Il Viminale scioglie per mafia il Comune di Reggio Calabria

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Reggio: in attesa della decisione del Viminale tremano in tanti, ma bisogna fare in fretta
Venerdì 31 Agosto 2012 08:48

di Giusva Branca – Dalla relazione ne escono a pezzi in tanti, tantissimi.

Dalla relazione del Prefetto di Reggio al Ministro, redatta sulla scorta delle risultanze dell’attività svolta a Palazzo San Giorgio dalla Commissione d’inchiesta, viene fuori un quadro ben più grave della situazione in sé rispetto alla quale Cancellieri deciderà se smantellare il civico consesso oppure no.
Il problema, dicevamo, è ben più grave, si estende assai al di là della portata politica in senso stretto e non si risolve neppure con l’ipotetico scioglimento del Comune.
Eh si, perché la relazione è molto netta nel dipingere un quadro devastato dalle infiltrazioni della ‘ndrangheta che non risparmia nessun settore della vita pubblica.Sono decine le schede di funzionari e dirigenti del Comune che la relazione indica come effettivi o potenziali “ganci” nei confronti del malaffare e toccherà al Ministro, come detto, valutare se e come, fino a che punto, la politica entri in tutto ciò, tenendo – tuttavia – presente che sono, ormai, numerose le vicende (in qualche caso criminali, in qualche altro ambigue) che hanno coinvolto, a vario titolo, rappresentanti della politica comunale.


Ma, al netto della valutazione che compete al Ministro, resta agghiacciante lo scenario relativo alla Pubblica Amministrazione latu sensu.
Che il quadro fosse probabilmente oltre il border line è chiaro a molti, probabilmente a tutti, ciò che – francamente – risulta difficile da chiarire riguarda le modalità di individuazione della via di uscita.
Eh si, perché queste “teste di ponte” verso interessi privatistici e quasi sempre illegittimi sono state introdotte, dal sistema nel sistema, negli ultimi 40 anni e, ora, in quasi tutti i casi, sono blindate, inamovibili, tranne che non siano colpite da provvedimenti interdittivi della magistratura.

Ma, come ribadito più volte, il piano di incisività dell’ attività dei magistrati è ben diverso da quello politico e, in questo caso, anche da quello ministeriale.
E allora? Cosa fare per bonificare un’area che in sue larghe fette (e attenzione a non commettere un altro errore gravissimo facendo di tutta l’erba un fascio) è compromessa e che, nella quotidianità dell’operato, fatalmente sfugge anche all’occhio dell’Amministrazione più rigorosa e attenta?
Servirebbe una sorta di “sceriffo”, di “custode” in ogni comparto, a vegliare, vigilare attentamente su ciò che accade minuto per minuto. Possibile? Probabilmente no, anche norme alla mano.
Intanto il problema diventa serissimo giorno dopo giorno, perché il clima da Santa Inquisizione (legittimo alla luce dello stato dell’arte) ha comportato una sorta di paralisi amministrativa totale.

E’ tutto fermo, paralizzato, bloccato. Nessuno muove, la politica è ferma, quasi non respira (tranne, obbligatoriamente, che per le vicende relative al bilancio), non muove, non decide, in molti casi non si hanno più notizie di assessori anche con deleghe delicate in attesa della decisione del Ministro.
Ma, ancora più grave, è tutto fermo negli uffici, hanno tutti il terrore di sbagliare, in qualche caso di andar fuori dal seminato, persino prassi consolidate e perfettamente legittime, però leggermente fuori dall’interpretazione rigida dei protocolli amministrativi sono state sospese con il risultato di pervenire ad una sorta di paralisi di una macchina già in fortissimo ritardo ed in netta difficoltà.
E però va anche detto che dall’assunzione di responsabilità non è possibile esimersi, quando si occupano caselle di rilevanza pubblica e proprio su senso di responsabilità di pochi ancora la struttura intera si regge, ma fino a quando?
La festa di settembre, storicamente è uno spartiacque temporale nettissimo per la comunità reggina; da lì in poi tutto riparte.
Stavolta, complice uno scenario generalizzato di crisi diffusa, sarà assai più difficile, ma una cosa è certa: la Città non ce la farà a restare ancora in apnea in attesa di sapere di che morte morire e, meglio, di provare a immaginare una via condivisa per evitarla, questa morte.
La responsabilità più grossa, in questo momento, è proprio sulla scrivania del Ministro che ha il dovere morale, verso una intera comunità, di fare in fretta, di decidere urgentemente e, soprattutto, in maniera netta. Cancellieri dovrà fare la sua scelta senza lasciare zone d’ombra per speculazioni che sarebbero mortali per il futuro. Cancellieri dovrà dire – a questo punto al Paese – se, quanto e dove l’amministrazone pubblica reggina (intesa come sommatoria di politica e burocrazia) è malata e dove bisogna incidere per sanarla.
Ogni giorno di ritardo, come ogni ambiguità, creano danni che, a questo punto, sarebbero solo sulla coscienza di chi occupa il Viminale.
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pincopallino
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ma non sarebbe molto più semplice e sbrigativo risolvere all’italiana?
Cioè:
chi ha avuto avuto avuto chi ha dato ha dato ha dato scurdammoce ‘o passato !!!

ad ogni modo se prenderanno provvedimenti nei confronti del comune e lasceranno stare la Regione (con già tre arrestati e non pochi sotto inchiesta) e Giuseppe Scopelliti (considerando, fra le altre cose, anche il fatto che tutto ha avuto origine e si è sviluppato quando Peppe era sindaco della Metropoli Turistica), allora sarebbe soltanto un’enorme (ed ennesima) presa per il c_ _ o !!!! :salut

NOTA:
anche se off topic, ne approfitto per chiedere al sindaco Arena, che ha chiesto ad alcuni dirigenti comunali di tornare indietro i soldi, se per caso ha chiesto anche a Peppe di tornare indietro i soldi (tanti) che ha percepito quando da sindaco si è autoeletto commissario per l’emergenza idrica, elargendosi, se non ricordo male, 5 mila euro al mese (solo per il ruolo di commissario straordinario) per il disturbo e distribuendo extra anche ad alcuni membri del suo entourage con varie nomine di vice e via dicendo
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pellarorc
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Spero si arrivi presto ad una soluzione perche così non si può continuare.

Rimango Cmq sempre sconvolto da questa classe politica che ha più ne vergogna ne ritegno....
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aquamoon
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pellarorc ha scritto:Spero si arrivi presto ad una soluzione perche così non si può continuare.

Rimango Cmq sempre sconvolto da questa classe politica che ha più ne vergogna ne ritegno....
La soluzione arrivera' nei prossimi giorni e,
mi auguro,
sia quella di sciogliere il consiglio comunale e di mandare un commissario.
Me lo auguro perche' altrimenti si certificherebbe, con tanto di timbro ministeriale,
che il "sistema reggio" (sistema non modello) e' perfettamente legale, che la 'ndrangheta non ci risulta, che rechichi pure e che la fallara si e' suicidata a sua insaputa.
Il commissariamento viceversa,
darebbe linfa a quanti in questi anni sono stati marginalizzati perche' non congrui rispetto al dominus ed al suo entourage e,
ridando la certezza del Diritto e non della sopraffazione, farebbe compiere alla Citta' quell'inversione ad U che e' necessaria per ripartire... da dieci anni fa.
:salut
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fred2010
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il guaio è che se si votasse domani vincerebbe sempre la destra di scopellitiAna virtú!
Mi sembra assurdo pensare che noi reggini per eliminare il marcio nella ns. classe politica abbiamo bisogno che intervenga un soggetto terzo e non impariamo mai ad usare con saggezza quella CAZZO di matita quando entriamo in quella maledetta cabinA.
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aquamoon
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fred2010 ha scritto:il guaio è che se si votasse domani vincerebbe sempre la destra di scopellitiAna virtú!
Mi sembra assurdo pensare che noi reggini per eliminare il marcio nella ns. classe politica abbiamo bisogno che intervenga un soggetto terzo e non impariamo mai ad usare con saggezza quella CAZZO di matita quando entriamo in quella maledetta cabinA.
Il commissariamento serve esattamente a questo e cioe' a non far votare la gente domani.
:salut
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fred2010 ha scritto:il guaio è che se si votasse domani vincerebbe sempre la destra di scopellitiAna virtú!
Su questo puoi scommetterci tutti i soldi che hai.
Anzi, puoi anche fartene prestare una vagonata perché al 99,98% la scommessa la vinceresti

Ad ogni modo, ribadisco che se scioglieranno il consiglio comunale devono prendere provvedimenti anche per la Regione ed il suo Governatore altrimenti sarebbe una presa per i fondelli.
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spiny79
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io sento che a reggio qualcosa è cambiato, certi signori non hanno più le protezioni quasi assolute di cui godevano fino a pochi mesi fa e che hanno permesso loro di fare carne da macello...

vedremo...
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ndria
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Il problema è che quei funzionari corrotti e collusi sono dentro il comune da oltre 20 anni e hanno visto giunte di tutti i colori. I politici cambiano, loro restano e tengono salde in mano le redini del malaffare.
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citrosodina
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Mobilita', demansionamento.. I modi per renderli meno dannosi esistono..
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La commissione d'accesso ha trasmesso al Prefetto un dossier di ben 483 pagine....
Il Prefetto, ricevuta la documentazione, ha inoltrato il tutto, anticipando di molto i tempi, al Viminale....
I rumors parlano di "roba che scotta"...e parecchio...
Anche alcuni articoli di stampa (online e cartacea) evidenziano che la situazione è parecchio pesante...
Mi verrebbe da dire: altro che scioglimento.....forse il solo scioglimento non basta...
Le feci tener su le scarpe coi tacchi alti. Sono un freak.
Il corpo al naturale non lo reggo, ho bisogno di farmi ingannare.
Gli psichiatri hanno un termine specifico per questo,
ed io ho un termine specifico per gli psichiatri.
[Charles Bukowski]
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La commissione d'accesso ha trasmesso al Prefetto un dossier di ben 483 pagine....
Il Prefetto, ricevuta la documentazione, ha inoltrato il tutto, anticipando di molto i tempi, al Viminale....
I rumors parlano di "roba che scotta"...e parecchio...
Anche alcuni articoli di stampa (online e cartacea) evidenziano che la situazione è parecchio pesante...
Mi verrebbe da dire: altro che scioglimento.....forse il solo scioglimento non basta...
Le feci tener su le scarpe coi tacchi alti. Sono un freak.
Il corpo al naturale non lo reggo, ho bisogno di farmi ingannare.
Gli psichiatri hanno un termine specifico per questo,
ed io ho un termine specifico per gli psichiatri.
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Paolino
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citrosodina ha scritto:Mobilita', demansionamento.. I modi per renderli meno dannosi esistono..
spiegati meglio.
Paolino
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fred2010 ha scritto:il guaio è che se si votasse domani vincerebbe sempre la destra di scopellitiAna virtú!
Mi sembra assurdo pensare che noi reggini per eliminare il marcio nella ns. classe politica abbiamo bisogno che intervenga un soggetto terzo e non impariamo mai ad usare con saggezza quella CAZZO di matita quando entriamo in quella maledetta cabinA.
Ma perchè tu hai la certezza che votando diversamente il marcio sarebbe eliminato?
Beato te.
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aquamoon
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Paolino ha scritto: Ma perchè tu hai la certezza che votando diversamente il marcio sarebbe eliminato?
Beato te.
Sbagliare e' umano, perseverare e' da masochisti.
La Democrazia non e' un sistema perfetto, consente pero' di correggere, grazie alle verifiche elettorali, gli errori eventualmente commessi.
Una Citta' NON votando i personaggi e gli interpreti del "sistema Reggio", non risolverebbe tout court i problemi ma,
certamente,
darebbe un chiaro segnale di volonta' di cambiamento.
Il "marcio" non puo' essere eliminato completamente, e' fisiologico e fa parte del quotidiano.
La Democrazia non e' un sistema perfetto e la corruzione (il marcio) ne e', ahinoi, una componente fisiologica.
Le tornate elettorali sono come i check-up ospedalieri, contengono il giudizio che i Cittadini esprimono sul pregresso (inteso come rendiconto) e sul progresso (inteso come progetto per il futuro),
restituendo infine un "piano sanitario".
Allo stato dell'arte, abbiamo un pregresso, ovvero quel "modello Reggio" i cui risultati sono ormai evidenti e,
almeno per una parte politica, abbiamo il progresso, ovvero la perseverazione nella riproposizione dello stesso modello.
Il marcio e', siamo d'accordo, ovunque.
C'e' pero' chi ne e' quasi affascinato al punto da ritenerlo talmente fisiologico da conegnarvisi e chi cerca di contenerlo senza facili ed inutili giacobinismi.
La situazione e' grave ma non e' seria.
:salut
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doddi
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Ma la mafia dove sta?

Se c'è l'infiltrazione la si deve pur identificare. Se l'acqua passa dal soffitto deve cadere a terra, non può evaporare d'incanto.
Più di un anno fa un'indagine della procura, in seguito ad una denuncia fatta dall'allora sindaco, dopo il lavoro di una commissione d'inchiesta presieduta da Barillà, ha portato all'arresto di diversi dirigenti ed impiegati comunali del settore urbanistica, con parecchi lustri di servizio. Dunque gente che già c'era nel secolo scorso.
La Multiservizi era infiltrata sin dal 1999/2000, da quanto si era costituita. Anche qua parliamo del secolo scorso.

Ora mi domando: ora la 'ndrangheta dove sta?
Tra i banchi di Palazzo San Giorgio? (Chi sono?)
Nei tanti uffici? Che siano dirigenti o impiegati? (Chi sono?)
Nelle miste? Soci, dipendenti? (Chi sono?)

Bene, 'taccatili innanzitutto, azzerate il sistema (il loro), identificate i responsabili, se si spara nel mucchio tutto resta per com'è.
Ma che la procura agisca in tempi umani e non dopo 10 anni o 2-3 anni minimo, con tanto di denunce dirette ed intercettazioni in mano.

Non è un problema di "modello" ma di fatti, avvenimenti e personaggi che devono essere riscontrabili ed identificabili.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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aquamoon
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doddi ha scritto:Ma la mafia dove sta?

Se c'è l'infiltrazione la si deve pur identificare. Se l'acqua passa dal soffitto deve cadere a terra, non può evaporare d'incanto.
Più di un anno fa un'indagine della procura, in seguito ad una denuncia fatta dall'allora sindaco, dopo il lavoro di una commissione d'inchiesta presieduta da Barillà, ha portato all'arresto di diversi dirigenti ed impiegati comunali del settore urbanistica, con parecchi lustri di servizio. Dunque gente che già c'era nel secolo scorso.
La Multiservizi era infiltrata sin dal 1999/2000, da quanto si era costituita. Anche qua parliamo del secolo scorso.

Ora mi domando: ora la 'ndrangheta dove sta?
Tra i banchi di Palazzo San Giorgio? (Chi sono?)
Nei tanti uffici? Che siano dirigenti o impiegati? (Chi sono?)
Nelle miste? Soci, dipendenti? (Chi sono?)

Bene, 'taccatili innanzitutto, azzerate il sistema (il loro), identificate i responsabili, se si spara nel mucchio tutto resta per com'è.
Ma che la procura agisca in tempi umani e non dopo 10 anni o 2-3 anni minimo, con tanto di denunce dirette ed intercettazioni in mano.

Non è un problema di "modello" ma di fatti, avvenimenti e personaggi che devono essere riscontrabili ed identificabili.
Concordo sul fatto che sparare nel mucchio non serve a niente ed e' per questo che vorrei ricordarti che la multiservizi risulta infiltrata dal 2007 e non dal 1999/2000 come da te postato.
Falcomata'/Naccari/Scopelliti/Raffa/Arena (1999-2012) sarebbero un bel mucchio... ma nel 2007 i primi due non c'erano.
E' la Politica che stabilisce tempi e modalita' per amministrare la Giustizia, si individuino i responsabili si chieda loro di riformare la Giustizia in termini di certezza della pena e non, come negli ultimi dieci anni, per rallentarla (ricusazioni a go-go) o per (intervenuta prescrizione) renderla inutile.
I fatti, gli avvenimenti ed i personaggi sono stati riscontrati ed identificati anche dalle varie Procure e Corte dei Conti che se ne stanno occupando.
:salut

P.S: bentornato.
:wink
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doddi ha scritto:Ma la mafia dove sta?

http://www.corrieredellacalabria.it/sto ... _morisani/
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"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
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la domanda giusta sarebbe "la ndrangheta dove non sta?"
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aquamoon ha scritto:
doddi ha scritto:Ma la mafia dove sta?

Se c'è l'infiltrazione la si deve pur identificare. Se l'acqua passa dal soffitto deve cadere a terra, non può evaporare d'incanto.
Più di un anno fa un'indagine della procura, in seguito ad una denuncia fatta dall'allora sindaco, dopo il lavoro di una commissione d'inchiesta presieduta da Barillà, ha portato all'arresto di diversi dirigenti ed impiegati comunali del settore urbanistica, con parecchi lustri di servizio. Dunque gente che già c'era nel secolo scorso.
La Multiservizi era infiltrata sin dal 1999/2000, da quanto si era costituita. Anche qua parliamo del secolo scorso.

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Bene, 'taccatili innanzitutto, azzerate il sistema (il loro), identificate i responsabili, se si spara nel mucchio tutto resta per com'è.
Ma che la procura agisca in tempi umani e non dopo 10 anni o 2-3 anni minimo, con tanto di denunce dirette ed intercettazioni in mano.

Non è un problema di "modello" ma di fatti, avvenimenti e personaggi che devono essere riscontrabili ed identificabili.
Concordo sul fatto che sparare nel mucchio non serve a niente ed e' per questo che vorrei ricordarti che la multiservizi risulta infiltrata dal 2007 e non dal 1999/2000 come da te postato.
Falcomata'/Naccari/Scopelliti/Raffa/Arena (1999-2012) sarebbero un bel mucchio... ma nel 2007 i primi due non c'erano.
E' la Politica che stabilisce tempi e modalita' per amministrare la Giustizia, si individuino i responsabili si chieda loro di riformare la Giustizia in termini di certezza della pena e non, come negli ultimi dieci anni, per rallentarla (ricusazioni a go-go) o per (intervenuta prescrizione) renderla inutile.
I fatti, gli avvenimenti ed i personaggi sono stati riscontrati ed identificati anche dalle varie Procure e Corte dei Conti che se ne stanno occupando.
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Leggi questi articoli
http://www.stopndrangheta.it/file/stopn ... a_1260.pdf
http://www.edicoladipinuccio.it/cronaca ... ieta-mista

Già dal 2002 le mani dei Tegano sulla Multiservizi. La cosca tentò di entrare nella società mista
08/12/2011 Consolato Minniti, Calabria Ora
REGGIO CALABRIA – Le mani della cosca Tegano, sulla municipalizzata Multiservizi, ci sarebbero state già dall’idea di creazione della società stessa, ma l’affare fu temporaneamente abbandonato per un accertamento della Finanza. È quanto emerge da un raffronto tra la documentazione di costituzione della Multiservizi ed i dati contenuti all’interno dell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione “Astrea”, portata a termine dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria. È la cronologia dei fatti a dimostrare come coloro i quali sono stati ritenuti prestanome della consorteria mafiosa di Archi, avevano già intenzione di entrare all’interno della compagine societaria privata che aveva poi il compito di dar vita alla Multiservizi. Se l’inchiesta, infatti, ha evidenziato come la proprietà del 33% della Gst (società che possiede il 49% di Multiservizi) fosse nelle mani della “Si. Ca. srl” riconducibile alla cosca Tegano, ora si scopre come all’atto della costituzione dell’associazione temporanea d’imprese (Ati) vi partecipò anche la “Sem” Società edilizia mediterranea srl, di proprietà formalmente dei fratelli Giuseppe e Rosario Rechichi (ritenuti prestanome dei Tegano). Ma andiamo a vedere dapprima le tappe di costituzione della Multiservizi e poi l’intreccio con gli atti giudiziari. È il 12 febbraio del 2002, quando viene costituita l’Ati tra la “Ingest Facility spa”, la “Ingegneri Demetrio, Pietro e Domenico Cozzupoli s.n.c.”, la “ Tibi 15 srl (Tibaldi)” e la “Sem, società edilizia mediterranea”. L’Ati partecipa ad una gara predisposta dal Comune di Reggio Calabria per la scelta, con procedura di evidenza pubblica, di un socio di minoranza della costituenda “Multiservizi spa”. Si arriva così alla delibera numero 775 del 2003, con la quale il Comune approva le risultanze della procedura di selezione del socio privato e delibera di dare luogo alla costituzione della Multiservizi, con i soggetti partecipanti all’Ati. Il 23 dicembre del 2003, Ingest, Cozzupoli e Tibi 15 costituiscono la Gst, sottoscrivendo il capitale sociale secondo le seguenti quote: Ingest 60%, Cozzupoli 23% e Tibaldi 17%. Vi è un recesso che è relativo alla Sem, che non partecipa alla costituzione della Gst. Ed è proprio qui che il dato societario si intreccia Giuseppe e Rosario Rechichi. Dagli atti di tale provvedimento è emerso che gli accertamenti furono fatti nei riguardi della Sas Real Cementi di Bruno Crucitti & C. e della ditta di Francesco Labate, e vennero fuori delle ipotesi di reato. Tali indagini hanno acclarato che quest’ultima ditta risultava aver ricevuto l’emissione di numerose fatture di comodo per operazioni inesistenti, da parte della Sem srl dei fratelli Giuseppe e Rosario Rechichi. «È pertanto evidente – scrive il gip – che tale circostanza ha reso i Rechichi pienamente consapevoli, già nel novembre del 2001, che a breve la Guardia di finanza avrebbe esteso le necessarie verifiche fiscali non solo alla Sem srl ma altresì – tenuto conto della medesima sede di fatto in via Vecchia provinciale Archi n. 7 – a tutte le altre società loro formalmente riconducibili come la Com.edil srl». Ed infatti, dal maggio del 2002, ha preso avvio la verifica fiscale sia nei confronti della Sem, che della Com.edil, sempre nella sede di Archi. Il raffronto temporale – tra la data di costituzione dell’Ati per Multiservizi (12 febbraio 2002) e quella di presa d’atto della rinuncia della Sem srl (8 ottobre 2004) – permette di far emergere un dato: la Sem ha deciso di rinunciare a partecipare alla costituzione di Multiservizi dopo l’avvio dell’indagine fiscale della Guardia di finanza. Ciò fa il paio con quanto dichiarato dal collaboratore di giustizia Giovanbattista Fracapane a tal proposito: «Fino al duemile e due duemila e tre … inc… che ho saputo che era la gestivano i Tegano questa cosa, che poi l’hanno dovuta mollare perché avevano indagini della Finanza». La cosca capeggiata da Giovanni Tegano, dunque, aveva deciso di mollare. Che la rinuncia della Sem srl ad entrare in Gst sia proprio la realizzazione concreta di tale rinuncia? Più che ipotizzabile. Sta di fatto che il boss, secondo l’accusa, avrebbe fatto ricorso al “volto pulito” di Giuseppe e Rosario Rechichi nell’intestazione delle quote della Com.edil. e di tutto il relativo complesso aziendale. L’avvio degli accertamenti della Finanza nei confronti dei Rechichi «ha preoccupato i reali gestori dell’attività imprenditoriale ubicata in via vecchia provinciale 7 perdendo i titolati fittizi – scrive il gip – quella impermeabilità da aggressioni del patrimonio e la garanzia dell’occultamento degli effettivi proprietari». Da qui la decisione di costituire poi la Sica srl il 19 novembre del 2001 (appena venuti a conoscenza delle indagini della Finanza) e del contratto di affitto dei beni della Comedil da parte della stessa Sica, con conseguente svuotamento della Comedil e la possibilità , per i Tegano, di proseguire i propri affari con la Sica. In buona sostanza, entrarono comunque all’interno della Multiservizi pensando di non destare alcun sospetto. Pretesa inutile visti i risultati raggiunti di recente dalle Fiamme Gialle.



La vicenda è un pò, se possibile, più complessa di quanto appaia ...
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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