partito, lo ha pubblicamente definito espressione di una grandissima questione morale.

Ma chi ha buona memoria ricorda che Nino De Gaetano, il quale solo dopo l’ingresso nel Pd vede la luce, aveva due precisi doveri etici e politici: primo, trasferire quanto dovuto, e da se stesso stornato, alla Federazione della Sinistra di cui faceva parte e che gli ha permesso di entrare in Consiglio regionale; secondo, restituire il mandato elettorale alla Federazione della Sinistra grazie alla quale era stato eletto. Né l’una né l’altra cosa, come fanno i politici da strapazzo, tutti quelli che non hanno né arte né parte. Uno sfregio ai tantissimi militanti che hanno condotto una campagna elettorale per i comunisti e la FdS.

Sono questi opportunisti che il Pd insacca in forma solenne, rendendosi responsabile della crescita della mala pianta del trasformismo. Il Pd, nel mentre parla di etica e politica, sguainando la scimitarra contro i trasformisti che da sinistra passano a destra o gli Scilipoti di turno, contestualmente si comporta allo stesso modo. Ma, forse, dal punto di vista elettorale, ci hanno azzeccato. Con Nino De Gaetano espugneranno Archi. Un bel risultato che, evidentemente, apre una voragine di natura morale ed etica nel Pd, un partito disposto ad accettare queste incomprensibili acrobazie pur di accogliere nelle proprie fila personaggi voltagabbana e trasformisti.

Davanti a questo scempio rilanciamo la necessità e l’indispensabilità di una forte presenza dei comunisti e della sinistra in Calabria e in Italia. Allo stesso modo ribadiamo i valori della diversità comunista, insegnatici da Enrico Berlinguer, rispetto al deserto etico e morale di squallidi ed inutili personaggi che si ricorderanno soltanto per essere stati dei saltimbanchi della politica.
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Progetto Sinistra replica al PdCi: ''Di lezioni di morale sono i primi ad avere bisogno''
Lunedì 10 Ottobre 2011 20:36

Di seguito la nota di Progetto Sinistra, in risposta alla nota dei Comunisti Italiani di qualche ora fa, riguardante, tra gli altri temi, l'adesione del consigliere regionale, Nino De Gaetano, al Pd:
“Puntuale e roboante, la segreteria regionale del Pdci ha tuonato. Mescolando veleno, diffamazione, improbabili dichiarazioni di superiorità morale e il consueto appello finale ai comunisti d’Italia e Calabria, la fantomatica segreteria, riunita come sempre nel salotto di casa Tripodi, ha vomitato improperi contro i componenti di Progetto Sinistra e il consigliere regionale Nino De Gaetano per la loro adesione al Pd. Per il Pdci, noi di Progetto Sinistra saremmo i “fedeli ripetitori” di De Gaetano, tutti insieme protagonisti di un caso di trasformismo contro il quale i Comunisti italiani brandiscono i valori della diversità comunista di cui, ovviamente, si dichiarano unici depositari. A questi enfatici maestri di morale, con la memoria breve e la diffamazione facile, replichiamo che non accettiamo lezioni da chi sa solo distruggere, producendo il deserto attorno; da chi ha gestisto il potere per decenni, si è reso protagonista di ribaltoni e inciuci e, sconfitto alle ultime regionali, sta da un anno con insinuazioni ignobili e vili denigrando la moralità altrui. Gente del genere rappresenta al meglio la Sinistra autodistruttiva da cui abbiamo deciso di allontanarci, provando a cercare un orizzonte diverso per incidere sulla realtà calabrese. Lo abbiamo fatto non da “fedeli ripetitori” ma da co-protagonisti cui è dovuto il massimo rispetto. Stiano tranquilli i Comunisti italiani: ad amare i “servi sciocchi”, punendo ogni forma di autonomia o indipendenza, sono solo loro, come possono testimoniare decine di giovani calabresi defenestrati dal partito-famiglia dei Tripodi. In quanto agli attacchi meschini al consigliere regionale Nino De Gaetano, di certo i Comunisti italiani parlano per esperienza diretta di trasformismo e questione morale. Nel 1999 Michelangelo Tripodi, eletto in Consiglio regionale con Rifondazione comunista, abbandonò il partito un mese prima di diventare assessore regionale del PdCi nella Giunta del ribaltone che riuniva elementi di centrodestra e centrosinistra. Per dirla con la segreteria regionale del Pdci, “tipico degli opportunisti di sinistra, che all’enfasi della frase solenne e dei principi, arrotolati in forme catechistiche, fanno seguire l’assoluta miseria di comportamenti tipici dei trasformisti e dei voltagabbana”. Nell’occasione Tripodi non ha stranamente avvertito l’esigenza morale di dare il buon esempio, dimettendosi per rispetto degli elettori di Rifondazione comunista che aveva tradito. Altro che moralizzatori tuonanti. Scoprono i valori della diversità comunista solo quando non hanno il potere da gestire. In quanto a lezioni di morale, insomma, da De Gaetano e dagli uomini e le donne che compongono Progetto Sinistra ne possono solo ricevere. Li vogliamo rassicurare, comunque, sul futuro di Progetto sinistra: noi continueremo le nostre attività di associazione. Ci dica il Pdci, invece, ormai spazzato via dal panorama politico nazionale e regionale, se ha altre ragioni di esistere a parte diffamare Nino De Gaetano e noi di Progetto Sinistra”.
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Castorina (Gd): ''Attaccare De Gaetano è attaccare il Pd''
Mercoledì 12 Ottobre 2011 12:04
Segue la nota diffusa dall'esponente dei Gd: Il progetto del Nuovo Ulivo lanciato da Pierluigi Bersani prevede l’unità delle forze che stanno in opposizione a questo governo nazionale e si declina nei territori con un dialogo costante tra le realtà che si ispirano al riformismo democratico e che in una regione come la Calabria si oppongono in maniera chiara e netta a questa “mala gestio” che al posto di risolvere i problemi della cittadinanza organizza valzer,canzoni e marce su Cosenza,un “modus agendi” che prende il peggio del peggio del Berlusconismo.
In questa fase politica molto delicata è necessaria l’unità delle forze che stanno a sinistra e l’iniziativa che la nostra organizzazione giovanile mette in piedi il 13 ottobre alla presenza di Matteo Orfini vuole aprire una discussione anche su questo.
E’ importante che alla nostra iniziativa,oltre al Partito Democratico che ci sta supportando nel nostro agire quotidiano siano presenti i rappresentanti di tutte le formazioni politiche che dovranno aprire la costituente per un nuovo centro sinistra a Reggio Calabria a partire da Sel e Idv come interlocutori privilegiati,come è importante che questi percorsi nei vari enti locali siano coordinati dal Canale al comune e da Morabito alla provincia.
L’unità delle forze che si ispirano al riformismo democratico esclude quindi chi ha interessi di bottega,esclude gli egoismi i particolarismi perché l’obiettivo che ci poniamo è di più alto profilo ,ovvero sia ritornare alla governance del nostro paese e poi dei vari enti locali con un nuovo gruppo dirigente con una squadra rinnovata nella forma e nella sostanza.
Ritengo pertanto ingiustificato e poco utile ai processi di unità del centro sinistra a Reggio Calabria i continui attacchi da parte del Pci al compagno Nino De Gaetano.
Credo che i valori e la storia del Pci a Reggio Calabria e nella nostra regione in particolare,l’importante apporto che lo stesso partito e il suo gruppo dirigente ha dato alla storia del centro sinistra nella nostra terra porti ad assumere un senso della responsabilità rispetto ad una discussione che esplicitata nei termini in cui la si sta veicolando non credo sia utile alla nostra coalizione e neanche al partito comunista stesso.
Credo che con la semplificazione del panorama politico partitico che durante le ultime elezioni politiche ha visto scomparire dal parlamento alcune formazioni politiche storiche oggi si apre una fase nuova che ha nel Partito Democratico il perno di un alleanza riformista e democratica che guardi a tutte le categorie deboli,alle nuove generazioni,alle famiglie e alle imprese.
Scegliere il Partito Democratico vuole dire avere uno strumento in più per veicolare la propria idea di partito,i propri valori e i propri principi e la scelta di Nino De Gaetano è la scelta migliore possibile,certo che insieme all’On Demetrio Battaglia oggi abbiamo un partito più forte e credibile che si propone in alternativa a questo centro destra ma che risulta competitivo per aprire una grande stagione riformista nella nostra regione e nel nostro paese.
Attaccare Nino De Gaetano vuole dire attaccare il Partito Democratico che deve essere interlocutore privilegiato di un percorso di unità che vuole ovviamente coinvolgere anche il Pci ma che per utilizzare una locuzione cara ad Enrico Berlinguer non prevede una Conventio ad excludendum nei suoi confronti.
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Chi è questo de gaetano è,
soprattutto,
perchè si parla tanto di lui?
:scratch
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aquamoon ha scritto:Chi è questo de gaetano è,
soprattutto,
perchè si parla tanto di lui?
:scratch
Se non lo sai tu ...pare bazzichi dalle vostre bande :fifi:
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aquamoon ha scritto:Chi è questo de gaetano è,
soprattutto,
perchè si parla tanto di lui?
:scratch
Esti 'u jenneru ru mericu ill'Archi..

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http://robertogalullo.blog.ilsole24ore. ... i-pdl.html

28 novembre 2011 - 9:57

Ivan Tripodi (PdCi) e la questione morale in Calabria: “Il voto disgiunto premia De Gaetano (Pd) e Scopelliti (Pdl)”Cari amici ieri, domenica, mi stavo ancora leccando le ferite per la sonora sconfitta della Roma quando ho avuto il piacere di rallegrarmi per due cose.

Una lettera che ho ricevuto e la dichiarazione di Loiero Agazio, l’ ex Governatore che governava dallo spazio. Il suo spazio politico che non ho mai capito.

Quando ancora sgorgavano dal mio viso le lacrime per la batosta inferta alla “Maggica” dall’Udinese, Loiero Agazio mi ha fatto tornare il buonumore visto che all’Ansa ha dichiarato: “…per parte mia ho sempre avuto un rapporto di grande rispetto nei confronti del mestiere dei giornalisti, locali e nazionali, perché, contrariamente ad altri, non amo il giornalismo annacquato e sono persuaso che in un Paese democratico la stampa debba essere libera e assolvere alla sua funzione del libero esercizio di critica, scevro da condizionamenti”.

Ho firmato decine di inchieste sul mandato politico-amministrativo che ha contraddistinto la sua giunta e, per la verità l’intero consiglio regionale, che lo mandavano un giorno sì e l’altro pure fuori di testa. Al punto che dovette intervenire sul Sole-24 Ore l’allora direttore Ferruccio de Bortoli per porre un freno chiaro e visibile (un corsivo durissimo sul giornale) che ponesse un argine definitivo all’intolleranza (legittima) di Loiero alle mie inchieste che, come sempre, non guardavano in faccia a nessuno. Capirete perché mi abbiano messo di buonumore quelle dichiarazioni rese da Loiero Agazio che, mi dicono, sia giunto ora alla corte di Raffaele Lombardo. Mi fermo qui.

Di buonumore mi ha poi messo la lettera di Ivan Tripodi, segretario cittadino del Partito dei comunisti italiani. La sua lettera (che non vedo perché mai avrei dovuto censurare, visto che questa è forse l’unica piazza virtuale di libera informazione sulla Calabria oggi esistente) è molto forte e pone interrogativi serissimi.

Leggetela. La condividerete o meno ma un fatto è certo: dopo le aggressioni a me e due colleghi da parte di Scopelliti e, nei giorni successivi, da parte dei suoi amici, la politica calabrese ha dimostrato tutto il suo spessore: un paio di politici mi hanno telefonato, gli altri (ne conosco a centinaia) sono letteralmente spariti. A tutti ho offerto virtualmente il destro di scrivere su questo blog di questioni reggine e calabresi. Nessuno lo ha fatto. L’unico che ha accettato (finora) è Tripodi.

Sapete perché tutti sono spariti (persino politici, di qualunque schieramento, che conosco da una vita e credevo avessero le palle e invece hanno solo due ciliegine rinsecchite) e nessuno ha il coraggio di scrivere ed esporsi? Semplicissimo: hanno paura. Hanno (quasi) tutti maledettamente paura perché fare Politica a Reggio e in Calabria e, di conseguenza, schierarsi e apparire, vuol dire rischiare la vita. Se fai politica, invece non rischi una cippa e vivi abbondantemente di consociativismo, affari e potere. Sono stato abbastanza chiaro?

La lettera di Tripodi (persona che non ho mai incontrato in vita mia) dice sostanzialmente cinque cose: 1) noi dei Comunisti italiani siamo diversi (non commento questa affermazione perché è di parte e qualunque altro esponente di qualunque altro partito, a torto o a ragione, affermerebbe la stessa cosa); 2) la sinistra, quella fatta di Pd e Rifondazione comunista dovrebbe fare una profonda autoanalisi e autocritica sulla questione morale che li attraversa (inutile dire che sono d’accordo); 3) il voto disgiunto ha premiato a Reggio De Gaetano e Scopelliti, come dire due mondi che dovrebbero essere agli antipodi e, chissà perché, non lo sono; 4) la situazione di Reggio Calabria è insostenibile (lo vada a dire al sindaco Demetrio Arena e a Scopelliti Giuseppe); 5) il prefetto Luigi Varratta resta in silenzio mentre il sistema di potere che governa non solo le municipalizzate, a Reggio va avanti (per essermi chiesto, io per primo, su questo umile blog, il motivo per il quale non fosse stato proprio il prefetto a sollecitare l’attenzione del Viminale, sono stato attaccato miseramente da più parti. Un giornalista, secondo la loro concezione della democrazia, non deve disturbare il manovratore: deve leccare il manovratore. Con me, spiace ripeterlo per l’ennesima volta, si casca male e nulla riuscirà a intimidirmi).

C’è infine una domanda che Tripodi si pone: cosa altro deve succedere in Calabria prima che qualcuno intervenga? A questa domanda non so rispondere (anche se qualche idea ce l’ho) ma spero che non ci sia bisogno di porsela ancora a lungo. Nonostante tutto confido, democraticamente, nell’azione della Magistratura (quella con la M maiuscola) e della Politica.

A proposito, c’è qualcun altro che vuole proseguire nel dibattito? Su, fora i bal come direbbe un grande statista come Umberto Bossi!



LA LETTERA DI TRIPODI


Egregio dott. Galullo,

ho letto, come sempre, i suoi post: una necessaria boccata d’ossigeno per
chi vive e opera in una realtà nella quale la ‘ndrangheta opprime tutto e
quasi tutti, la democrazia in primis.
Mi permetto, però, di fare una doverosa e sostanziale precisazione. Mi riferisco alla sua giusta considerazione rispetto al discusso consigliere regionale della Calabria Nino De Gaetano, ex Rifondazione e oggi Pd(sic!!!).
Ebbene, intanto, ci tengo a precisare che la pubblica e convinta solidarietà
nei suoi confronti è stata espressa dal sottoscritto, che ha firmato in nome
e per conto del PdCI. Noi Comunisti Italiani siamo un'altra cosa…e la prego, non ci censuri anche lei.
Basta chiedere a qualunque suo collega e, mi perdoni la presunzione, ne avrà la conferma. Quindi, stia tranquillo, non si deve preoccupare per la solidarietà ricevuta, poiché non abbiamo nulla a che fare con determinati personaggi e proprio per questo abbiamo, anche, pagato pesanti prezzi politici e personali.

La stessa Rifondazione è, oggi, in una fase di ricostruzione dopo la recente fuoriuscita del transfuga De Gaetano, e dei suoi sodali, il quale per lunghi anni è stato il ras indiscusso del Prc reggino e calabrese.
Qualche informazione mi permetto, però, di aggiungerla.
Deve, infatti, tenere presente che in Calabria, in aperta e pubblica polemica proprio con De Gaetano, sospendemmo, subito dopo le elezioni regionali del 2010, il processo di costruzione della Federazione della Sinistra avviato nel resto del paese. Proprio il comportamento di De Gaetano sia nella sua vergognosa campagna elettorale delle regionali del 2010 che nel post-elezioni, ci ha portato ad aprire, sempre pubblicamente (basta leggere i giornali locali), una polemica sulla questione morale e sui valori della sinistra.
Alcuni episodi concreti: De Gaetano è stato pubblicamente votato (e ovviamente non si tratta del semplice voto personale…), come riportato da qualche quotidiano locale, da consiglieri comunali di Reggio del Pdl (es. tale Tonino Serranò, video filmato, nell'ambito dell'inchiesta della Procura reggina denominata "Epilogo", mentre, in compagnia di alcuni personaggi indagati o arrestati armeggia una pistola ed evidenzia la sua "professionalità" in materia, da qui il nomignolo datogli da alcuni cronisti di consigliere-pistolero).

Dunque, De Gaetano ha avuto ben 8.765 voti di preferenza (nel 2005 fu eletto con circa 2000 voti) ed è stato il secondo più votato in assoluto nella città di Reggio. Inoltre, è stato il più votato nel quartiere Archi, patria e regno delle più potenti famiglie della 'ndrangheta e zona nella quale tutto il centrosinistra unito non ha mai
avuto percentuali degne di nota... Insomma: un'enormità, oggettivamente, ingiustificabile.
I voti ottenuti, fra l'altro, erano incredibilmente caratterizzati dal voto disgiunto: votavano De Gaetano come consigliere e Scopelliti come Governatore. È, inoltre, fatto acclarato che quella donna (cognata del boss Giovanni Tegano e moglie del fratello di questi Bruno Tegano) che, di fronte la Questura, il giorno dell'arresto del boss Giovanni Tegano, urlò a squarciagola, ripresa da tutte le tv e dalla stampa, "è un uomo di pace", si trovava davanti ai seggi e, palesemente, consigliava di votare De Gaetano. Mi fermo qui e non aggiungo altro.....Credo che basti e avanzi.
Fino ad oggi De Gaetano non è indagato. Ma che significa? Le responsabilità politiche dove le mettiamo? E' mai ammissibile, soprattutto a sinistra, tollerare determinate questioni, anche con una lettura squisitamente ed esclusivamente politica, che rischiano di rappresentare il cedimento, fino ad oggi impensabile, di una regola aurea e di quel limite, fino ad oggi invalicabile, oltre il quale nessuno, nella lunga storia della sinistra reggina e calabrese, si era permesso di andare.
E’, del resto, noto che il contenuto delle dichiarazioni del pentito Moio era di dominio pubblico e nella bocca di tutti.
I comunisti, e questa è storia indelebile, non hanno mai avuto contiguità, di nessun tipo, con la 'ndrangheta: nessuna chiacchiera e nessun inciucio.
Non si è mai verificato. I comunisti sono stati i nemici giurati delle cosche, hanno pagato prezzi pesantissimi e hanno sacrificato la loro vita per la lotta contro la 'ndrangheta. Basti ricordare il, troppo dimenticato, segretario del Pci di Rosarno Peppe Valarioti, trucidato barbaramente dalle cosche di quel paese.
È, dunque, drammatico che il Pd, in questa situazione e con questo quadro limpido e chiaro, abbia dato, senza un attimo di riflessione e a cuor leggero, ospitalità ad un personaggio come De Gaetano.
Le scrive una persona che fin da bambino è cresciuto in un ambiente familiare caratterizzato da formazione e cultura basate sulla legalità e, senza giri di parole, sull'antimafia. Mio padre, già sindaco di Polistena per oltre 30 anni e parlamentare comunista componente della commissione antimafia per molte legislature, è stato ripetutamente minacciato e ha vissuto, parecchi anni, sotto scorta per non avere mai fatto entrare le imprese, e i molteplici interessi mafiosi, nel comune di Polistena e per avere, con successo, insieme alle popolazioni, ostacolato e affossato la costruzione della mega-centrale a carbone di Gioia Tauro: un maxi affare sul quale la mafia della piana di Gioia Tauro, i Pesce e i Piromalli in primis, avevano messo gli occhi e le mani...
Uno smacco per la 'ndrangheta e per i partiti complici e affiliati.
Queste considerazioni sono necessarie affinché si possa fare un'idea del sottoscritto e dei Comunisti Italiani di Reggio e della Calabria.
Che, ribadisco, con un pizzico di sano orgoglio, siamo altra cosa rispetto a tutto il resto: cerchiamo di mantenere la famosa "diversità" comunista di berlingueriana memoria.
Anche in queste settimane, siamo tra i pochi a denunciare con chiarezza, e senza voltarci dall'altra parte, la vicenda delle società miste del comune di Reggio Calabria (sulle quali la invito ad approfondire la questione), in primis la Multiservizi, nella quale ben due distinte operazioni della Dda reggina, denominate "Archi" e "Astrea", hanno drammaticamente certificato la presenza delle cosche della 'ndrangheta tra i soci privati. Insomma, il comune di Reggio si trovava, nei fatti, socio in affari con la 'ndrangheta.
A parte l'atteggiamento del sindaco di Reggio Demetrio Arena e della giunta comunale del Pdl che fanno orecchie da mercante e mantengono il vergognoso status quo, vi è l'incredibile ed assordante silenzio del Prefetto Varratta, il quale, nonostante le nostre pubbliche sollecitazioni, non ha ritenuto utile procedere ad emettere un atto amministrativo straordinario, quanto giustificato, finalizzato a troncare il putrido sistema di potere che gira intorno alle società miste del comune di Reggio. Purtroppo, quanto accaduto non è ancora bastato per suscitare un intervento risolutivo delle Istituzioni pubbliche, che purtroppo a Reggio sono troppo spesso in simbiosi con la destra.
E, sinceramente, non riusciamo a capire cosa altro debba accadere per assumere iniziative concrete. Quindi, intuirà lo scoramento che si trasforma in rassegnazione da parte dei tanti, tantissimi, reggini onesti e nauseati.
Pertanto, caro dr. Galullo, la solidarietà, vera e convinta, che le ho espresso, anche a nome dei Comunisti Italiani, per le ignobili parole espresse nei suoi confronti dal governatore Scopelliti, non ha nulla a che vedere con De Gaetano e i suoi sodali.


Con grande stima,
Ivan Tripodi
segretario cittadino PdCI Reggio Calabria
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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