onlyamaranto ha scritto:Regmi ha scritto:
In estrema sintesi avendo ben compreso le inclinazioni dell'italico popolo e avvalendosi delle sue indubbie capacità oratorie
le interpreta, ma nello stesso tempo costituisce un corpo estraneo al mondo a cui sostiene di appartenere, come e meglio di Ilvio nostro.
... O, atroce dilemma, siamo noi ad esserlo?
Bello questo tuo interrogativo finale Regmi, onestamente non so rispondere...
Matteo Renzi è segretario di un Partito che, come metodo di selezione della propria classe dirigente, ha scelto e quindi deciso di adottare le cosiddette Primarie.
Nel 2012 il Partito Democratico (sintesi tra il fu PCI e la fu DC) indice le primarie e le vince Bersani che va ad elezioni con i risultati a tutti noti, riconosciuta l'impossibilità di fare un Governo come da programma e l'impossibilità ad eleggere il Presidente della Repubblica, dopo aver lasciato la segreteria a Cuperlo e l'incarico di "primo ministro" a Letta, ovvero due deputati eletti in quota Bersani, si "ritira" a causa di un'emorragia cerebrale.
Passa un anno scarso e come da regolamento si indizono le Primarie. A contendersi la segreteria sostanzialmente sono in due, Cuperlo e Renzi.
Il primo rappresenta il Partito per come è sempre stato sin dalla sua fondazione, il secondo è invece per un Partito nuovo, diverso nelle linee politiche e soprattutto nei suoi rappresentanti.
Vince Renzi e qualche mese dopo, il Comitato Centrale ( con dentro in proporzione tutte le anime del Partito) con la quasi unanimità decide di sostituire Letta con il segretario del Partito di maggioranza (come da prassi consolidata) e cioè lo stesso Renzi.
Renzi non è stato votato per fare il primo ministro. Vero.
Ma valeva anche per Monti e Letta... o no?
Sempre qualche mese dopo, si svolgono le Primarie. Quale migliore occasione per "punire" il giovane usurpatore?
Il Partito risponde immediatamente e Renzi s'intitola il migliore risultato di sempre. Il popolo del PD gli "regala" il 40,8% assegnandogli pure il primo posto in Europa.
Ci sarebbe da festeggiare e invece ci si para a lutto.
Si rimprovera a Renzi qualunque misfatto, dimenticando contesto e logica arrivando persino a paragonarlo al peggior Craxi se non a berlusconi o Stalin.
Si vorrebbe da lui tutto e subito salvo poi, in vista di un traguardo arrivare a fargli mancare il numero legale.
Strano Paese il nostro, ieri bertinotti oggi mineo e civati con la brillante partecipazione di d'alema e la collaborazione dei cinque stelle.
Si rivendica un'identità smarrita di Sinistra dimenticandosi che nel momento in cui ci si fonde con un altro Partito si cedono, EVIDENTEMENTE, sovranità di genere o ideologiche.
Virtuale assai il nostro Paese, si ripongono speranze e spazii televisivi a chi, con lo spaventoso flop del circo massimo di Roma (erano 4 mila a sentirlo qualche ora fa) ha preannunciato un referendum per uscire dall'euro in perfetta linea con la Lega di salvini, mentre nella realtà fattuale una possibilità di tale tipo non ha nessuna chance di riuscire.
Disattento assai il nostro elettorato, sembra abbia votato a sua insaputa.