Pentito: figlio Riina progetta attentato a Alfano

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Pentito: figlio Riina progetta attentato a Alfano

Le dichiarazioni risalirebbero all'aprile scorso
04 ottobre, 17:52

Figlio Riina esce da carcere, portato a Corleone

ROMA - Il progetto di un attentato nei confronti dell'ex ministro della Giustizia Angelino Alfano, attuale segretario del Pdl, sarebbe stato rivelato - secondo quanto si e' appreso - dal collaboratore di giustizia Luigi Rizza, che ne ha attribuito l'input al figlio di Toto' Riina, Giuseppe Salvatore, ieri scarcerato.

Sulla circostanza - secondo quanto si é appreso - stanno indagando gli inquirenti di Catania ai quali Rizza avrebbe riferito dell'esistenza di un messaggio, per uccidere Alfano a causa dell'inasprimento del 41 bis, che gli sarebbe stato consegnato in carcere, a Padova, nel 2009, dal figlio di Riina, Giuseppe Salvatore, e da Umberto Bellocco. Le dichiarazioni di Rizza risalirebbero all'aprile scorso.

''Nel 2009, mentre ero detenuto al carcere di Padova, Umberto Bellocco e Giuseppe Riina, figlio di Toto' - riferisce Rizza agli inquirenti di Catania - mi davano dei messaggi da portare ad altri detenuti del carcere, tra cui Salvatore Alia e Paolo Lombardo (detto Nino)''. E' durante una ''occasione'' che il collaboratore di giustizia riferisce di avere ''saputo che era in programmazione un attentato nei confronti del ministro Alfano (per via dell'inasprimento del regime di cui all'articolo 41 bis)''. Rizza afferma di non sapere se ''il proposito ( di uccidere Alfano, ndr) sia ancora attuale''. ''In particolare - riferisce agli inquirenti di Catania - Nino Lombardo e Salvatore Alia mi chiesero di chiedere conferma della cosa a Umberto Bellocco, cosa che io feci''. A questo punto ''Bellocco mi confermo' la cosa e mi disse 'si', procedete'; io - prosegue Rizza - riferii ad Alia e Lombardo; nei giorni successivi Alia mi chiese se ero disposto a partecipare all'attentato'' visto che ''a breve avrei dovuto godere di permessi''. Poi pero' - conclude il collaboratore di giustizia - ''non se ne fece nulla perche' io fui trasferito a Tolmezzo e non so se il proposito sia ancora attuale''.

PRESTIGIACOMO, GRAVISSIMO PROGETTO ATTENTATO ALFANO - "E' di una gravità inaudita la notizia che la mafia stesse preparando un attentato ad Alfano. Grave perché indicherebbe una volontà di Cosa Nostra di innalzare scontro con lo Stato ad un livello che speravamo di aver relegato nel doloroso archivio della lotta alla mafia". Lo afferma il ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo."E' necessario - aggiunge - fare chiarezza presto e bene sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, verificarne scrupolosamente l'attendibilità e, soprattutto, innalzare da subito il livello di guardia nei confronti delle attività mafiose. Credo che Angelino Alfano, a cui va tutta la mia solidarietà umana e politica, avrebbe volentieri fatto a meno di questo 'attestato di efficienza istituzionale' da parte del figlio Riina, ma queste inquietanti notizie sono una conferma dell'efficacia dell'azione del Governo contro le cosche. Un'azione che va proseguita e incrementata senza pause, senza cedimenti, senza distrazioni". "E che a far paura ai clan sia stato un ministro siciliano - conclude il ministro - è l'ennesima conferma che proprio dalla Sicilia, come già in passato, vengono le energie e le intelligenze migliori, e la più autentica passione civile, per combattere il cancro che avvelena la vita sociale ed economica dell'isola".

RIINA JR TORNA A CORLEONE, SONO CONFUSO MA FELICE Il profumo della liberta' lo sta respirando a Corleone dove e' giunto dopo avere scontato un residuo di pena di tre anni e un mese di carcere in seguito ad una condanna a otto anni e dieci mesi di reclusione. Un ritorno a casa che Giuseppe Salvatore Riina, 34 anni, figlio minore del capo mafia Toto', non si aspettava pensando che sarebbe andato, dopo la detenzione, a lavorare in una Onlus a tutela delle famiglie contro la droga che si trova a Padova. Un cambio di programma che Riina jr commenta sostenendo di sentirsi ''confuso ma felice''.

A Corleone, il magistrato gli ha imposto l'obbligo di dimora e di rientro in casa entro le 21. Stamane e' stato in commissariato. ''Ho avuto la conferma che Riina jr e' in paese - dice il sindaco del comune nel Palermitano - Antonio Iannazzo - e queste sono le limitazioni alle quali deve sottoporsi''. La svolta improvvisa e' arrivata quando, prima di lasciare il carcere di Voghera, a Riina e' stato 'sospeso' il provvedimento di sorveglianza che gli avrebbe permesso, come previsto dal magistrato di Pavia, di arrivare in Veneto e notificato invece la norma di prevenzione emessa nel 2002 dal tribunale di Palermo. Un provvedimento, quest'ultimo, che, come indica l'avvocato, 'cancella' quello relativo alla sorveglianza. Il legale ha annunciato la presentazione di un ricorso in Cassazione contro la prevenzione poiche' sarebbero trascorsi piu' di due dall'emissione di quest'ultima notifica alla sua applicazione. Dura la reazione del sindaco Iannazzo: ''Credo che la presenza a Corleone di Giuseppe Salvatore Riina sia pericolosa per la comunita'''. ''Non abbiamo d'altronde registrato da parte sua - aggiunge Iannazzo - alcuna dichiarazione di dissociarsi da Cosa Nostra o di essersi pentito delle azioni per le quali e' stato condannato. Pertanto non e' Corleone il luogo dove lui possa sperimentare un'ipotetica volonta' di cambiamento''. ''Certamente del suo arrivo - osserva - i suoi familiari con la madre in testa sono molto contenti. Ma sicuramente vi sono tanti altri miei concittadini che non hanno gradito questa suo rientro. La sua permanenza qui pero', a quanto ho sentito, dovrebbe essere temporanea.

Possibilmente Riina junior dovrebbe ripartire per Padova per lavorare nella Onlus''. Ed e' stata proprio la sua possibile presenza nel Veneto a scatenare nei giorni scorsi le proteste della Lega con l'annuncio anche della presentazione di una interrogazione parlamentare. Reazioni di cui oggi si e' fatto portavoce il governatore Luca Zaia: ''La nostra regione ha gia' dato il suo tributo sui delinquenti importati da fuori e non intende darne ancora i veneti sono stanchi di sentirsi trattare periferia dell'impero''. E d'altra parte il curriculum criminale del rampollo di casa Riina non e' incoraggiante. ''Un vero capo mafia''. Fu questa una delle motivazioni della sentenza della Cassazione che riporto' l'8 gennaio 2009 il giovane ''Salvuccio'', come e' chiamato dai suoi familiari, dietro le sbarre. In quella data doveva scontare la pena residua di tre anni e un mese. Il figlio del boss Toto' era gia' infatti finito in cella per la prima volta nel giugno 2002 perche' accusato di associazione mafiosa ed estorsione.

La Corte d'appello di Palermo gli aveva inflitto appunto una pena a otto anni e dieci mesi. Nel febbraio 2008 la Cassazione aveva disposto la sua scarcerazione per scadenza dei termini. Il giovane era allora detenuto a Sulmona e sottoposto al 41 bis. Ma dopo la conferma della condanna Riina jr ritorno' fino ad oggi ad indossare gli abiti di detenuto. Ma ora secondo l'ex sindaco Pippo Cipriani che durante il suo mandato dal 1993 al 2001 ha condotto tante battaglie contro i boss: ''Il giovane Riina ha tutto il tempo per cambiare rotta e collaborare con la giustizia soltanto cosi' puo' avere comprensione per una vita diversa''.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 40233.html
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
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EktorBaboden
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Era meglio se avesse progettato l'attentato, riuscendo nell'intento, per il suo capo!!
Alfano è sulu un pupu. :lol: :lol:


Chiaramente è una battuta...
ma non troppo!!! :mrgreen:
AMOMARANTO LIBERO
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