Si all'arresto di Papa no a quello di Tedesco

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reggino
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io2 scrive:

Siamo d'accordo che alla camera è stato determinante la lega per il sì.
Al Senato non credo che la lega avrebbe salvato Tedesco, proprio perché la lega voleva dare un segnale alla base che la casta non è privilegiata quindi non avrebbe senso far arrestare uno mentre salva un altro.

ps. Tedesco si era autosospeso dal PD come papa si era autosospeso dal PDL :wink[/quote]

Invece io penso che il segnale l'hanno voluto lanciare al pdl(votando contro l'arresto di tedesco):"o fai quello che diciamo noi,oppure saremo disposti a fare anche accordi col pd".Tanto alla base avrebbero detto-come poi hanno fatto-che a votare contro è stato il pd.
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reggino
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Su Papa e Tedesco
la Lega si gioca tutto
Siamo arrivati alle fasi decisive del torneo di poker chiamato “Sedicesima legislatura”. La mano in corso potrebbe portare alla fine della partita, allo showdown. Ieri, infatti, la Lega Nord è andata all in. Ha scommesso tutto ciò che ha. Non ha carte troppo solide, soprattutto non ha una coppia (Maroni e Bossi non lo sono più) ma il suo comportamento annuncia la voglia di rischiare, di impedire agli avversari di vedere il punto.

La mossa, ieri, ha funzionato. La libertà di coscienza annunciata dal Senatur è stata presa alla lettera. Alla Camera la Lega ha votato sì e lo ha mostrato con orgoglio, testimoniandolo con scatti fotografici e aggiornamenti su Facebook. Maroni ha voluto personalmente mettere la firma sull’arresto di Papa, un evento storico se pensiamo che la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera aveva dato l’ok alla richiesta dei giudici solo quattro volte nella sua storia.

Al Senato, invece, la Lega ha votato no e ha salvato Tedesco. Il voto è segreto, non c’è alcuna prova di questa teoria, però basta tenere a mente un paio di segnali “deboli”, come l’assenza di testimonianze pubbliche del voto favorevole all’arresto al Senato (dopo tanto entusiasmo alla Camera, è perlomeno insolito che non sia accaduto lo stesso nell’altro ramo del Parlamento) e il silenzio generalizzato della politica e dei media dopo il voto, per potersi sbilanciare in tal senso.

Lo scopo di questo “no” era incastrare il Pd: la Lega, infatti, ha dichiarato di aver votato sì, lasciando intendere che Tedesco è stato salvato dal centrosinistra. Ma questa teoria non regge: se ci fosse stato un corposo voto ribelle da parte del Pd, la notizia sarebbe stata utilizzata dal Pdl per rilanciare il problema nel campo avverso. E invece oggi si discute solo della Lega e del Pdl, di Papa e del “tradimento” di Maroni a Berlusconi, con scenari foschi sulla fine della maggioranza.

La Padania di oggi prova ad attaccare il Partito Democratico e l’all in consiste proprio in questo: la Lega ha dato una mazzata tremenda al Pdl alla Camera e ha provato a dare un colpo duro al Pd al Senato. Il Partito Democratico deve però disinnescare questa mina al più presto, perché il malinteso va chiarito e non si può affatto lasciar intendere che sia stato il Pd a salvare Tedesco.

L’all in, insomma, è stato visto. La Lega, che ieri sembrava aver vinto la sfida, oggi è sicuramente in affanno. Anche perché c’è un’altra partita di poker in corso, un altro all in, quello di Maroni sul tavolo di Bossi. Il Senatur non era ieri in Parlamento, non sarà domani in Consiglio dei Ministri. Non condivide lo strappo anti-Governo e ha lasciato il controllo pubblico della patata bollente al suo avversario interno, che domani incontrerà il premier senza avere il capo del suo partito accanto a sè.

Se la Lega precipiterà con Berlusconi, Bossi ne uscirà vincitore e la responsabilità politica del disfacimento elettorale sarà esclusivamente in capo a Maroni.

Rien ne va plus?

ilfatto
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Paolo_Padano
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dico solo che da ieri viene confermato che habemus papa tedesco come nella realtà
Lillu Fotti: "aundi ioca Spread cu cattu si mu rununu a paremetru zeru"
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doddi
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09 ... io/160785/


Sanitopoli pugliese, 41 gli indagati
I pm pronti a chiedere il rinvio a giudizio
L’indagine che fa tremare la politica e la sanità pugliese si chiude con 41 indagati per i quali i pm sono pronti a chiedere il processo. I magistrati baresi, Desiré Digeronimo, Marcello Quercia e Francesco Bretone hanno, infatti, notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 41 persone coinvolte nell’inchiesta sulla sanitopoli salentina. Tra questi spicca il nome dell’ex assessore regionale alla sanità, Alberto Tedesco che proprio per l’inchiesta lasciò l’incarico in giunta. Tedesco poi è divenuto senatore Pd e oggi siede nel gruppo misto.

A 20 dei 41 indagati viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione. E a vario titolo anche i reati di abuso di ufficio, concussione e turbativa delle gare d’appalto. Ma sono complessivamente più di trenta i capi d’imputazione contestati nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Un gruppo di potere, in sostanza, secondo gli inquirenti avrebbe orientato dal 2008 al 2009 gli appalti sulle forniture alle Asl pugliesi. Almeno cinque le gare milionarie pilotate. Tutto ciò facendo in modo che venissero “inseriti ai vertici delle Asl direttori generali di propria fiducia, i quali, in accordo con i referenti politici, nominavano a loro volta, su indicazione dei referenti politici, come direttori amministrativi e sanitari e come primari persone legate ad Alberto Tedesco e a Malcangi (ex segretario di Tedesco) in modo” si legge ancora nelle carte della Procura “da costituire una rete che era in grado di controllare forniture e gare di appalto che venivano illecitamente pilotate verso imprese facenti capo ad imprenditori collegati da interessi familiari e economici con i referenti politici e che erano in grado di controllare rilevanti pacchetti di voti elettorali da dirottare verso Tedesco in occasione delle competizioni elettorali”.

E sul ruolo e la figura centrale di Tedesco, la Procura barese scrive: “Quale assessore della sanità della Regione Puglia ed esponente di spicco organizzava e guidava l’intera struttura; (…)sui vertici amministrativi per destituire dal loro incarico persone che non obbedivano ai suoi ordini”. Come si ricorderà, i magistrati avevano chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere all’arresto (indagato per i reati di concussione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta e concorso in falso), ma il Senato a luglio ha respinto la richiesta.

Ma oltre al senatore, spiccano tra gli indagati anche i nomi di Lea Cosentino, ex potente direttore generale della Asl di Bari, gli ex direttori generali dell’Irccs ‘De Bellis’ di Castellana Grotte, Giuseppe Liantonio, e dell’Oncologico di Bari. E tra i nomi legati alla politica Antonio De Caro, attuale capogruppo del Pd alla Regione Puglia, secondo i magistrati De Caro avrebbe tentato di ottenere un intervento di Tedesco per favorire un suo parente in un concorso pubblico.



... latriceddhi a piede libero, promossi senatori :read:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
UnVeroTifoso
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doddi ha scritto:


... latriceddhi a piede libero, promossi senatori :read:

:fifi: :fifi: :fifi: :fifi: :read: :read:
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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