Reggina Calcio – Al S.Agata controlli in corso della Polizia

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Jack
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Leggendo quest'altro articolo di StrettoWeb, infarcito di castronerie, c'è da domandarsi se queste testate fanno apposta a diffondere informazioni distorte e ingannevoli o se è solo questione di ignoranza...mah!

Reggina, dichiarato il “fallimento con esercizio provvisorio”: il club conserva la matricola, ecco cosa significa
Reggina, stamattina il Tribunale presieduto dal giudice Giuseppe Campagna ha dichiarato il “fallimento con esercizio provvisorio”. Tutti i dettagli sul provvedimento
8 giugno 2016 13:45 | Peppe Caridi

Il verdetto del Tribunale di Reggio Calabria presieduto dal giudice Giuseppe Campagna è arrivato stamattina, due settimane dopo l’udienza fallimentare del 25 maggio in cui il club amaranto aveva presentato una memoria difensiva con tutta una serie di carte e documenti che illustravano l’esigenza di mantenere l’affiliazione alla Federazione nell’interesse dei creditori, per non perdere gli introiti pregressi e futuri. Proprio per soddisfare questa logica esigenza, il Tribunale ha dichiarato il “fallimento con esercizio provvisorio“.
Cosa significa “fallimento con esercizio provvisorio”

La società è fallita ma mantiene tutto l’asset che aveva prima del fallimento, non perde l’affiliazione con la FIGC e il numero di matricola, potrà continuare le proprie attività con le giovanili e la scuola calcio, dando seguito ai progetti su cui aveva posto le basi nei mesi scorsi. I curatori fallimentari della Reggina sono Massimo Giordano e Fabrizio Condemi: saranno loro a curare l’aspetto gestionale della società nel rispetto dei creditori. Chiaramente, però, si tratta di una squadra di calcio quindi l’attività che perseguiranno sarà prettamente calcistica, con l’intento di soddisfare il più possibile le esigenze dei creditori.

Adesso bisognerà incontrare il Presidente Federale Tavecchio e delineare gli scenari futuri, con numerose possibilità. Il club potrebbe essere appetibile per molte realtà, a partire dalla nuova società presieduta da Mimmo Praticò fino a squadre di primo livello che – a maggior ragione viste le nuove norme della Federazione sui giovani e sui prodotti del vivaio – potrebbero avere grande interesse ad appropriarsi di un patrimonio importante come quello amaranto. Non è da escludere che i prossimi passaggi legati all’attività dell’esercizio provvisorio della Reggina Calcio possano anche essere propedeutici o funzionali al ritorno immediato nel calcio professionistico.

Insomma, il percorso della Reggina Calcio non è ancora finito. Anzi, nelle prossime settimane sarà certamente la realtà sportiva cittadina che farà parlare di sé più di ogni altra, e non solo a livello locale ma anche su scala nazionale.

Per approfondire http://www.strettoweb.com/2016/06/reggi ... kVUIJ3V.99
Jack
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Come già scitto in altri post, la storia che il mantenimento della matricola/affiliazione sia condizione per il mantenimento dei crediti è una boiata pazzesca che non ha alcun fondamento giuridico. Chi lo scirve lo fa o per ignoranza o per malafede. A voi la scelta.
Zappia Goal ha scritto:
Zappia Goal ha scritto:
Mave ha scritto:Io di diritto non ci capisco niente, per me è più delirante l'articolo di sceccoweb come al solito, pare che addirittura sia una cosa buona sta sentenza

in teoria leggendo qualcosa online si ha fallimento con esercizio provvisorio se c'è qualche attività già in atto ed è quindi possibile recuperare crediti...da qui penso nasca la possibilità di mantenere la matricola, però è chiaro che se i crediti sono i 50k del possibile esordio di Gjuci col Torino o roba simile diventa inutile tale esercizio provvisorio perchè non sai quando intascarli, può darsi ci siano previste entrate imminenti per non so quale motivo
ovviamente sto facendo un'analisi da ignorante in materia!
Per una volta sceccazzo web ha detto una cosa giusta.
I crediti esigibili dalla fallita società sono vicini al milione d euro, come peraltro riportato da Ficara qualche giorno fa.
Da qui la richiesta di esercizio provvisorio,
Chiaro ???
Tutto legato, naturalmente, al mantenimento della matricola, affiliazione.
supergreg
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A Parma l'esercizio provvisorio l'hanno vissuto cosi



Il Parma Calcio è fallito. Dopo un’agonia di oltre tre mesi, i giudici del Tribunale di Parma hanno disposto l’esercizio provvisorio che consentirà alla squadra di terminare il campionato utilizzando i 5 milioni di euro messi a disposizione da Lega Calcio e Figc. Il collegio di giudici formato da Roberto Piscopo, Pietro Rogato e Nicola Sinisi ha nominato curatori Angelo Anedda e Alberto Guiotto, che dovranno gestire la società nei prossimi mesi coordinandosi con il Tribunale e con il comitato dei creditori, di cui fanno parte in via provvisoria Alessandro Lucarelli, Colser Scrl e Iren Mercato Spa. I curatori avranno anche il compito di riferire ai creditori e al giudice delegato entro il 15 aprile 2015 l’andamento della gestione e l’opportunità della continuazione dell’attività.

L’esito della sentenza non è una sorpresa, vista la mole di debiti che grava sul club e l’inchiesta aperta dalla Procura sul buco lasciato in eredità dalla precedente gestione, che vede tra gli indagati l’ex presidente Tommaso Ghirardi e l’ex ad Pietro Leonardi. E’ proprio l’entità del passivo e la lista dei creditori che ha fatto propendere per il fallimento i giudici, che parlano di un debito che “appare conclamato e irreversibile”. Lo stato economico-patrimoniale del Parma Fc al 17 febbraio è di 218 milioni e 400 mila euro, quasi 20 in più della situazione registrata nell’ultimo bilancio di fine giugno 2014, di cui 10,5 milioni verso le banche, circa 20 milioni verso gli altri finanziatori, 36 verso i fornitori e 57,2 verso le società controllanti. E ancora, ci sono debiti tributari per 25 milioni, e 1,9 milioni di debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale. La società dichiara un patrimonio netto negativo di 46 milioni e 696mila euro, ma la situazione potrebbe essere ancora peggiore di quanto risulta agli atti.
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A carico del Parma, si legge nel documento, risultano iscritti 21 procedimenti monitori che vanno dal 2012 al 2015 per importi dovuti e non pagati superiori a 1,7 milioni di euro. Inoltre, i giudici sottolineano che dalle sommarie indagini della Guardia di finanza sono stati accertati debiti tributari per Ires, Irap, Iva con relativi interessi e sanzioni per un ammontare complessivo stimabile a 38, 2 milioni euro, “nonché un ingente debito sportivo” pari a 74,3 milioni euro, di cui 63 nei confronti dei calciatori tesserati.

Tuttavia il collegio, anche alla luce della richiesta di Lega e Figc rispetto alla possibilità di permettere al Parma Calcio di terminare il campionato, ha disposto sempre nell’interesse dei creditori l’esercizio provvisorio, che consentirà la prosecuzione dell’attività e il mantenimento del titolo sportivo e di tutti i tesserati, che altrimenti sarebbero stati immediatamente svincolati. Il Parma quindi continuerà a giocare, a partire dalla prossima partita contro il Torino prevista domenica 22 marzo.
L’atto del Tribunale è stato depositato a poche ore dall’udienza prefallimentare a cui hanno partecipato il procuratore capo Antonio Salvatore Rustico e i pm Paola Dal Monte e Umberto Ausiello, che avevano chiesto il fallimento dell’azienda insieme ad alcuni creditori. Il presidente Gianpietro Manenti, arrestato mercoledì con l’accusa di autoriciclaggio proprio per operazioni legate all’acquisizione del Parma Fc, ha fatto pervenire dal carcere la comunicazione di non volere essere presente all’udienza e così il contraddittorio si è potuto svolgere senza ulteriori rinvii che avrebbero prolungato l’incertezza sul futuro della squadra.

Con il fallimento e l’esercizio provvisorio finisce la storia del Parma Football Club di Ghirardi, che aveva lasciato lo scorso dicembre, dando il via al balletto di passaggio di proprietà che dalla cordata di Rezart Taci ha portato fino a Manenti lo scorso 11 febbraio. La società calcistica era nata nel 2007 dalle ceneri del Parma Ac di Calisto Tanzi, a sua volta travolto dal crac Parmalat. A distanza di sette anni, il calcio parmigiano finisce di nuovo in tribunale e ora sarà compito dei magistrati far luce su cause e responsabilità che in questi anni hanno portato alla rovina del club.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03 ... a/1520588/
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Mave
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Reggina: cessione di un ramo d'azienda alla Asd Reggio Calabria?

Oltre 20 milioni. Questa la mole debitoria della Reggina, che ha costretto il Tribunale di Reggio Calabria a dichiarare il fallimento. Una cifra non certificabile dato che, in questi casi, diversi creditori spuntano come i funghi a sentenza depositata. Dunque, la Reggina Calcio è morta e sepolta? No, è in rianimazione. In termini tecnici, è in esercizio provvisorio. "Stiamo cercando di salvare il salvabile, nell'ottica esclusiva di una tutela verso i creditori". Queste le parole raccolte dal Dispaccio, e pronunciate da Giuseppe Campagna, Presidente della sezione civile del Tribunale di Reggio, immediatamente dopo il deposito della sentenza. Un provvedimento giunto in contemporanea al dissequestro delle quote societarie della Reggina, disposto sempre nella mattinata di oggi, 8 giugno 2016. Cosa intenda il giudice Campagna per "salvare il salvabile", è presto detto. Intanto, l'esercizio provvisorio sancito per i prossimi tre mesi, consente di non dichiarare cessata l'attività. Le finalità del Tribunale sono volte al recupero dei crediti pendenti in Lega, ottenibile soltanto previo mantenimento dell'affiliazione in Figc. Se questo intento, come scritto nei giorni scorsi, coinciderà con la ben più romantica volontà popolare di avere la vecchia, storica ed unica Reggina in campo con tanto di matricola mantenuta, ben venga. Se la missione (ancora da organizzare per modalità e tempistica) dei curatori Condemi e Giordano in Figc avrà esito positivo, si potranno aprire almeno un paio di soluzioni. In questo discorso, va infilato anche un ipotetico dissequestro degli immobili al Sant'Agata, ancora non avvenuto ma molto probabile. Prima ipotetica soluzione: la curatela fallimentare potrà proporre (e ha tutta l'intenzione di farlo) la cessione di un ramo d'azienda della Reggina Calcio alla Asd Reggio Calabria. Ciò consentirebbe alla società attualmente presieduta da Mimmo Praticò di divenire erede ufficiale, a tutti gli effetti, dei beni immateriali: marchio, palmares e soprattutto questa benedetta matricola, unico trait d'union che certifica una continuità storica. Seconda ipotesi: non è da escludere che un qualsiasi privato, ovviamente con risorse finanziarie disponibili nell'immediato e con l'ok del Tribunale, possa manifestare l'interesse a prendere sempre lo stesso ramo d'azienda utilizzabile per produrre risorse economiche, iscrivendo così la prima squadra della Reggina senza che la stessa venga inglobata o unita ad un altro club già esistente. In tal caso, la stessa figura dovrebbe farsi carico delle strutture di allenamento. Ci sarebbe anche una terza soluzione, che vedrebbe l'intervento di società calcistiche operanti fuori dal territorio reggino o calabrese, potenzialmente interessate ad utilizzare il centro sportivo Sant'Agata per i propri scopi. Anche in questo caso, i potenziali soggetti dovranno rivolgersi ai curatori fallimentari nonché al Tribunale. Verrebbe meno l'ipotesi di iscrivere la Reggina, nonché di una trasmissione ufficiale di eredità. Ma le autorità giudiziarie non guarderanno in faccia nessuno, dovendo semplicemente dare priorità a chi offrirà di più. Una eventuale cessione del ramo d'azienda dalla Reggina Calcio alla Asd Reggio Calabria, oltre a far mantenere nome e matricola, produrrebbe anche una ciliegina sulla torta: a quel punto si potrebbe chiedere la riammissione d'ufficio (e non il ripescaggio) in Lega Pro. Una sorta di rigore a porta vuota.

http://ildispaccio.it/primo-piano/11176 ... o-calabria
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io2
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Ma se prendiamo il ramo d'azienda non prendiamo anche penalizzazione?
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
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confusione su confusione....
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Perché è tutto così maledettamente complicato?? :muro:
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io2 ha scritto:Ma se prendiamo il ramo d'azienda non prendiamo anche penalizzazione?
ahahah secondo me sono cominciati i deliri...o per lo meno io non ci capisco niente e non credo a nessuno nel dubbio!

se la matricola serve per riscuotere i crediti e tu cedi il ramo con la matricola a praticò, poi praticò ottiene sti crediti però ce li ha congelati e vanno subito ai creditori? e soprattutto perchè si potrebbe chiedere la riammissione d'ufficio?
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ma nell' 86 nn successe qualcosa del genere? qualcuno mi spieghi grazie :salut
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Sceccoweb ha scritto:Il club potrebbe essere appetibile per molte realtà, a partire dalla nuova società presieduta da Mimmo Praticò fino a squadre di primo livello che – a maggior ragione viste le nuove norme della Federazione sui giovani e sui prodotti del vivaio – potrebbero avere grande interesse ad appropriarsi di un patrimonio importante come quello amaranto. Non è da escludere che i prossimi passaggi legati all’attività dell’esercizio provvisorio della Reggina Calcio possano anche essere propedeutici o funzionali al ritorno immediato nel calcio professionistico.

In effetti chissà quanti non vedono l'ora di acquisire la società, e con essa gli svariati milioni di euro di cui è gravata. Già sarebbe stato difficile se insieme ci fosse stato il titolo sportivo, invece manco quello c'è, visto che la matricola ancora esiste, ma l'affiliazione è stata revocata a luglio scorso.
L'ultima frase poi è delirio allo stato puro
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O sono impazzito o si sta creando un precedente che non si è mai visto al mondo.
Per logica la federazione cancellando la matricola risparmierebbe un banco di soldi, e sarebbe normalissimo visto gli atti.
Perchè mantenere l'affiliazione? Per fare opera di carità? Non capisco :o.o: :scratch :salut
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La Reggina è fallita. Era una notizia nell’aria da tempo, ma il suo destino non si è ancora concluso. Non è più nelle disponibilità di Lillo Foti, ma adesso si svolgerà tutta la trafila che la legge richiede per provare fino alla fine a tutelare i creditori.
Dieci, quindici, venti milioni di euro. L’importanza della cifra è ormai relativa, dato che l’obiettivo dei curatori fallimentari sarà quello di ottenere quanto più possibile dalle macerie di una società che ha scritto la storia.
A capo della società, adesso, ci sono due professionisti che si occuperanno dell‘esercizio provvisorio.
Gli incaricati sono Massimo Giordano e Fabrizio Condemi. Proprio Condemi, ai nostri microfoni, fa il punto della situazione.
“La società continuerà la propria vita nell’interesse dei creditori. Sono tutti alla pari. E cercheremo di valorizzare al meglio gli asset che fanno fa parte della Reggina Calcio, adesso gestita da noi. Andrà tutto all’asta e, quindi, al miglior offerente. Cercheremo di accorciare il più possibile i tempi e di avviare il tutto nei prossimi giorni” .
La società amaranto è ancora viva, dunque.
“Le norme federali e quelle della Figc spesso non vanno d’accordo. Ma la matricola appartiene ancora agli asset, se Tavecchio dovesse decidere di revocarcela impugneremo la questione andando a chiedere lumi sul perchè non sia stata già revocata l’anno scorso, anche se si tratta di un caso più unico che raro in cui viene ammessa una squadra in soprannumero in Serie D, mentre l’altra conserva la sua matricola. Si potrebbe generare una lunga trafila di ricorsi”.
Se il S.Agata dovesse essere dissequestrato tornerebbe nelle competenze della Reggina Calcio?
“Se dovesse accadere non potremmo ovviamente pensare di venderlo non facendo parte delle proprietà della società, ma potremmo pensare di utilizzare la struttura con fini calcistici in modo da averne un ritorno che, nel tempo, potrebbe permetterci di abbassare il monte debitorio.”.
Nome, logo, matricola, palmares, centro sportivo. Tutte cose che potrebbero fare gola all’attuale Ssd Reggio Calabria che diventerebbe senza più dubbio alcuno la naturale prosecuzione della Reggina. C’è possibilità di trovare un accordo con Mimmo Praticò?
“La matricola è legata ai crediti che alcuni calciatori vantano nei confronti della vecchia società. Chi la vuole deve farsene carico davanti alla Figc. L’ideale per noi sarebbe vendere o comunque trovare un accordo che coinvolga tutti gli asset societari. Quello che è certo è che tutto andrà al miglior offerente e non si potrà pensare che la Ssd Reggio Calabria abbia una corsia riservata”.
“Formalmente – aggiunge Comdemi – non sarebbe possibile traferire i titoli sportivi, dato che ad esempio l’attuale Napoli, sotto il profilo strettamente tecnico-burocratico, non può essere considerato lo stesso che ha avuto Maradona e la Fiorentina sia diversa da quella precedente all’intermezzo della Florentia Viola”.
E non è un caso che nella corsa al ripescaggio la Figc non faccia leva sulle tradizioni dei club, ma su quelli delle città.

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Mave ha scritto:La Reggina è fallita. Era una notizia nell’aria da tempo, ma il suo destino non si è ancora concluso. Non è più nelle disponibilità di Lillo Foti, ma adesso si svolgerà tutta la trafila che la legge richiede per provare fino alla fine a tutelare i creditori.
Dieci, quindici, venti milioni di euro. L’importanza della cifra è ormai relativa, dato che l’obiettivo dei curatori fallimentari sarà quello di ottenere quanto più possibile dalle macerie di una società che ha scritto la storia.
A capo della società, adesso, ci sono due professionisti che si occuperanno dell‘esercizio provvisorio.
Gli incaricati sono Massimo Giordano e Fabrizio Condemi. Proprio Condemi, ai nostri microfoni, fa il punto della situazione.
“La società continuerà la propria vita nell’interesse dei creditori. Sono tutti alla pari. E cercheremo di valorizzare al meglio gli asset che fanno fa parte della Reggina Calcio, adesso gestita da noi. Andrà tutto all’asta e, quindi, al miglior offerente. Cercheremo di accorciare il più possibile i tempi e di avviare il tutto nei prossimi giorni” .
La società amaranto è ancora viva, dunque.
Le norme federali e quelle della Figc spesso non vanno d’accordo. Ma la matricola appartiene ancora agli asset, se Tavecchio dovesse decidere di revocarcela impugneremo la questione andando a chiedere lumi sul perchè non sia stata già revocata l’anno scorso, anche se si tratta di un caso più unico che raro in cui viene ammessa una squadra in soprannumero in Serie D, mentre l’altra conserva la sua matricola. Si potrebbe generare una lunga trafila di ricorsi”.
Se il S.Agata dovesse essere dissequestrato tornerebbe nelle competenze della Reggina Calcio?
“Se dovesse accadere non potremmo ovviamente pensare di venderlo non facendo parte delle proprietà della società, ma potremmo pensare di utilizzare la struttura con fini calcistici in modo da averne un ritorno che, nel tempo, potrebbe permetterci di abbassare il monte debitorio.”.
Nome, logo, matricola, palmares, centro sportivo. Tutte cose che potrebbero fare gola all’attuale Ssd Reggio Calabria che diventerebbe senza più dubbio alcuno la naturale prosecuzione della Reggina. C’è possibilità di trovare un accordo con Mimmo Praticò?
“La matricola è legata ai crediti che alcuni calciatori vantano nei confronti della vecchia società. Chi la vuole deve farsene carico davanti alla Figc. L’ideale per noi sarebbe vendere o comunque trovare un accordo che coinvolga tutti gli asset societari. Quello che è certo è che tutto andrà al miglior offerente e non si potrà pensare che la Ssd Reggio Calabria abbia una corsia riservata”.
“Formalmente – aggiunge Comdemi – non sarebbe possibile traferire i titoli sportivi, dato che ad esempio l’attuale Napoli, sotto il profilo strettamente tecnico-burocratico, non può essere considerato lo stesso che ha avuto Maradona e la Fiorentina sia diversa da quella precedente all’intermezzo della Florentia Viola”.
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Non ho capito se è un attacco indiretto alla Reggio Calabria :scratch
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Dinamik ha scritto:perchè il merda ha conoscenze ovunque!!!
Il "merda" è fuori da tutto, ci sono i curatori fallimentari
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OronzoPugliese ha scritto:
Dinamik ha scritto:perchè il merda ha conoscenze ovunque!!!
Il "merda" è fuori da tutto, ci sono i curatori fallimentari
Leggiti l'intervista del curatore Condemi su strill.
Nn è come dici tu.. a sto giro.
L'acquisizione di un ramo d'azienda è svincolatom dalla mole debitoria.
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16/01/2007 .............niente sarà più come prima.
Mi manchi sempre più.
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Dinamik ha scritto:
Mave ha scritto:La Reggina è fallita. Era una notizia nell’aria da tempo, ma il suo destino non si è ancora concluso. Non è più nelle disponibilità di Lillo Foti, ma adesso si svolgerà tutta la trafila che la legge richiede per provare fino alla fine a tutelare i creditori.
Dieci, quindici, venti milioni di euro. L’importanza della cifra è ormai relativa, dato che l’obiettivo dei curatori fallimentari sarà quello di ottenere quanto più possibile dalle macerie di una società che ha scritto la storia.
A capo della società, adesso, ci sono due professionisti che si occuperanno dell‘esercizio provvisorio.
Gli incaricati sono Massimo Giordano e Fabrizio Condemi. Proprio Condemi, ai nostri microfoni, fa il punto della situazione.
“La società continuerà la propria vita nell’interesse dei creditori. Sono tutti alla pari. E cercheremo di valorizzare al meglio gli asset che fanno fa parte della Reggina Calcio, adesso gestita da noi. Andrà tutto all’asta e, quindi, al miglior offerente. Cercheremo di accorciare il più possibile i tempi e di avviare il tutto nei prossimi giorni” .
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Le norme federali e quelle della Figc spesso non vanno d’accordo. Ma la matricola appartiene ancora agli asset, se Tavecchio dovesse decidere di revocarcela impugneremo la questione andando a chiedere lumi sul perchè non sia stata già revocata l’anno scorso, anche se si tratta di un caso più unico che raro in cui viene ammessa una squadra in soprannumero in Serie D, mentre l’altra conserva la sua matricola. Si potrebbe generare una lunga trafila di ricorsi”.
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Nome, logo, matricola, palmares, centro sportivo. Tutte cose che potrebbero fare gola all’attuale Ssd Reggio Calabria che diventerebbe senza più dubbio alcuno la naturale prosecuzione della Reggina. C’è possibilità di trovare un accordo con Mimmo Praticò?
“La matricola è legata ai crediti che alcuni calciatori vantano nei confronti della vecchia società. Chi la vuole deve farsene carico davanti alla Figc. L’ideale per noi sarebbe vendere o comunque trovare un accordo che coinvolga tutti gli asset societari. Quello che è certo è che tutto andrà al miglior offerente e non si potrà pensare che la Ssd Reggio Calabria abbia una corsia riservata”.
“Formalmente – aggiunge Comdemi – non sarebbe possibile traferire i titoli sportivi, dato che ad esempio l’attuale Napoli, sotto il profilo strettamente tecnico-burocratico, non può essere considerato lo stesso che ha avuto Maradona e la Fiorentina sia diversa da quella precedente all’intermezzo della Florentia Viola”.
E non è un caso che nella corsa al ripescaggio la Figc non faccia leva sulle tradizioni dei club, ma su quelli delle città.

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Non ho capito se è un attacco indiretto alla Reggio Calabria :scratch
Il curatore deve fare gli interessi dei creditori.
E li tutelerà.
Se la SSD è interessata, faccia un'offerta e il resto verrà da sè.
Chiaro, no ???
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Capisco cedere il ramo d'azienda, ma la matricola non fa parte della società fallita ma è da parte della lega. Quindi non si può cedere, se non con un fallimento pilotato, MA NON E' QUESTO IL CASO, NON SI E' SEGUITO QUELLA VIA ergo la matricola VA RITIRATA.
Sbaglio? :salut
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Leggendo l'intervista su strill voglio fare solo 2 considerazioni
1)Viene detto che chiunque voglia acquisire il marchio dovra' pagare i tesserati a quanto ammonta il debito 3 4 5 milioni du euro????
2)nella stessa intervista viene detto che per il ripescaggio basta avere la tradizione della citta' quindi non serve a nulla la matricola
A me sembra come colui che vuole vendere i frigoriferi agli eschimesi
Poi dite ai napoletani ed ai fiorentini che non tifano x la squadra giusta
Per quanto riguarda invece la possibilita' di avere societa' nronate in D mentre la storica societa' esisteva ancora di rivolgersi ai foggiani asd foggia in d us foggia in terza categoria quindi non si tratta di un favore alla ssd reggio calabria.
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