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reggino
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Il Titanic-Italia verso
la tempesta perfetta
Alla fine ce l’hanno fatta! I capitani coraggiosi che per quasi vent’anni si sono alternati alla guida del Paese sono finalmente riusciti a portarci a un passo dalla tempesta perfetta. Ancora un piccolo sforzo e, forse già lunedì mattina con la riapertura delle borse, la nave Italia si trasformerà in un Titanic dal destino quasi ineluttabile.

Una menzione speciale va perciò al premier Silvio Berlusconi, che proprio oggi ha visto riconoscere da una sentenza civile di appello, ciò che tutti sapevano, ma che quasi tutti facevano finta di non vedere.

Lo straordinario imprenditore che dal niente è diventato uno degli uomini più ricchi del pianeta deve buona parte delle sue fortune alle tangenti. E se adesso si riparla di quelle versate dall’avvocato Cesare Previti ai giudici di Roma in modo che il suo cliente e amico potesse impadronirsi della Mondadori, scippandola a Carlo De Benedetti, bisogna ricordare che l’elenco delle mazzette Fininvest è ben più corposo.

Ci sono quelle allungate dall’ex manager e attuale parlamentare Salvatore Sciascia per addolcire gli accertamenti della Guardia di Finanza. Ci sono quelle, da molti miliardi di lire, bonificate estero su estero a Bettino Craxi. E c’è quella da 600.000 dollari intascata dal legale inglese David Mills per dire il falso e salvare Berlusconi dalle condanne penali.

Una lista impressionante (e incompleta) utile per comprendere ciò che è accaduto, e sta accadendo, all’Italia. Berlusconi, il leader del centrodestra che ora piange falsamente miseria e protesta assieme a quasi tutto il suo partito, ha selezionato una classe dirigente fatta a sua immagine e somiglianza. Un gruppo di figuri bravi soprattutto ad arricchirsi e spingere tutti gli altri (noi) verso il baratro.

Mentre il presidente del Consiglio viene condannato a sborsare mezzo miliardo di euro come risarcimento per la rapina perpetrata sulla Mondadori, nel suo governo e nella sua maggioranza siedono frotte di pregiudicati, di imputati, di prescritti e di ladri di varia specie. Venerdì il responsabile dell’Agricoltura, Saverio Romano, nominato ministro nonostante le indagini in corso, si è ritrovato imputato per fatti di mafia. Il giorno prima Marco Milanese, il braccio destro del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, aveva ( con poca sorpresa) scoperto di essere destinatario di una richiesta di arresto per tangenti e associazione per delinquere.

Tremonti, che gli aveva di fatto delegato il compito di tenere i rapporti con la Guardia di Finanza e quello di sovrintendere alle nomine nelle società partecipate dal Tesoro, lo aveva mantenuto al suo posto sebbene sapesse da sei mesi di cosa era accusato. Il fatto poi che il responsabile dell’Economia abitasse in una casa pagata da Milanese 8.500 euro al mese e che la sua portavoce fosse la compagna dello stesso Milanese, deve spingere a una riflessione: o Tremonti è un uomo poco intelligente incapace di scegliersi i collaboratori (e perciò non può continuare a fare il ministro) o ha qualcosa da nascondere.

Continuare a far finta che questo quadro – al quale vanno aggiunte le storie dei vari Fitto, Berruti e compagnia cantante – non c’entri con la rincorsa che il Paese sta facendo per raggiungere la Grecia, é da stupidi. Prendersela con i cosiddetti mercati, maledire gli speculatori, è da ipocriti.

In tempi di crisi economica la credibilità delle classi dirigenti è fondamentale. Sostenere che gente del genere possa mettere la faccia su una manovra economica in grado di rassicure gli investitori esteri e di ristabilire un po’ di giustizia sociale in Italia, è da incoscienti.

Certo, inutile nasconderlo, anche guardando dall’altra parte, nelle fila della cosiddetta opposizione, spesso c’è poco da stare allegri. Quella che stiamo vivendo è una crisi di sistema. Del nostro sistema politico di cui Berlusconi è solo il piu visibile, ma non unico, campione.

La lettura dei giornali ci fa intuire come l’Italia sia a un passo dallo scoperchiare una nuova tangentopoli. Le varie fondazioni di cui si sono dotati molti sedicenti leader a partire dagli anni Novanta si stanno rivelando semplicemente degli schermi per tentare di nascondere, in maniera formalmente legale, finanziamenti di dubbia provenienza e, forse, vere e proprie tangenti. Lo insegnano sia il caso Pronzato, il responsabile dei trasporti aerei del Pd, che incassava denaro da imprenditori interessati a ottenere rotte dall’Enac, sia il caso Milanese.

Il parallelismo tra le due vicende è evidente. Chi, secondo l’accusa, pagava Pronzato versava anche soldi – con finanziamenti registrati, ma non pubblici – alla fondazione Italiani Europei che fa capo a Massimo D’Alema. Chi invece dava barche sottocosto a Milanese per ottenere nomine all’Enav foraggiava pure la Fondazione Casa delle Libertà.

Se si tiene conto che le fondazioni sono decine e decine e che in qualche caso alla testa di esse si trovano personaggi già condannati in Mani Pulite o coinvolti in altre indagini sulla pubblica amministrazione, ecco che il sospetto di trovarsi davanti a un metodo di sottogoverno diventa fortissimo. Anche perché i nomi dei finanziatori delle fondazioni vengono mantenuti riservati, invocando senza imbarazzo alcuno (lo ha fatto proprio D’Alema) le leggi sulla privacy.

E’ il lato oscuro della Casta. E’ il non detto di un’oligarchia inefficiente e costosa che a volte si palesa votando contro l’abolizione delle provincie (o astenendosi). E altre volte si mostra approvando leggi finanziarie che colpiscono solo i piccoli risparmiatori e rimandano di anni ogni riduzione dei costi della politica.

Imprecare, disperarsi, tentare di raggiungere in massa le scialuppe di salvataggio del Titanic-Italia, però non serve. La tempesta è brutta è vero. Ma fortunatamente non è ancora perfetta. Meglio che i passeggeri comincino a spiegare con calma a tutti che cosa sta accadendo. E che si organizzino per cambiare ciurma e comandante. Invertire la rotta ancora si può, lo dimostra quello che è successo a Napoli e Milano. Ma bisogna farlo in fretta. Prima che sia troppo tardi.

ilfatto
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doddi
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Una CTU con 500/700 milioni ballerini mi pare fosse quanto meno doverosa. La si fà per poche migliaia di euro figuriamoci per numeri di tali portata. Il problema è soprattutto di metodo.

Ma sì, viva il diritto e la legge basta che ci sia di mezzo Berlusca :fifi:

Ahhhh ... beata ipocrisia :okok:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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aquamoon
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doddi ha scritto:Una CTU con 500/700 milioni ballerini mi pare fosse quanto meno doverosa. La si fà per poche migliaia di euro figuriamoci per numeri di tali portata. Il problema è soprattutto di metodo.

Ma sì, viva il diritto e la legge basta che ci sia di mezzo Berlusca :fifi:

Ahhhh ... beata ipocrisia :okok:

Sei incommentabile.
8-)
Ultima modifica di aquamoon il 09/07/2011, 20:39, modificato 1 volta in totale.
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doddi
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aquamoon ha scritto:
doddi ha scritto:Una CTU con 500/700 milioni ballerini mi pare fosse quanto meno doverosa. La si fà per poche migliaia di euro figuriamoci per numeri di tali portata. Il problema è soprattutto di metodo.

Ma sì, viva il diritto e la legge basta che ci sia di mezzo Berlusca :fifi:

Ahhhh ... beata ipocrisia :okok:

Sei incommettabile.
8-)

Ma figurati se la cosa mi tange :fifi: sò di scrivere nella sezione della sinistra avanguardista :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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eddiegraces ha scritto:
rca ha scritto:
Si, certo i fatti dicono questo. Ma sempre i fatti dicono, mi sembra, che de bendetti fece una cosa poco carina nei confronti dei suoi stessi azionisti. E da qui nacque tutto, se non ho capito male.
Hai capito male.

E non c'è bisogno tanto di informarsi, c'è una sentenza passata in giudicato

Il problema giuridico nasce dal fatto che la sentenza comprata da Berlusconi venne confermata dalla cassazione.

Ergo, il risarcimento non può essere commisurato al valore di Mondadori, quanto alla perdita di "chance" e lesione del diritto al giusto processo.

Quantificare questi due elementi non è facile, ma è necessario.

I miei complimenti di nuovo agli idioti che per anni ci hanno costretto a essere governati da questi criminali.

Menti politiche finissime
Non so tu, ma io prima di oggi sapevo dell' esistnza del lodo mondadori solo per "nomina", e niente altro. Solo oggi ho scoperto da cosa nasce.

Scusa se facevo altro all' epoca dei fatti.
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
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Il_Molestatore
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La sentenza della Corte d'Appello è stata resa pubblica (la trovate in rete), sono quasi 300 pagine.
La Cassazione, se sarà investita, nulla potrà aggiungere in "merito".
Nell'ultimo bilancio pubblicato da Fininvest ci sono liquidità immediate per poco più di 700 mln di euro.
Rompere il salvadanaio e pagare.
Le feci tener su le scarpe coi tacchi alti. Sono un freak.
Il corpo al naturale non lo reggo, ho bisogno di farmi ingannare.
Gli psichiatri hanno un termine specifico per questo,
ed io ho un termine specifico per gli psichiatri.
[Charles Bukowski]
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Il_Molestatore ha scritto:La sentenza della Corte d'Appello è stata resa pubblica (la trovate in rete), sono quasi 300 pagine.
La Cassazione, se sarà investita, nulla potrà aggiungere in "merito".
Nell'ultimo bilancio pubblicato da Fininvest ci sono liquidità immediate per poco più di 700 mln di euro.
Rompere il salvadanaio e pagare.
la cassazione non può dare un giudizio di merito ma di leggittimità... :wink
Allah è grande, Gheddafi è il suo profeta!
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unico
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Paga e non rompere le @@ sai che sono per il 118° uomo più ricco al mondo...
NOI SIAMO REGGIO CALABRIA !!!
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eddiegraces
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aquamoon ha scritto:

Sei incommentabile.
8-)
anche perché la CTU c' è stata.

Basta aprire un giornale per saperlo.

Ma è evidentemente operazione intellettualmente preclusa ai berlusconiani
- chi è che ha causato questa mancanza di soldi all'interno del comune?
- La prima giunta Scopelliti aveva ricevuto in lascito dei conti disastrosi dalla precedente gestione Falcomatà Naccari.
- Ah
Vincenzo
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Credo che, visto l'iter di legge basato su 3 gradi di giudizio non ancora completo, questa somma dovrebbe essere al limite presa in carico da un organo super partes e custodita sino al giudizio certo in modo da costituire garanzia di recupero ove ve ne fosse la necessità.
Per carità è un mio pensiero ovviamente sindacabile, ma la di là del nome della azienda inquisita credo sia buona e universale regola di garanzia per qualsiasi tipo di controversia risarcitoria.
Vi scongiuro, fratelli, restate fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze! Essi sono degli avvelenatori, che lo sappiano o no. La terra è stanca: se ne vadano pure!
doddi
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eddiegraces ha scritto:
aquamoon ha scritto:

Sei incommentabile.
8-)
anche perché la CTU c' è stata.

Basta aprire un giornale per saperlo.

Ma è evidentemente operazione intellettualmente preclusa ai berlusconiani
L'importante è che il sangue continui a irrorarti il tuo illuminato cervelletto perpetuamente, senza precluderti la lettura della verità :mrgreen:

E' stata fatta adesso, non dal monocratico calzino blùdipintodiblù, anche se presa poco in considerazione dai giudici della corte d'appello, che l'hanno corretta al rialzo, visto che prevedeva una riduzione ben maggiore del risarcimento che arrivava ad oltre un terzo dei 750 mil risultanti dall'ocre del vino di Mesiano.

Ma chi se ne frega basta pagare i debiti, ancora una volta, al pluricondannato recluso tesserato N° 1 del PD , lui sì mazzettista reo confesso, però sempre giustizialista ed amico e difensore delle toghe (rosse) :read:

Avete un bel foraggiatore e sponsor, complimenti vivissimi ai giustizialisti militanti dell'antiberlusconismo. I servetti garbati del finanziere svizzero-ebraico con il timing migliore del mondo per incassare plusvalenze o uscire dai guai prossimi venturi prima dalle catastrofi (era anche il vice di Calvi o sbaglio? ) :yaho:
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Prego leggere pagg. 203 e SS. della sentenza con riferimento alCTU
le cui considerazioni sono state integralmente accettate dalla corte d'appello.

Ma non si può certo chiedere di leggere qualcosa ai babbasuni berlusconiani.

Ripetono solo quel che dicono i loro padroncini
- chi è che ha causato questa mancanza di soldi all'interno del comune?
- La prima giunta Scopelliti aveva ricevuto in lascito dei conti disastrosi dalla precedente gestione Falcomatà Naccari.
- Ah
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reggino ha scritto:Il Titanic-Italia verso
la tempesta perfetta
Alla fine ce l’hanno fatta! I capitani coraggiosi che per quasi vent’anni si sono alternati alla guida del Paese sono finalmente riusciti a portarci a un passo dalla tempesta perfetta. Ancora un piccolo sforzo e, forse già lunedì mattina con la riapertura delle borse, la nave Italia si trasformerà in un Titanic dal destino quasi ineluttabile.

Una menzione speciale va perciò al premier Silvio Berlusconi, che proprio oggi ha visto riconoscere da una sentenza civile di appello, ciò che tutti sapevano, ma che quasi tutti facevano finta di non vedere.

Lo straordinario imprenditore che dal niente è diventato uno degli uomini più ricchi del pianeta deve buona parte delle sue fortune alle tangenti. E se adesso si riparla di quelle versate dall’avvocato Cesare Previti ai giudici di Roma in modo che il suo cliente e amico potesse impadronirsi della Mondadori, scippandola a Carlo De Benedetti, bisogna ricordare che l’elenco delle mazzette Fininvest è ben più corposo.

Ci sono quelle allungate dall’ex manager e attuale parlamentare Salvatore Sciascia per addolcire gli accertamenti della Guardia di Finanza. Ci sono quelle, da molti miliardi di lire, bonificate estero su estero a Bettino Craxi. E c’è quella da 600.000 dollari intascata dal legale inglese David Mills per dire il falso e salvare Berlusconi dalle condanne penali.

Una lista impressionante (e incompleta) utile per comprendere ciò che è accaduto, e sta accadendo, all’Italia. Berlusconi, il leader del centrodestra che ora piange falsamente miseria e protesta assieme a quasi tutto il suo partito, ha selezionato una classe dirigente fatta a sua immagine e somiglianza. Un gruppo di figuri bravi soprattutto ad arricchirsi e spingere tutti gli altri (noi) verso il baratro.

Mentre il presidente del Consiglio viene condannato a sborsare mezzo miliardo di euro come risarcimento per la rapina perpetrata sulla Mondadori, nel suo governo e nella sua maggioranza siedono frotte di pregiudicati, di imputati, di prescritti e di ladri di varia specie. Venerdì il responsabile dell’Agricoltura, Saverio Romano, nominato ministro nonostante le indagini in corso, si è ritrovato imputato per fatti di mafia. Il giorno prima Marco Milanese, il braccio destro del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, aveva ( con poca sorpresa) scoperto di essere destinatario di una richiesta di arresto per tangenti e associazione per delinquere.

Tremonti, che gli aveva di fatto delegato il compito di tenere i rapporti con la Guardia di Finanza e quello di sovrintendere alle nomine nelle società partecipate dal Tesoro, lo aveva mantenuto al suo posto sebbene sapesse da sei mesi di cosa era accusato. Il fatto poi che il responsabile dell’Economia abitasse in una casa pagata da Milanese 8.500 euro al mese e che la sua portavoce fosse la compagna dello stesso Milanese, deve spingere a una riflessione: o Tremonti è un uomo poco intelligente incapace di scegliersi i collaboratori (e perciò non può continuare a fare il ministro) o ha qualcosa da nascondere.

Continuare a far finta che questo quadro – al quale vanno aggiunte le storie dei vari Fitto, Berruti e compagnia cantante – non c’entri con la rincorsa che il Paese sta facendo per raggiungere la Grecia, é da stupidi. Prendersela con i cosiddetti mercati, maledire gli speculatori, è da ipocriti.

In tempi di crisi economica la credibilità delle classi dirigenti è fondamentale. Sostenere che gente del genere possa mettere la faccia su una manovra economica in grado di rassicure gli investitori esteri e di ristabilire un po’ di giustizia sociale in Italia, è da incoscienti.

Certo, inutile nasconderlo, anche guardando dall’altra parte, nelle fila della cosiddetta opposizione, spesso c’è poco da stare allegri. Quella che stiamo vivendo è una crisi di sistema. Del nostro sistema politico di cui Berlusconi è solo il piu visibile, ma non unico, campione.

La lettura dei giornali ci fa intuire come l’Italia sia a un passo dallo scoperchiare una nuova tangentopoli. Le varie fondazioni di cui si sono dotati molti sedicenti leader a partire dagli anni Novanta si stanno rivelando semplicemente degli schermi per tentare di nascondere, in maniera formalmente legale, finanziamenti di dubbia provenienza e, forse, vere e proprie tangenti. Lo insegnano sia il caso Pronzato, il responsabile dei trasporti aerei del Pd, che incassava denaro da imprenditori interessati a ottenere rotte dall’Enac, sia il caso Milanese.

Il parallelismo tra le due vicende è evidente. Chi, secondo l’accusa, pagava Pronzato versava anche soldi – con finanziamenti registrati, ma non pubblici – alla fondazione Italiani Europei che fa capo a Massimo D’Alema. Chi invece dava barche sottocosto a Milanese per ottenere nomine all’Enav foraggiava pure la Fondazione Casa delle Libertà.

Se si tiene conto che le fondazioni sono decine e decine e che in qualche caso alla testa di esse si trovano personaggi già condannati in Mani Pulite o coinvolti in altre indagini sulla pubblica amministrazione, ecco che il sospetto di trovarsi davanti a un metodo di sottogoverno diventa fortissimo. Anche perché i nomi dei finanziatori delle fondazioni vengono mantenuti riservati, invocando senza imbarazzo alcuno (lo ha fatto proprio D’Alema) le leggi sulla privacy.

E’ il lato oscuro della Casta. E’ il non detto di un’oligarchia inefficiente e costosa che a volte si palesa votando contro l’abolizione delle provincie (o astenendosi). E altre volte si mostra approvando leggi finanziarie che colpiscono solo i piccoli risparmiatori e rimandano di anni ogni riduzione dei costi della politica.

Imprecare, disperarsi, tentare di raggiungere in massa le scialuppe di salvataggio del Titanic-Italia, però non serve. La tempesta è brutta è vero. Ma fortunatamente non è ancora perfetta. Meglio che i passeggeri comincino a spiegare con calma a tutti che cosa sta accadendo. E che si organizzino per cambiare ciurma e comandante. Invertire la rotta ancora si può, lo dimostra quello che è successo a Napoli e Milano. Ma bisogna farlo in fretta. Prima che sia troppo tardi.

ilfatto
I cittadini possono far ben poco, le elezioni sono troppo lontane.

La Consob in queste ore è al lavoro per fermare l'attacco speculativo: speriamo ci salvino loro, visto che a Berlusconi ormai palesemente non gliene frega più nulla di noi italiani :(
InGinocchioSi
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Per i cari amici ancora, nonostante tutto, legati a doppio filo al loro (anti)eroe in difficoltà...
Va bene che arringate sulle puttane, sui nani ministri, sui reati contro la persona e le istituzioni commessi dal Vs, ma adesso addirittura andare a ficcare il naso negli affari giudiziari prettamente privatistici delle sue creature, con il preciso intendimento di infilarci dentro il movente politico mi pare un po troppo.
E poi, dico io, stiamo parlando dell'uomo più ricco d'Italia per distacco (netto), che cosa saranno mai per lui 500 e rotti milioni di euro??? Niente, bricioline, i vs 500 euro. Ma se lui piange miseria, voi siete così ciucci che gli andate appresso, gli credete, e partite per le crociate conviunti che adesso dovrà andare a fare l'elemosina al semaforo. O magari vendere Pato o Ibra. Siete Unici, mi fate divertire troppo.
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Sti soldi o se li prende dibenedetto o se li tiene berlusconi, a me nn trasi nenti,
neanche a voi, quindi non vi scannate, per finire
nn ho 10 euri per mettere la benzina alla macchina
CUNONMBOLIMISCIORBA!!!!
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E' ormai evidente che il motivo per cui Berlusconi vince le elezioni è che i suoi affari privati stanno a cuore ai berlusconiani più delle sorti proprie, delle proprie discendenze e del Paese.
Riesce a farli accorare per qualunque faccenda lo riguardi, ovviamente con esiti piuttosto risibili (come in questo caso, con gente che si approccia al diritto non spiegandosi perché debba pagare ora, o proponendo la creazione di nuovi organi super partes).

Mi stupisce che ancora non gli abbiate organizzato una colletta.
suonatore Jones

peas! ha scritto:E' ormai evidente che il motivo per cui Berlusconi vince le elezioni è che i suoi affari privati stanno a cuore ai berlusconiani più delle sorti proprie, delle proprie discendenze e del Paese.
Riesce a farli accorare per qualunque faccenda lo riguardi, ovviamente con esiti piuttosto risibili (come in questo caso, con gente che si approccia al diritto non spiegandosi perché debba pagare ora, o proponendo la creazione di nuovi organi super partes).

Mi stupisce che ancora non gli abbiate organizzato una colletta.

concordo in pieno.

ps:

alla fine, 700 milioni, sarebbero una cinquantina di euro a elettore, a occhio (il pdl, alle ultime elezioni, ha preso una quarantina percentuale scarsa su una cinquantina di milioni di aventi diritto. facciamo che abbiano votato 40milioni:sarebbero 16 milioni di elettori che dovrebbero dividersi 700 milioni, credo. ce la si potrebbe fare con meno).
reggino
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Il Partito dei domestici
Chi, guardando i tg o ascoltando i commenti di uno a caso dei servi del Cainano, cerca di capire perché mai il gruppo B. debba pagare 560 milioni a De Benedetti, pensa all’ennesimo mistero d’Italia. Il perché se l’è scordato persino il Cainano, che l’altro giorno, fallita la legge che s’era fabbricato per non pagare, ha dichiarato: “Piuttosto che a De Benedetti, quei soldi li do in beneficienza”. Come se la condanna non si riferisse a nulla in particolare, ma prevedesse semplicemente che deve dar via mezzo miliardo a chi pare a lui. Nessuno fa il benché minimo riferimento all’antefatto che, da solo, spiega tutto: nel 1991 gli avvocati Previti, Acampora e Pacifico, con soldi di B. e della Fininvest, pagarono 470 milioni di lire in contanti al giudice Vittorio Metta in cambio della sentenza che annullava il lodo Mondadori, scippando all’Ingegnere il primo gruppo editoriale del Paese e girandolo al Cavaliere. Il quale da vent’anni possiede un’azienda non sua, rubata, ne incassa gli utili e la usa per manganellare i suoi nemici. All’origine di tutto c’è uno scippo, rimasto a lungo impunito finché lo scippatore è stato individuato e condannato a restituire il maltolto. Ma, siccome siamo il Paese di Sottosopra, grazie anche all’uso che fa lo scippatore dei giornali del gruppo scippato, lo scippatore si traveste da scippato.

Già ieri gli house organ dello scippatore, Giornale e Libero, titolavano preventivamente: “Oggi (forse) rapinano il Cav”, “Oggi i giudici spennano Silvio”. Nel suo editoriale improntato al più sfrenato surrealismo, zio Tibia Sallusti spiegava che il risarcimento è “una rapina” perché fu corrotto solo Metta, e non gli altri due giudici del collegio, ergo “quello eventualmente corrotto era ininfluente”. Dimentica che Metta era il relatore, cioè istruì e illustrò la causa agli altri due; e l’estensore: cioè scrisse la sentenza, o almeno la firmò, visto che depositò 167 pagine manoscritte all’indomani della camera di consiglio, dunque gliel’avevano scritta prima del processo. In ogni caso, per far scattare la corruzione giudiziaria, basta corromperne uno, di giudice. Olindo il giurista aggiunge che la condanna si basa sulle parole della Ariosto, che nel ‘95 “racconta ai Pm che uno dei tre giudici era stato a suo avviso corrotto”. Peccato che la Ariosto non abbia mai nominato Metta in vita sua: le prove sono i bonifici dai conti esteri Fininvest a quelli dei tre avvocati che poi prelevarono i contanti da portare a Metta. Tibia infine, ispirato nottetempo dall’arcangelo Gabriele, anticipa la formidabile replica di Marina B. E cioè che il risarcimento è indebito perché B., in sede di transazione, restituì a De Benedetti un pezzo di Mondadori (Repubblica, Espresso, quotidiani Finegil); e comunque è spropositato perché “la quota Fininvest in Mondadori oggi in borsa vale 300 milioni”. Doppia cazzata. Se mi rubano il motorino e poi mi restituiscono il manubrio, io che faccio: ritiro la denuncia per furto? Quanto all’importo, è ovvio che Fininvest debba restituire non soltanto il valore dell’azienda scippata, ma pure gl’interessi, le rivalutazioni e soprattutto gli introiti incamerati indebitamente per vent’anni. Si chiamano danno emergente e lucro cessante, facili da capire anche ai ripetenti.

Più comprensibili gli alti lai della presidente di Fininvest e Mondadori, Marina B., che la butta in politica e starnazza: “Ennesima forsennata aggressione a mio padre”. Madama va capita: presiedendo sia l’azienda scippatrice sia il corpo del reato, teme di restare disoccupata. Ma non perde il buonumore, infatti dichiara che “Fininvest ha sempre operato nella più assoluta correttezza”: a parte le tangenti a politici, finanzieri, giudici, testimoni e i fondi neri su 64 società offshore, si capisce. Vedendola così affranta per la dipartita di quanto ha di più caro (560 milioni), si stringono al suo dolore le maestranze Fininvest tutte: Ghedini, Cicchitto, Gasparri, La Russa, Matteoli, Verdini, Sacconi, Capezzone, Stracquadanio e alcuni uscieri. Il partito degli onesti. Anzi, dei domestici.

Il Fatto Quotidiano, 10 luglio 2011
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Fossi io in Berlusconi visto che la Fininvest deve pagare licenzierei un migliaio di dipendenti, cosi per vedere come reagisce la pubblica opinione e gli effetti sui festeggiamenti.
Immagine


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Iscritto il: 11/05/2011, 17:46

A tutti gli affranti per l'iniquo risarcimento che ridurrà sul lastrico un sant'uomo: mettiamo che compriate un negozio, con regolare contratto; mettiamo che il giorno dell'inaugurazione si presenti un vostro concorrente al posto vostro e vi lasci fuori dalla porta, con una mano davanti e una dietro; mettiamo che ricorriate alla magistratura e che il concorrente di cui sopra ammannisca una serie di bustarelle destinate guardacaso ai vostri giudici; mettiamo che questi ultimi finiscano inspiegabilmente col darvi torto; mettiamo che si scopra il diversivo (la tangente), che si trovi la cosiddetta "pistola fumante" (i giro-giro-conti), che si faccia in tempo a punire gli insospettabili messi (gli avvocati) e gli ancor più insospettabili destinatari (i giudici), ma non il vostro amato concorrente; mettiamo che vi riconoscano, a titolo di risarcimento, un terzo del fatturato del negozio, dopo vent'anni, senza che vi restituiscano, peraltro, il negozio stesso. Mettiamo che accada tutto questo. Poi, torniamo a parlarne.
Ultima modifica di phil il 10/07/2011, 20:47, modificato 1 volta in totale.
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