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reggino
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Località: l'isola che non c'è

Regmi ha scritto:[quote

A mio avviso manca l'ultimo pezzo che poi non è altro che una sintetica risposta:
Non è seria perché è la legittima e democratica espressione di un popolo.
E poiché il pane si fa con la farina che il sacco contiene, che facciamo?
Importiamo un intero popolo (chessò, magari scandinavo piuttosto che arabo) o seduta stante fuciliamo quelli che non la pensano come noi?
Incomincio io con te o tu con me?
A me non piace fucilare,ma discutere con quelli che non la pensano come me,altrimenti non scriverei su un forum.
E' vero che alla fine il popolo decide.Però chi dà le informazioni al popolo per dar loro un'opinione conseziente su come votare alle elezioni?
Fino a quando avremo giornalisti,che Franza o Spagna purchè se magna,avremo anche un popolo di ignoranti.
Quando i giornalisti prima stavano dalla parte di Craxi,tutto il popolo era con lui,quando i giornalisti dopo tangentopoli incominciavano a massacrarlo,il popolo gli lanciava le monetine.
Tutte le colpe sono del popolo?molte sicuramente,ma io sono dell'idea che se avessimo avuto una buona classe giornalistica(siamo agli ultimi posti come libertà di stampa),avremmo avuto,sicuramente,una classe politica migliore di questa.
Francia e Italia.
Sarkozy attacca i magistrati,i giornalisti lo distruggono.
Berlusconi attacca i magistrati.E si parla di uso politico della magistratura.Persino il Corriere della Sera e la Stampa.
Un problema c'è?
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Regmi
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reggino ha scritto:
Regmi ha scritto:[quote

A mio avviso manca l'ultimo pezzo che poi non è altro che una sintetica risposta:
Non è seria perché è la legittima e democratica espressione di un popolo.
E poiché il pane si fa con la farina che il sacco contiene, che facciamo?
Importiamo un intero popolo (chessò, magari scandinavo piuttosto che arabo) o seduta stante fuciliamo quelli che non la pensano come noi?
Incomincio io con te o tu con me?
A me non piace fucilare,ma discutere con quelli che non la pensano come me,altrimenti non scriverei su un forum.
E' vero che alla fine il popolo decide.Però chi dà le informazioni al popolo per dar loro un'opinione conseziente su come votare alle elezioni?
Fino a quando avremo giornalisti,che Franza o Spagna purchè se magna,avremo anche un popolo di ignoranti.
Quando i giornalisti prima stavano dalla parte di Craxi,tutto il popolo era con lui,quando i giornalisti dopo tangentopoli incominciavano a massacrarlo,il popolo gli lanciava le monetine.
Tutte le colpe sono del popolo?molte sicuramente,ma io sono dell'idea che se avessimo avuto una buona classe giornalistica(siamo agli ultimi posti come libertà di stampa),avremmo avuto,sicuramente,una classe politica migliore di questa.
Francia e Italia.
Sarkozy attacca i magistrati,i giornalisti lo distruggono.
Berlusconi attacca i magistrati.E si parla di uso politico della magistratura.Persino il Corriere della Sera e la Stampa.
Un problema c'è?
A leggerti il dubbio che i giornalisti siano degli alieni si rafforza.
Magari mi sbaglierò, ma io ho sempre pensato che, nella loro interezza, anche loro siano parte integrante dello stesso popolo.

PS - considerando che una mediazione non si trova vorrà dire che:
incomincio io oppure andiamo a trovare la buona farina altrove. La seconda mi sembra una soluzione sensata oltre che utopica.
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
reggino
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Regmi ha scritto:[quote


A leggerti il dubbio che i giornalisti siano degli alieni si rafforza.
Magari mi sbaglierò, ma io ho sempre pensato che, nella loro interezza, anche loro siano parte integrante dello stesso popolo.
Però,Regmi,tu sottovaluti tantissimo il potere dei media.
E' attraverso essi che hanno trovato la loro consacrazione Mussolini,Craxi,Berlusconi.
Poi,voglio dire,qualcuno che si impegni a far evolvere questo popolo ci deve essere,se non ci riesce da solo,qualcuno che lo aiuti dovremmo trovarlo .
Per me la missione del giornalista,del politico,dell'insegnante,deve mirare a questo.
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reggino ha scritto:
Regmi ha scritto:[quote


A leggerti il dubbio che i giornalisti siano degli alieni si rafforza.
Magari mi sbaglierò, ma io ho sempre pensato che, nella loro interezza, anche loro siano parte integrante dello stesso popolo.
Però,Regmi,tu sottovaluti tantissimo il potere dei media.
E' attraverso essi che hanno trovato la loro consacrazione Mussolini,Craxi,Berlusconi.
Poi,voglio dire,qualcuno che si impegni a far evolvere questo popolo ci deve essere,se non ci riesce da solo,qualcuno che lo aiuti dovremmo trovarlo .
Per me la missione del giornalista,del politico,dell'insegnante,deve mirare a questo.
Ultimamente Monti ci stava provando e... sappiamo com'è finita
No, non sto sottovalutando.
Sto solo cercando di indicarti la luna o, cmq, qualcosa che vada oltre il dito. :wink
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Regmi ha scritto:[quote


No, non sto sottovalutando.
Sto solo cercando di indicarti la luna o, cmq, qualcosa che vada oltre il dito. :wink
Ma io sono d'accordo con te che alla fine è il popolo che decide e che il popolo è il primo responsabile di questo sfascio.
Però che famo:il popolo è corrotto e lo lasciamo corrotto? Il popolo ama farsi incantare dal demagogo di turno e lo lasciamo farsi incantare?
secondo me nella società ci sono dei ruoli,che per la loro vocazione, dovrebbero dare gli strumenti al popolo di migliorarsi.
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reggino ha scritto:
Regmi ha scritto:[quote


No, non sto sottovalutando.
Sto solo cercando di indicarti la luna o, cmq, qualcosa che vada oltre il dito. :wink
Ma io sono d'accordo con te che alla fine è il popolo che decide e che il popolo è il primo responsabile di questo sfascio.
Però che famo:il popolo è corrotto e lo lasciamo corrotto? Il popolo ama farsi incantare dal demagogo di turno e lo lasciamo farsi incantare?
secondo me nella società ci sono dei ruoli,che per la loro vocazione, dovrebbero dare gli strumenti al popolo di migliorarsi.
D'accordo.
Ma chi stabilisce quali siano gli strumenti giusti?
Io tu, i giornalisti (giornalai se preferisci), o la classe dirigente entro la quale i politici che noi eleggiamo hanno una parte preminente?
Per esempio, tra chi non riesce a vivere senza espedienti, senza la volontà di fregare sempre e comunque il prossimo e/o delinquere
e chi cerca di camminare con la schiena dritta, chi stabilisce dove sia la ragione e quindi cucinare il pane?
Lo so, entrambi risponderemo la seconda; ma se stiamo a vedere quello che ci circonda non si può non constatare che siamo in minoranza.

D'altronde, se nella classifica mondiale sulla corruzione siamo oltre il 70 posto su 174 nazioni censite, un motivo ci sarà pure.
... e se c'è, in senso stretto le colpe non sono mica di chi mandiamo a rappresentarci.
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Regmi ha scritto:[quote

D'accordo.
Ma chi stabilisce quali siano gli strumenti giusti?
Io tu, i giornalisti (giornalai se preferisci), o la classe dirigente entro la quale i politici che noi eleggiamo hanno una parte preminente?
Per esempio, tra chi non riesce a vivere senza espedienti, senza la volontà di fregare sempre e comunque il prossimo e/o delinquere
e chi cerca di camminare con la schiena dritta, chi stabilisce dove sia la ragione e quindi cucinare il pane?
Lo so, entrambi risponderemo la seconda; ma se stiamo a vedere quello che ci circonda non si può non constatare che siamo in minoranza.

D'altronde, se nella classifica mondiale sulla corruzione siamo oltre il 70 posto su 174 nazioni censite, un motivo ci sarà pure.
... e se c'è, in senso stretto le colpe non sono mica di chi mandiamo a rappresentarci.


Su una cosa devo dare ragione a Berlusconi,e devo ammettere che è stato l'unico a dirlo,che il popolo Italiano,è un pò come un bambino,irrequieto,dell'asilo,che deve essere educato.
Chi ha il compito di addestrare,educare,questo bambino??
per me uno di questi deve essere la classe giornalistica.E' vero che anche essa,come dici tu,fa parte del popolo.Però non tutto il popolo è uguale.Montanelli e Biagi,erano diversi dal popolo cui si rivolgevano.
Così come non per forza l'uso dei media è per forza corrotto.
c'è chi lo ha usato per insegnare l'Italiano,chi lo ha usato per fare propoganda al regime Mussoliniano o Berlusconiano.
C'è chi è andato in carcere,attraverso i propri scritti sui giornali,per combattere il regime Fascista,c'è chi invece,in quanto giornalista,se ne è servito per fare carriera.
Non tutto il popolo è uguale.Non tutti i mestieri sono uguali.
Ci sono mestieri che per la loro vocazione e per la loro autorevolezza,possono dare un contributo importante alla nostra società.
Avessimo avuto più Biagi e meno Sallusti,in questo Paese,non avremmo mai avuto Berlusconi.
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Regmi
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reggino ha scritto:
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D'accordo.
Ma chi stabilisce quali siano gli strumenti giusti?
Io tu, i giornalisti (giornalai se preferisci), o la classe dirigente entro la quale i politici che noi eleggiamo hanno una parte preminente?
Per esempio, tra chi non riesce a vivere senza espedienti, senza la volontà di fregare sempre e comunque il prossimo e/o delinquere
e chi cerca di camminare con la schiena dritta, chi stabilisce dove sia la ragione e quindi cucinare il pane?
Lo so, entrambi risponderemo la seconda; ma se stiamo a vedere quello che ci circonda non si può non constatare che siamo in minoranza.

D'altronde, se nella classifica mondiale sulla corruzione siamo oltre il 70 posto su 174 nazioni censite, un motivo ci sarà pure.
... e se c'è, in senso stretto le colpe non sono mica di chi mandiamo a rappresentarci.


Su una cosa devo dare ragione a Berlusconi,e devo ammettere che è stato l'unico a dirlo,che il popolo Italiano,è un pò come un bambino,irrequieto,dell'asilo,che deve essere educato.
Chi ha il compito di addestrare,educare,questo bambino??
per me uno di questi deve essere la classe giornalistica.E' vero che anche essa,come dici tu,fa parte del popolo.Però non tutto il popolo è uguale.Montanelli e Biagi,erano diversi dal popolo cui si rivolgevano.
Così come non per forza l'uso dei media è per forza corrotto.
c'è chi lo ha usato per insegnare l'Italiano,chi lo ha usato per fare propoganda al regime Mussoliniano o Berlusconiano.
C'è chi è andato in carcere,attraverso i propri scritti sui giornali,per combattere il regime Fascista,c'è chi invece,in quanto giornalista,se ne è servito per fare carriera.
Non tutto il popolo è uguale.Non tutti i mestieri sono uguali.
Ci sono mestieri che per la loro vocazione e per la loro autorevolezza,possono dare un contributo importante alla nostra società.
Avessimo avuto più Biagi e meno Sallusti,in questo Paese,non avremmo mai avuto Berlusconi.
Cioè, una ristretta minoranza.
La speranza appartiene ai figli.
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_naka
Ehi cosa bella!
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avevano proprio grande voglia di collaborare col m5s ....
PIU' VIVO PIU' TI AMO ! Tu sempre tu ,canterò sempre di più !! Ho visto la reggina mi sono innamorato e non la lascerò mai più !
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_naka
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In corsivo le dieci domande di Renzi e del Pd al Movimento Cinque stelle pubblicate qualche giorno fa e così riportate sul blog di Grillo. Di seguito le risposte pubblicate oggi sul portale del leader M5S.

1. Per noi un vincitore ci vuole sempre. L'unico modello che assicura questo oggi in Italia è la legge elettorale che assegna un premio di maggioranza al primo turno o al secondo turno. Il Movimento 5 Stelle, per esempio, ha vinto a Parma, Livorno e Civitavecchia nonostante che (sic) al primo turno abbia preso meno del 20% dei voti. Però poi al ballottaggio ha ottenuto la metà più uno dei votanti. Vi chiediamo: siete disponibili a prevedere un ballottaggio, così da avere sempre la certezza di un vincitore? Noi sì.
"Si"
Per noi quello che voi chiamate "vincitore" è il conquistatore di una vittoria di Pirro, che non garantisce in alcun modo la governabilità: speravamo che l'esperienza di "vittoria" con una schiacciante maggioranza nella scorsa legislatura vi fosse stata d'insegnamento, ma evidentemente non è così. Un modello che assicuri la certezza di un vincitore come quello disegnato nella legge Berlusconi-Renzi non esiste pressoché in nessun sistema democratico al mondo.
In ogni caso, al fine di evitare un pessima legge elettorale quale è la legge Berlusconi-Renzi nella sua attuale formulazione, e produrre un testo migliore siamo disponibili a prevedere un ballottaggio che dia ad una forza politica la maggioranza dei seggi, a condizione di evitare che la conquista del primo posto si trasformi in una corsa all'ammucchiata di tutto e il suo contrario (come è stato per l'Unione di Romano Prodi e per le coalizioni guidate da Silvio Berlusconi) che ha provocato la caduta anticipata dei rispettivi governi nel 2008 e nel 2011 nonostante la "vittoria". Per evitarlo, la nostra proposta alternativa è formulata in questi termini:
- un primo turno proporzionale privo di soglie di sbarramento, in modo da consentire a chiunque di correre per il Parlamento e colmare il deficit di rappresentatività che la legge comporta;
- in caso di superamento della soglia del 50% + 1 dei seggi al primo turno, prevediamo un premio di governabilità minimo, che consegnerebbe al vincitore il 52% dei seggi;
- nel caso in cui nessuno raggiunga la maggioranza al primo turno, è previsto un secondo turno tra i due partiti più votati, al cui vincitore viene assegnato il 52% dei seggi.

2. Siete disponibili a assicurare un premio di maggioranza per chi vince, al primo o al secondo turno, non superiore al 15% per assicurare a chi ha vinto di avere un minimo margine di governabilità? Noi sì.
"Si"
Ferme restando le obiezioni di cui alla precedente risposta, che potranno tuttavia essere sciolte dalla Corte costituzionale nella sede del controllo preventivo previsto nella riforma costituzionale, come già evidenziato siamo disponibili alla previsione di un turno di ballottaggio, nel caso in cui il primo turno non veda nessuna forza politica ottenere la maggioranza dei seggi, con il quale sia possibile attribuire un numero di seggi tali da assicurare a chi ha vinto di avere un minimo margine di maggioranza (la governabilità è un'altra cosa, per noi).

3. Siete disponibili a ridurre l'estensione dei collegi? Noi sì.
"Si"
La riduzione dell'estensione dei collegi è possibile, ma questo e altri elementi tecnici dipendono naturalmente dall'impianto complessivo della legge e da come si vuole concretamente realizzare.

4. Siete disponibile a far verificare preventivamente la legge elettorale alla Corte costituzionale, così da evitare lo stucchevole dibattito "è incostituzionale, è costituzionale"? Noi sì.
"Sì"
Siamo disponibili a far verificare preventivamente la legge elettorale alla Corte costituzionale; quello che tuttavia abbiamo urgenza di capire è in quale modo si dovrebbe introdurre questo controllo e come dovrebbe intervenire sulla legge elettorale in discussione. Il Presidente del Consiglio ha affermato nel corso del nostro ultimo incontro che la legge elettorale sarà approvata e promulgata dopo la prima lettura da parte del Senato della riforma della Costituzione. Il che significa che il controllo non sarà previsto per la legge elettorale in discussione.
Come pensate di risolvere questa contraddizione?

5. Siete disponibili a ridurre il potere delle Regioni modificando il titolo V e riportando in capo allo Stato funzioni come le grandi infrastrutture, l'energia, la promozione turistica? Noi sì.
"Si"
Siamo disponibili ad una modifica del Titolo V, sebbene riteniamo che l'impianto proposto nell'attuale riforma non sia funzionale alla risoluzione dei problemi provocati dalla riforma del 2001. Nel merito, la riforma Renzi del Titolo V prevede l'eliminazione sia della competenza concorrente Stato-Regioni, quella in cui lo Stato dettava i principi, con "leggi-quadro" per ragioni di omogeneità e le Regioni vi davano attuazione con le loro leggi, e della competenza residuale regionale, ovvero della clausola per la quale tutto quanto non era di competenza statale o concorrente spettava alle Regioni.
Nel nuovo quadro vengono definite solo le competenze statali, e quelle regionali non sono più residuali ma sono specificamente elencate. Se il problema che la riforma Renzi mira a risolvere è quello del "chi fa cosa" e quindi del contenzioso che si crea innanzi alla Corte costituzionale bloccando o invalidando numerosissime leggi, non si capisce in che modo questa riforma lo risolverebbe.
La nuova definizione di competenze non sembra essere risolutiva del problema in questione: dove finisce, ad esempio, la "programmazione e organizzazione dei servizi sanitari" (materia di competenza regionale) e dove iniziano le "disposizioni generali e comuni per la tutela della salute" (di competenza statale)? Quale opera sarà da considerarsi "dotazione infrastrutturale" (regionale) e quale "infrastruttura strategica" (statale)?
A ciò si aggiunga la previsione di una "clausola di supremazia" per la quale "su proposta del Governo, la legge dello Stato può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale". Anche in questo caso, si pone il problema della grave disfunzione applicativa che può produrre questa disposizione.
Non si capisce, infatti, anzitutto perché debba provenire dal Governo la proposta per l'utilizzo della clausola di supremazia in ambito legislativo, anziché dall'organo legislativo che è il Parlamento. È facile immaginare che un Governo incapace di governare, che si regge sull'abuso dell'utilizzo dello strumento della questione di fiducia per imporsi al Parlamento, utilizzerà nello stesso modo la clausola di supremazia per imporsi alle Regioni, facendo rientrare discrezionalmente qualsivoglia legge nel concetto per sua natura amplissimo e difficilmente delimitabile dell'"unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale".
Sul ricorso a questa clausola, è facile poi prevedere altro contenzioso paralizzante innanzi alla Consulta.
Inoltre, riteniamo che vadano discusse nello specifico le materie da riportare in capo allo Stato, oltre a quelle elencate, quali ad esempio la Sanità.

6. Siete disponibili ad abbassare l'indennità del consigliere regionale a quella del sindaco del comune capoluogo e eliminare ogni forma di rimborso ai gruppi consiliari delle Regioni? Noi sì.
"Sì"
Premettendo che il problema dell'indennità di consigliere regionale e di ogni forma di rimborso elettorale per i gruppi consiliari è stato già risolto dal M5S con il dimezzamento del primo e la restituzione di buona parte del secondo, non solo in sede regionale, ma anche in sede nazionale, non si capisce in che modo il Parlamento potrebbe intervenire su questa materia, che dovrebbe essere di competenza regionale. Il PD governa la maggior parte delle Regioni da molto tempo, per cui non è chiaro che cosa stia aspettando per procedere da solo in questo senso. La risposta a questa domanda è "noi sì, e lo facciamo già"

7. Siete disponibili a abolire il CNEL? Noi sì.
"Sì."
A questo proposito, vi chiediamo: considerato che non vi è relazione diretta tra l'abolizione del CNEL e il resto del progetto di riforma, siete disposti a scorporare l'abolizione del CNEL dal resto delle riforme costituzionali, in modo da vederlo approvato ad amplissima maggioranza e in tempi più rapidi?

8. Siete disponibili a superare il bicameralismo perfetto impostando il Senato come assemblea che non si esprime sulla fiducia e non vota il bilancio? Noi sì.
"Si"
Non siamo pregiudizialmente contrari, a condizione che l'esistenza di tale assemblea abbia ancora una precisa funzione nel disegno istituzionale.

9. Siete disponibili a che il ruolo del Senatore non sia più un incarico a tempo pieno e retribuito ma il Senato sia semplicemente espressione delle autonomie territoriali? Noi sì.
"Si"
Che significa che il ruolo del Senatore deve essere un incarico non a tempo pieno e semplice espressione delle autonomie territoriali? Perché un ruolo importante come quello del rappresentante delle autonomie territoriali non dovrebbe essere a tempo pieno? Che senso avrebbe tale ruolo, al di là di quello che i rappresentanti delle autonomie già fanno nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni? Peraltro, il testo che si va formando attribuisce una serie di poteri al Sentao (elezione del Presidente, dei giudici costituzionali, dei membri laici del Csm, competenza decisionale nelle leggi di riforma costituzionale ecc.) che vanno molto al di là dei poteri locali e che sono inconciliabili con una formazione di secondo grado, per cui, sul punto, riteniamo che in presenza di tali attribuzioni sia irrinunciabile l'elettività di promo grado dei senatori.
Il problema della retribuzione è presto superato: siete disponibili al dimezzamento immediato delle indennità e degli emolumenti di tutti i parlamentari e degli stanziamenti previsti per i gruppi parlamentari?
Noi lo abbiamo già fatto. E per farlo non occorrono complessi procedimenti di revisione costituzionale, ma solo volontà politica seria in tal senso.

10. Siete disponibili a trovare insieme una soluzione sul punto delle guarentigie costituzionali per i membri di Camera e Senato, individuando una soluzione al tema immunità che non diventi occasione di impunità? Noi sì.
Sì.
La nostra proposta in merito è semplice: affinché l'immunità non diventi occasione di impunità e tuttavia preservi il parlamentare nella sua essenziale funzione di rappresentante dei cittadini, riteniamo necessario e sufficiente cancellare le immunità attualmente previste, all'infuori della garanzia dell'insindacabilità per le opinioni e i voti espressi.

Contrariamente a quanto si è detto da parte di alcuni organi stampa, non c'è alcuna contraddizione fra l'azione del gruppo parlamentare M5s, compresa la presente lettera, e la reazione di Beppe Grillo che rappresenta solo una diversa articolazione dello stesso discorso politico per il quale l'importante è fare un buona legge elettorale.
Ora noi intendiamo , per senso di responsabilità e per non perdere altro tempo, passare sopra il teatrino che avete messo in piedi e ci auguriamo che non troviate altri pretesti. L'unica cosa a cui teniamo è che si faccia una buona legge elettorale per i cittadini. In questo senso, chiediamo serietà e reale disponibilità a un confronto.


credo che se il pd volesse la legge elettorale si potrebbe fare insieme...
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premesso che non sono favorevole al fatto che i giornali chiudano.
Però sinceramente,questo invito dell'unità,nei confronti di Renzi,per salvarla,dimostra,secondo me,qualora ne fosse bisogno,l'ennesima perdita di credibilità del nostro giornalismo.
Il giornalista,o meglio i giornalisti,che dovrebbe guardare in cagnesco il governo,si presentano,invece, col cappellino in mano,per poter campare.
Ora senza entrare nel merito di quanti soldi pubblici sono stati destinati a giornali come l'Unità ed altre testate giornalistiche,ma è mai possibile,che in questo Paese,non esista un briciolo di dignità e professionalità??
Voglio dire queste testate giornalistiche perchè non si interrogano del perchè vendano poche copie??del perchè dopo tutti i milioni che hanno incassato in questi anni dallo stato,non sono riusciti a migliorarsi?? perchè dopo le tante guide che hanno cambiato hanno continuato a perdere lettori??
perchè anzichè porsi questi interrogativi,nonostante la crisi in cui versa questo Paese,si continua a chiedere soldi al governo di turno,che magari potrebbero essere destinati ad altre finalità??
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a proposito di unità. Si parla di Paola Ferrari e della Santanchè come possibili acquirenti.
Povero Gramsci.
:salut
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