Quindi domando a voi di questo forum dove mi pare che ci sia più di uno esperto nell'argomento.
Secondo il De Voto-Oli (il miglior dizianario italiano attuale) il dialetto è il linguaggio che si usa in un ambito geografico limitato in grado di fare fronte soltanto ad una conversazione su argomenti della vita quotidiana (riporto a memoria), mentre la lingua è parlata in ambito geografico più ampio ed in grado di esprimeri in forme letterarie e su argomenti tecnici. La definiziione potrebbe apparire esauriente anche perchè collima sostanzialmente con quanto disse il Sommo Dante 6 secoli addietro, ma così non si spiega perchè il calabro-siculo ed il napoletano sono considerati dialetti sebbene parlati da milioni di persone mentre il sardo (poche centinaia di migliaia ed ambito limittato) è considerato lingua (con riconoscimento internazionale) e le sue produzioni letterarie sono - mi pare - a zero, non certo paragonabili a quelle dei due dialetti sopra citati.

Attendo una cortese risposta.