iter acquisizione marchio reggina 1914

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cozzina1
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http://ildispaccio.it/calcio/84-quadran ... ggina-1914
Primo passo. La A.s.d. Reggio Calabria si è fatta viva presso il tribunale cittadino, allo scopo di acquistare il marchio storico della Associazione Sportiva Reggina 1914, giuridicamente estintasi nel 1986. Avviato l'iter procedurale, ovviamente ci sarà da sostenere un costo. Facile ipotizzare che il marchio voglia essere utilizzato nel momento in cui sarà possibile assumere il nome di AS Reggina, ovvero nella prossima stagione sportiva.

p.f.
L'ignoranza è meno dannosa del confuso sapere.
Cesare Beccaria
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onlyamaranto
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Ottima mossa, la squadra che rappresenta Reggio deve essere una e una sola senza incertezze e dubbi, non dobbiamo fare in nessun modo la fine del Messina che a un certo punto aveva due squadre!!!

"...e qualcosa rimane
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Paco-P
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finalmente...
quando vestono quella maglia, per me, sono i migliori giocatori al mondo...
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Rokko
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Non serve a niente. Se alla Reggina Calcio non verrà revocata l'affiliazione, il nome Reggina per la Figc, purtroppo, resterà ostaggio di Lillo Foti.
Rispondete o no?
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onlyamaranto
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E allora sono cazzi amari...fino a quando non fallisce e scompare, la Reggina a tutti gli effetti è quella di Lillo Foti, c'è poco da fare.

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unico
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onlyamaranto ha scritto:E allora sono cazzi amari...fino a quando non fallisce e scompare, la Reggina a tutti gli effetti è quella di Lillo Foti, c'è poco da fare.
Esatto non c'è nulla da fare, aivoglià che escono clausole di qua e articoli di la..se non fallisce (e non fallirà anche a costo di uscire i soldi lui) la Reggina sarà solo quella con tutto il passato storico..l'ASD sarebbe solo un altra società
NOI SIAMO REGGIO CALABRIA !!!
CuNonVoliMiSciorba
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Quindi secondo il vostro ragionamento noi tutti dovremmo tifare una squadra di giovanissimi visto che siamo a tutti gli effetti incatenati a LF.
supergreg
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La Reggina calcio può cambiare in qualsiasi momento denominazione come è successo a Padova, dove il sindaco aveva parecchi crediti da farsi corrispondere dalla dirigenza un po' come il comune nei confronti della Reggina calcio x la questione stadio, si è fatto dare marchio e trofei per un abbuono economico!!!
in modo tale da non perdere 101 anni di storia
leggasi quest'articolo:


PADOVA. Adesso sì che ci siamo: la Biancoscudati Padova può chiamarsi Associazione Calcio Padova 1910, appropriandosi, oltrechè del titolo sportivo, anche del logo e delle memorabilia (le coppe, i trofei e, di fatto, la storia della società, dal 1910 appunto sino al luglio 2014). La svolta, perché tale dev’essere definita, è maturata, con inatteso anticipo rispetto alle previsioni più ottimistiche, pochi giorni prima della fine di marzo: il vecchio Padova, affiliato alla Figc ma di fatto inattivo, ha visto accolta la domanda di cambio di denominazione, per cui oggi è iscritto alla Camera di Commercio come Football Padova Spa, “società in liquidazione”. Per capire l’importanza della scelta compiuta da Diego Penocchio (e dal suo ex socio Marcello Cestaro), bastano un paio di considerazioni: l’Ac Padova 1910 esiste ancora, ma solo sulla carta, non essendo più legata come nome a nulla, sostituita dalla nuova denominazione. Dunque, l’attuale proprietà della Biancoscudati Padova, società sportiva dilettantistica fondata nel luglio scorso, ha tutte le carte in regola per chiedere, indipendentemente dalla promozione in Lega Pro, di tornare a chiamarsi come una volta. Un po’ com’è successo a Firenze, quando si ripartì con la Florentia Viola e, dopo il salto dalla C/2 alla C/1 (che poi fu serie B, saltando dunque una categoria), i gigliati recuperarono la storica denominazione di Fiorentina.
Nelle mani del sindaco. I tifosi possono (finalmente) esultare: il peggio è passato. Adesso la festa sarà doppia: per il ritorno tra i professionisti e perché il Biancoscudo sarà quello di prima, con annessi e connessi. La precisazione, a questo punto, è necessaria: è lo storico marchio a tornare “libero”, mentre tutto ciò che riguarda il Padova sino all’estate scorsa non si cancella, dalla partita Iva ai debiti accumulati, sino alla lunga fila di creditori che aspettano di conoscere, se mai verrà presentato, il piano di ristrutturazione del debito annunciato a più riprese, ma di cui non c’è traccia (e poi vedremo il motivo). Ma il fatto che il tifo padovano si riidentifichi con l’amato simbolo è un passaggio fondamentale per ridare slancio alla nuova proprietà, impegnata in queste settimane a tessere la tela di contatti e incontri con imprenditori che avrebbero manifestato concreto interesse per entrare nella compagine azionaria.
E di questo bisogna dare atto al sindaco Massimo Bitonci, che, nel momento in cui ha alzato la voce per pretendere il pagamento dei 320 mila euro che il Comune avanza dal Padova, ha messo i suoi interlocutori di fronte ad un bivio: o titolo, logo e cimeli tornavano subito all’amministrazione municipale, dunque ai padovani, e il resto, circa 150 mila euro, avrebbe potuto essere rateizzato con scadenza settembre 2015, oppure sarebbe partita un’istanza di fallimento al Tribunale. Incontrando l’avvocato Simone Perazzolo, rappresentante dell’Ac Padova 1910, il primo cittadino ha così dato il via libera all’accordo che già da qualche mese il capo di gabinetto Andrea Recaldin e l’assessore allo Sport Cinzia Rampazzo avevano raggiunto con lo stesso legale. Una scelta obbligata per Penocchio (e Cestaro), che se non altro ammorbidirà la rabbia e la disistima del pubblico dell’Euganeo, ma anche della piazza intera, nei confronti di coloro che hanno cancellato la città dalla geografia del calcio professionistico in Italia.
Le procedure. Con il titolo, il logo e le memorabilia che vanno al Comune, il quale di anno in anno li concederà gratuitamente, in comodato d’uso, alla proprietà della società calcistica, si apre un iter preciso da seguire per Bergamin e Tosetto: a fine aprile la Figc farà conoscere, con un comunicato, le modalità per il cambio di denominazione che i singoli club vorrebbero effettuare al termine della stagione. I due soci della Biancoscudati Padova a quel punto inoltreranno richiesta specifica di tornare a chiamarsi Ac Padova 1910 e a giugno la stessa Federcalcio esprimerà il suo parere, che, salvo sorprese, sarà positivo. Per arrivare a questo, ovviamente, Bitonci e i suoi collaboratori hanno rinunciato a metà del credito vantato, ma l’effetto ottenuto, sul piano affettivo e del recupero del patrimonio storico-sportivo, varrà il sacrificio messo in atto.
Credito Sportivo, non c’è il sì. Per l’imprenditore bresciano e il cavaliere di Schio questo è solo un primo passo sulla strada del risanamento di una società che, come recita la nuova registrazione in Camera di Commercio, è in via di liquidazione. Il deficit di 13,8 milioni di euro, registrato al momento di cessazione dell’attività agonistica, può essere colmato se effettivamente si troverà un accordo con almeno il 60% dei creditori, per poi depositare in Tribunale il piano di rientro dei debiti. E questa intesa non c’è ancora per i problemi sollevati dal Credito Sportivo, con il quale era stato acceso un mutuo di oltre 1,5 milioni di euro. I soldi non sono mai stati restituiti e l’immobile che Penocchio ha indicato a garanzia non è stato ritenuto adeguato dal commissario che gestisce l’Ente. La firma non c’è ancora, nonostante le “soffiate” diffuse ad arte che la davano per sicura, ed aleggia una palpabile preoccupazione, insieme ad un comprensibile nervosismo, alla Unicomm, sulla quale ricade - sembra di capire - l’onere di pagare giocatori, tecnici e soprattutto fornitori che avanzano soldi. Il piano avrebbe dovuto essere presentato a fine febbraio: siamo all’8 aprile e il ritardo accumulato aggrava, invece di migliorarlo, il
quadro generale della vecchia Spa biancoscudata. Secondo alcuni ci vorranno dai 6 ai 7 milioni di euro per risolvere le pendenze del passato. Ma il debito con lo Stato, che ammonta a più di 4 milioni, come verrà estinto? La domanda, per ora, non ha risposta.
http://mattinopadova.gelocal.it/sport/2 ... 1.11195758
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Attenzione, il marchio è quello della società preesistente a quella di Foti, cioè all'AS Reggina 1914. Quello della Reggina 1986 fa invece ancora parte del patrimonio immateriale della società fallita.
S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
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ManAGeR78
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Mi sa che c'è un po di confusione...
Il marchio è una cosa, il nome Reggina un'altra.
Felicissimo che si rivendichi il marchio storico del 1914, prima mossa, secondo me, per poter richiedere l'anno prossimo il nome Reggina come squadra.
In ogni caso il potersi chiamare Reggina, ereditandone tutta la storia e il blasone, passa quasi esclusivamente per una mancata affiliazione delle Reggina 1986 di Foti alla figc, cosa che credo avverrà automaticamente non essendosi iscritto a nessun campionato.
Ci saranno solo i tempi tecnici da aspettare...
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riggiuriggiu
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come ha detto praticò ancora per anni e anni non si potà utilizzare il nome reggina
questo dico io finchè la reggina esiste
ma anche qundo la reggina non dovesse esistere più mettere reggina 1914 è inutile perché vorrebbe dire cancellare tutto il blasone dal 1986 in poi
unica cosa caro praticò metti mano alla tasca e compra il titolo da foti
“Ciccio Cozza, Reggio ti ha adottato. Qui nessuno ha dimenticato. Ma attento.. il nostro il rispetto non va disonorato” Ultrà ASD Reggio Calabria 25.10.2015 in risposta a cozza che diceva di non curarsi troppo delle contestazioni della tifoseria
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riggiuriggiu ha scritto:come ha detto praticò ancora per anni e anni non si potà utilizzare il nome reggina
questo dico io finchè la reggina esiste
ma anche qundo la reggina non dovesse esistere più mettere reggina 1914 è inutile perché vorrebbe dire cancellare tutto il blasone dal 1986 in poi
unica cosa caro praticò metti mano alla tasca e compra il titolo da foti

1) e per quale motivo dovremmo attendere anni e anni?
altre società (padova, siena, triestina, fiorentina, salernitana ecc. ecc. ecc.) sono ritornate ai vecchi e storici nomi


2) mettere reggina 1914 non cancellerebbe il blasone dall'86 in poi perchè come ha detto il presidente praticò, fu fatto un fallimento pilotato
e rimase la matricola del 1914, quindi acquisì tutto con quel fallimento creato apposta.


3) lillo foti non venderebbe mai il titolo perchè lui ha in mano la matricola e quel numero gli consente di essere affiliato alla federazione per farsi i cavoli suoi con la scuola calcio.



:salut
'' A Reggina Esti Comu U viagra... faci 'nchianari i cazzi "

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Il titolo è una cosa l'affiliazione e matricola un altra.
Il Titolo lo ha perso non iscrivendosi al campionato.
L'affiliazione e matricola la perderà entro sei mesi visto che, come detto da lui non farà attività agonistica.
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
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riggiuriggiu
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DoubleD ha scritto:
riggiuriggiu ha scritto:come ha detto praticò ancora per anni e anni non si potà utilizzare il nome reggina
questo dico io finchè la reggina esiste
ma anche qundo la reggina non dovesse esistere più mettere reggina 1914 è inutile perché vorrebbe dire cancellare tutto il blasone dal 1986 in poi
unica cosa caro praticò metti mano alla tasca e compra il titolo da foti

1) e per quale motivo dovremmo attendere anni e anni?
altre società (padova, siena, triestina, fiorentina, salernitana ecc. ecc. ecc.) sono ritornate ai vecchi e storici nomi


2) mettere reggina 1914 non cancellerebbe il blasone dall'86 in poi perchè come ha detto il presidente praticò, fu fatto un fallimento pilotato
e rimase la matricola del 1914, quindi acquisì tutto con quel fallimento creato apposta.


3) lillo foti non venderebbe mai il titolo perchè lui ha in mano la matricola e quel numero gli consente di essere affiliato alla federazione per farsi i cavoli suoi con la scuola calcio.



:salut
l'ha detto praticò in radio che non si sa per quanto sarà impossibile utilizzare quel nome
quelle che dici tu erano fallite o con matricola persa

no se rimane reggina calcio 1986 è ovvio che non puoi rappresentare quella storia
non ci possono essere due società a rappresentare la stessa storia calcistica

no perché foti potrebbe continuare con altra denominazione
“Ciccio Cozza, Reggio ti ha adottato. Qui nessuno ha dimenticato. Ma attento.. il nostro il rispetto non va disonorato” Ultrà ASD Reggio Calabria 25.10.2015 in risposta a cozza che diceva di non curarsi troppo delle contestazioni della tifoseria
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