Motociclista ha scritto:pincopallino imu chianu cu sti stabilizzazioni facili....in una città dove sono a rischio gli stipendi,e dove in futuro oltre ai nostri sacrifici,saranno per il comune contati anche i centesimi che saranno spesi,non sarà facile come tu affermi essere stabilizzati dall'oggi al domani anche chi è assunto con contratti a termine ed in ditte fallocche o pseudo tali(vedi Nonni a Spasso che oltretutto non esiste nemmeno più)...
Posso capire Leonia e Multiservizi(ed anche qui probabile si faccia anche qualche taglio di personale con contratto a termine)ma che si faccia regalia di posti a tempo indeterminato per chiunque la vedo dura....
Cmq io dico sempre chi vivrà vedrà....
In caso di dissesto più che di
assorbimento si parlerà di snellimento.
Sarebbe rivista tutta la pianta organica dell'amministrazione, con inevitabili tagli.
Gli stipendi non sono a rischio, non ci sono proprio al momento.
Concordo con le tue riflessioni in linea di principio.
Inserisco due articoli apparsi negli ultimi giorni
http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86
Reggio, debito Comune, Cuzzola: ''Il balletto delle cifre...a chi giova…''
Lunedì 26 Novembre 2012 11:43
Di seguito la nota diffusa dall'ex Dirigente comunale Enzo Cuzzola - Da giorni, in città, circola voce e si legge anche (purtroppo….) che il disavanzo del Comune di Reggio Calabria, al 31 dicembre 2010 (il buco secondo qualcuno) sarebbe di 679 milioni, attribuendo tale quantificazione alla Corte Conti.
Non è così. Corte Conti non quantifica il debito dell’Ente, bensì gli impegni conservati a bilancio, cioè i residui passivi, questi rappresentano gli impegni per prestazioni, forniture, lavori ecc., che l’ente ha assunto, ma non è detto che siano debiti, almeno sino a quando tali impegni non si siano tradotti in effettive esecuzioni e prestazioni.
Si controlli poi il certificato al bilancio consuntivo, pubblicato sul sito del Ministero dell’interno, si vedrà come, di 679, 423 milioni circa rappresentano impegni per opere da eseguire. Si controlli poi una qualunque annualità pregressa, per esempio il certificato al consuntivo 2001 si vedrà che a quell’epoca i residui ammontavano a circa 238 milioni e pochissimi di questi erano relativi ad opere da eseguire, ma non erano certamente debiti.
Quindi 679 milioni non è l’importo del debito e non è l’importo del disavanzo.
Le regole del Tuel ed i principi contabili dell’Osservatorio sulla finanza locale stabiliscono regole e procedure per determinare entrambi i valori.
Il disavanzo è dato dalla somma tra saldo di cassa più residui attivi (somme accertate a credito) meno i residui passivi (somme impegnate a debito); al 31 dicembre 2010 era di 118 milioni, sceso a 107 nel 2011.
I debiti sono rappresentati dai provvedimenti di liquidazione emessi a fronte di eseguite prestazioni e/o esecuzioni di opere e/o di forniture. Alla definizione di questo importo gli Uffici hanno lavorato fino alla cessazione del mio incarico, senza giungere ad una definitiva quantificazione, ma avendo approntato tutti gli interventi necessari anche sulle procedure informatiche, oggi qualcuno potrebbe portare a termine quella attività.
Tuttavia già dal primo approccio a questa problematica abbiamo potuto constatare come l’effettivo indebitamento, nei confronti dei prestatori di lavori, servizi e forniture o nei confronti di beneficiari di trasferimenti anche per conto di altri enti, non possa assolutamente superare l’importo del disavanzo di 118 milioni, dato che parecchi degli importi non correttamente imputati in bilancio (e che hanno appunto generato il disavanzo) sono stati effettivamente pagati, anzi molte volte l’imputazione impropria era avvenuta proprio per consentire il pagamento (sul tema si controlli la relazione dei Revisori al consuntivo 2010).
Importante è anche affrontare il tema dissesto. Abbiamo sempre affermato che il dissesto è da evitare, date le nefaste conseguenze che avrebbe sulla già precaria condizione socio-economica del nostro territorio, ed abbiamo sempre affermato che si può evitare, dismettendo il patrimonio immobiliare.
Corte Conti mette in dubbio la destinabilità dei proventi delle dismissioni a copertura del disavanzo, in contrasto con pronunce di altre sezioni regionali (vedasi Corte Conti Basilicata 38/2011), ma soprattutto ignorando che il Governo, nel cd decreto Salva Enti (DL 174/2012) al neo introdotto art. 243 bis, del tuel, comma 8 lettera g, prevede espressamente, per ammettere gli enti locali alla procedura di riequilibrio dei bilanci tesa ad evitare il dissesto, che l’ente “abbia previsto l'impegno ad alienare i beni patrimoniali disponibili non indispensabili per i fini istituzionali dell'ente”.
Allora che senso ha, pensare al dissesto, mentre pende la conversione del decreto sopra citato (che deve avvenire entro il 10 dicembre), che il Governo ha fortemente voluto per salvare gli enti con più di 20 mila abitanti dal dissesto, istituendo la procedura del riequilibrio del bilancio, la quale sarà estesa, come da appositi emendamenti alla norma voluti dalle Camere, anche agli enti, come Reggio, per i quali Corte Conti ha avviato la procedura di dissesto guidato.
http://www.strill.it/index.php?option=c ... Itemid=291
Reggio, gli ex assessori e consiglieri comunali del PDL: "Paradossale se venisse dichiarato il dissesto del Comune a pochi giorni dalla discussione del del decreto anti dissesti"
Sabato 24 Novembre 2012 16:59
Di seguito il comunicato:
“Sarebbe paradossale che, a pochi giorni dalla discussione in Parlamento del Decreto “anti dissesti” adottato dal Governo per salvare centinaia di Comuni italiani con le casse deficitarie, la sezione regionale della Corte dei Conti dichiarasse il dissesto del Comune di Reggio.
Sarebbe paradossale, lo ripetiamo, ma soprattutto sarebbe l’ennesima sconfitta dello Stato che, per bocca del Ministero dell’Interno, un mese fa ha preso importanti quanto precisi impegni nei confronti dei reggini.
Le risorse che sarebbero “liberate” e destinate al Comune di Reggio, dopo l’approvazione in Parlamento del decreto governativo, aiuterebbero la città e i Commissari in un momento di particolare difficoltà.
Esortiamo dunque i commissari a fare tutto il possibile affinché l'Ente non vada in dissesto rispondendo, nei tempi, ai quesiti della corte ed individuando strategie idonee e finalizzate ad evitarlo, come l’amministrazione Arena stava puntualmente facendo.
Agli stessi Commissari, che sappiamo essere impegnati con ogni forza a scongiurare la possibilità del dissesto, non possiamo però non suggerire maggiore attenzione e oculatezza nella gestione della comunicazione: è chiaro infatti, in questo momento, che affidare dichiarazioni a giornalisti locali e nazionali conosciuti per la propria vicinanza a soggetti del centrosinistra reggino, non fa che aumentare il livello di allarme in città e di conseguenza, inasprire “l’attacco” alle casse dell’Ente. Ed è importante fare attenzione alla comunicazione perché, altrimenti, si rischia di vedere su importanti testate nazionali, articoli ad hoc contorniati da due foto: quella del Commissario, dott. Vincenzo Panico e quella dell’eterno fustigatore di Reggio che in queste ore sta profondendo le ultime energie fisiche e non solo, per coronare quello che rappresenta il suo sogno personale: affondare l’economica cittadina, le imprese, il Terzo Settore, pur di raggiungere un mero ed effimero scopo personale.
Questo non può essere accettato!!
Così come ai Commissari è richiesto uno sforzo ulteriore per comprendere quale sia la parte di burocrazia comunale che quotidianamente lavora per il bene collettivo e quale, invece, lavori sotto le direttive di personaggi politici (sempre gli stessi) auspicando il dissesto.
Siamo con i commissari in questo delicato momento, e speriamo che lo Stato mantenga le promesse annunciate e aiuti Reggio così come sta aiutando altri Comuni italiani: non vorremmo essere, ancora una volta, l’ultima ruota del carro nazionale.
Il dissesto si può e si deve evitare!”
Gli ex assessori e gli ex consiglieri comunali del Pdl
Daniele Romeo
Antonio Pizzimenti
Beniamino Scarfone
Tilde Minasi
Demetrio Berna
Monica Falcomatà
Demetrio Marino
Pasquale Naso
Giuseppe Eraclini
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.