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OronzoPugliese
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Premetto subito: a mio parere è inutile andare dietro vacue illusioni di ripescaggio, si rischierebbe solo di distogliere tempo, attenzione e risorse che vanno rivolte esclusivamente a costruire la nuova squadra per la prossima serie D.

Rispetto all'anno scorso abbiamo sicuramente più certezze: non ci sarà bisogno di attendere pronunciamenti, delibere federali per allestire in fretta e furia una squadra decente, ma si può lavorare in anticipo e con ponderazione, anzi spero lo si sia già fatto, almeno in parte. Inoltre, sempre a differenza della scorsa estate, una base su cui lavorare stavolta c'è: i vari Maesano, De Bode, Lavrendi, Roselli, Oggiano e Tiboni dovranno costituire l'ossatura del nuovo organico, ai quali dovranno essere aggiunti gente di categoria e soprattutto under all'altezza della situazione.

Sappiamo tutti che non avremo grandi risorse finanziarie a disposizione, ma lavorare con competenza ed anticipo può compensare minori spese, vedasi il Due Torri o la stessa Frattese quest'anno. Perchè, soldi o non soldi, si dovrà puntare a vincere il campionato. Alibi non ce ne possono essere.

Speriamo infine di recuperare finalmente il nostro nome, che sono convinto contribuirà a mantenere un pò di entusiasmo attorno alla squadra, Sperando che finalmente i risultati arrivino, dato che alla fine si può dire quello che si vuole, ma piaccia o non piaccia sono le vittorie che riportano la gente allo stadio
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OronzoPugliese ha scritto:Premetto subito: a mio parere è inutile andare dietro vacue illusioni di ripescaggio, si rischierebbe solo di distogliere tempo, attenzione e risorse che vanno rivolte esclusivamente a costruire la nuova squadra per la prossima serie D.

Rispetto all'anno scorso abbiamo sicuramente più certezze: non ci sarà bisogno di attendere pronunciamenti, delibere federali per allestire in fretta e furia una squadra decente, ma si può lavorare in anticipo e con ponderazione, anzi spero lo si sia già fatto, almeno in parte. Inoltre, sempre a differenza della scorsa estate, una base su cui lavorare stavolta c'è: i vari Maesano, De Bode, Lavrendi, Roselli, Oggiano e Tiboni dovranno costituire l'ossatura del nuovo organico, ai quali dovranno essere aggiunti gente di categoria e soprattutto under all'altezza della situazione.

Sappiamo tutti che non avremo grandi risorse finanziarie a disposizione, ma lavorare con competenza ed anticipo può compensare minori spese, vedasi il Due Torri o la stessa Frattese quest'anno. Perchè, soldi o non soldi, si dovrà puntare a vincere il campionato. Alibi non ce ne possono essere.

Speriamo infine di recuperare finalmente il nostro nome, che sono convinto contribuirà a mantenere un pò di entusiasmo attorno alla squadra, Sperando che finalmente i risultati arrivino, dato che alla fine si può dire quello che si vuole, ma piaccia o non piaccia sono le vittorie che riportano la gente allo stadio

concordo anche se credo che la strada debba essere differenziata:una che pensi al futuro comunque,rinforzando la società e l altro perché no,pensare (ma senza ammalarsi o fare seghe mentali,scusate il termine)ad un possibile ripescaggio,solo dopo però essere certi di una forza economica che ora pare non ci sia.

Detto questo,concordo anche con l ossatura della squadra e con i nomi che hai messo,indipendentemente dalla categoria dico io,come concordo che il solo nome reggina possa portare almeno,se non di più,lo stesso numero di abbonati di quest anno.

Detto questo però aggiungo una cosa a contorno di quello che hai giustamente detto tu:sicuramente non ci sono i soldi dell anno scorso quando si è partiti da zero,ma abbiamo un patrimonio che si sta dimostrando valido e dalla quale si deve attingere:le giovanili.


ultimo e poi concludo,credo che con i soli soldi che verranno dati se viene ceduto CARROZZA,si possa fare una buona squadra,in D.
mubald

Mah.Gia' era difficile il ripescaggio da vincitori playoff,figuriamoci ora.Quindi D di nuovo certa.Al momento penso con terrore a un'estate con due probabili situazioni.Una e' lo stallo,l'altra il ritorno di fantasmi di finte trattative alla Nick Scali.Non ho elementi ad ora per novita' serie che diano vere speranze di cambiamento
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OronzoPugliese
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mubald ha scritto:Al momento penso con terrore a un'estate con due probabili situazioni.

Esatto. Ed è da evitare assolutamente.
Si pensi alla D e a vincerla
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Beh come detto più volte durante il corso di questa stagione,quest'anno mi accontentavo perchè siamo partiti in ritardo senza neanche un giocatore in organico,versando un ingente contributo a fondo perduto. Quindi il risultato finale,essere entrati nei playoff, è pienamente soddisfacente considerate le difficoltà iniziali che ha dovuto affrontare la società al suo primo anno di operato.

Però a questo punto si deve svoltare. La mia fiducia e pazienza è cessata ieri. Adesso serve programmare una squadra degna di poter vincere il prossimo campionato di serie D,questo deve essere obbligatorio perchè la reggina non può fare un altro campionato come questo in serie D. Poteva andare bene il primo anno,dove c'erano delle attenuanti,ma adesso basta: o si fa una squadra per vincere oppure altrimenti,se non ci sono soldi, preferisco che neanche venga iscritta al campionato. Capisco che c'è la crisi,che non ci sono imprenditori,che la società sta facendo il massimo,però a questo punto se non ci sono le possibilità di vincere il prossimo anno è meglio che la società getti la spugna e si ritiri perchè francamente è inutile vivacchiare nel dilettantismo. Se non hai neanche i soldi per vincere in serie D dove vogliamo andare? Se fossero stati ripescati in lega pro come avrebbero fatto a pagare le spese di iscrizione superiori alla serie D e costruire un organico in grado di figurare degnamente nei professionisti? Perchè hanno sbandierato di voler vincere questi playoff se non hanno neanche i soldi per vincere una serie D?

Le premesse sono molto preoccupanti a sentire l'intervista di Praticò rilasciata stamattina e che posterò sotto,da quanto si legge,non ci sono soldi ed addirittura stanno a speranza dell'azionariato popolare! A questo punto preferirei un atto di onestà da parte della dirigenza e ritirino la squadra oggi stesso. Il primo anno è andata,l'anno prossimo con queste premesse,dubito fortemente che raggiungeranno i 1.000 abbonati.
Ultima modifica di reggino91 il 16/05/2016, 15:42, modificato 1 volta in totale.
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reggino91
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Ecco l'intervista,il dilemma è: vivacchiare nei dilettanti per decenni o ritarsi definitivamente?

http://sport.strill.it/citta/pianeta-am ... -e-5x1000/


Reggina, Praticò: “Pochi soldi, ma idee e professionalità. Pensiamo ad azionariato e 5×1000″


“Quello che è successo nel prepartita non ce l’aspettavamo di certo. Ci hanno chiesto di aspettare negli spogliatoi, ma non conoscevamo la realtà che abbiamo appreso a fine gara. Dopo aver saputo ciò che è accaduto l’amarezza è tanta, perchè una festa dello sport viene rovinata da un qualcosa che poteva portare ad una vera guerriglia con conseguenze ben più gravi”.

Ai microfoni di Radio Antenna Febea il presidente della Ssd Reggio Calabria Mimmo Praticò commenta così l’accaduto di Cava dè Tirreni, per i quali sono stati presi i primi provvedimenti (leggi qui).

E sulla partita “La Cavese, ancora più del Siracusa, era la squadra accreditata a vincere il campionato. Ce la siamo giocata alla pari. Siamo stati sfortunati a prendere gol con una leggerezza allo scadere del primo tempo e nel prendere un palo nella ripresa”.

Inevitabile iniziare a fare valutazioni sul futuro: “Stiamo ancora digerendo la sconfitta. Credevamo che vincere i play off avrebbe potuto aprirci porte importanti per un ripescaggio in Lega Pro, proveremo a farci trovare pronti nel caso in cui potessero aprirsi comunque altri spiragli. Se dovesse essere ancora Serie D, come probabile ? Gli obiettivi non lo fanno il bugdet o il curriculum dei calciatori. La Frattese non era partita per vincere e fino all’ultima giornata è stata in corsa, mentre il Rende del mio amico Coscarella puntava in alto e ha dovuto lottare per salvarsi. Possono valere le idee, la programmazione e le professionalità che noi abbiamo. Si parla poco, ad esempio, di tutti i successi del settore giovanile Ci aspettiamo sostegno o, se necessario, che arrivi qualcuno meglio di noi a sostituirci. Non consegneremo mai la squadra al Sindaco, mi viene difficile pensare che in tutta la Provincia, ad esempio, non ci siano cinquecento persone che possono mettere 1000 euro a disposizione della causa. Stiamo valutando la possibilità di un azionariato popolare sulla falsariga di quanto avvenuto ad Ancona o di mettere a punto un sistema di donazione del 5 per 1000 come accade a Palmi. Dobbiamo metterle a punto sotto il profilo tecnico. Servissero 500.000 euro a fondo perduto per il ripescaggio? Mi metterei all’angolo delle strade con il cappello per racimolare la cifra, perchè parlo col cuore e se necessario sono pronto a fare il mendicante”.
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Dinamik
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raga, qua serve gente con i soldi ( non tanti).
Non possiamo sempre affidarci ad azionariato popolare o la new entry 5x1000.
Qualcuno con un pò di competenze può spiegarmi perchè aziende reggine come Caffè Mauro o Mangiatorella non approfittano per prendere una squadra a 4 soldi e portarla in alto??
Potevo capire prima con il dittatore, ma adesso sta li.. e a detta di Praticò e soci aspettano solo questo.
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Dinamik ha scritto:raga, qua serve gente con i soldi ( non tanti).
Non possiamo sempre affidarci ad azionariato popolare o la new entry 5x1000.
Qualcuno con un pò di competenze può spiegarmi perchè aziende reggine come Caffè Mauro o Mangiatorella non approfittano per prendere una squadra a 4 soldi e portarla in alto??
Potevo capire prima con il dittatore, ma adesso sta li.. e a detta di Praticò e soci aspettano solo questo.
1) Col calcio, in Italia, ma spesso anche all'estero, si rimettono soldi. Non ne parliamo nelle serie minori. Non tutti sono disposti a farlo, o sono disposti a farlo fino ad un certo punto pur avendo un importante ritorno di immagine e popolarità
2) Siamo a Reggio e non in altre piazze. E' un bene per la parte piazza calda e tifoseria, è un male per tutto il resto con rischi di connivenze ed ingerenze.
3) Sul fatto che Praticò&Co. non aspettino altro, inzio a nutrire dei dubbi... Ma li tengo per me perché sono opinioni personalissime.

Sul resto concordo con l'autore del Topic e con tutti gli altri.
Vorrei anche io essere ripescato, e chi vivrà vedrà, ma affinché non diventi un alibi, si deve programmare la prossima D da domani.
L'ho detto anche io da inizio avventura. Anche quando loro come società parlavano di lotta promozione e le perdevamo tutte:
- Quest'anno hanno tutte le attenuanti del caso, dal prossimo bisogna con i fatti ambire alla promozione a mani basse senza se e senza ma

Oggi ho ascoltato un pezzo dell'intervento di Praticò, nel quale faceva capire che l'esempio della Frattese è quello da percorrere. Nel senso che se capita bene sennò vivacchiamo:
DIO CE NE SCANSI E LIBERI!!
In LND non lo posso accettare.
Lo accetterei, oggi, in Lega PRO, domani solo in serie B
Di vivacchiare in serie D ne faccio volentieri a meno. E non si tratta di salire o scendere dal carro dei vincitori, cosa che non mi compete da abbonato di lungo corso, ma semplicemente di avere quel minimo di ambizione e programmazione che la nostra piazza e tifoseria meritano.
Lo pretendo altrimenti il prossimo, per me, sarà l'ultimo anno da abbonato.
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Ripescaggio impossibile.
Si pensi a fare una squadra come Cristo comanda.
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Io da Tiboni non ripartirei ma è una mia opinione, si sarà pure ripreso nel finale di campionato ma servono bomber veri in questa categoria...De Bode penso che con la C di nuovo a 60 squadre qualche richiesta la possa tranquillamente avere, Oggiano c'è da vedere se è un ingaggio che puoi mantenerti per metà stagione o anche per tutto l'anno, Maesano potrebbe avere richieste al piano di sopra, non sarà facile trattenere i migliori
Serve un progetto tecnico all'altezza, gli alibi saranno a 0 quest'anno, non si parte dopo, non si "perdono" tutti gli under migliori etc. etc...il quarto posto al primo anno e partendo in fretta e furia sarà pure accettabile ma le scelte di Martino si sono rivelate sbagliate a parte qualche eccezione e la gestione di Cozza non è stata all'altezza quindi non si dovrebbe ripartire da loro 2, ma mi accontenterei anche di cambiare solo il mister perchè magari Martino in questo primo anno avrà capito come funziona la categoria e allacciato i contatti giusti

io credo nella competenza di Praticò e co. e ritengo che sognare un ripescaggio sia lecito ma dev'essere un piano "B", il piano "A" va preparato già da ora, stilare un budget preventivo per la D con quelle che sono solo le loro forze, allacciare già qualche contatto con calciatori
Per il resto concordo con Manager, non possiamo accettare una D da comparsa o cercare la botta di culo ogni anno...
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io ho letto invece l intervista di Praticò,che potrebbe essere travisata rispetto a quanto si sente in diretta.
Da qui evinco però alcune cose,e correggetemi se invece sentendola era tutta un altra cosa:

1.ci potrebbero essere sia soci che andrebbero a rimpinguare le casse della società
2.potrebbero esserci anche acquirenti,ma della quale ad oggi non c è piena fiducia(o si sono interessati relativamente)
3.si pensa che il nome REGGINA possa essere nuova linfa(anche economica),e anche io lo spero sinceramente.
4.si parla onestamente,cosa alla quale non eravamo abituati..
5. non si farà il passo più lungo della gamba.


io ho capito questo,non vedo AD OGGI METà MAGGIO nessun tipo di preoccupazione ma anzi,concentrazione nelle possibilità che potrebbero spalancarsi

Detto questo,il mio pensiero personale:Senza Cozza e con un altro allenatore,avremmo lottato x il vertice anche con questa squadra........senza Martino,avremmo avuto Crocetti(tanto x far l esempio)in rosa da settembre...... :salut :salut :salut :salut :salut :salut
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ManAGeR78 ha scritto:
Dinamik ha scritto:raga, qua serve gente con i soldi ( non tanti).
Non possiamo sempre affidarci ad azionariato popolare o la new entry 5x1000.
Qualcuno con un pò di competenze può spiegarmi perchè aziende reggine come Caffè Mauro o Mangiatorella non approfittano per prendere una squadra a 4 soldi e portarla in alto??
Potevo capire prima con il dittatore, ma adesso sta li.. e a detta di Praticò e soci aspettano solo questo.
1) Col calcio, in Italia, ma spesso anche all'estero, si rimettono soldi. Non ne parliamo nelle serie minori. Non tutti sono disposti a farlo, o sono disposti a farlo fino ad un certo punto pur avendo un importante ritorno di immagine e popolarità
2) Siamo a Reggio e non in altre piazze. E' un bene per la parte piazza calda e tifoseria, è un male per tutto il resto con rischi di connivenze ed ingerenze.
3) Sul fatto che Praticò&Co. non aspettino altro, inzio a nutrire dei dubbi... Ma li tengo per me perché sono opinioni personalissime.

Sul resto concordo con l'autore del Topic e con tutti gli altri.
Vorrei anche io essere ripescato, e chi vivrà vedrà, ma affinché non diventi un alibi, si deve programmare la prossima D da domani.
L'ho detto anche io da inizio avventura. Anche quando loro come società parlavano di lotta promozione e le perdevamo tutte:
- Quest'anno hanno tutte le attenuanti del caso, dal prossimo bisogna con i fatti ambire alla promozione a mani basse senza se e senza ma

Oggi ho ascoltato un pezzo dell'intervento di Praticò, nel quale faceva capire che l'esempio della Frattese è quello da percorrere. Nel senso che se capita bene sennò vivacchiamo:
DIO CE NE SCANSI E LIBERI!!
In LND non lo posso accettare.
Lo accetterei, oggi, in Lega PRO, domani solo in serie B
Di vivacchiare in serie D ne faccio volentieri a meno. E non si tratta di salire o scendere dal carro dei vincitori, cosa che non mi compete da abbonato di lungo corso, ma semplicemente di avere quel minimo di ambizione e programmazione che la nostra piazza e tifoseria meritano.
Lo pretendo altrimenti il prossimo, per me, sarà l'ultimo anno da abbonato.
Ma perchè a Parma il Signor Barillà si è fatto avanti, Mapei a Sassuolo e Mauro no a Reggio Calabria??? questo non capisco.
Qualche azienda medio-grande c'è anche al sud, ma forse hanno paura di osare.
Rigurardo l intervista di Praticò, lasciamo stare.
O non sa spiegarsi o questi non hanno ancora capito che bisogna PROGRAMMARE.
Chi ha ascolta l intervista penso che abbia scemato quel minimo di entusiasmo/speranza che un tifoso si aspetta dalle parole del proprio Presidente.
Non pensano al prossimo anno, non pensano a programmare, non pensano a nulla.
Ha fatto capire chi sordi non davi e non faranno grandi esborsi, e che sono aperti a nuovi soci (@REGGIOOVUNQUE non ha assolutissimamente detto che sono alla porta).
Insomma...sono un pò perplesso.
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Dinamik ha scritto:
ManAGeR78 ha scritto:
Dinamik ha scritto:raga, qua serve gente con i soldi ( non tanti).
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Qualcuno con un pò di competenze può spiegarmi perchè aziende reggine come Caffè Mauro o Mangiatorella non approfittano per prendere una squadra a 4 soldi e portarla in alto??
Potevo capire prima con il dittatore, ma adesso sta li.. e a detta di Praticò e soci aspettano solo questo.
1) Col calcio, in Italia, ma spesso anche all'estero, si rimettono soldi. Non ne parliamo nelle serie minori. Non tutti sono disposti a farlo, o sono disposti a farlo fino ad un certo punto pur avendo un importante ritorno di immagine e popolarità
2) Siamo a Reggio e non in altre piazze. E' un bene per la parte piazza calda e tifoseria, è un male per tutto il resto con rischi di connivenze ed ingerenze.
3) Sul fatto che Praticò&Co. non aspettino altro, inzio a nutrire dei dubbi... Ma li tengo per me perché sono opinioni personalissime.

Sul resto concordo con l'autore del Topic e con tutti gli altri.
Vorrei anche io essere ripescato, e chi vivrà vedrà, ma affinché non diventi un alibi, si deve programmare la prossima D da domani.
L'ho detto anche io da inizio avventura. Anche quando loro come società parlavano di lotta promozione e le perdevamo tutte:
- Quest'anno hanno tutte le attenuanti del caso, dal prossimo bisogna con i fatti ambire alla promozione a mani basse senza se e senza ma

Oggi ho ascoltato un pezzo dell'intervento di Praticò, nel quale faceva capire che l'esempio della Frattese è quello da percorrere. Nel senso che se capita bene sennò vivacchiamo:
DIO CE NE SCANSI E LIBERI!!
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Lo accetterei, oggi, in Lega PRO, domani solo in serie B
Di vivacchiare in serie D ne faccio volentieri a meno. E non si tratta di salire o scendere dal carro dei vincitori, cosa che non mi compete da abbonato di lungo corso, ma semplicemente di avere quel minimo di ambizione e programmazione che la nostra piazza e tifoseria meritano.
Lo pretendo altrimenti il prossimo, per me, sarà l'ultimo anno da abbonato.
Ma perchè a Parma il Signor Barillà si è fatto avanti, Mapei a Sassuolo e Mauro no a Reggio Calabria??? questo non capisco.
Qualche azienda medio-grande c'è anche al sud, ma forse hanno paura di osare.
Rigurardo l intervista di Praticò, lasciamo stare.
O non sa spiegarsi o questi non hanno ancora capito che bisogna PROGRAMMARE.
Chi ha ascolta l intervista penso che abbia scemato quel minimo di entusiasmo/speranza che un tifoso si aspetta dalle parole del proprio Presidente.
Non pensano al prossimo anno, non pensano a programmare, non pensano a nulla.
Ha fatto capire chi sordi non davi e non faranno grandi esborsi, e che sono aperti a nuovi soci (@REGGIOOVUNQUE non ha assolutissimamente detto che sono alla porta).
Insomma...sono un pò perplesso.

Comparuzzo,ho agglomerato questo intervento con quello di Fortunato Martino di qualche giorno fa. :salut :salut :salut
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Ripartire e' la speranza di tutti ma..
C'e' sempre un ma....se iniziano da ora a mettere le mani avanti non mi sembra un bel segnale.
Non bisogna illudere, e' vero, ma simu in serie d xazzo invece di rilasciare interviste pigniucolose iniziassero a girarsi i campetti di provincia, paesi dell'est, calcio a 5 e magari pure in africa alla ricerca di prospetti.
I soldi fanno tanto ma si puo' ovviare con la programnazione, le idee, il lavoro e la competenza.
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ago
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Ripartire con il coinvolgimento di tutti.
Sono d'accordo che parlare di un prossimo campionato dignitoso o del "se succede"... non è in linea con un programma di rilancio.
Questa società che ha pagato a caro prezzo degli errori di impostazione (vedi l'imposizione di cozza all'ottimo mariotto o la chiamata di martino non conoscitore del campionato etc) ha sicuramente avuto il merito di ricominciare da zero tra lo scetticismo e le crisi di identità di una buona fetta del popolo amaranto ma adesso non deve impostare l'andatura di crociera ma deve scalare marcia e ripartire di slancio. Bisogna andare a cercare possibili acquirenti anche fuori i confini della provincia e della regione ma non con il cappello del mendicante ma con argomenti che stimolino l'interesse, portare avanti un programma serio ambizioso e realistico allo stesso tempo che riconsegni dignità alla storia amaranto. Lavorare con grande competenza per ricercare le persone giuste i migliori DS ed allenatore per la serie di appartenenza. Risolvere al più presto la questione del nome (non dipende solo da praticò e compagni) può essere importante ma ancor di più deve risultare decisivo ricompattare la tifoseria annullando il disinteresse crescente ed addirittura la incomprensibile forma di boicottaggio da parte di una capiente sacca di nostalgici/scettici.
Bisogna mostrare grande impegno come ci trovassimo di fronte alla stagione del rilancio e non piangere miseria....certo...innanzitutto la verità ma il piagnisdeo allontana ancor di più tutti, gente, imprenditori e politica. Reggio deve dare il suo, al di là dei 3000 abbonati sempre apprezzabili, la reggina attuale deve attirare un bacino di utenza "VERO". Il popolo amaranto deve di nuovo innamorarsi della reggina non solo sulla scia dei risultati ma di fronte alla coesione della comunità. E' un effetto domino che deve essere innescato. La gente si avvicina ad un fenomeno se se ne parla se vede impegno, se vede programmi, serietà ed ambizioni. Reggio attraversa un periodo nero sotto tutti i punti di vista... basti pensare agli arresti eccellenti degli ultimi giorni... ma la reggina può essere un mezzo per far risalire il morale un mezzo per ridare un pò di sorriso ad una popolazione spiazzata e turbata. Politica, cittadini e soprattutto la società di praticò devono assolutamente entrare in sintonia alla ricerca di un unico obbiettivo....
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reggino91
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http://www.tuttoreggina.com/ssd-reggio- ... ioni-29350

Per la Reggio Calabria è iniziato il post-campionato, saranno tante le scelte da valutare per Mimmo Praticò e soci.

In primis, c'è la questione allenatore e interpellato dalla Gazzetta del Sud, il numero uno amaranto si esprime così sul futuro della guida tecnica: "Finito il campionato, sarà necessario fare le dovute considerazioni sull'operato di mister Cozza".

Il presidente si dice soddisfatto del raggiungimento del quarto posto, mentre resta un pò di amarezza per la mancata partecipazione del pubblico: "Mi aspettavo più gente a seguire la squadra...".
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Strettoweb torna all'assalto! :lol:

http://www.strettoweb.com/2016/05/reggi ... no/411887/

Reggina, Cavese simbolo di una stagione disastrosa: e adesso si riparte da … Cozza e Martino?!?
Reggina, epilogo stagionale sportivamente drammatico: e adesso? Futuro nebuloso intorno al club


Come nel peggiore degli incubi. La nuova Reggina che era ripartita la scorsa estate dopo le note e tristi vicende che hanno visto la città abbandonare il calcio professionistico dopo oltre 50 anni dall’ultima volta, ha concluso la stagione in modo disastroso con un vero e proprio dramma sportivo.

Nonostante i sacrifici della società che ha realizzato investimenti importanti, persino superiori a quelli di molti altri club che hanno ottenuto la promozione in Lega Pro, la Reggina ha fallito tutti gli obiettivi stagionali. Bisognava “scappare da questa categoria“, l’obiettivo di vincere il campionato non è mai stato nascosto dal club e anzi fino a metà del girone di ritorno, quando la vetta era distante oltre 10 punti, continuava a parlare di vetta della classifica (!!). In realtà invece su 37 partite (compresa la semifinale playoff persa a Cava de’Tirreni domenica), la Reggina ne ha perse 12 e pareggiate 11, peggio di quanto non accadeva in serie A una decina di anni fa, ma con avversari che si chiamavano Milan, Juventus, Inter, Roma, Lazio e Fiorentina, non certo Leonfortese, Città di Scordia, Agropoli (tutte clamorosamente vincenti al Granillo) o ancora Due Torri, Roccella, Gragnano, Noto, Gelbison, Rende ecc. ecc.

La Reggina è arrivata ai playoff senza neanche meritarli sul campo: ha chiuso la stagione con 56 punti grazie ai 3 ottenuti a tavolino dopo la sconfitta di Rende, ma sul campo ne ha racimolati 53, gli stessi dell’Aversa Normanna e uno in meno della Vibonese. Visti i risultati degli scontri diretti sfavorevoli contro l’Aversa Normanna, senza penalizzazioni (-2 per i casertani) e i +3 a tavolino della Reggina, gli amaranto hanno concluso sul campo al 6° posto in classifica, fuori dai playoff. Eppure società e squadra hanno festeggiato (!!) per un traguardo che certamente non poteva minimamente essere considerato soddisfacente, ne’ per le ambizioni stagionali, ne’ per le prospettive (da questi playoff, infatti, in alcun caso emerge una vincente che viene promossa in Lega Pro, ma soltanto le 9 vincenti dei playoff dei 9 gironi andranno a formare una graduatoria valevole in caso di ipotetici ulteriori ripescaggi).

Una logica perversa, di cui adesso la Reggina non può neanche far parte ed è completamente esclusa da quella che si prospetta come un’altra estate caldissima per il calcio italiano. Ma torniamo alla stagione appena conclusa.

Al netto di alibi e scusanti varie, non si può certo addebitare il disastroso fallimento amaranto di quest’anno alla partenza in ritardo o alle limitate risorse economiche del club. I soldi non spiegano nulla nel calcio, altrimenti sarebbe stato impossibile vedere il Leicester vincere la Premier League o, per rimanere in Italia, il Crotone conquistare la serie A mentre grandi corazzate come Bari, Pescara, Cesena e Novara sono costrette a giocarsi i playoff e persino Livorno, Modena e Salernitana lottano disperatamente per non retrocedere in Lega Pro. O ancora, in serie A Carpi e Frosinone che fanno ben più punti dell’Hellas Verona e lottano con Palermo, Udinese e Sampdoria fino all’ultima giornata per la salvezza.

Ma se vogliamo possiamo anche rimanere nei Dilettanti e osservare quanto accaduto quest’anni nei 9 gironi per capire quanto il denaro non sia direttamente collegato ai risultati. Parma e Venezia certamente hanno sfruttato la grande potenza economica dei nuovi club per ottenere una promozione in entrambi i casi schiacciante, ma hanno ottenuti questi risultati non certo per spese folli ma per una gestione seria e oculata di quelle (grandi) risorse economiche. Insieme a loro, in Lega Pro sono salite il Siracusa, il Piacenza, la Sambenedettese, il Gubbio, lo Sporting Bellinzago, la Viterbese e la Virtus Francavilla. Molti di questi club hanno speso meno soldi della nuova Reggina di Mimmo Praticò e hanno ottenuto la promozione, pur lottando in gironi molto più duri di quello in cui erano impegnati gli amaranto. Hanno ottenuto la promozione grazie alla programmazione, all’oculatezza nella gestione delle risorse, alla scelta di uomini azzeccati.

Se, ad esempio, il Due Torri di Piraino ha lottato con la Reggina fino all’ultima giornata per raggiungere i playoff con budget inferiori al 50% rispetto a quelli amaranto, è senza dubbio merito di mister Antonio Venuto, uno che a Reggio è nato e cresciuto calcisticamente per poi essere abbandonato. Ma è solo un esempio, potremmo farne molti altri. La Reggina non è certo l’unica ad aver dilapidato un patrimonio senza alcun risultato: tanti altri club hanno speso tanto e hanno visto sfumare la promozione, dalla stessa Cavese al Taranto, dal Grosseto al Monza, dal Seregno al Delta Rovigo. Tutte squadre che quest’anno hanno speso ben più denari rispetto a quelli di Viterbese, Virtus Francavilla, Gubbio, Sporting Bellinzago, Siracusa, Piacenza e Sambenedettese. I soldi, quindi, non c’entrano proprio niente. Anche perchè se tutto dipendesse dai soldi, la Reggina non sarebbe mai andata in serie A rimanendoci per 9 lunghissime, e fantastiche, stagioni. Nel calcio non è importante quanti soldi hai, ma è decisivo come impieghi quelli che hai.

Evidentemente, quindi, a Reggio sono state sbagliate determinate scelte su come sono stati investiti i (tanti) soldi spesi dal club. Certamente hanno influito tutta una serie di spese “pazze” sulla gestione dello stadio (apertura di tre settori da 20.000 posti per una media inferiore ai 2.500 spettatori, nonostante i 3.500 abbonati iniziali), sui ritiri pre-partita e sulle trasferte (si è speso di meno lo scorso anno in Lega Pro con trasferte ben più distanti, ma con una gestione molto più parsimoniosa), sull’assetto societario (una struttura che in termini di numeri e costi assomiglia più alla Juventus rispetto a qualsiasi altro club non di serie D o di Lega Pro, ma neanche di serie B). Si poteva risparmiare un bel po’ su queste spese e ingaggiare due o tre calciatori di livello, ma a prescindere da questo è evidente che non sarebbe bastato comunque se le scelte fossero state analoghe a quelle compiute dal Direttore Generale Martino che ha portato calciatori che hanno deluso le aspettative. Non ha convinto neanche la gestione tecnica e tattica di mister Ciccio Cozza, che in un anno difficile s’è dimostrato eccezionalmente legato alla piazza amaranto ma ha anche confermato tutta una serie di limiti nella guida della squadra, già palesati lo scorso anno.

Abbiamo già evidenziato come nel corso della stagione molti club sono corsi ai ripari per ottenere risultati importanti: persino Siracusa e Viterbese, poi promosse, hanno esonerato l’allenatore e raddrizzato una stagione che era iniziata male. Anche la Cavese ci ha provato fino alla fine cambiando mister. La Reggina invece ha sempre voluto confermare la propria struttura tecnica come se tutto andasse bene; dopotutto se abbiamo festeggiato l’arrivo ai playoff come se fossero l’accesso in Champions League, abbiamo pianto dalla gioia per una vittoria 0-1 a Palmi festeggiando 20 minuti sotto la curva e poi dando seguito alla festa con un selfie nello spogliatoio e un brindisi di champagne sul Lungomare al ritorno in città (l’unico risultato di quella vittoria è stato quello di costringere i “fratelli” reggini della Palmese ai playout che potrebbero portare ad una retrocessione in Eccellenza, mentre per la Reggina è stata una vittoria del tutto inutile e che sarebbe stata inutile era già chiaro quel giorno), persino il giorno della sconfitta di 3-1 sul campo del Roccella l’autore del gol Bramucci si auto-celebrava su facebook con una foto e una descrizione trionfale per aver realizzato il gol del 3-1 (sigh!!), risulta evidente quale sia la caratura e quali siano le ambizioni di tutte le componenti di questo club. E pensare che a Vibo, a Vibo Valentia non a Londra o Madrid, stanno volando gli stracci (e anche in modo pesante) per la sconfitta in semifinale playoff dopo il 5° posto del campionato.

A Reggio invece siamo tutti talmente tanto contenti che in vista della prossima serie D si potrebbe ripartire proprio da Gabriele Martino DG e Ciccio Cozza allenatore. Già, avete capito bene: sembrava scontato che in caso di mancata promozione la società avrebbe silurato tutto lo staff tecnico responsabile di un così disastroso fallimento, invece nelle ultime ore crescono le possibilità che alla fin fine, nonostante tutto, si riparta proprio da dove si è concluso.

Cozza oltre un mese e mezzo fa, nel bel mezzo della stagione, aveva già annunciato il proprio addio parlando di “interessi da parte di un club di Lega Pro“. A prescindere dall’interesse di altri, probabilmente una società forte avrebbe già risolto il contratto con il mister. Invece dopo la sconfitta di Cava, Cozza in conferenza stampa ha lasciato immaginare alla possibilità di continuare insieme mettendosi a disposizione e dichiarando testualmente: “tra una o due settimane ci incontreremo e confronteremo i programmi. Io sono a disposizione per riportare questa piazza dove merita. Con 4-5 innesti questa squadra vince il campionato ad occhi chiusi. Smaltiamo questa sconfitta per ripartire più forti di prima“.

Parole che lasciano attoniti non solo per il dietrofront rispetto al disimpegno di qualche settimana fa, ma anche per continui annunci zeppi di presunzione nelle parole “con 4-5 innesti questa squadra vince il campionato ad occhi chiusi“, come se nulla di quanto accaduto negli ultimi anni sia stato d’insegnamento. Questo campionato ad occhi chiusi non lo vince nessuno. E non contano i nomi, gli innesti, i 4-5. Può venire anche Ibrahimovic, ma se manca il gruppo, la fame, la corsa, l’organizzazione tattica e una guida tecnica forte dentro e fuori dal campo, vicina ai ragazzi più come un padre che come un allenatore, questo campionato non si vincerà mai ne’ ad occhi chiusi ne’ ad occhi aperti.

E allora prepariamoci ad un’altra stagione fatta di targhe elargite ai Presidenti avversari e bottigliette d’acqua omaggiate gentilmente al Granillo agli Ultras della Cavese (che avrebbero anche potuto chiedere qualche panino col salame e gli sarebbe stato consegnato), per poi ricevere bengala e bastonate (in modo vergognoso) nelle trasferte che contano (oltre che gol a pioggia, solo con la Cavese 7 subiti in tre partite stagionali). Prepariamoci alle durissime trasferte di Gela e Barcellona Pozzo di Gotto, neopromosse dall’Eccellenza ma già con ambizioni di vertice, o alla partita di Sersale.

C’è poco da rammaricarsi: la città sta accompagnando questo dramma sportivo con silenziosa indifferenza, quasi compiacimento. Si continua a discutere con becere polemiche sul “nome“, sulla “storia“, sul “blasone“. Su StrettoWeb lo scriviamo da luglio scorso, è passato quasi un anno. Il nome “Reggina” potrà essere formalmente ottenuto dal nuovo club, a prescindere dalle vicissitudini giudiziarie della Reggina Calcio, semplicemente inoltrando apposita domanda alla FIGC entro il 5 luglio. Per il primo anno, la nuova società non si sarebbe potuta chiamare “Reggina” in alcun caso, neanche se la vecchia società fosse formalmente già fallita dallo scorso anno. Quello della Reggina non è un caso senza precedenti, ne’ c’è alcun complotto contro gli amaranto. Sono semplicemente le regole federali. L’unica differenza tra la Reggina e gli altri club che nella storia del calcio si sono ritrovati nella stessa situazione, è che alla nuova Reggina è stato consentito persino di utilizzare la maglia amaranto a differenza dei casi precedenti (vedi Salernitana 2011 o Fiorentina 2002).

Rispetto a chi ha voluto creare confusioni e dualismi, persino con gaffe raccapriccianti come quella del video per il “gol nel derby contro la Reggina“, c’è una realtà che recita da sola. La Reggina continuerà ad essere tale ed a chiamarsi tale, dopotutto su StrettoWeb l’abbiamo sempre definita così perchè nell’immaginario comune è sempre stata la Reggina oltre ogni formalità. Il “blasone” non è qualcosa di tangibile che si possa ottenere o acquistare, il blasone è quell’identità che è già stata ereditata dalla tifoseria che ha gremito il Granillo e tutti gli stadi delle trasferte con le bandiere amaranto testimoniando il proprio sostegno al nuovo club e la propria identificazione con questa squadra, come l’hanno fatto i 3.500 abbonati d’inizio stagione. Una tifoseria straordinaria, come sempre, anche quest’anno. Nelle sofferenze e nelle sconfitte di un club glorioso a cui mai è mancato l’affetto che merita. La storia è quella che fino ad oggi è stata fatta e nessuno può “appropriarsene” o “tenerla nascosta“, “acquisirla” o “cederla“. E’ come se oggi noi italiani volessimo la storia del Regno delle Due Sicilie: ce l’abbiamo già! Quella della Reggina è la “storia” che appartiene a tutti i tifosi amaranto, è fatta di vittorie, sconfitte, categorie, calciatori, allenatori, dirigenti e proprietari che nessuno può sostituire. E che non si può mettere in un pacchetto e passare da uno all’altro.

Piuttosto che insistere con queste inutili polemiche su un problema che non esiste, bisognerebbe interrogarsi sul futuro: sulla storia che bisogna ancora scrivere, affinché non sia disastrosa come l’ultima stagione, la peggiore di sempre nell’ultracentenaria storia amaranto. Tra qualche settimana torneranno al Granillo le vecchie glorie per una sfida strappalacrime: la Reggina 88 sfiderà la Reggina 99 per la partita d’addio al calcio giocato di Belardi e Cirillo, figli del Sant’Agata, eroi amaranto nel cuore, protagonisti dell’ultima impresa con il doppio successo nel derby playout lo scorso anno sul Messina. Un successo vanificato dalle vicissitudini estive ma stampato a caratteri cubitali in quella storia del club che nessuno può cancellare. E’ quella la storia che ci appartiene e che vogliamo possa proseguire con pagine di successi.

Sulla Reggina che sarà, invece, poniamo interrogativi importanti. Siamo ancora a maggio e c’è tutto il tempo utile per programmare una serie D che si prospetta molto difficile, ma che la piazza non merita di vivere come già accaduto quest’anno senza gioie e con tanti dolori. Il club si ritrova nelle stesse difficoltà dello scorso anno dal punto di vista degli impianti: le due strutture principali, l’ex Hinterreggio Village del Viale Messina e il Centro Sportivo Sant’Agata della Reggina Calcio, con ogni probabilità rimarranno inaccessibili e inutilizzabili per molto altro tempo, mesi, forse anni, fermati da un impasse amministrativo e burocratico che non lascia immaginare nulla di buono.

Il Presidente Praticò ha più volte provocato il Comune di abbandonare persino il Granillo e portare la squadra a giocare a Bocale. Le prime dichiarazioni sulla prossima stagione fanno cadere le braccia, perchè da una parte si continua ad inseguire la chimera del ripescaggio in Lega Pro (?!?), dall’altra si continua a parlare di soldi, soldi, soldi e delle difficoltà legate alla carenza di denari. Ma se il problema è la carenza di denari, innanzitutto bisogna subito abbandonare le velleità di ripescaggio in Lega Pro perchè a prescindere dai vari criteri (che comunque partono dal risultato sportivo della stagione appena conclusa, e la Reggina è tagliata fuori da ogni tipo di graduatoria essendo stata eliminata in semifinale playoff e nella graduatoria rientreranno solo le 9 vincenti dei playoff dei 9 gironi di serie D, insieme alle 6 retrocesse dai playout dei tre gironi di Lega Pro), quello più importante è quello economico e per il ripescaggio in Lega Pro servirebbero comunque 500.000 euro da versare a fondo perduto e altri 300.000 euro per l’iscrizione.

Piuttosto sarebbe il caso di iniziare a programmare in modo serio la prossima stagione, individuando le figure giuste per costruire una compagine solida, umile, tipica di questa categoria, con gli uomini giusti che non sono i più cari, quelli dal nome pomposo o dalla dialettica nobile. Basterebbe ripartire, ad esempio, da chi ha vinto gli ultimi due campionati, prima con l’Akragas Agrigento e poi con il Siracusa (Laneri), o anche da chi l’anno scorso aveva costruito una squadra di grandissimo spessore (Rappoccio) prima che arrivasse Martino a smantellarla, o ancora da chi aveva avuto numerosi colloqui con la società ma poi ha preferito tirarsi fuori (Mariotto) rivelandosi facile profeta. Oggi tutti bravi a riconoscere che aveva ragione. Noi l’avevamo scritto in quei giorni che si stava sbagliando tutto, e per un anno intero siamo stati etichettati come quelli “contro”, quasi quasi che ci faccia piacere vedere la nostra Reggina così in basso.

E’ un inferno da cui vorremmo che Reggio e la Reggina si rialzassero al più presto, è l’inferno della mediocrità. La mediocrità di una squadra che festeggia una stagione disastrosa, la mediocrità di una città appiattita, il cui Sindaco pubblica una foto con la giunta tutta sorridente per i nuovi cestini della spazzatura scrivendo su facebook che “anche riuscire a garantire l’ordinario è qualcosa di straordinario“.

E una città che si esalta per i nuovi cestini del Lungomare mentre 5 anni fa otteneva le attenzioni di Zaha Hadid che su quel Lungomare aveva progettato strutture straordinarie, è come la Reggina che si esalta per il 4° posto e i playoff 5 anni dopo gli altri playoff, quelli veri, in serie B, persi immeritatamente al 90° di Novara per il ritorno in serie A. Sì, sono passati solo 5 anni. Sembra un’eternità. Anzi, sembra un’altra squadra e un’altra città. Invece è proprio Reggio ed è proprio la Reggina.

Vorremmo tanto svegliarci e sorridere perchè era soltanto un brutto incubo. Invece, ahi noi, è tutto vero.
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Mave
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mamma mia, vista la lunghezza ho subito deciso di non leggere l'articolo...però l'occhio mi è caduto sulla parte finale, al solito il sindaco tirato in ballo, io non ho parole!
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Bud
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Dinamik ha scritto:
ManAGeR78 ha scritto:
Dinamik ha scritto:raga, qua serve gente con i soldi ( non tanti).
Non possiamo sempre affidarci ad azionariato popolare o la new entry 5x1000.
Qualcuno con un pò di competenze può spiegarmi perchè aziende reggine come Caffè Mauro o Mangiatorella non approfittano per prendere una squadra a 4 soldi e portarla in alto??
Potevo capire prima con il dittatore, ma adesso sta li.. e a detta di Praticò e soci aspettano solo questo.
1) Col calcio, in Italia, ma spesso anche all'estero, si rimettono soldi. Non ne parliamo nelle serie minori. Non tutti sono disposti a farlo, o sono disposti a farlo fino ad un certo punto pur avendo un importante ritorno di immagine e popolarità
2) Siamo a Reggio e non in altre piazze. E' un bene per la parte piazza calda e tifoseria, è un male per tutto il resto con rischi di connivenze ed ingerenze.
3) Sul fatto che Praticò&Co. non aspettino altro, inzio a nutrire dei dubbi... Ma li tengo per me perché sono opinioni personalissime.

Sul resto concordo con l'autore del Topic e con tutti gli altri.
Vorrei anche io essere ripescato, e chi vivrà vedrà, ma affinché non diventi un alibi, si deve programmare la prossima D da domani.
L'ho detto anche io da inizio avventura. Anche quando loro come società parlavano di lotta promozione e le perdevamo tutte:
- Quest'anno hanno tutte le attenuanti del caso, dal prossimo bisogna con i fatti ambire alla promozione a mani basse senza se e senza ma

Oggi ho ascoltato un pezzo dell'intervento di Praticò, nel quale faceva capire che l'esempio della Frattese è quello da percorrere. Nel senso che se capita bene sennò vivacchiamo:
DIO CE NE SCANSI E LIBERI!!
In LND non lo posso accettare.
Lo accetterei, oggi, in Lega PRO, domani solo in serie B
Di vivacchiare in serie D ne faccio volentieri a meno. E non si tratta di salire o scendere dal carro dei vincitori, cosa che non mi compete da abbonato di lungo corso, ma semplicemente di avere quel minimo di ambizione e programmazione che la nostra piazza e tifoseria meritano.
Lo pretendo altrimenti il prossimo, per me, sarà l'ultimo anno da abbonato.
Ma perchè a Parma il Signor Barillà si è fatto avanti, Mapei a Sassuolo e Mauro no a Reggio Calabria??? questo non capisco.
Qualche azienda medio-grande c'è anche al sud, ma forse hanno paura di osare.
Rigurardo l intervista di Praticò, lasciamo stare.
O non sa spiegarsi o questi non hanno ancora capito che bisogna PROGRAMMARE.
Chi ha ascolta l intervista penso che abbia scemato quel minimo di entusiasmo/speranza che un tifoso si aspetta dalle parole del proprio Presidente.
Non pensano al prossimo anno, non pensano a programmare, non pensano a nulla.
Ha fatto capire chi sordi non davi e non faranno grandi esborsi, e che sono aperti a nuovi soci (@REGGIOOVUNQUE non ha assolutissimamente detto che sono alla porta).
Insomma...sono un pò perplesso.
Non so perchè ma ho la sensazione che finchè Foti sarà ancora nei paraggi e non verrà messo definitivamente da parte nessun grosso sponsor si farà avanti perchè la sua sola presenza (a mio parere ovviamente) anche senza fare nulla basta per fare ancora terra bruciata tutto intorno
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Rhegion
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Ricordo un Lillo Foti che ce la menò per due anni col "nessuno imprenditore si è mai concretamente avvicinato alla Reggina", salvo essere pubblicamente sbugiardato da Giuseppe Cosentino il quale non solo confermò di avere formulato una proposta di ingresso in società, ma citò anche le cifre.
Corsi e ricorsi? Speriamo di no.
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