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onlyamaranto
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Grande Marco Travaglio sul Berlusca:


Silvio Berlusconi, in queste ore, dimostra di essere una specie di essere mitologico, un ossimoro vivente, è e non è allo stesso tempo. Il grande comunicatore, infatti, non ha saputo fare comunicazione. Il politico, soprattutto, non sa fare politica. La negazione vivente, del Premier non-Premier, la sintetizza Marco Travaglio nel ringraziamento che gli rivolge, un'epigrafe a tutto tondo. «A furia di evocare il cadavere del comunismo, ha portato un comunista a sindaco della sua città- scrive su Il Fatto- A furia di chiedere un voto contro i magistrati, è riuscito a far eleggere un magistrato a sindaco di Napoli».

I nemici immaginari del Premier, il comunista e il giudice, contro i quali ha condotto una battaglia personale e politica, sono diventati vincenti. Semplicemente perché, a differenza di Berlusconi, hanno colto un clima, interpretato il presente, parlato davvero con le città. Non si sono limitati a recitare il ruolo stereotipato del comunista e del magistrato, non hanno assecondato il racconto di Silvio. Forse perché i due archetipi, così rigidi, non esistono proprio. Si sono evoluti, persino i comunisti, persino i magistrati: tutti, tranne lui. Preso come è, e come ha dimostrato d'essere durante la campagna elettorale, dalle battaglie private, dai deliri personali, ha perso di vista il mondo, il paese, anche la sua amata-odiata (adesso e simbolicamente) Milano.

«Grazie Silvio- conclude Marco Travaglio- avanti così».

Ma avanti, Silvio, non ci andrà. Legato come è a un'Italia stereotipata che, nei fatti, non esiste più.

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
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pab397
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Qualcuno evidentemente ha lasciato il segno a Milano :mrgreen:
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sono talmente comunista che da bambino mi mangiavo da solo
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onlyamaranto
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Certo che l'Italia ha corso un rischio mortale...se avessero vinto la Moratti e Lettieri, Berlusconi si sarebbe sentito un dio...anzi si sente già un dio :mrgreen: ...già il suo governo ha demolito l'Italia non facendo niente di quello che aveva promesso, devastando le istituzioni, ridicolizzandoci davanti al mondo intero, se avesse vinto queste elezioni e chi lo fermava più a lui e ai suoi sodali della Lega...quindi liberazione, è stata una vera autentica liberazione...appena in tempo, è come essersi fermati sull'orlo di un burrone

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
UnVeroTifoso
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st4rsky ha scritto:
ERIK LARSSON © ha scritto:
Ma dove vivi tu!
Con la banca cinese che offre i soldi in contanti per fargli comprare i bar, avendo in mano i centri "massaggi" (centri della prostituzione) e riciclando denaro sporco, mentre le loro pizzerie e i loro ristoranti li fanno dormire sui tavoli, come gli schiavi del 1800.
Dove catinazzo vivi tu. No di certo a Milano, oppure sicuramente a Milano in qualche casa "okkupata".
Eh scusa ma se la situazione è questa, è colpa della ormai scorsa amministrazione che non ha saputo contrastare certe situazioni, come i centri massaggi che dici tu che spuntano come i funghi in ogni angolo...
E' quello che ho cercato di far loro capire... tra governo ed amministrazione comunale. Ma ovviamente la colpa è di Pisapia. Non si sa più a cosa arrampicarsi. :muro:
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
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Lilleuro
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UnVeroTifoso ha scritto: E' quello che ho cercato di far loro capire... tra governo ed amministrazione comunale. Ma ovviamente la colpa è di Pisapia. Non si sa più a cosa arrampicarsi. :muro:

E' il bruciore, insopportabile :lol:
Come si dorme non è importante, come si è svegli è importante

Cit. Vadinho
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aquamoon
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Sventurata la terra che ha bisogno di eroi
goodfellow

aquamoon ha scritto:Immagine

Quello di Bolscevico FM è sempre aperto invece... :lol:
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Geronimo
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ERIK LARSSON © ha scritto:Milano, Vendola getta la maschera: "Abbracciamo i rom e i musulmani"

Il leader di Sinistra ecologia e libertà in piazza del Duomo per festeggiare la vittoria di Giuliano Pisapia alle comunali: "Questo è un avviso di sfratto al presidente del Consiglio". E poi: "Quando penso che la Gelmini è ministro sto male"


Vendola marcia su Milano. Nemmeno un'ora dopo il risultato definitivo che attribuisce la poltrona di Palazzo Marino a Giuliano Pisapia, il presidente di Sinistra ecologia e libertà arriva a Milano per appendere il cappello e la faccia sulla vittoria di Giuliano Pisapia. E per lanciare il suo messaggio: siamo partiti da Milano per liberare l'Italia dal berlusconismo.

Un Vendola sicuramente emozionato, ma anche agitato e scomposto rilascia dichiarazioni ai giornalisti e poi arringa la folla arancione in piazza del Duomo. Vendola gongola e mostra il volto della vittoria moderata: "Oggi cambia tutto". "È doloroso - ha continuato -, vivere in un Paese in cui improvvisamente appare Borghezio, poi torni a casa e ti ricordi che Gelmini fa il ministro. Però ti accorgi che oggi è cambiato tutto, che l’ipocrisia degli affaristi è stata battuta dalla mitezza di Pisapia. Sono venuto da Bari per abbracciare voi e tutti i pugliesi di Milano". Il clima è da Liberazione e Vendola lo cavalca: "Una vittoria imponente, travolgente, un avviso di sfratto per chi occupa Palazzo Chigi. Ora mi aspetto le elezioni anticipate, perchè finisca un incubo". E poi, in preda all'emozione, svela il progetto per la Milano del futuro: "Ora abbracciamo i fratelli rom e musulmani".

Un comizio che anche Enrico Mentana (non certo berlusconiano), in collegamento dagli studi del tg di La7, stigmatizza con ironia: "E' una fortuna per Pisapia che Vendola abbia fatto questo comizio solo dopo la sua elezione". Appunto. Se il buongiorno si vede dal mattino...

http://www.ilgiornale.it/interni/la_mil ... comments=1
Alla fine a Milano siete rimasti tu e tuo compare Berlusconi, puru i furmiculi vutaru a sinistra :D
Forse la gente si è abituata ad avere una grande squadra senza accorgersi che ogni traguardo per la Reggina resta sempre una grande conquista”


http://www.youtube.com/watch?v=ecZ6h7xtadE" onclick="window.open(this.href);return false;
checco
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chissà quanti fra i vostri avi hanno aperto una pizzeria a new york,
e spero di no ma purtroppo tra qualcuno di noi avrà anche un avo che ha aperto la filiale americana della mafia in USA.
Ma ora siamo noi gli invasi?????


Oqni nord è al sud di qualcunaltro!
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checco ha scritto:chissà quanti fra i vostri avi hanno aperto una pizzeria a new york,
e spero di no ma purtroppo tra qualcuno di noi avrà anche un avo che ha aperto la filiale americana della mafia in USA.
Ma ora siamo noi gli invasi?????


Oqni nord è al sud di qualcunaltro!

http://www.video.mediaset.it/video/iene ... 1-c1-o1-p1


:fifi: :lol:
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ERIK LARSSON © ha scritto:Milano, Vendola getta la maschera: "Abbracciamo i rom e i musulmani"

Il leader di Sinistra ecologia e libertà in piazza del Duomo per festeggiare la vittoria di Giuliano Pisapia alle comunali: "Questo è un avviso di sfratto al presidente del Consiglio". E poi: "Quando penso che la Gelmini è ministro sto male"


Vendola marcia su Milano. Nemmeno un'ora dopo il risultato definitivo che attribuisce la poltrona di Palazzo Marino a Giuliano Pisapia, il presidente di Sinistra ecologia e libertà arriva a Milano per appendere il cappello e la faccia sulla vittoria di Giuliano Pisapia. E per lanciare il suo messaggio: siamo partiti da Milano per liberare l'Italia dal berlusconismo.

Un Vendola sicuramente emozionato, ma anche agitato e scomposto rilascia dichiarazioni ai giornalisti e poi arringa la folla arancione in piazza del Duomo. Vendola gongola e mostra il volto della vittoria moderata: "Oggi cambia tutto". "È doloroso - ha continuato -, vivere in un Paese in cui improvvisamente appare Borghezio, poi torni a casa e ti ricordi che Gelmini fa il ministro. Però ti accorgi che oggi è cambiato tutto, che l’ipocrisia degli affaristi è stata battuta dalla mitezza di Pisapia. Sono venuto da Bari per abbracciare voi e tutti i pugliesi di Milano". Il clima è da Liberazione e Vendola lo cavalca: "Una vittoria imponente, travolgente, un avviso di sfratto per chi occupa Palazzo Chigi. Ora mi aspetto le elezioni anticipate, perchè finisca un incubo". E poi, in preda all'emozione, svela il progetto per la Milano del futuro: "Ora abbracciamo i fratelli rom e musulmani".

Un comizio che anche Enrico Mentana (non certo berlusconiano), in collegamento dagli studi del tg di La7, stigmatizza con ironia: "E' una fortuna per Pisapia che Vendola abbia fatto questo comizio solo dopo la sua elezione". Appunto. Se il buongiorno si vede dal mattino...

http://www.ilgiornale.it/interni/la_mil ... comments=1

Comunque basta leggere la fonte :lol:
Come si dorme non è importante, come si è svegli è importante

Cit. Vadinho
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Molto interessante la seguente tabella:

http://1.bp.blogspot.com/-NUvWwvvrfGE/T ... sifica.jpg
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
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UnVeroTifoso ha scritto:
st4rsky ha scritto:
ERIK LARSSON © ha scritto:
Ma dove vivi tu!
Con la banca cinese che offre i soldi in contanti per fargli comprare i bar, avendo in mano i centri "massaggi" (centri della prostituzione) e riciclando denaro sporco, mentre le loro pizzerie e i loro ristoranti li fanno dormire sui tavoli, come gli schiavi del 1800.
Dove catinazzo vivi tu. No di certo a Milano, oppure sicuramente a Milano in qualche casa "okkupata".
Eh scusa ma se la situazione è questa, è colpa della ormai scorsa amministrazione che non ha saputo contrastare certe situazioni, come i centri massaggi che dici tu che spuntano come i funghi in ogni angolo...
E' quello che ho cercato di far loro capire... tra governo ed amministrazione comunale. Ma ovviamente la colpa è di Pisapia. Non si sa più a cosa arrampicarsi. :muro:
Ma infatti è questo che non capiscono! Dopo vent'anni di centrodestra la colpa deve essere di quelli di centrosinsitra??
cosa da pazzi...
e sù convinti!!!
UnVeroTifoso
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Pisapia, la prima volta in Consiglio
"Non viaggeremo più sulle auto blu"

In centinaia davanti a Palazzo Marino per l'insediamento della nuova assemblea consiliare
Rizzo presidente. Il sindaco: "Trovo un bilancio a rischio per il rispetto del patto di stabilità"



"Ridaremo speranza a Milano. E' questa la promessa che il sindaco Giuliano Pisapia ha lanciato alla prima seduta del consiglio comunale. dove dopo 18 anni il centrosinistra è tornato a essere maggioranza. "I milanesi hanno deciso di aprire nella loro città una nuova stagione politica - ha detto il primo cittadino - Milano vuole ritrovarsi unita intorno a un obiettivo comune. Milano vuole trasformare il sogno in realtà. Milano vuole tornare a essere capitale morale ed economica del nostro Paese". Pisapia ha assicurato una città a misura di bambino, accessibile ai disabili. Una città aperta a tutti, più verde e più amica dell'ambiente come hanno chiesto i concittadini che hanno votato i cinque referendum ecologisti. Una città dove le politiche per la sicurezza sono affrontate con il metodo della prevenzione "senza risse, senza le vesti stracciate del giorno dopo".


"Sento di avere una grande responsabilità", ha ammesso Pisapia. E' per questo il nuovo sindaco, visibilmente emozionato al punto da sbagliare l'accento sul nome dell'arcivescovo Dionigi Tettamanzi , citato per gratitudine, ha proposto un nuovo patto per la città, indicando quella che si è appena aperta a Palazzo Marino come una "legislatura costituente". E proprio per avere dalla sua i cittadini il sindaco ha lanciato subito un segnale 'anticasta'. "Non vi saranno nel nostro Comune auto blu - ha annunciato Pisapia - abbiamo piccole Punto bianche in condivisione e ne faremo uso con la dovuta sobrietà. Si tratta certo di piccole cose che però possono essere indicative di un rapporto paritario tra cittadini e chi li rappresenta".

In un clima da primo giorno di scuola, con molti consiglieri di maggioranza a ostentare un capo d'abbigliamento arancio e la piazza, fuori dal municipio, pronta ad applaudire Pisapia a ogni sua parola (un'ovazione ha accolto l'elezione di Basilio Rizzo alla presidenza), il sindaco ha marcato una secca cesura con alcune scelte della vecchia giunta: dalla volontà di valorizzare le scuole civiche (che la giunta Moratti aveva deciso di chiudere) alla decisione di metter mano al nuovo piano regolatore di "una città in cui non vi siano più abitanti senza casa e case senza abitanti".

Ma il passaggio più duro su quanto ereditato dalla passata amministazione, Pisapia lo ha riservato allo stato delle casse, paventando il rischio concreto di uno squilibrio di bilancio. Proprio su questo aspetto il nuovo sindaco si è guadagnato l'affondo più duro di Letizia Moratti negli inediti panni di regina dell'opposizione in consiglio. "Non vorrei che l'accenno del sindaco al bilancio - ha attaccato Letizia Moratti - sia un modo per mettere le mani avanti e prepararsi nel prossimo futuro ad aumentare le tariffe o introdurre nuove tasse. Se così sarà, da parte nostra ci sarà un'opposizione severa e molto dura".

L'ex sindaco ha difeso le cifre da lei annunciate nel passaggio di consegne, che parlano di un avanzo di 48 milioni di euro, ha rivendicato il merito di non aver mai messo le mani nelle tasche dei milanesi e ha liquidato la relazione programmatica del sindaco come "generica e retorica". "Questo programma fa riferimento a una Milano che c'è già - ha aggiunto la Moratti - non capisco i progetti su cui puntate né le linee di sviluppo che proponete alla città". E' tornato ainvece chiedere le dimissioni dell'assessore Bruno Tabacci da parlamentare il consigliere dell'Italia dei valori Raffaele Grassi. "Proprioperché non sono in discussione le sue capacità - ha detto Grassi in aula - è opportuno che si dimetta da parlamentare".

fonte: milano.repubblica.it
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suonatore Jones

ma, sicuramente, la moratti avrà in mano tutte le carte testimoniano quanto asserisce. che problema c'è?
UnVeroTifoso
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suonatore Jones ha scritto:ma, sicuramente, la moratti avrà in mano tutte le carte testimoniano quanto asserisce. che problema c'è?
Moody's, è allarme sui conti
di Regione e Palazzo Marino

Il Comune ha la performance peggiore con Aa3. La valutazione per la Lombardia è Aa1,
superiore a quella nazionale, ma se peggiora il contesto è a rischio anche la zona ricca

di ANDREA GRECO


Dopo l’Italia, 23 pubbliche amministrazioni italiane sono state poste sotto osservazione da Moody’s per una possibile revisione (al ribasso) del merito di credito. E tra quelle con Milano come epicentro non ne manca nessuna: il Comune, la Provincia la Regione Lombardia e la sua finanziaria Finlombarda. Non è una buona notizia, perché se — come è probabile — nel termine usuale di 90 giorni l’agenzia internazionale deciderà di ribassare i rating lombardi, diventerà ancora più difficile pianificare il riequilibrio delle finanze cittadine e dell’intorno.

«La decisione è una diretta conseguenza della messa sotto osservazione del rating sovrano dell’Italia il 17 giugno», si legge nella nota di Moody’s, che poche ore prima aveva messo sotto osservazione il rating delle società pubbliche italiane (Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna). Diversi sono i motivi della decisione di ieri, e tutti connessi a quella sul debito sovrano nazionale (che per Moody’s è Aa2); in pratica, ci sono tutte le magagne che il contesto macroeconomico attuale procura all’Italia e al suo tessuto economico. «Le sfide per la crescita, date le debolezze macroeconomiche strutturali — si legge nella nota — e il possibile aumento nel tempo dei tassi di interesse; i rischi nell’attuazione dei piani di risanamento che sono richiesti per ridurre lo stock del debito italiano; e i rischi posti dal cambiamento delle condizioni di finanziamento per i Paesi europei con alti livelli di debito».

Il merito di credito (rating) è fondamentale per le istituzioni, nel momento in cui vanno sul mercato a raccogliere fondi dagli investitori, in forma di obbligazioni. Se il merito scende, il rischio di default sale, così come i tassi annuali e gli oneri per servire il debito. Il rating della Lombardia (Aa1) è migliore di quello dell’Italia: «È la maggiore regione italiana e rappresenta il 20 per cento del Pil nazionale — riporta Moody’s — . Ha mantenuto una performance finanziaria molto forte negli ultimi anni». Ma, com’è inevitabile, se peggiora il contesto, rischiano anche i territori più ricchi: «I governi regionali e locali hanno navigato la crisi senza un significativo deterioramento dei conti. Comunque non sono immuni dalle condizioni del credito sovrano e potrebbero essere esposti, a vari gradi, alle condizioni macroeconomiche del paese», aggiungono gli analisti della società americana.

Il rating di Finlombarda è Aa2, come quello italiano, mentre leggermente peggiori sono i meriti della provincia meneghina (Aa3) e della città di Milano (Aa3). Proprio il Comune fronteggia le sfide più insidiose per far tornare i conti pubblici, che nell’amministrazione di Letizia Moratti sono peggiorati fino a livelli di guardia. Il bilancio 2010, chiuso in attivo per 66 milioni di euro, deve il suo equilibrio al massiccio contributo di una tantum, come 35 milioni di dividendo straordinario della partecipata Atm, 30 milioni per il lancio del secondo fondo immobiliare comunale e nuovi criteri di calcolo dei contratti Amsa. Sul fronte delle passività, i debiti per mutui e prestiti ammontavano a 2,736 miliardi di euro, mentre le obbligazioni (quasi tutte rappresentate dal «bond Milano») erano a 1,532 miliardi. Per queste passività gli oneri per interessi ammontavano a 108 milioni. Ma questa cifra potrebbe in futuro aumentare, dovesse esserci, in autunno, l’effettivo ribasso del rating milanese da parte di Moody’s. Più cari sarebbero, di certo, nuovi eventuali emissioni obbligazionarie, anche se nel bilancio preventivo di Palazzo Marino non ce n’è menzione.

fonte: milano.repubblica.it
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ma no....la Moratti ha lasciato un comune solido e con le casse piene!ma dove andate pensando!
comunisti!!!
ahahaha
ahahhahha

siamo messi male.......
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Lixia
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Località: Boh!!! Attualmente zingarìo in Trentino!!!

UnVeroTifoso ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:ma, sicuramente, la moratti avrà in mano tutte le carte testimoniano quanto asserisce. che problema c'è?
Moody's, è allarme sui conti
di Regione e Palazzo Marino

Il Comune ha la performance peggiore con Aa3. La valutazione per la Lombardia è Aa1,
superiore a quella nazionale, ma se peggiora il contesto è a rischio anche la zona ricca

di ANDREA GRECO


Dopo l’Italia, 23 pubbliche amministrazioni italiane sono state poste sotto osservazione da Moody’s per una possibile revisione (al ribasso) del merito di credito. E tra quelle con Milano come epicentro non ne manca nessuna: il Comune, la Provincia la Regione Lombardia e la sua finanziaria Finlombarda. Non è una buona notizia, perché se — come è probabile — nel termine usuale di 90 giorni l’agenzia internazionale deciderà di ribassare i rating lombardi, diventerà ancora più difficile pianificare il riequilibrio delle finanze cittadine e dell’intorno.

«La decisione è una diretta conseguenza della messa sotto osservazione del rating sovrano dell’Italia il 17 giugno», si legge nella nota di Moody’s, che poche ore prima aveva messo sotto osservazione il rating delle società pubbliche italiane (Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna). Diversi sono i motivi della decisione di ieri, e tutti connessi a quella sul debito sovrano nazionale (che per Moody’s è Aa2); in pratica, ci sono tutte le magagne che il contesto macroeconomico attuale procura all’Italia e al suo tessuto economico. «Le sfide per la crescita, date le debolezze macroeconomiche strutturali — si legge nella nota — e il possibile aumento nel tempo dei tassi di interesse; i rischi nell’attuazione dei piani di risanamento che sono richiesti per ridurre lo stock del debito italiano; e i rischi posti dal cambiamento delle condizioni di finanziamento per i Paesi europei con alti livelli di debito».

Il merito di credito (rating) è fondamentale per le istituzioni, nel momento in cui vanno sul mercato a raccogliere fondi dagli investitori, in forma di obbligazioni. Se il merito scende, il rischio di default sale, così come i tassi annuali e gli oneri per servire il debito. Il rating della Lombardia (Aa1) è migliore di quello dell’Italia: «È la maggiore regione italiana e rappresenta il 20 per cento del Pil nazionale — riporta Moody’s — . Ha mantenuto una performance finanziaria molto forte negli ultimi anni». Ma, com’è inevitabile, se peggiora il contesto, rischiano anche i territori più ricchi: «I governi regionali e locali hanno navigato la crisi senza un significativo deterioramento dei conti. Comunque non sono immuni dalle condizioni del credito sovrano e potrebbero essere esposti, a vari gradi, alle condizioni macroeconomiche del paese», aggiungono gli analisti della società americana.

Il rating di Finlombarda è Aa2, come quello italiano, mentre leggermente peggiori sono i meriti della provincia meneghina (Aa3) e della città di Milano (Aa3). Proprio il Comune fronteggia le sfide più insidiose per far tornare i conti pubblici, che nell’amministrazione di Letizia Moratti sono peggiorati fino a livelli di guardia. Il bilancio 2010, chiuso in attivo per 66 milioni di euro, deve il suo equilibrio al massiccio contributo di una tantum, come 35 milioni di dividendo straordinario della partecipata Atm, 30 milioni per il lancio del secondo fondo immobiliare comunale e nuovi criteri di calcolo dei contratti Amsa. Sul fronte delle passività, i debiti per mutui e prestiti ammontavano a 2,736 miliardi di euro, mentre le obbligazioni (quasi tutte rappresentate dal «bond Milano») erano a 1,532 miliardi. Per queste passività gli oneri per interessi ammontavano a 108 milioni. Ma questa cifra potrebbe in futuro aumentare, dovesse esserci, in autunno, l’effettivo ribasso del rating milanese da parte di Moody’s. Più cari sarebbero, di certo, nuovi eventuali emissioni obbligazionarie, anche se nel bilancio preventivo di Palazzo Marino non ce n’è menzione.

fonte: milano.repubblica.it[/quote


anche qui a trento oggi il giornale titolava della stessa cosa ma per la città tridentina
"Gli amici miei, ed in cui posso fidare, non vivon qui: si trovan lontano, al mio paese, come ogni altra cosa, signori, che mi può recar conforto".

Putrusinu ogni mineshra!

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Lixia ha scritto:
UnVeroTifoso ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:ma, sicuramente, la moratti avrà in mano tutte le carte testimoniano quanto asserisce. che problema c'è?
Moody's, è allarme sui conti
di Regione e Palazzo Marino

Il Comune ha la performance peggiore con Aa3. La valutazione per la Lombardia è Aa1,
superiore a quella nazionale, ma se peggiora il contesto è a rischio anche la zona ricca

di ANDREA GRECO


Dopo l’Italia, 23 pubbliche amministrazioni italiane sono state poste sotto osservazione da Moody’s per una possibile revisione (al ribasso) del merito di credito. E tra quelle con Milano come epicentro non ne manca nessuna: il Comune, la Provincia la Regione Lombardia e la sua finanziaria Finlombarda. Non è una buona notizia, perché se — come è probabile — nel termine usuale di 90 giorni l’agenzia internazionale deciderà di ribassare i rating lombardi, diventerà ancora più difficile pianificare il riequilibrio delle finanze cittadine e dell’intorno.

«La decisione è una diretta conseguenza della messa sotto osservazione del rating sovrano dell’Italia il 17 giugno», si legge nella nota di Moody’s, che poche ore prima aveva messo sotto osservazione il rating delle società pubbliche italiane (Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna). Diversi sono i motivi della decisione di ieri, e tutti connessi a quella sul debito sovrano nazionale (che per Moody’s è Aa2); in pratica, ci sono tutte le magagne che il contesto macroeconomico attuale procura all’Italia e al suo tessuto economico. «Le sfide per la crescita, date le debolezze macroeconomiche strutturali — si legge nella nota — e il possibile aumento nel tempo dei tassi di interesse; i rischi nell’attuazione dei piani di risanamento che sono richiesti per ridurre lo stock del debito italiano; e i rischi posti dal cambiamento delle condizioni di finanziamento per i Paesi europei con alti livelli di debito».

Il merito di credito (rating) è fondamentale per le istituzioni, nel momento in cui vanno sul mercato a raccogliere fondi dagli investitori, in forma di obbligazioni. Se il merito scende, il rischio di default sale, così come i tassi annuali e gli oneri per servire il debito. Il rating della Lombardia (Aa1) è migliore di quello dell’Italia: «È la maggiore regione italiana e rappresenta il 20 per cento del Pil nazionale — riporta Moody’s — . Ha mantenuto una performance finanziaria molto forte negli ultimi anni». Ma, com’è inevitabile, se peggiora il contesto, rischiano anche i territori più ricchi: «I governi regionali e locali hanno navigato la crisi senza un significativo deterioramento dei conti. Comunque non sono immuni dalle condizioni del credito sovrano e potrebbero essere esposti, a vari gradi, alle condizioni macroeconomiche del paese», aggiungono gli analisti della società americana.

Il rating di Finlombarda è Aa2, come quello italiano, mentre leggermente peggiori sono i meriti della provincia meneghina (Aa3) e della città di Milano (Aa3). Proprio il Comune fronteggia le sfide più insidiose per far tornare i conti pubblici, che nell’amministrazione di Letizia Moratti sono peggiorati fino a livelli di guardia. Il bilancio 2010, chiuso in attivo per 66 milioni di euro, deve il suo equilibrio al massiccio contributo di una tantum, come 35 milioni di dividendo straordinario della partecipata Atm, 30 milioni per il lancio del secondo fondo immobiliare comunale e nuovi criteri di calcolo dei contratti Amsa. Sul fronte delle passività, i debiti per mutui e prestiti ammontavano a 2,736 miliardi di euro, mentre le obbligazioni (quasi tutte rappresentate dal «bond Milano») erano a 1,532 miliardi. Per queste passività gli oneri per interessi ammontavano a 108 milioni. Ma questa cifra potrebbe in futuro aumentare, dovesse esserci, in autunno, l’effettivo ribasso del rating milanese da parte di Moody’s. Più cari sarebbero, di certo, nuovi eventuali emissioni obbligazionarie, anche se nel bilancio preventivo di Palazzo Marino non ce n’è menzione.

fonte: milano.repubblica.it[/quote


anche qui a trento oggi il giornale titolava della stessa cosa ma per la città tridentina

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Pisapia e il buco di bilancio
"La Moratti ha mentito"

Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e l'assessore al Bilancio Bruno Tabacci accusano la Moratti
"Ha nascosto un potenziale disavanzo di 186 milioni annunciando invece un attivo di 46 milioni"


Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il suo assessore al Bilancio Bruno Tabacci lanciano l' allarme sui conti del Comune, denunciando un potenziale disavanzo per il 2011 di 186 milioni di euro in spesa corrente e accusando l'ex sindaco Letizia Moratti di aver mentito quando l'ultimo giorno del suo mandato annunciò un attivo di 48 milioni.

"Siamo davanti a un disavanzo potenziale - ha detto Pisapia - di 186 milioni di euro, la nostra è un'analisi che si basa su documenti che erano già in possesso dell'amministrazione comunale, quindi noti anche alla passata giunta: quanto detto dall'ex sindaco Letizia Moratti non corrisponde dunque al vero".

L'analisi dei conti è stata l'argomento principale della prima riunione operativa della Giunta, e Tabacci ha sottolineato la necessità di mettere in campo una manovra complessiva per riuscire a riequilibrare un bilancio che - ha denunciato - al momento copre le spese correnti con entrate straordinarie. "Servono scelte di indirizzo - ha detto l'assessore - nel brevissimo periodo, altrimenti non c'è copertura per le spese non obbligatorie".

Entro i primi dieci giorni di luglio l'assessore Bruno Tabacci ha promesso "un abbozzo di documento complessivo, ma per il momento la nostra priorità è informare i cittadini della verita - ha spiegato - attraverso la stampa ma anche con altri mezzi".


fonte: milano.repubblica.it
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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