QUELLO CHE STA SUCCEDENDO

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rca
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tito ha scritto:
Helkost ha scritto:
scusate se mi intrometto

tito, se dici e non dici io, e anche altri penso, capiremo poco.
volevo chiedere, se puoi, di spiegarci in termini non troppo tecnici quello che sta succedendo, chi ci guadagna da un default italiano, chi ha interessi in che cosa, ecc. A me, personalmente, interessa molto: sto cercando di leggere tanto in proposito, ma se vado a leggere i giornali ciascuno spiega la situazione nel modo che fa più comodo alla propria parte politica, e la confusione regna sovrana.

Poi se c'è qualcun'altro che ci capisce di economia che vuole spiegare le cose belle pulite, mi piacerebbe sentirlo.
Helkost, non ti mettere pure tu :)

io non so granchè di economia e finanza, ma quello che sta accadendo non mi sembra avvolto da nessun mistero.

cos'è che non ti è chiaro di quello che ho scritto???

ribadisco: chi ha i titoli italiani conincia a perdere la fiducia nel riottenere i soldi investiti, e vende. Come in tutti i mercati, se tutti vendono il prezzo del bene scende.
perché negli scorsi 15 giorni?? non sono un esperto, ma la sovrapposizione con la finanziaria è molto più di un indizio.
la germania cresce col 4.5%, l'italia 0.4/0.5%, abbiamo un debito ben superiore e il bilancio è in rosso.
ci si aspettava una finanziaria di risanamento ed invece è uscita una finanziaria che fa letteralmente cacare (arraffazzonata, insufficiente e terribilmente tardiva).

il responsabile di tutto questo è il governo. Chiaramente il nano, al suo solito, si inventa l'untore esterno: i giudici comunisti era oggettivamente troppo anche per il suo elettore medio, meglio la "speculazione internazionale".
Tito, però se parli di sistema germania devi anche tenere conto di quanto conta e guadagna l' operaio -esempio- della wolksvagen, categoria che sta alla base di tutto.
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
Caronte
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eddiegraces ha scritto:Forse non è ben chiaro quel che sta succedendo.
Berlusconi perde le elezioni ed afferma che occorre abbassare le tasse.
Dopo due mesi fa una manovra da sessanta miliardi, di cui 15 di tasse (con inizio nel 2014).
Due giorni fa va in parlamento e dice che il governo è saldo e che la manovra va bene così.
Stasera dichiara che la manovra verrà anticipata al 2013.
Ma non basterà.
La politica economica di questo paese - tra qualche giorno - sarà in mano alle organizzazioni internazionali che tenteranno un salvataggio e noi ne pagheremo noi il conto
Dopo dieci anni di sprechi, favori, leggi ad personam, puttane e gossip, stiamo per pagare il conto.
Un vivo ringraziamento a .... chi l'ha votato e che continuano a sostenerlo.
Grazie, di cuore.

edit NinoMed
Ti viene mai il dubbio che non sia chiaro nemmeno a te quello che sta succedendo?
Ti vorrei solo far notare che, da quando tuo Zio Silvio è sceso in campo, c'è sempre stata l'alternanza al governo (mai uno schieramento si è confermato per due legislature consecutive). Quindi hai poco di che sparare sugli elettori che "al quaglio" votano sempre il meno peggio. Che poi questo meno peggio non riesca a fare un minimo di bene per la colettività è un altro dato di fatto, e via con l'alternanza.

Oggi purtroppo ci troviamo, per cause e colpe ben più grandi di tuo Zio Silvio, in una situazione di crisi globale ed hanno le loro belle grane e contano i cocci anche Mr Obama e Mr Zapatero che sono/erano l'emblema del "bello".

Ergo: non si può sicuramente essere fieri e contenti dell'operato di tuo Zio Silvio, ma questo odio non deve essere così cieco e travalicare nell'offesa gratuita e altezzosa agli elettori. Soprattutto di quelli che spostano l'ago della bilancia e che da anni sono costretti a votare il "meno peggio" (avevate Prodi, che il sottoscritto ha votato ben 2 volte pur essendo di destra, e l'avete macellato ben due volte... meditate gente di sinistra... meditate dentro i vostri rappresentanti). Vai e non offendere più.
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aquamoon
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doddi ha scritto:
Rispondere alla domanda senza sforzarsi più di tanto con l'esegesi è così complicato per te?
Ciò che è accaduto ti pare sufficiente?
E se per ciò che ne è conseguito Ilvio dovesse dimettersi Barack c'avissi a fari? :scrolleye:
Quelli che tu definisci "sforzarsi" altro non è che (o almeno cerca di essere) un metodo dialettico:
a me piace cercare di ragionare piuttosto che rispondere in maniera secca... un "si", un "no" o qualche altra sintetica forma di risposta, danno certamente un'indicazione ma non stimolano riflessioni di livello superiore. Non avendo fretta, interessi personali o limitazioni in termini di righe... cerco di rimanere nel'ambito del "dialogo" e sfuggo alla tenica dell'"interrogatorio" cui invece (non sempre) tu tendi.
Nel mio ragionamento la tua finestra temporale (ultimi 15 gg) è poco più che una "pezza a colore":
maschera lo sbrego ma non lo risolve... anzi lo esalta.
Le ultime due settimane con le ultime disavventure di tremonti e del finanziatore di lele mora hanno (nel resto del mondo) fatto tracimare quella discarica nella quale da 17 anni vengono conferiti tutti i rifiuti tossici (bertolaso, verdini, ruby, olgettina, minetti, gheddafi, cir, debito pubblico, crisi, ecc.) prodotti dalla premiata ditta.
Tu, surrettiziamente, pensi si debba guardare agli ultimi 15 gg... (ti piacerebbe :mrgreen: ), i mercati,
evidentemente... no.
Quella che stiamo vivendo non è una crisi finanziaria, è una crisi sistemica.
L'ambaradan certosinamente costruito dal tuo idolo in 17 anni di ininterrotto lavoro,
è miseramente crollato.
Non uno degli obiettivi prefissati è stato raggiunto ed oggi (2011) si sta, in termini di prospettive generali, assolutamente peggio del 2001... compreso l'11 settembre.
L'Italia, sotto la guida di berlusconi, ha dimostrato di non possedere più anticorpi sufficienti a contrastare efficacemente le varie "influenze" che ciclicamente investono le cocietà capitalistiche,
il percolato tracima da due anni dalla discarica di arcore... e se ne sono accorti tutti.
Tranne te.
Tu ancora ti illudi, pensi di sfuggire alla realtà nascondendo la polvere sotto il tappeto.
Per te la casa è linda e pulita.
Sono i tuoi ospiti che appena usciti la definiscono una "zimba".
:salut
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tito
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Caronte ha scritto:
Oggi purtroppo ci troviamo, per cause e colpe ben più grandi di tuo Zio Silvio, in una situazione di crisi globale ed hanno le loro belle grane e contano i cocci anche Mr Obama e Mr Zapatero che sono/erano l'emblema del "bello".
nelle democrazie non si ama/odia la classe dirigente, la si vota o no. Sono i dittatori a dichiararsi "amati" dal popolo...

Secondo te il pil della germania al 4.5% significa crisi globale?

sono situazioni diverse: la spagna e l'italia hanno un problema col debito nel senso che non si sa se lo potranno pagare in futuro.
In spagna non è stato Zapatero a creare tutto il debito, ma chiaramente ha fallito nella gestione e se ne va.
In Italia abbiamo avuto tre anni per cercare di sistemare la faccenda, il nano se n'è allegramente fregato (pensando ai fattacci suoi) ed è ancora incollato alla poltrona. Sarebbe un bel segnale cambiarlo, con chiunque, da destra sinistra alto basso.
Negli usa l'inghippo è stato burocratico.

Il rating USA è ora AA, il nostro è più un basso, A, ma pare più interessante parlare degli usa che di casa nostra; niente di nuovo sotto il sole, è la solita questione di travi e pagliuzze.

@rca: non credo che il pil in germania sia più alto per via delle maggiori retribuzioni. Posso chiedere maggiori dettagli a degli amici tedeschi, ma ricordo benissimo che già altre volte mi hanno detto che la produttività delle aziende tedesche è altissima anche grazie a basse retribuzioni. Non a caso l'emigrazione, qualificata, dalla germania è stata ed è tutt'ora altissima.
Credo semplicemente che non ci sia nessuna crisi internazionale in atto. Il dubbio è solo per il prossimo futuro.
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kurohata
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Caronte ha scritto:
Ti viene mai il dubbio che non sia chiaro nemmeno a te quello che sta succedendo?
Ti vorrei solo far notare che, da quando tuo Zio Silvio è sceso in campo, c'è sempre stata l'alternanza al governo (mai uno schieramento si è confermato per due legislature consecutive). Quindi hai poco di che sparare sugli elettori che "al quaglio" votano sempre il meno peggio. Che poi questo meno peggio non riesca a fare un minimo di bene per la colettività è un altro dato di fatto, e via con l'alternanza.

Oggi purtroppo ci troviamo, per cause e colpe ben più grandi di tuo Zio Silvio, in una situazione di crisi globale ed hanno le loro belle grane e contano i cocci anche Mr Obama e Mr Zapatero che sono/erano l'emblema del "bello".

Ergo: non si può sicuramente essere fieri e contenti dell'operato di tuo Zio Silvio, ma questo odio non deve essere così cieco e travalicare nell'offesa gratuita e altezzosa agli elettori. Soprattutto di quelli che spostano l'ago della bilancia e che da anni sono costretti a votare il "meno peggio" (avevate Prodi, che il sottoscritto ha votato ben 2 volte pur essendo di destra, e l'avete macellato ben due volte... meditate gente di sinistra... meditate dentro i vostri rappresentanti). Vai e non offendere più.[/quote]

Le colpe non è che sono sempre degli altri.Le alternative per fare delle manovre serie atte a rilanciare l'economia c'èrano.Si è preferito usare altre ricette come quelle: dei tagli lineari,degli scudi,dei condoni e del mantenimento dei privilegi della politica(lasciare intatte province,vitalizi e via dicendo...).
Così come le alternative politiche, nel 2008 c'èrano,se ti ritieni un elettore di destra,potevi benissimo votare l'udc,piuttosto che il pdl,e in quel caso avresti votato per un partito che non era meno peggio del pdl,ma nettamente migliore.
Chi ha votato Berlusconi,non ha scuse.Questo Paese ha perso credibilità,ed è nella miseria,grazie a questo personaggio.Il Peggior politico del mondo.
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Crisi/ Di Pietro: Italia sotto tutela Ue, Berlusconi si dimetta
Paese in tali condizioni non è libero, democratico e credibile
Roma, 7 ago. (TMNews) - "L'Italia, in questo momento, è sotto tutela dell'Unione Europea e un Paese sotto tutela non è libero e democratico e, soprattutto, non è in grado di dare credibilità alle istituzioni. Per questo motivo, dobbiamo liberarci innanzitutto dei lacci e lacciuoli del governo Berlusconi e l'unica strada è rappresentata dalle dimissioni del presidente del Consiglio". Lo ha affermato il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ai microfoni di SkyTg24.
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kurohata
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ieu u me ortu mu zzappu e i fami non moru..
doddi
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tito ha scritto:
Caronte ha scritto:
Oggi purtroppo ci troviamo, per cause e colpe ben più grandi di tuo Zio Silvio, in una situazione di crisi globale ed hanno le loro belle grane e contano i cocci anche Mr Obama e Mr Zapatero che sono/erano l'emblema del "bello".
nelle democrazie non si ama/odia la classe dirigente, la si vota o no. Sono i dittatori a dichiararsi "amati" dal popolo...

Secondo te il pil della germania al 4.5% significa crisi globale?

sono situazioni diverse: la spagna e l'italia hanno un problema col debito nel senso che non si sa se lo potranno pagare in futuro.
In spagna non è stato Zapatero a creare tutto il debito, ma chiaramente ha fallito nella gestione e se ne va.
In Italia abbiamo avuto tre anni per cercare di sistemare la faccenda, il nano se n'è allegramente fregato (pensando ai fattacci suoi) ed è ancora incollato alla poltrona. Sarebbe un bel segnale cambiarlo, con chiunque, da destra sinistra alto basso.
Negli usa l'inghippo è stato burocratico.

Il rating USA è ora AA, il nostro è più un basso, A, ma pare più interessante parlare degli usa che di casa nostra; niente di nuovo sotto il sole, è la solita questione di travi e pagliuzze.

@rca: non credo che il pil in germania sia più alto per via delle maggiori retribuzioni. Posso chiedere maggiori dettagli a degli amici tedeschi, ma ricordo benissimo che già altre volte mi hanno detto che la produttività delle aziende tedesche è altissima anche grazie a basse retribuzioni. Non a caso l'emigrazione, qualificata, dalla germania è stata ed è tutt'ora altissima.
Credo semplicemente che non ci sia nessuna crisi internazionale in atto. Il dubbio è solo per il prossimo futuro.

:o.o: ... beato te
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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aquamoon ha scritto:
doddi ha scritto:
Rispondere alla domanda senza sforzarsi più di tanto con l'esegesi è così complicato per te?
Ciò che è accaduto ti pare sufficiente?
E se per ciò che ne è conseguito Ilvio dovesse dimettersi Barack c'avissi a fari? :scrolleye:
Quelli che tu definisci "sforzarsi" altro non è che (o almeno cerca di essere) un metodo dialettico:
a me piace cercare di ragionare piuttosto che rispondere in maniera secca... un "si", un "no" o qualche altra sintetica forma di risposta, danno certamente un'indicazione ma non stimolano riflessioni di livello superiore. Non avendo fretta, interessi personali o limitazioni in termini di righe... cerco di rimanere nel'ambito del "dialogo" e sfuggo alla tenica dell'"interrogatorio" cui invece (non sempre) tu tendi.
Nel mio ragionamento la tua finestra temporale (ultimi 15 gg) è poco più che una "pezza a colore":
maschera lo sbrego ma non lo risolve... anzi lo esalta.
Le ultime due settimane con le ultime disavventure di tremonti e del finanziatore di lele mora hanno (nel resto del mondo) fatto tracimare quella discarica nella quale da 17 anni vengono conferiti tutti i rifiuti tossici (bertolaso, verdini, ruby, olgettina, minetti, gheddafi, cir, debito pubblico, crisi, ecc.) prodotti dalla premiata ditta.
Tu, surrettiziamente, pensi si debba guardare agli ultimi 15 gg... (ti piacerebbe :mrgreen: ), i mercati,
evidentemente... no.
Quella che stiamo vivendo non è una crisi finanziaria, è una crisi sistemica.
L'ambaradan certosinamente costruito dal tuo idolo in 17 anni di ininterrotto lavoro,
è miseramente crollato.
Non uno degli obiettivi prefissati è stato raggiunto ed oggi (2011) si sta, in termini di prospettive generali, assolutamente peggio del 2001... compreso l'11 settembre.
L'Italia, sotto la guida di berlusconi, ha dimostrato di non possedere più anticorpi sufficienti a contrastare efficacemente le varie "influenze" che ciclicamente investono le cocietà capitalistiche,
il percolato tracima da due anni dalla discarica di arcore... e se ne sono accorti tutti.
Tranne te.
Tu ancora ti illudi, pensi di sfuggire alla realtà nascondendo la polvere sotto il tappeto.
Per te la casa è linda e pulita.
Sono i tuoi ospiti che appena usciti la definiscono una "zimba".
:salut
Si aqua, ma ripeti sempre le medesime cose. Lungi da me l'intenzione di fare il Prof. ma 20-25 righe sono copia incolla, non ti suddii? :scrolleye:

Insomma che stà succedendo a tuo avviso nel mondo?
L'amputazione di una A strars & stripes è colpa di B.? La speculazione è colpa di B.? L'attacco all'euro è colpa di B.?
La fine del mondo, sarà anch'essa colpa di B.?
Bersani, eventualmente, sarà in grado di risolvere questi problemucci? Gli basterà arrotolarsi le maniche della camicia da emulo di B. l'Ammericano?

Sorprendimi e risolvi il dilemma :fifi:
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doddi ha scritto:
Si aqua, ma ripeti sempre le medesime cose. Lungi da me l'intenzione di fare il Prof. ma 20-25 righe sono copia incolla, non ti suddii? :scrolleye:

Insomma che stà succedendo a tuo avviso nel mondo?
L'amputazione di una A strars & stripes è colpa di B.? La speculazione è colpa di B.? L'attacco all'euro è colpa di B.?
La fine del mondo, sarà anch'essa colpa di B.?
Bersani, eventualmente, sarà in grado di risolvere questi problemucci? Gli basterà arrotolarsi le maniche della camicia da emulo di B. l'Ammericano?

Sorprendimi e risolvi il dilemma :fifi:
se posso permettermi:
secondo me si è colpa di Berlusconi, è colpa di Bush, è colpa di Zapatero, è colpa di Marchionne, è colpa di Bill Gates eccetera eccetera... non sono capaci di dirigere un bel niente e hanno scelto di seguiro un modello di sviluppo (il capitalismo) che non funziona più e che non può funzionare in eterno.
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A trovar le colpe son buoni tutti (soprattutto a destra).

Il problema è trovare soluzioni, cosa che Berlusconi ha dato ampiamente prova di non saper fare. Per questo è stato esautorato de facto da presidente del consiglio.
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kurohata ha scritto:
doddi ha scritto:
Si aqua, ma ripeti sempre le medesime cose. Lungi da me l'intenzione di fare il Prof. ma 20-25 righe sono copia incolla, non ti suddii? :scrolleye:

Insomma che stà succedendo a tuo avviso nel mondo?
L'amputazione di una A strars & stripes è colpa di B.? La speculazione è colpa di B.? L'attacco all'euro è colpa di B.?
La fine del mondo, sarà anch'essa colpa di B.?
Bersani, eventualmente, sarà in grado di risolvere questi problemucci? Gli basterà arrotolarsi le maniche della camicia da emulo di B. l'Ammericano?

Sorprendimi e risolvi il dilemma :fifi:
se posso permettermi:
secondo me si è colpa di Berlusconi, è colpa di Bush, è colpa di Zapatero, è colpa di Marchionne, è colpa di Bill Gates eccetera eccetera... non sono capaci di dirigere un bel niente e hanno scelto di seguiro un modello di sviluppo (il capitalismo) che non funziona più e che non può funzionare in eterno.
Un sistema non può reggersi sul debito. E la sua relativa garanzia infinita data dalla creazione di moneta.
Se posso comprarmi un suv da 70.000 euro stacco l'assegno altrimenti prendo l'utilitaria.
Il sistema deve essere perennemente regolamentato, e dopo la crisi finanziaria americana le regoli forti sono mancate a livello globale.
C'è un mostro, creato dal sistema finanziario, denominato derivati e vendite allo scoperto, che lo stà distruggendo dal suo interno.
Servono regole globali e condivise, vista la globalizzazione totale.
Ma possono, i governi , realizzarle visto che non sono propietari della moneta?
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il capitalismo funzionerebbe se e solo se ci potesse essere crescita infinita. Se la popolazione crescesse all'infinito, se le risorse crescessero all'infinito, se la forza lavoro crescesse all'infinito, se i salari crescessero all'infinito. Per "funzionerebbe" intendo: fare stare bene tutte le persone. Ovvio che anche adesso "funziona", ma fa arricchire solo alcuni che ci mangiano sopra la testa, questo non è ciò che IO intendo con "funzionare".

:salut
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A mio parere, il più bel topic - dal punto di vista dell'utilità - mai visto/letto su queste pagine.

Cosa sta succedendo?

Stiamo - tutti - interpretando come complessa e di difficile comprensione una slavina finanziaria che, alle sue fondamenta, è molto semplice: chiunque si disferebbe di un qualcosa che interpreta come improduttivo o inaffidabile. Potremmo fare decine, centinaia di esempi: dal telefono cellulare alla casa, o qualunque altro bene di cui si è in possesso materiale. Un'obbligazione finanziaria viene acquistata se giudicata di buon rendimento, soprattutto nel medio-lungo periodo; venduta se giudicata, nel breve-medio periodo, carta straccia.

Nessuno di noi si sognerebbe mai di definire speculatore colui il quale acquista/vende sulla base di quanto sopra.

La speculazione è, ovviamente, altra cosa: è attività vecchia quasi quanto il mestiere più antico del mondo, con il quale ha parecchio in comune. Si basa su un altro principio che tutti conosciamo, perché a tutti noi è capitato, almeno una volta, di entrare in una sala scommesse e puntare due lire, prevedendo che qualcuno soccomberà. Questo rudimentale principio si è affinato, con straordinari particolari e dettagli, a partire dagli anni '70, permettendo di speculare non soltanto sulla base di previsioni, ma sfruttando il perfezionamento di termini e condizioni, così da ridurre l'incertezza nel medio-lungo periodo. Ciò fu il frutto della deregolamentazione sfrenata della finanza internazionale, precisa scelta da ricondurre ad ideologie iper-liberiste molto in voga in quegli anni, che produssero anche lo strapotere odierno delle celebri agenzie di rating, i cui fili sono mossi dai poteri finanziari più forti e più capaci di orientare le scelte dei soggetti politici.

Solo chiarendo questa differenza, e definendo, grossolanamente, cosa è speculazione e cosa non lo è, è possibile tentare di inquadrare il fenomeno in atto: è impossibile, dati i presupposti, non concludere che se l'affidabilità di un titolo di Stato è data dall'affidabilità dello Stato stesso, chiunque si disfi di quel titolo lo avrà fatto perché non ritiene sufficientemente affidabile chi lo ha emesso.

Che tutto questo accada dopo anni di recessione e di sviluppo pari a zero, di discredito internazionale causato da una classe di governo alla ribalta solo per l'utilizzo del corpo femminile e lo sfruttamento di un conflitto d'interessi senza pari in tutto il mondo libero e meno libero, ma soprattutto in presenza di un astronomico debito pubblico, chiave di volta di buona parte dell'attuale situazione mondiale, è assolutamente nella norma.

Sprofondiamo nell'apatia e nell'oblio, se non sussultiamo sentendo un capo di governo, contemporaneamente a capo di decine o forse più di società off-shore in paradisi fiscali, attribuire colpe all'attacco speculativo ai danni dell'Italia. Sussulto che dovrebbe ingenerarsi a maggior ragione nella classe imprenditrice o che svolge libera attività economica, rischiando capitale, o in quella delle partite IVA. Vi rubano un pezzo di vita, e non ve ne accorgete.

Lo rubano a tutti noi, e dobbiamo accorgercene.
Come la bianca ala dell'albatros sul monotono respiro del Pacifico, così, vagabonda per vagare, va la vela del vero marinaio.
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Vicio e cosa dire invece dei personaggi che si sono succeduti o sono stati avvicinati al governo del paese legati a stretto giro con le stesse banche e poteri finanziari che tu giustamente accusi?
E mi riferisco a Prodi, Monti, Draghi "dipendenti" di GS, una delle più importanti banche del mondo, se non la prima.
Potrebbero mai riconsegnare il paese ai legittimi propietari?


Invito te e gli altri a leggere questo articolo in cui si discute e si mettono sul tappeto semplici numeri reali, dai quali si dovrebbe evincere la reale situazione in atto nel mondo:

La ricchezza (pubblica e privata) delle nazioni
maggio 2011

La dimensione complessiva del debito estero (privato e/o pubblico), la sua composizione e la sua “copertura” da parte del patrimonio privato sono sempre più riconosciute a livello internazionale e dagli analisti quali variabili cruciali della sostenibilità finanziaria di una nazione. Lo dimostra anche l’articolo di Daniel Gros pubblicato il 12 maggio sul Sole 24 Ore, in cui si sottolinea come la ragione vera della crisi dei Paesi periferici sia la loro posizione internazionale sull’estero fortemente negativa: cioè l’esistenza di un elevato stock di debiti (privati e/o pubblici) accumulato nel tempo verso i creditori stranieri. Sono vari i fattori che possono concorrere al peggioramento di questo indicatore, tra cui il perdurare di una situazione di bilancia delle partite correnti strutturalmente passiva o una quota crescente di debito pubblico sottoscritta da investitori esteri.
Ma una posizione netta sull’estero negativa è tanto più preoccupante, oltre che se gravosa in rapporto al Pil, qualora un Paese disponga di un patrimonio finanziario privato risicato. Perché allora, in caso di crisi conclamata sul debito estero, nessuna delle opzioni illustrate da Gros per abbattere il debito stesso (tra cui, al limite, anche quella di un’imposta patrimoniale) può essere più praticata da uno Stato in difficoltà. È il caso della Grecia. Se consideriamo gli indicatori di sostenibilità dell’ultimo Financial Stability Report del Fmi, possiamo rilevare che la posizione netta sull’estero di Atene è negativa per un ammontare pari al 99% del Pil ma la ricchezza finanziaria netta delle famiglie greche è ormai precipitata al 56% del Pil. Per cui la posizione internazionale “in rosso” della Grecia equivale addirittura al 177% dello stock attuale di ricchezza privata. Lo stesso valore per l’Irlanda non è molto distante da quello greco, pari al 170%, quello della Spagna è 121% e quello del Portogallo è 84 per cento.
Viceversa, per un confronto, la posizione estera degli Usa, della Gran Bretagna e della Francia, pur negativa, è uguale in tutti questi tre Paesi solo all’8% della ricchezza privata.
Continua u pagina 23
Lo stesso valore per l’Italia, in base agli indicatori del Fmi, è solo lievemente superiore, pari all’11%, ma è in calo come risulta dall’ultimo dato diffuso da Banca d’Italia, secondo la quale la nostra posizione netta sull’estero alla fine del 2010 era negativa per 265 miliardi di euro (pari al 9,8% della ricchezza finanziaria netta delle famiglie e al 17,1% del Pil). In definitiva, sulla base di questi parametri è ben chiaro – come sintetizzato nella titolazione dell’articolo di Daniel Gros – «perché l’Italia non è il Portogallo».
Questi aspetti erano stati da me illustrati quantitativamente già sul Sole 24 Ore dell’8 dicembre scorso: individuando una serie di indicatori di sostenibilità la cui “quadra”, per ogni Paese, è data dall’equilibrio tra stock di debiti e stock di attività finanziarie di tutti gli operatori nazionali più il contro-bilanciamento con il resto del mondo, quale si ricava dai bilanci finanziari nazionali. Alla luce degli ultimi dati del Fmi, gli unici due grandi Paesi avanzati che non hanno problemi al riguardo sono oggi la Germania e il Giappone. Entrambi, infatti, hanno una posizione netta sull’estero fortemente attiva. In più il Giappone vede finanziato il 93% del suo debito pubblico, che è gigantesco, dai giapponesi stessi. Questo spiega perché il Giappone, pur avendo un grande debito statale, non sia sotto attacco sui mercati internazionali come Paese “a rischio”. La buona posizione netta sull’estero rispetto alla ricchezza privata spiega anche perché Stati Uniti e Gran Bretagna, nonostante abbiano deficit statali primari oggi imponenti rispetto alle più virtuose Italia e Germania, siano percepiti come Paesi poco “a rischio”. Giudizio che dovrebbe però tener conto del fatto che le due economie anglosassoni “stampano moneta” a profusione per mantenere alta la loro ricchezza finanziaria e sostenere il Pil e che il debito pubblico Usa, se includesse il debito degli Stati federali e le passività di agenzie governative come Fannie Mae e Freddie Mac, si avvicinerebbe al 140% del Pil.
Se poi consideriamo nello specifico il debito pubblico sottoscritto da stranieri, comprendiamo ancor meglio perché l’Italia non sia un Paese “a rischio”. Infatti, sempre utilizzando gli indicatori del Fmi, nel 2010 il debito pubblico italiano collocato all’estero era pari al 47% del totale. Quindi il debito pubblico estero dell’Italia era il 56,4% del Pil (cioè il 47% del 120%): una quota esattamente simile a quella della Francia, che certamente non è considerato un Paese “a rischio”. Non solo. Se rapportiamo il debito pubblico estero non al Pil ma alla ricchezza privata otteniamo i seguenti valori: Germania 32,6%, Francia 43%, Italia 31,6%. Dunque, in Italia la ricchezza finanziaria privata (senza considerare quella immobiliare che da noi è enorme) controbilancia meglio il debito pubblico estero di quanto non succeda in Germania e Francia.
Se prendiamo a riferimento l’intero debito pubblico (nazionale ed estero) nel 2011 esso era pari in Italia al 67% della ricchezza privata, esattamente come in Francia, e solo poco più alto che in Germania (62%), mentre in Grecia si arriva addirittura al 271% e in Irlanda al 190 per cento! Inoltre, rifacendo questi calcoli con gli ultimi dati Eurostat sul debito pubblico tedesco “revisionato” del 2010, esso risulterebbe del tutto uguale a quello dell’Italia se rapportato alla ricchezza finanziaria netta delle famiglie del 2009.
Evidenziando questi valori non si intende in alcun modo auspicare l’introduzione di una tassa patrimoniale sulla ricchezza privata per ridurre il debito pubblico italiano. Al contrario, si vuole unicamente dimostrare che se lo stesso viene valutato in rapporto alla ricchezza, anziché al Pil, la prospettiva cambia completamente e con essa il giudizio sulla sostenibilità finanziaria comparata del nostro Paese.

Marco Fortis

Fonte: Il Sole 24 ore
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CI siamo quasi,

due minuti al complotto plutogiuadaicomassone.
- chi è che ha causato questa mancanza di soldi all'interno del comune?
- La prima giunta Scopelliti aveva ricevuto in lascito dei conti disastrosi dalla precedente gestione Falcomatà Naccari.
- Ah
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eddiegraces ha scritto:CI siamo quasi,

due minuti al complotto plutogiuadaicomassone.
Che sia complotto o meno o di chi non mi pare sia importante o rilevante, e certamente non m'interessa.
Che il potere economico sia fortemente concentrato nelle mani di pochi, che sono in grado di confenzionare la vita pubblica e politica mi pare sia un dato incontrovertibile.

I fatti sono quelli, se riesci a cambiarli te ne daremo tutti atto.
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Eccoci alla fine.

I "grandi" comandano il mondo e fanno tutto quel che vogliono a nostra insaputa (ma non di qualcuno che è più furbo e se ne accorge)

Frasi che si commentano da sole.
- chi è che ha causato questa mancanza di soldi all'interno del comune?
- La prima giunta Scopelliti aveva ricevuto in lascito dei conti disastrosi dalla precedente gestione Falcomatà Naccari.
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Doddi, secondo me dobbiamo distinguere le visioni soggettive, tutte legittime, da almeno uno tra i dati oggettivi.

Per quanto mi riguarda, reputo l'esperienza dei due governi di centrosinistra a guida Prodi altamente significativi dal punto di vista del rigore e dello sviluppo. Raggiungimento dell'entrata nell'alveo Euro, avanzo primario sempre mantenuto a discreti livelli, rigore nella gestione del bilancio e discreta crescita economica, oltre che attenzione nei confronti dell'evasione. Ti anticipo, perché conosco le risposte: vivevamo un'era di vacche grasse, certo. Eppure il mondo non cambia in un mese, e così non fu nel 2001. Sugli altri nomi: Mario Monti non ha mai fatto parte di alcun governo di centrosinistra, e non mi risulta che fosse vicino alle posizioni di quel governo, come la lotta per la successione del 2007 ha dimostrato. In generale, ritengo che riferirsi ad improbabili dei ex machina che controllano il mondo chiusi in una stanza dorata sia fuorviante. Ma queste, come ho premesso, sono visioni soggettive, poiché avrai legittimamente visioni diverse, dal fronte opposto al mio, sull'operato dei due governi Prodi o sulle scelte economiche di Tremonti e quelle politiche in senso lato di Bernasconi.

Un dato oggettivo, tuttavia, va rintracciato e sottolineato. Almeno uno.

Dieci anni di governo sono un dato oggettivo. Dieci anni. In un lasso di tempo del genere si incide profondamente sulla cosa pubblica e sul futuro di un Paese. Tutti, giustamente, riconosciamo che il Regno Unito sia, oggi, nel bene e nel male il frutto dell'era Blair, perché diversamente non può essere; tutti, giustamente, riconosciamo che se la Germania macina sviluppo a ritmi da Paese emergente, la Merkel è parte attiva di quel meccanismo, e così via. Perché non utilizzare questo ragionamento anche per il berlusconismo? Perché rintracciare cause esterne, sempre e comunque? La prima causa fu l'avviso di garanzia di quel dicembre famoso, e a cascata vennero Bossi e poi i comunisti, le torri gemelle, la guerra al terrore, le toghe rosse, l'Europa, i coglioni, l'informazione e i giornalisti e l'uso criminale, fino alle Brigate Rosse nelle Procure e gli speculatori.

Dieci anni, Domy.

E siamo ancora qui, a ricercare qualcuno che possa espiare la colpa di non essere in grado di badare a null'altro che alla propria roba.
Come la bianca ala dell'albatros sul monotono respiro del Pacifico, così, vagabonda per vagare, va la vela del vero marinaio.
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