Comune Reggio: 50 dipendenti indagati per truffa

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ciesse
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La discussione è una bella arrampicata sugli specchi.
Le cose sono talmente chiare, portano il nome di truffa ai danni della comunità, furto del compenso mensile, lavoro in nero perchè molti dei nominati non giravano i pollici, discredito, quello che restava, della reputazione dei dipendenti tutti che, per esempio, NoN avranno il coraggio di proporre opposizione alla decisione delle terna sulla restituzione delle somme indebitamente percepite.

Ciliegina finale, la lettera della terna sulla necessità per i dirigenti di andare a lavorare secondo quanto previsto dal contratto (se vogliono essere pagati) è di una comica planetaria.
:lol:
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NinoMed
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Regmi ha scritto:
Non per difenderli, ma dopo tutta questa dotta illustrazione deduco che tu sappia anche come, in questi giorni,
si è espresso il tribunale nei confronti di altri dipendenti coinvolti recentemente in un caso simile anche per esposizione mediatica.

Sveglia ragazzo!!
nel frattempo che mi sveglio anche io, mi indicheresti cortesemente le sentenze dei tribunali di cui parli, perchè io in merito ho altre notizie.
Certo passeranno anni, ma i signori coinvolti, imho, rischiano grosso.
Have a Nice Day
reggina D-I
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NinoMed ha scritto:
Regmi ha scritto:
Non per difenderli, ma dopo tutta questa dotta illustrazione deduco che tu sappia anche come, in questi giorni,
si è espresso il tribunale nei confronti di altri dipendenti coinvolti recentemente in un caso simile anche per esposizione mediatica.

Sveglia ragazzo!!
nel frattempo che mi sveglio anche io, mi indicheresti cortesemente le sentenze dei tribunali di cui parli, perchè io in merito ho altre notizie.
Certo passeranno anni, ma i signori coinvolti, imho, rischiano grosso.
Nulla vieta Nino che Regmi abbia ragione per alcune vicende. In passato Report ricordo che ne fece oggetto di una sua puntata e si parlava della difficoltà a provvedere in sede disciplinare e giudiziaria per casi di assenteismo (mi pare di ricordare un professore di liceo a Taranto)
Però questa è una cosa che devia da regole e leggi che sono chiarissime e io a quelle mi riferivo.
Poi comunque di contraltare leggevo proprio oggi in una locandina di un settimanale locale (il giornale di Merate) che un docente asenteista e stato licenziato settimana scorsa!
Uno solo ho visto in vita mia che MAI, non quasi mai ma proprio MAI, capisce ciò che legge! Il vero guaio per lui, spettacolo per gli altri, è che poi scrive e a tutti si mostra nella tragica evidenza!!! :PPP
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NinoMed
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reggina D-I ha scritto:
NinoMed ha scritto:
Regmi ha scritto:
Non per difenderli, ma dopo tutta questa dotta illustrazione deduco che tu sappia anche come, in questi giorni,
si è espresso il tribunale nei confronti di altri dipendenti coinvolti recentemente in un caso simile anche per esposizione mediatica.

Sveglia ragazzo!!
nel frattempo che mi sveglio anche io, mi indicheresti cortesemente le sentenze dei tribunali di cui parli, perchè io in merito ho altre notizie.
Certo passeranno anni, ma i signori coinvolti, imho, rischiano grosso.
Nulla vieta Nino che Regmi abbia ragione per alcune vicende. In passato Report ricordo che ne fece oggetto di una sua puntata e si parlava della difficoltà a provvedere in sede disciplinare e giudiziaria per casi di assenteismo (mi pare di ricordare un professore di liceo a Taranto)
Però questa è una cosa che devia da regole e leggi che sono chiarissime e io a quelle mi riferivo.
Poi comunque di contraltare leggevo proprio oggi in una locandina di un settimanale locale (il giornale di Merate) che un docente asenteista e stato licenziato settimana scorsa!
una cosa è il licenziamento per assenteismo ingiustificato, cioè io non avdo a lavoro e non lo giustifico? secondo giurisprudenza, non posso essere licenziato.
altro è che truffo la mia azienda venendo meno a uno dei punti cardine del contratto di lavoro, la fiducia. licenziamento per giusta causa, almeno così dice la corte costituzionale.

poi se nel frattempo sono cambiate le leggi non lo so, aspetto di leggere.
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reggina D-I
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NinoMed ha scritto:una cosa è il licenziamento per assenteismo ingiustificato, cioè io non avdo a lavoro e non lo giustifico? secondo giurisprudenza, non posso essere licenziato.
altro è che truffo la mia azienda venendo meno a uno dei punti cardine del contratto di lavoro, la fiducia. licenziamento per giusta causa, almeno così dice la corte costituzionale.

poi se nel frattempo sono cambiate le leggi non lo so, aspetto di leggere.
infatti e nel frattempo sai meglio di me che nulla cambiò sotto il cielo di Roma!!
Uno solo ho visto in vita mia che MAI, non quasi mai ma proprio MAI, capisce ciò che legge! Il vero guaio per lui, spettacolo per gli altri, è che poi scrive e a tutti si mostra nella tragica evidenza!!! :PPP
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goldenboy
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Leggendo le carte che giravano su internet, visto l'esiguo danno accertato( mi riferisco ai due mesi in cui ci sono state le indagini), un buon avvocato potrebbe dimostrare che il licenziamento è una pena spropositata in confronto alla frode realizzata(massimo € 1.700,00)...pensiero mio, se dipendesse da me li farei lapidare in Piazza Italia :salut
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Regmi
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goldenboy ha scritto:Leggendo le carte che giravano su internet, visto l'esiguo danno accertato( mi riferisco ai due mesi in cui ci sono state le indagini), un buon avvocato potrebbe dimostrare che il licenziamento è una pena spropositata in confronto alla frode realizzata(massimo € 1.700,00)...pensiero mio, se dipendesse da me li farei lapidare in Piazza Italia :salut
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Bingo!!
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reggina D-I ha scritto:
Regmi ha scritto:
reggina D-I ha scritto: C'è la stessa differenza che passa tra il commettere un reato e il non commetterlo

Se l'ufficio non ha quantità di lavoro sufficiente (faccio un esempio eh?) tu girandoti i pollici non commetti nessun reato e sei all'interno di un contratto di lavoro che ti obbliga tra le altre a rispettare un orario di lavoro, quindi sei addirittura protetto dalla legge
Ma se tu durante l'orario di lavoro ti assenti oltretutto usando mezzi illeciti (risultando sul posto di lavoro) e senza permessi ufficialmente accordati ti rendi responsabile di un illecito disciplinare (se fosse solol'allontanarsi stimbrando ma senza permesso) fino ad arrivare ad un reato penale (se risulti sul posto di lavoro) che prevede come azione disciplinare una delle due sanzioni peggiori
A - sospensione senza stipendio
B - licenziamento per giusta causa
per il cosiddetto dolo o colpa grave (questo è dolo)
e come azione penale un procedimento con sanzione di una pena detentiva

ma tanto so che tu le sai ste cose molto meglio di me!!! :lol: :lol: :lol:

edit: però manca una parte: se tutta questa marea di gente faceva ste stronzate chi era in posizione apicale (i dirigenti preposti ad esempio) che minchia facevano nel frattempo? Si giravano loro i pollici?
Non per difenderli, ma dopo tutta questa dotta illustrazione deduco che tu sappia anche come, in questi giorni,
si è espresso il tribunale nei confronti di altri dipendenti coinvolti recentemente in un caso simile anche per esposizione mediatica.

Sveglia ragazzo!!
Regmi se stai un attimino attento vedrai che non sono uno che si deve svegliare
Ora se per te è difficile tento di semplificare
C'è un post de Padano che dice una cosa
Dopo c'è un post in cui io rispondo al padano sulla cosa che ha detto
così può essere più comprensibile?

No perchè poi ti ficchi nel discorso pensando di aver capito che io sto sentenziando di come andrà a finire!! che permettimi è come quello che legge per giornate intere i fumetti di Diabolik e si incazza perchè Tex Willer non arriva mai!!

8-)
Ragazzo, ho il fondato timore che le difficoltà a leggere gli scritti degli altri si stiano propagando in modo preocupante.
La sentenza è contenuta nel tuo primo rigo.
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NinoMed
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Regmi ha scritto:
goldenboy ha scritto:Leggendo le carte che giravano su internet, visto l'esiguo danno accertato( mi riferisco ai due mesi in cui ci sono state le indagini), un buon avvocato potrebbe dimostrare che il licenziamento è una pena spropositata in confronto alla frode realizzata(massimo € 1.700,00)...pensiero mio, se dipendesse da me li farei lapidare in Piazza Italia :salut
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Bingo!!

un bingo da due euro :D
il danno economico per l'amministrazione è notevole, magari non per chi si è assentato per due ore, a cui si potrebbe dare l'attenuante che il danno economico non sia relativamente apprezzabile.
ma per chi sistematicamente e in associazione ad altri perpetravano questa condotta secondo la giurisprudenza sarebbero condannabili e licenziabili. avevo già intuito le sentenze a cui alludevi, ma sono forvianti nel nostro caso o magari sono antecedenti al cosidetto decreto brunetta del 2009.

la Corte di cassazione attiene a una questione delicata, che è stata anche oggetto di un intervento recente del legislatore.
Il Dlgs n. 150/2009, la c.d. Riforma Brunetta, ha infatti introdotto gli artt. 55-quater (Licenziamento disciplinare) e 55-quinquies (False attestazioni o certificazioni) al Dlgs n. 165/2001, che attribuiscono rilievo, dal punto di vista disciplinare, alla falsa presenza in servizio attestata anche attraverso l’omessa timbratura del cartellino presenza.
In particolare, la norma che disciplina alcune nuove fattispecie di licenziamento disciplinare ha stabilito che “si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento – in caso di - falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente”, mentre l’art. 55-quinquies ha previsto che “fermo quanto previsto dal codice penale, il lavoratore dipendente di una pubblica amministrazione che attesta falsamente la propria presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente […] è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 400 ad euro 1.600”.

Conclusioni
I giudici di Piazza Cavour, con la sentenza in commento, hanno chiarito che il dipendente pubblico che esce senza timbrare il cartellino presenze commette il reato di truffa e di interruzione di pubblico servizio, in quanto l’omessa timbratura non esclude l’esistenza di artifici e raggiri, oltreché dell’ingiusto profitto con altrui danno.
Tale comportamento è il frutto di una condotta fraudolenta in danno alla PA datore di lavoro, considerato che ormai il pagamento delle retribuzioni avviene automaticamente con la lettura dei cartellini orari da parte di strumenti elettronici.
È necessario evidenziare che la Corte di cassazione, nella sentenza n. 32290/2010, aveva già avuto modo di chiarire che la falsa attestazione del pubblico dipendente, circa la presenza in ufficio riportata sui cartellini marcatempo o nei fogli di presenza, costituisse una condotta fraudolenta, idonea oggettivamente ad indurre in errore l’amministrazione di appartenenza circa la presenza sul luogo di lavoro, suscettibile pertanto di integrare il reato di truffa.
In tale pronuncia però ha precisato che nel caso in cui i periodi di assenza non siano “economicamente apprezzabili”, quando ad esempio le assenze siano limitate a poche ore, deve essere riconosciuta a favore del dipendente “l’attenuante del valore lieve”.
Nel caso di specie, i giudici di Piazza Cavour, confermando la condanna per truffa, hanno infatti riconosciuto al dipendente il diritto a uno sconto di pena, date le assenze limitate a poche ore ed accertate solo in poche occasioni.


per non parlare del principio della perdita del vincolo fiduciario che lega il lavoratore all'azienda
CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 23 marzo 2012, n. 4693 - Licenziamento disciplinare - Giustificato motivo - Timbratura del badge e assenze dal luogo di lavoro http://www.overlex.com/leggisentenza.asp?id=1704
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NinoMed ha scritto:
una cosa è il licenziamento per assenteismo ingiustificato, cioè io non avdo a lavoro e non lo giustifico? secondo giurisprudenza, non posso essere licenziato.
altro è che truffo la mia azienda venendo meno a uno dei punti cardine del contratto di lavoro, la fiducia. licenziamento per giusta causa, almeno così dice la corte costituzionale.

poi se nel frattempo sono cambiate le leggi non lo so, aspetto di leggere.
Non potendo leggere le "carte" non possiamo che avventurarci in ipotesi più o meno argomentabili,
questa è la mia:
Secondo me l'assenteismo ingiustificato non c'entra nulla, il lavoratore non si assenta senza giustificazioni fa finta di esserci senza esserlo, timbra (fa timbrare) un cartellino d'entrata (il badge) mentre è a casa o comunque non in ufficio... al mio paese si chiama truffa.
La cosa interessante, visti i video, è che qualcuno o più, timbrava per più persone.
Se ciò fosse provato scatterebbe, oltre al reato di truffa, quello di associazione che,
inutile spiegarlo,
è di gran lunga più pesante rispetto alla semplice truffa.
La questione, come è giusto che sia :wink , è politica, nel senso che spetta ai vari padrini politici dei "torno subito", attivarsi e di corsa per salvare il salvabile,
ovvero: impedire che un centinaio di persone rischino oltre al licenziamento anche la galera.
Il buon senso mi porterebbe ad auspicarne la carcerazione,
per dare l'esempio ed iniziare così (la rivoluzione non è un pranzo di gala)
il rinnovamento degli apparati reggini (100 persone "rovinate" rovinerebbero a loro volta i loro referenti politici),
e marcare così, con una reale ecatombe, la frattura tra il modello "Reggio" del compianti scopelliti/raffa/arena e il modello "sembrava un sogno e invece è un incubo" del commissario Panico.
L'esperienza mi porta invece a pensare che questa storia, come quasi tutte le altre che hanno attraversato il nostro ultimo ventennio, tra primi gradi, appelli, ricorsi al Tar, alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, alla Madonna e/o a qualche massone,
spentosi o fatto spegnere il faro dell'attenzione mediatica...
come le altre... e come il lutto sarà
elaborata.
:salut
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Se non ricordo male il vituperato Brunetta quando proponeva la sostituzione del badge con le impronte digitali veniva preso per folle ... ed invece bene conosceva i suoi polli vista la diffusione enorme del fenomeno ad ogni latitudine.

Questo sistema nel privato è già parecchio diffuso nonostante l'avversità dei soliti sindacati, che sono certo si schiereranno a favore di questi soggetti inquisiti.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:Se non ricordo male il vituperato Brunetta quando proponeva la sostituzione del badge con le impronte digitali veniva preso per folle ... ed invece bene conosceva i suoi polli vista la diffusione enorme del fenomeno ad ogni latitudine.

Questo sistema nel privato è già parecchio diffuso nonostante l'avversità dei soliti sindacati, che sono certo si schiereranno a favore di questi soggetti inquisiti.

Non mi risulta nessuna difesa d'ufficio da parte dei Sindacati in vertenze di questo tipo.
Per esperienza diretta, ti assicuro che nel caso un'azienda nazionale con punti vendita non controllati fisicamente dalla proprietà, appurasse un uso truffaldino dei badge,
licenzierebbe in tronco e senza opposizioni di sorta.
Altra cosa è l'utilizzo in forma umiliante del badge, tipo passarlo per andare in bagno e ripassarlo dopo esserci stato... per poi vedersi recapitato un richiamo per aver sforato di 2 minuti i cinque concessi.
Per una volta almeno,
cerchiamo di non universalizzare (caddariare in forma più sofisticata) la storia,
trattiamola per quello che è:
una storia di figure tragiche tendenti al grottesco che hanno il loro quarto d'ora di celebrità, magari andranno ad Uno Mattina... ovviamente mentre risultano in servizio...
un pezzo di modello reggio.
:salut
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aquamoon ha scritto:
doddi ha scritto:Se non ricordo male il vituperato Brunetta quando proponeva la sostituzione del badge con le impronte digitali veniva preso per folle ... ed invece bene conosceva i suoi polli vista la diffusione enorme del fenomeno ad ogni latitudine.

Questo sistema nel privato è già parecchio diffuso nonostante l'avversità dei soliti sindacati, che sono certo si schiereranno a favore di questi soggetti inquisiti.

Non mi risulta nessuna difesa d'ufficio da parte dei Sindacati in vertenze di questo tipo.
Per esperienza diretta, ti assicuro che nel caso un'azienda nazionale con punti vendita non controllati fisicamente dalla proprietà, appurasse un uso truffaldino dei badge,
licenzierebbe in tronco e senza opposizioni di sorta.
Altra cosa è l'utilizzo in forma umiliante del badge, tipo passarlo per andare in bagno e ripassarlo dopo esserci stato... per poi vedersi recapitato un richiamo per aver sforato di 2 minuti i cinque concessi.
Per una volta almeno,
cerchiamo di non universalizzare (caddariare in forma più sofisticata) la storia,
trattiamola per quello che è:
una storia di figure tragiche tendenti al grottesco che hanno il loro quarto d'ora di celebrità, magari andranno ad Uno Mattina... ovviamente mentre risultano in servizio...
un pezzo di modello reggio.
:salut
Di umiliante davanti a chi passeggia, dentro e fuori i luoghi di lavoro c'è ben poco. Cha siano pubblici o privati.
Sulle tue aspettative riguardo la posizione del sindacato ritengo siano errate. C'è ampia giurisprudenza in merito anche davanti a casi di furti documentati con conclusivo reintegro del lavoratore con i relativi arretrati.
Magari fosse come auspichi ... magari, ed è proprio per quanto ti ho detto che la credibilità oramai è pari allo zero.
Anzi sarebbe cosa dovuta l'espulsione dagli stessi qualora fossero tesserati, e di certo la maggior parte lo sono.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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NinoMed ha scritto:
un bingo da due euro :D
il danno economico per l'amministrazione è notevole, magari non per chi si è assentato per due ore, a cui si potrebbe dare l'attenuante che il danno economico non sia relativamente apprezzabile.
ma per chi sistematicamente e in associazione ad altri perpetravano questa condotta secondo la giurisprudenza sarebbero condannabili e licenziabili. avevo già intuito le sentenze a cui alludevi, ma sono forvianti nel nostro caso o magari sono antecedenti al cosidetto decreto brunetta del 2009.

la Corte di cassazione attiene a una questione delicata, che è stata anche oggetto di un intervento recente del legislatore.
Il Dlgs n. 150/2009, la c.d. Riforma Brunetta, ha infatti introdotto gli artt. 55-quater (Licenziamento disciplinare) e 55-quinquies (False attestazioni o certificazioni) al Dlgs n. 165/2001, che attribuiscono rilievo, dal punto di vista disciplinare, alla falsa presenza in servizio attestata anche attraverso l’omessa timbratura del cartellino presenza.
In particolare, la norma che disciplina alcune nuove fattispecie di licenziamento disciplinare ha stabilito che “si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento – in caso di - falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente”, mentre l’art. 55-quinquies ha previsto che “fermo quanto previsto dal codice penale, il lavoratore dipendente di una pubblica amministrazione che attesta falsamente la propria presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente […] è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 400 ad euro 1.600”.

Conclusioni
I giudici di Piazza Cavour, con la sentenza in commento, hanno chiarito che il dipendente pubblico che esce senza timbrare il cartellino presenze commette il reato di truffa e di interruzione di pubblico servizio, in quanto l’omessa timbratura non esclude l’esistenza di artifici e raggiri, oltreché dell’ingiusto profitto con altrui danno.
Tale comportamento è il frutto di una condotta fraudolenta in danno alla PA datore di lavoro, considerato che ormai il pagamento delle retribuzioni avviene automaticamente con la lettura dei cartellini orari da parte di strumenti elettronici.
È necessario evidenziare che la Corte di cassazione, nella sentenza n. 32290/2010, aveva già avuto modo di chiarire che la falsa attestazione del pubblico dipendente, circa la presenza in ufficio riportata sui cartellini marcatempo o nei fogli di presenza, costituisse una condotta fraudolenta, idonea oggettivamente ad indurre in errore l’amministrazione di appartenenza circa la presenza sul luogo di lavoro, suscettibile pertanto di integrare il reato di truffa.
In tale pronuncia però ha precisato che nel caso in cui i periodi di assenza non siano “economicamente apprezzabili”, quando ad esempio le assenze siano limitate a poche ore, deve essere riconosciuta a favore del dipendente “l’attenuante del valore lieve”.
Nel caso di specie, i giudici di Piazza Cavour, confermando la condanna per truffa, hanno infatti riconosciuto al dipendente il diritto a uno sconto di pena, date le assenze limitate a poche ore ed accertate solo in poche occasioni.


per non parlare del principio della perdita del vincolo fiduciario che lega il lavoratore all'azienda
CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 23 marzo 2012, n. 4693 - Licenziamento disciplinare - Giustificato motivo - Timbratura del badge e assenze dal luogo di lavoro http://www.overlex.com/leggisentenza.asp?id=1704
Se anche la posta fosse stata così bassa non vuol mica dire di non aver azzeccato la cinquina. :mrgreen:

Telegraficamente:
La sentenza prima accennata è di questi giorni.
L'esempio fatto lo conosci.

Inoltre aggiungo che
-fermo restando che i CCNL possono essere migliorativi ma mai peggiorativi rispetto alla legge e che gli stessi normalmente contengono specifici capitoli -
Il punto centrale è che il licenziamento si concretizza se esiste condanna.
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Anche la cognata di Raffa e la compagna del senatore Bilardi fra i gran lavoratori truffaldini...

http://46.37.13.75/recasi.it/Upload/11042013_quot09.pdf
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goldenboy ha scritto:Leggendo le carte che giravano su internet, visto l'esiguo danno accertato( mi riferisco ai due mesi in cui ci sono state le indagini), un buon avvocato potrebbe dimostrare che il licenziamento è una pena spropositata in confronto alla frode realizzata(massimo € 1.700,00)...pensiero mio, se dipendesse da me li farei lapidare in Piazza Italia :salut
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Nessun sindacato ha speso una parola a difesa dei soggetti coinvolti in questa squallida vicenda, anzi, ho solo sentito parole di condanna,sia nei confronti dei soggetti coinvolti e sia nei confronti della classe dirigente che non poteva non sapere...
Per quanto riguarda l'uso delle impronte digitali al posto dei badge, non risultano diffuso neanche nel settore privato, dove l'utilizzo è stato vietato da varie interpretazioni del garante della privacy .. si usano in carcere, non in un posto di lavoro...
Ultima modifica di goldenboy il 14/04/2013, 16:02, modificato 1 volta in totale.
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vi siete chiesti come mai ad esempio al consiglio regionale di via C. Portanova oppure edifici così organizzati è praticamente impossibile che uno timbri per altri :?:
Lillu Fotti: "aundi ioca Spread cu cattu si mu rununu a paremetru zeru"
Lillu Foti: "non bogghiu 'nchinari poi mi rinnu chi vonnnu a squatra mi 'ndi sarbamu"
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Motociclista ha scritto:Anche la cognata di Raffa e la compagna del senatore Bilardi fra i gran lavoratori truffaldini...

http://46.37.13.75/recasi.it/Upload/11042013_quot09.pdf

Chissà se Raffa e Bilardi sospettavano di avere una sindacalista in casa :roll:
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sono talmente comunista che da bambino mi mangiavo da solo
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