Intanto la borsa sprofonda

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Mariotta
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Schaeuble: 'Speculazioni su Italia causate dalla politica'
'Roma realizzi misure pacchetto. Grecia resta cuore problema'
21 settembre, 13:50


BORSA - 4,50

''Le speculazioni contro i titoli italiani si spiegano piu' con i meccanismi delle decisioni politiche, e meno con i fatti economici''. Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, in un'intervista rilasciata alla Berliner Zeitung, sostenendo che la Grecia e' ancora il ''cuore del problema'' degli attacchi ai titoli europei, all'indomani del declassamento deciso da S&P sull'Italia. ''E sembra che a proposito della Spagna i mercati dicano: la Spagna non puo' essere meglio dell'Italia'', aggiunge. ''Noi aspettiamo fermamente - continua il ministro - che il Governo italiano realizzi velocemente e in modo risoluto il pacchetto di misure disposto di recente''. ''Questa si' che e' la chiave del meccanismo di tutta la problematica del debito degli Stati - sottolinea -: consolidare in modo consistente e affidabile, eliminare gli ostacoli alla crescita, e in questo modo creare fiducia nei cittadini e nel mercato''. Alla domanda se la Gercia possa fallire nel caso in cui le misure di risparmio non siano sufficienti, Schaeuble risponde: ''Ho gia' chiarito che non si deve parlare di tutte le eventualita'. Un Governo deve assumerle tutte, ma non deve specularci sopra pubblicamente''.

SCHIFANI, PAESE CE LA PUO' FARE, BASTA LITIGI - "Il Paese ce la può fare, innanzitutto se la politica cessa di litigare, e mi appello al senso di responsabilità di tutte le forze politiche. Occorre crederci". Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, al convegno sugli interventi nelle aree sottoutilizzate. "Mi auguro - ha aggiunto Schifani - che con grande senso di appartenenza tutti lavorino ad un progetto condiviso per la crescita. Bisogna lavorare per la crescita".

S&P DECLASSA RATING ITALIA. GOVERNO: GIUDIZIO POLITICO Standard and Poor's declassa l'Italia. E il governo replica, con una nota ufficiale: il rating del Paese viene abbassato per valutazioni ''dettate dai retroscena'' della stampa e non dalla realta' delle cose, fatta soprattutto di impegno e di solidita'. L'agenzia di rating ribatte, rivendica la propria indipendenza e non esclude, peraltro, un nuovo taglio del rating nell'arco dei prossimi dodici mesi o al massimo diciotto mesi. All'esecutivo non sono andate giu' le motivazioni con cui l'agenzia anglosassone ha spiegato il declassamento e quella ''fragilita' del governo'' indicata da S&P's come limite della capacita' del Paese di reagire e di dare risposte alla crisi

''Il governo ha sempre ottenuto la fiducia del Parlamento dimostrando cosi' la solidita' della propria maggioranza'', ha commentato a caldo Palazzo Chigi, secondo cui ''le valutazioni di Standard and Poor's sembrano dettate piu' dai retroscena dei quotidiani che dalla realta' delle cose e appaiono viziate da considerazioni politiche''. La realta' delle cose, come la definisce il governo, sono le misure varate per raggiungere il pareggio di bilancio nei prossimi due anni e il lavoro predisposto per il rilancio dell'economia. Non a caso il Tesoro ha riunito ancora una volta il tavolo sulla crescita, annunciando un piano decennale su lavoro, imprese, credito e Stato, e dandosi ancora appuntamento a stretto giro, mercoledi' prossimo, per studiare gli interventi da mettere in campo. La risposta del governo non e' pero' piaciuta all'agenzia, che si e' affrettata a controbattere, rivendicando la propria autonomia.

''I rating sovrani di Standard & Poor's sono valutazioni apolitiche e prospettiche del rischio di credito fornite agli investitori'', ha replicato da quartier generale di Londra, ribadendo che ''i rating indicano come diverse iniziative politiche possono impattare l'affidabilita' finanziaria''. Nessuna marcia indietro dunque. Anzi. Madrid ha fatto in questi mesi meglio di Roma e senza un'accelerazione della crescita, ha avvertito ancora l'analista Moritz Kraemer, l'Italia rischia persino un nuovo taglio del rating da qui a un anno e mezzo al massimo. A rassicurare e' intervenuto direttamente il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che non ha perso pero' occasione per incalzare ancora una volta il governo. ''I dati - ha detto il presidente - non rimpiccioliscono il Paese. Siamo una grande economia, una societa' vitale. Ma tutto cio' - ha puntualizzato va messo a frutto con scelte politiche appropriate''.

Quello dell'agenzia non e' del resto il solo pressing con cui l'esecutivo deve fare i conti in questi giorni di tensione politica e finanziaria, in cui lo spread tra Btp e bund e' arrivato a toccare, ancora una volta, i 400 punti base. Anche Bruxelles, pur riconoscendo l'impegno per il risanamento dei conti ed ammettendo che il giudizio di Standard & Poor's e' stato molto severo, ha spronato Roma a focalizzarsi ora sulla crescita economica, secondo pilastro essenziale per uscire dalla crisi.

''La manovra approvata dal Parlamento - nota la Commissione - permettera' al Paese di raggiungere i target di consolidamento fiscale per il 2013, ma occorre sottolineare l'importanza di avere un'agenda ambiziosa che preveda misure che sblocchino il potenziale di crescita per affrontare una debolezza strutturale''. Riforme per la crescita e' la parola d'ordine anche per Confindustria che non usa mezzi termini. O il governo vara ''riforme serie e impopolari'' nell'immediato ''oppure deve andare a casa: non ho paura di dirlo, e' evidente che e' cosi''', ha tuonato Emma Marcegaglia, stufa, come imprenditrice, di essere ''lo zimbello internazionale'' e di vedersi considerata ''con il sorrisino''.
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doddi
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E le altre borse che fanno?

Qualcuno vuole prendersi la briga di osservare quanto avviene nelle borse occidentali?

:read:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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pellarorc
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doddi ha scritto:E le altre borse che fanno?

Qualcuno vuole prendersi la briga di osservare quanto avviene nelle borse occidentali?

:read:
nelle altre borse succede lo stesso.
leggevo stamattina che la borsa italiana ha perso circa il 68% in nn so quanti mesi, quella di francoforte il 30 e qualcosa, new york poco più del 50 insieme a tokyo e londra.

La situazione è tragica.
stamattina in azienda parlavo con un collega, abbastanza più grande di me, quasi ai 50 e mi parlava del fatto che incomincia a spaventarsi (forse si è svagliato un pò tardi!) per i suoi soldi su azioni ubi e si altre 2 assicurazioni. Forse un pò maldestro e ddurmentatu, se nn sbaglio ubi insieme a unicredit e intesa sono le banche che hanno perso di più. Diceva che molta gente è nella sua situazione, solo per il fatto di avere quei soldi li da tempo.
Boh....
tito
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doddi ha scritto:E le altre borse che fanno?

Qualcuno vuole prendersi la briga di osservare quanto avviene nelle borse occidentali?

:read:
you're welcome!

da luglio 2010 a luglio 2011

UK +25%
USA +30%
Germania +27%
Spagna +12%
Italia +5%

http://www.bloomberg.com/markets/stocks ... ddle-east/

che volevi dire??? :D

a già, c'è la crisi internazionale.
Se guardavi prima da te ti risparmiavi il figurone :fifi:
rorschach
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doddi ha scritto:E le altre borse che fanno?

Qualcuno vuole prendersi la briga di osservare quanto avviene nelle borse occidentali?

:read:
Buongiorno, ben svegliato! ... e tu ti sei accorto che i nostri BTP hanno superato di gran volata i Bonos spagnoli e che quelli sono tutti interessi che dobbiamo ripagare di tasca nostra, sì? :read:
doddi
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rorschach ha scritto:
doddi ha scritto:E le altre borse che fanno?

Qualcuno vuole prendersi la briga di osservare quanto avviene nelle borse occidentali?

:read:
Buongiorno, ben svegliato! ... e tu ti sei accorto che i nostri BTP hanno superato di gran volata i Bonos spagnoli e che quelli sono tutti interessi che dobbiamo ripagare di tasca nostra, sì? :read:
Ovvio che sì, mica siamo scemi da questa parte, ma le due cose non sono strettamente correlate :fifi:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto: [...] ma le due cose non sono strettamente correlate :fifi:

illuminaci.

Se vuoi altre ricerche non hai che da chiedere.
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Regmi
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tito ha scritto:
doddi ha scritto: [...] ma le due cose non sono strettamente correlate :fifi:

illuminaci.

Se vuoi altre ricerche non hai che da chiedere.
Una domanda da profano Tito.
Leggevo che per i mercati la soglia psicologica considerata di non ritorno è quota 400 tra BTP e titoli tedeschi. Ti risulta?
E se si perchè?
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
doddi
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tito ha scritto:
doddi ha scritto:E le altre borse che fanno?

Qualcuno vuole prendersi la briga di osservare quanto avviene nelle borse occidentali?

:read:
you're welcome!

da luglio 2010 a luglio 2011

UK +25%
USA +30%
Germania +27%
Spagna +12%
Italia +5%

http://www.bloomberg.com/markets/stocks ... ddle-east/

che volevi dire??? :D

a già, c'è la crisi internazionale.
Se guardavi prima da te ti risparmiavi il figurone :fifi:
Tu sei fuori dal mondo ... :na:
Luglio oggi rappresenta un'era preistorica per ciò che è accaduto. Altro che figurone e figurino :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Riguarda meglio plis :read:

http://www.euroinvestor.it/Stock/Index_ ... ional.aspx

http://www.euroinvestor.it/Stock/Index_Europe.aspx

Con la considerazione di fondo che negli ultimi 15 giorni c'è stata, in italia, l'ecatombe sui titoli del comparto finanziario, in seguito agli attacchi speculativi, che ti giustificano quel, circa, 10% di differenza.

Perchè vi avventurate in mondi sconosciuti senza tomtom? :scrolleye:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Regmi ha scritto:
tito ha scritto:
doddi ha scritto: [...] ma le due cose non sono strettamente correlate :fifi:

illuminaci.

Se vuoi altre ricerche non hai che da chiedere.
Una domanda da profano Tito.
Leggevo che per i mercati la soglia psicologica considerata di non ritorno è quota 400 tra BTP e titoli tedeschi. Ti risulta?
E se si perchè?
Perchè il triulu la malanova e la scuntintizza non fanno il paio con la realtà governata da cause ed effetti, azioni e reazioni.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AaKeXu6D

Nassim Taleb dà speranza all'Italia: oggi è molto più ricca di 30-40 anni fa, basta stringere la cinghia


L'economista Nassim Nicholas Taleb si dice ottimista sulla situazione economica italiana. Sottolinea che il rischio di un paese come ad esempio l'Irlanda è dieci volte superiore, a causa del maggior debito, e mette in evidenza come l'attuale crisi abbia un effetto positivo, visto che sta spingendo i governi a una maggior disciplina di bilancio e a ridurre il debito. Ne ha parlato a margine del consiglio generale delle Assicurazioni Generali, dove è intervenuto come relatore. È un'opinione fuori dal coro quella di uno degli studiosi più ascoltati dalla comunità economico-finanziaria internazionale e uno dei 50 personaggi più influenti del mondo secondo un recente sondaggio


«Io sono positivo sull'Italia - afferma -. Molti problemi sono stati esagerati e anzi io vorrei che ci fosse la stessa ansia che c'è qui rispetto ad esempio ai livelli della spesa pubblica degli Stati Uniti». «L'Italia è oggi molto più ricca di com'era - all'inizio del secolo scorso, sostiene -. Gli attuali problemi richiedono solo alcune limitazioni che non comporteranno un'inversione dello stato generale di benessere».


In Europa «avete rischi identificabili e quando questo avviene, lì è la soluzione», spiega, rilevando che la fragilità europea deriva in gran parte dal debito sovrano, «perché la gente ha vissuto sopra i propri mezzi. Ma è un problema da ricchi, non da poveri». L'Italia «oggi è molto più ricca di quanto fosse negli anni '70-'80 e la soluzione richiede di stringere un po' la cintura», il che non è troppo difficile». Quindi «l'Italia non è un gran problema, perché è un Paese che ha un grande dinamismo dovuto anche al fatto che durante tutta la sua storia ha avuto governi deboli. Quindi il business dell'Italia è gestire governi deboli».

La teoria del cigno nero
Libanese naturalizzato americano, esperto di matematica finanziaria, saggista, docente universitario, amministratore di un hedge fund, Taleb è noto a livello mondiale per la teoria del cigno nero in cui sostiene come siano in realtà gli eventi improbabili e non quelli prevedibili a dominare le nostre vite, e ha elaborato successivamente la propria teoria soffermandosi su quanto è antifragile, ovvero maggiormente attrezzato per resistere ai rischi comunque incombenti. «Io sono un esperto dalla fragilità - racconta di sè - e dell'attuale crisi penso che già il fatto che abbia un'identificabilità sia una soluzione. Quando un rischio è identificato, non è più un rischio: se ci sono degli squali al largo, non faccio il bagno e a quel punto è maggiore il rischio che io abbia un incidente andando in spiaggia, che non quello di venir mangiato da uno squalo». «In Italia la crisi è molto esagerata - conclude - ma in fondo la paranoia è il modo migliore per sopravvivere». Nel caso della crisi attuale, si è ottenuta da parte dei governi «una maggior disciplina di bilancio e l'impegno a cercare un surplus di bilancio». (En.Br.)


Se poi hai voglia di capire dove stanno e dove vanno i soldi veri ti consiglio questi:

Hedge
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AavS9nwD

Monetari
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=Aas6E56D

Oro
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... d=AauLp96D

Chi stà beneficiando di tutto ciò?
Indovina indovinello... :ooh: ... l'unica nazione/moneta che realmente è andata in default, the bigge$t one, U$A, e che come nel 1971 (il giro di volta per il mondo finanziario) continua ad essere la più importante e principale valuta di riserva, e come afferma Samuelson, "la richiesta di dollari all'estero permette agli Stati Uniti di mantenere un deficit commerciale persistente senza avere un deprezzamento della valuta o un riaggiustamento dei flussi commerciali".

Va da sè che per richiedere dollari, come stà avvenendo, non si possono richiedere euro...

:read:
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icinesi e i giapponesi ci domineranno


e anche gli svizzeri con la sua moneta non scherzono
a reggio calabria del comunismo è rimasto solo il pcl

la speranza vera ma misera rimane il 5 stelle !
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doddi ha scritto:
Tu sei fuori dal mondo ... :na:
Luglio oggi rappresenta un'era preistorica per ciò che è accaduto. Altro che figurone e figurino :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
pensavo mi avessi messo in ignore :)

Se invece di fare indovinelli criptici o parlare come un oracolo esprimi compiutamente e chiaramente un concetto, forse posso rientrare sul tuo mondo; proviamoci.
doddi ha scritto: Perchè il triulu la malanova e la scuntintizza non fanno il paio con la realtà governata da cause ed effetti, azioni e reazioni.
è proprio sulla relazione causa effetto che mi pare hai le idee un po' confuse.

fino a luglio 2011 non c'era nessuna crisi sui mercati azionari, a parte l'anorressia SOLO italiana (tu sttesso non hai contestato i dati poco sopra - e vuliva viriri!!!), a luglio è cominciato ad andare giù un po' tutto.
A luglio sono successe due cose importanti: è diventato evidente che l'italia potrebbe fallire e s'è temuto per il debito pubblico americano (ora, almeno temporaneamente, risolta).
Ora dire che la causa dell'attuale crisi dei mercati è proprio il timore del fallimento dell'italia forse è un azzardo, ed io non sono nessuno per dirlo...

ma dire che la crisi del debito italiano è dovuto alla crisi internazionale è una minchiata grande come una casa!!!

appunto per via della sequenza temporale degli eventi.

Inutile arrampicarsi sugli specchi... la crisi del debito italiano è dovuta solo ad una spesa eccessiva dello stato e siccome non sono né io e non sei tu a decidere dellla spesa pubblica, ma è il governo, L'UNICO RESPONSABILE DI QUESTA CRISI E' QUESTO GOVERNO.
tito
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Regmi ha scritto:
Una domanda da profano Tito.
Leggevo che per i mercati la soglia psicologica considerata di non ritorno è quota 400 tra BTP e titoli tedeschi. Ti risulta?
E se si perchè?
ti ringrazio per la stima, ma non sono per niente un esperto del settore :)
mi piace leggere ed informarmi e mi da un profondo fastidio quando la gente prova a prendermi per i fondelli.

avevo letto anch'io di questa soglia, ma non ricordo i dettagli, da dove usciva in sostanza.
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tito ha scritto:
doddi ha scritto:
Tu sei fuori dal mondo ... :na:
Luglio oggi rappresenta un'era preistorica per ciò che è accaduto. Altro che figurone e figurino :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
pensavo mi avessi messo in ignore :)

Se invece di fare indovinelli criptici o parlare come un oracolo esprimi compiutamente e chiaramente un concetto, forse posso rientrare sul tuo mondo; proviamoci.
doddi ha scritto: Perchè il triulu la malanova e la scuntintizza non fanno il paio con la realtà governata da cause ed effetti, azioni e reazioni.
è proprio sulla relazione causa effetto che mi pare hai le idee un po' confuse.

fino a luglio 2011 non c'era nessuna crisi sui mercati azionari, a parte l'anorressia SOLO italiana (tu sttesso non hai contestato i dati poco sopra - e vuliva viriri!!!), a luglio è cominciato ad andare giù un po' tutto.
A luglio sono successe due cose importanti: è diventato evidente che l'italia potrebbe fallire e s'è temuto per il debito pubblico americano (ora, almeno temporaneamente, risolta).
Ora dire che la causa dell'attuale crisi dei mercati è proprio il timore del fallimento dell'italia forse è un azzardo, ed io non sono nessuno per dirlo...

ma dire che la crisi del debito italiano è dovuto alla crisi internazionale è una minchiata grande come una casa!!!

appunto per via della sequenza temporale degli eventi.

Inutile arrampicarsi sugli specchi... la crisi del debito italiano è dovuta solo ad una spesa eccessiva dello stato e siccome non sono né io e non sei tu a decidere dellla spesa pubblica, ma è il governo, L'UNICO RESPONSABILE DI QUESTA CRISI E' QUESTO GOVERNO.
Ti ho inserito due link in cui puoi osservare gli andamenti dell'ultimo anno, con i vari "traguardi" temporali.
Mi pare che il colore rosso, con numeri in doppia cifra, abbondi ovunque. E di questo si parlava nel topic e non di ciò che era la fotografia a luglio (il giorno non è noto).
Io parlo di oggi non di luglio, anzi di ieri.
Se per es. come hai riportato la Germania segnava un + 27%, presumo (il link che hai inserito parla d'altro) luglio 2010 su luglio 2011 , come fà oggi a segnare un - 17,5% mentre l'italia da un +5 passa ad un - 30%. E questo riferito al 23-09-2010 su 23-09-2011.

Sul resto dei giudizi o analisi che si possono dare o fare non c'è convergenza a nessun livello, ciascuno tende a tutelare i propri interessi, che alla fine sono universali poichè tutti correlati. Non esiste da parte di nessuna istituzione politica o monetaria l'interesse che un debitore fallisca, perchè il creditore stesso correrebbe il medesimo rischio a cascata.
Rimango, come tanti, della mia idea: le tensioni sui mercati obbligazionari, dovuti alla richiesta di maggior debito da finanziare da parte degli USA insieme alle azioni della finanza speculaticre hanno acceso i riflettori sul debito italiano. Ora ritenuto la chiave di volta per scardinare l'euro. Il fenomeno è sistemico.
Se "fallisce" la Grecia queste luci si sposteranno immediatamente su Germania e Francia.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto: Sul resto dei giudizi o analisi che si possono dare o fare non c'è convergenza a nessun livello, ciascuno tende a tutelare i propri interessi, che alla fine sono universali poichè tutti correlati. Non esiste da parte di nessuna istituzione politica o monetaria l'interesse che un debitore fallisca, perchè il creditore stesso correrebbe il medesimo rischio a cascata.
deo gratias! è finita la caccia all'untore!
doddi ha scritto: Rimango, come tanti, della mia idea: le tensioni sui mercati obbligazionari, dovuti alla richiesta di maggior debito da finanziare da parte degli USA insieme alle azioni della finanza speculaticre hanno acceso i riflettori sul debito italiano. Ora ritenuto la chiave di volta per scardinare l'euro. Il fenomeno è sistemico.
Se "fallisce" la Grecia queste luci si sposteranno immediatamente su Germania e Francia.
chi sarebbero questi "tanti"?? giusto per sapere qualche nome e leggere cosa effetivamente dicono.

"alcuni" di cui è giunta eco, dicono:

Napoletano, ilsole24ore: silvio vai a casa
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... d=Aabi2B6D

romano, corriere: silvio vai a casa
http://www.corriere.it/editoriali/11_se ... 1883.shtml

marcegaglia, confindustria: silvio vai a casa
http://corrierefiorentino.corriere.it/f ... 1326.shtml

Solo per citare alcuni che in passato sono stati ben più teneri con l'attuale, ahinoi, maggioranza.
io infatti non sono per niente daccordo con le premesse dei tre suddetti... la mia posizione non è "silvio vai a casa" quanto piuttosto: "fuori dai CO****NI!!" :D

siccome chiedo chiarezza a te, te la devo anche a te: la crisi del debito italiano è dovuta al fatto che questo governo durante l'ultima crisi internazionale (del 2008, per intenderci) e fino al giugno ultimo scorso diceva che tutto andava bene e che stavamo molto meglio di tutti gli altri e quindi non ha fatto niente per ridurre la spesa pubblica, anzi, l'ha aumentata.
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tito ha scritto:
siccome chiedo chiarezza a te, te la devo anche a te: la crisi del debito italiano è dovuta al fatto che questo governo durante l'ultima crisi internazionale (del 2008, per intenderci) e fino al giugno ultimo scorso diceva che tutto andava bene e che stavamo molto meglio di tutti gli altri e quindi non ha fatto niente per ridurre la spesa pubblica, anzi, l'ha aumentata.
Tragico ma vero :cry:
Cosa pretendi da un paese, che ha la forma di una scarpa? (cit.)
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tito ha scritto:
è proprio sulla relazione causa effetto che mi pare hai le idee un po' confuse.

fino a luglio 2011 non c'era nessuna crisi sui mercati azionari, a parte l'anorressia SOLO italiana (tu sttesso non hai contestato i dati poco sopra - e vuliva viriri!!!), a luglio è cominciato ad andare giù un po' tutto.
A luglio sono successe due cose importanti: è diventato evidente che l'italia potrebbe fallire e s'è temuto per il debito pubblico americano (ora, almeno temporaneamente, risolta).
Ora dire che la causa dell'attuale crisi dei mercati è proprio il timore del fallimento dell'italia forse è un azzardo, ed io non sono nessuno per dirlo...

ma dire che la crisi del debito italiano è dovuto alla crisi internazionale è una minchiata grande come una casa!!!

appunto per via della sequenza temporale degli eventi.

Inutile arrampicarsi sugli specchi... la crisi del debito italiano è dovuta solo ad una spesa eccessiva dello stato e siccome non sono né io e non sei tu a decidere dellla spesa pubblica, ma è il governo, L'UNICO RESPONSABILE DI QUESTA CRISI E' QUESTO GOVERNO.
Anche io, e non solo, la vedo così.
Infatti il debito pubblico è il frutto di scelte politiche dei governi e non certamente delle banche o degli speculatori che oggi ci marciano sopra.
E le scelte dei governi di questa coalizione sono sempre andati in senso opposto alla riduzione dello stesso.

Esplicito meglio secondo le mie poche conoscenze apprese leggiucchiando di qua e di la:
Quando, come nel nostro caso, la % d’incremento del PIL è inferiore al tasso di rendimento dei titoli di stato si generano buchi nel bilancio dello Stato che vanno ad incrementare il pregresso. La conseguenza è che annualmente si rende necessario coprirli con nuove entrate (questa è stata la scelta preminente) attraverso l’aumento della tassazione che, a sua volta, deprime la crescita.
Di fatto si instaura un movimento che ricorda tanto il cane che si morde la coda fino al suo stesso sfinimento, ma, nello stesso tempo, è una ricetta semplice semplice da applicare che guarda all’immediato e non al futuro delle nuove generazioni.

Il vero problema è la crescita che si ottiene attraverso la competività.
Siamo un paese praticamente fermo e, contrariamente agli altri Paesi economicamente forti, questo governo oltre a salassarci, nessun investimento ha fatto sulla crescita e, tanto per dirne una, le liberalizzazioni, che dovrebbero costituire l’ossatura programmatica di una qualsiasi coalizione di cdx, ne fanno certamente parte.
In tutto questo, tenuto conto che complessivamente siamo un Paese che mantiene intatta la sua solvibilità e solidi fondamentali macroeconomici, una parte non secondaria l’ha giocata il totale discredito internazionale, a partire dall’impostazione della sua politica estera condotta a suon di pacche sulle spalle con Gheddafi e Putin, di cui gode il nostro toroinfoiato.
Il sunto di tutto è che questo governo è, dai mercati, ritenuto composto da un manigolo di furbetti/incompetenti non in grado di guardare oltre il proprio naso, e, avendolo delegittimato, si comportano di conseguenza... a prescindere da quello che pensa (?) Doddi :mrgreen:

:salut
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Regmi ha scritto:
tito ha scritto:
è proprio sulla relazione causa effetto che mi pare hai le idee un po' confuse.

fino a luglio 2011 non c'era nessuna crisi sui mercati azionari, a parte l'anorressia SOLO italiana (tu sttesso non hai contestato i dati poco sopra - e vuliva viriri!!!), a luglio è cominciato ad andare giù un po' tutto.
A luglio sono successe due cose importanti: è diventato evidente che l'italia potrebbe fallire e s'è temuto per il debito pubblico americano (ora, almeno temporaneamente, risolta).
Ora dire che la causa dell'attuale crisi dei mercati è proprio il timore del fallimento dell'italia forse è un azzardo, ed io non sono nessuno per dirlo...

ma dire che la crisi del debito italiano è dovuto alla crisi internazionale è una minchiata grande come una casa!!!

appunto per via della sequenza temporale degli eventi.

Inutile arrampicarsi sugli specchi... la crisi del debito italiano è dovuta solo ad una spesa eccessiva dello stato e siccome non sono né io e non sei tu a decidere dellla spesa pubblica, ma è il governo, L'UNICO RESPONSABILE DI QUESTA CRISI E' QUESTO GOVERNO.
Anche io, e non solo, la vedo così.
Infatti il debito pubblico è il frutto di scelte politiche dei governi e non certamente delle banche o degli speculatori che oggi ci marciano sopra.
E le scelte dei governi di questa coalizione sono sempre andati in senso opposto alla riduzione dello stesso.

Esplicito meglio secondo le mie poche conoscenze apprese leggiucchiando di qua e di la:
Quando, come nel nostro caso, la % d’incremento del PIL è inferiore al tasso di rendimento dei titoli di stato si generano buchi nel bilancio dello Stato che vanno ad incrementare il pregresso. La conseguenza è che annualmente si rende necessario coprirli con nuove entrate (questa è stata la scelta preminente) attraverso l’aumento della tassazione che, a sua volta, deprime la crescita.
Di fatto si instaura un movimento che ricorda tanto il cane che si morde la coda fino al suo stesso sfinimento, ma, nello stesso tempo, è una ricetta semplice semplice da applicare che guarda all’immediato e non al futuro delle nuove generazioni.

Il vero problema è la crescita che si ottiene attraverso la competività.
Siamo un paese praticamente fermo e, contrariamente agli altri Paesi economicamente forti, questo governo oltre a salassarci, nessun investimento ha fatto sulla crescita e, tanto per dirne una, le liberalizzazioni, che dovrebbero costituire l’ossatura programmatica di una qualsiasi coalizione di cdx, ne fanno certamente parte.
In tutto questo, tenuto conto che complessivamente siamo un Paese che mantiene intatta la sua solvibilità e solidi fondamentali macroeconomici, una parte non secondaria l’ha giocata il totale discredito internazionale, a partire dall’impostazione della sua politica estera condotta a suon di pacche sulle spalle con Gheddafi e Putin, di cui gode il nostro toroinfoiato.
Il sunto di tutto è che questo governo è, dai mercati, ritenuto composto da un manigolo di furbetti/incompetenti non in grado di guardare oltre il proprio naso, e, avendolo delegittimato, si comportano di conseguenza... a prescindere da quello che pensa (?) Doddi :mrgreen:

:salut



:salut

io penso che con qualunque governo saremmo stati in queste condizioni perchè è dagli anni 80 in particolare che lo Stato sperpera...tra i costi della politica(senza conseguenti benefici) e le speculazioni di ogni genere in ogni settore.
Penso anche però che è il momento di provare a tirarci fuori dando una scossa ai mercati. Come lo si può fare? Attuando le riforme che si auspicano da più parti e (da parte del popolo che è quello che ne fa le spese in primis)pretendere che si cambi rotta e regime. Soprattutto regime, perchè di questo parliamo, di uno ricchissimo attaccato alla poltrona per salvare il deretano flaccido alla faccia della povera stupida gente che resta a guardare.
Aspettiamo sennò il morto come dice Di Pietro...non per tumulti di piazza ma per storie di ordinaria disperazione :timido:
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
doddi
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Alcuni dati per capire, se volete, perchè tutto ciò. Secondo il mio miserrimo punto di vista.

Il sistema economico globalizzato si regge sul debito e la sua sostenibilità. Gli equilibri sono sempre stati molto delicati. Anche perchè non sono solo finanziari ma da ultimo sociali, quindi politici.
Ma è la finanza a governare tutto.

Il 2008 è l'anno di svolta con il crack del sistema finanziario americano (certificato ed imbellettato fino a poche ore prima dai guru del rating :fifi: ) ed a seguire grandi problemi per le più grandi banche di quasi tutti i paesi mondiali.
L'Italia non era tra questi.

Ai soli Stati Uniti quest'operazione di salvataggio è costata 4.000 miliardi di dollari (il doppio del nostro attuale debito paese per rendere l'idea)
Oggi il debito USA ha quasi raggiunto i 15.000 miliardi di dollari
La Fed detiene quasi il 70% di questo debito (nonsòsemispiego...)
Gli altri debiti sovrani sono aumentati anch'essi e tutti necessitano di essere comprati da qualcuno e rinnovati, con una crescita della ricchezza che non cosente l'assorbimento di questi numeri, o per lo meno che non basta per tutti (Cina e Russia soprattutto).
Aumento del rischio, aumento dell'interesse, aumento dell'indebitamento e via a ruota, fino allo spauracchio del burrone del default.
L'America ha iniziato la sua lunga campagna elettorale, ed i riflettori come per incanto si sono spostati sull'Europa e da agosto non si sente più parlare del default tecnico americano. Ma solo di colpe e responsabilità europee che devono rassicurare i mercati e dare garanzie per salvare il popò americano.

Le banche, come abbiamo imparato, non possono fallire altrimenti salta il banco. Le banche tanto sono più grandi tanto più devono essere salvate e possono "ricattare" sia i governi, che i grandi organismi che reggono i mercati (FED, BCE, FMI, Banca Mondiale, Financial StabilityBoard ecc...) di cui sono diretti controllori (Es.il Geithner o il Draghi di turno), che nel frattempo non sono riusciti a dare regole diverse per evitare catastrofi. Ed infatti il vizietto non si è perso.

Si continuano a mischiare le attività di investment banking e quelle retail che invece dovrebbero essere nettamente differenziate, perchè rappresentative di mondi diversi con separazione dei rischi e delle responsabilità.

Tutto il resto sono semplici effetti, Berlusconi o meno, bunga bunga o tonga tonga, non cambia un'emerito fico secco.

Continuare a pensare che sia lui la causa di ciò è quantomeno, a voler essere generosi, da miopi.
Che poi Berlusconi debba o possa lasciare il passo con qualche semestre d'anticpo è discorso diverso, seppur legittimo, ma ribadisco non è nè la causa nè la soluzione.
Il problema vero oggi sono BNP Paribas, Société Générale e UBS, e le due più grnadi banche tedesche, non il governo Greco Italiano Spagnolo Irlandese o Portoghese.
Pe evitarne i tracolli si obbligano i governi ad agire sul proprio sovrano ordine nazionale. Con relativi effetti sociali come in Grecia al limite della rivoluzione.


Soluzioni, oltre la richiesta di dimissioni del PDC, Bersani è riuscito a fare una proposta decente (non un programma) contro la crisi o per risolvere i problemi? Ha parlato di pensioni e mondo del lavoro (art. 18)? Perchè sarà là che si dovrà metter mano.

Per concludere in modo più leggero vi invito a visionare la simpatica gag degli sgommati sul Compagno Segretario preso a pallate di carta dai giornalisti :mrgreen:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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il problema del debito italiano masce negli anno 80 con Bettino.
In quegli anni sono stati fatti gli errori che noi oggi paghiamo. E oggi si stanno facendo gli errori che verranno pagati ancora più a caro prezzo tra 10 anni esatti!

Io non credo aglio economisti che vengono a sparare sentenze su un italia che per loro deve stringere la cinghia.
L'italia degli under 40 oggi vive perchè i genitori sono ancora in vita e hanon avuto una cultura del risparmio forte. Senza quei risparmi saremmo messi male.

Gli italiani tra un pò si renderanno conto di essere poveri perchè già oggi i risparmi sono minimi. Non fermiamoci alle apparenze.

I consumi calano ormai da anni, il mercato dell'auto in italia (ricordiamoci che il mercato dell'auto è un ottimo riferimento per capire l'economia di un paese.) è ai minimi storici. In italia nel 2011 verranno immatricolate 1,8 milioni di auto e sotto la soglia dei 2 c'è un allarme. Le grosse case automobilistiche nn vedono più l'italia come un grosso mercato ma come un piccolo mercato dove da un giorno alla'ltro piò succedere qualsiasi cosa.
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