Elezioni in Sicilia - Regionali 2012

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SICILIA VERSO LE ELEZIONI
In corsa 32 indagati o sotto processo "liste pulite" riapre la questione morale
Condannati, rinviati a giudizio, sotto indagine per i reati più diversi: ex presidenti, deputati uscenti e vecchie glorie formano il partito trasversale degli inquisiti
di EMANUELE LAURIA


PALERMO - Indagati, imputati, condannati: sono trentadue, all'ultima conta. Per reati che magari sfuggono ai codici etici approvati da Udc, Pd, Pdl ma dimostrano come sia irrisolta in Sicilia la questione morale. Ieri Gianfranco Fini ha messo il dito nella piaga: "Se in Sicilia si vuole aprire un chiosco o un bar serve un certificato antimafia. Per candidarsi no...", ha detto il presidente della Camera durante il suo tour mella regione. Circostanza che crea "una differenza oggettiva nel rispetto della legalità". Parole che riaprono una recente ferita nella sua coalizione "autonomista" che sostiene Gianfranco Micciché: Grande Sud, il partito di Micciché, ha ricandidato a Palermo Franco Mineo, attualmente sotto processo perché accusato di essere un prestanome di un esponente dei Galatolo, famiglia mafiosa dell'Acquasanta. Una decisione che ha spinto Fabio Granata, vicecoordinatore di Fli, a ritirare il sostegno a Micciché.

LEGGI / Sul sostegno ai candidati si spacca l'antimafia

Ma il caso di Mineo, come detto, non è isolato. Basti pensare che in corsa ci sono pure tre ex consiglieri regionali finiti in carcere nell'ultimo scorcio di legislatura e tuttora indagati. Nelle liste dell'Mpa di Raffaele Lombardo ci riprova Riccardo Minardo, rinviato a giudizio per truffa all'Unione europea, e fa altrettanto Fabio Mancuso, inquisito per reati finanziari. Nell'estate del 2011 era finito in carcere per quindici giorni anche l'ex autonomista Cateno De Luca. Provvedimento ingiusto, per la Cassazione, ma sul capo di De Luca rimane un'inchiesta per abuso d'ufficio, tentata concussione e falso che non gli ha impedito di ricandidarsi. Addirittura per la presidenza della Regione.

GUARDA / Il "rivoluzionario" sotto processo circonda l'Ars

Volto più noto è quello di Giuseppe Drago, ex sottosegretario di Berlusconi, che nel 2010 ha dovuto rinunciare allo scranno da deputato dopo la sentenza della Cassazione che ha reso definitiva la condanna a tre anni per peculato: quand'era presidente della Regione, dicono i giudici, Drago ha utilizzato in modo improprio 123 mila euro di fondi riservati. Ora, finita l'interdizione dai pubblici uffici, Drago ha trovato un posto in lista nel Pid-Cantiere popolare di Saverio Romano.

E in corsa c'è di nuovo l'immortale Giuseppe Buzzanca (Pdl) già sindaco di Messina, consigliere regionale, poi entrambe le cose. Malgrado quella vecchia condanna per peculato d'uso - passata in giudicato - che gli deriva da un viaggio in auto blu con la moglie sino in Puglia per partecipare a una crociera. "Invoco il diritto all'oblio ", fa spallucce Buzzanca. Ma ai magistrati, ora, deve rispondere anche delle accuse di disastro colposo nell'inchiesta sulle responsabilità per i danni dell'alluvione di Giampilieri che causò 39 morti. Stesse contestazioni fatte a Mario Briguglio, sindaco di Scaletta Zanclea, nel Messinese: anche lui candidato, per Grande Sud.

Fra i candidati "illustri" sotto inchiesta anche Francesco Cascio, il presidente dell'Assemblea regionale del Pdl: su Cascio, e su altri ex assessori al Territorio, pende una richiesta di rinvio a giudizio per la mancata adozione di misure anti-inquinamento. A Catania in lizza due ex assessori della giunta Scapagnini, Mimmo Rotella e Giuseppe Arena, entrambi condannati in primo grado per falso in bilancio.

Certo, non si può fare di tutta l'erba un fascio: se il Pds-Mpa di Raffaele Lombardo è il partito con il maggior numero di "inguaiati", ben nove, il Pdl e il Pid-Cantiere popolare seguono a quota quattro. Il centrosinistra ha meno problemi. Ma anche Rosario Crocetta, il portabandiera dell'alleanza Pd-Udc, deve fare i conti con qualche grana giudiziaria dei suoi candidati. Ultima quella relativa a una condanna per abuso d'ufficio di Giuseppe Spata, in lista per l'Udc a Palermo. E anche la sinistra "alternativa" ha dovuto pagare dazio: nelle liste di Italia dei Valori, a Messina, Francesco Pettinato, è indagato nell'ambito di un'inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nel Comune di Fondachelli Fantina, provincia di Messina. Pettinato, in seguito a sollecitazioni di Di Pietro, ha annunciato che si ritira dalla corsa.

È questo lo scenario in cui si svolgono le elezioni siciliane, con Grillo che ha buon gioco nell'urlare "piazza pulita". E Fini a lanciare il suo richiamo istituzionale. Ma anche Fli deve fare i conti con due indagini: quella per concussione che riguarda Mario Bonomo, capolista a Siracusa, e quella per voto di scambio che invece coinvolge un ex consigliere provinciale di Messina, Nino Reitano. A dimostrazione di quanto sia trasversale il partito degli inquisiti.

(24 ottobre 2012)
http://palermo.repubblica.it/elezioni/r ... ef=HREC1-6
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Regionali, ha votato il 47,42 per cento
Exit poll: "M5S primo partito a Palermo"
L'Isola al voto per rinnovare presidente e Assemblea regionale. La maggioranza degli elettori si astiene: ha votato il 47,4 per cento. Affluenza in netto calo rispetto alle tre tornate precedenti. Clamorosi risultati secondo le prime rilevazioni nel capoluogo: Cancelleri sarebbe oltre il 27 per cento
Lo leggo dopo
APPROFONDIMENTILink
I candidatiLink
Spoglio al via: risultati in direttaPALERMO - Sono cominciate alle 8 di stamane le operazioni di scrutinio in Sicilia per le elezioni regionali. Lo spoglio è in corso nelle 5.307 sezioni delle nove province dell'isola dove si è votato ieri, dalle 8 alle 22. L'affluenza è stata del 47,42 per cento, pari a 2.203.885 elettori. Oltre la metà degli elettori ha dunque disertato le urne. Alle regionali del 2008 si erano recati ai seggi il 66,68 per cento degli aventi diritto, ma in quel caso si votava domenica e lunedi e in concomitanza per il rinnovo di Camera e Senato. L'elezione è a turno unico senza ballottaggio: sarà eletto presidente della Regione il candidato che otterrà il maggior numero di preferenze insieme a 89 deputati regionali. Alla chiusura dei seggi, alle 22, nei 390 comuni siciliani nei quali si è votato oggi per eleggere il presidente della Regione e rinnovare l'Assemblea regionale si è recato alle urne il 47,42 per cento degli aventi diritto, pari a 2.203.885 elettori. Nel 2008, quando però si votò anche il lunedì e in contemporanea per la Camera e il Senato, la percentuale fu del 66,68 per cento. In precedenza, nel 2006, quando le urne rimasero aperte solo di domenica (come in questa occasione), partecipò il 59,16%.

Secondo gli exit poll di PalermoReport.it e dell'emittente televisiva Trm, riferiti al solo capoluogo, potrebbe profilarsi un clamoroso risultato per il Movimento 5 Stelle, che sarebbe il primo partito in città con il 26 per cento dei voti. Il candidato governatore grillino, Giancarlo Cancelleri, otterrebbe oltre il 27 per cento. A seguire, sempre secondo il rilevamento, ci sarebbero Musumeci, Crocetta, Miccichè e Marano.


http://palermo.repubblica.it/elezioni/r ... -45468526/
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NinoMed
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analisi su questo aspetto?
oltre la metà dei siciliani non vota, e chi vota a quanto sembra vota per un cambiamento, vedremo alla fine dello sfoglio cosa succederà.
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Non vota perchè forse nessuno ha promesso qualcosa?
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Il fatto che il Movimento 5 stelle abbia raggiunto un buon risultato(a quanto dicono) è umiliante per la Regione Sicilia ed è indice della scarsa qualità della politica italiana.
M'immagino come risolverà la questione dell'ingente debito della Regione:

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Come al solito,ogni dato al sud viene strumentalizzato..La gente è delusa,il calo si può attribuire a questo,come in ogni parte d'Italia.Su Grillo,bene,ci vuole al paese un movimento di rottura con quanto avuto fino adesso,quindi un risultato positivo dei 5 stelle può servire anche in futuro quando si voterà in altre regioni.Il Pd e Pdl devono finire minoranza.
"Preferisco che ci si abbracci quando si fa gol, evitando certe cose."
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NinoMed
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oltre il 10% di sezioni scrutinate

716 sezioni su 5.308 Ultimo aggiornamento: 29 ottobre 2012 ore 12:59 Quando il risultato è ufficiale, la riga del candidato eletto presidente si colora di rosso

Rosario Crocetta 31,80 %
Partito Democratico (Pd) 14,10 %
Unione di centro (Udc) 10,50
Movimento politico (Mp) 7,40


Sebastiano "Nello" Musumeci 26,00 %
Il Popolo della libertà (Pdl) 13,40
Musumeci presidente 5,60
Cantiere Popolare 5,30
Alleanza di centro (Adc) 0,30


Giovanni Carlo "Giancarlo" Cancelleri 16,60 %
Movimento 5 stelle - beppegrillo.it 13,60


Giovanni "Gianfranco" Miccichè 15,80 %
Partito dei Siciliani - Movimento per le autonomie (Mpa) 9,50
Grande Sud 6,6
Futuro e libertà per l'Italia (Fli) - Nuovo Polo 4,30
Ppa - Piazza Pulita 0,10


attualmente Crocetta Presidente e M5S secondo partito nell'Isola
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suonatore Jones

quindi il primo partito è quello degli astenuti, immagino. :roll:
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suonatore Jones ha scritto:quindi il primo partito è quello degli astenuti, immagino. :roll:
premettendo che chi non v a votare ha sempre torto,

http://www.repubblica.it/static/special ... ref=HREA-1

il partito degli astenuti prende il 52,58 %

poi a quanto pare con il 33% delle sezioni scrutinate, il M5S è attualmente il primo partito in Sicilia e il suo candidato terzo
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suonatore Jones

So quanti siano gli astenuti. Voglio vedere chi sarà il primo a dire che il csx non ha vinto e che il pdl non ha perso
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pellarorc
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suonatore Jones ha scritto:So quanti siano gli astenuti. Voglio vedere chi sarà il primo a dire che il csx non ha vinto e che il pdl non ha perso
ahhaha
sai che stavo per dire la stessa cosa??

hahahhahah
doddi
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Il PD è il secondo partito. La coalizione di cui faceva parte ha vinto. Non hanno i consiglieri per poter governare visto che non sono maggioranza in aula.
Comunque Crocetta, come Musumeci, sono due belle figure politiche. Che hanno ben fanno e non sono chiacchierati.
M5S ha scassato oltre ogni aspettativa.
Il PDL ha perso. La politica non è fatta di addizioni ma con la colazione di Miccichè, rappresentante il cdx come l'altra, aritmenticamente aveebbe prevalo, ed in questo caso sarebbe stata in grado di governare con il minipremio di maggioranza previsto di 8, mi pare, consiglieri.
Innumerevoli problemi da affrontare ed una montagna di debito. Sarà dura.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
reggino
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doddi ha scritto:Il PD è il secondo partito. La coalizione di cui faceva parte ha vinto. Non hanno i consiglieri per poter governare visto che non sono maggioranza in aula.
Comunque Crocetta, come Musumeci, sono due belle figure politiche. Che hanno ben fanno e non sono chiacchierati.
M5S ha scassato oltre ogni aspettativa.
Il PDL ha perso. La politica non è fatta di addizioni ma con la colazione di Miccichè, rappresentante il cdx come l'altra, aritmenticamente aveebbe prevalo, ed in questo caso sarebbe stata in grado di governare con il minipremio di maggioranza previsto di 8, mi pare, consiglieri.
Innumerevoli problemi da affrontare ed una montagna di debito. Sarà dura.
doddi non trascurare il fatto che il pd è dovuto scendere a patti come un partito quale l'udc che ha governato fino a ieri la sicilia,con i risultati che sappiamo tutti,di sicuro non è un candidato di rottura con le precedenti amministrazioni,altrimenti avrebbe rifiutato certe alleanze,l'udc è nelle istituzioni grazie ai voti di un certo cuffaro,basta questo per spegnere i facili entusiasmi che ascolto in tv.Io non sono per nulla ottimista.
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Elezioni Sicilia, parla il pentito Mutolo: “Messaggio della mafia per Pdl e Udc”
Il collaboratore di giustizia dà la sua lettura della vittoria di Rosario Crocetta: "Ho paura che ci sarà una stagione più violenta di quella del ‘92-‘93. L’unica speranza è il neo presidente: se riesce veramente a fare pulizia, può darsi che l'Isola si salvi", Sull'astensionismo dei detenuti dice: "Quelli che non hanno votato sono controllati da Cosa nostra che spera in una reazione dei politici"

di Silvia Truzzi | 4 novembre 2012

Cosa nostra è stata cosa sua: “Mi chiamo Gaspare Mutolo, sono nato a Palermo il 5 febbraio 1940, nel quartiere di Pallavicino e sono cresciuto tra i vicoli di Mondello e Partanna. Sono un collaboratore di giustizia. Voglio raccontare la mafia, di cui ho fatto parte, combinato nel 1973, fino al 15 agosto del 1991″. È l’incipit di un libro di memorie – “La mafia dentro” – che Mutolo sta ultimando insieme alla scrittrice Anna Vinci. Le Regionali in Sicilia, il pentito Mutolo le legge così: “Se la mafia voleva, faceva andare a votare e mettere in minoranza a Crocetta, un uomo onesto che ha sempre lottato alla mafia. Ma ha lasciato che vincesse, per mandare un messaggio a Pdl e Udc. I boss si sono sentiti traditi”.

Mutolo, da cosa si sono sentiti traditi i mafiosi?
Dalle promesse non mantenute. I loro beni sono stati, in parte, confiscati. I padrini sono da vent’anni dentro, gli uomini più importanti al carcere duro: mi spiego?

Crocetta ostacolerà la mafia: non è un controsenso?
No, perché Crocetta non se la prenderà solo con le coppole storte, ma anche con i referenti politici. Io ho paura che ci sarà una stagione più violenta di quella del ‘92-‘93. L’unica speranza è Crocetta: se riesce veramente a fare pulizia, può darsi che la Sicilia si salvi.

La mafia si sta organizzando?
Questo silenzio – che non succedono cose, che non ci sono omicidi – era una direttiva di Provenzano, poco prima di essere arrestato: stare sette anni senza fare rumore. Se lo Stato non riesce a dare una svolta, molti personaggi importanti che stanno a Roma, avranno cose da temere: avevano garantito che per i siciliani sarebbe andata diversamente. Se torniamo indietro, sappiamo perfettamente che la mafia si muove sempre per un interesse vitale. Il primo segnale c’era stato nell’87, quando la mafia smise di votare per la Democrazia cristiana e scelse i socialisti: nell’84 era nato il maxi-processo, e dopo tre anni erano ancora tutti dentro. Quello era un messaggio alla Dc che perdeva tempo, diceva ai boss di avere pazienza.

Lei se lo ricorda?
Alle famiglie, sia quelle di sangue che quelle di mafia, ci comandarono di votare Psi. Io ero nel carcere all’Ucciardone per il maxi-processo. Venne da me Peppe Leggio e mi disse: “Ga – spare tu dici alla tua famiglia che vota per i socialisti”. A lui sicuramente glielo aveva detto qualche personaggio più importante.

Poi è caduta la Prima Repubblica.
Visto che sono collaboratore di giustizia, ho potuto ascoltare un’intercettazione ambientale, in cui si sentivano parlare alcuni boss riuniti in un’albergo dei Graviano. Ancora non era nata Forza Italia che già parlavano di sostenerla: cercavano i nuovi referenti, dopo la fine della diccì.

Perché dice che la situazione oggi è preoccupante?
La mafia in Sicilia è in condizioni di pilotare ancora – ma veramente – il voto, con le buone o con le maniere sue. Cosa nostra sa bene a che livello è la collusione con la politica, quindi secondo me i mafiosi hanno permesso di vincere a Crocetta per dire ai signori politici che stanno a Roma: guardate che questo a noi ci ha sempre combattuto, ma ora cercherà di combattere anche a voi. Loro parlano così. La morte di Enzo Fragalà, avvocato e deputato del Pdl ucciso a bastonate nel 2010, secondo me è stato uno degli ultimi omicidi della mafia, ed è stato l’ennesimo avvertimento. Questa delle regionali è un’avvisa – glia per le elezioni nazionali. I politici cambiano partito, ma gli uomini sono sempre gli stessi. E quando si voterà per il nuovo governo e per le Camere, se non ci saranno provvedimenti favorevoli ai boss, come – mi ripeto, ma è molto importante – è stato promesso vent’anni fa, si avvierà una stagione ancora più violenta.

Ha votato solo lo 0,6 per cento dei detenuti. In tutte le carceri siciliane. Lirio Abbate ha scritto sull’Espresso : “All’istituto di pena di Pagliarelli di Palermo dove si trovano rinchiusi i mafiosi, su 1.300 detenuti solo uno si è presentato al seggio elettorale, ed è in custodia cautelare per reati che non sono di mafia”. Che significato ha l’astensione dei detenuti?
È un sintomo coerente con la mia lettura. L’ordine è stato categorico, evidentemente. Quelli che non hanno votato sono controllati dalla mafia. E ora la mafia spera che i politici hanno una reazione. I voti della mafia sono stati fermi, per adesso . Vede, così a lungo i mafiosi non ci sono stati mai dentro, soprattutto con questo regime duro del 41-bis. Per loro è una cosa inaccettabile. Dell’Utri, Schifani, Berlusconi sono ancora nei posti chiave: i pezzi da novanta vogliono mandare un messaggio. Prova ne sia che c’è ancora il processo sulla trattativa e sappiamo quali sono le richieste della mafia.

Come funzionava il voto di scambio, finché lei era mafioso?
Ci sono quelli che fanno i grandi affari, che sono il perno di tutto. Hanno detto a Milano che la ‘ndrangheta ha venduto i voti a quell’assessore: ma quelle sono sciocchezze, regalini. Le cose importanti, che importano a tutte le mafie, sono i grandi appalti, i business veri, i soldi che possono arrivare. Mafia e politica si sono sempre sostenute a vicenda, perché avevano interessi comuni.

Lei aveva rapporti con i politici?
Mi trovavo ad andare da qualche politico, come Ernesto Di Fresco o l’onorevole Matta, amicissimo di Lima e Ciancimino. Ci andavo perché volevo segnalare una persona che m’in – teressava, per un concorso all’università o in ospedale. In queste occasioni, loro parlavano anche di politici, carabinieri o magistrati che davano disturbo. Ma attenzione: non è che dicevano “sparategli”. Di Fresco mi fece il nome di Dalla Chiesa, che andava dagli studenti a parlare di mafia e faceva i controlli nelle autoscuole, perché non venisse concesso il foglio rosa ai mafiosi. Più che lamentele, erano consigli.

da Il Fatto Quotidiano del 4 novembre 2012
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
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onlyamaranto
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Parte proprio bene Crocetta, in sintonia con l'originalità e la ventata di novità che rappresenta, ed è stato questo uno dei motivi della sua vittoria...Franco Battiato assessore alla cultura!
Ottima scelta, Battiato è una persona di una cultura enorme, carisma eccezionale, una grande personalità per un grande segnale di rinnovamento, meglio non si poteva partire, è un segnale per l'Italia intera...

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
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FataMorgana
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onlyamaranto ha scritto:Parte proprio bene Crocetta, in sintonia con l'originalità e la ventata di novità che rappresenta, ed è stato questo uno dei motivi della sua vittoria...Franco Battiato assessore alla cultura!
Ottima scelta, Battiato è una persona di una cultura enorme, carisma eccezionale, una grande personalità per un grande segnale di rinnovamento, meglio non si poteva partire, è un segnale per l'Italia intera...

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