300.000 statali di troppo

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doddi
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http://www.ilgiornale.it/interni/litali ... comments=1


L’Italia è rovinata dal clientelismo: assunti 300mila statali di troppo...
di Antonio Signorini


Uno studio svela le eccedenze nell’amministrazione pubblica tra arruolamenti facili e dirigenti promossi senza merito. L'ex manager Francesco Verbaro: "Servono meno generici e più specialisti". Secondo gli ultimi rapporti il numero complessivo degli italiani impiegati nel pubblico è di 4 milioni


RomaIn Italia ci sono come minimo 300.000 dipendenti pubblici in più, che svolgono compiti che non servono. Mancano quelli con competenze specifiche, pochissimi i tecnici, mosche bianche che le amministrazioni si contendono, mentre trionfano i «generici», benedetti da assunzioni clientelari. Poi ci sono i dirigenti senza merito, circa 40 ogni 100, residuo della lunga stagione degli avanzamenti di carriera automatici, terminata con l’obbligo di concorso voluto dal ministro Renato Brunetta. La fotografia è impietosa, ma viene da un ambiente per nulla ostile al lavoro pubblico, visto che a farla sono la fondazione PromoPa e l’Associazione giovani dirigenti della pubblica amministrazione. I dati - estrapolati da una ricerca ancora in corso - lasciano poco spazio a dubbi.
Ci sono almeno 200.000 «eccedenze» tra le pubbliche amministrazioni e ce ne sono altre 100.000, se si considerano le società partecipate. Le eccedenze, spiega Francesco Verbaro - già direttore generale dell’Ufficio per il personale delle pubbliche amministrazioni del Dipartimento della Funzione Pubblica, ex segretario generale del ministero del Lavoro, attualmente docente alla Scuola di pubblica amministrazione - si verificano «quando profili e competenze, rispetto ad alcuni processi, sono più del necessario». In breve, ci sono più dipendenti pubblici a fare la stessa cosa perché sono state fatte «troppe assunzioni per ogni singolo ente» pubblico, ci sono più enti a svolgere medesimi compiti e molti servizi esternalizzati.
Sul come siamo arrivati ad avere tanto personale difficile da utilizzare, Verbaro ha un’idea precisa. C’è chiaramente il proliferare di enti pubblici. E, soprattutto, «riqualificazioni senza concorso», con conseguente carenza di «profili tecnici operativi». In cifre: «Oltre 5 milioni di progressioni negli ultimi 12 anni hanno portato ad avere tanto personale inquadrato nella carriera direttiva, ma che non ha le competenze. Possiamo dire che il 40% del personale direttivo non ha le competenza per ricoprire tale livello». In altre parole, quattro dirigenti ogni dieci occupano una poltrona solo per anzianità.
Poi assunzioni a pioggia, «soprattutto nei profili generici, dove più forte era la pressione clientelare». Un’epidemia che ha colpito anche gli enti locali, con effetti nefasti sia sui bilanci, sia sull’efficienza degli uffici. «Spesso non si trova un funzionario in grado di fare un bando di gara comunitaria o un bando di concorso. Mancano le figure tecniche in tutti i settori delle amministrazioni». Sui «più bravi, invece, si litiga. Succede con gli esperti di bilancio, ingegneri e informatici. Saremmo disposti a pagarli anche il doppio se come dirigenti ne avessimo la possibilità e, a volte, il coraggio». Le competenze che servirebbero sono «sui servizi alla persona, sanità, scuola, servizi sociali, immigrazione. Poi esperti in gestione di fondi di bilancio, di programmazione». Mancano. Oppure, se ci sono, si trovano nel posto sbagliato.
La soluzione è in parte contenuta nella manovra economica varata dal governo. Tra le materie toccate dal decreto che anticipa il pareggio di bilancio al 2013, c’è la mobilità dei dipendenti pubblici. Non mancheranno resistenze, come è sempre avvenuto ogni volta che qualcuno ha cercato di facilitare la mobilità degli statali e dei dipendenti degli enti pubblici, ma adesso serve responsabilità, a partire dai sindacati. «Difendere il pubblico così com’è, significa destinarlo a tutti gli attacchi». Quindi anche a «tagli lineari» che finiscono per penalizzare tutti senza rendere efficiente l’amministrazione pubblica.
Una volta che la manovra bis avrà fatto il suo corso, con l’eliminazione degli enti inutili e di parte delle province e dei comuni, ci saranno altri 100.000 dipendenti pubblici in più rispetto alle reali necessità e il conto degli «eccedenti» arriverà a 400.000. E non è poco se si tiene conto che, in tutto, i dipendenti della pubblica amministrazione sono 4 milioni (con le partecipate). Senza una buona gestione, uno su dieci, non servirà più.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Da decine di relazioni e studi effettuati emergono due cancri generati da questo carrozzone: corruzione/concussione e costi della burocrazia ricadenti su chi ne viene a contatto.
Entrambi ammontano a circa, nel loro totale, a oltre 80 miliardi (60 la prima voce, e oltre 20 la seconda).
Un danno praticamente uguale ai 100 miliardi evasi ogni anno. Senza menzionare i troppo spesso pessimi servizi che il cittadino riceve.

Proviamo a pensare a cosa sarebbe un'Italia senza queste "disfunzioni" congenite. In meno di due lustri si andrebbe in avanzo di bilancio dopo il naturale azzeramento del debito pubblico. AZZERAMENTO! Dovrebbero inventarci il poker di A.
Altro che manovre correttive d'mergenza con davvero poco di interventi strutturali per il cambiamento del sistema paese.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Doddi, passi per la riorganizzazione con il blocco delle assunzioni fino al pareggio dei posti: le pensioni mica scompaiono
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
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Lillo sei uno
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Vista la fonte da dove è tratto questo articolo, c'era da aspettarselo che dovesse trovare sempre un capro espiatorio per la crisi. Sti maledetti statali mangiafranco sono la rovina dell'Italia.

Ad ogni modo è un articolo molto generico e non dice dove questi statali sono in sovrannumero, conosco settori di vitale importanza dove le carenze di organico sono drammatiche, comunque, se qualche responsabile esiste per eventuali squilibri, questo dovrebbe essere individuato sempre nella politica.
S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
lappo
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Lillo sei uno ha scritto:Vista la fonte da dove è tratto questo articolo, c'era da aspettarselo che dovesse trovare sempre un capro espiatorio per la crisi. Sti maledetti statali mangiafranco sono la rovina dell'Italia.

Ad ogni modo è un articolo molto generico e non dice dove questi statali sono in sovrannumero, conosco settori di vitale importanza dove le carenze di organico sono drammatiche, comunque, se qualche responsabile esiste per eventuali squilibri, questo dovrebbe essere individuato sempre nella politica.
vero, ci sono settori importanti dove ci sono meno impiegati di quanti ce ne dovrebbero essere, ma ci sono tanti altri settori dove gli impiegati sono in eccesso (alcuni per passare il tempo sono diventati campioni mondiali di solitario) :sad:
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spiny79
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cmq il fatto che negli anni passati c'era una certa politica (Democrazia Cristiana) che "creava" posti di lavoro inutili al solo fine di raccogliere voti questo è vero...

adesso ci troviamo purtroppo in questa situazione, e mi devo anche sentire il sig. Casini che dice di essere orgoglioso delle sue radici democristiane...

se la sono mangiata l'Italia...
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goldenboy
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doddi ha scritto:http://www.ilgiornale.it/interni/litali ... comments=1


L’Italia è rovinata dal clientelismo: assunti 300mila statali di troppo...
di Antonio Signorini


Uno studio svela le eccedenze nell’amministrazione pubblica tra arruolamenti facili e dirigenti promossi senza merito. L'ex manager Francesco Verbaro: "Servono meno generici e più specialisti". Secondo gli ultimi rapporti il numero complessivo degli italiani impiegati nel pubblico è di 4 milioni


RomaIn Italia ci sono come minimo 300.000 dipendenti pubblici in più, che svolgono compiti che non servono. Mancano quelli con competenze specifiche, pochissimi i tecnici, mosche bianche che le amministrazioni si contendono, mentre trionfano i «generici», benedetti da assunzioni clientelari. Poi ci sono i dirigenti senza merito, circa 40 ogni 100, residuo della lunga stagione degli avanzamenti di carriera automatici, terminata con l’obbligo di concorso voluto dal ministro Renato Brunetta. La fotografia è impietosa, ma viene da un ambiente per nulla ostile al lavoro pubblico, visto che a farla sono la fondazione PromoPa e l’Associazione giovani dirigenti della pubblica amministrazione. I dati - estrapolati da una ricerca ancora in corso - lasciano poco spazio a dubbi.
Ci sono almeno 200.000 «eccedenze» tra le pubbliche amministrazioni e ce ne sono altre 100.000, se si considerano le società partecipate. Le eccedenze, spiega Francesco Verbaro - già direttore generale dell’Ufficio per il personale delle pubbliche amministrazioni del Dipartimento della Funzione Pubblica, ex segretario generale del ministero del Lavoro, attualmente docente alla Scuola di pubblica amministrazione - si verificano «quando profili e competenze, rispetto ad alcuni processi, sono più del necessario». In breve, ci sono più dipendenti pubblici a fare la stessa cosa perché sono state fatte «troppe assunzioni per ogni singolo ente» pubblico, ci sono più enti a svolgere medesimi compiti e molti servizi esternalizzati.
Sul come siamo arrivati ad avere tanto personale difficile da utilizzare, Verbaro ha un’idea precisa. C’è chiaramente il proliferare di enti pubblici. E, soprattutto, «riqualificazioni senza concorso», con conseguente carenza di «profili tecnici operativi». In cifre: «Oltre 5 milioni di progressioni negli ultimi 12 anni hanno portato ad avere tanto personale inquadrato nella carriera direttiva, ma che non ha le competenze. Possiamo dire che il 40% del personale direttivo non ha le competenza per ricoprire tale livello». In altre parole, quattro dirigenti ogni dieci occupano una poltrona solo per anzianità.
Poi assunzioni a pioggia, «soprattutto nei profili generici, dove più forte era la pressione clientelare». Un’epidemia che ha colpito anche gli enti locali, con effetti nefasti sia sui bilanci, sia sull’efficienza degli uffici. «Spesso non si trova un funzionario in grado di fare un bando di gara comunitaria o un bando di concorso. Mancano le figure tecniche in tutti i settori delle amministrazioni». Sui «più bravi, invece, si litiga. Succede con gli esperti di bilancio, ingegneri e informatici. Saremmo disposti a pagarli anche il doppio se come dirigenti ne avessimo la possibilità e, a volte, il coraggio». Le competenze che servirebbero sono «sui servizi alla persona, sanità, scuola, servizi sociali, immigrazione. Poi esperti in gestione di fondi di bilancio, di programmazione». Mancano. Oppure, se ci sono, si trovano nel posto sbagliato.
La soluzione è in parte contenuta nella manovra economica varata dal governo. Tra le materie toccate dal decreto che anticipa il pareggio di bilancio al 2013, c’è la mobilità dei dipendenti pubblici. Non mancheranno resistenze, come è sempre avvenuto ogni volta che qualcuno ha cercato di facilitare la mobilità degli statali e dei dipendenti degli enti pubblici, ma adesso serve responsabilità, a partire dai sindacati. «Difendere il pubblico così com’è, significa destinarlo a tutti gli attacchi». Quindi anche a «tagli lineari» che finiscono per penalizzare tutti senza rendere efficiente l’amministrazione pubblica.
Una volta che la manovra bis avrà fatto il suo corso, con l’eliminazione degli enti inutili e di parte delle province e dei comuni, ci saranno altri 100.000 dipendenti pubblici in più rispetto alle reali necessità e il conto degli «eccedenti» arriverà a 400.000. E non è poco se si tiene conto che, in tutto, i dipendenti della pubblica amministrazione sono 4 milioni (con le partecipate). Senza una buona gestione, uno su dieci, non servirà più.

Conosco personalmente il manager che fa queste affermazioni....uno che predica bene e razzola male,uno indagato per una consulenza d'oro datagli dal comune di Messina mentre ricopriva importanti incarichi ministeriali,uno che ha fatto trasferire in barba alle regole una sua familiare 4 volte in un anno da un'amministrazione all'altra e da una città all'altra secondo le proprie esigenze,familiare poi casualemnte vincitrice di un concorso interno ...
Detto questo,si scopre l'acqua calda quando si dice che sono assai i dipendenti pubblici,così come sono parecchi i modi in cui i soldi pubblici vengono sperperati nella P.A. (consulenze,appali,etc,etc)
suonatore Jones

domanda: ma nessuno ha pensato a togliere i fondi statali per i giornali per racimolare danaro?
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brizz
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1-Eliminare Signorini e tutti coloro i quali fanno politica usando giornali che non sopravviverebbero senza le sovvenzioni statali!
2- Già c'è crisi che vogliamo fare? Incentiviamo la politica dei tagli ai posti di lavoro?!?... Si perchè i tagli continui alla P.A. stanno portando all'effetto domino, le attività commerciali chiudono, i liberi professionisti passeggiano...
3- Se l'articolo vuole indurre alla razionalizzazione della P.A. arriva tardi, e comunque prioritariamente sarebbe ora di procedere all'abolizione, retroattiva, di assurdi vitalizi milionari e di indennità ai politici superiori ai 2000 euro al mese, chi vuole far politica deve farlo con lo spirito dei Costituenti, se non gli conviene deve far altro, magari farebbe danni minori.

Io non vedo eccedenza di personale nella P.A., il continuo attacco alle amministrazioni statali è un modo per far passare tagli di posti di lavoro che colpiscono i giovani in generale ed il mezzogiorno in particolare, non è un caso che spesso dei meridionali ricoprano i vertici delle amministrazioni anche al nord, le loro famiglie hanno investito sullo studio dei loro figli che non potevano contare sulle fabbriche o sulle grandi aziende settentrionali.
Il fatto che molto spesso non ci siano infermieri, professori, bidelli, cancellieri, poliziotti dovrebbe far riflettere anche i pennivendoli asserviti al padrone di turno.
La crisi poi è alimentata (perchè sottacerlo sempre!) dal cosiddetto popolo delle partite iva, in particolare da coloro i quali non emettono ricevute o lo fanno in maniera saltuaria per poi dichiararsi dei morti di fame salvo poi camminare su macchine costosissime magari non pagando neppure il bollo.
In sostanza l'Italia è affossata dai furbi e da chi quotidianamente propina buoni consigli non potendo più dare il cattivo esempio.
Sarei curioso di sapere quanto stanno i nostri amministratori a Montecitorio o altrove, sarei curioso di sapere dove passano le vacanze questi giornalistucoli e conoscere gli impieghi dei loro cari... non saranno al soldo di qualche politico??! Non in qualche struttura particolare !?! Non avranno fatto carriere improbabili nella tanto cattiva P.A.?!? Beh, son certo di no... ci mancherebbe loro sono bravi, puri, meritevoli... liberi di gettare fango su tutto e se il politico di turno non vuole scandali è meglio che sia generoso nei confronti loro e dei loro cari, sono pur sempre il Quarto Potere...

http://www.youtube.com/watch?v=zrSUtSZq ... r_embedded

SONO INCAZZATO NERO E TUTTO QUESTO NON LO ACCETTERO' PIU'
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spiny79
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suonatore Jones ha scritto:domanda: ma nessuno ha pensato a togliere i fondi statali per i giornali per racimolare danaro?
ecco, questa è un'ottima proposta...

:salut
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doddi ha scritto:Poi assunzioni a pioggia, «soprattutto nei profili generici, dove più forte era la pressione clientelare». Un’epidemia che ha colpito anche gli enti locali, con effetti nefasti sia sui bilanci, sia sull’efficienza degli uffici. «Spesso non si trova un funzionario in grado di fare un bando di gara comunitaria o un bando di concorso. Mancano le figure tecniche in tutti i settori delle amministrazioni».
Mi sembra che l'esempio sopra nell'articolo sia fondato,basti guardare gli uffici pubblici qui da noi a RC....
reggino
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spiny79 ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:domanda: ma nessuno ha pensato a togliere i fondi statali per i giornali per racimolare danaro?
ecco, questa è un'ottima proposta...

:salut

l'unica forza politica che ha fatto questa proposta in parlamento è stata l'idv.
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
suonatore Jones

spiny79 ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:domanda: ma nessuno ha pensato a togliere i fondi statali per i giornali per racimolare danaro?
ecco, questa è un'ottima proposta...

:salut

oltre che risparmiare un sacco, sarebbe come indire una gara a chi fa meglio il giornalista. i vari giornali, liberi et similia, che senza fondi sono in rossissimo, non esisterebbero a meno di cambiare registro. e sarebbe tutto diverso.
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goldenboy ha scritto: Conosco personalmente il manager che fa queste affermazioni....uno che predica bene e razzola male,uno indagato per una consulenza d'oro datagli dal comune di Messina mentre ricopriva importanti incarichi ministeriali, uno che ha fatto trasferire in barba alle regole una sua familiare 4 volte in un anno da un'amministrazione all'altra e da una città all'altra secondo le proprie esigenze, familiare poi casualmente vincitrice di un concorso interno ...
Ma cosa vorresti insinuare? Che in Italia ci sono le raccomandazioni …… anche in barba alle regole?

Strano! qualche mese fa c’erano utenti che in questo forum sostenevano con vigore che nella repubblica delle banane le raccomandazioni sono merce rara!
reggino
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suonatore Jones ha scritto:
spiny79 ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:domanda: ma nessuno ha pensato a togliere i fondi statali per i giornali per racimolare danaro?
ecco, questa è un'ottima proposta...

:salut

oltre che risparmiare un sacco, sarebbe come indire una gara a chi fa meglio il giornalista. i vari giornali, liberi et similia, che senza fondi sono in rossissimo, non esisterebbero a meno di cambiare registro. e sarebbe tutto diverso.
Il tempo,libero,il riformista,hanno cambiato registro da qualche giorno e qualche copia in più la stanno vendendo.
Il giornale di Sallusti invece è il solito giornale asservito al potere e i risultati sono sempre pessimi.
Ormai i lettori vogliono una stampa libera e lo strepitoso successo de il fatto lo dimostra ampiamente.
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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Se lo ritengono veramente necessario, che tirassero fuori gli attributi e le mandassero davvero a casa queste 300'000 persone. Sempre buoni a trovare colpe e scusanti, mai a prendere decisioni :scrolleye:
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pincopallino ha scritto:
goldenboy ha scritto: Conosco personalmente il manager che fa queste affermazioni....uno che predica bene e razzola male,uno indagato per una consulenza d'oro datagli dal comune di Messina mentre ricopriva importanti incarichi ministeriali, uno che ha fatto trasferire in barba alle regole una sua familiare 4 volte in un anno da un'amministrazione all'altra e da una città all'altra secondo le proprie esigenze, familiare poi casualmente vincitrice di un concorso interno ...
Ma cosa vorresti insinuare? Che in Italia ci sono le raccomandazioni …… anche in barba alle regole?

Strano! qualche mese fa c’erano utenti che in questo forum sostenevano con vigore che nella repubblica delle banane le raccomandazioni sono merce rara!
:salut :salut

non parlo per sentito dire..parlo con certezze..per questo ho riso quando ho letto l'intervento dell'ex direttore generlae della funzione pubblica..
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rca ha scritto:Doddi, passi per la riorganizzazione con il blocco delle assunzioni fino al pareggio dei posti: le pensioni mica scompaiono

No, non intendevo blocco assunzioni, ma licenziamenti e tagli agli stipendi.

In Europa, e non solo, si è fatto e si stà facendo così.

Poi figurati da noi dove l'impiego pubblico, spesso, non è un lavoro ma un'ammortizzatore sociale, per come è stato concepito, elargito e concesso.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Per una volta sono d'accordo con Doddi.
Non è con il blocco e la conseguente congestione degli uffici che si risparmieranno le risorse per risollevare l'italia; riqualificazione, monitoraggio continuo dei risultati (non le faccine di Brunetta) e la possibilità di licenziare i nulla facenti, sono gli ingredienti giusti per risollevare le sorti della p.a..
Vi chiedo, ma se voi foste un ristoratore e foste in crisi cosa fareste? cambiereste menu o fareste servire 38 tavoli ad un solo cameriere?
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La possibilità di licnziare i nullafacenti c'è sempre stata,e la riforma brunetta l'ha accentuata(qualcosa di logico,per sbaglio,è stata inserita in quella riforma...)...il problema è chi permette questa situazione,ossia la dirigenza,lautamente retribuita non solo con lo stipendio fisso ma anche con la retribuzione di risultato..dai dati 2010 risulta che il 95% dei dirigenti ha ragiunto in pieno gli obiettivi e ha avuto dirittto alla retribuzione accessoria in misura piena...vuol dire che tutto funziona nella P.A.???
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