GIUNTA DE MAGISTRIS

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Ninco Nanco
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anche queste piccole cose possono darti la speranza che finalmente qualcosa possa cambiare...

La scorta vuole farsi largo, ma De Magistris si mette in fila come tutti
E' accaduto all'esterno del San Paolo
19.09.2011 09:45 di Redazione Tutto Napoli.net articolo letto 7230 volte
© foto di Marco Iorio/Image Sport

Il primo cittadino deve dare il buon esempio. Avrà pensato questo Luigi De Magistris quando ieri, arrivato allo stadio, ha immediatamente stoppato la scorta che voleva farsi largo tra la folla all'esterno dei cancelli del San Paolo: anche il Sindaco si è messo in fila come tutti. E ha portato nuovamente fortuna al Napoli: Palermo, Manchester City e Milan, gli azzurri sono imbattuti con lui presente allo stadio.
"I mafiosi non avrebbero cittadinanza in Italia se non ci fosse il potere politico e finanziario che gli permette di esistere."
Giuseppe Fava, ucciso il 5 gennaio 1984.
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gran gesto. almeno formalmente. sullo stile di giorgio la pira.
reggino
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Rifiuti, i primi 100 giorni al Comune di Napoli
Affrontare il tema ambiente e ciclo dei rifiuti in una città come Napoli dove la diseconomia e gli sprechi hanno caratterizzato la gestione degli ultimi anni è la sfida più grande che la nuova amministrazione ha fatto propria in questi primi 100 giorni di mandato.

Prova ne è il fatto che la prima delibera della nuova amministrazione De Magistris è stata proprio una delibera di indirizzo sui rifiuti in cui si delineavano le linee guida da perseguire. Il primo impegno è stato quello di estendere la raccolta porta a porta a tutta la città. Il primo step di questo impegno si chiuderà a dicembre 2011 quando si passerà dai 140.000 a 325.000 abitanti serviti dal porta a porta. Per il 2012, infine, con l’accordo scritto con il Ministero dell’Ambiente ed il Conai (Consorzio nazionale imballaggi), c’è l’impegno di portare a ben 600.000 gli abitanti serviti dal porta a porta.Il quadro delineato dalla delibera è ben più vasto difatti identifica non solo nel riciclo ma anche nella prevenzione e nella riduzione i punti fondanti su cui investire.

Questa linea, unita alla volontà di investire in impianti finalizzati al massimo recupero di materia, hanno portato alla ferma volontà di bloccare la realizzazione dell’inceneritore previsto a Napoli Est.

Un primo passo in tal senso è stata la stipula del protocollo d’intesa Comune – Centro Vedelago, col quale si dà avvio allo studio per la realizzazione di un impianto di trattamento meccanico a freddo, da collocare sul territorio di Napoli e per favorire l’utilizzo delle materie di seconda vita.

Per la costruzione di un percorso virtuoso si sono emanate anche ordinanze sindacali volte alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti, attraverso il divieto di vendita e utilizzo per gli esercenti commerciali di contenitori e stoviglie monouso, obbligo di vendita di prodotti defoliati, divieto di attività di volantinaggio, ecc. Attraverso l’ordinanza sono state, inoltre, dettate le disposizioni sul corretto conferimento dei rifiuti, domestici e non e sono state definite le sanzioni per chi viola le regole in essa contenute.

Per andare incontro ai cittadini e incrementare la raccolta differenziata sono state istituite anche delle isole ecologiche mobili che girano in 14 siti dislocati nell’area cittadina.

Ricercare il coinvolgimento di tutti, questo l’altro tema su cui tanto stiamo lavorando in questi giorni. Non solo assemblee di confronto ma anche collaborazione per la città, per questo il Comune ha deciso di essere protagonista della manifestazione “Puliamo il mondo” promossa da Legambiente, in cui, per una volta, l’amministrazione e i cittadini, insieme, si prendono cura della città.

Recuperare la fiducia in un percorso virtuoso nella gestione dei rifiuti, e far sì che ognuno si senta protagonista di questa piccola rivoluzione “verde”, questo il vero primo impegno dell’amministrazione, impegno supportato da investimenti economici, di persone e di progetti.

ilfatto
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Ninco Nanco ha scritto:anche queste piccole cose possono darti la speranza che finalmente qualcosa possa cambiare...

La scorta vuole farsi largo, ma De Magistris si mette in fila come tutti
E' accaduto all'esterno del San Paolo
19.09.2011 09:45 di Redazione Tutto Napoli.net articolo letto 7230 volte
© foto di Marco Iorio/Image Sport

Il primo cittadino deve dare il buon esempio. Avrà pensato questo Luigi De Magistris quando ieri, arrivato allo stadio, ha immediatamente stoppato la scorta che voleva farsi largo tra la folla all'esterno dei cancelli del San Paolo: anche il Sindaco si è messo in fila come tutti. E ha portato nuovamente fortuna al Napoli: Palermo, Manchester City e Milan, gli azzurri sono imbattuti con lui presente allo stadio.
Il gesto è lodevole, la messa in pericolo di vite umane un pò meno, e lo dico senza voler fare polemica, a mente fredda.

In altri termini, i casi sono 2:
a) la scorta non serviva, come pure De Magistris ha ritenuto, e pazienza se invece per combinazione "sarebbe servita" nello 0,01% dei casi;
b) la scorta serviva, ed allora aveva l'obbligo di farsi largo tra la folla, per non mettere in pericolo la vita del protetto e dei protettori, altro che kezzi, e pazienza se nel 99,99% dei casi sarebbe stato un gesto inutile e fastidioso.

Sarebbe ancora più lodevole se la prossima volta si facesse prendere da De Laurentis, visto che stanno fianco a fianco in tribuna, allora sì che sarebbe un gesto simpatico ed importante; eticamente perché non mette in pericolo la vita di altre persone, economicamente perché dimostra quanto sia inutile spendere soldi per questo servizio, a partire da Berlusconi sia chiaro.
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pellarorc
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De Magistris può essere uan speranza. Qualcuno che fa veramente politica per la comunità e non per se stesso.
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citrosodina
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suonatore Jones

ecco un utile consiglio da telepadania alla giunta di de magistris.

http://tv.repubblica.it/dossier/emergen ... 7346/75722

complimenti per lo stile impeccabile e la fine sagacia dello humor presente nel videomessaggio.

e, infine, a tutti coloro che hanno permesso a questi di avere visibilità.
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Ninco Nanco
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questo è il parlare di un uomo franco e diretto :salut

http://www.youtube.com/watch?v=490CH3shq-w
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reggino
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Napoli, De Magistris chiama in squadra Vecchioni. Guiderà il Forum Culture 2013
Il cantautore è stato chiamato a dirigere la kermesse che trasformerà la città nella capitale mondiale dell'arte e dello spettacolo. Ma è polemica perché il sindaco ha defenestrato uno degli ultimi superstiti dell'era bassoliniana. Iervolino: "Il forum non è un giocattolo da regalare agli amici"
Si rinsalda il filo arancione che lega Luigi de Magistris e Giuliano Pisapia. Il sindaco di Napoli ha investito il cantautore Roberto Vecchioni del ruolo di presidente del Forum delle Culture 2013, i 101 giorni di dibattiti, esposizioni ed eventi tematici internazionali che tra due anni trasformeranno il capoluogo partenopeo nella capitale mondiale delle culture. Vecchioni è stato il simbolo della campagna elettorale del sindaco di Milano, e tra il primo turno e il ballottaggio è sceso a Napoli per un concerto in piazza Dante in sostegno dell’ex magistrato. Dal palco Vecchioni ricordò le sue origine partenopee – è figlio di napoletani del Vomero, il ricco quartiere borghese dal quale proviene anche de Magistris.

Con la sua decisione, il sindaco di Napoli realizza due obiettivi in un colpo solo. Mette alla guida del Forum delle Culture un nome di grande prestigio e risonanza mediatica. E defenestra uno degli ultimissimi superstiti della vituperata stagione bassoliniana: l’ex assessore comunale Pd Nicola Oddati, fino a ieri presidente della fondazione e da domani sfiduciato di fatto. Bisogna capire se l’ex assessore accetterà un passaggio di consegne morbido, dimettendosi senza fare tante storie, o se sarà necessaria un’azione di revoca da parte del Comune di Napoli con il rischio che si apra un contenzioso legale.

Tempi, modi e circostanze dell’avvicendamento hanno scatenato un vespaio di polemiche. Oddati è stato l’artefice dell’attribuzione a Napoli di questa kermesse internazionale e in cuor suo pensava che i meriti conquistati sul campo gli avrebbero garantito la permanenza in sella. Non è andata così, e ha sfogato la sua delusione in una lunga intervista a Conchita Sannino di Repubblica: “E’ stata un’ingiustizia, sin dal 2003 mi sono battuto per il sogno del Forum delle Culture, io l’ho portato a Napoli, io ho fatto in modo che godesse delle risorse e attenzioni necessarie, se non ci fossi stato io, del Forum non ne sarebbe parlato più. Mi chiedo perché tutto questo debba essere cancellato”. In difesa di Oddati si è alzata la voce del Pd, che si dice “preoccupato per il modo di procedere di de Magistris che continua a procedere a un spoil-system fatto a foglia di carciofo”. Più dura l’ex sindaco Iervolino: “Il Forum non è un giocattolo da regalare agli amici”. E l’ex assessore regionale bassoliniano Corrado Gabriele aggiunge: “E’ l’ennesimo schiaffo in pieno viso al Pd”, invitando il sindaco “a chiarire il ruolo avuto da suo fratello Claudio de Magistris rispetto a questa scelta ed il suo eventuale coinvolgimento attraverso la società Sud Arte – di cui è titolare – che ha già da tempo lavorato per gli eventi legati al Forum”.

De Magistris replica colpo su colpo: “Resto allibito nel leggere le dichiarazioni di diversi esponenti politici. Proprio perché si tratta di un evento importante per la città e proprio perché rappresenta una priorità per la nostra amministrazione, è stato scelto – nella massima trasparenza e senza nessuna tendenza di spoil system – il nome di un esponente di alto profilo, e non solo sul piano nazionale, del mondo della musica, della letteratura e dell’arte in generale. A differenza di altri che ci hanno preceduto, infatti, ci sembrava ingiusto e inopportuno, per Napoli e per l’evento, affidarlo ad amici che hanno il merito di appartenere alla medesima parrocchia politica. Gli unici criteri che hanno guidato questa scelta sono stati quello delle capacità e della qualità. La polemica la lasciamo dunque a chi ha il tempo di farla, noi pensiamo a lavorare: per questo ho avvisato subito il presidente della Regione, Stefano Caldoro, perché si possa procedere, nella piena collaborazione istituzionale, a garantire il successo del Forum”.

Il sindaco aggiunge che la sua decisione “non è un giudizio di disvalore nei confronti di Oddati. Ma non so se avrà in ruolo nel Forum, vedremo”. Poi spiega come è nata l’idea di Vecchioni: “Quando lui venne a Napoli l’ultima volta, disse che avrebbe voluto fare qualcosa per la città. Siccome io considero Vecchioni, insieme con De Andrè, non solo un cantautore ma un poeta contemporaneo, credo che sia l’espressione che possa racchiudere anche l’unità del Paese. Anche in campagna elettorale ha saputo unire Napoli e Milano, in sintonia con i valori dei messaggi del presidente della Repubblica. Vecchioni mi ha detto che per il prossimo anno e mezzo lavorerà solo per Napoli perché è la cosa più bella della sua vita”. Ed intorno alla sua sarà costituito il Comitato scientifico. De Magistris assicura che Caldoro “ha espresso parole di apprezzamento” per la nomina del cantautore milanese. “Regione e Comune lavoreranno in sinergia per il Forum – aggiunge – per trovare nomi condivisi che siano espressione della cultura partenopea, in modo da mettere attorno al presidente Vecchioni e al direttore, che dovrà nominare Caldoro, il massimo dell’espressione della libertà della cultura napoletana”.

ilfatto
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Il punto sui rifiuti: intervista al vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano




Terminata la distribuzione del materiale per il porta a porta nel quartiere di Scampia, dove i residenti sembrano avere accolto positivamente la novità. Per la partenza delle navi alla volta dell'Olanda manca solo l'ok definitivo di Amsterdam, ma fino ad allora, avverte Sodano, basta uno sciopero o un guasto per mandare in tilt l'intero sistema di raccolta



di Silvana Santo
domenica 16 ottobre 2011 12:58



clicca sull'immagine per ingrandire
Estensione della differenziata porta a porta, trasferimento di rifiuti all'estero, assenza di impianti di compostaggio. Eco dalle Città ne ha parlato con Tommaso Sodano, vicesindaco di Napoli e assessore comunale all'Ambiente, a margine della tappa partenopea di “Raccolta 10 Più”, l'iniziativa itinerante di sensibilizzazione sulla differenziata di qualità promossa dal Conai.

Vicesindaco, settimane fa è stato annunciato l'avvio dei trasferimenti di rifiuti all'estero, ma le prime navi non sono ancora partite: cosa manca ancora per dare il via alle partenze per l'Olanda?
Nessuno prima di noi aveva ancora avviato un'esperienza del genere, per cui ci siamo trovati a far fronte a una serie di difficoltà di carattere amministrativo che non potevamo prevedere. I documenti necessari, ad esempio, devono essere prodotti in doppia lingua e in dodici copie, per cui ci è voluto un po' di tempo solo per mettere a punto la documentazione. Per la parte italiana, comunque, le carte sono finalmente a posto (nei giorni scorsi è arrivato anche l'ok della Regione Campania, ndr) e al porto è già pronto il sito di trasferenza, per cui ora aspettiamo solo il definitivo via libera dall'Olanda.

Ma quanto ci vorrà, assessore?
Ora dipende dall'Olanda, penso che nel giro di pochi giorni dovrebbe essere tutto pronto, ma preferisco non sbilanciarmi, non sono in grado di indicare una data precisa.

Quali sono i costi dell'operazione?
Per ragioni di opportunità commerciale, abbiamo deciso di non rivelare i costi esatti del trasferimento di rifiuti all'estero, ma posso garantire che la cifra è inferiore a quello che si spende attualmente per smaltire la spazzatura.

Sono previsti accordi con altri Paesi stranieri?
Per adesso quel che è certo è che 150mila tonnellate di immondizia di Napoli e provincia saranno trasportate in Olanda nell'arco di un anno e mezzo. Non escludiamo accordi con altri Stati, ma in ogni caso questa non può essere una soluzione definitiva, che invece non può prescindere dall'incremento della differenziata spinta porta a porta.

A proposito di raccolta differenziata, a che punto sono le operazioni di start up a Scampia?
Nel quartiere di Scampia abbiamo già concluso la fase di distribuzione dei kit e del materiale informativo, e nei prossimi giorni cominceremo la rimozione dei cassonetti di prossimità dalle strade. Sempre a partire dai prossimi giorni, inoltre, sarà avviata a macchia d'olio la fase di informazione della cittadinanza negli altri quartieri interessati dall'incremento del servizio di raccolta domiciliare, che entro la fine dell'anno sarà esteso ad oltre 300mila cittadini, per arrivare a circa 500mila entro i primi mesi del 2012.

Scampia viene spesso indicato come un “quartiere difficile”: come hanno reagito alla novità i residenti?
Le reazioni sono state generalmente positive, tanto che in diversi casi gli operatori dell'Asia sono stati accolti da applausi e da commenti sollevati per l'avvio della differenziata.

Resta comunque da risolvere il nodo dell'umido: gli impianti di compostaggio non ci sono, dove smaltirete i rifiuti organici provenienti dal porta a porta?
Sul fronte dei rifiuti organici abbiamo ereditato una situazione molto grave dalle amministrazioni precedenti, dal momento che nessuno, in 17 anni di cosiddetta emergenza, ha pensato di costruire degli impianti di compostaggio. Attualmente, la capacità di trattamento della frazione umida su scala regionale non supera le 50mila tonnellate all'anno, di cui 30mila in un solo impianto in provincia di Salerno, e invece abbiamo bisogno di trattare 500mila tonnellate all'anno, visto che gli scarti organici rappresentano almeno il 40% del totale. Per questo siamo costretti a spedire i rifiuti in Veneto e in Siclia, con costi molto alti sul piano ambientale e su quello economico, dovuti al fatto che gli impianti sono insufficienti anche nel resto d'Italia, cosa che fa letteralmente lievitare i prezzi di smaltimento.

E che succederà quanto la raccolta differenziata aumenterà?
L'Asia ha una trattativa aperta con alcuni imprenditori di Caivano che vorrebbero realizzare un impianto di compostaggio, ma ci sono diversi problemi amministrativi da superare. In ogni caso, contiamo di costruire nel giro di qualche mese almeno 2 o 3 impianti nel solo territorio comunale, destinando a questa impresa 50-60 milioni provenienti dai fondi Fas e Por già stanziati per Napoli, che speriamo siano sbloccati al più presto (al momento i fondi sono bloccati per vincoli legati al rispetto del cosiddetto patto di stabilità, ndr). Se questa strada dovesse richiedere più tempo, valuteremo la possibilità di un avviso pubblico rivolto a imprenditori privati, che potrebbero realizzare gli impianti in convenzione col comune. Una delle sedi possibili potrebbe essere il sito che avrebbe dovuto ospitare l'inceneritore di Napoli Est, è che invece noi intendiamo destinare a una vera e propria “cittadella del riciclo”, con impianti per il compost e piattaforme di separazione meccanica dei rifiuti.

Ma la fase di emergenza è finita, oppure i napoletani rischiano ancora di trovarsi con le strade invase dall'immondizia?
Finché non inizieranno i trasferimenti via mare, non possiamo escludere una nuova crisi: attualmente il sistema è talmente fragile che basta una giornata di sciopero degli addetti alla raccolta o un guasto anche lieve a un impianto Stir per mandare il tilt l'intero meccanismo e fare accatastare di nuovo i sacchetti lungo le strade. Mi sentirò più sereno solo quando i rifiuti accumulati cominceranno a partire per l'Olanda e soprattutto quando la raccolta differenziata avrà raggiunto percentuali adeguate, che rispettino le disposizioni previste dalla normativa di settore.
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Napoli, acqua pubblica e inceneritore cancellato
Siamo a sei mesi dall’insediamento della Giunta de Magistris al Comune di Napoli e credo che possiamo provare a tracciare un primo bilancio, almeno su due grandi questioni su cui ci siamo apertamente schierati in campagna elettorale: trasformare la vittoria straordinaria del referendum per la pubblicizzazione dell’acqua in atto concreto e formale; e impedire la costruzione dell’inceneritore nella città di Napoli.

Ebbene possiamo dire che su queste due grandi questioni abbiamo raggiunto un risultato straordinario che apre scenari imprevedibili fino a pochi mesi fa.

L’acqua a Napoli, gestito fin ad ora da una società a totale capitale pubblico (Arin Spa) verrà trasformata in un’azienda speciale Abc (Acqua Bene Comune) : questa il senso della delibera approvata dal comune di Napoli, in tempi strettissimi. Da Napoli, terza città d’Italia, parte la sfida per rendere effettiva la volontà popolare, espressa con la vittoria al referendum.

Sul tema rifiuti, dopo 17 anni di infinita emergenza che ha alimentato il sistema affaristico-criminale con la connivenza del sistema politico, si è voltata definitivamente pagina.

Sin dai primi atti della nuova Giunta abbiamo scelto la strada della riduzione dei rifiuti ( con ordinanze sindacali che limitano l’utilizzo dei prodotti monouso) e con l’implementazione della raccolta differenziata porta a porta (Pap).

Partendo da una situazione disastrosa della macchina organizzativa e delle risorse finanziarie siamo riusciti già ad estendere la raccolta differenzia PaP nei quartieri di Scampia e di Posillipo ed entro fine anno avremo già raggiunto 240 mila cittadini serviti con questo sistema. E i risultati sono molto incoraggianti: dove c’è il porta a porta abbiamo percentuali di differenziata che si avvicinano al 70% e complessivamente nella città entro la fine del 2011 passeremo dal 15% che abbiamo trovato al 25%.

Ma la vittoria più straordinaria è stata quella di far cancellare l’inceneritore a Napoli est, dal Piano regionale dei rifiuti e dall’accordo di programma sottoscritto da Bassolino, Jervolino e Bertolaso.

Un risultato per nulla scontato, che abbiamo ottenuto contro i poteri forti, le lobby degli inceneritori, alcuni media che nei giorni scorsi hanno gettato fango sulla città di Napoli mostrando con immagini di repertori cumuli di immondizia per le strade della città. Un falso vergognoso per provare a piegare la nostra volontà, usando il solito ricatto della emergenza .

Una settimana fa, nel corso dell’incontro con il ministro Clini, si è sancito il no definitivo alla costruzione dell’inceneritore a Napoli est, il potenziamento della raccolta differenziata e la costruzione di impianti in città per trattare la frazione umida e impianti di selezione manuale per recuperare materiali.

E’ un passo importante perché se è possibile in una città complessa come Napoli fare la raccolta differenziata e rinunciare all’incenerimento come soluzione finale, vorrà dire che è possibile ovunque e quindi si aprono crepe enormi nel binomio discarica-inceneritore.

Questi due temi possono rappresentare un punto di partenza per un laboratorio nazionale sulle sperimentazioni di governo nel pieno della crisi economica e politica: acqua bene pubblico come paradigma della valorizzazione dei beni comuni e ciclo virtuoso dei rifiuti come messa in discussione di un modello di produzione e di consumo.

Siamo solo all’inizio di un cammino lungo e tortuoso, ma avvertiamo forte la voglia di protagonismo dal basso dei cittadini e questo è forse il valore aggiunto della giunta de Magistris.
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Non ne parla più nessuno-come del resto nessuno parla più del problema rifiuti risolto a Napoli,della lotta alla camorra che sta facendo De Magistris,dei tagli alla politica,e quant'altro-però per chi non lo sapesse un grande talento come Vecchioni farà il presidente del forum delle culture GRATUITAMENTE.

http://www.youtube.com/watch?v=La3ZDLqAx4k


:salut
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Rirfiuti, entro fine anno differienzata al 25%
«La proiezione per la fine dell'anno è la raccolta differenziata al 25% in città e al 70% nei quartieri in cui abbiamo avviato il porta a porta». Lo dichiara il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, nel giorno in cui prende il via la raccolta nel quartiere di Posillipo. «Siamo partiti dal 15% di fine settembre, dato che abbiamo ereditato, e se tutto va bene avremo un trend positivo in tre mesi del 10% in più», aggiunge de Magistris. «Se il ministro Clini mantiene l'impegno di sbloccare i fondi Fas - prosegue - ci sarà un'ulteriore accelerazione e copriremo mezzo milione di abitanti. A gennaio partiremo con i Quartieri Spanoli, la nostra intenzione è estendere il porta a porta a tutta la città».
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Saluto questo consiglio comunale con la convinzione di chi sa che se la scelta di decretare la nascita di uno stato palestinese toccasse ai popoli del mondo, e non ai governi, la Palestina oggi sarebbe già uno stato. Saluto questo consiglio con la convinzione che la nascita di uno stato palestinese possa essere la migliore ipoteca per lo stato di Israele sulla propria affermazione ad esistere e sulla propria prosperità. Sono felice che la bandiera della Palestina sventoli oggi nel cielo di Parigi al fianco delle altre dinanzi la sede dell'Unesco. Sono felice che l'iniziativa diplomatica torni, anche se solo in forma rappresentativa, agli enti locali. È un passaggio affinché ci sia maggior sintesi fra il sentire delle popolazioni e le scelte dei governi. Al contempo voglio rivendicare la tradizione che il nostro Paese vanta in solidarietà del popolo palestinese. Lo voglio fare ricordando il Presidente della Repubblica che più di tutti sostenne un popolo martoriato da continui massacri in tutta la sua drammatica diaspora: Sandro Pertini. La storia della Palestina da molti viene letta come l'ingiusto risarcimento dato alla popolazione ebraica del mondo per l'immane tragedia che è stato lo sterminio. Ingiusto perché la Shoà è la irreparabile tragedia la cui responsabilità è attribuibile solo a noi europei. I palestinesi, nel continuo diniego di uno stato, rappresentano il secondo popolo martoriato. Ma un dato che l'Europa e l'Occidente deve assumere è che non è giusto concepire la continua ripetibilità di un male relativo per la presunta non ripetibilità di un male considerato assoluto. Il male è assoluto nella sua autenticità e non è tollerabile mai. È maturo il tempo perché il male venga bandito da una parte e dall'altra. È maturo il tempo perché il popolo palestinese viva prospero in uno stato confinante con uno stato altrettanto prospero: Israele. Auspico il giorno in cui palestinesi e israeliani non facciano più notizia, quasi come lussemburghesi e belgi. Le primavere sparse nel mondo chiedono questo, lo chiede il popolo il mondo. Il diritto alla sicurezza dello stato di Israele passa oggi per il riconoscimento di uno stato sovrano palestinese.



Napoli, nel suo piccolo di una città ma nel suo grande per le molteplici componenti che la formano, vanta una tradizione significativa di solidarietà con il popolo palestinesi. Penso alle precedenti amministrazioni che hanno intrapreso azioni significative con importanti città della Cisgiordania. Torna centrale il ruolo dei Comuni, diviene importante il ruolo dell'Anci. Qui voglio affermare che questa amministrazione tratterà la Palestina e la sua rappresentanza in Italia come fosse uno Stato. Lo farà in ogni occasione utile. L'Amministrazione ha deciso di supportare la società palestinese e la sua Autorità Nazionale relazionandosi direttamente con tre importanti municipalità: Nablus, Ramallah, Betelemme. Per la città di Nablus abbiamo programmato un intervento nell'ambito sanitario, forniremo le istituzioni locali di un ecocardiografo portatile per poter fare diagnosi di patologie cardiache in loco. I bambini a cui verranno riscontrate patologie gravi verranno poi operati a Napoli. Sempre con le istituzioni sanitarie di Nablus programmeremo nella nostra città occasioni per la formazione di personale paramedico. Con la municipalità di Ramallah e l'Università di Bir Zeit stiamo stilando un progetto affinché il Comune di Napoli contribuisca all'apertura di un polo museale scientifico. Con la città di Betlemme intendiamo aprire un canale fra la locale camera di commercio e la nostra al fine di inserire l'artigianato palestinese all'interno della nostra rete commerciale. Assistenza sanitaria, formazione e incentivo al commercio, questi i tre ambiti che riteniamo proficui per il consolidamento delle istituzioni palestinesi e per lo sviluppo della società palestinese. Questi i tre interventi per noi necessari al fine di abbattere gli embarghi informali che attanagliano la società palestinese. La crisi finanziaria e le manovre economiche del governo centrale non aiutano i comuni ad elaborare una seria e proficua programmazione per la cooperazione decentrata. Il nostro programma d'intervento per la Palestina è stilato con la sinergia dell'Unione Industriali, della Camera ci Commercio, delle Università Federico II e Suor Orsola Benincasa, dell'Ospedale Santobono e della sua fondazione. A questi enti va il mio vivo ringraziamento per l'azione che hanno deciso di intraprendere insieme al Comune di Napoli. Allargheremo presto il tavolo ai sindacati e ad altre fondazioni, convinti del fatto che la sinergia è indispensabile soprattutto in un momento di crisi.



Oltre queste istituzioni per noi partner fondamentale è la Comunità Palestinese di Napoli. Personalmente considero questa Comunità un punto di riferimento per la vita culturale della città, per la promozione della Pace e dei diritti nel mondo. Figli di una diaspora considerata dalla storia minore la comunità palestinese ha portato a Napoli scrittori, artisti, intellettuali, personalità politiche. Veicolo culturale di straordinaria vitalità la Comunità Palestinese ha contribuito alla crescita di migliaia di giovani di questa città e del Meridione del Paese giunti a Napoli per gli studi universitari. Con soddisfazione posso affermare che con loro l'amministrazione progetta le iniziative di solidarietà e cooperazione con le municipalità ed università palestinesi. Ringrazio il presidente della Regione e della Provincia per essere oggi qui. Ringrazio il presidente dell'Anci. Caro ambasciatore palestinese, per noi, per questo consiglio, siete i rappresentanti di uno Stato.
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L'intervista/ De Magistris: «Nuovo stadio
e raccolta differenziata al 65 per cento»





di Luigi Roano
NAPOLI - Giacca blu e cravatta, volto stanco ma soddisfatto, il sindaco Luigi de Magistris saluta i napoletani in maniera impegnativa: «Auguro grande serenità ai miei concittadini, sono loro l’unica grande ricchezza della città». Il futuro prossimo ricco di impegni e promesse: un ulteriore passo avanti per la differenziata, il nuovo cda della Bagnolifutura e lo scoop di un nuovo a stadio a Ponticelli. E poi un rimpasto - per ora solo di deleghe - della giunta, una tirata d’orecchie al governo che dimentica il sud e la sua capitale e tanto altro.

Allora sindaco, da 200 giorni al governo della terza città d’Italia. Che effetto fa osservare i napoletani da Piazza Municipio?
«Ho avuto la conferma di quello che sapevo, i napoletani sono la vera grande risorsa della città. E poi riscontro la grande voglia di partecipazione che c’è nel popolo ed anche una rinvigorita fierezza dell’essere napoletano. I cittadini sono quel plusvalore economico che ci consente di affrontare un momento di crisi dura come quello che stiamo vivendo».

Dai napoletani a Napoli a Bagnoli. La governance della società di trasformazione urbana si è dimessa. Chi gestirà quello che al momento è il più grande progetto di rilancio in essere?
«Come promesso anche in campagna elettorale stiamo rinnovando tutte le aziende del Comune, ormai abbiamo fatto quasi tutto. Per Bagnolifutura ringrazio il presidente Riccardo Marone che ha mostrato grande lealtà. Il nuovo cda si costituirà nei prossimi giorni i nomi sono già decisi».

Chi sono i prescelti?
«Bagnolifutura cambierà nome e mission ne discuteremo insieme al nuovo presidente che è il magistrato Omero Ambrogi. Con lui un cda giovane e dinamico composto da Tommaso Antonucci, Massimiliano Di Gioia, Antonio Balestrieri e Anna Falcone avvocato specializzato in diritto amministrativo e penale».

Il grande progetto per la città è Bagnoli? Senza Coppa America cosa succederà?
«Intanto la nuova stu dovrà occuparsi di una filiera importante: università, formazione, sviluppo, innovazione e lavoro. È arrivato il momento per essere più ambiziosi. Poi regate o no i riflettori si sono accesi, il governo ha dato i fondi per la bonifica e la Regione ha confermato lo sblocco dei soldi per completare porta del parco, parco dello sport e il resto. Bagnoli è un pezzo importante di Napoli ma noi abbiamo un progetto che riguarda tutta la città».

Per esempio?
«Non ci sono rallentamenti per quello che riguarda lo stadio di Fuorigrotta, il San Paolo, piuttosto ci sono ipotesi alternative».

Quali?
«In campo ci sono due opzioni che non si escludono. Una è la ristrutturazione del San Paolo e naturalmente il ripristino di tutta l’area di Fuorigrotta. La seconda è un nuovo stadio, più grande senza pista di atletica a Ponticelli. Il San Paolo sarebbe l’impianto di tutte le altre attività. Avrò gli studi di fattibilità a inizio anno. Poi deciderò io e sottoporrò alla città e al presidente Aurelio De Laurentiis i progetti».

Cosa c’è di concreto?
«Di sicuro prima della fine del mio mandato, cioè tra quattro anni avremo un nuovo stadio, dico che per adesso ci sono due opzioni in campo ancora e che Napoli avrà un nuovo stadio. Questo è poco ma sicuro. Quello di Fuorigrotta potrebbe diventare lo stadio non solo del calcio, ma del rugby, dell’atletica con 18 palestre. Un grande centro aperto a tutti. Ci sono pro e contro che stiamo valutando».

I tempi e soprattutto chi mette i soldi?
«Qualunque sia la scelta per fine gennaio vareremo il progetto. I soldi? Non starei qui a parlare se non ci fossero fortissimi interessi degli imprenditori. Faremo tutto in project financing. Decine e decine di milioni di euro di investimenti. Ma soprattutto lavoro, per i 4anni del progetto e poi per la gestione».

Passiamo ai rifiuti. C’è chi dice che lei sulla differenziata si è sbilanciato troppo. Come stanno le cose?
«La premessa è che da cinque mesi non ci sono rifiuti in strada fatta eccezione per i tre giorni di sciopero. Significa che Napoli non è più in emergenza. Ci sono piccole sofferenze alle quali stiamo mettendo mano. Dal primo gennaio ci saranno 250 addetti aggiuntivi allo spazzamento. Dall’Olanda è partita la nave che attraccherà a Napoli subito dopo l’Epifania. Con un risparmio importantissimo rispetto a quello che spendiamo per trasportare i rifiuti nella stessa regione, quindi la differenziata».

Appunto, Napoli è indietro o no?
«Siamo partiti il 15 settembre ed eravamo al 15 per cento. Tre mesi dopo chiudiamo al 25 per cento. Nei quartieri dove c’è il porta a porta a cominciare da Scampia siamo al 65 per cento, insomma il trend è quello giusto».

In passato su questo tema molte promesse non mantenute, se la sente di prevedere come si chiuderà il 2012?
«Se il ministro sblocca i fondi al 31 dicembre del 2012 tutta la città potrà essere intorno al 65 per cento, con percentuali ancora più alte dove c’è il porta a porta».

Capitolo termovalorizzatore.
«Grandissimo successo politico, non si farà a Napoli, il resto non mi appartiene».

Al tavolo col ministro si è parlato di una localizzazione nel casertano, sembra Capua. Conferma?
«La decisione è della Regione, noi siamo contro i termovalorizzatori ovunque, detto ciò mi risulta che si sia parlato di Capua, ma non attengono a me queste decisioni. Noi siamo anche contro la provincializzazione dei rifiuti, vogliamo che le città siano autonome».

Napoli fuori dall’emergenza, che riscontri ha avuto oltre alle strade pulite?
«Sono tornati i turisti. Nel momento in cui si è usciti dall’emergenza è una catena che si mette in moto. Abbiamo gli alberghi esauriti per primavera per la Coppa America. Napoli sta ritornando a essere quello che era nella storia: una capitale. Non voglio insidiare Roma intendo dire capitale del Mediterraneo, Napoli aveva relazioni con gli Usa prima dell’unità d’Italia. Napoli deve avere questo ruolo non in ottica antisettentrionale ma per l’unità del Paese».

A proposito se ne è andato Bossi ma questo governo sembra avere dimenticato il sud e la sua capitale.
«Voglio dare un’apertura di credito al presidente del consiglio, c’è una dichiarazione di intenti di attenzione per Napoli. A me non basta, se nei prossimi giorni non si cambia passo con attenzioni concrete il credito non ci sarà più. Prima Berlusconi poi Monti non hanno fatto altro che tagliare 350 milioni di euro».

La politica, la sua passione. C’è una ricetta arancione per far sentire le ragioni di Napoli?
«Chiariamo subito che voglio fare e farò il sindaco per almeno 5 anni. Ho una forte impronta rivoluzionaria e non ne ho mai fatto mistero. La grande sfida rivoluzionaria è dimostrare che si può governare rivoluzionando. Detto ciò il ”laboratorio Napoli” sta andando avanti come esperienza da esportare. Il 28 incontreremo in città sindaci e amministratori, movimenti e associazioni, il tema saranno i beni comuni, l’occasione giusta per fare il punto sulla situazione. Trovare insieme un’alternativa al neoliberismo che ormai ha esaurito la sua fase».

Soddisfatto della sua giunta o ci sono rimpasti in vista?
«Punto al massimo, non sono mai contento nemmeno di me stesso. Sono orgoglioso e contento di tutta la squadra non solo degli assessori per il lavoro enorme e drammatico che stiamo affrontando. Ci saranno degli aggiustamenti che riguarderanno le deleghe. Curerò personalmente alcune aspetti strategici come i rapporti con gli altri enti e il governo. In particolare ci sarà una mia forte presenza sui temi della sanità, del lavoro e i finanziamenti Ue».

Dunque niente cambi?
«Si va avanti con questa squadra forte e compatta e composta da persone perbene. Un vero bilancio sulle persone e sul lavoro fatto si farà a giugno».

Per attivare il lavoro servono soldi. Il Comune ha le casse vuote...
«Ebbene posso annunciare con orgoglio che con gli sprechi tagliati, la rifunzionalizzazione delle partecipate abbiamo 70 milioni da spendere per investimenti e lavoro. La prima opera che metteremo in moto - e dovrà essere pronta per l’estate - è la pista ciclabile da San Giovanni a Bagnoli».

Come spiega lo spoil system fatto nel pianeta cultura?
«Abbiamo fatto una rivoluzione culturale: serviva maggiore pluralità e partecipazione, il nostro marchio distintivo sarà la partecipazione dal baso, non proiezioni verticistiche, non ci saranno concentrazione di potere nella cultura, ma bandi pubblici con tutta la città che dovrà partecipare. La cultura è il nostro dna e non è solo nei teatri. Garantiremo col bilancio di previsionale e maggiori fondi alla cultura».

Cultura è anche avere una città vivibile: il Lungomare, la zona ospedaliera nonostante la delibera varata continuano a essere vessate dai parcheggiatori abusivi. Dove si disputeranno le regate della Coppa America i parcheggiatori occupano militarmente il territorio.
«La polizia municipale sta facendo uno sforzo enorme. Con l’aumento dei varchi telematici è chiaro che bisogna migliorare la presenza in strada - e non solo sul lungomare - dei vigili urbani. Ho dato anche io indicazioni in tal senso. Il 2012 mi vedrà protagonista sulla polizia municipale, è un punto strategico del governo della città. Ma è necessario che in questa lotta agli abusivi ci aiutino anche le altre forze dell’ordine».

Un altro augurio ai napoletani.
«Di non perdere mai questa voglia di partecipare e lottare e soprattutto di sognare. Da me possono essere certi che lavorerò con entusiasmo per 18 ore: devo portare Napoli dove merita, ai vertici delle città più importanti del mondo».
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Ninco Nanco
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nessun titolone su giornali o telegiornali: al solito il buono proveniente da sud viene sonoramente snobbato...

http://partitodelsud.blogspot.com/2012/ ... ndese.html

Il 7 gennaio attraccherà nel porto di Napoli la nave Nordstern, lunga 88 metri, viene dall'Olanda e viaggia a dieci nodi all'ora: porterà via i rifiuti cittadini. Costo: molto inferiore rispetto a quello previsto per Acerra o per altre regioni italiane.Lunga 88 metri, 13 di larghezza e ha una stazza di 3700 tonnellate. Costruita nel 1994, la Nordstern viaggia a una velocità massima di 10 nodi l'ora. La bassa velocità è giustificata dal fatto che è una nave adatta alla navigazione fluvio-marittima, con un pescaggio povero per i fiumi Ad occuparsi del trasporto dei rifiuti napoletani in Olanda, è la società tedesca Wessels Shipping Company che fa capo ad una famiglia tedesca, la Wessel che opera in diversi settori impreditoriali.“ Costi: trasferire i rifiuti in Olanda costerà 80 euro a tonnellata (tutto compreso, anche il trasporto). Attualmente il trasporto dei rifiuti napoletani in altre regioni costa 160 euro a tonnellata, mentre bruciarli nell'inceneritore di Acerra costerebbe 109 euro a tonnellata. Il risparmio quindi è notevole, per non parlare della sottrazione del business alle ecomafie locali che, purtroppo, ancora sono fortemente radicate nel territorio. Come più volte ribadito da Raphal Rossi, ormai ex Presidente Asia, e prossimo direttore Osservatorio Rifiuti Zero 2020, la nave trasporterà l'indifferenziato, compreso l'umido, e non solo il secco come erroneamente sostenuto da qualcuno.Tale trasporto consentirà alla città di evitare nuove emergenze, in attesa del potenziamento della raccolta differenziata e del Porta a Porta.Si è scelto, dunque, di utilizzare un inceneritore già esistente e fortemente sottoutilizzato e gli olandesi sono ben contenti di utilizzare i nostri rifiuti perchè non ne hanno abbastanza da bruciare.


Fonte : Sostiene de Magistris
"I mafiosi non avrebbero cittadinanza in Italia se non ci fosse il potere politico e finanziario che gli permette di esistere."
Giuseppe Fava, ucciso il 5 gennaio 1984.
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[quote="Ninco Nanco"]nessun titolone su giornali o telegiornali: al solito il buono proveniente da sud viene sonoramente snobbato...

http://partitodelsud.blogspot.com/2012/ ... ndese.html

Il . Come più volte ribadito da Raphal Rossi, ormai ex Presidente Asia, e prossimo direttore Osservatorio Rifiuti Zero 2020[/size

Ruolo delicatissimo,perchè su questo progetto De Magistris crede molto.Il posto nell'Asia lo prenderà del Giudice,uno che ha sempre combattuto l'ecomafie,che ha una grande integrità morale,e dotato di grandi competenze.nessun giornale questo lo ha scritto.Ma che De magistris stia facendo dei miracoli,non c'è bisogna che lo si scriva,o che lo si dica,basti pensare che nessun media ne parla,salvo poi alla prima minchiata gettare fango,come nel caso del compenso di Vecchioni(che ora lavora gratis e nessuno lo dice),o dello spostamento di ruolo di Rossi(al suo posto è stato messo Del Giudice)dall'asia all'oservatorio rifiuti zero 2020.Ma si sa,com'è...e nessuno parla nemmeno del sindaco di Bari Emiliano che sta facendo ottime cose...
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De Magistris primo in Italia
è il sindaco più gradito"Risultato non mio, ma della città". I dati del sondaggio realizzato dalla Ipr-Marketing per il "Sole 24 ore" vede il sindaco di Salerno De Luca al terzo posto. Caldoro è al quarto posto tra i governatori

Il sindaco Luigi de Magistris, con il 70 per cento dei consensi viene indicato in testa alla classifica nel sondaggio Governance Poll 2011, che misura il gradimento dei politici locali, realizzato da Ipr-Marketing per il "Sole 24 Ore".

E' seguito con il 66 per dei consensi dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. Al terzo posto a pari merito il sindaco di Bari, Michele Emiliano, quello di Salerno, Vincenzo De Luca, e di Verona, Flavio Tosi.
Al 44esimo posto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, con il 54 per centodei consensi mentre Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, con il 51,5 per cento si piazza al 76esimo posto.

Il primo cittadino di Firenze, Matteo Renzi, resta fermo al 51esimo posto con il 53 per cento dei consensi. Quello di Genova, Marta Vincenzi, con il 48 per cento si posiziona all'89esimo posto. Chiude la classifica al 104esimo posto il sindaco di Palermo, Diego Cammarata con il 38 per cento dei consensi degli elettori. Strefano Caldoro, secondo lo stesso sondaggio, si guadagna il quarto posto tra i presidenti di Regione.

"Non ho mai dato molto peso ai sondaggi, sia positivi che negativi. Un sindaco deve essere giudicato per le cose che fa operando con le mani pulite", commenta de Magistris. "Il risultato non è mio ma è della città e dei cittadini che hanno contribuito al rilancio. Non ci sono valori politici perché i sindaci rappresentano qualcosa di più degli schieramenti tradizionali, mi sento sindaco di Napoli non di una parte".

"Sei mesi sono ancora pochi e i problemi da affrontare sono moltissimi, ma un piccolo segnale che qualcosa si sta facendo c'è, ed è stato premiato con questo risultato". Questo commento del sindaco di Capri, Ciro Lembo.

Per un parere sull'amministrazione de Magistris "i tempi non sono ancora maturi, sei mesi sono ancora pochi", ma in relazione al quarto posto del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, nella classifica dei governatori italiani, il sindaco di Capri dice la sua: "Mi auguro che sia un risultato di incoraggiamento, perché c'è moltissimo da fare in più di quanto fatto e mi sembra che siamo andati più indietro che avanti. Come Comune di Capri non siamo soddisfatti". Lembo porta ad esempio "il secondo impianto di depurazione pronto a partire, ma la Regione non ci dà il nulla osta".

Sul risultato ottenuto dal presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, risultato 103simo su 107, "meglio non fare commenti", conclude Lembo.

"Il sondaggio che la Giunta guidata dal Sindaco Luigi de Magistris sta lavorando talmente bene da accrescere addirittura la percentuale di consenso, già altissima, raggiunta al secondo turno delle elezioni dello scorso maggio. Tutto ciò accade a dispetto dei malumori, spesso pretestuosi, che una parte della stampa locale addossa all'amministrazione de Magistris". Lo dice Carmine Sgambati, consigliere comunale di "Napoli è tua".


"Saranno rimasti particolarmente colpiti tutti quei soloni che ormai da mesi annunciano la fine della luna di miele tra il sindaco e la cittadinanza. La realtà, evidentemente, è un'altra: i cittadini napoletani hanno capito, e apprezzato, le scelte fatte in questi mesi dall'amministrazione. Ztl, Americàs Cup, Forum delle Culture, rispetto del patto di stabilità, registro delle unioni civili, l'evento di capodanno in piazza Plebiscito, forum del Beni Comuni e soprattutto, sopra tutte le altre, la fine della ventennale emergenza rifiuti.[/size]

Questo dato - secondo Sgambati - stimola ulteriormente l'amministrazione e noi consiglieri per lavorare con sempre maggiore impegno ed entusiasmo perché la cittadinanza napoletana sia sempre più partecipe al cambiamento e al risveglio di un nuovo senso civico. Napoli sta tornando ad occupare il ruolo che le spetta nel panorama nazionale ed internazionale. La politica nazionale farebbero bene a guardare con maggiore attenzione a quello che sta accadendo a Napoli perché il laboratorio partenopeo si sta ponendo, grazie ai continui consensi riscontrati, al centro del dibattito politico nazionale".
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"Saranno rimasti particolarmente colpiti tutti quei soloni che ormai da mesi annunciano la fine della luna di miele tra il sindaco e la cittadinanza. La realtà, evidentemente, è un'altra: i cittadini napoletani hanno capito, e apprezzato, le scelte fatte in questi mesi dall'amministrazione. Ztl, Americàs Cup, Forum delle Culture, rispetto del patto di stabilità, registro delle unioni civili, l'evento di capodanno in piazza Plebiscito, forum del Beni Comuni e soprattutto, sopra tutte le altre, la fine della ventennale emergenza rifiuti.[/size]

Anche a noi avevamo un De magistris,ed era Massimo Canale... :salut
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