Oltre che testimoniare la goduria nel leggere la maestria dell'esposizione, non ho nulla da aggiungere.aquamoon ha scritto:C'era un cielo strano stamattina, le barche, quì dal faro sembravano impazzite.
C'era un po' di mare, il vento soffiava da terra e impediva con le sue onde nervose e implacabili che il bastimento entrasse in porto.
La manovra non era facile ed il capitano ne era consapevole, bisognava virare ma gli scogli aguzzi e minacciosi non consentivano grandi spazi di manovra...
Fermate le macchine!
Avanti adagio!
Indietro tutta, Vira a destra.
Ferma tutto, vira a sinistra...
Gli ordini si sovrapponevano agli ordini e il bastimento più confuso che persuaso, rischiava sempre di più di andare a sbattere.
Marinai fermi in attesa di istruzioni sensate e vento di terra che spinge sempre più lontano.
Bisogna virare a sinistra...
Adesso!
E' l'ufficiale in seconda che dice di avere i mezzi per provare a timonare verso il ridosso della diga foranea...
...
A mio modesto avviso dovremmo sotterrare l'ascia di guerra.
Grillo ha ragione in una cosa: bisogna smettere di guardare alla Politica come complesso di regole. Serve una visione, un sogno in cui credere.
Sono esattamente le identiche ragioni per cui, apppena diciottenne, smisi di cazzeggiare full time e cominciai a dedicare parte del mio tempo affinchè la visione ed il sogno che sentivo di avere,
avessero una possibilità di avverarsi.
E' vero, il Partito non ci fa sognare più, la visione pian piano ha ceduto campo alla realtà. I sogni si sono rarefatti ed i numeri hanno cominciato ad assumere sembianze umane...
La Teoria si è annullata nella Prassi e, complice la pigrizia del Paese, si è preferito lasciare che la polvere si accumulasse.
Volevamo cambiare il Mondo e in vent'anni ci siamo ritrovati cambiati anche noi.
Serve una scossa.
Serve un Big Ben:
Si passi il pallino a Grillo, gli si chieda di formarlo lui il Governo.
Bersani deve dimettersi ed insieme a lui devono dimettersi tutti quelli che in 15 mesi hanno dilapidato una dote acquisita in tre anni per manifesta incapacità del competitore avversario.
Berlusconi, con la sua caterva di processi e lo sputtanamento personale, non aveva nessuna possibilità di andare oltre il 10%, una campagna elettorale condotta in maniera indolente con sfumature d'arroganza malcelata e spocchia diffusa l'ha, probabilmente a sua insaputa, rianimato e come Ercolino sempre in piedi, malgrado le mazzate è rispuntato chiedendo di sedersi anche lui (quello che si era acquattato a Malindi) al tavolo delle trattative.
Ci siamo svenati per salvare la baracca, abbiamo votato e difeso provvedimenti micidiali, abbiamo contribuito con i nostri sacrifici a rimettere in piedi e...
ancora Berlusconi.
No, caro Bersani no, così non va.
Grillo ha detto che sei uno zombie, non è vero sei una persona per bene e la tua storia ne è testimone.
Dice che sei uno stalker... non ne saresti capace.
Fai finta di niente, non ribattere, ricorda che sei il segretario del Partito che ha immolato sull'altare della liberazione dal fascismo e sulla rivendicazione dei diritti dei lavoratori la migliore gioventù che mai l'Italia abbia avuto.
Rassegna le dimissioni dal Partito e passa la mano a Napolitano, potrai sempre dire che sei uscito dalla scena dopo aver vinto e rimarrai nei nostri cuori accanto ai Grandi.
Bisogna far scoppiare le contraddizioni:
l'Italia è spaccata in due, una parte cerca di soccorrerla , l'altra di distruggerla.
Non ti abbiamo votato e sostenuto perchè tu ci accompagnassi verso il risveglio.
La nottata non è evidentemente ancora finita e... vogliamo continuare a sognare.
Presentati dimissionario e adoperati perchè l'ufficio di presidenza nomini un segretario pro tempore e fai trattare lui con Grillo.
Ti si chiede un grosso sacrificio, è vero.
Noi però siamo quelli che veniamo da lontano e andiam lontano, sappiamo di essere ingranaggi e sappiamo pure quando è ora di essere sostituiti.
Il 25 febbraio non può nè deve rimanere una data come tante altre.
Serve una scossa e tu puoi, come testamento per le future generazioni,
darla.
Si può uscire di scena tra applausi o fischi e tu hai finito di recitare la tua parte.
Non ci spelleremo le mani per la felicità, anzi.
Ti applaudiremo, un po' mestamente ma ti renderemo l'onore delle armi.
Serve un grande gesto e solamente il segretario di un Grande Partito può farlo.
E' nella crisi che si cresce, è la crisi che rimette in moto le migliori energie.
Chi nei suoi miti e nei suoi eroi mantiene ancora il ricordo della "meglio gioventù" capirà.
C'eravamo già sostanzialmente detto tutto, compreso l'incarico al M5S camuffato da assurdità nel topic dedicato.