Il senatore pugliese Tedesco (piddì) arrestato e posto ai domiciliari
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Sanità Puglia, arrestato ex senatore Pd Tedesco
venerdì 15 marzo 2013 11:50
BARI (Reuters) - L'ex senatore del Pd Alberto Tedesco è stato arrestato e posto ai domiciliari stamattina dai carabinieri di Bari su ordine del Tribunale del Riesame barese con l'accusa di concussione in relazione a due inchieste sulla sanità pugliese.
Lo riferiscono fonti giudiziarie.
Su Tedesco pendevano due richieste di custodia cautelare della Procura di Bari che lo accusa di essere stato a capo, dal 2007 al 2009, di un'associazione per delinquere che avrebbe gestito a proprio piacimento la sanità pubblica pugliese. In quegli anni Tedesco era assessore regionale alla sanità della prima giunta Vendola.
Le due richieste di custodia cautelare erano state respinte per ben due volte dalla giunta per le autorizzazioni del Senato. Tedesco ha potuto godere dell'immunità parlamentare ma non essendo stato rieletto ha perso questo diritto ed oggi è stato arrestato.
L'ex senatore è accusato di diversi episodi di concussione, falso e turbativa d'asta. Secondo i pm della Procura di Bari avrebbe pilotato appalti, nomine di primari ospedalieri e dirigenti delle Asl pugliesi. Sul sito
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E Cosentino si costituisce
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Cosentino nel carcere di Secondigliano
De Magistris: «Ma io non brindo»
Il deputato uscente del Pdl si è appena costituito a Napoli
Cosentino nel carcere di Secondigliano
De Magistris: «Ma io non brindo»
Il deputato uscente del Pdl si è appena costituito a Napoli
Nicola Cosentino
NAPOLI - Nicola Cosentino si è costituito a Napoli, nel carcere di Secondigliano. A carico del deputato uscente del Pdl c'erano due ordinanze di custodia cautelare in carcere.
L'ormai ex parlamentare, accompagnato dai suoi legali Agostino De Caro e Stefano Montone, è in attesa che gli vengano notificate le due ordinanze di custodia cautelare emesse nei suoi confronti negli ultimi anni, l'una per concorso esterno in associazione camorristica, l'altra per corruzione e reimpiego illecito di capitali, aggravati dall'aver agito per agevolare il clan dei casalesi. A notificargli le due misure saranno rispettivamente i carabinieri di Caserta, delegati dal pm Alesdsandro Milita, e gli uomini della Dia, delegati dal pm Antonello Ardituro.
Nicola Cosentino story
LE UDIENZE, L'INTERROGATORIO - Intanto il tribunale del Riesame ha fissato per il prossimo 21 marzo entrambe le udienze nelle quali si discuterà la richiesta di revoca delle misure cautelari presentate dagli avvocati fossero accolte, l'ex parlamentare potrebbe tornare in libertà tra meno di una settimana.
Nel pomeriggio sarà fissata, invece, la data dell'interrogatorio di garanzia al quale Cosentino dovrà essere sottoposto nell'ambito dell'inchiesta «Il Principe e la scheda ballerina», nella quale è accusato di corruzione e reimpiego illecito di capitali aggravati: si sarebbe speso per la realizzazione di un centro commerciale nel Casertano in cui secondo l'accusa il clan dei Casalesi voleva investire proventi illeciti. Cosentino dovrà rispondere alle domande del gip Egle Pilla, che emise l'ordinanza di custodia. Per il prossimo 27 marzo è fissata l'udienza di questo processo. Il 18 Cosentino potrebbe essere in aula per l'udienza del primo processo in corso a S. Maria Capua Vetere, nel quale è accusato di concorso esterno in associazione camorristica.
IL SINDACO DI NAPOLI - «Non mi unisco al coro di chi brinda quando qualcuno va in carcere. Penso che bisogna portare assoluto rispetto alle decisioni della magistratura e lo penso da ex magistrato e sindaco. Ritengo che la magistratura abbia agito in piena autonomia e, dunque, che Cosentino debba andare in carcere anche alla luce delle due ordinanze di custodia cautelare e dei provvedimenti confermati dai giudici». È quanto ha dichiarato Luigi de Magistris sul caso Cosentino. L'ex parlamentare Pdl è ritenuto essere dai magistrati che lo accusano «il referente politico del clan dei Casalesi». Daniela Santanché ha giudicato «stucchevole» la dichiarazione del sindaco di Napoli. Mentre l'ex deputato del Pdl, Amedeo Laboccetta, ha invitato de Magistris a «occuparsi della città».
ULTIMO JOGGING ALLA REGGIA - L'ultima giornata da uomo libero dell'ex deputato berlusconiano si è consumata tra le pareti di casa. Ieri mattina, alle 9, in tuta e giubbotto antipioggia, si è recato nel parco della Reggia di Caserta — a poche centinaia di metri dalla sua abitazione — per concedersi la solita ora di jogging. «Vado in carcere con la serenità di chi sa di essere innocente — ha commentato l'ex sottosegretario all'economia ed ex coordinatore campano del Pdl ai suoi più stretti collaboratori —. Del resto, solo alla morte non c'è rimedio, mentre la vita è fatta per lottare».
DOLORE E ANGOSCIA - Poi, in una nota diffusa nella serata di ieri ha ripreso: «Quando la Procura della Repubblica ordinerà l'esecuzione delle misure cautelari sarò, ancora una volta, responsabilmente pronto a rispettare la decisione e mettermi fisicamente a disposizione dell'Autorità. Rimane forte in me la fiducia nella magistratura, che alla fine di questo lungo percorso, e di questo calvario del quale non riesco a comprendere la necessità, sono certo riuscirà a riconoscere la mia estraneità ai gravi fatti che mi vengono addebitati. Una fiducia testimoniata da tutte le mie scelte processuali, volte ad una celere definizione dei dibattimenti, che riposa sulla consapevolezza d'aver sempre rifiutato patti o compromessi con le forze più oscure che hanno infettato la vita e la società nei nostri territori, finanche evitando ogni consapevole relazione con soggetti che hanno deciso di prendere la strada dell'illegalità nella sua forma più aggressiva e nefasta, quella della camorra. Il dolore e l'angoscia che comprensibilmente mi accompagnano in queste ore sono amplificati dal pensiero che non posso non rivolgere e mantenere costante a mia moglie ed ai miei figli, colpiti oltre ogni immaginazione dagli eventi. Chiedo a loro e al buon Dio la forza per superare questo baratro con dignità ed uscirne poi con restituita integrità. Chiedo, a tutti gli altri, un po' di rispetto».
CATENA DI SOLIDARIETA’ - La catena di solidarietà a sostegno di Cosentino è iniziata ben prima della sua carcerazione. Nessuno, della sua parte, che provi anche ad interrogarsi sui possibili errori o sulla disinvoltura con cui l'impegno politico viene, talvolta, declinato in territori avvelenati dalla presenza camorristica? Il senatore Enzo D'Anna, leader della federazione dei laboratori di analisi, difende la sua amicizia quasi trentennale: «Conosco Nicola dall'85 e posso testimoniare che il suo impegno politico non è stato mai orientato all'arricchimento personale o a stringere rapporti con i criminali. Certo, apparteniamo a un territorio contaminato dalla criminalità. Ma alzi la mano chi non ha avuto mai modo di tirare un calcio al pallone, da ragazzo, con un conoscente che poi ha preso la strada della malavita, o chi si è trovato a entrare in un bar dove c'erano volti poco rassicuranti. Dalle nostre parti è così. Ma non significa che siamo tutti dei camorristi. Noi parlamentari del Pdl e amici di Cosentino — prosegue D'Anna — organizzeremo una sorta di catena di solidarietà. Non lo lasceremo solo in carcere. Ci sarà sempre qualcuno che gli farà visita. Ogni giorno». Lo conferma anche Carlo Sarro, altro parlamentare di fede cosentiniana: «Di certo non lasceremo solo Nicola in questa vicenda e soprattutto terremo alta l'attenzione dell'opinione pubblica su un caso giudiziario emblematico di un modo di amministrare la giustizia in questo paese. Parliamo di una vicenda che parte da un pregiudizio, quello che lui sia il referente politico dei Casalesi. Ma nessuno, finora, ha saputo dire cosa avrebbe ottenuto in cambio il clan dei Casalesi, accertato che questa organizzazione criminale non è paragonabile a un istituto filantropico».
Angelo Agrippa
15 marzo 2013
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Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.