NinoMed ha scritto:rileggi le dichiarazioni e capiraispiny79 ha scritto:giusto, ma allora questi pentiti sono attendibili solo quando fanno determinati nomi o dichiarazioni?st.george legion ha scritto:ma non vi e' balenata l'idea che puo' darsi che lo stiano infamando per qualche vecchia ripicca?
ci siamo combinati che si prendono per oro colato le parole di mafiosi e non si da' credito a quelle di un magistrato.
lasciate che siano fatte tutte le indagini prima di sparare sentenze....
fino ad ora era attendibile quando ha dichiarato di essere l'autore degli attentati alla procura, ha fatto rinvenire armi ed arrestare altri esponenti della cosca, e poi si andrebbe a rovinare con le sue stesse mani accusando senza prove un magistrato?
che senso avrebbe questa condotta?
"Che sia dell'antimafia o della mafia ...."
I nomi coinvolti sono due, c'è anche Mollace, e le dichiarazioni del pentito sono numerose, sui vari quotidioni se ne trovano parecchie.
Cmq che Lo Giudice sia utilizzato per screditare Cisterna e Mollace con dichirazioni inventate ad arte non migliorerebbe il quandro generale della situzione perchè il discredito ricadrebbe sulla procura Reggina cmq vittima di attentati (tentati ed eseguiti) e minacce nelle persone di vari pm, Di Landro e Pignatone.
Insomma una brutta storia davvero.
Non saprei cosa scegliere.
http://www.reggiotv.it/notizie/cronaca/ ... a-cisterna
Lo rivela Corriere della Sera: atto dovuto
Dichiarazioni Lo Giudice, indagato Procuratore Aggiunto DNA Cisterna
Reggio Calabria. Il procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia Alberto Cisterna sarebbe indagato dalla procura di Reggio Calabria per corruzione in atti giudiziari. La notizia, pubblicata oggi dal Corriere della Sera, è stata confermata all’ANSA dal procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone che non ha voluto aggiungere altro.
Un atto dovuto dopo dichiarazioni di Lo Giudice. L’iscrizione di Cisterna nel registro degli indagati è un atto dovuto dopo le dichiarazioni, dei mesi scorsi, del boss pentito Antonino Lo Giudice che si è autoaccusato degli attentati compiuti nel 2010 a Reggio ai danni della Procura generale e del procuratore generale e dell’intimidazione allo stesso Pignatone.
Dell’inchiesta è stato informato il Consiglio superiore della magistratura ed il Procuratore generale della Cassazione. Nino Lo Giudice, nel corso di un interrogatorio con i magistrati reggini, riportato dal Corriere, parla della scarcerazione di un suo fratello anche lui collaboratore di giustizia, Maurizio, della quale si sarebbe interessato un altro fratello, Luciano. "Per quanto riguarda la scarcerazione di Maurizio che si trovava in un carcere per collaboratori di giustizia a Paliano - ha detto Nino Lo Giudice - perché era andato definitivo, mi sembra Luciano ne parlò con Alberto Cisterna. Che poi, dopo che ha avuto buon esito, Luciano mi disse che gli aveva fatto un regalo e mi fece intendere soldi, molti soldi".FC
Venerdì 17 giugno 2011
Ore 11:01