citrosodina ha scritto:E che la maggioranza non sia più in grado di reggere alle pressioni economiche e giudiziarie è tornato ribadirlo anche un esponente di spicco del Pdl come Giuseppe Pisanu. "Nel nostro paese - ha detto - si è stabilito un intreccio perverso tra la crisi economica e la crisi politica, l'una alimenta l'altra". L'ex ministro dell'Interno, dopo aver chiesto già nei giorni scorsi un segnale di rottura da parte della maggioranza, ha spiegato che "a mio avviso la debolezza politica è dovuta al fatto che abbiamo un governo che non è in grado di reggere il peso dei problemi che incombono e abbiamo un Parlamento che non è in grado di cambiare un governo che pur avendo la maggioranza numerica" non è in grado di tenere la situazione. "L'Italia non è stata mai stata così a rischio".
detto da uno del pdl..
si continua a difendere l'indifendibile..
Per non parlare di confindustria:
Ultimatum della Marcegaglia al governo
“O riforme entro settimana prossima o a casa”
Il presidente di Confindustria chiede subito misure, anche impopolari, su pensioni e fisco. "Situazione inaccettabile. Siamo stufi di essere lo zimbello internazionale"
Dopo le critiche dei giorni scorsi al governo, questa volta da Confindustria arriva un vero e proprio ultimatum. “Non c’è più tempo: o l’esecutivo è in grado domani, o la prossima settimana, di mettere in piedi una serie di misure gravi, serie, impopolari, bene. Sennò, non ho paura a dirlo, questo governo deve andare a casa”. Lo dice Emma Marcegaglia, che a Bologna per il convegno del Crersaie, mostra tutto il suo fastidio per una situazione che ci rende “lo zimbello internazionale”. Per il presidente degli industriali, il rischio per il Paese è divenuto tropo alto: “Siamo diventati chiaramente il grimaldello sul quale si vuole e si può far saltare l’Europa”.
Non è la prima volta che Marcegaglia chiede con forza all’esecutivo di agire con misure serie per risolvere la difficile situazione economica. Una settimana fa aveva duramente criticato la manovra: ”Non risolve i problemi dell’Italia: non ha nulla di strutturale se non poche cose. E’ tutta tasse”. Poi, ieri, le frasi sulla “credibilità del Paese minata” e sullo stallo del governo “non più tollerabile”. E oggi un ultimatum che arriva poche ore dopo il declassamento deciso da Standard & Poor’s sul rating dell’Italia. Una decisione che Marcegaglia ha così commentato: “L’agenzia valuta l’insieme delle cose, legge i giornali, ma poi credo che valuti anche il debito pubblico, il deficit: credo che faccia una valutazione complessiva”. Insomma, “Standard & Poor’s ci declassa perché c’è una fragilità del governo nell’implementare le decisioni prese e perché non si cresce”. Senza riforme il nostro Paese è a rischio e, a ruota, lo è l’intera Europa. In Italia servono “la riforma delle pensioni, una riforma fiscale che abbassi le tasse su imprese e lavoratori ed eventualmente alzi le tasse sulle cose, sui patrimoni, una grande vendita di patrimonio immobiliare, un investimento sulle infrastrutture e sulla ricerca”.
“Sono settimane e giorni – ha continuato il presidente di Confindustria – che diciamo che non c’è più tempo” e che, pertanto, bisogna agire. Anche perché l’attuale situazione è “inaccettabile” a maggior ragione perché “l’Italia è un Paese serio, in cui ci sono molti imprenditori seri” e che ha forti potenzialità e questo “è quello che rende la situazione ancor più inaccettabile”. Con parole che sembrano fare riferimento alle inchieste e agli scandali di sesso e appalti che coinvolgono Silvio Berlusconi, Marcegaglia ha aggiunto: “Siamo stufi di essere lo zimbello internazionale quando andiamo in giro a portare le nostre merci all’estero, di vederci considerati con il sorrisino, perché siamo gente seria che vuol essere giudicata su quello che facciamo, sui nostri prodotti”. E ancora: “Come imprenditori non vogliamo essere derisi per colpe che non abbiamo, e quindi la nostra voce, nei prossimi giorni, nelle prossime ore, continuerà a essere una voce ferma, autonoma, indipendente e soprattutto molto consapevole che o le cose cambieranno, o veramente il rischio per noi e per l’Europa sarà davvero molto forte”.